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CEDILS Domande frequenti teoria, Formulari di Linguistica

63 domande frequenti di teoria dell'esame di certificazione CEDILS

Tipologia: Formulari

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Caricato il 08/09/2020

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Scarica CEDILS Domande frequenti teoria e più Formulari in PDF di Linguistica solo su Docsity! 1. La glottodidattica si definisce una scienza teorico-pratica e interdisciplinare. Spiega queste definizioni. È una scienza teorico-pratica poiché si pone come obiettivo di individuare e descrivere i problemi relativi all'educazione linguistica e quindi elabora modelli operativi finalizzati alla loro soluzione. È interdisciplinare, questa caratteristica la rende una scienza complessa. Essa elabora per i propri fini teorie e modelli da altre scienze quali la linguistica, la psicologia, la pedagogia, la neurolinguistica e la psicolinguistica. 2. Differenza tra linguistica e glottodidattica La linguistica è la scienza che studia la lingua in quanto tale e le varie lingue naturali. La glottodidattica è la scienza che studia l'educazione linguistica, è una scienza teorico-pratica. 3. Differenza tra approccio e metodo. L'approccio è la filosofia di fondo di ogni proposta glottodidattica. Il metodo è la realizzazione di un approccio in termini di procedure didattiche e modelli operativi. 4. Quali sono le principali caratteristiche dell'approccio comunicativo? Si sviluppa già negli anni ‘60, è alla base di numerosi metodi ed è ancora oggi l’approccio alla base dell’insegnamento delle lingue straniere. Lo scopo dell'insegnamento di una lingua straniera non è solo il raggiungimento della competenza linguistica ma anche della competenza comunicativa che comprende: la competenza linguistica, sociolinguistica, paralinguistica, extralinguistica. Nei diversi metodi che lo realizzano il percorso è induttivo; i materiali didattici sono autentici; oltre alla correttezza formale, i parametri per la valutazione sono l'efficacia pragmatica e l'appropriatezza socio-culturale. 5. Descrivi il metodo situazionale Il metodo situazionale è una delle realizzazioni del metodo comunicativo. Si sviluppa negli anni '60 e '70. Vengono mantenuti elementi dell'approccio strutturalistico per le esercitazioni, ma le strutture e il lessico vengono contestualizzate in situazioni (una serata al bar, etc.) definite sulla base di coordinate spazio temporali, del ruolo dei partecipanti e dei loro scopi. La base è sociolinguistica. 6. Descrivi il metodo nozionale-funzionale Il metodo nozionale-funzionale realizza l'approccio comunicativo e si è imposto a seguito del Progetto Lingue Moderne negli anni '60. Secondo questo metodo la lingua da proporre non è analizzata in termini di descrizione formale (nome, verbo, aggettivo, soggetto, predicato,...), ma in termini di scopi comunicativi universali, atti linguistici detti “funzioni” come “salutare”, “presentarsi”, “offrire”,... che implicano, per poter essere realizzate la conoscenza di specifiche “nozioni”: spaziali, temporali, di numero, di genere, di possesso, di quantità, di relazione,... che spesso variano da cultura a cultura e che presuppongono la conoscenza di un certo lessico di base; le funzioni si realizzano attraverso esponenti o strutture scelte in modo strettamente correlato alla situazione sociale. Le abilità orali hanno priorità su quelle scritte, la competenza socio-pragmatica è il fulcro dell'attenzione 7. Descrivi i metodi clinici Negli anni '60 e '70 una serie di proposte caratterizzate da una forte componente psicologica ebbero diffusione, vennero chiamati clinici perché molte volte riprendono il modello del rapporto tra psicologo e paziente nella psicoterapia: l'insegnante parla poco, incoraggia lo studente con sorrisi... I metodi clinici sono quattro: total physical response, community language learning, silent way e suggestopedia. 8. Che cosa si intende per glottodidattica "umanistica" La glottodidattica umanistica risente molto dei numerosi studi fatti dalla psicologia e dalla psicodidattica umanistica. Si è sviluppata dagli anni '80 in poi. l tema principale è il ruolo dell'emozionalità nell'apprendimento (soprattutto nei bambini e negli adolescenti); la bimodalità del cervello (dx con conoscenze olistiche, globali, intuitive; sx analitico, razionale, logico); l'ordine naturale di acquisizione, teorizzato da Krashen; l'apprendimento significativo; il cooperative learning. 9. Descrivi la teoria di Krashen Krashen ha elaborato la Second language acquisition theory (SLAT) negli anni '80 mettendola alla base del suo approccio naturale. Si rifà alla teoria della LAD di Chomsky (meccanismo di acquisizione linguistica) ed elabora i principi che ne spiegano la natura e il funzionamento. Distingue innanzitutto i principi di acquisition (acquisizione) e learning (apprendimento). L'acquisizione avviene quando l'allievo si concentra sul significato dell'input e non sulla sua forma: se ad una persona si fornisce un input reso comprensibile (LASS) allora il LAD si attiva e si procede all'acquisizione. Devono però verificarsi due situazioni: - l'input per essere acquisito deve collocarsi al gradino dell'ordine naturale successivo all'input finora acquisito (i+1) - il filtro affettivo non deve essere attivo. 10. Descrivi la Rule of forgetting La Rule of forgetting è stata teorizzata da Krashen: si acquisisce di più una lingua quando ci si dimentica di usarla o che la si sta imparando. 11. Descrivi la LAD di Chomsky Chomsky ha ipotizzato l'esistenza di un Language acquisition device, un meccanismo innato di acquisizione linguistica. Successivamente Bruner afferma che esso è insufficiente se non si considera anche il LASS, cioè il Language Acquisition Support System, costituito dall'aiuto che il bambino riceve da parte degli adulti e di altri bambini più grandi. Nell'insegnamento linguistico, il principale ruolo del docente sarebbe quello di gestire il LASS, costituito dalla sua azione didattica e dall'uso che egli fa dei sussidi, dei materiali vari, ecc. 12. Descrivi l'approccio formalistico. Nell'approccio formalistico e nel metodo grammatico-traduttivo, l'attenzione è sulla morfologia e sintassi, la fonetica viene concepita come regole di pronuncia, e il lessico viene appreso in liste di frequenza. Il percorso è deduttivo, lo studente è una tabula rasa, il docente è un giudice insidacabile, la cultura è letteraria e classica. 13. Descrivi il metodo diretto Il metodo diretto è la realizzazione dell'approccio naturale: il suo fondatore è Berlitz che nel 1872 fonda la prima scuola di tedesco a Rhode Island, New York. Questo metodo è caratterizzato dalla presenza di un docente madrelingua, dall'accentuazione delle abilità orali , di lettura e di comprensione del testo, dall'utilizzo di materiali autentici e dall'esclusione della lingua materna degli studenti in classe. 14. Descrivi il reading method Il reading method si è diffuso a partire dal 1914 come conseguenza dell'isolazionismo, delle dittature e della crisi economica. Esso è un approccio perché la sua filosofia è unica: esclude lo sviluppo delle competenze orali, il docente è una guida per la lettura dei testi stranieri, dà qualche schema grammaticale, è un facilitatore e un dizionario vivente. 15. Descrivi l'approccio strutturalistico Diffuso negli anni '50 fin quando Chomsky lo critica apertamente: anche Lado aveva affermato che le microstrutture non avevano significato se non in un contesto sociale, requisito minimo della comunicazione. È basato sulla teoria comportamentistica dell'apprendimento del linguaggio che si rifà alla teoria dell'apprendimento neo-behavioristica di Skinner secondo le quali l’individuo nasce come tabula rasa su cui una serie ininterrotta di sequenze stimolo®risposta®rinforzo (positivo o negativo) crea degli abiti mentali, dei meccanismi inconsci di reazione agli stimoli, gli esercizi strutturali non permettono però una riflessione e privilegiano la memorizzazione. Altre caratteristiche di questo approccio sono l'uso del laboratorio linguistico e i registratori e lo scarso interesse per gli aspetti culturali e comunicativi. 16. Che cos'è l'interlingua? L'interlingua è un sistema linguistico parziale che lo studente costruisce quando apprende una L2, LS. È caratterizzata dalle interferenze con la lingua materna. 17. Dal punto di vista neurolinguistico cosa si intende per direzionalità della lingua? Quali importanti implicazioni glottodidattiche se ne ricavano? Entrambe le modalità del cervello sono coinvolte nella comunicazione linguistica e devono essere integrate affinché la mente dell'allievo venga coinvolta nel processo di acquisizione linguistica. L'uso bimodale del cervello avviene secondo una direzione ben precisa: dall'emisfero destro (globalità, analogia, simultaneità) al sinistro (analisi, logica, sequenzialità). Ne consegue che per l'acquisizione linguistica, ogni input deve essere affrontato prima in modo globale e poi in modo analitico, solo così ciò che viene appreso potrà passare alla memoria a lungo termine e quindi sarà acquisito. 18. Descrivi da un punto di vista neurolinguistico le caratteristiche dell'emisfero destro e sinistro. All'emisfero DX sono affidati i compiti olistici e intuitivi, la percezione è globale. All'emisfero SX sono affidati i compiti logici e razionali, l'analisi. 19. Qual è la differenza tra unità di apprendimento e lezione? L'unità di acquisizione o apprendimento è una molecola matetica e si definisce sulla base di ricerche psicodidattiche, in particolare sulla psicologia della Gestalt, che descrive la percezione in termini di globalità, analisi, sintesi. È l'unità di misura secondo la quale lo studente percepisce il suo apprendimento: può durare pochi minuti, un'ora o più. La lezione si basa sulla lectio, tipica dell'educazione religiosa in cui il sacerdote legge il testo sacro e i fedeli ascoltano in silenzio. Con l'affermarzione dell'approccio comunicativo, la lezione ha smesso di avere senso. Viene utilizzata l'UD che comprende una rete di UdA. 20. Definisci il concetto di certificazione. Particolare forma di verifica e valutazione che ad opera del Consiglio d'Europa dà corpo al Portfolio Europeo delle lingue, che certifica la competenza linguistica suddividendola in sei livelli omogenei per tutte le lingue coinvolte, conosciuti come A1, A2, B1, B2, C1, C2. 21. Qual è la differenza tra verifica e valutazione? La verifica è una raccolta di dati per misurare il raggiungimento di alcuni obiettivi o di un dato livello. I dati raccolti attraverso la verifica vengono valutati secondo dei parametri specifici dall'insegnante. Sul piano dell'acquisizione essa è utile solo se viene discussa con l'allievo. 22. A quale livello si è in grado di usare l'imperfetto? B1 23. Il futuro semplice: quale livello? A2 – B1 24. Definisci la competenza socio-pragmatica La competenza socio-pragmatica è una componente essenziale della competenza comunicativa: è il saper fare con la lingua. Essa viene acquisita quando lo studente riesce a realizzare le sei funzioni del linguaggio attraverso gli atti comunicativi adeguati. 25. Cos'è la lingua franca? La lingua franca è una lingua usata in maniera semplificata per facilitare la comunicazione internazionale. Lo è stato il latino, oggi lo è l'inglese. 26. Mete glottodidattiche - sviluppo della competenza comunicativa nella lingua e nella cultura straniera; - sviluppo della competenza pragmatica interagire in LS o L2 in base alle proprie intenzioni e in sintonia con le convenzioni socio-pragmatiche del contesto; - sviluppo della competenza glottomatetica capacità di apprendimento linguistico; - sviluppo della competenza espressiva esprimere in LS o L2 il proprio mondo interiore. 27. Mete educative Le mete sono le finalità ultime dell'educazione, in generale e in ordine di acquisizione sono: - la culturizzazione, conoscenza e rispetto di modelli culturali e valori di civiltà dei paesi dove si parla la LS o L2 - la socializzazione, la possibilità di avere relazioni sociali usando la LS o L2 - l'autopromozione, possibilità di procedere nella realizzazione del proprio progetto di vita 28. Quale tecnica è la più adatta da adottare con bambini? UD – UdA – Modulo 29. Definisci in modo sintetico le caratteristiche che differenziano: acquisizione e apprendimento Acquisizione: processo inconscio che sfrutta le strategie globali dell'emisfero DX a quelle analitiche dell'emisfero SX. Ciò che viene acquisito entra nella memoria a lungo termine. Apprendimento: processo razionale governato dall'emisfero sinistro che non produce acquizione stabile. La competenza appresa è provvisoria. Nella comunicazione reale vi si fa ricorso solo come monitor. 30. Secondo Krashen si apprende lingua attraverso input, purché collocato nell'ordine i + 1. Descrivi questa affermazione. L'input deve essere collocato al gradino dell'ordine naturale successivo all'input finora acquisito. i+1 è la distanza tra ciò che una persona sa fare e ciò che può fare. i rappresenta il compito linguistico o comunicativo che si è in grado di eseguire perché acquisito, mentre +1 è l'area potenziale di sviluppo. 31. In che senso si può sostenere che l'UD rispetta i principi naturali di acquisizione? Le tre fasi della percezione gestaltica, alla base anche dell'UD, prevedono che ogni input venga affrontato prima in maniera globale, poi analitica, infine realizzando una sintesi in maniera più autonoma possibile, per ultima una riflessione che permette di trasformare l'apprendimento in acquisizione. Questo processo non riguarda solo le lingue straniere ma è anche il processo naturale di acquisizione. 32. Descrivi la fase di analisi all'interno dell'UD La fase di analisi è preceduta dal contatto globale con l'input dato, in cui gioca un ruolo primario l'emisfero destro del cervello. Nella fase di analisi la comprensione si fa più dettagliata e precisa, fondandosi sempre più nell'emisfero sinistro. A sua volta si apre una serie di sequenze analisi>sintesi>riflessione guidata relative agli atti comunicativi da acquisire, agli aspetti linguistici, ai temi culturali e ai linguaggi non verbali.
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