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CESARE PAVESE - vita e opere, Appunti di Italiano

elementi principali della vita di Pavese e del romanzo Paesi tuoi, la casa in collina, la luna e i falò

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 04/04/2020

Dilly2000
Dilly2000 🇮🇹

4

(4)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica CESARE PAVESE - vita e opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! CESARE PAVESE VITA Nasce vicino Torino in campagna (locus amoenus) nel 1908 da una famiglia benestante. All’età di 6 anni rimase orfano di padre, tanto che descrive la sua infanzia con di lui come qualcosa di mitologico. La madre, invece, è severa e dura soprattutto a causa della morte inaspettata del marito. Questa severità non lo aiuterà con la sua timidezza, ma peggiorerà il suo essere introverso e fragile; Dal punto di vista amoroso è ingenuo (prova presente nei romanzi e nelle storie d’amore): i suoi innamoramenti sono sempre inarrivabili. Le batoste che ne derivano acuiscono il solco tra lui e la realtà ↓ contrariamente, Moravia, nonostante i difetti fisici, aveva una grande autostima. È sempre stato un uomo forte, accompagnato da donne altrettanto forti, a volte femministe ante litteram, come Elsa Morante; Fu molto attratto dalla letteratura degli Stati Uniti, che proponeva modelli alternativi rispetto alle direttive imposte dal regime, e favorì opere straniere in Italia insieme a Vittorini; Pavese fu un antifascista convinto, ma non ha mai partecipato attivamente alla guerra ed è sempre fuggito da questa. Egli stesso si considera un antieroe, un pacifista introverso che utilizza come mezzo per combattere l’arte -> arte = arma; Nel 1950 si suicida in una camera d’albergo a Torino in piena solitudine, a causa di diversi tormenti tra cui quelli amorosi, lasciando un biglietto con su scritto “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Non fate troppi pettegolezzi”. Nonostante fosse un intellettuale molto raffinato andava in psicoanalisi. Questa gli ha permesso di comprendere che c’è un momento nella vita in cui l’uomo prende consapevolezza di alcuni fatti e che si cresce quando si capisce che l’infanzia è un momento privilegiato e felice (Nietzesche, D’Annunzio, T. Mann). 
 SIMBOLOGIA INFANZIA: tutto quello che si acquisisce in questo periodo diventa mito per il resto della vita, gli avvenimenti diventano determinanti per la nostra esistenza -> l’uomo tenta sempre di tornare alle proprie origini per comprendere il motivo di un comportamento nevrotico nei confronti della realtà; 
 MITO: elemento preesistente, misterioso e fortemente attrattivo. L’uomo per tutta la vita cerca di razionalizzarlo e il compito della poesia è proprio quello di portarlo a chiarezza. Di qui nasce il travaglio dell’uomo contemporaneo che accompagna l’operazione artistica, che ha per Pavese sia una funzione conoscitiva e memoriale, sia una funzione terapeutica e liberatoria; 
 COLLINA: luogo mitico e unico; 
 L’uso della simbologia, per richiamare il mondo dell’infanzia, e la tendenza a creare un’atmosfera rarefatta e quasi magica lo portano a non essere un vero neorealista: non si tratta di un testo puramente oggettivo e descrittivo 
 PAESI TUOI ↓ es: collina paragonata alla mammella materna. Introduce vistosamente la dimensione del mito, facendo delle Langhe un ambiente primitivo e selvaggio, percosso da immagini di fuoco e di sangue. Talino uccide Gisella Berto, il protagonista, che racconta in prima persona, è insieme il narratore e spettatore-attore dell’azione; 
 Pavese ricerca una dimensione tragica, attraverso un linguaggio sconvolto e deformante, dalle forti connotazioni metaforiche; 
 Della tragedia la morte di Gisella rappresenta la catastrofe, in cui si sprigionano le forze di un’umanità selvaggia e ferina (“Talino aveva fatto due occhi da bestia”) e che appare costellata da simboli di una realtà primigenia e ancestrale. Questa è una realtà squilibrata, un momento di rottura, proprio come accade nella sua infanzia con la morte del padre; 
 Il passo è la rappresentazione di un rito barbarico, di un sacrificio umano in cui il sangue versato deve servire a fecondare la terra. Sacrifici simili erano diffusi nelle primitive società agricole e nella campagna delle Langhe rimane come sedimento inconsapevole, ormai dimenticato. 
 LA CASA IN COLLINA 
 Rappresenta la drammatica vicenda di chi, incapace di partecipare alla guerra, passa attraverso i suoi orrori, conducendo un’alidi sofferta e impietosa della sua esclusione. 
 “Ogni guerra è una guerra civile” 
 • Corrado, il protagonista, vive nascosto nelle sue colline, che non offrono la sicurezza inutilmente cercata di un rifugio e di una protezione. In questa precarietà l’uomo è costretto a condividere la sorte degli altri uomini, mentre solo la natura sembra proseguire il ritmo della sua esistenza, anche se in un’atmosfera desolata e triste; 
 • Corrado è simbolo di chi vive nascosto nel grembo materno, sindrome della regressione, perché non ha il coraggio di affrontare la vita. Infatti, ha difficoltà ad agire perché è settico e non crede nella dimensione solidale del paese. Inoltre, è un antieroe perché fugge dai possibili cambiamenti
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