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Regolamentazione immigrazione e discriminazione: migrazioni ed etnia - Prof. Allievi, Sintesi del corso di Sociologia

Una panoramica storica e teorica sulle migrazioni internazionali, i modelli di regolamentazione dell'immigrazione e i fenomeni di discriminazione basati su razza e etnia. I fattori 'push' e 'pull' che attraggono i migranti nei paesi più ricchi, e presenta quattro modelli storici di regolamentazione dell'immigrazione: storico, selettivo, dei lavoratori ospiti e di chiusura crescente. Inoltre, il documento introduce la nozione di diaspora e discute l'esperienza dell'immigrazione italiana in belgio. Infine, il testo introduce concetti come etnia, razza, pseudo-scienza, struttura e potere sociale, gruppi minoritari e maggioritari, preconcetti, discriminazione, ibridazione, assimilazione, segregazione, genocidio, reazioni dei gruppi minoritari, atteggiamenti e comportamenti individuali, discriminazione istituzionale, socializzazione, interessi del gruppo, split labor market theory e multiculturalismo.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 03/11/2021

anna-vicentini
anna-vicentini 🇮🇹

4.7

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Scarica Regolamentazione immigrazione e discriminazione: migrazioni ed etnia - Prof. Allievi e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! CAPITOLO 7 — MIGRAZIONI ED ETNIE Si possono distinguere due tipi diversi di fattori che generano i processi migratori: 1. Fattori di espulsione (push): l'insieme delle problematiche interne al paese d'origine che spingono le persone a migrare nella speranza di trovare migliori condizioni di vita; 2. Fattori di attrazione (pull): tipici dei Paesi di destinazione, riguardano in particolare maggiori possibilità di lavoro, maggiore libertà e benessere economico + elementi che contribuiscono ad attirare i migranti nei Paesi più ricchi. > La combinazione di tali fattori “push and pull” ha prodotto, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, i seguenti modelli di regolamentazione dell’immigrazione: = Modello storico > (in passato negli Stati Uniti, Canada, Australia) consiste in un modello che garantisce il diritto di cittadinanza a tutti i nuovi arrivati = Modelloselettivo > (ex imperi coloniali come Francia e Gran Bretagna) favoriva l'immigrazione di individui provenienti dalle proprie ex colonie piuttosto che da altri Paesi, al fine di mantenere un controllo indiretto su di essi = Modello dei lavoratori ospiti > (in passato in Svizzera, Belgio, Germania) si incoraggiava l’accesso temporaneo di manodopera straniera per soddisfare le esigenze del mondo del lavoro, ma ciò non comportava il riconoscimento dei diritti di cittadinanza = Modello della chiusura crescente > (oggi nei Paesi occidentali) si applica misure sempre più restrittive nei confronti dei flussi migratori in entrata, generando fenomeni di diffusa clandestinità. DIASPORA - fenomeno per cui una popolazione abbandona il proprio Paese d’origine disperdendosi in diversi Paesi stranieri, pur mantenendo la propria identità culturale e, spesso, i legami con gli altri gruppi di emigrati > 4 categorie di diaspora: 1. Diaspora di vittime = generata da eventi particolarmente negativi (es. ebrei) Diaspora imperiale = dispersione legata allo sviluppo di un impero e al conseguente trasferimento di parte della sua popolazione nelle nuove colonie 3. Diaspora di lavoratori = trasferimento per nuove possibilità di lavoro 4. Diaspora di commercianti = correlata alla creazione di reti commerciali internazionali. IL FENOMENO MIGRATORIO IN ITALIA — due grandi esperienze migratorie: La prima è avvenuta fra ‘800 e ‘900, è conosciuta come la Grande Emigrazione: migliaia di persone emigrarono verso gli Stati Uniti, Brasile e Argentina, lasciandosi alla spalle paesi caratterizzati da una diffusa e crescente povertà. La seconda è quella che si è sviluppata a partire dagli anni ‘50 fino ai ‘60-’70, i flussi migratori di concentrano verso alcuni Paesi europei come la Svizzera, la Germania e il Belgio + sempre più bisognosi di manodopera che incoraggiano i Paesi del Mediterraneo (in particolare Turchia, Africa del nord, Spagna, Italia, Grecia) a fornire lavoratori a buon mercato. * L'esperienza dell'immigrazione italiana in Belgio viene spesso associata alla tragedia di Marcinelle, una miniera di carbone dove nel 1956 un'esplosione di gas grisou causò la morte di centinaia di migranti italiani; secondo alcuni studiosi, quella tragedia segnò definitivamente la fine dell'emigrazione italiana in Belgio. L’Italia è stata interessata anche da un significativo movimento interno dal sud al nord > dall’agricoltura all'industria. Con l'esaurimento del boom economico, il crollo del muro di Berlino nel 1989 e le trasformazioni avvenute nell’Europa dell'est, il continente europeo assistette a un'ondata di nuove migrazioni: i paesi dell’area mediterranea, tra cui l'Italia, che precedentemente erano stati i paesi di emigrazione, assunsero il carattere di veri e propri paesi di immigrazione. L'Europa e in particolare l'Italia diventano quindi una destinazione privilegiata per le migrazioni internazionali > ciò ha spinto anche il nostro paese ad adottare politiche ingresso molto più rigide > l'innalzamento delle barriere in entrata e la criminalizzazione dell'immigrato irregolare hanno fatto sì che i migranti si trasformassero agli occhi dell’opinione pubblica. In realtà, essi costituiscono una forza lavoro sempre più significativa, ma che tuttavia continua a ricevere un accoglienza ancora troppo ostile. Il rifugiato è una persona che si trova al di fuori del proprio paese di origine a causa di persecuzioni, conflitti, violenze che ne minacciano l'esistenza e che pertanto ha bisogno di protezione. Nonostante le numerose trasformazioni degli ultimi anni, l'Italia continua a essere, per certi versi, un paese di emigrazione soprattutto per quanto riguarda le giovani generazioni che, a causa della crisi economica e della crescente disoccupazione, scelgono di trasferirsi all'estero. Dal 2006, la mobilità italiana è aumentata del 60,1%. Le comunità italiane più numerose sono in Argentina, Germania in Svizzera. Più della metà degli italiani residenti all'estero proviene da regioni del Sud. ETNIA E RAZZA - molte società classificano le persone in termini di razza ed etnia. L’etnia designa una comunità caratterizzata da una tradizione culturale condivisa, che deriva spesso da un'origine ad una patria comuni. Può includere lingua, costumi, simboli, cibi e musiche particolari. Diversamente dall' etnia, la razza denota una categoria di persone che hanno in comune delle caratteristiche fisiche socialmente significative, come i/ colore della pelle. PSEUDOSCIENZA E RAZZA - Le teorie scientifiche della razza presero piede tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, parallelamente al rafforzamento del colonialismo e dell'imperialismo europeo. Il naturalista svedese Carolus Linnaeus inventò quattro sottospecie di Homo sapiens, ciascuna disegnata non solo per i distintivi ma anche per specifiche particolarità caratteriali l'Europeanus dalla pelle bianca, creativo e rispettoso delle leggi L'Americanus dalla pelle ambrata, ostinato, facile all’ira e legato alle tradizioni L’Asiaticus dalla pelle giallognola, avido e schiavo delle opinioni L’Africanus dalla pelle scura, pigro, negligente e governato unicamente dall'impulso. 1 2. 3. 4. Questa classificazione fondò i presupposti per giustificare scientificamente il razzismo = ossia la convinzione che una razza sia intrinsecamente superiore a un'altra. Nel XIX secolo, Gobineau, considerato il padre del razzismo moderno, contempla l'esistenza di tre tipologie di razze umane distinte tra loro: quella bianca, quella nera e quella gialla. Secondo lui, la razza bianca possiede qualità superiori rispetto a tutte le altre, il che giustificherebbe il predominio esercitato nel corso della storia. Quei sistemi di classificazione arbitrari andavano a braccetto con l’essenzialismo razziale = ovvero l'idea che presunte differenze naturali e immutabili separino le razze. Concetti culturali ispirati all’essenzialismo razziale furono usati per giustificare la supremazia dei bianchi, la schiavitù e il dominio coloniale europeo sugli altri popoli. Gli anni successivi alla seconda guerra mondiale, le teorie razziste sono state completamente screditate in quanto prive di qualunque fondamento scientifico. STRUTTURA E POTERE SOCIALE NEI GRUPPI RAZZIALI ED ETNICI - Riconoscendo determinati tratti culturali o fisici come culturalmente significativi, le persone creano una realtà sociale che influenza il loro modo di rapportarsi. In altre parole, vedere gli altri in termini di razza, etnia e altre categorie sociali (religione, età orientamento sessuale) può incidere sul modo in cui agiamo nei loro confronti e contribuire a legittimare le disuguaglianze sociali che si basano su queste categorie.
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