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Capitolo 5- Geocartografia (E. Lavagna G. Lucarno), Appunti di Geografia

Sintesi del capitolo Quinto del manuale di Geocartografia di E.Lavagna e G.Lucarno

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 01/07/2021

Michelamazza8
Michelamazza8 🇮🇹

4.4

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Scarica Capitolo 5- Geocartografia (E. Lavagna G. Lucarno) e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! L’ITALIA NELLE CARTINE TOPOGRAFICHE Dalla seconda metà del XVIII secolo anche quasi tutti gli stati italiani, seguendo l’esempio dei maggiori Stati nazionali europei, avevano affidato a un’istituzione statale la realizzazione del rilievo topografico del proprio territorio e la produzione delle relative carte. Il regno d’Italia ereditò i risultati dei lavori topografici eseguiti per conto di governi pre unitari. Nel 1864 gli uffici topografici già esistenti vennero fusi nell’ufficio tecnico del capo di S.M. dell’esercito italiano. In seguito esso fu trasformato e riordinato nell’istituto topografico militare, divenuto Istituto geografico militare con Regio decreto del 27 ottobre 1872, con sede a Firenze. Con la legge del 5 aprile 1875 si stabilì che la carta e l’Italia avesse scala 1:100.000. I lavori di rilevamenti furono lunghi e complessi dato che incominciarono nelle regioni meridionali, che erano le più carenti di cartografia, e solo nel 1900 poterono dirsi completati. Per la successiva elevata topografia si utilizzava la tavoletta pretoriana, consistente in un ripiano sostenuto da un treppiede attrezzato con bussola topografica. Dalle oltre 1000 minuti di campagna al 25.000 o al 500.000 erano stati ricavati 325 fogli della carta al 100.000 pubblicate tra la fine dell’ottocento e il 1920; le ultime carte pubblicate riguardavano anche Istria e Dalmazia, territori attribuiti alla Jugoslavia dopo la seconda guerra mondiale. La forma della terra adottata per la prima edizione della carta era l’ellissoide di Bessel; la proiezione utilizzata per i disegni era quella poliedrica, detta anche naturale: in pratica ogni foglio finiva per rappresentare la faccio a trapezoidale di un poliedro tangente all’elissoide in corrispondenza del centro della carta. La stampa era in bianco e nero, il rilievo era rappresentato con curve di livello, integrate da tratteggio in corrispondenza delle pendenze più accentuate. In tempi successivi sono state pubblicate anche le carte di maggiore dettaglio ricavate direttamente da rilievo di campagna. In ogni foglio diviso in quattro quadranti rientrano 16 tavolette al 25000. La carta più usata sia in campo militare che civile divenne ben presto questa, più ricca di dettagli in tutti gli aspetti geografici del territorio. Dalla prima edizione della carta sono stati realizzati in seguito a numerosi aggiornamenti che non hanno riguardato solo i contenuti, ma anche i criteri di rilevamento e la proiezione utilizzata. Negli anni ‘40 del secolo scorso aderendo alle raccomandazioni dell’unione cartografica internazionale orientate a favorire la realizzazione di una carta del mondo si decise una radicale revisione delle diverse rappresentazioni. La proiezione cilindrica di gauss Che si rifà a quella di mercato ore, prevede di avvolgere l’elissoide con un cilindro tangente lungo un meridiano, ottenendo una buona rappresentazione per la fascia di alcuni gradi ai lati dei cerchi di tangenza. L’Italia è interessata da due fusi. Il termine fuso si spiega col fatto che, per la convergenza dei meridiani ai poli, le aree comprese tra i meridiani di tangenza della proiezione si stringono con l’aumento della latitudine addirittura per quelle oltre l’80º parallelo, dove sia una pressoché totale sovrapposizione delle proiezioni, si è dovuto adottare la proiezione stereografica polare. La precisa individuazione di punti poteva essere effettuata, Oltre che quelle coordinate geografiche, anche attraverso un reticolato cartesiano con asse delle ascisse all’equatore e delle ordinate in corrispondenza del meridiano di tangenza. Anche la cartografia nazionale successivamente venne inserita nella rete mondiale realizzata in proiezione traversa di gauss- mercato ore, il cosiddetto sistema UTM. I due fusi nei quali compresa l’Italia, numerati a partire dall’anti-meridiano di Greenwich sono il 32 e il 33. Ogni fuso e poi suddiviso in fasce ampie 8° latitudine, 10 fascia nord e 10 a sud dell’equatore, distinte da una lettera dell’alfabeto. In sintesi si può affermare che nel secolo intercorso tra il 1875 gli anni 70 le secolo scorso la produzione cartografica attraversato tre diverse fasi con differenti produzioni. Dapprima le carte rappresentavano solo le coordinate geografiche con base per il calcolo delle longitudini, successivamente si è adottata la proiezione di gauss-Boaga, introducendo un reticolato chilometrico lasciando solo in cornice le tacche per individuare i valori di latitudine e longitudine. L’evoluzione non è tuttavia cessata, l’IGM hai intrapreso dagli anni 70 i fogli al 50.000. Ogni foglio copre una superficie molto maggiore di quella di un vecchio quadranti, cioè pari a quattro ma oltre sei vecchi tavolette al 25.000, è stampato a colori è presente una rete di coordinate chilometriche e geografiche live mente diversa perché riferita all’elissoide internazionale, ma con base geodetica fondamentale nell’Europa centrale. La scelta della scala 1: 50.000 al posto della tavoletta per la produzione più corrente è legata a diversi fattori, sia per usi militari che per quelli civili. La tavoletta era particolarmente indicata per muoversi in un ambito assai circoscritto, da percorrere a piedi.
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