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Capitolo 4. L'effetto utopia della rivoluzione- UTOPIA DI GIROLAMO IMBRUGLIA, Sbobinature di Storia Moderna

Riassunto del Capitolo 4: L'effetto utopia della rivoluzione. Per parte monografica dell'esame di storia moderna di Matteo Provasi

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

Caricato il 19/01/2023

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Scarica Capitolo 4. L'effetto utopia della rivoluzione- UTOPIA DI GIROLAMO IMBRUGLIA e più Sbobinature in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! L’EFFETTO UTOPIA DELLA RIVOLUZIONE Con Mercier e Marechal, Finisce la prima fase della storia della Rivoluzione e dell'utopismo rivoluzionario che potremmo andare a identificare con il dibattito sulla dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789. I Lumi con l'utopia avevano dato voce al bisogno di una trasformazione politica e sociale rinunciando alla sua realizzazione, perché giudicarono impensabile la attuazione attraverso la rivoluzione che creò invece l'effetto utopia. la realtà aveva bisogno dell'utopia per riempire il vuoto di una situazione inimmaginabile e costruire quindi una nuova società. la realtà generò l'utopia. scomparvero le fantasie letterarie mentre restarono i temi della utopia filosofica. Il discorso utopista creato dall'effetto utopia rivoluzionario fu la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino stessa; con il termidoro si aprì la nuova e ultima traiettoria del utopismo settecentesco che condusse alla congiura degli eguali di Babeuf e Marechal. Nel preambolo risuona il grande accordo con il quale il pensiero utopista rivendicò la creazione di un nuovo diritto politico che descrisse a sua volta una società ideale che richiamava l'ordine presente. sovranità e Governo erano entrambe regolate dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, la quale sembrava poter risolvere il contrasto tra Libertà ed uguaglianza, tra legislativo e Governo, e poter dirigere la rigenerazione in atto dello Stato e della società.Gli uomini nascono e rimangono liberi ed uguali.La dichiarazione del 1789 quella successiva del 1793 si basano sulla logica individualistica del diritto naturale, nel quale è importante il concetto di eguaglianza e libertà, che furono in feroce contrasto nell’età rivoluzionaria.Il discorso del 2 dicembre 1792 si apre con un principio radicale e individualista del diritto naturale verso le aspirazioni comunitarie sanculotte, e precisò che Nella dichiarazione del 24 aprile 1793 la proprietà era il diritto di ogni cittadino di godere di disporre della porzione dei beni che gli è garantita dalla legge, e questo diritto era limitato come tutti gli altri dà l'obbligo di rispettare i diritti altrui. la lotta per la conquista universale dei diritti politici implica a sua volta la lotta contro gli effetti politicamente disabilitanti della proprietà stessa Punto come all'interno del giusnaturalismo la proprietà era definita in negativo punto la politica rivoluzionaria aveva senza esitazioni Rinunciato al caposaldo dell'utopia (comunismo). La Dichiarazione del 1789 aveva mantenuto uno scarto rispetto alla traduzione pratica. Al cuore della politica la dichiarazione aveva posto la sovranità, la fondazione di leggi che sono l'espressione della volontà generale, formulata da cittadini personalmente o dai loro rappresentanti,dunque le leggi non potevano essere promulgate solo dalle costituzioni. Il tema più Arduo all'interno della dichiarazione è il contratto sociale punto per Rousseau la Filippi di difficoltà stette nello stabilizzare la nuova associazione secondo regole condivise che non potevano essere quelle della volontà generale, ma che gli individui ancora non conoscevano. per fondare uno stato libero questa disarticolazione era indispensabile: governo e il legislativo. per i francesi del 1789 e degli anni successivi il problema non stava nelle condizioni della nuova associazione : la rivoluzione aveva creato una nuova società. la nozione dell'utopia della dichiarazione esisteva e il popolo che così si era generato era un popolo virtuoso.La dichiarazione dei diritti aveva avuto l'effetto di rispondere al bisogno di utopia del Popolo virtuoso cui aveva dato le strutture di esistenza e di conservazione. Robespierre difese la dichiarazione, sia nella struttura dei poteri costituzionali che nelle regole dell’ amministrazioni.Tuttavia la convenzione aveva detto l'opposto. A Buzot negò la completa libertà di stampa. L'interesse della rivoluzione può esigere misure che esprimano una cospirazione fondata sulla libertà di questa. L’utilitarismo che stava alla base della politica esigeva il sacrificio dei diritti naturali alle decisioni del governo.La dichiarazione aveva perso l'utopia. Il contratto sociale era divenuto un mito.Successivamente si cercò di sciogliere la contraddizione, ma i girondini e giacobini furono d'accordo nel sostenere che i diritti dell'uomo e del cittadino fossero anche Diritti Sociali e convenzionali.Come Ferguson ammettono dunque che la condizione naturale dell'uomo fosse quella sociale.Tra potere legislativo e Governo prevalse il secondo. Il soggetto della politica era la nazione virtuosa, riferimento di tutti i cittadini che erano virtuosi se si identificavano con quest'ultimo. La politica giacobina rispose facendo nascere la nazione despota pensata da Helvetius Maréchal e il correctif à la révolution All'utopia non si poteva rinunciare punto nel Correctif à la révolution, Marechal sostenne che nella rivoluzione si era spalancata una contrapposizione tra due utopie possibili: l'utopia della condizione naturale (famiglia) e l'utopia della vita politica (mondo giacobino).Da un lato la vita di natura Dall'altro la civilizzazione politica. Marchal conosceva bene la cultura illuminista e mandeville gli aveva mostrato che la vita sociale era fondata sulla violenza e sull’inganno= negazione dell’utopia.Annullando la società familiare e le virtù private naturali, la politica aveva creato La nazione fittizia, dove la felicità, La libertà erano una menzogna e dove vivevano miseramente milioni di individui fanatici e non educati.Nel 1789 Marechal afferma che le riforme opportune che avrebbero messo fine alla logica della civilizzazione commerciale. ma non fu così punto la disuguaglianza aveva continuato a dominare la vita francese e la rivoluzione aveva conservato la logica politica della società Mercantile. l'educazione era trascurata, la corruzione dominava la Francia, l'espressione era inutile e pericolosa in quanto il patriottismo non poteva essere criticato. Il patriottismo genera irrazionalismo, religione ed esaltazione. una passione nociva punto l'amore per la Patria non è una passione Naturale, perché non è naturale esaltarsi per un figlio caduto per la conquista di un mero territorio. Il patriottismo era una virtù di una società che si reggeva su un dispotismo che esige cieca obbedienza. La rivoluzione aveva dichiarato che il popolo era libero e sovrano, invece si continuava a seguire la vecchia scienza della politica che poggia su principi contrari alla natura delle cose. Le buone leggi erano dovute non dalle assemblee ma al popolo in piazza. la rivoluzione aveva mostrato la realtà della democrazia diretta e del Comunismo. Si erano combattuti gli ecclesiastici, ma nella costituzione il fondamento era religioso punto la rivoluzione dunque aveva bisogno di un correctif, per abbandonare la vita della civilizzazione della società commerciale e tornare sul binario dell'utopia.Il patriarcalismo era la riscoperta del mondo naturale. soltanto le virtù private sono virtù reali, solo la vita familiare è autentica. La comunità familiare ignora le leggi politiche, l'impostura del governo e la violenza e del dominio politico. La tradizione politica del contratto sociale e di Helvetius era conclusa. L'esempio di comunità alla quale fece esempio Marechal, fu quello della comunità d’Auvergne, dove le diverse funzioni sono comuni a tutti gli uomini che le esercitano senza distinzioni.Il correttivo alla rivoluzione era la tradizione utopistica delle comunità rurali della cultura illuminista, che non era un sogno platonico ma un'esperienza storica. La dichiarazione di Marechal racchiudeva i diritti e i doveri dell'uomo in tre parole: padre, figlio, sposo. Successivamente al termidoro cambiò la situazione.
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