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Cercare la strada - Riassunto, Schemi e mappe concettuali di Semiotica

Riassunto Cercare la Strada, Lotman

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2016/2017

In vendita dal 23/06/2023

Vittoglo4
Vittoglo4 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Cercare la strada - Riassunto e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Semiotica solo su Docsity! CERCARE LA STRADA LOTMAN All’alba della scienza storica verranno stabiliti i due pov a cui lo sviluppo ulteriore della filosofia doveva ricondurre tutti i filosofi: TERTIUM NON DATUR > qualunque tentativo di trovare una terza via doveva essere inevitabilmente respinto come eclettico. A partire da Voltaire la scienza storica ha immutabilmente visto la storia come processo. L’illuminismo ne dava un’impressione ottimista, Rousseau e Mably una visione pessimista, ma entrambe le concezioni condividevano un tratto sostanziale: quello di considerare il movimento uno stato transitorio posta tra la stiticità originaria e un punto finale, la fine della storia, anche esso statico. La storia risultava dalla sintesi di fatto e senso > convinzione che lo storico ristabilisca il nesso tra fatto e senso: la ricerca del senso è insomma fine ultimo e obiettivo supremo della scienza storica. Comprendere il senso equivale a comprendere un linguaggio. Il segreto della storia è nel mistero della sua lingua. Tutti si propongono alla soluzione dello stesso problema: LA COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO DELLA STORIA. La semiotica è la scienza che si occupa della natura e della trasmissione dell’informazione. La teoria dell’informazione fu uno dei ponti che devono ricongiungere settori del sapere apparentemente unificabili. Per rendere perspicue le discussioni che hanno accompagnato la nascita della semiotica russa si deve tornare indietro all’inizio degli anni ’20 e soffermarsi su quei modello storico culturale elaborati in Russia: modello sociologico e metodo formale. MODELLO SOCIOLOGICO: colloca le dinamiche sociale al di fuori dei confini dell’arte, al cui interno esse troverebbero soltanto riflesso. METODO FORMALE E LA SEMIOTICA: il formalismo russo e la semiotica di Saussure nascono da una stessa esigenza, quella di introdurre nelle scienza umane descrizioni di maggiore esattezza e di avvicinarle ad altri settori del sapere in rapido sviluppo. Il formalismo e semiotica si Saussure condividevano invece la convinzione che il cosa viene detto fosse inseparabile dal come. e poiché questa cosa era ormai territorio conquistato e saldamente difeso da altri, tutta l’attenzione della nuova tendenza si concentrò su questo “come”. ne è nata la diffusa convinzione che i formalisti ignorassero il contenuto per principio e per quanto essi abbiano ripetuto che non era vero, che il contenuto è costruito sempre in un determinato modo e che non è possibile studiarlo ignorando questa costruzione, nessuno ha dato loro ascolto. Ferdinand de Saussure è uno dei fondatori della linguistica contemporanea. Egli individua due aspetti dello studio della lingua 1. L’esame della lingua nel suo aspetto sincronico, cioè sistema unitario e strutturato 2. L’esame della lingua nel suo aspetto diacronico, cioè nella sua dinamica storica. In un certo periodo ha luogo un ampliamento spaziale delle ricerche semiotiche: una dopo l0altra le manifestazioni più svariate dell’attività umana, dall’arte al gioco al comportamento quotidiano, vengono descritte come lingue. Nella fase successiva il centro dell’attenzione si sposta verso i testi (la parole saussuriana) e in particolare sui testi artistici, unici sulla tensione tra ciò che si ripete e ciò che è irripetibile. Introdurre ella sfera semiotica testi nuovi, unici, ne ha allargato i confini. La semiotica è nata come scienza delle comunicazioni, e questo aveva portato all’attenzione su testi che ripetono e sulla loro struttura. ora invece l’orizzonte si allargava a considerare due aspetti: la trasmissione di messaggi già dati e l’elaborazione di messaggi nuovi. Quest’ultimo aspetto determinò una modifica sostanziale delle basi della stessa disciplina > se per trasmettere delle informazioni è sufficiente un unico canale (=unica lingua), per elaborarne una nuova la struttura minima richiesta prevede due lingue doverose. Per prima l’inadeguatezza di fondo e di principio della traduzione, all’atto dell’intersezione di due lingue diverse, era considerata un ostacolo nel canale della comunicazione, ora questa stessa inadeguatezza diventava il meccanismo base di elaborazione del nuovo. I problemi connessi al poliglottismo delle strutture e alla traduzione si fecero dominanti. Passo successivo è la creazione di una teoria generale delle strutture, teoria che comprenda tutte le forme di organizzazione del mondo. L’obiettivo dell’autore è di è di delineare l’unitarietà della descrizione strutturale della cultura e proporre un tratteggio della sua collocazione tra forme più ampie e generali di organizzazione. 2.DIALOGO PLURILINGUE Ogni comportamento reale, sia verbale che gestuale appare quindi unitario soltanto dal punto div ista di chi lo decifra. Per l’osservatore che persegua altri scopi esso disegna sempre un quadro variopinto di segni incessantemente varianti. L’uniformità dipende solo dalla convenzionalità del codice e dall’accordo su cosa considerare significato e cosa escludere nel testo. Ad avere senso sono sia l’evento regolare che l’evento unico e irripetibile. La loro natura è differente. Eventi che si ripetono con regolarità, normale, in un certo senso non sono affatto eventi. Eventi regolari, ripetuti, ci parlano delle qualità dell’essere, eventi individuali ci segnalano accadimenti. Gli eventi individuali sono dunque risultano dell’intrusione di una forza esterna alla struttura data e, dal punto di vista di quest’ultima, inesistente. Ogni cultura crea il proprio sistema di marginali, reietti, coloro che non si inscrivono al suo interno e che una descrizione sistematica e rigorosa esclude. L’irrompere nel sistema di ciò che è extra sistematico costituisce una delle fondamentali fonti di trasformazione di un modello statico in un modello dinamico. L’osservatore, collocato al difuori del sistema dato, può assumere un duplice ruolo. Infatti, un sistema che non abbia un osservatore esterno e sia interamente rinchiuso dentro la sua struttura non ha e non può avere specificità. Ciò che è proprio perdeva specificità perché sentito come valore universale, si dissolveva celle categorie generale della cultura umana. Scorretto e irregolare era l’altrui, ovvero ciò che si trovava al di fuori del sistema > per questo i tratti della specificità e dell’originalità si attribuiscono a ciò che è irregolare. Solo la dislocazione del pov al di fuori, in uno spazio esterno da sé, permette di cogliere la specificità di ciò che è regolare. Il passaggio alla sfera altrui è concepito come rinnovamento. La rottura con ciò che è proprio, consueto, si compie di fatto nella sfera della coscienza di sé. Lo scambio costante di posizione tra proprio e altrui rappresenta uno dei meccanismi fondamentali della dinamica culturale (tenendo contro che l’altrui è qui una costruzione della propria cultura e che a questa cultura appartiene). I processi si cui abbiamo fin qui parlato hanno un carattere di prevedibilità, nonostante che i contemporanei e quanti prendano parte diretta agli avvenimenti vivano come imprevedibili. Di fatto, si tratta quasi sempre di processi prevedibili rivoltati, cambiati di segno: il sistema stabile determina il comportamento collettivo, nel suo complesso, la sua antitesi è prescritta all’individuo. Ciò introduce dinamicità e relativismo nella percezione del sistema vigente. I processi storici reali prevedono la presenza di almeno DUE SISTEMI CULTURALI, CHE SONO L’UNO L’ALTRUI DELL’ALLTRO, che si basano, cioè, su principi radicalmente diversi. Di fatto di fronte a noi sta sempre una moltitudine 6. SCIENZA E TECNICA Queste sono indissolubilmente legate. Nel processo generale della cultura la scienza e la tecnica assolvono funzioni diverse. La tecnica è legata ai processi organici graduali. Il suo progresso è prevedibile: la necessità e la possibilità di molte sue conquiste sono largamente anticipate dalla divulgazione scientifica e dalla letteratura. La scienza appartiene invece al tempo dell’esplosione: una scoperta scientifica è sempre inattesa. Anzi tanto più inattesa, quanto più importante. Per questo è potuto succedere che nella storia nuove acquisizione delle tecnica venissero messe in pratica senza che significato e scientifico e importanza venissero compresi. Separare la scienza dalle tendenze generali della cultura e rinchiuderla in una sfera isolata è parimenti infecondo, anche se meno pericoloso in un mondo dominato dalla tecnica: aggredire una teoria astratta incontra oggi molti ostacoli, mentre l'aggressione del sapere pratico è insito nel suo stesso fondamento. E bene notare che la tecnica assorbe oggi le risorse pratiche, finanziarie e in ultima analisi statali, penetra le basi stesse della vita e si fa pericolosamente aggressiva. Sfruttando la secolare autorità della scienza e la confusa idea propria di chi guida gli stati che la scienza, ancorché incomprensibile, sia necessaria, la tecnica ha subdolamente creato una <scienza tecnica> che le obbedisce, Così per esempio è nata la scienza che studia l’utilizzazione delle potenzialità tecniche dell'energia atomica, L'esplosione dei successi della fisica teorica ha generato possibilità pratiche del tutto nuove, che a propria volta hanno stimolato la comparsa di una pseudoscienza derivata, secondaria. La definiamo pseudoscienza perché alla sua base si sono poste delle incognite: lo sviluppo della tecnica nucleare non è stato stimolato per il sorgere di problemi oggettivi, la cui soluzione sarebbe altrimenti stata impossibile. Al contrario: dapprima è sorta la tecnica nucleare, poi la prova della sua necessità. 7. MODA ABBIGLIAMENTO L’abbigliamento umano è un linguaggio della comunicazione sociale, caratterizzato da grande mobilità e variabilità, capace di esprimere una molteplicità di significati. Consideriamo il linguaggio della moda. La moda si lega strettamente ai diversi aspetti della cultura: da una lato è influenzata dalla politica, dai rapporti commerciale e culturali tra i vari paesi; dall’latro dipende dalla tecnica sartoriale e dai canali di riduzione dei diversi materiali. Lo spazio della moda è stratificato. Im primo luogo essa si distingue in maschile e femminile. Si rivolge sempre a un destinatario preciso (chi lo indossa/chi osserva). In particolare, quella femminile è rivolta all’osservatore esterno. Dall’altra parte, la ricercatezza nel vestire, l’eleganza militare è un mood di contrastare le circostanze, un comportamento individuale che sottolinea la marzialità, il coraggio. 8. TRA ARTE E REALTÀ Esempio di sistema autosufficiente e pertanto universale è l’arte. Proprio in quanto autosufficiente l’arte è lingua universale: lingua come tale. Le arti concrete influiscono attivamente sull’informazione veicolata. Ma l’arte in quanto struttura integrale, parte di una cultura data, possiede la capacità di trasmettere un contenuto generalizzato, voluminoso: intersezione e unità di diverse sfere di informazione artistica. Facilitate naturalmente all’espressione di significati genarli, universali, sono le arti astratte, che non a caso trovano ampio sviluppo nelle forme arcaiche di creazione artistica. Ma anche le arte figurative sono in grado di trasformarsi in lingue universali. Al polo apposto troviamo le arti verbali, che sono ancorate alla realtà di una lingua nazionale. Nasce proprio qui il problema della traduzione!! L’arte verbale è quella più direttamente legata al contenuto. Perché un discorso non artistico doventi tale è necessario distruggerlo e rifarlo ex-novo. L’arte verbale non copia la vita vera, la ricrea, quanto più forte è l’illusione di identità, tanto più profonda è la differenza. La più accurata imitazione della vita è sempre, finché rimane nell’0ambito dell’arte, trasformazione del diverso nel simile. Le arti figurative sono come disposte lunga l’asse che va dalle forme astratte, che non sono ancorate a un contenuto e lo ricevono dall’immaginazione dello spettatore alla pittura oggettiva, il cui senso generale deve comprendere l’arte della lettura. Questa deve saper dedurre l’oggettualità dallo spazio di sensi e umori astratti (nella pittura astratta) e viceversa il senso e l’umore dalla sembianza dell’oggetto (nella pittura concreta). L’arte è un interlocutore esigente, non solo il suo scopo è arricchire di informazione le nostre conoscenze. Ma il suo processo di comprensione è duplice. Nasce da un ESPLOSIONE DI SENSO: una cosa sino a quel momento ignota viene improvvisamente illuminata dall’incontro con qualcosa di inatteso e imprevedibile, e d’un tratto diventa chiara e ovvia. Il passo successivo consiste nella trasformazione di questa esplosione in quanto esso da trasmette all’uditorio. La cultura possiede in sé un ininterrotto processo dinamico di nascita e rinascita del senso il cui meccanismo è proprio l’arte. o Lo sviluppo della cultura è un processo graduale e privo per principio di imprevisti o si tratta di una catena di esplosioni imprevedibili? Ci troviamo di fronte a due facce di una stessa unità. Nessuna delle due opzioni poste dal quesito possono esistere come organismo sano. Il graduale sviluppo e spostamento nell’imprevedibilità devono dar forma a un’unità complessa: l’imprevedibilità esperta nelle sfera dell’arte può traferirsi nella vita in forma blanda, prova di catastrofismo e conferire all’organismo una sicura immunità. 9. LA PAROLE E L’AZIONE Il rapporto tra la parola e l’azione costituisce uno dei parametri più importanti per la determinazione della tipologia di una cultura. Criterio di analisi della massima chiarezza è qui la considerazione della natura giuridica di questi concetti. Uno dei poli è occupato da tutte le concezioni secondo le quali la parola non può essere identificata con l’azione e non è punibile come reato  ne discende la difesa della libertà di parola, nei termini in cui la parola non può essere valutata in quanto agire diretto. Al polo opposto troviamo la convinzione che la parola sia di per sé azione e pertanto oggetto giuridico. La questione si complica quando nell’antitesi binaria parola-atto si inserisce anche l’arte: ne risulta la terna parola artistica-parola non artistica-atto. Prendiamo in considerazione il ruolo dell’arte in quanto provocatrice di un comportamento > ci sono tre tappe: la creazione del testo artistico, la sua ricezione tra le informazioni non artistiche, il comportamento che ne viene suscitato nel lettore. Il testo artistico è creato tenendo conto della specificità della sua recezione. Per questo si ritiene che il testo verbale non possa essere fatto ricadere sotto la giurisdizione delle norme giuridiche. 10. IL LABORATORIO DELLA IMPREVEDIBILITA’ Abbiamo visto che la differenza cardinale tra comprovamento uomo-animale è l’IMPREVEDIBILITA’. Essa vari a seconda dell’età delle circostanze e delle culture. L’assunto è che la condizione di partenza di un sistema si situa sul limitare si un fascio di possibili sue trasformazioni e che all’interno di questo fascio è collocato i campo dei suoi movimenti futuri. Su di esse riposa un sentimento cardinale dell’essere umano > L’AUTOCOSCIENZA = la riflessione sulla propria coscienza e sul proprio comportamento. Su di essa riposa una componente ineliminabile dell’autocoscienza: L’ARTE. Il pensiero per definizione non potrebbe esistere senza l’arte: l’esistenza stessa dell’arte è legata e discende necessariamente dalla linearità dello sviluppo della storia umana. Il mondo dell’umanità è movimento da un passato scomparso a un futuro non ancora cominciato. L’irruzione dell’arte nel processo storico ne modifica radicalmente il carattere. Se la storia è una finestra sul passato, allora l’arte è una finestra sul futuro. Ma mentre il passato è sentito come una strada che conduce direttamente al presente, il passaggio al futuro è pensato come un’esplosione: tra il presente e il futuro scorre l’imprevedibilità. Questa asimmetria fa sì che il passato sia competenza della scienza, sottintenda cioè la sforzo di ricostruire la realtà; il futuro invece è di pertinenza dell’arte, implica la creazione di un secondo mondo autosufficiente. L’arte introduce nella vita quella libertà che va perdita nel momento in cui le idee si incarnano nella realtà: qualunque sia il momento scelto come oggetto dell’opera, il presente, il passato o il futuro esso trasporta il lettore in una sfera di libertà, per cui viene comunque percepito come analogo al futuro. La funzione dell’arte nel sistema generale della cultura consiste appunto nella creazione di una realtà di grand lunga più libera di quella del mondo materiale. “Arti come arti libere” > all’inizio si aveva in mente la libertà sociale dell’artista. Ma è possibile individuare un altro senso: gli oggetti della realtà ricevono nell’arte la libertà, rivelando il proprio significato profondo. 11. PSEDONUOVO E NUOVO Il mondo è in continuo mutamento. Generatori del nuovo sono i processi asimmetrici: qui è racchiuso il meccanismo sella semiosi dinamica. FOLCLORE > l’analisi ci rivela dunque uno scontro intenso tra la tendenza a creare il nuovo e quella di ricreare il vecchio. Nel folclore la creazione individuale è molto più impacciata dalle forme tradizionale. Nella struttura narrativa il valore del messaggio dipende adesso dalla novità che contiene. In un fase iniziale si assiste a una partizione: i messaggi sacri, ritualizzati, rimangono nella sfera della dinamica ciclica; quelli pratici si collocano lungo l’asse del tempo lineare. Se prendiamo il mito e il quotidiano quali poli dello “spazio di informazione”, avremo un quadro chiarissimo della contrapposizione di ciclico-lineare: - MITO > ripetitività, che sottolinea come ciò che doveva accadere sia accaduto ancora una volta. Le sue ricorrenza rituali, hanno carattere positivo. - GIORNALE > notizia che è accaduto qualcosa di nuovo e anomalo. Informa il lettore di avvenimento imprevisti, unici e spesso negativi. La CRONACA si trova a metà strada tra il muto (la leggenda) e il quotidiano. È piena di descrizione degli affari di “questo mondo”. Il brutto e il bello sono sentiti come eccessi, come ingerenze indebite di forze impure o sante, come atti di virtù o di malvagità. I concetti di MOVIMENTO e IMMOBILITA’ sono determinati dal contesto: se contrapposta alla stabilità, la ripetitività ciclica è movimento. In antitesi allo sviluppo lineare, quello ciclico appare immobile. Ma anche tra i processi lineari ne
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