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Chiara Ferragni senza i Social network: una perfetta sconosciuta, Tesine di Maturità di Italiano

Tesina interdisciplinare su Chiara Ferragni e il suo successo a seguito dell'avvento della tecnologia

Tipologia: Tesine di Maturità

2022/2023

Caricato il 05/09/2023

fra8686
fra8686 🇮🇹

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Scarica Chiara Ferragni senza i Social network: una perfetta sconosciuta e più Tesine di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! Chiara Ferragni senza i Social network: una perfetta sconosciuta Indice Introduzione Geografia……………………………………………………………………………………………………………………..Il mondo Globalizzato Storia……………………………………………………………………………………………… L'Italia fascista e la politica del consenso Scienze ………………………………………………………………………………………………………………………………Il sistema nervoso Italiano………………………………………………………………………………………………………………………………… Luigi Pirandello Ed. civica……..…………………………………………………………………………………………………………………La privacy e Internet Tecnologia………………………………………………………………………………………………………………I Mass Media il computer Inglese…………………………………………………………………………………………………………………………………… Cyberybullying Arte……………………………………………………………………………………………………………………………………………… La Pop Art Ed. fisica…………………………………………………………………………………………………………………………………I paramorfismi Spagnolo… ………………………………………………………………………………………………………Influecer: se hace o se nace? Musica……………………………………………………………………………………………………I social media e l’industria musicale Educazione Civica………………………………………………………………………………………………………….Internet e la privacy Storia L'Italia fascista e la politica del consenso Di storia ho analizzato il ruolo dei mezzi di comunicazione durante il periodo fascista. Il regime investì moltissimo nei mezzi di comunicazione di massa a partire dalle riviste. Mussolini fu tra i primi a capire l’importanza dei mezzi di comunicazione di massa e in particolare la radio La repressione del dissenso fu accompagnata da un rapido potenziamento della propaganda. Grazie al controllo della stampa, della radio e del cinema, il volto di Mussolini, rappresentato come un uomo dalle qualità superiori, era ovunque. I suoi slogan riprodotti sui muri delle case e negli uffici pubblici, i discorsi e le immagini delle sue visite ufficiali servivano ad alimentare un culto quasi religioso del capo. La stessa cosa accadrà poi nell’Unione Sovietica di Stalin e nella Germania di Hitler. Nel 1924 fu creato l’Istituto Luce (L’Unione Cinematografica Educativa), che realizzava i cinegiornali, filmati di propaganda della durata di 10 minuti, proiettati al cinema prima di ogni film. Mussolini comprese che il cinema era importante per comunicare con gli italiani e per questo nel 1937 fondò gli studi di Cinecittà, alle porte di Roma. Lo Stato fascista si insinuò nella vita quotidiana degli Italiani, controllandone le scelte anche di carattere strettamente privato, come quelle relative alla famiglia, all'educazione dei giovani, allo sport, al tempo libero. Per ottenere il consenso dei lavoratori il regime migliorò la legislazione sociale, istituì la pensione di reversibilità, l'assicurazione contro la disoccupazione, la Cassa mutua di malattia, creò l'Opera Nazionale Dopo lavoro (OND), che organizzava attività varie per il tempo libero e colonie montane e marine per i figli delle famiglie povere. Si interessò anche dell’agricoltura e per frenare la migrazione dalle campagne, Mussolini, intraprese un programma di bonifiche e emanò anche una legge che vietava ai lavoratori agricoli di cambiare residenza. Per quanto riguarda l’educazione, il fascismo educò le giovani generazioni fin dal primo ingresso nella scuola scegliendo un testo scolastico statale unico per tutte le scuole, fu introdotto lo studio di una materia chiamata Cultura fascista, i cui contenuti prevedevano l'insegnamento dei princìpi della dottrina fascista e l'esaltazione della figura del Duce. Tutti i testi scolastici dovevano essere approvati dal Ministero della Pubblica Istruzione Il fascismo una volta preso il potere continuò a usare violenza, ma nello stesso tempo cercò di ottenere il consenso del popolo condizionando l'opinione pubblica con i mezzi di comunicazione di massa allora esistenti, la radio, il cinema, i giornali e i manifesti a che venivano affissi sui muri. La propaganda offriva l'immagine di un Paese laborioso, ordinato, felice, militarmente preparato e forte grazie all'opera del Duce. Il Governo fascista, con una rigida censura, costringeva i giornali a pubblicare soltanto notizie in linea con la posizione del regime, inviando tutti i giorni alle redazioni istruzioni su cosa dire e cosa non dire. Anche la cinematografia raccontava un'Italia fatta di ambienti lussuosi, uomini e donne eleganti e felici, ma era soprattutto nei cinegiornali di attualità, i film Luce, proiettati nelle sale cinematografiche prima dell'inizio del film, che venivano riportate notizie esaltanti sulle imprese di Mussolini e dell'Italia. Scienze Il sistema nervoso centrale Oggi la nostra epoca è caratterizzata dall’ “iperconnettività” e si assiste a un vera e propria dipendenza da Internet. Stare al computer per giocare, navigare o semplicemente per “chattare” non è di per sé qualcosa di negativo. Il problema insorge quando l’uso del computer da passatempo si trasforma in bisogno ossessivo che induce il ragazzo-utente ad aumentare progressivamente il tempo. Questa situazione può portare a una dipendenza di tipo psicologico, una vera e propria forma di “dipendenza senza droga”. I mezzi di comunicazione in sé non sono buoni né cattivi, buono o cattivo è l'uso che se ne fa. I nuovi media sarebbero in grado di produrre profondi cambiamenti nel cervello dei giovani, riducendone l’attenzione, incoraggiando la gratificazione istantanea, rendendoli sempre più individualisti, azzerandone le relazioni umane reali, riducendo la loro empatia verso gli altri, facendoli regredire, in sostanza, a uno “stadio infantile”. Questa notizia desta la preoccupazione dei genitori e degli insegnanti, che si lamentano del fatto che gli adolescenti di oggi non sono più capaci di comunicare né di concentrarsi, se deprivati dei dispositivi a cui tanto sono affezionati. Una schiera di persone competenti, tra cui neuroscienziati, psicologi, psichiatri, sono sempre più convinti che questi strumenti facciano più male che bene a chi li utilizza. Il cervello insieme al cervelletto, al midollo allungato, midollo spinale e i nervi fa parte del sistema nervoso. Nel sistema nervoso si distinguono tre porzioni che sono collegate tra loro, ma svolgono funzioni differenti. Si tratta del sistema nervoso centrale, di quello periferico e di quello autonomo. Letteratura Luigi Pirandello I social network come detto sono uno strumento di condivisione utilizzato specialmente dai giovani. A volte attraverso i social ci si mostra per quelli che effettivamente non si è e in questo modo si finisce per far conoscere agli altri una persona completamente diversa da quella vera. Se ci pensiamo bene sono una vera e propria maschera attraverso la quale molte volte le persone si difendono, nascondendosi dietro a un’identità non reale per paura di aprirsi e di mostrarsi. Il pensiero che più rispecchia quello che accade all’uomo contemporaneo, spesso restio a mostrare la sua vera personalità, è sicuramente quello di Luigi Pirandello, scrittore, poeta e drammaturgo italiano. Secondo l’autore, ciascun individuo indossa una maschera, con la quale affronta le diverse situazioni che gli si presentano, ma che non corrisponde alla sua reale natura. La maschera è lo strumento che permette di nascondere la vera personalità di una persona per far emergere un’identità diversa, separata e inventata. La maschera è un tipico oggetto di scena nel teatro ma, nella concezione pirandelliana, essa può essere anche quell’identità che ogni individuo sceglie e nelle quali si immedesima, per poter interpretare il suo corretto ruolo all’interno della società. La vita Luigi Pirandello nacque a Girgenti (oggi Agrigento) nel 1867, in una famiglia benestante. Dopo il liceo, iniziò a Palermo gli studi di Lettere, che proseguì a Roma e concluse a Bonn, in Germania. Rientrato a Roma, si sposò e si dedicò all’insegnamento di letteratura italiana all’Istituto Superiore di Magistero; nel frattempo iniziò a collaborare con varie riviste e pubblicò le prime novelle e il romanzo L’esclusa (1901). Il successo gli venne dalla pubblicazione del romanzo Il fu Mattia Pascal (1904). La prima opera teatrale fu la trasposizione, nel 1910, della novella Lumie di Sicilia in un atto unico. Gli anni successivi furono molto fecondi, con il romanzo Uno nessuno e centomila, le Novelle per un anno, saggi, articoli e opere teatrali. La sua produzione si indirizzò sempre di più verso il teatro soprattutto dopo la fondazione, nel 1925, della Compagnia del Teatro d’Arte, che gli consentì di mettere in scena in Italia e nel mondo le sue commedie, tra cui ricordiamo Così è (se vi pare), Sei personaggi in cerca d’autore, Enrico IV, Questa sera si recita a soggetto, L’uomo dal fiore in bocca, Come tu mi vuoi. Nel 1929 fu insignito del titolo di Accademico d’Italia e nel 1934 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura. Morì a Roma, nel 1936, lasciando incompiuto l’ultimo dramma I giganti della montagna. Le novelle Uno, nessuno e centomila è il titolo di un romanzo di Luigi Pirandello, ma anche l’espressione più celebre usata per definire la sua concezione dell’uomo e dell’esistenza. Il suo interesse per la psicologia, anche in seguito al manifestarsi del disagio mentale della moglie, lo spinse ad avvicinarsi alla psicanalisi, cioè alle teorie del medico austriaco Sigmund Freud, e in particolare alla teoria dell’alienazione, che spiega come l’individuo possa sentirsi “altro da sé”, fino a non riconoscersi più. Secondo Pirandello, la responsabilità delle angosce che opprimono la vita dell’individuo è da attribuirsi alle convenzioni sociali: ogni uomo è spinto ad adeguarsi a ciò che gli altri si aspettano da lui ed è quindi perennemente costretto a indossare una maschera. Ciascuno, infatti, crede di essere “uno”, di avere un carattere e una personalità ben definiti, ma è costretto ad assumere “centomila” volti diversi per corrispondere all’immagine che gli altri hanno di lui, annullando la sua personalità e diventando “nessuno”. I personaggi di Pirandello sono così prigionieri, ognuno a suo modo, delle convenzioni sociali, che li condannano alla solitudine e all’incomunicabilità. Il protagonista de Il treno ha fischiato, ad esempio, costretto «entro i limiti angustissimi della sua arida mansione» di contabile, ha visto la vita svuotarsi di senso, e ha finito con l’assomigliare a «un vecchio somaro, che tirava zitto zitto, sempre d’un passo, sempre per la stessa strada la carretta, con tanto di paraocchi»; quanto a Ciàula, lo “scemo” del villaggio, sembra aver sostituito il linguaggio umano con il verso della cornacchia, di cui porta il nome. Sia l’impiegato Belluca che il minatore Ciàula, così come il conciabrocche Zi’ Dima della novella La giara, dimostrano che l’individuo, dovunque si collochi nella scala sociale, si trova come inchiodato al suo ruolo e non può essere accettato dagli altri per quello che è. Una via d’uscita positiva da questa situazione non sembra esserci (Belluca si rifugia nella pazzia, Zi’ Dima è liberato da un gesto di rabbia del suo antagonista). Solo l’ingenuo Ciàula, che scopre all’improvviso la luce confortante della luna, sembra riuscire a liberarsi delle sue paure. Ma è destinato, forse, a rimanere un unico, isolato attimo di consapevolezza. politiche e sociali: per esempio, il rispetto dei diritti umani e la tutela dell’ambiente sono condivisi da larghi strati della società civile e dagli Stati di tutto il mondo. Secondo la Dichiarazione universale dell’UNESCO sulla diversità culturale (2001) «la cultura deve essere considerata come l’insieme dei tratti distintivi spirituali e materiali, intellettuali e affettivi che caratterizzano una società o un gruppo sociale e include, oltre alle arti e alle lettere, modi di vita e di convivenza, sistemi di valori, tradizioni e credenze.» Spesso sentiamo parlare di No-global, anti-global, new-global, altro mondismo, globalcritici, ecc. sono i molti nomi dei gruppi che in tutto il mondo si oppongono a una globalizzazione controllata da poche superpotenze e ne propongono una che nasca dalle esigenze delle popolazioni. È possibile distinguere questi gruppi in relazione ai loro obiettivi: quelli impegnati nella tutela della natura (come il WWF, Lega Ambiente e Greenpeace); quelli che lotta no per il rispetto dei diritti umani e del la giustizia sociale (come Amnesty Inter national); quelli che vorrebbero una riforma dell’attuale sistema economico per rendere possibile uno sviluppo sostenibile (come l’Associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini) e quelli che mirano alla rivalutazione delle tradizioni locali (come vari movimenti indipendentisti di piccole regioni). mondo, che infatti aderiscono all’ONU. Proprio a questo proposito, però, alcuni Stati hanno cercato di contrastare la globalizzazione riaffermando e difendendo le tradizioni locali o proteggendo per quanto possi bile le proprie economie. L’opposizione più radicale e violenta è venuta però dai gruppi di fondamentalisti islamici che con i loro attentati in vari paesi occidentali, orientali e africani cercano di destabilizzarli e di scoraggiare la convivenza di valori diversi dai loro. Educazione civica Internet e la privacy Dagli anni Novanta il settore più florido dell’economia è la cosiddetta new economy: le telecomunicazioni, la telefonia mobile e i dispositivi elettronici. Fanno parte di questo settore le grandi aziende dell’informatica e del Web come Google, Facebook, Twitter o Amazon. Queste aziende traggono i loro guadagni dalla pubblicità e dalla gestione di una quantità enorme di dati personali. Questo ha aperto enormi possibilità di progresso, ma ha sollevato molte domande. Chi controlla i dati personali scambiati su Internet e la loro sicurezza? Quali diritti hanno gli utenti di Internet e quali sono i doveri delle aziende del Web? A questi interrogativi stanno cercando di rispondere con nuove leggi e regolamenti i governi e le organizzazioni internazionali. dati personali Sono le informazioni sulla nostra età, il nostro sesso, le nostre abitudini o i nostri spostamenti, che forniamo, spesso senza saperlo, ogni volta che ci colleghiamo a Internet o utilizziamo un dispositivo connesso al Web. La privacy, tradizionalmente, è intesa come dirittoalla riservatezza, cioè come diritto della personaal controllo delle informazioni che la riguardano. In Italia, i fondamenti costituzionali sono ravvisabili negli artt. 14,15 e 21, rispettivamente riguardanti il domicilio, la corrispondenza e la libertà di manifestazione del pensiero; ma si può fare anche riferimento all’art. 2, incorporando la riservatezza nei diritti inviolabili dell’uomo. L’art. 2 è una vera e propria norma di apertura, che consente di attribuire i connotati di diritto fondamentale anche ad altre libertà e valori personali non espressamente tutelati dalla Costituzione, che, per i mutati costumi sociali, richiedono un riconoscimento pari a quello dei diritti espressamente delineati, come ad esempio il diritto alla riservatezza informatica. La tutela dei dati personali è un allargamento del concetto di privacy che – basandosi sulla dignità di ogni persona – indica il diritto ad esercitare controllo sui propri dati personali (data protection). La dignità della persona umana, infatti, oltre che essere un valore dominante sia nella Convenzione europea dei diritti del 1950(art. 8), che nel Trattato sul funzionamento dell’UE(art.16), nel costituire un diritto fondamentale dell’individuo, è anche un diritto autonomo rispetto al più generale diritto alla riservatezza (privacy). Differenza tra privacy e diritto alla protezione dei dati personali: ► Il diritto alla riservatezza ha un’accezione più che altro negativa: non essendo un diritto a se stante, si pone come limite alla libertà di espressione e al diritto all’informazione. In questo senso, è il diritto a far sì che la stampa, o i media, non diffondano informazioni personali senza aver ricevuto preliminarmente il consenso dalla persona interessata (a meno che la notizia ad essa riferita sia di pubblico interesse); il diritto alla riservatezza rappresenta la facoltà di opporsi ad ogni ingerenza degli estranei nella vita privata di un individuo. ► Se la privacy rappresenta una tutela individuale, il diritto alla protezione dei dati personali, invece, va oltre la sfera della vita privata per includere, in particolare, le relazioni sociali e assicurare autonomia decisionale e controllo sulla circolazione dei propri dati. Il diritto alla protezione dei dati personali garantisce perciò la libertà personale, intesa non solo come libertà fisica ma anche come libertà da ogni controllo e intrusione altrui. Raffigura pertanto una tutela degli individui sia dalla diffusione impropria di informazioni da parte di giornali e media, sia – soprattutto – dai rischi di ingerenza nella propria sfera di libertà da parte di Stati autoritari. In base a tale diritto ogni individuo ha la facoltà di esigere che i propri dati personali vengano raccolti e trattati da terzi nel rispetto delle leggi in materia, sia dell’Unione europea che dei singoli Stati nazionali. ricerca da noi indicati. La ricerca di informazioni sui motori di ricerca può avvenire in due modi: • effettuando una ricerca per parole, cioè scrivendo, in una finestra di dialogo, i termini che descrivono l’argomento di interesse; • consultando un indice sistematico, cioè un elenco organizzato per categorie (o directory, nella terminologia inglese). Il motore oggi più usato nelle ricerche per parole è Google. In Google, ed in quasi tutti gli altri motori, quando nella casella di ricerca inseriamo diverse parole, la risposta sarà in genere limitata alle pagine che contengono tutte quelle parole. Se inseriamo un gruppo di parole tra virgolette, intendiamo dire che il gruppo di parole va considerato tutto insieme, come se fosse una parola sola. Lavorando con la ricerca per parole riceveremo come risposta un elenco di migliaia di pagine, molte delle quali non riguardano in realtà l’argomento che cerchiamo; per evitare ciò conviene utilizzare le finestre di dialogo per le ricerche avanzate che consentono di indicare i nostri criteri di ricerca in modo più specifico. Google, come altri motori di ricerca, consente anche la ricerca diretta di Immagini attraverso parole chiave. Un Wiki è un sito Web con una collezione di documenti ipertestuali, i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti gli utenti, che vi possono apportare continui aggiornamenti. Il nome Wiki deriva da una parola in lingua hawaiana che significa veloce. Il più noto dei Wiki è una sorta di enciclopedia, dal nome Wikipedia. Social Network Una Social Network (Rete Sociale, in italiano) è un gruppo di persone, connesse tra loro da diversi legami sociali (rapporti di lavoro, storia scolastica, interessi, ecc.) che utilizzano il servizio organizzato su un sito Web per incontrarsi in modo virtuale. Chi si iscrive su un sito che organizza il social network fornisce in genere un proprio profilo personale, che va dall’indirizzo di posta elettronica alla storia e agli interessi personali; questo facilita gli incontri. Attraverso il sito i partecipanti si scambiano messaggi istantanei e di posta elettronica, ma possono anche abilitare uno scambio di informazioni automatiche sulla propria attività sulla rete. In forte espansione, i social network sono oggi considerati degli importanti fenomeni sociali; i più noti social network sono Facebook, instagram e Twitter. Musica Musica e mass media I mass media sono gli strumenti di comunicazione di massa, cioè tutti quei mezzi che permettono la diffusione di comunicazioni, informazioni e altro (come la musica, ad esempio) nel più breve tempo possibile e al maggior numero possibile di persone. Stiamo parlando di radio, cinema, reti televisive, reti informatiche, telefonia mobile ecc. Se fino a non molti anni fa per ascoltare musica si andava a teatro, nelle sale da concerto, nelle sale da ballo o in altri luoghi, oggi tutto è cambiato: sopravvivono ancora teatri e sale da concerto, per lo più destinati all’esecuzione dal vivo di musica “colta”, ma ognuno di noi, se vuole, può ascoltare musica continuamente dentro la propria casa e crearsi una colonna sonora che lo accompagni per tutto il corso della giornata, anche durante gli spostamenti. La musica e la televisione Dal 3 gennaio 1954, la televisione accompagna, a ogni ora del giorno e della notte, la vita degli italiani (soprattutto dopo l’avvento delle cosiddette TV commerciali) proponendo una continua fusione di immagini e musica. Ne sono un esempio i tipici varietà televisivi, un insieme di canzoni e coreografie talvolta diventati veri e propri fenomeni di costume, dal Festival di Sanremo, di cui abbiamo parlato precedentemente, a Canzonissima dei primi anni Settanta (vedi Rumore di Raffaella Carrà), fino ad arrivare ai vari talent show che oggi sono il trampolino di lancio di giovani cantanti emergenti quali Emma Marrone, Alessandra Amoroso, i Kolors, Mika e Chiara Galiazzo per citarne alcuni. La musica comunque compare in tutti i programmi TV, dagli sceneggiati ai telegiornali, dai documentari ai talk show. Attraverso le colonne sonore o le sigle iniziali e finali, la musica spesso contribuisce in maniera determinante al successo del programma stesso. In modo particolare, è importante soprattutto la sigla iniziale, perché è “identificativa”, cioè deve essere facile da ricordare, deve subito far riconoscere il programma e deve attirare l’attenzione, come ad esempio Stadium, la sigla del programma sportivo Domenica sprint. Questo vale anche per gli spot pubblicitari, cioè per quei brevi videoclip che attraverso la televisione fanno arrivare i messaggi pubblicitari nelle nostre case. La parte sonora di uno spot si chiama jingle ed è quella breve frase musicale che si sente più volte e che, grazie alla sua melodia orecchiabile, caratterizza il prodotto pubblicizzato, attira l’attenzione uditiva del telespettatore e consente di memorizzare il nome del prodotto. Nello spot pubblicitario infatti l’aspetto importante è l’associazione costante di un determinato prodotto ad una musica che viene riproposta anche per lunghi periodi. Si può trattare di musica scritta appositamente, quindi originale. I mass media, cioè "mezzi di massa" sono l'insieme dei moderni mezzi di comunicazione: la carta, la stampa, il cinema, la radio, la televisione e le reti informatiche. II loro scopo è quello di informare e di permettere lo scambio delle comunicazioni , in una dimensione ormai globale: ora, è possibile in tempo reale connettersi con persone che stanno dall'altra parte della Terra e sapere che cosa succede nel mondo. Questi mezzi di comunicazione sociale, oggi esercitano sul mondo una grandissima influenza a causa del loro perfezionamento tecnico Educazione Fisica Cyber bullies Here is a letter from a victim. School bullies are students who repeatedly hurt or offend or intimidate other students, especially those who are smaller or younger. Cyber bullies use social networks, mobile phones or emails to do the same thing. Bullying at school is bad, but cyber bullying is worse because it doesn’t stop when the victim is at home. Over one in three teenagers say they have experienced cyber bullying. Ecco una lettera di una vittima. I bulli della scuola sono studenti che ripetutamente feriscono, offendono o intimidiscono altri studenti, soprattutto quelli che sono più piccoli o più giovani. I cyber bulli usano i social network, i dispositivi mobili telefoni o e-mail per fare la stessa cosa. Il bullismo a scuola è brutto, ma il cyberbullismo lo è peggio perché non si ferma quando la vittima è a casa. Più di un adolescente su tre afferma di aver subito cyberbullismo. Spagnolo Influecer: se hace o se nace? En primera instancia podría decirse que sí, ya que no necesitan tener un título universitario o haber ganado un premio para ser apreciados y escuchados por sus pares. Estos personajes tienen la habilidad de captar la atención de un número importante de personas en cualquier medio digital. Las marcas pueden echar mano de los influencer para atraer clientes si la estrategia de comunicación gira en torno a herramientas no intrusivas (Inbound Marketing). Para esto, deben asegurarse de que lo emitido por el influencer sea parte del contenido que suelen consumir de forma natural los clientes. Ahora, a diferencia de lo que ocurría con el marketing tradicional, las marcas deben adaptarse al influencer. Una campaña de Influencer Marketing se establece con estos objetivos: Visibilidad Branding Posicionamiento Conversión Fidelización In prima battuta si potrebbe dire di sì, poiché non hanno bisogno di una laurea o di aver vinto un premio per essere apprezzati e ascoltati dai loro coetanei. Questi personaggi hanno la capacità di catturare l'attenzione di un numero significativo di persone in qualsiasi supporto digitale. I brand possono utilizzare gli influencer per attirare i clienti se la strategia di comunicazione ruota attorno a strumenti non intrusivi (Inbound Marketing). Per questo, devono garantire che ciò che viene rilasciato dall'influencer faccia parte del contenuto che i clienti tendono a consumare naturalmente. Ora, a differenza di quanto accadeva con il marketing tradizionale, i brand devono adattarsi all'influencer. Una campagna di Influencer Marketing viene stabilita con questi obiettivi: Visibilità marchio posizionamento Conversione Lealtà Arte La pop art
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