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Neoclassicismo: Contesto storico, culturale e artistico, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Il Neoclassicismo è uno stile artistico e culturale che si sviluppa in Europa tra la metà del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Questo stile è influenzato dal mutamento delle gerarchie europee, con la crescita di paesi come l'Olanda, la Francia e l'Inghilterra, e il declino dell'Italia e della Spagna. La struttura sociale è gerarchica, con disuguaglianze giuridiche, ma emerge il Terzo Stato, rappresentato dalla borghesia, che rinnova politica e cultura. Il modello politico prevalente è l'assolutismo, che diventa illuminato, con una politica di riforme per aumentare le entrate e ridurre i privilegi. La società è sempre più laicizzata e l'Illuminismo, un movimento filosofico che elegge ragione e sapere come strumenti per promuovere il progresso civile e l'uguaglianza, diventa sempre più vitale. In questo contesto, il Neoclassicismo si sviluppa come stile artistico che guarda alla severità e al rigore dell'arte classica, con ispirazione dai modelli di arte classica, greca e romana.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 23/01/2018

karina-bunyo
karina-bunyo 🇺🇦

4.6

(6)

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Scarica Neoclassicismo: Contesto storico, culturale e artistico e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Neoclassicismo (metà sec. XV IlI-inizi XX) contesto storico/culturale (XVIII-XIX sec.) Europa del '700: realtà economica dinamica. Aumento demografico, agricoltura più produttiva, manifattura più• rafforzata crescita dei commerci internazionali. espansione coloniale (Indie, sud-america)• Mutamento gerarchie europee: crescita Olanda, Francia, Inghilterra; declino Italia e Spagna• struttura sociale gerarchica con disuguaglianze giuridiche: 'Anciene Régime': nobiltà e clero, classi dominanti,• Terzo stato: emerge la borghesia, rinnovatrice di politica e cultura modello politico prevalente: 'assolutismo' che diventa a metà del sec. 'illuminato': avvio di una politica di riforme• per aumentare le entrate riducendo i privilegi. Affermazione della sovrantità dello stato con riduzione del potereecclesiatico: avvio di politiche 'giurisdizionaliste' (controllo dello stato sulla chiesa) crescente laicizzazione della società• le spinte alla modernizzazione della società favoriscono l'affermazione dell'Illuminismo: movimento filosofico che• elegge ragione e sapere come strumenti per promuovere il progresso civile e l'uguaglianza di tutti gli uomini, alfine di 'rischiarare' il mondo dall'oscurantismo la fiducia nella ragione riprende e attualizza i grandi temi del pensiero greco classico• vitalità culturale: crescita alfabetizzazione, ampliamento mercato librario, nascita dell'opinione pubblica• 1751-72: Encyclopedie, di Diderot e d'Alambert. Divulgazione del sapere• 1785: nasce il Times. Quotidiani, gazzette, periodici popolari • circoli, società scientifiche, club, redazioni di riviste, salotti parigini, caffè di Londra, Milano, Venezia sono centri di• dibattito culturale dimensione culturale cosmopolita unificata dal riferimento a un ideale culturale e civile comune• Parnaso, Mengs (1760) 2. Anton Raphael Mengs, Parnaso, 1760-61, affresco, Roma, Villa Albani. Select this paragraph to edit LR) 113 ped) interpretazioni Natura e arte: la Bellezza secondo Winckelmann Dopo aver pubblicato nel 1755 i Pensieri sull'imi- tazione dell'arte greca nella pittura e nella scultura, Winckelmann si trasferì a Roma presso il cardi- nale Albani. Qui vide la luce la sua Storia dell'ar- te nell'antichità, iniziata nel 1756 e pubblicata nel 1763, testo capitale poiché per la prima volta l’arte antica veniva studiata nella sua reale evoluzione storica e, insieme, dal punto di vista estetico e for- male. Winckelmann vi esprime idee che divennero l'os- satura portante dell'estetica neoclassica: indicò nella scultura greca il modello più alto e compiuto, da imitare; definì l’opera d’arte come espressione del bello ideale, raggiungibile non imitando la na- tura, ma emendandola dai suoi difetti, o meglio selezionando in essa le parti più riuscite e fonden- dole, come fa un «abile giardiniere che innesta su un fusto diversi margotti delle migliori qualità»; condannò, come nocive per il raggiungimento del bello, l'agitarsi delle passioni umane: «a generale e principale caratteristica dei capolavori greci è una nobile semplicità e una quieta grandezza, sia nell'atteggiamento quanto nell'espressione». Bisogna notare che l’interpretazione di Winckel- mann si basava però su una conoscenza parziale, e quindi fuorviante, dell'universo greco. Lo stu- dioso non vide mai un originale greco, ma solo copie del tardo ellenismo romano, più espressive degli originali. Nonacaso, quando ai primi dell'Ottocento il diplo- matico inglese Lord Elgin portò in patria i marmi classici del Partenone, opera di Fidia del V secolo a.C., non si riusciva a credere alla loro autentici- tà, in quanto apparivano troppo freddi e austeri, lontani da quella passionalità, pur temperata, così ben descritta e teorizzata da Winckelmann. Select this paragraph to edit J.J. Winckelmann, Storia dell'arte nell'antichità La grandezza dell'animo e la grazia del corpo: Apollo «La statua di Apollo rappresenta il più alto ideale artistico fra tutte le opere dell'antichità sfuggite alla distruzione. L'artista ha creato quest'opera assolu- tamente secondo l’ideale, servendosi della materia solo per quel che era neces- sario a realizzare e rendere visibile il suo fine. Questa statua di Apollo supera tutte le altre immagini del dio di quanto l’Apollo di Omero si eleva al di sopra di quello descrittoci dai poeti venuti dopo di lui, Il suo corpo si eleva al di so- pra di quello umano e la sua posa rivela la grandezza che lo pervade. Una pri- mavera perenne, come nel beato Elisio [i Campi Elisi, l'aldilà pagano], riveste di amabile giovinezza la sua matura, affascinante virilità e aleggia con grazia delicata sulla superba struttura delle sue membra [...]. Non una vena, non un nervo turbano e agitano questo corpo, ma uno spirito celeste che vi si riversa come un fiume tranquillo quasi ricolma tutta la superficie di questa figura.» 4. Agesandro, 5. Leocare, Apollo Atanodoro e Polidoro del Belvedere, di Rodi, Laocoonte, copia del I secolo seconda metà d.C. da un originale del I secolo a.C., del IV secolo a.C., marmo, h 242 cm, marmo, h 224 cm, Città del Vaticano, Città del Vaticano, Musei vaticani. Musei vaticani.
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