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Carducci - vita, opere e poetica classicista, Sintesi del corso di Italiano

La figura di Giosuè Carducci, poeta-professore che rappresenta la reazione classicista in Italia contro il Romanticismo e il simbolismo. Si analizzano le fasi della sua vita e della sua poetica, dal classicismo forte alla maturità, fino alla sua ultima raccolta Rime e Ritmi. Si esamina l'ideologia democratica e materialistica di Carducci e la sua concezione della poesia e del ruolo del poeta. Si parla anche dell'esperimento di metrica barbara e del suo contributo alla nascita del verso libero.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 14/02/2022

Sberla21
Sberla21 🇮🇹

4.6

(21)

77 documenti

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Scarica Carducci - vita, opere e poetica classicista e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Carducci La scelta del Classicismo Dopo Baudelaire in Europa prevalgono le tendenze alla poesia simbolista, in Italia però la tradizione classicista e anti-romantica si rafforza e diventa quasi dominante. Il principale esponente di questa reazione classicista è un poeta-professore, Giosuè Carducci. Carducci tentò di sconfiggere il Romanticismo, il tardoromanticismo, il manzonismo e anche i presimbolisti. Occorreva secondo lui rifarsi alla tradizione del classicismo italiano con poeti come Parini, Alfieri, Monti e Foscolo. Ciò che univa la neonata nazione italiana era la tradizione letteraria classicista e il riferimento alla gloria nazionale dell’antica Roma imperiale. Di questa prospettiva nazionalistica Carducci fa da interprete tanto da poter essere considerato il vate della “terza Italia” (prima Italia, impero romano; seconda Italia, rinascimento; terza Italia, risorgimento e unità). Carducci reagì alla tendenza sentimentalista e all’irrazionalismo promosso dalla Scapigliatura proponendo un ritorno alla realtà, alla storia, alla ragione e ai problemi morali e politici. La poesia di Carducci non rimase estranea alle tendenze del Verismo e questo è un elemento di modernità presente nel poeta. Un altro aspetto di modernità della poesia di Carducci è la produzione nella maturità e nella vecchiaia, quando si aprì una sensibilità inquieta e turbata dovuta al tema della fugacità della vita e dell’incombere della morte. Questi aspetti di novità sono calati da Carducci nel Classicismo e soprattutto nella lezione dei classici greci e latini (Orazio prima di tutti). Nella lingua del poeta si vede chiaramente il fatto che fosse un professore di materie umanistiche in quanto usava molto un lessico passato degli autori latini. La vita e le opere La vita di Carducci si può dividere in cinque fasi: • Carducci nasce a Valdicastello nel 1835 e nel 1853 entra nella Scuola Normale Superiore di Pisa, un’università molto prestigiosa. Questa prima fase della sua vita dalla nascita all’adolescenza è caratterizzata dal paesaggio della Maremma toscana, infatti il padre era medico a Castagneto. • Nella seconda fase, dal 1853 al 1860, Carducci si dichiaro “scudiero dei classici”, voleva “italianizzare” la poesia italiana attraverso riferimenti alla poesia classicista nazionale e un ideale di mobilità linguistica, in contrapposizione con il tardoromanticismo. Pubblica le prime liriche nelle Rime che poi saranno raccolte in Juvenilia (“poesie giovanili”). È il momento di un classicismo forte, caratterizzato da un senso anti-romantico e nazionalistico con la lettura di autori latini come Orazio, Virgilio, Catullo e Lucrezio, ma anche dei poeti classicisti italiani come Alfieri, Monti, Parini e Foscolo. • Nella terza fase, dal 1860 al 1871, ottiene la cattedra di letteratura italiana all’Università di Bologna, infatti nel 1860 Carducci si trasferisce in questa città. Qui si avvicina al socialismo e introduce la sua poesia in una polemica contro la Chiesa, contro la monarchia, contro la corruzione della vita politica, a favore di uno sviluppo e un progresso risorgimentale. Pubblica le poesie Levia gravia (“leggere e serie”) e Giambi ed epodi. Nel 1870 gli muore il figlioletto Dante, al quale dedicherà la poesia Pianto antico. • La quarta fase, dal 1872 al 1889, è quella della maturità. Da un punto di vista poetico è caratterizzata da poesie nuove che entreranno a far parte della raccolta Rime nuove, perché ispirate a temi più intimi e autobiografici. Inoltre egli sperimenta la metrica “barbara” nelle Odi barbare, con le quali Carducci tenta di rendere in versi italiani la metrica latina e greca (è detta “barbara” questa metrica perché sarebbe stata descritta in questo modo da greci e latini). Inizia un progressivo abbandono delle idee radicali e l’avvicinamento alla monarchia, fu molte importante l’incontro avvenuto a Bologna nel 1878 con la regina Margherita per cui il poeta scrisse l’ode Alla Regina d’Italia. • La quinta fase va dal 1890, quando Carducci è nominato senatore, fino alla morte avvenuta a Bologna nel 1907. In questo periodo riceve i massimi riconoscimenti della sua fama come poeta-vate della “terza Italia”. In questo periodo scrive le sue poesie più intime, turbate dall’avvicinarsi della morte, la sua ultima raccolta è Rime e Ritmi. Nel 1906 riceve il premio Nobel per la letteratura (prima volta per un poeta italiano). L’ideologia e la poetica Fra il 1860 e il 1871 l’ideologia di Carducci è improntata sul classicismo di tipo democratico e materialistico che esalta il libero pensiero laico: di qui, per esempio, l’acceso anticlericalismo del famoso Inno a Satana. Da alcuni poeti latini come Lucrezio prende la lezione materialistica, da altri come Orazio riprende l’elemento satirico, importate anche Virgilio. Nel 1871 il progetto risorgimentale è compiuto e Carducci resta deluso dalle sue conseguenze. Si avvicina alla monarchia. Anche la sua polemica antimanzoniana viene a cadere e Carducci riconosce infine la grandezza dei Promessi sposi. Sulla poetica Carducci muove dal rifiuto della tradizione romantica, del manzonismo e della Scapigliatura, il poeta cerca il recupero della tradizione classicista italiana. Anche i narratori veristi non sono ben visti, infatti non accetta il carattere basso ed eccessivamente umile della loro lingua e forma, restando sempre favorevole a uno stile elaborato. Il suo esperimento di metrica barbara presenta due aspetti: da una parte è opera di un poeta-professore che vuole restaurare una lezione del passato nella modernità, dall’altra c’è un’esigenza di rinnovamento da cui nascerà il verso libero (un verso che non rispetta per precisa scelta dell'autore né uno schema metrico né rime). La concezione della poesia e del ruolo del poeta è sempre orientata in senso civile per Carducci. Il poeta è considerato il celebratore del passato e vate del futuro, legislatore sociale e maestro di civiltà. Il classicismo moderno: Rime nuove, Odi barbare, Rime e ritmi Le prime due sezioni di poesie di Carducci, Juvenilia e Levia gravia, hanno scarsa originalità. Tuttavia è significativa l’esaltazione del progresso che Carducci fa nell’Inno a Satana.
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