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Certezza di esperto di Isaac Asimov, Tesine universitarie di Teoria Dell'informazione

Racconto tratto dalla raccolta "Tutti i miei robot" di Isaac Asimov + Alan Turing

Tipologia: Tesine universitarie

2020/2021

Caricato il 12/01/2021

ladymacbeth90
ladymacbeth90 🇮🇹

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Scarica Certezza di esperto di Isaac Asimov e più Tesine universitarie in PDF di Teoria Dell'informazione solo su Docsity! Certezza di esperto Racconto tratto dalla raccolta Tutti i miei robot di Isaac Asimov. Certezza di esperto (titolo originale Point of View) è un racconto fantascientifico scritto da Isaac Asimov. Pubblicato per la prima volta nel 1975 sulla rivista “Boys' Life”, è stato successivamente inserito nell’antologia Tutti i miei robot. Nell’antologia Tutti i miei robot (The Complete Robot), pubblicata nel 1982, vengono presentati una serie di racconti fantascientifici scritti fra il 1940 e il 1977. I racconti presenti nella raccolta sono in tutto trentuno, raggruppati da Asimov in base a caratteristiche comuni. Certezza di esperto fa parte del gruppo di racconti “Robot immobili”, connessi fra loro dalla presenza del supercomputer Multivac. Multivac non viene mai descritto dettagliatamente da Asimov, ma sappiamo che è un macchinario gigante, situato sottoterra, capace di svolgere compiti automatici e tipici di una macchina ma, allo stesso tempo, capace anche di provare sentimenti tipici della natura umana. Multivac è controllato costantemente da operatori esperti che si assicurano che svolga correttamente il suo lavoro: “Tutti quelli che lavoravano al Multivac, il computer gigante, vivevano sul posto con le loro famiglie. Avevano formato una piccola città, una città di gente che risolveva i problemi del mondo.” Il primo personaggio che ci viene presentato nel racconto in questione è Roger, un ragazzino di tredici anni che decide di raggiungere sul posto di lavoro suo padre Atkins. È domenica, un giorno in cui il padre non dovrebbe essere sul posto di lavoro. All’arrivo di Roger, Atkins decide di prendersi una pausa e vanno insieme a mensa. Padre e figlio iniziano a discutere del problema che costringe Atkins a lavorare anche in un giorno festivo. Atkins lavora al Multivac ed è alla ricerca di una soluzione per un’anomalia del supercomputer: non restituisce sempre risposte corrette. Sin dall’inizio della discussione, ci si rende conto che i due personaggi partono da due punti di vista differenti circa il Multivac. Infatti, Roger dice: «Come fai a sapere che non dà sempre le risposte giuste, dal momento che solo Multivac sa le risposte?» Il bambino, nella sua ingenuità, non ha alcun dubbio: Multivac sa, è un dato di fatto. È come se Roger assegnasse alla macchina la capacità di sapere e dare risposte a qualsiasi cosa, a differenza del padre in quanto uomo. Di contro, abbiamo la visione di Atkins: «Figlio mio» disse il padre di Roger «Multivac avrà anche un cervello grosso come una casa, ma è sempre meno complicato di quello che abbiamo noi qui dentro» e si batté la testa con un dito. Atkins, dunque, non mette del tutto in dubbio il fatto che il Multivac abbia delle funzioni eccezionali ma ci fa capire che a suo avviso, nonostante tutto, non potrà mai avere le stesse capacità tipiche del cervello umano. Bisogna, comunque, precisare che la creazione e il funzionamento di Multivac sono opera dell’uomo. «Ho la sensazione, figliolo» disse pensoso, «che abbiamo dato a Multivac un'intelligenza sbagliata.» «Eh?» «Vedi Roger, se Multivac fosse intelligente come un uomo, potremmo parlargli e scoprire cos'è che non va, per quanto possa essere complicato. Se fosse stupido come una macchina, avrebbe i soliti guasti e sarebbe facile trovarli. Il guaio è che è intelligente soltanto a metà. È abbastanza intelligente da guastarsi in modo molto complicato, ma non abbastanza per aiutarci a scoprire cosa c'è che non funziona. Questo è il tipo di intelligenza sbagliata.» Con queste parole è come se Atkins si assumesse la responsabilità del malfunzionamento del Multivac: dal momento che è l’uomo che si occupa di sorvegliare il corretto andamento della macchina, la causa dell’anomalia sarà da attribuire all’uomo stesso. Roger, ad un tratto, propone la sua idea al padre e avanza quella che potrebbe essere la soluzione al problema del Multivac: «Voglio dire, papà, forse questo non è il punto di vista giusto. Io non sono intelligente come te; non conosco tante cose; ma non sono un idiota. Forse Multivac non è come un idiota, forse è come un bambino.» E continua:
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