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Il Dominio Europeo: La Crisi del Quattrocento e l'Egemonia Spagnola, Sintesi del corso di Storia Moderna

La crisi del Quattrocento in Europa, caratterizzata dalla morte di Lorenzo il Magnifico e Papa Innocenzo III, dall'espansionismo delle potenze confinanti e dalla politica di egemonia di alcuni stati italiani. Nei primi decenni del Cinquecento, Milano e Napoli sono i punti di interesse strategico per le grandi potenze, ma anche punti deboli. Carlo VIII di Francia, interessato alla neutralità inglese e spagnola e alla creazione di un forte stato in Italia centrale, stringe un'alleanza con Milano per contrastare l'espansionismo aragonese. La battaglia di Fornovo (1495) tenta senza successo di impedire la ritirata di Carlo VIII, ma Ferrandino riesce a riprendere il regno di Napoli. La tregua tra Francia, Spagna e Stati italiani (1497) segue, ma Carlo VIII muore e viene succeduto da Luigi XII, che riprende il progetto di conquista di Milano (1499). La crisi espansionistica di Venezia e la promozione del consolidamento della monarchia papale segnano la fine del Quattrocento.

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 19/11/2021

Juls1999
Juls1999 🇮🇹

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Scarica Il Dominio Europeo: La Crisi del Quattrocento e l'Egemonia Spagnola e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! CAP. 3 ITALIA NELLE GUERRE PER IL PREDOMINIO EUROPEO Nel ‘400 erano tre le grandi potenze: Francia, Spagna, Impero ottomano. L'identità politica italiana si era stabilita nel 1454 con la Pace di Lodi che definì lo spazio politico. Lorenzo il Magnifico promosse una politica all'insegna dell’equilibrio: non voleva che uno stato prevalesse sugli altri e non voleva creare una confederazione che unisse Venezia, Firenze, Genova e Milano. Ciò che accelerò la crisi del secolo furono: -morte di Lorenzo il Magnifico e Papa Innocenzo II:& -espansionismo di potenze ai confini della penisola -le politiche di egemonia di certi stati italiani Tra ‘400 e metà '500 in Italia assistiamo a 3 fasi: 1) Dalla PACE DI LODI alla DISCESA di CARLO VII dall'equilibrio di L. il Magnifico — fine indipendenza Ita (fine libertà d'Italia) 2)Durante le guerre d'Italia crolla il sistema che dipende così da Francia e Spagna 3)con la Pace di Cateau-Cambrésis: Italia = secoli bui dell'egemonia spagnola & Nei primi decenni del '500 le grandi potenze erano interessate in particolare a - Milano — x il centro industriale e accessi navali tramite Liguria - Napoli — x posizione strategica nel Mediterraneo ma erano allo stesso tempo PUNTI DEBOLI — per la loro poca solidità — a diff. Firenze e Venezia Altri stati potevano considerarsi forti : Ducato di Savoia — x fondamento nella dinastia Firenze — x tradizione politica- cittadina Venezia — x unica struttura statale efficiente L Tuttavia nessuno di questi stati poteva considerarsi una supremazia riconosciuta. Ed è su questo sfondo che assistiamo alle Guerre d’Italia. SPEDIZIONE CARLO VIII Il ducato di Milano era tra i punti deboli degli Stati Italiani per: 1. La non legittimità di Ludovico Sforza detto il Moro (aveva usurpato il trono di Gian Galeazzo II che fece assassinare) 2. Gli aragonesi avevano mire sul suo ducato (Gian Galeazzo II aveva sposato la figlia del re di Napoli Ferrante d'Aragona) 3. Sforza doveva stringere un'alleanza con un sovrano straniero: Carlo VIII Dall'altro lato Carlo VIII accettò rivendicando alcuni titoli di legittimità sul regno di Napoli. (Carlo VIII volle innanzitutto garantirsi la neutralità di Inghilterra e Spagna. Il papato cercava di creare un forte stato in Italia centrale e aveva bisogno di un appoggio da pt di una potenza straniera; Venezia avrebbe potuto trarne dei vantaggi). Carlo VIII aveva così appoggi non solo nella preparazione politico-diplomatica dell’impresa ma aveva a disposizione anche un potente apparato militare. -Nel novembre del 1494 i francesi entrano a Firenze. Vista la soggezione di Piero de Medici, fu cacciato dai fiorentini che proclamarono la repubblica. -Nel dicembre dello stesso anno i francesi entrano a Roma. Nel frattempo Ferrante d’Aragona era morto e il figlio Alfonso aveva cercato di contrastare i poteri francesi che avanzano, cercando aiuto dal papato, dai turchi, dagli spagnoli e dagli Asburgo. Nonostante gli sforzi, Carlo VIII entra a Napoli appoggiato dai patrizi napoletani e dai baroni feudali del regno. Nonostante una simpatia iniziale, Carlo VIII impose delle tasse che fecero crollare l'ordine pubblico. Nel frattempo a Venezia nel ‘95 si firmava un’alleanza anti-francese formata dal papa, Venezia, Massimiliano d'Asburgo e il Moro stesso che aveva compiuto il voltafaccia. Nella BATTAGLIA DI FORNOVO (1495) gli alleati tentano senza successo di impedire la ritirata di Carlo VIII, ma riesce a fuggire. Nello stesso anno il figlio di Alfonso, Ferrandino si riprendeva il regno di Napoli, ma la restaurazione aragonese fu carica di tensione a causa della lotta tra fazioni filo francesi e filo aragonesi. Dopo la morte di Ferrandino sale al trono lo zio Federico. Nel 1497 viene sottoscritta una tregua tra Francia, Spagna e Stati italiani. L'anno seguente muore Carlo VIII e gli succede Luigi XII della famiglia d'Orléans che riprese il progetto della conquista di Milano che avviene nel 1499. Punta poi a Napoli e ha a disposizione due opzioni: -conservare il regno di Napoli come feudo di Francia (come consigliava Federico) -spartire il Regno di Napoli fra due potenze: Francia e Spagna La convergenza di interessi fra Spagna e Francia fa optare per la seconda ma non fu possibile far convivere gli interessi francesi con quelli spagnoli. Ferdinando il Cattolico usa tutte le strategie possibili per fare del Regno di Napoli il nuovo impero spagnolo. E riprendono così le ostilità. Gli spagnoli nella giornata del GARIGLIANO (1503) colgono di sorpresa il nemico facendo uso di un infanteria articolata e conquistano il Regno di Napoli. Così ha inizio una dominazione straniera che sarebbe durata oltre due secoli fino al 1707. Elementi fondamentali x elaborazione strategica dell'imperatore: -neutralizzare potere politico aristocrazia feudale -tendenza ad allargare la sua sfera di giurisdizione, forza economica e sociale (modello affermato in Castiglia e poi anche nel Regno di Napoli) Carlo V dovette affrontare una serie di responsabilità: -doveva cercare di mantenere una linea di continuità con Ferdinando il Cattolico -doveva difendersi dal pericolo turco Su questo fronte grande importanza ebbero le operazioni militari di Tripoli (presa di Triplo:1510) e di Tunisi (1535) che garantirono la sicurezza di Napoli. Dovette poi affrontare il problema dell’elezione all'Impero. Era il candidato ideale ma allo stesso tempo il più contrastato (la Corona imperiale era controllata dagli Asburgo da più di un secolo). La Francia si oppose maggiormente alla sua candidatura perché eleggerlo significava creare un accerchiamento completo tra Paesi Bassi, Germania e Spagna. Per questo si candidò il francese Francesco I. A fomentare il conflitto contro Carlo fu anche papa Leone X dei Medici. Alla fine però Carlo riuscì a spuntarla da un lato per la riluttanza dei principi ad affidarsi a un candidato straniero e dall'altro lato per il sostanziale aiuto dei banchieri del tempo. I principi tedeschi riuscirono ad ottenere: -libertà nazione tedesca sia spirituale che temporale -conferma tutti i diritti e difesa contro alleanza tra piccola nobiltà e popolo -consultazione politica estera -divieto di imporre nuove tasse -divieto di introdurre soldati stranieri in Germania -conferma del sistema elettivo x la scelta dell'imperatore L'impero di Carlo V ebbe una struttura molto complessa. Sul piano giuridico il titolo di imperatore si riferiva solo alla parte germanica dei domini Carolini, ma in sostanza si creò una formazione che tenne insieme domini eterogenei tra di loro attraverso il vincolo della dinastia asburgica. DA PAVIA A CATEAU-CAMBRÉSIS Nel 1525 Francesco I è costretto a rinunciare a Milano. Dopo un anno di prigionia Francesco firma la pace con Carlo V. Per contrastarlo promuove la LEGA DI COGNAC in cui riesce a coinvolgere Inghilterra, Venezia, Milano, Genova e Firenze e papa Clemente VII (Medici). Qualche vittoria iniziale è però vanificata dai lanzichenecchi (truppe mercenarie di Carlo). Ricordiamo queste truppe perché il 6 maggio 1527 entrano a Roma e compiono il famoso sacco di Roma compiendo violenze e saccheggi che rappresenta non solo un attacco al cuore della cristianità ma alimenta anche la paura per l'esito dello scontro tra luterani e cattolici. L'obiettivo di Carlo è in realtà politico: -vuole spezzare l'equilibrio del sistema di alleanze tra Stati italiani e potenze straniere; -vuole spingere gli stati italiani a riconoscere l'egemonia spagnola Approfittando della debolezza di Roma, Venezia occupa di nuovo Ravenna e Cervia e a Firenze vengono cacciati i Medici e viene stabilita la Repubblica. A causa della debolezza degli Stati italiani il papa ha bisogno dell’imperatore sia per integrare i domini dello Stato della Chiesa sia per riportare i Medici a Firenze. Un evento molto importante è quello che si verifica nel 1528 quando Genova si sgancia dall’alleanza con Francesco I ed entra nell’orbita asburgica, finanziando Carlo V e le sue imprese e dando origine al “secondo impero genovese”. Ciò che ne consegue è il fallimento francese di invadere il Regno di Napoli che viene respinto dai genovesi. Carlo infligge un duro colpo all'antica feudalità filo-francese confiscandone i loro patrimoni terrieri e instaurando una aristocrazia favorevole al dominio spagnolo. Nel frattempo i Medici tornano a Firenze (in seguito agli accordi di Barcellona 1529) e inizia la fase del principato dinastico secondo un modello simile a quello degli Stati moderni europei. Con la PACE DI CAMBRAI (1529) (pace delle due dame: Luisa di Savoia ,madre di Francesco I e Margherita d'Austria, zia di Carlo V) si pone fine ai successi francesi nella penisola italiana e viene stabilito che il ducato di Milano, Asti, il Regno di Napoli, Sicilia e Sardegna vengono sottoposti al dominio di Carlo V a cui si aggiunge anche Genova mentre il Piemonte sabaudo era al dominio della Francia. Nel 1530 dopo il Congresso di Bologna, Carlo V è incoronato re d’Italia e imperatore del sacro romano impero e ora tutti gli Stati minori riconoscono il predominio spagnolo nella penisola. Dopo la pace, Francesco I si mobilita per contrastare la potenza spagnola e stringe alleanze coni nemici di Carlo V ovvero i turchi e i principi luterani della Germania. Intorno al 1530 riprendono le ostilità tra Francia e Spagna. Il successore di Francesco I, Enrico Il continua la linea diplomatica del padre ma nel 1557 perde il Piemonte, ovvero l’ultimo territorio italiano che gli è rimasto. Poi, Emanuele Filiberto, figlio dello spodestato duca di Savoia, comandante delle truppe spagnole sconfigge a San Quintino l'esercito francese. Il 3 aprile del 1559 viene firmata la Pace di CATEAU CAMBRESIS che segna la vittoria della Spagna sulla Francia ma in particolare: - segna la preponderanza spagnola in Italia - Dimostrala voglia di ricercare la sicurezza dei confini nazionali - L'impossibilità di dar vita nel cuore dell'Europa a un impero universale fondato sul potere del papa e su quello dell’imperatore. Differenze tra gli stati italiani: Nell'Italia tra ‘400 e ‘500 non si forma uno stato nazionale ma si sviluppa lo stato rinascimentale. Con stato rinascimentale intendiamo: @ distacco della sovranità da vecchie basi popolari e territoriali del Comune @ Più compiuta organizzazione amministrativa, giudiziaria e finanziaria del potere centrale Tuttavia restano delle differenze in Italia soprattutto dopo la Pace di Cateau-CAMBRESIS. 1) Prima differenza: Stati indipendenti, sovrani, Stati non indipendenti integrati in un complesso politico più vasto come la Corona spagnola (Milano, Regno di Napoli, Sicilia, Sardegna) 2) 3) Seconda differenza: fra Stati a base cittadina che si sono poi allargati a dimensione regionale (Venezia, Genova, Firenze, Milano, Lucca) e Stati monarchici con impronta feudale (Ducato di Savoia, Stato della chiesa, regno di Napoli). Stati a base cittadina: caratterizzati da sistema di governo oligarchico e dal predominio della città dominante sul resto dello stato.Stati monarchici: caratterizzati da una forte presenza della sovranità che è dinastica nel caso del Ducato di Savoia e pontificia nel caso dello Stato della Chiesa. Terza differenza: nelle forme di governo tra Repubbliche (Firenze, Genova, Venezia, Lucca e Siena) e Principati
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