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capitolo 22 di Un medioevo mediterraneo. Mille anni tra Oriente e Occidente, Schemi e mappe concettuali di Storia Medievale

riassunto del capitolo 22 di Un medioevo mediterraneo. Mille anni tra Oriente e Occidente

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 29/10/2023

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DokiDoki00 🇮🇹

4.5

(2)

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Scarica capitolo 22 di Un medioevo mediterraneo. Mille anni tra Oriente e Occidente e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! CAPITOLO 22: I MONGOLI, I MAMELUCCHI E IL MEDITERRANEO ISLAMICO L’IMPERO MONGOLO Nel XII-XIII secolo i mongoli guidati da Temujin (Gengis Khan) acquisirono l'egemonia sulle genti dell'asia centrale grazie a un piccolo esercito molto abile che usava cavalli rapidissimi e armi come l'arco. Ci fu un'espansione verso oriente (Cina e Manciuria) e occidente (Transoxiana 1219-1223). I mongoli professavano una fede fatta di culti pagani sulla figura del Dio del cielo Tennggeri guidati dagli sciamani. Dopo la morte di Gengis Kha, il potere andò al figlio Ogodei tramite l'assemblea del Quriltai (grande adunanza di guerrieri mongoli che si riunivano nell’ accampamento centrale per la scelta del nuovo khan). Egli si spinse verso le pianure ucraine radendo al suolo il territorio (solo Aleksandr Nevskij riuscì a mantenere l'autonomia pagando un tributo simbolico). Continuò l'avanzata verso la Polonia e l'Ungheria dove non trovò molta resistenza, unica eccezione fu nel 1241 con la battaglia di Liegnitz, dove il duca di Slesia, Enrico riuscì a resistere. L’anno dopo morì il khan costringendo i mongoli a tornare in Oriente per eleggere un nuovo capo, questa elezione risultò problematica a causa del grande territorio conquistato. Il cuore del regno era Karakorum (centro amministrativo). Questa situazione problematica non impedì delle nuove campagne militari che portarono nel 1243 alla sconfitta del sultano di Rum. Il regno di Mongke venne segnato da 2 conquiste decisive per la storia mongola: - Il fratello minore Kubilai inglobò l’impero cinese della dinastia Song  nascita dell’impero cinese mongolo: Dinastia Yuan; - Il fratello Hulagu conquistò Baghdad (Mesopotamia) nel 1258 saccheggiando gli inestimabili tesori e giustiziando il califfo. Queste conquiste portarono alla massima espansione del territorio mongolo che però divenne impossibile da governare; quindi, nel 1260 ci fu la divisione del territorio in grandi regni: Khanato dell’Orda d’oro, ilkhanato di Persia (regno di Hulagu), khanato di Cagatai e impero cinese Yuan. L’espressione mongola adottò una politica di terrore per chi si oppose (massacri, deportazione) ma risultò flessibile con chi si sottomise senza combattere creando una fascia di principi-vassalli. L’EGITTO Il problema dei sultani d’Egitto era il reclutamento militare. Le armate arano formate da schiere di schiavi (mamluk) e la loro mancanza di libertà personale era compensata dalla posizione decisiva dell’esercito nel governo dello Stato. Nel 1250 una congiura di palazzo rovesciò l’ultimo sultano ayyubita e segnò la presa del potere dell’esercito. Una cerchia di schiavi turchi scelse al suo interno un nuovo sultano  regime mamelucco (dura fino all’espansione ottomana del XVI sec). I mamelucchi continuarono a usare il sistema tradizionale di reclutamento continuando ad acquistare schiavi. La gestione del governo centrale era caratterizzata dalla presenza di persone con un diverso status sociale, questo spinse i sultani a cercare forme di legittimazione nella religione ripiegando nelle scuole coraniche. I sultani mamelucchi dovettero affrontare l’ondata mongola e nel 1260 ci fu lo scontro decisivo che vide l’avanzata mongola arrestata. I NUOVI SPAZI RELIGIOSI Sebbene i mongoli appartenessero a una religione pagana, acquisirono con l’espansione anche altre religioni come il cristianesimo, l’Islam e il buddismo. Il desiderio delle religioni monoteistiche era quello di riuscire a convertire i khan e usarli come arma per la conquista di Gerusalemme. Questo motivò l’invio di ambasciatori e missionari ampliando gli orizzonti verso oriente. Riccoldo da Monte Croce andò a Baghdada dove entrò in contatto con alcuni studiosi di discipline coraniche e, una volta tornato in patria, scrisse “Contro la legge dei Saraceni” dove spiegò i caratteri del Corano. Gli ilkhan di Persia si convertirono, a poco a poco, all’islam (1295), grazie a questa conversione l’islma si diffuse in tutta l’Asia creando delle comunità islamiche con caratteri culturali e sociali molto variegati. Nel cristianesimo vi era l’idea di conversione ebraica che però portò gli ebrei in una situazione di precarietà e sospetto continuo. Nel frattempo, i Merinidi, un gruppo tribale berbero, imposero la loro dominazione nelle terre del Marocco e gli Abdlewadidi iniziarono a governare le coste algerine. Queste dinastie regionali erano l’ultimo terminale del commercio carovaniero da cui proveniva merce particolarmente ricercata, l’oro. Grazie al commercio del metallo prezioso, nella prima metà del 300, crebbe l’impero del Mali intorno alla grande città di Timbuctù. Mansa Musa, re dei Mali dal 1312 -1337, rimase nella storia per il suo pellegrinaggio alla Mecca dove soggiornò per un certo periodo in Egitto facendo circolare così tanto oro da far crollare il valore del metallo prezioso per molti anni.
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