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Tesina di maturità sul Caporalato di seconda generazione, Tesine di Maturità di Sociologia

analisi del fenomeno del caporalato, sfruttamento presente anche oggi in italia. storia, italiano, francese, scienze sociali

Tipologia: Tesine di Maturità

2014/2015

In vendita dal 28/06/2015

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Maddalena_123 🇮🇹

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Scarica Tesina di maturità sul Caporalato di seconda generazione e più Tesine di Maturità in PDF di Sociologia solo su Docsity! Il caporalato è un fenomeno malavitoso di sfruttamento del lavoro (per lo più agricolo ed edile) attraverso metodi illegali, reclutando manodopera giornaliera sottopagata e (quasi) sempre al nero. Il termine caporalato nasce dalla figura del “caporale”, colui che è incaricato di recarsi alle prime ore del mattino presso piazze o altri luoghi di incontro per reclutare manodopera giornaliera. Si tratta di un fenomeno prevalente nel settore agricolo o edile; colpisce persone in condizioni di bisogno estremo come immigrati, spesso clandestini; è presente e prolifera soprattutto nelle regioni meridionali. Amnesty International nel 2012 ha pubblicato un rapporto sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nel settore agricolo italiano. Il rapporto si concentra su gravi forme di sfruttamento dei lavoratori migranti in Italia e dichiara: “I lavoratori migranti ricevono paghe ben al di sotto del salario concordato tra le parti sociali, riduzioni arbitrarie dei compensi, ritardato o mancato pagamento, lunghi orari di lavoro. Si tratta di un problema diffuso e sistematico" Sempre Amnesty International ha pubblicato le testimonianze di alcuni di questi lavoratori : "Lavoro 9-10 ore al giorno dal lunedì al sabato, poi cinque ore la domenica mattina, per tre euro l'ora. Il datore di lavoro mi dovrebbe pagare 600-700 euro al mese; io contavo di mandare 500 euro al mese a mio padre in India. Negli ultimi sette mesi, però, il datore di lavoro non mi ha pagato il salario intero. Mi dà solo 100 euro al mese per le spese. Non posso andare alla polizia perché non ho documenti: mi prenderebbero le impronte e dovrei lasciare l’Italia.” (Sunny) "Quando non hai i documenti ti danno solo 'lavoro nero', che è mal pagato. Prendiamo dai 25 ai 30 euro al giorno per otto o nove ore di lavoro (2.75-3.75 euro l'ora). Ma quando ci facciamo male non prendiamo niente." (Ismael) "Quando il datore di lavoro non paga, che cosa puoi fare per avere il denaro? Senza documenti, come puoi andare alla polizia? Senza documenti, sei espulso. Ma non hai fatto niente di male...".(Jean-Baptiste) L’unità d’Italia come origine e causa del caporalato: Dai risultati, in generale emergeva una realtà di ritardo sociale dove le condizioni delle masse contadine erano talmente gravi da lasciare che fossero sfruttate pur di ricavare qualcosa. Nasce così il caporalato come fenomeno di sfruttamento degli individui che si trovano in condizioni di bisogno estremo. I letterati del tempo: Gli storici non furono gli unici ad affrontare nelle loro opere la condizione in cui riversava l’Italia meridionale dopo l’unificazione del Paese. Diversi autori quali Verga, Capuana, Serao, Deledda e molti altri descrissero attraverso i loro scritti la realtà con precisione, facendo sì che la società del tempo ci pervenisse come fotografata. Giovanni Verga è uno degli autori che fanno parte del movimento letterario del Verismo che, ispirandosi al Naturalismo francese, teorizza una rigorosa fedeltà alla realtà effettiva dei fatti, dei personaggi e delle condizioni sociali. Il Verismo si sviluppa negli anni successivi all’Unità e prosegue fino al primo decennio del Novecento. Verga infatti afferma: “ L’oggetto sono i documenti umani, cioè fatti veri, storici; e l’analisi di tali documenti dev’essere condotta con scrupolo scientifico” . Tra le sue tante opere in cui analizza la società sotto diversi aspetti ritroviamo tra le novelle di “Vita dei campi” quella di “Rosso Malpelo” che sottolinea le condizioni di miseria e di sfruttamento presenti al sud dopo l’Unità d’Italia. “Vita dei campi” è una raccolta di otto novelle: Fantasticheria, Jeli il pastore, Rosso Malpelo, Cavalleria rusticana, La Lupa. L’amante di Gramigna, Guerra di Santi e Pentolaccia. La raccolta viene pubblicata nel 1880 e racconta nell’insieme un piano completo della realtà del tempo in tutti i suoi ambiti. Quella di Malpelo è una storia che prende spunto da un’inchiesta degli studiosi Franchetti e Sonnino sui problemi del sud, in particolare della Sicilia, che fra l’altro si occupava dello sfruttamento, minorile. Prima la novella viene pubblicata a puntate su un quotidiano nel 1878 e successivamente viene inserita nella raccolta “Vita dei campi”. Verga, in Rosso Malpelo, descrive una realtà inumana in cui, non solo Malpelo viene sfruttato, ma è anche vittima dei pregiudizi popolari derivanti dal colore rosso dei suoi capelli che influenzano il suo carattere introverso e brusco. Il racconto è il primo capolavoro della narrativa verista, non tanto per la denuncia dell’ingiustizia e di una società dominata da rapporti economici ineguali, ma perché Verga utilizza una tecnica narrativa che ci fornisce uno straordinario effetto della realtà, descrivendo la tragicità delle situazioni in cui vivevano i contadini siciliani con estrema veridicità. Verga infatti parla attraverso i suoi personaggi e il lettore ha la possibilità di immergersi totalmente nella realtà del dopo unità. Naturalisme français et “verismo” italien: Le vérisme italien est inspiré à un mouvement littéraire qui s'est répandu en France à partir du milieu du XIXe siècle : le naturalisme L'auteur s'intéresse à la vraie réalité et il se concentre principalement sur les classes moyennes - les niveaux de la société, qui décrivent des événements tirés des faits de la vie quotidienne. Le naturalisme tente de porter les questions de la philosophie positiviste dans la littérature, ce qui en fait également un champ d'investigation pour les problèmes de la société. Émile Zola est l’ auteur naturaliste par excellence, considéré comme le fondateur de ce mouvement littéraire. Zola décrit les principes qui sont à la base de sa fiction dans son essai «Le roman expérimental», publié en 1880 dans lequel il affirme que le roman doit appliquer la méthode scientifique pour analyser la réalité à travers une documentation précise et vise à découvrir les lois qui régissent la réalité métaphysique et spirituelle. straniera)” del 2010 emerge che la rapida evoluzione dei flussi migratori a partire dagli anni Novanta ha contribuito a segmentare il mercato del lavoro italiano facendo sì che nascesse il dualismo tra occupazione regolare e non regolare. Gli immigrati sono portati ad accettare lavoro sommerso se si trovano irregolarmente in Italia e non possono stipulare un contratto di lavoro, rendendosi in questo modo vulnerabili alle scelte del datore. Gli immigrati sono infatti considerati parte debole della popolazione, persone che il lavoro nero può sfruttare. Nel libro di Marco Rovelli “Servi, il paese sommerso dei clandestini al lavoro” pubblicato nel 2007 vi si possono trovare diverse testimonianze di clandestini costretti alla vera e propria schiavitù in quanto non possono richiedere diritti a causa della loro condizione di clandestini. Rovelli parla di Mircea (clandestino costretto per due mesi a fare il pastore a ritmi di lavoro che andavano dalle cinque del mattino a l’una di notte senza poi ricevere salario) dicendo “..ha lasciato la sua terra vendendosi come merce. Come merce ha attraversato le frontiere, non come persona. Si è reso disponibile per un mercato che non regge la concorrenza, dove i piccoli coltivatori e allevatori non riescono più a far fronte alla grande produzione, e perciò ritengono giusto, e perfino morale, servirsi di macchine muscolari come Mircea. In fondo gli si dà lavoro. ”. Questo libro dimostra la condizione di servi in cui si trovano gli immigrati e ancora il problema del caporalato come vero e proprio sfruttamento sia presente da anni nel nostro Paese senza che nessuno riesca a trovare delle soluzioni concrete al problema. Sempre secondo dati ISTAT prodotti nel 2011, emerge che in Italia il lavoro nero incide in misura rilevante a livello nazionale, coinvolgendo il 12,2 % delle unità di lavoro complessive: ANNI Regolari Non Totale Tasso Tasso regolari regolarità Irregolarità Totale 2001 20.548 3.280 23.829 86,2 13,8 2002 21.076 3.056 24.132 87,3 12,7 2003 21.471 2.812 24.283 88,4 11,6 2004 21.510 2.863 24.373 88,3 11,7 2005 21.479 2.933 24.412 88,0 12,0 2006 21.813 2.976 24.789 88,0 12,0 2007 22.058 2.968 25.026 88,1 11,9 2008 21.972 2.958 24.930 88,1 11,9 2009 21.304 2.966 24.270 87,8 12,2 Dipendenti 2001 13.981 2.673 16.654 84,0 16,0 2002 14.531 2.427 16.958 85,7 14,3 2003 14.817 2.175 16.992 87,2 12,8 2004 14.816 2.227 17.043 86,9 13,1 2005 15.022 2.285 17.307 86,8 13,2 2006 15.311 2.322 17.633 86,8 13,2 2007 15.579 2.318 17.897 87,0 13,0 2008 15.597 2.313 17.910 87,1 12,9 2009 15.107 2.326 17.432 86,7 13,3 Indipendenti 2001 6.568 607 7.175 91,5 8,5 2002 6.545 629 7.174 91,2 8,8 2003 6.654 637 7.291 91,3 8,7 2004 6.694 636 7.330 91,3 8,7 2005 6.457 648 7.105 90,9 9,1 2006 6.502 654 7.155 90,9 9,1 2007 6.480 650 7.130 90,9 9,1 2008 6.374 645 7.020 90,8 9,2 2009 6.197 640 6.837 90,6 9,4 Con la crisi economica presente in Italia dal 2008 la popolazione debole si estende anche a tutte le persone che si trovano nella condizione di disoccupati e, di conseguenza,il lavoro nero negli ultimi anni è aumentato. La disoccupazione porta a gravi conseguenze sul piano economico (l’individuo si trova a vivere senza un salario e ne deriva l’impossibilità di accedere a beni e servizi anche primari), sul piano psicologico (l’identità del disoccupato viene messa in discussione) e sul piano sociale (l’individuo non riesce a definire il suo ruolo sociale e si vede precluse molte occasioni di contatto interpersonale). Si entra in un circolo di apatia e rassegnazione da cui è difficile uscire, in casi estremi si arriva al suicidio. Si può capire dunque che il disoccupato piuttosto che vivere senza un lavoro, decide di accettare qualsiasi forma di lavoro seppure in nero e sottopagata. Come si è detto il lavoro nero e il caporalato trovano una più facile collocazione in settori come quello dell’agricoltura o nell’edilizia. La stessa ricerca sopra nominata riporta i dati statistici del lavoro irregolare nei diversi settori lavorativi: SETTORE DI ATTIVITÀ 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Agricoltura 20,9 21,0 18,3 18,9 22,1 22,7 23,9 24,5 24,5 Industria: 7,4 6,6 5,7 5,7 5,8 5,9 5,6 5,7 6,2 - Industria in senso stretto 4,6 4,2 3,8 3,8 3,8 3,8 3,9 4,0 4,4 - Costruzioni 15,7 13,3 11,2 10,9 11,0 11,3 10,1 9,8 10,5 Servizi: 15,8 14,5 13,5 13,6 13,8 13,7 13,5 13,5 13,7 - Commercio, alberghi, 19,7 19,5 18,4 18,4 19,0 18,5 18,0 18,0 18,7 pubblici esercizi, riparazioni; trasporti - Intermediazione monetaria e 10,4 10,0 10,1 9,4 9,0 8,9 8,9 9,1 9,9 finanziaria, attività imprendi- toriali e immobiliari - Altri servizi 14,5 11,8 10,2 10,9 11,1 11,3 11,4 11,3 10,6 Totale 13,8 12,7 11,6 11,7 12,0 12,0 11,9 11,9 12,2 Fonte: ISTAT 2011“indagine conoscitiva su taluni fenomeni distorsivi del mercato de lavoro (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera)” Si possono individuare dunque alti tassi di lavoro nero in agricoltura e nel settore edile. Inoltre si è cercato di individuare nella stessa ricerca ISTAT le aree del Paese dove è più frequente il fenomeno del caporalato: il sud è la parte in cui si trova più lavoro nero che nel resto d’Italia: RIPARTIZIONI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 GEOGRAFICHE Nord-ovest 10,2 8,9 7,7 8,3 8,5 9,0 9,2 Nord-est 9,8 8,9 8,0 8,2 8,4 8,4 8,6 Centro 13,1 11,5 10,0 10,5 10,7 10,3 10,2 Mezzogiorno 21,1 20,4 19,7 19,2 19,7 19,5 18,3 Italia 13,8 12,7 11,6 11,7 12,0 12,0 11,8 Fonte: ISTAT 2011“indagine conoscitiva su taluni fenomeni distorsivi del mercato de lavoro (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera)” R. CASATI, A. GIUSTI, L. SAETTI, E. SEVERINA, R. SILVERAVALLE, Vaghe stelle dell’orsa, Einaudi Scuola, Milano 2007 E. CLEMENTE, R. DANIELI, Capire il mondo 3, Paravia, 2008 M. ROVELLI, Servi ,Il paese sommerso dei clandestini al lavoro, Feltrinelli, Milano,2010 SITOGRAFIA: http://www.amnesty.it/italia-rapporto-sullo-sfruttamento-dei-lavoratori-migranti-in- agricoltura http://www.meridionalismo.it/citazioni-meridionaliste/ http://www.libreidee.org/2010/04/unita-ditalia-a-mano-armata-a-spese-del-sud-ricco/ http://www.personeoneste.it/Lavoro-nero/lavoro-irregolare-dati-istat.html http://www.istat.it/it/files/2011/01/Audizione1.pdf INDICE: Definizione e presentazione del problema 1 L’unità di’Italia come origine del caporalato 3 I letterati del tempo 5 Naturalisme français et “verismo” italien 7 Il caporalato nella nostra società 9 Bibliografia e sitografia 14 Mappa concettuale 15
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