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Capitolo 6 SOCIOLOGIA - Identità e socializzazione, Sintesi del corso di Sociologia

Riassunto del capitolo 6 del libro "Sociologia. I concetti base". Il capitolo tratta 2 tematiche principali, identità e socializzazione. In sintesi ma molto dettagliato. Sintesi affidabile,infatti al mio esame ho preso 30/30.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 06/05/2020

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Scarica Capitolo 6 SOCIOLOGIA - Identità e socializzazione e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! IDENTITÀ E SOCIALIZZAZIONE Ogni società deve assicurare la propria continuità nel tempo, trasmettendo agli individui che la compongono il proprio patrimonio culturale. Ciò è possibile grazie ai meccanismi tramite cui gli individui entrano a far parte del tessuto sociale:Socializzazione primaria e secondaria, e Processi di formazione dell’identità. Elaborazione di norme etiche e giuridiche, le quali, stabilendo obblighi comuni e reciproci, allocando mezzi, compensi e responsabilità a differenti posizioni sociali in differenti situazioni, in modo chiaro e stabile, e coordinando i rapporti tra le posizioni, impediscono che le azioni dei vari soggetti interferiscano tra loro, con esiti distruttivi per il sistema. • Definizione di “continuità”: ossia il problema cruciale che ogni società deve affrontare e risolvere. Ogni società deve assicurare la propria continuità nel tempo. È necessario, quindi, che essa disponga di pratiche e istituzioni, atte a trasmettere almeno una parte del patrimonio culturale che ha accumulato nel corso delle generazioni. La socializzazione è lo strumento attraverso il quale il patrimonio culturale della società viene appreso dagli individui. A differenza del mondo animale, dove azioni e comportamenti sono trasmessi perlopiù per via genetica attraverso un cospicuo bagaglio istintuale, per acquisire conoscenze che andranno poi a sostanziare azioni e comportamenti il mondo umano ha bisogno di un lungo periodo di apprendimento, visto lo scarso bagaglio istintuale. Patrimonio culturale = è l’insieme dei valori, norme, atteggiamenti, conoscenze, capacità, linguaggi, che consentono alla società di esistere, di adattarsi al suo ambiente esterno e di modificare a sua volta se stessa e il suo ambiente Socializzazione = è il processo mediante il quale i nuovi nati diventano membri della società Francia, 1800. Aveyron, i contadini catturano in un bosco un ragazzino cresciuto allo stato selvaggio. Il piccolo, che riesce a emettere solo grugniti, è impaurito, e graffia e morde chiunque tenti di avvicinarlo: viene rinchiuso in una cella. Ben presto la notizia giunge a Parigi e si decide di trasferirlo all’Istituto Nazionale per Sordomuti dove operano il dottor Pinel e il dottor Itard che, tentando di ricostruire il suo passato: Pinel è convinto che sia stato abbandonato nella foresta dalla sua famiglia perché anormale, Itard, invece, pensa che le sue stranezze siano il risultato di anni di totale isolamento dalla civiltà. Pinel propone di trasferirlo nel manicomio, ma Itard si oppone alla decisione: ha capito di non avere a che fare con un ritardato e riesce a ottenere dalle autorità il permesso di condurlo nella sua casa, aiutato dalla governante, incomincia un lungo percorso di recupero di Victor al mondo civile. L’educazione del ragazzo incomincia dall’apprendimento delle attività più semplici per poi allargarsi all’uso del linguaggio e all’apprendimento dell’alfabeto, dal momento che, nel frattempo, Itard ha scoperto che Victor non è sordomuto ma semplicemente incapace di articolare suoni comprensibili. Nonostante gli apprezzabili risultati ottenuti, le autorità esitano a rinnovare la loro fiducia al dottor Itard e ad autorizzare il prosieguo dell’educazione del ragazzo. Victor fugge nella foresta. Itard, sconsolato, si accinge a stilare una relazione ai suoi superiori nella quale annuncia il fallimento del tentativo di strappare il ragazzo al suo stato selvaggio. Tuttavia, Victor torna a casa da solo: si tratta di un segno inequivocabile del definitivo abbandono della condizione naturale e dell’importanza che ha ormai nella sua vita l’affetto per la nuova famiglia. La “socializzazione” consente la regolamentazione del comportamento di un membro della società, rappresentando al tempo stesso un prerequisito indispensabile per la stabilizzazione dell’individualità e dell’auto-consapevolezza. La “socializzazione” formale fa riferimento all’intenzionalità e alla progettualità del processo educativo, a differenza del livello informale che descrive, invece, tutte quelle relazioni il cui effetto non sia intenzionale, atteso, previsto dai partecipanti a quella determinata situazione. Quella non formale, infine, fa riferimento ad ogni attività educativa organizzata al di fuori del sistema formale e realizzata, ad esempio, nel luogo di lavoro, pur non prevedendo l’acquisizione di titoli culturali o professionali. Socializzazione primaria = l’insieme dei processi volti ad assicurare all’individuo la formazione delle competenze sociali di base. Avviene durante i primi anni di vita fino al raggiungimento dell’età scolare. Competenze sociali di base: ⇒ acquisizione di un livello minimo di competenza comunicativa, ossia la capacità di usare il linguaggio per scambiare informazioni con gli altri membri generale. Così, I valori, le norme e le conoscenze ricevute dai genitori vengono rafforzate e sostenute dagli altri e assumono quindi una generalità sempre più ampia fino a includere la società nel suo complesso. • Lawrence Kohlberg ha identificato 6 fasi dello sviluppo morale : CONFORMAZIONE ALLE REGOLE IMPOSTE 1. PER PAURA DELLE PUNIZIONI 2. PER OTTENERE UN PREMIO 3. PER RICEVERE APPROVAZIONE SOCIALE 4. SI AFFERMA UN CODICE MORALE ASTRATTO 5. SI SVILUPPA UNA CAPACITÀ RIFLESSO A E ARGOMENTATIVA INTORNO ALLA VALIDITÀ DEI PRINCIPI MORALI IN OGNI CASO, IL CODICE MORALE ENTRA COME ELEMENTO COSTITUTIVO DELL’IDENTITÀ PERSONALE. Identità personale = immagine che l’individuo ha di se stesso Identità sociale = l’insieme dei ruoli svolti dal soggetto nelle varie sfere della vita alle quali appartiene l'autostima =è l'azione di valutare se stessi come insieme di determinate caratteristiche, nonché il giudizio risultante da questa valutazione, che viene fatta sulla base di criteri ottenuti dal confronto delle proprie caratteristiche con quelle di altri soggetti. L'autostima è il rapporto tra come siamo e invece come vorremmo essere. la stima di sé si connota come un'esperienza molto soggettiva, legata più a ciò che ciascuno sente e pensa a proposito di se stesso, che non a quello che gli altri credono di lui. La formazione dell’altro generalizzato e di una capacità di giudizio autonoma indica che il bambino non si identifica e si confronta più con altri concreti, ma con una generalità di altri che rappresentano l’intera società. La formazione dell’identità personale corre parallela alla scoperta e all’elaborazione cognitiva del mondo sociale. Si possono distinguere due componenti nel processo di formazione dell’identità: identificazione ⇒ il soggetto fa riferimento alle figure rispetto alle quali si sente uguale o simile e con le quali condivide determinati caratteri. L’identificazione conduce alla formazione del senso di appartenenza a un’entità collettiva definita come “noi” individuazione ⇒ il soggetto fa riferimento alle caratteristiche che lo distinguono dagli altri, sia dagli altri gruppi ai quali non appartiene, sia dagli altri membri del proprio gruppo, rispetto ai quali il soggetto si distingue per le proprie caratteristiche fisiche e morali e per una propria storia individuale che è sua e di nessun altro Socializzazione secondaria = l’insieme dei processi di formazione delle competenze specifiche richieste dall’esercizio dei vari ruoli sociali adulti. Nelle società moderne, altamente differenziate, ogni individuo ricopre nella società una pluralità di ruoli (role set): è in tale quadro che assume importanza la socializzazione secondaria, come processo di apprendimento attraverso cui l’individuo si dota delle competenze che attengono ai ruoli che, nel corso della sua vita, egli via via occupa. La socializzazione è un processo continuativo che si svolge lungo tutto l’arco della vita. Di questa continuità sono importanti due aspetti : • Il primo si riferisce alla natura più o meno cumulativa dei processi di apprendimento che accompagnano la socializzazione :ogni fase del processo si fonda sulle fasi precedenti e le presuppone, ogni nuovo apprendimento utilizza in gran parte elementi già appresi e non può farne a meno anche se non si esaurisce in essi. Ma quando l’apprendimento di cose nuove entra in conflitto e risulta incompatibile con una parte di quanto è già stato appreso, questa parte viene accantonata per far posto e rendere possibile l’acquisizione del nuovo. Vi è accumulazione quando i processi di apprendimento superano di gran lunga per entità e importanza i processi di dis-apprendimento(Verlag). Oltre a una certa età, variabile da individuo a individuo, diminuisce o si arresta del tutto la capacità di apprendere cose nuove e quanto è stato appreso in precedenza viene selettivamente eliminato man mano che non risulta più utilizzabile nella prassi quotidiana. • Il secondo consiste nel fatto che passando dalla socializzazione primaria a quella secondaria il sogg acquisisce un controllo sempre maggiore sul processo stesso;egli diventa un agente della sua stessa socializzazione, capace di compiere delle scelte che indirizzano il processo e condizionano l’azione degli agenti di socializzazione. Agenti di socializzazione dotati di autorità pedagogica • famiglia ⇒ socializzazione primaria, sviluppo dell’identità • scuola ⇒ inizio socializzazione secondaria, rapporti e norme impersonali e oggettivi • lavoro ⇒ formazione professionale • Gruppo dei pari ⇒ rapporti simmetrici, assenza di autorità e di subordinazione (fratelli-sorelle) I loro rapporti si collocano tra due polarità :solidarietà e competizione. I gruppi possono essere della natura più diversa in base all’ambito nel quale si formano, del tipo di scopo che perseguono, del tipo di rapporti che intercorrono tra I loro membri, della frequenza dell’interazione al loro interno, dell’ampiezza, degli scambi che mettono in atto con altri gruppi o istituzioni. Possono anche essere formali o informali a seconda delle regole che ne disciplinano il funzionamento. AGENTI DI SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA • media ⇒ formazione di atteggiamenti, opinioni e comportamenti relativi alle più diverse sfere di attività, che possono rafforzare o indebolire l’efficacia dell’azione degli altri agenti di socializzazione I CONFLITTI DI SOCIALIZZAZIONE NELLE SOCIETÀ DIFFERENZIATE La socializzazione è un processo continuo e tutt’altro che lineare. Non solo non vi è coerenza tra i vari agenti che concorrono alla socializzazione di un individuo, ma l’azione di ognuno di essi può non essere, e in genere non è, internamente coerente. In questo quadro l’individuo è agente attivo della propria socializzazione: • sceglie nell’ampia gamma di opportunità di socializzazione • deve farsi carico di gestire l’inevitabile conflitto che, in una società altamente differenziata, si produce tra le varie agenzie di socializzazione.
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