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Le Fonti del Diritto e la Gerarchia Normativa in Italia - Prof. Scavone, Appunti di Diritto Pubblico

Una panoramica dettagliata delle fonti del diritto in Italia, comprese le conseguenze dell'appartenenza ad esse, la gerarchia normativa, la pubblicazione ufficiale, il principio dura novit curia e ignorantia legis non excusat. Vengono inoltre trattate le leggi di revisione costituzionale, le leggi costituzionali, il procedimento aggravato, le riserve rinforzate, le leggi in senso formale e leggi provvedimento, il decreto legislativo e la legge di delegazione, il decreto legge e la legge di conversione, il referendum abrogativo e le fonti legislative specializzate.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 20/08/2021

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Scarica Le Fonti del Diritto e la Gerarchia Normativa in Italia - Prof. Scavone e più Appunti in PDF di Diritto Pubblico solo su Docsity! lunedì 1 giugno 2020 LE FONTI DEL DIRITTO (5) COSA SONO LE FONTI DEL DIRITTO Ogni ordinamento giuridico stabilisce le regole affinché tali norme appartengano all'ordinamento stesso Le fonti del diritto sono l’insieme dei fatti (eventi naturali o non volontari) o gli atti (comportamenti umani volontari e consapevoli) che l'ordinamento giuridico abilita a produrre norme giuridiche. Le norme giuridiche per essere definite tali prevedono due requisiti: generalità e astrattezza. La teoria delle fonti del diritto si occupa di individuare quali sono le fonti giuridiche e come sono prodotte. * Fonti di produzione + producono il diritto oggettivo, l'ordinamento gli attribuisce la capacità di produrre norme che riconosce come proprie. * Fonti sulla produzione > norme che disciplinano i modi di produzione del diritto oggettivo, individuano i soggetti titolari di potere normativo, i procedimenti di formazione, gli atti prodotti. * Fonti di cognizione + rappresentano le modalità in cui le norme prodotte sono portate a conoscenza dei destinatari. Le fonti di produzione si distinguono in: - Fonti fatto: l'ordinamento riconosce direttamente al corpo sociale la capacità di produrre norme in via autonoma, senza procedure particolari, sono fonti non scritte. * Fonti atto: la norma è prodotta da un soggetto istituzionale portatore di una precisa volontà secondo le modalità previste dalle norme sulla produzione, sono fonti scritte. L'appartenenza di un atto normativo alle fonti del diritto produce determinate conseguenze tra cui la pubblicazione in forma ufficiale, il principio dura novit curia (il giudice è tenuto alla sua conoscenza) e ignorantia legis non excusat (nessuno può invocare l’ignoranza della legge). lunedì 1 giugno 2020 QUALI SOGGETTI CONCORRONO A PRODURRE DIRITTO - Nello stato liberale la legge del parlamento è la fonte di produzione che esprime il più alto comando normativo, giuridicamente supremo (fonte primaria), mentre il governo del re esercitava un potere normativo più limitato (fonte secondaria). - Nello stato liberal-democratico la costituzione rigida è la fonte suprema dell'ordinamento giuridico. il potere normativo è distribuito fra molteplici soggetti sia a livello verticale (ordine gerarchico fra Costituzione, leggi ordinarie e atti equiparati, regolamenti dell'esecutivo) che orizzontale (pluralismo istituzionale: poteri normativi agli enti territoriali autonomi, regioni ed enti locali; apertura all’ordinamento internazionale, pluralismo sociale). LA COSTITUZIONE COME FONTE SULLE FONTI La Costituzione, oltre ad essere una fonte del diritto, è la massima fonte sulle fonti. Non stabilisce direttamente tutti i processi di produzione ma si limita ai più importanti: quelli che permettono di produrre norme di rango costituzionale e primario + gli atti primari. Perciò il sistema delle fonti del diritto si considera un sistema chiuso: * Non sono configurabili atti fonte primari al di là di quelli espressamente previsti dalla Costituzione (la creazione di altri atti fonde prevederebbe una revisione costituzionali). La Costituzione stabilisce ora disciplina essenziale, all’interno della quale possono poi essere fissate ulteriori regole; * Ciascun atto formativo non può disporre di una forza maggiore di quella che la Costituzione ad esso attribuisce; - Agli atti fonte primari va riconosciuta forza di legge: art. 77 Cost (per individuare atti normativi del governo equiparati alla legge del Parlamento) e art. 134 Cost (per prevedere la competenza della Corte costituzionale a giudicare la legittimità costituzionale delle leggi). La forza di legge, o efficacia formale di un atto fonde, comprende due profili: » Profilo attivo + cioè la capacità di innovare al diritto oggettivo subordinatamente alla Costituzione intesa come fonte suprema, abrogando o modificando atti fonte equiparati o subordinati, » Profilo passivo + cioè la capacità di resistere all'abrogazione o modifica da parte di atti fonte che non siano dotati della medesima forza. lunedì 1 giugno 2020 iuris (se non ci sono norme per casi simili, si fa ricorso ai principi generali dell'ordinamento giuridico). L'art. 14 delle preleggi prevede però il divieto di analogia per le leggi penali e speciali. Inoltre per le leggi che prevedono diritti fondamentali vale il criterio di stretta interpretazione: in caso di dubbio l’interprete non può restringere o ledere diritti fondamentali. Interpretazione autentica: effettuata con legge direttamente dal legislatore, con riferimento ad un testo legislativo già vigente di dubbio significato. Le leggi di interpretazione autentica sono leggi retroattive dato che il significato stabilito dal legislatore riguarda una disposizione entrata in vigore prima della legge interpretativa. Dal momento dell’entrata in vigore della legge di interpretazione autentica, l’interprete deve applicare la legge secondo il senso prescritto dal legislatore. LA COSTITUZIONE E LE FONTI COSTITUZIONALI La costituzione è l’atto supremo in quanto posta dal potere costituente, gli altri atti fonte sono subordinati in quando prodotti da poteri costituiti, previsti e disciplinati dalla Costituzione stessa. Caratteristica essenziale della Costituzione è la sua rigidità — può essere modificata solo mediante uno speciale procedimento di revisione costituzionale. Secondo l’art. 138 Cost le fonti di rango Costituzionale sono: * Le leggi di revisione costituzionale che modificano con emendamenti, aggiunte o soppressioni, parti del testo della Costituzione * Le leggi costituzionali sono sia quelle espressamente chiamate dalla Costituzione per integrare alcune materie (riserva di legge costituzionale) sia quelle che il Parlamento delibera delle forme previste dall’art. 138 Cost; in entrambi i casi non fanno parte del testo della Costituzione ma lo affiancano Il procedimento di formazione delle leggi di rango costituzionale è detto procedimento aggravato e prevede una duplice lettura: . Prima lettura con divieto di approvazione in commissione in sede legislativa « Seconda lettura che richiede maggioranze qualificate » Maggioranza assoluta: pubblicato in Gazzetta Ufficiale a dopo notiziale. Tempo di 3 mesi per 1/5 dei componenti di una camera, 5 consigli regionali o 500 mila elettori possono richiedere referendum costituzionale (che richiede maggioranza dei voti validi) lunedì 1 giugno 2020 » Maggioranza dei due terzi: non è consentito richiedere referendum la legge viene promulgata e pubblica Referendum costituzionale + garanzia a tutela delle minoranze al quale è data la possibilità di chiedere di pronunciarsi all’interno corpo elettorale. Limiti alla revisione costituzionale: l’art. 138 Cost prevede che la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale + unico limite espresso Limiti impliciti: coincidono con i principi supremi dell'ordinamento costituzionale che se intaccati darebbero luogo a un mutamento e non ad una revisione (dignità umana, sovranità popolare, pluralismo, laicità, eguaglianza). Limite logico: secondo alcuni è ritenuto lo stesso art. 138 Cost, secondo altri sono immutabili i principi ad esso sottesi ma esso può essere modificato con tre caratteristiche: consenso al di là della maggioranza semplice, intervento ripetuto di ciascuna camera, coinvolgimento del corpo elettorale. Gli statuti delle regioni speciali hanno un procedimento diverso. La fusione di regioni è una legge costituzionale rinforzata (art. 132.1 Cost): iniziativa da consigli comunali di un 1/3 delle popolazioni interessate, acquisizione del parere di consigli regionali, referendum a maggioranza, approvazione ai sensi dell’art. 138. LE FONTI DELL’UE Con l'adesione dell'Italia alla Comunità europea la categoria delle fonti primarie include ora anche gli atti adottati dalle istituzioni comunitarie. La Comunità Europea, in quanto organizzazione sovranazionale, può adottare, attraverso i propri organismi, atti vincolanti per gli ordinamenti giuridici degli Stati membri. Infatti, l'art. 249 del Trattato CE stabilisce che le istituzioni comunitarie sono abilitate ad emanare regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri, chiarendo altresì come solo le prime tre tipologie di atti abbiano carattere vincolante. In particolare: - il regolamento ha portata generale; esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri; » la direttiva vincola lo Stato membro cui è rivolta per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma ed ai mezzi; * la decisione è obbligatoria in tutti i suoi elementi per i destinatari da essa designati; le decisioni sono atti aventi portata concreta, che possono indirizzarsi lunedì 1 giugno 2020 ad uno Stato membro o ad altro soggetto (persona fisica o giuridica), vincolanti per il destinatario; acquistano efficacia con la semplice notifica ai destinatari (art. 254). * le raccomandazioni e i pareri: si tratta di atti comunitari non vincolanti con i quali gli organi comunitari rivolgono consigli, suggerimenti. La copertura costituzionale dell'art. 11 Cost permette di stipulare trattati con cui si obbliga a limitazioni di sovranità. Gli unici limiti, definiti controlimiti, stabiliti dalla Corte costituzionale riguardano i principi supremi dell'ordinamento costituzionale e dei diritti inalienabili della persona. Inizialmente le fonti europee ed interne erano considerati equiparate perciò si usava il criterio cronologico, poi la Corte dichiarò l’illegittimità costituzionale delle norme interne incompatibili con le norme comunitarie per violazione dell'art. 11 Cost, infine la Corte costituzionale si conformò alla giurisprudenza della Corte di giustizia riconoscendo il primato del diritto comunitario: principio di necessaria applicazione del regolamento dell’Unione da parte del giudice comune (i due ordinamenti sono separati anche se coordinati: il diritto interno riconosciuto semplicemente non applicabile quando esiste una normativa europea). LA LEGGE ORDINARIA DELLO STATO La legge ordinaria dello Stato è fonte a competenza generale: può disciplinare qualsiasi oggetto, salvo quando è disciplinato direttamente dalla Costituzione o da essa attribuito ad altre fonti (deliberate dal Parlamento secondo il procedimento disciplinato, nelle sue linee essenziali, dagli artt. 70 e ss. Cost). La legge è l’atto fonte abilitato a produrre norme primario che la Costituzione all’art. 70 attribuisce alle camere. Riserva di legge: la Costituzione e le leggi costituzionali possono riservare determinate materie o oggetti alla sola legge, sottraendoli così alla disponibilità di atti fonte ad essa subordinati, tra cui i regolamenti dell'esecutivo. Ha un aspetto negativo, cioè il divieti di intervenire della materie da atti diversi, e uno positivo, cioè l'obbligo per la legge di intervenire nella materia riservata. | per garantire principio democratico, diritti fondamentali, principio di eguaglianza. » Riserve assolute: l’intera disciplina della materia è riservata alla legge » Riserve relative: alla legge spetta la disciplina essenziale o il principio Se la Costituzione stabilisce che l'intervento legislativo avviene solo secondo certe procedure, si parla di riserve rinforzare. lunedì 1 giugno 2020 - Efficacia provvisoria: durata di 60 giorni; + | decreti legge non possono conferire deleghe legislative, né ripristinare disposizioni dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale. ADOZIONE EMANAZIONE PRESENTAZIONE DECRETO LEGGE —> DECRETO LEGGE —» DISEGNO DI LEGGE DI Governo Presidente della CONVERSIONE Repubblica Governo PROMULGAZIONE J LEGGE DI APPROVAZIONE CONVERSIONE LEGGE DI Eventuali EMENDAMENTI Presidente della —£— CONVERSIONE = «AL DECRETO LEGGE Repubblica Parlamento Parlamento Il decreto diventa oggetto di un disegno di legge di conversione portato alla Camera o al Senato. La legge di conversione è l’atto mediante il quale il Parlamento si riappropria della funzione legislativa eccezionalmente esercitata dal governo. Conversione: procedimento in cui il titolare di un potere, qui legislativo, sostituisce l’atto fonte adottato di un altro potere, esecutivo, che non ne è titolare (novazione della fonte). Se il decreto legge decade perché non convertito in legge, il Parlamento può adottare una legge regolatrice delle situazioni descritte nel decreto leghe. È vietato reiterare il decreto legge, ovvero riprodurre lo stesso decreto per protrarne l’efficacia nel tempo, in quanto contrasta il principio di straordinarietà e separazione dei poteri. IL REFERENDUM ABROGATIVO L’art. 75 Cost prevede il referendum popolare per l'abrogazione, totale o parziale, di leggi e di atti aventi forza di legge + esercizio di potestà normativa LE FONTI LEGISLATIVE SPECIALIZZATE Non costituiscono una categoria scientifica autonoma, sono fonti atipiche rispetto alle altre fonti primarie (disciplinano alcune materie, formazione particolare, forza attiva o passiva rinforzata). * Leggi di esecuzione dei Patti lateranensi che disciplinano i rapporti tra Stato e Chiesa cattolica (art. 7 Cost.) 10 lunedì 1 giugno 2020 * Leggi che disciplinano i rapporti fra lo Stato e le altre confessioni religiose (art. 8 Cost.) * Leggi di amnistia (estingue reato) e indulto (condono totale o parziale pena) (art. 79 Cost) - Leggi che staccano una provincia o un comune da una regione per aggregarli ad un’altra (art. 132.2 Cost) * Leggi che attribuiscono ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni ordinarie (art. 116.3 Cost) * Decreti legislativi di attuazione degli statuti delle regioni speciali * Leggi di attuazione del principio dell’equilibrio di bilancio LE FONTI ESPRESSIONE DI AUTONOMIA DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI A tutti gli organi costituzionali è riconosciuta una potestà regolamentare riguardante i propri organizzazione e funzionamento. Regolamenti parlamentari: atti fonte di rango primario a competenza materiale riservata (riserva di regolamento parlamentare). Sono fonti del diritto perché disciplinano sia l’organizzazione e il funzionamento delle Camere ma anche i loro rapporti con altri organi e soggetti. 4 prevedono regolamenti parlamentari speciali che disciplinano l’organizzazione e il funzionamento di particolari organi delle camere e i regolamenti di organizzazione che disciplinano la gestione amministrativa degli apparati dei due rami del Parlamento. Regolamenti della Corte costituzionale: atti disciplinano l'esercizio delle sue funzioni (potestà è fondamento costituzionale per posizione di supremo organo di garanzia). Regolamenti della Presidenza della Repubblica: atti circa l'adozione di regolamenti interni per disciplinare l’organizzazione e il funzionamento del proprio apparato amministrativo (consentire il libero esercizio delle funzioni presidenziali in virtù dell'autonomia). | regolamenti interni al governo, in quando organo al vertice dell’amministrazione dello Stato, hanno natura secondaria (anche per la riserva di legge circa l’organizzazione del governo). Tuttavia per il regolamento del Consiglio dei ministri è prevista una generale autonomia organizzativa, contabile e di bilancio. 11 lunedì 1 giugno 2020 LE FONTI REGOLAMENTARI I regolamenti sono fonti secondarie del diritto, ossia subordinate a quelle primarie. Sono atti normativi di competenza del governo, dei ministri, delle autorità amministrative indipendenti, delle regioni e degli enti locali. Principio di preferenza della legge: in caso si contrasto fra norma di regolamento e norma di legge, il giudice ordinario deve disapplicare l’atto regolamentare, mentre il giudice amministrativo dichiara l’invalidità del regolamento contrario alla legge. REGOLAMENTI DEL GOVERNO Un regolamento governativo è un atto amministrativo del Governo avente valore di forma negativa secondaria. Sono approvati dal Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di stato che deve pronunciarsi entro 90 giorni dalla richiesta e sono emanati con la forma del decreto del presidente della Repubblica, tutto sotto il controllo di legittimità della Corte dei conti. - Regolamenti di esecuzione: per rendere più agevole l'applicazione di leggi e decreti legislativi e di regolamenti comunitari (fonti primarie) * Regolamenti di attuazione e di integrazione: per attuare e integrare leggi e decreti legislativi recanti norme di principio - Regolamenti indipendenti: per disciplinare materie dove manchi una norma di rango legislativo, purché non sia materia riservata alla legge - Regolamenti di organizzazione: per disciplinare organizzazione e funzionamento delle amministrazioni pubbliche sulla base della legge - Regolamenti di delegificazione (autorizzati o delegati): per disciplinare materie già oggetto di normativa di rango legislativo, sostituita dalla normativa regolamentare (riduce materie disciplinare dalla legge). Tre fasi: (1) deliberazione della legge di autorizzazione del potere regolamentare che deve determinare le norme generali per regolare la materia; (2) emanazione del regolamento di delegazione; (3) abrogazione delle norme legislative vigenti (scopo di semplificare e razionalizzare processi di produzione del diritto) REGOLAMENTI MINISTERIALI E INTERMINISTERIALI Necessitano di un’apposita disposizione legislativa che autorizzi l'esercizio del potere regolamentare. | regolamenti interministeriali sono adottati in materia di competenza di più ministri mentre quelli ministeriali riguardano un solo ministro. Entrambi sono subordinati ai regolamenti del governo e devono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei Ministri prima della loro emanazione. 12
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