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Carducci e Pianto Antico, Sintesi del corso di Italiano

Biografia e poetica di Carducci e spiegazione della poesia Pianto Antico

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 28/06/2021

nunzia-miele
nunzia-miele 🇮🇹

4.5

(6)

19 documenti

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Scarica Carducci e Pianto Antico e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! CARDUCCI VITA Carducci nasce il 1835 a Valdicastello, in provincia di Lucca, in una famiglia della media borghesia, il padre è un medico di base che trasmetterà al figlio le idee liberali. Trascorre la sua infanzia nella Maremma pisana, in cui la gente è aspra e rude ed è per questo che Carducci crescerà con un carattere molto forte. Nel 1848 si traferisce a Firenze dove inizia a frequentare la Scuola degli Scolopi, dove conosce anche Elvira Menicucci, cugina acquisita a cui dedica i primi versi d’amore. Nel 1853 si laurea in lettere alla Normale di Pisa e successivamente nel 1860 ottiene la cattedra di Letteratura italiana presso l’Università di Bologna. L’anno prima sposa la cugina Elvira Menicucci da cui ha 4 figli: beatrice, Laura, Libertà e Dante. Nel 1890 è nominato senatore e quindi Cavaliere di Gran Croce, ed è proprio questo il periodo dei massimi riconoscimenti pubblici che culmineranno l’anno prima della sua morte nel 1906, con il premio Nobel per la letteratura, ed è il primo italiano a riceverlo. L’IDEOLOGIA E LE OPERE CLASSICHE All’interno della poesia di Carducci, che passa da una fase classicista e patriotica a un periodo di nostalgia e ripiegamento interiore, si possono individuare alcuni nuclei tematici come  Il rimpianto per il mondo classico ormai perduto  La rivisitazione dell’età comunale come periodo di virtù civile  L’esaltazione delle passioni risorgimentali e patriottiche  La nostalgia per i luoghi di giovinezza  E l’incombere della morte sulla vita dell’uomo. Durante il periodo in cui insegnai nei licei, Carducci fonda insieme ad alcuni letterati il gruppo degli “amici pedanti”, definendosi difensore dei valori e dei modelli della poetica classica, e facendosi quindi sostenitore di un classicismo intransigente. Inizia quindi la sua battaglia contro la poesia imitatrice degli autori stranieri. Egli inoltre non apprezza la sensibilità tardoromantica, perché crede che non educhi il popolo, mentre il compito del poeta dovrebbe proprio essere questo. In questo periodo pubblica le prime raccolte poetiche: le Rime, che confluiranno nella successiva raccolta di Juvenilia, e poi nel 1861 compone Levia gravia. Sono la maggior parte componimenti che riprendono temi, situazioni ed episodi della tradizione classica greca, latina e italiana, in cui quello che conta maggiormente è la ricercatezza del linguaggio. La prima poesia di Carducci che avrà una certa importanza è L’Inno a Satana, pubblicata con lo pseudonimo di Enotrio Romano. È un esempio di risoluto anticlericalismo in cui Carducci arriva a identificare Satana con il progresso moderno e la forza rivoluzionaria del lavoro umano. All’oscurantismo e al dogmatismo della Chiesa, Carducci oppone la forza vendicatrice della ragione, manifestando la propria fiducia nel razionalismo. Ci sono poi le poesie di Giambi ed Epodi, il cui titolo riprende le forme metriche usate dai poeti classici per invettive o polemiche politiche, e in questa raccolta Carducci espone apertamente le sue idee democratiche contro la classe politica contemporanea, accusandola di corruzione e immoralità. A questi episodi di corruzione moderna contrappone modelli di glorie passate e risorgimentali. Tre il 1872-1889 Carducci subisce un’ulteriore evoluzione a cui contribuiscono anche i vari lutti familiari e la passione per Lidia. Proprio a Lidia sono dedicate le liriche di Primavere elleniche e di Nuove poesie, confluite poi nella raccolta definitiva di Rime nuove: il tema dell’amore è accompagnato da quello del sogno, inteso come fuga dal presente e dalla realtà corrotta e contaminata. Carducci canta il Mito dell’Ellade, un luogo inesistente di rifugio, in cui ritrovare la gioia di vivere, e in cui è presente l’esaltazione della vitalità e della forza della giovinezza.
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