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Chiuse + Aperte di ECONOMIA DELLO SVILUPPO Lisi Gaetano SCIENZE DELL'ECONOMIA 2023 2024, Panieri di Economia Dello Sviluppo

Paniere completo: chiuse multiple + aperte di ECONOMIA DELLO SVILUPPO - SCIENZE DELL'ECONOMIA - Docente: Lisi Gaetano - Università Ecampus - ancora valido all'esame di Marzo 2024

Tipologia: Panieri

2022/2023

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Scarica Chiuse + Aperte di ECONOMIA DELLO SVILUPPO Lisi Gaetano SCIENZE DELL'ECONOMIA 2023 2024 e più Panieri in PDF di Economia Dello Sviluppo solo su Docsity! Set Domande ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano Generato il 16/04/2020 21:33:25 N° Domande Aperte 100 N° Domande Chiuse 270 lOMoARcPSD|7617278 chiuse + aperte Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 2/82 Indice Indice Lezioni .......................................................................................................................... p. 2 Lezione 001 ............................................................................................................................. p. 5 Lezione 002 ............................................................................................................................. p. 6 Lezione 003 ............................................................................................................................. p. 8 Lezione 004 ............................................................................................................................. p. 10 Lezione 005 ............................................................................................................................. p. 12 Lezione 006 ............................................................................................................................. p. 14 Lezione 007 ............................................................................................................................. p. 15 Lezione 008 ............................................................................................................................. p. 16 Lezione 009 ............................................................................................................................. p. 17 Lezione 010 ............................................................................................................................. p. 18 Lezione 011 ............................................................................................................................. p. 19 Lezione 012 ............................................................................................................................. p. 20 Lezione 013 ............................................................................................................................. p. 21 Lezione 014 ............................................................................................................................. p. 22 Lezione 015 ............................................................................................................................. p. 23 Lezione 016 ............................................................................................................................. p. 24 Lezione 017 ............................................................................................................................. p. 26 Lezione 018 ............................................................................................................................. p. 27 Lezione 019 ............................................................................................................................. p. 28 Lezione 020 ............................................................................................................................. p. 29 Lezione 021 ............................................................................................................................. p. 30 Lezione 022 ............................................................................................................................. p. 31 Lezione 023 ............................................................................................................................. p. 32 Lezione 024 ............................................................................................................................. p. 33 Lezione 025 ............................................................................................................................. p. 34 Lezione 026 ............................................................................................................................. p. 35 Lezione 027 ............................................................................................................................. p. 36 Lezione 028 ............................................................................................................................. p. 37 Lezione 029 ............................................................................................................................. p. 38 Lezione 030 ............................................................................................................................. p. 39 Lezione 031 ............................................................................................................................. p. 40 Lezione 032 ............................................................................................................................. p. 41 Lezione 033 ............................................................................................................................. p. 42 Lezione 034 ............................................................................................................................. p. 43 Lezione 035 ............................................................................................................................. p. 44 Lezione 036 ............................................................................................................................. p. 45 Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 5/82 Lezione 001 01. Spiegare la differenza tra “povertà assoluta” e “povertà relativa”. 02. Che cosa si intende per disoccupazione frizionale? 03. in cosa consiste l'analisi economica dei tributi? 04. Cosa si intende per costanza del tasso naturale di disoccupazione? 05. In generale, cosa si intende per tasso di crescita naturale? 06. Spiegare cosa si intende per “piena occupazione della forza lavoro”. 07. Spiegare cosa si intende per “piena occupazione della capacità produttiva”. 08. Spiegare la differenza tra inflazione, deflazione, disinflazione. 09. Quale è la differenza tra tecnologia e progresso tecnologico? 10. Perché è importante conoscere il tasso di crescita di una variabile (ad esempio, il PIL)? 11. Che cosa esprime la curva di Kuznets (1961)? 12. Spiegare la differenza tra tecnologia e progresso tecnologico 13. Che cosa è l'indice di Gini? 14. Si definisca l’indice di sviluppo umano (Human Development Index). 15. Spiegare perché il PIL considerato nelle analisi economiche è quello reale e non quello nominale. 16. Come è calcolato l’indice di sviluppo umano (Human Development Index)? 17. Cosa si intende per “approccio multidimensionale alla povertà”? 18. Spiegare cosa esprime il tasso di crescita di una (qualsiasi) variabile e perché è importante conoscerlo. 19. Quali sono i fattori che caratterizzano lo sviluppo (complessivo e non solo economico) di un Paese? 20. Si dia una definizione di “sviluppo umano”. Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 6/82 Lezione 002 01. La pendenza della funzione y=a + b*x: esprime un concetto unicamente economico esprime un concetto unicamente matematico ci dice come varia y nel tempo ci dice come varia y al variare di x 02. Nelle funzioni lineari: la pendenza è sempre costante la pendenza è sempre nulla la pendenza è sempre positiva la pendenza è sempre negativa 03. Nei modelli economici: occorre che le variabili endogene siano maggiori delle variabili esogene la distinzione tra variabili endogene e esogene è soggettiva non vi è distinzione tra variabili endogene e variabili esogene la distinzione tra variabili endogene e esogene è predeterminata 04. Quale è la variazione di y al variare di x nella funzione y = a + b*z? 0 -b a +b 05. La variabile dipendente: è sempre una variabile esogena dipende dal valore assunto dalla variabile esplicativa è sempre una costante è sempre una variabile endogena 06. Quale è la pendenza di y=a + b*x? x -b +b a 07. Quale è la pendenza di y=a - b*x? a -b +b x 08. Quale è soluzione proposta da Kaldor all'instabilità del modello di Harrod? 09. Quali sono le conclusioni di politica economica del modello Harrod-Domar? Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 7/82 10. Nel modello Harrod-Domar cosa si intende per “tasso di crescita garantito” e per “tasso di crescita naturale”? 11. Spiegare in quale componente della domanda aggregata i modelli di crescita Harrod-Domar estendono il modello “keynesiano”. 12. Quale conseguenza può avere nel modello Harrod-Domar un “tasso di crescita naturale” superiore al “tasso di crescita garantito”? Spiegare. Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 10/82 Lezione 004 01. Quale è la derivata della funzione y=x^3? 3*x^2 x^2 x^3 2*x^3 02. Quale è la derivata della funzione y=ln(x)? x^2 x^(-1) x -x 03. Quale è la derivata della funzione y=x? 0 -x 1 x 04. Quale è la derivata della funzione y=b*x? a+b +b b*x a 05. Quale è la derivata della funzione y=a + b*x a+b +b a b*x 06. Quale è la derivata della funzione y=e^x? x*e^x -e^x e^x x*e 07. Quale è la derivata della funzione y=a? -x 0 x 1 08. Spiegare cosa si intende per “crescita endogena”. 09. Spiegare cosa si intende per capitale umano. Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 11/82 10. Spiegare perché il capitale umano è importante per la crescita economica di un Paese. 11. Si discuta un semplice modo per rendere endogena la crescita economica. 12. Spiegare perché non si è verificato l’atteso (dalla teoria economica) flusso di capitali dai Paesi più sviluppati ai Paesi in via di sviluppo. 13. Scrivere (o spiegare a parole) la funzione di produzione aggregata (dell’intera economia) di tipo Cobb-Douglas, distinguendo il caso in cui la funzione esibisce rendimenti di scala costanti da quello in cui la funzione esibisce rendimenti di scala crescenti. Spiegare, inoltre, i diversi effetti che tali assunzioni hanno sulla produzione. Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 12/82 Lezione 005 01. Il concetto di derivata parziale: è utilizzato per funzioni di due o più variabili è identico a quella di derivata, cambia solo il simbolo è utilizzato in caso di funzioni implicite è utilizzato in caso di funzioni esplicite 02. Data la funzione y=x^n*z^m, quale è la derivata parziale di y rispetto a x? n*x^(n-1) z^m* n*x^(n-1) n*x^(n-1) + m*z^(m-1) m*z^(m-1) 03. le regole di derivazione in caso di derivata parziale: cambiano radicalmente sono identiche solo in caso di funzioni lineari sono identiche solo in caso di funzioni non lineari sono le stesse della derivata 04. Data la funzione y=x^n*z^m, quale è la derivata parziale di y rispetto a z? z^m* n*x^(n-1) m*z^(m-1) x^n* m*z^(m-1) n*x^(n-1) 05. la condizione di ceteris paribus si concretizza: nel calcolo della derivata nel considerare endogena l'altra variabile esplicativa nel considerare nulla l'altra variabile esplicativa nel considerare costante l'altra variabile esplicativa 06. Quale delle seguenti funzioni è una funzione Cobb-Douglas? y=a*x*(z^m) y=x^1*z^m y=(x^n) y=x^n*z^m 07. in quale caso la derivata parziale coincide con la derivata? in caso di funzioni esplicite in caso di funzioni non lineari in caso di funzioni lineari in caso di funzioni implicite 08. Cosa si intende per “istituzioni” e perché sono così importanti nello sviluppo (non solo economico) di un Paese? 09. Con riferimento al tema della crescita sostenibile, perché il PIL (la crescita della ricchezza) non è un indicatore affidabile della qualità della vita di una società? Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 15/82 Lezione 007 01. Data la funzione y=f(x,z), le curve di livello: consentono di rappresentare la relazione tra y, x e z consentono di rappresentare la relazione tra z e y consentono di rappresentare la relazione tra x e z consentono di rappresentare la relazione tra x e y 02. data la funzione y=f(x,z), la relazione tra x e z: è definita esplicita è definita diretta è definita indiretta è definita implicita 03. le curve di livello: si applicano a funzioni di due variabili si applicano a funzioni lineari si applicano a funzioni di due o più variabili si applicano a funzioni di una sola variabile 04. data la funzione y=a*z + b*x la relazione tra x e z è: negativa positiva nulla esplicita 05. data la funzione y=a*z - b*x la relazione tra x e z è: negativa nulla positiva esplicita 06. la funzione x=f(y,z) è esplicita rispetto a z è esplicita rispetto a y è implicita rispetto a x è esplicita rispetto a x 07. Si parla di funzioni di due variabili quando: le variabili sono due le variabili esplicative sono due le variabili dipendenti sono due le variabili endogene sono due Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 16/82 Lezione 008 01. E' sempre possibile massimizzare una funzione. solo se la funzione è non lineare Vero solo se la funzione è lineare Falso 02. La regola di scelta ottima è: una condizione necessaria una condizione né necessaria né sufficiente una condizione necessaria e sufficiente una condizione sufficiente 03. Per minimizzazione una funzione occorre: calcolare solo la derivata seconda calcolare l'elasticità e porla uguale a zero calcolare la derivata prima e la derivata seconda porre uguale a zero la derivata prima 04. La regola di scelta ottima consiste: nel porre uguale a zero la derivata seconda della funzione obiettivo nel porre uguale a zero la derivata prima della funzione obiettivo nel calcolo dell'elasticità della funzione obiettivo nel calcolo della derivata della funzione obiettivo 05. Nell'ottimizzazione, il calcolo della derivata assume: nessun ruolo nessuna delle precedenti risposte è esatta un ruolo cruciale un ruolo marginale 06. Data la funzione y = f(x), cosa si intende per ottimizzazione ? Scegliere il valore di x tale per cui y è minimizzata Scegliere il valore di x tale per cui y è massimizzata Scegliere il valore di x tale per cui y è nulla Scegliere il valore di x che massimizza o minimizza (a seconda dei casi) la y 07. Per massimizzare una funzione occorre: calcolare la derivata prima e la derivata seconda calcolare solo la derivata seconda calcolare l'elasticità e porla uguale a zero porre uguale a zero la derivata prima Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 17/82 Lezione 009 01. il tasso di occupazione è pari a: L / FL L / POP FL / POP 1 - (L / FL) 02. il tasso di disoccupazione è pari a: FL / POP L / FL 1 - (L / FL) L / POP 03. il tasso di attività è pari a: 1 - (L / FL) L / POP L / FL FL / POP 04. il PIL reale è pari a: PIL nominale * P W / P PIL nominale / P P * Q 05. il deflatore del PIL è pari a: PIL nominale / PIL reale P * Q PIL reale / PIL nominale W / P Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 20/82 Lezione 012 01. nel modello IS-LM: prezzi endogeni e tasso di interesse esogeno i prezzi sono costanti e tasso di interesse endogeno prezzi e tassi costanti prezzi e tassi endogeni 02. NEL MODELLO IS-LM: MANCA L'ANALISI DEI MERCATI DEI BENI MANCA L'ANALISI DEI MERCATI FINANZIARI MANCA L'ANALISI DI EQUILIBRIO PARZIALE MANCA L'ANALISI DEL MERCATO DEL LAVORO 03. IL MODELLO IS-LM: DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEL MERCATO DEL LAVORO DESCRIVE LE COMBINAZIONI DI EQUILIBRIO DI PIL E INDICE DEI PREZZI DESCRIVE L'EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE DESCRIVE L'EQUILIBRIO SIMULTANEO NEI MERCATI DEI BENI E FINANZIARI 04. LA FUNZIONE LM: DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEL MERCATO DEL LAVORO DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEI MERCATI DEI TITOLI E DELLA MONETA DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEL MERCATO DEI CAMBI DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEI MERCATI DEI BENI 05. LA FUNZIONE IS: DESCRIVE L'EQUILIBRIO SIMULTANEO NEI MERCATI DEI BENI E FINANZIARI DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEL MERCATO DEL LAVORO DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEI MERCATI FINANZIARI DESCRIVE L'EQUILIBRIO NEL MERCATO DEI BENI Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 21/82 Lezione 013 01. UNA POLITICA MONETARIA ESPANSIVA: AUMENTA IL TASSO DI INTERESSE E IL PIL AUMENTA IL TASSO DI INTERESSE E RIDUCE IL PIL RIDUCE IL TASSO DI INTERESSE E AUMENTA IL PIL AUMENTA IL PIL E LASCIA INVARIATO IL TASSO DI INTERESSE 02. UNA POLITICA FISCALE ESPANSIVA: AUMENTA TASSO DI INTERESSE E PIL AUMENTA IL PIL E LASCIA INVARIATO IL TASSO DI INTERESSE AUMENTA IL PIL E RIDUCE IL TASSO DI INTERESSE RIDUCE TASSO DI INTERESSE E PIL 03. UNA POLITICA MONETARIA RESTRITTIVA: RIDUCE IL PIL E LASCIA INVARIATO IL TASSO DI INTERESSE RIDUCE PIL E TASSO DI INTERESSE AUMENTA IL TASSO DI INTERESSE E RIDUCE IL PIL AUMENTA IL PIL E RIDUCE IL TASSO DI INTERESSE 04. gli strumenti di politica fiscale sono: consumi e investimenti tasso di interesse reale offerta di moneta tassazione e spesa pubblica 05. UNA POLITICA FISCALE RESTRITTIVA: RIDUCE IL PIL E AUMENTA IL TASSO DI INTERESSE RIDUCE PIL E TASSO DI INTERESSE AUMENTA PIL E TASSO DI INTERESSE RIDUCE IL PIL E LASCIA INVARIATO IL TASSO DI INTERESSE 06. gli strumenti di politica monetaria sono: tasse e spesa pubblica offerta di moneta e tasso di interesse reale consumi e investimenti offerta di moneta e tasso di interesse nominale Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 22/82 Lezione 014 01. la domanda aggregata descrive: la relazione positiva tra indice dei prezzi e PIL reale la relazione positiva tra PIL e offerta di moneta la relazione negativa tra PIL e tasso di interesse reale la relazione negativa tra indice dei prezzi e PIL reale 02. L'EFFETTO RICCHEZZA: DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SULLE ESPORTAZIONI NETTE DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SULLE COMPONENTI AUTONOME DELLA SPESA PUBBLICA DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SUI CONSUMI DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SULL'OFFERTA DI MONETA 03. L'EFFETTO TASSO DI INTERESSE: DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SUL TASSO DI INFLAZIONE DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SUGLI INVESTIMENTI DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SUI CONSUMI DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SULLA SPESA PUBBLICA 04. L'EFFETTO SETTORE ESTERO: DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SUL MERCATO DEI CAMBI DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SULLE ESPORTAZIONI DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SULLE IMPORTAZIONI DESCRIVE L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELL'INDICE DEI PREZZI SULLE ESPORTAZIONI NETTE 05. LA DOMANDA AGGREGATA: INCLUDE SOLO LA POLITICA EUROPEA INCLUDE SOLO LA POLITICA MONETARIA COMPRENDE L'INTERA POLITICA ECONOMICA INCLUDE SOLO LA POLITICA FISCALE Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 25/82 08. Sia Y0 il PIL attuale (effettivo) e YP il PIL potenziale. Si supponga che al tempo 1, vi sia uno shock di offerta negativo e temporaneo che fa variare PIL e indice dei prezzi di un fattore pari a X. Il valore del PIL nel lungo periodo è pari a: YP YP - X YP * X YP + X 09. Sia Y0 il PIL attuale (effettivo) e YP il PIL potenziale. Si supponga che al tempo 1, vi sia uno shock di offerta negativo e temporaneo che fa variare PIL e indice dei prezzi di un fattore pari a X. L'indice dei prezzi (P) nel lungo periodo è pari a: P * X P P - X P + X Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 26/82 Lezione 017 01. il trade-off tra disoccupazione e inflazione: esiste solo nel breve periodo non esiste mai. La politica economica è inefficace esiste sempre. è uno strumento di politica economica esiste solo nel lungo periodo 02. La versione “originaria” della curva di Phillips prevedeva una relazione: negativa tra i salari nominali e la variazione del tassi di disoccupazione negativa tra i salari nominali e il tasso di inflazione negativa tra la variazione percentuale dei salari nominali e il tasso di disoccupazione negativa tra i salari nominali e il tasso di disoccupazione 03. Il concetto di NAIRU prevede quale condizione: l'uguaglianza tra tasso di inflazione e tasso di disoccupazione l'uguaglianza tra tasso di interesse reale e tasso di interesse nominale un tasso di inflazione atteso nullo l'uguaglianza tra tasso di inflazione e tasso di inflazione atteso 04. Se l’obiettivo della politica monetaria è una inflazione nulla: il tasso di crescita dell’offerta di moneta deve essere inferiore al tasso di crescita del PIL reale il tasso di crescita dell’offerta di moneta deve essere superiore al tasso di crescita del PIL reale il tasso di crescita dell’offerta di moneta deve essere nullo il tasso di crescita dell’offerta di moneta deve essere pari al tasso di crescita del PIL reale 05. Rispetto a quella "originaria", la curva di Phillips "corretta" introduce: il concetto di tasso naturale di disoccupazione il concetto di NAIRU le aspettative circa il tasso di inflazione le aspettative circa il tasso di inflazione ed il concetto di tasso naturale di disoccupazione 06. Si definisca il concetto di NAIRU Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 27/82 Lezione 018 01. in una economia aperta agli scambi con l'estero e in regime di cambi flessibili, gli effetti della politica economica risultano: efficaci anche nel lungo periodo amplificati ridotti nulli 02. Nel commercio internazionale, il problema principale da affrontare è: il diverso prezzo dei beni e servizi il tasso di cambio reale la differente valuta il tasso di cambio nominale 03. il tasso di cambio dollaro-euro esprime: il tasso di cambio reale dollaro-euro quanto vale un euro in termini di dollari quanto vale un dollaro in termini di euro la quantità di euro necessari per acquistare 1 dollaro 04. il tasso di cambio euro-dollaro esprime: quanto vale un dollaro in termini di euro la quantità di dollari necessari per acquistare 1 euro quanto vale un euro in termini di dollari il tasso di cambio reale euro-dollaro 05. Il tasso di cambio nominale di equilibrio è definito: tasso di cambio flessibile o fluttuante tasso di cambio naturale valore fondamentale del tasso di cambio tasso di cambio fisso Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 30/82 Lezione 021 01. In definitiva, una società non può dirsi sviluppata se: ci sono fasce ampie di popolazione che non dispongono nemmeno dei mezzi necessari per il sostentamento proprio e della propria famiglia il PIL pro-capite aumenta e le disuglianze restano costanti il PIL pro-capite non aumenta nel tempo se sono presenti disuglianze reddituali 02. Per crescita economica s'intende: l'aumento dei consumi nel tempo l'aumento della ricchezza finanziaria nel tempo l'aumento del PIL nel tempo l'aumento del PIL pro-capite nel tempo 03. Per sviluppo umano s'intende: la riduzione della povertà nel tempo l'aumento del benessere complessivo della società l'aumento nel tempo del PIL pro-capite la riduzione delle disuguaglianze nel tempo 04. I fattori che caratterizzano lo sviluppo sono: equa redistribuzione del reddito, aumento aspettative di vita, aumento istruzione equa redistribuzione del reddito, aumento aspettative di vita, aumento istruzione, democrazia equa redistribuzione del reddito, aumento aspettative di vita, aumento istruzione, democrazia, aumento PIL pro-capite equa redistribuzione del reddito, aumento istruzione, democrazia 05. La definizione di sviluppo umano è: il continuo miglioramento delle condizioni che permettono alla popolazione di vivere una vita lunga, in buona salute e creativa il miglioramento delle condizioni che permettono alla popolazione di vivere una vita lunga, in buona salute e creativa il continuo miglioramento delle condizioni che permettono a tutta la popolazione di vivere una vita lunga, in buona salute e creativa il continuo miglioramento delle condizioni che permettono a tutta la popolazione di vivere una vita lunga e in buona salute 06. Per povertà assoluta o estrema s'intende: Una situazine di fortissimo disagio che dipende dal contesto in cui si trova la persona La situazione di fortissimo disagio che vivono gli abitanti delle nazioni più povere La situazione di fortissimo disagio che vive quella parte di popolazione che non dispone nemmeno delle risorse necessarie per la propria sussistenza e sopravvivenza La situazione di fortissimo disagio che vive quella parte di popolazione che dispone soltanto delle risorse necessarie per la propria sussistenza e sopravvivenza 07. Per povertà relativa s'intende: La situazione di disagio di chi vive con un reddito inferiore ai 2 dollari giornalieri La situazione di disagio di chi vive con un reddito inferiore al 50% del reddito individuale medio del Paese con il reddito pro-capite più basso La situazione di disagio di chi vive con un reddito inferiore al 50% del reddito individuale medio del Paese di riferimento La situazione di disagio di chi vive con un reddito inferiore al 50% del reddito individuale medio del Paese con il reddito pro-capite più alto Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 31/82 Lezione 022 01. Quale è l'indicatore di crescita economica? Il PIL pro-capite Il tasso di crescita del PIL Il tasso di crescita del PIL pro-capite Il PIL complessivo 02. Quale è l'indicatore di sviluppo umano? L'indice di Sviluppo Umano Il tasso di crescita del PIL pro-capite corretto L'indice di Gini La ricchezza finanziara di un Paese 03. L'indice di Sviluppo Umano è costituito da: PIL pro-capite e istruzione PIL pro-capite, indice di longevità e istruzione PIL pro-capite corretto per l'indice di Gini PIL, speranza di vita alla nascita e capitale umano 04. Quale è la formula del PIL pro-capite? y=Y/POP y=Y*(1-IG) ISU=(y*SVN*ISTR)^(1/3) ycorretto=y*(1-IG) 05. Quale è la formula dell'Indice di sviluppo umano? ISUcorretto=ISU*(1-IG) ISU=(y*SVN*ISTR)^(1/3) y=Y*(1-IG) y=Y/POP 06. Il PIL pro-capite corretto tiene conto: della povertà assoluta della povertà relativa del livello di istruzione delle disuguaglianze reddituali 07. L'indice di sviluppo umano corretto tiene conto: del livello di istruzione avanzata delle differenze reddituali del progresso tecnologico del tasso di natalità Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 32/82 Lezione 023 01. L'INDICE DI GINI: VARIA TRA 0 (MASSIMA EQUITA') E 1 (MASSIMA INIQUITA') VARIA TRA 0 (MINIMA EQUITA') E 1 (MINIMA INIQUITA') VARIA TRA 0 (MINIMA EQUITA') E 1 (MASSIMA INIQUITA') VARIA TRA 0 (MASSIMA EQUITA') E 1 (MINIMA INIQUITA') 02. LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO SI DISTINGUE IN: DISTRIBUZIONE FUNZIONALE, SOCIALE E AGGREGATA DISTRIBUZIONE PERSONALE, FUNZIONALE E SOCIALE DISTRIBUZIONE PERSONALE, FAMILIARE E REDDITUALE DISTRIBUZIONE PERSONALE, FUNZIONALE E AGGREGATA 03. SE OGNI FATTORE PRODUTTIVO FOSSE OFFERTO DA UNA SOLA CLASSE SOCIALE: DISTRIBUZIONE SOCIALE E FUNZIONALE COINCIDEREBBERO DISTRIBUZIONE PERSONALE E FUNZIONALE COINCIDEREBBERO DISTRIBUZIONE FAMILIARE E REDDITUALE COINCIDEREBBERO DISTRIBUZIONE SOCIALE E PERSONALE COINCIDEREBBERO 04. IN RIFERIMENTO ALLA DISTRIBUZIONE DEI REDDITI, IL RAPPORTO PERCENTILE E': UN INDICATORE DELLA PERCENTUALE DI POVERI IN UN PAESE UN INDICATORE DI DISPERSIONE MA NON DI VARIAZIONE UN INDICATORE DI DISPERSIONE UN INDICATORE DI CONCENTRAZIONE 05. LA CURVA DI LORENZ: ASSOCIA AD OGNI POPOLAZIONE LA RELATIVA QUOTA PERCENTUALE DI REDDITO ASSOCIA AD OGNI DATA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE LA RELATIVA QUOTA DI REDDITO ASSOCIA AD OGNI POPOLAZIONE LA RELATIVA QUOTA DI REDDITO ASSOCIA AD OGNI DATA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE LA RELATIVA QUOTA PERCENTUALE DI REDDITO 06. LA CURVA DI LORENZ E' UTILE QUANDO: LE CURVE DEI DIVERSI PAESI SONO TANGENTI TRA LORO SEMPRE, IN SOSTITUZIONE DELL'INDICE DI GINI LE CURVE DEI DIVERSI PAESI SI INTERSECANO LE CURVE DEI DIVERSI PAESI NON SI INTERSECANO 07. EMPIRICAMENTE, L'INDICE DI GINI: SEGUE L'ANDAMENTO DELLA POVERTA' RELATIVA E' SINONIMO DI POVERTA' HA UNA DINAMICA SIMILE AL REDDITO PRO-CAPITE SEGUE L'ANDAMENTO DELLA POVERTA' ASSOLUTA Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 35/82 Lezione 026 01. la formula S = Y - C - M definisce il profitto il sovrappiù il saggio di profitto il PIL 02. supponendo che tutti i profitti siano reinvestiti, il saggio di profitto è pari a: la somma di salari e rendite il tasso di crescita del capitale fisico la variazione nel tempo del capitale fisico il sovrappiù 03. plusvalore è la definizione di Marx usata per indicare: le rendite il salario il sovrappiù il profitto 04. Spiegare il meccanismo di base del processo di sviluppo secondo la teoria classica (25-26-27) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 36/82 Lezione 027 01. nel modello di Lewis (1952), il salario nel settore industriale non aumenta perché: esiste una offerta di lavoro illimitata nel settore industriale esiste una offerta di lavoro illimitata nel settore agricolo è basso il livello di capitale umano esiste una carenza di manodopera 02. nel modello di Lewis (1952), la produttività marginale del lavoro è positiva, sebbene decrescente: nel settore agricolo in tutti i settori dell'economia nel settore terziario nel settore industriale 03. nel modello di Lewis (1952), il surplus nel settore industriale aumenta per effetto di: un incremento del salario un incremento dell'offerta di lavoro una riduzione della produttività marginale del lavoro un incremento della produttività marginale del lavoro 04. Discutere l'ipotesi fondamentale del modello di Lewis (1952) (25-26-27) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 37/82 Lezione 028 01. Quale è la variabile di politica economica nel modello Harrod-Domar? le esportazioni la propensione al risparmio la spesa pubblica gli investimenti 02. Quale è la variabile che lega gli investimenti e la capacità produttiva ? il fattore lavoro il capitale fisico il risparmio la produzione 03. secondo Keynes cosa poteva stimolare la domanda aggregata ed occupare la capacità produttiva esistente? le esportazioni la spesa pubblica gli investimenti i consumi 04. Spiegare il problema keynesiano della scelta del livello adeguato di investimenti Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 40/82 Lezione 031 01. Cosa accade se il tasso di crescita garantito è maggiore del tasso di crescita naturale? prezzi e salari aumentano stagnazione e disoccupazione ciclo economico espansivo modifiche del valore del PIL potenziale 02. Cosa si intende per tasso di crescita naturale? il tasso di crescita che riduce la disoccupazione il tasso di crescita che mantiene costante nel tempo la disoccupazione il tasso di crescita che aumenta la forza lavoro il tasso di crescita che aumenta la produzione 03. Cosa accade se il tasso di crescita garantito è minore del tasso di crescita naturale? prezzi e salari aumentano stagnazione e disoccupazione modifiche del valore del PIL potenziale ciclo economico espansivo 04. Discutere l'instabilità (non solo economica) presente nel modello di Harrod (29-30-31-32) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 41/82 Lezione 032 01. Se aumenta la quota di reddito che spetta ai capitalisti: resta costante la propensione marginale al risparmio aggregata aumenta la propensione al risparmio aggregata si modifica il coefficiente di capitale si riduce la propensione al risparmio aggregata 02. la soluzione di Kaldor all'instabilità del modello di Harrod-Domar rende variabile: la propensione marginale al risparmio la spesa pubblica la propensione marginale al consumo gli investimenti 03. Se aumenta la quota di reddito che spetta ai lavoratori: si modifica il coefficiente di capitale si riduce la propensione al risparmio aggregata resta costante la propensione marginale al risparmio aggregata aumenta la propensione al risparmio aggregata 04. Spiegare la soluzione di Kaldor all'instabilità del modello Harrod-Domar (29-30-31-32) (i capitalisti hanno una maggiore propensione al risparmio rispetto ai lavoratori) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 42/82 Lezione 033 01. Affinché nella funzione di produzione Y = K^a · L^(1-a) sia inclusa l'ipotesi di rendimenti di scala costanti occorre che: a + (1 - a) > 1 a + (1 - a) <1 a + (1 - a) = 1 a + (1 - a) = b 02. Quale delle seguenti è una funzione di produzione pro-capite? Y = K^a Y = K^a · L^(1-a) Y = K^a · L^b Y = L^(1-a) 03. Affinché nella funzione di produzione Y = K^a · L^(1-a) sia inclusa l'ipotesi di rendimenti marginali decrescenti occorre che: 0 <a <1 a > 0 a <1 a <0 04. Spiegare l'ipotesi di rendimenti marginali decrescenti (rendimenti di scala crescenti) (rendimenti di scala decrescenti) (33 - 34) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 45/82 Lezione 036 01. Nell'equazione fondamentale del modello di Solow, se la funzione del risparmio è pari all'investimento di sostituzione, il capitale fisico: si riduce resta costante aumenta è pari a zero 02. Nell'equazione fondamentale del modello di Solow, la funzione del risparmio esibisce: rendimenti di scala rendimenti marginali crescenti rendimenti marginali costanti rendimenti marginali decrescenti 03. Nell'equazione fondamentale del modello di Solow, il tasso di crescita del capitale fisico pro-capite è (rispetto al capitale fisico pro-capite): crescente decrescente costante è pari a zero 04. Spiegare la differenza tra stato stazionario e crescita stazionaria (35 - 36 - 37) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 46/82 Lezione 037 01. Nell'equazione fondamentale del modello di Solow, la variazione dell'investimento di sostituzione, al variare del capitale fisico pro-capite è: decrescente è pari a zero crescente costante 02. Nel modello di Solow, un aumento del risparmio/investimento: aumenta il tasso di crescita del progresso tecnologico aumenta in modo permanente il tasso di crescita dell'economia riduce i valori di equilibrio di stato stazionario aumenta i valori di equilibrio di stato stazionario 03. Nel modello di Solow, un aumento del progresso tecnologico: aumenta i valori di equilibrio di stato stazionario aumenta in modo temporaneo il tasso di crescita dell'economia aumenta la propensione al risparmio aumenta in modo permanente il tasso di crescita dell'economia 04. Spiegare la differenza (in termini di risultati di equilibrio) tra un incremento della propensione al risparmio ed un incremento del progresso tecnologico (35 - 36 - 37) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 47/82 Lezione 038 01. Nella teoria neoclassica della contabilità della crescita, le elasticità rappresentano anche: i tassi di crescita dei fattori produttivi le quote di reddito che spettano ai fattori produttivi i prezzi dei fattori produttivi le produttività marginali 02. Nella teoria neoclassica della contabilità della crescita si assume: monopoli mercati perfettamente concorrenziali mercati imperfetti oligopoli 03. Per "residuo di Solow" s'intende: il contributo alla crescita del progresso tecnologico la differenza tra produzione e quantità dei fattori produttivi impiegati nella produzione la variazione della produttività dei fattori produttivi il tasso di crescita del progresso tecnologico 04. Discutere il ruolo del residuo di Solow nella teoria della contabilità della crescita (35 - 36 - 37 - 38) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 50/82 Lezione 041 01. il tasso di crescita del capitale fisico nel modello AK è: positivo e crescente costante ma non necessariamente positivo costante e sempre positivo prima positivo e poi negativo 02. La produttività marginale del capitale fisico nel modello AK è: crescente decrescente costante prima crescente e poi decrescente 03. La funzione di produzione del modello AK è: Y = A^K Y = AK Y = A + K Y = K^A 04. Discutere l'ipotesi economico-matematica del modello AK che consente di superare il limite del modello di Solow (41 - 42 - 43 - 44) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 51/82 Lezione 042 01. Matematicamente, il tasso di crescita è endogeno: se il tasso di crescita è positivo se il tasso di crescita è costante e positivo se il tasso di crescita è costante se il tasso di crescita è una variabile endogena 02. Il Modello Harrod-Domar ed il modello di Solow sono: modelli della teoria neokeynesiana modelli di crescita endogena modelli delle teoria neoclassica modelli di crescita esogena 03. La crescita è un fatto endogeno: se dipende da variabili endogene se dipende da variabili che risultano uguali in tutti i Paesi se dipende da variabili potenzialmente differenti da Paese a Paese se dipende dal livello di capitale fisico 04. Distinguere il concetto matematico di tasso di crescita come 'variabile endogena' dal concetto economico di crescita come 'fatto endogeno' (41 - 42 - 43 - 44) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 52/82 Lezione 043 01. A partire dal secondo dopoguerra si sono registrati: tassi di crescita simili tra Paesi diversi tassi di crescita nulli tassi di crescita molto differenti tra Paesi diversi tassi di crescita costanti 02. Il filone di ricerca conosciuto come "nuova teoria della crescita" si sviluppa a partire dalla seconda metà degli anni '60 si sviluppa a partire dalla seconda metà degli anni '70 si sviluppa a partire dalla seconda metà degli anni '90 si sviluppa a partire dalla seconda metà degli anni '80 03. A partire dalla rivoluzione industriale, le economie dei Paesi più sviluppati hanno sperimentato: bassa crescita economica temporanei tassi di crescita persistenti tassi di crescita crescita economica discontinua 04. Spiegare il limite fondamentale del modello di Solow sia in assenza che in presenza di progresso tecnologico (41 - 42 - 43 - 44) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 55/82 Lezione 046 01. Nel modello di learning, a livello aggregato, la funzione di produzione: esibisce rendimenti di scala crescenti esibisce rendimenti costanti esibisce rendimenti di scala decrescenti esibisce rendimenti di scala costanti 02. Nel modello di learning, a livello di singola impresa, la funzione di produzione: esibisce rendimenti di scala costanti esibisce rendimenti costanti esibisce rendimenti di scala crescenti esibisce rendimenti di scala decrescenti 03. La dinamica di convergenza implica: un tasso di crescita dell'economia nullo un tasso di crescita dell'economia che prima aumenta e poi si riduce un tasso di crescita dell'economia che si assesta nel tempo ad un valore costante di lungo periodo un tasso di crescita dell'economia costante 04. Spiegare i principali risultati del modello di learning (45 - 46) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 56/82 Lezione 047 01. Le imposte hanno un ruolo negativo perché: riducono la spesa pubblica riducono il risparmio riducono il reddito disponibile riducono l'investimento 02. La curva di Laffer definisce la relazione tra: PIL ed economia sommersa tasso di crescita dell'economia e aliquota fiscale Occupazione ed evasione fiscale PIL ed evasione fiscale 03. In caso di flat tax, il bilancio in pareggio è espresso come: G - t = Y G = Y / T G = t · Y G = T 04. Si descriva in modo sintetico l'esternalità positiva derivante da una spesa pubblica produttiva (47 - 48) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 57/82 Lezione 048 01. La curva di Laffer è una relazione: prima negativa e poi positiva ad "U" prima positiva e poi negativa monotona crescente 02. Le politiche di rientro dal debito pubblico riguardano: l'avanzo/disavanzo primario, la crescita economica, il deficit gli interessi sul debito pubblico, la domanda di moneta la crescita economica, il deficit gli interessi sul debito pubblico, la crescita economica, il deficit l'avanzo/disavanzo primario, la crescita economica, l'onere reale del debito pubblico 03. La variazione nel tempo del debito pubblico è pari a: la somma dei titoli del debito pubblico già emessi e degli interessi sul debito pubblico la somma del deficit e degli interessi sul debito pubblico la somma del deficit e del disavanzo la somma del disavanza/avanzo e degli interessi sul debito pubblico 04. Si discuta il ruolo della crescita economica nella sostenibilità del debito pubblico (47 - 48) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 60/82 Lezione 051 01. Il capitale umano è necessario per: sfruttare al meglio il capitale fisico disponibile avviare una attivittà d'impresa rimpiazzare il capitale fisico accompagnare la crescita della forza lavoro 02. Il capitale umano è necessario per: rimpiazzare il capitale fisico accompagnare la crescita della forza lavoro avviare una attivittà d'impresa utilizzare adeguatamente le nuove tecnologie 03. Il prodotto in termini di unità di lavoro efficiente, sotto l'ipotesi che A=H, è pari a: Y/H Y/A Y/(H·L) Y/L 04. Descrivere il modo in cui avviene l'accumulo di capitale umano nel tempo (49 - 50 - 51 - 52) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 61/82 Lezione 052 01. Il capitale umano è necessario per: accompagnare la crescita della forza lavoro avviare una attivittà d'impresa trasformare il lavoro non qualificato in lavoro qualificato rimpiazzare il capitale fisico 02. La salute contribuisce positivamente all'accumulo di capitale umano: incrementando la produttività del lavoro allungando la vita media riducendo la mortalità incrementando le aspettative di vita 03. Il circolo virtuoso legato alla relazione tra salute e capitale umano è il seguente: maggiori risorse alla sanità, più alta domanda di beni maggiori risorse alla sanità, più alto capitale umano maggiori risorse alla sanità, più alto capitale umano e produzione maggiori risorse alla sanità, più alto progresso tecnologico 04. Indicare similitudini e differenze tra l'accumulo di capitale fisico e l'accumulo di capitale umano (49 - 50 - 51 - 52) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 62/82 Lezione 053 01. Se u è il tempo dedicato all'istruzione, un suo incremento: riduce la produzione futura riduce il capitale umano aumenta la produzione corrente riduce la produzione corrente 02. Se h è la qualita del lavoro e u il tempo dedicato all'istruzione, la funzione di produzione dell'economia è: Y = K^a · (A·L)^(1-a) Y = K^a · (h·u·L)^(1-a) Y = K^a · A^(1-a) Y = K^a · H^(1-a) 03. Y = K^a · (h·u·L)^(1-a) in termini pro-capite diventa: Y = K^a · h^(1-a) y = k^a · (h·u)^(1-a) Y = K^a · (h·u)^(1-a) y = k^a 04. Descrivere la relazione tra capitale umano, salute e crescita economica (53 - 54 - 55 - 56) (ma incrementa il lavoro qualitifcato e di conseguenza la produzione futura) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 65/82 Lezione 056 01. La visione secondo cui la corruzione "insabbia gli ingranaggi": prevede una relazione negativa tra corruzione e crescita economica prevede un ruolo cruciale per la burocrazia prevede una relazione nulla tra corruzione e crescita economica prevede una relazione positiva tra corruzione e crescita economica 02. La visione secondo cui la corruzione "unge gli ingranaggi": prevede un ruolo cruciale per la meritocrazia prevede una relazione positiva tra corruzione e crescita economica prevede una relazione negativa tra corruzione e crescita economica prevede una relazione nulla tra corruzione e crescita economica 03. Tra crescita economica e corruzione la relazione negativa diventa più forte quando: si considera una misura del PIL depurata dal deperimento di risorse tra cui il capitale umano si considera l'accumulo di capitale fisico si considera l'indice di Gini si considera il PIL pro-capite 04. Spiegare la relazione tra istruzione, corruzione e crescita economica (53 - 54 - 55 - 56) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 66/82 Lezione 057 01. Il capitale umano specifico è acquisito: all'interno dell'azienda attraverso l'istruzione autonomamente attraverso i contributi statali 02. Le capacità innate sono: competenze non cognitive competenze non tradizionali competenze cognitive competenze tradizionali 03. Il capitale umano generico è acquisito: all'interno dell'azienda attraverso l'istruzione attraverso i contributi statali autonomamente 04. Distinguere tra capitale umano generico e capitale umano specifico (57 - 58 - 59 - 60 - 61) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 67/82 Lezione 058 01. L'aumento percentuale di reddito derivante dall'istruzione è definito: salario rendimento economico dell'istruzione stipendio bene di investimento 02. Gli imprenditori di successo, spesso, sono dotati di: elevate capacità innate elevata istruzione elevato capitale umano generico elevato capitale umano specifico 03. I costi di acquisizione del capitale umano generico sono: costi monetari e costi opportunità costi monetari diretti e tempo costi monetari diretti e costi non monetari costi monetari, costi non monetari e costi opportuinità 04. Spiegare i concetti di imprenditore, imprenditorialità e attività imprenditoriale (57 - 58 - 59 - 60 - 61) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 70/82 Lezione 061 01. Esempio di quantità di istruzione è: le risorse economiche e finanziarie disponibili il numero di cicli di studi completati un maggior rapporto studenti-docente un minor rapporto studenti-docente 02. La scelta ottima del livello di istruzione si ottiene nel punto in cui: il costo totale è minimo la differenza tra ricavo totale e costo totale è massima il ricavo totale è massimo il costo totale è nullo 03. La scelta ottima del livello di istruzione si ottiene nel punto in cui: costi e benefici sono uguali i benefici marginali sono maggiori dei costi marginali i costi marginali sono nulli al margine costi e benefici sono uguali 04. Cosa è e da cosa dipende la funzione di "produzione educativa"? (57 - 58 - 59 - 60 - 61) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 71/82 Lezione 062 01. Il brevetto rende la nuova conoscenza un bene: non rivale e non escludibile rivale ed escludibile rivale e non escludibile non rivale ma escludibile 02. La "conoscenza" ha le caratteristiche di: bene misto bene quasi privato bene pubblico bene privato 03. il settore che si occupa della produzione di nuova conoscenza è: il settore privato il settore pubblico il settore informatico il settore ricerca e sviluppo 04. Spiegare il modo in cui avviene la produzione di nuova conoscenza (62 - 63 - 64) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 72/82 Lezione 063 01. Matematicamente, la produzione di nuova conoscenza è espressa: dalla funzione di produzione dalla funzione di produzione della tecnologia dalla funzione del settore ricerca e sviluppo dal progresso tecnologico 02. Un incremento della quota di lavoro destinata al settore ricerca e sviluppo: aumenta nel breve periodo la produzione aumenta nel breve periodo il tasso di crescita dell'economia riduce nel breve periodo il tasso di crescita dell'economia riduce nel breve periodo la produzione 03. Un incremento della quota di lavoro destinata al settore ricerca e sviluppo: riduce nel lungo periodo la produzione rende costante nel lungo periodo la produzione riduce nel lungo periodo il tasso di crescita dell'economia aumenta nel lungo periodo il tasso di crescita dell'economia 04. Si discuta il concetto di "distruzione creatrice" (62 - 63 - 64) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 75/82 Lezione 066 01. La presenza di regime democratici è: condizione necessaria ma non sufficiente per avere istituzioni efficaci ed efficienti condizione né necessaria né sufficiente per avere istituzioni efficaci ed efficienti condizione necessaria e sufficiente per avere istituzioni efficaci ed efficienti condizione sufficiente per avere istituzioni efficaci ed efficienti 02. Spiegare il ruolo delle "istituzioni" in economia Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 76/82 Lezione 067 01. I valori etici e morali di una società: possono aiutare le istituzioni devono essere tenuti distinti e distanti dalla istituzioni non hanno effetti economico-sociali possono sostituire le istituzioni 02. Spiegare in che modo i valori etici e morali possono aiutare le istituzioni Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 77/82 Lezione 068 01. Il successo dello scambio risiede nel concetto di: vantaggio comparato produttività specializzazione costo opportunità 02. In che modo lo scambio può aiutare la crescita economica? Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 80/82 Lezione 071 01. Per le risorse naturali esauribili, il problema della loro limitatezza può essere affrontato: aumentando la loro produttività e riducendo il loro utilizzo aumentando il loro utilizzo evitando il loro utilizzo ripristinando lo stock esistente 02. In che modo il progresso tecnologico nel settore ambientale può aiutare la crescita economica sostenibile? Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 81/82 Lezione 072 01. Per le risorse naturali rigenerabili, il problema della loro limitatezza può essere affrontato: evitando il loro utilizzo aumentando la loro produttività e riducendo il loro utilizzo aumentando il loro utilizzo aumentando la loro produttività, riducendo il loro utilizzo e consentendo il ripristino dello stock esistente 02. Dati empirici evidenziano una relazione positiva tra: Human Sustainable Development Index (HSDI) e United Nations’ Human Development Index (HDI). United Nations’ Human Development Index (HDI) e Human Capital Index (HCI). Human Sustainable Development Index (HSDI), United Nations’ Human Development Index (HDI) e Human Capital Index (HCI). Human Sustainable Development Index (HSDI) e Human Capital Index (HCI). 03. nella funzione di produzione, il capitale umano esibisce: rendimenti marginali decrescenti rendimenti marginali costanti rendimenti marginali crescenti rendimenti marginali nulli 04. L'ipotesi di rendimenti marginali descrescenti impedisce: un effetto positivo duraturo del capitale un effetto marginale nullo del capitale un effetto negativo del capitale l'accumulo infinito di capitale 05. La funzione delle emissioni inquinanti prevede che: le emissioni inquinanti crescono con la produzione e si riducono con il progresso tecnologico nel settore ambientale le emissioni inquinanti crescono con il tasso di crescita del progresso tecnologico le emissioni inquinanti crescono con la produzione e decrescono con il progresso tecnologico le emissioni inquinanti decrescono con il tasso di crescita del progresso tecnologico 06. In termini di tassi, le emissioni inquinanti sono date da: il rapporto tra PIL e progresso tecnologico il rapporto tra PIL e progresso tecnologico nel settore ambientale la differenza tra il tasso di crescita del PIL e il tasso di crescita del progresso tecnologico nel settore ambientale la differenza tra PIL e progresso tecnologico nel settore ambientale 07. La funzione delle emissioni inquinanti è pari a: E = Y + A E = Y * A E = Y / A E = Y - A (Lez. 57) (Lez. 57) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano © 2016 - 2020 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2020 21:33:25 - 82/82 08. il tasso di crescita delle emissioni inquinanti è pari a: gE = gY / gA gE = gY – gA gE = gY * gA gE = gY + gA 09. la curva di Kuznets ambientale descrive: una relazione a U tra degrado ambientale e reddito pro-capite una relazione prima positiva e poi negativa tra degrado ambientale e reddito pro-capite una relazione prima negativa e poi positiva tra degrado ambientale e PIL pro-capite una relazione a U rovesciata tra disparità di reddito e reddito pro-capite 10. affinché il capitale umano possa dar luogo ad una curva di Kuznets ambientale, occorre che: Inizialmente, aumenti maggiormente il PIL e, successivamente, aumenti maggiormente il progresso tecnologico nel settore ambientale aumenti sia il PIL che il progresso tecnologico nel settore ambientale esibisca rendimenti marginali crescenti aumenti il progresso tecnologico ad un tasso maggiore dell'aumento del PIL 11. Distinguere tra risorse naturali esauribili e risorse naturali rigenerabili 12. Si illustrino le ipotesi matematiche sotto le quali il capitale umano è in grado di generare, all'interno del modello Solow «verde», una curva di Kuznets ambientale. Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) Scaricato da Gianni P. Chele (ginevrachele@gmail.com) lOMoARcPSD|7617278 Con il termine deflazione si intende generalmente il fenomeno opposto all’inflazione: una prolungata e generalizzata riduzione dei prezzi solitamente accompagnata da una diminuzione della produzione o da un rallentamento della sua crescita. Tipicamente una situazione di deflazione è negativa perché indica una fase di recessione o di crisi economica. Tra le conseguenze della deflazione e del calo dei prezzi c’è il mancato guadagno per le imprese, al quale può seguire una riduzione del personale e un aumento della disoccupazione che farà di conseguenza circolare meno denaro, facendo scendere ulteriormente consumi e prezzi. La deflazione non va confusa con la disinflazione, che rappresenta semplicemente un rallentamento del tasso di inflazione. 9. Quale è la differenza tra tecnologia e progresso tecnologico? La parola tecnologia indica le tecniche utilizzate per produrre oggetti e migliorare le condizioni di vita dell’uomo: non si tratta quindi solo di realizzazioni concrete, ma anche di procedure astratte. La tecnologia ha un legame molto stretto con la scienza, di cui non è un semplice aspetto applicativo. Il progresso tecnologico è l'applicazione delle scoperte scientifiche ai processi produttivi. Il progresso tecnologico consente alle imprese di ridurre i costi di produzione o di creare nuovi mercati o segmenti di mercato in cui operare. 10. Perché è importante conoscere il tasso di crescita di una variabile (ad esempio, il PIL)? Il Prodotto Interno Lordo è il principale indicatore di salute di un sistema economico, dato che rappresenta la capacità del sistema stesso di produrre e vendere beni. E' sull'analisi dell'andamento passato e presente del PIL e sulle stime delle sue evoluzioni future che si concentrano le attenzioni di analisti ed economisti, e non solo. Il PIL è infatti la variabile più importante nelle decisioni di politica economica. Tassi di crescita consistenti e costanti garantiscono infatti elevati livelli di benessere e entrate fiscali capaci di sostenere i bilanci pubblici. Inoltre i rapporti e le interazioni tra PIL, deficit e debito pubblico sono i parametri fondamentali che i Paesi membri dell'eurozona si sono impegnati a rispettare al fine di garantire la convergenza dei conti pubblici e rendere solida l'unione economica e monetaria. 11. Che cosa esprime la curva di Kuznets (1961)? La curva di Kuznets descrive l'andamento della diseguaglianza in rapporto al tasso di sviluppo, mostrando l'evoluzione della distribuzione del reddito nel tempo. È normalmente associata a un modello di sviluppo trickle-down. La curva di Kuznets rappresenta sul piano cartesiano il danno ambientale (degrado ambientale) in relazione al livello di reddito pro-capite della popolazione. 12. Spiegare la differenza tra tecnologia e progresso tecnologico (VEDI RISP 9) 13. Che cosa è l'indice di Gini? Il coefficiente di Gini, introdotto dallo statistico italiano Corrado Gini, è una misura della diseguaglianza di una distribuzione. È spesso usato come indice di concentrazione per misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito o anche della ricchezza. È un numero compreso tra 0 ed 1. lOMoARcPSD|7617278 14. Si definisca l’indice di sviluppo umano (Human Development Index). L'indice di sviluppo umano (ISU) è un indicatore di sviluppo macroeconomico realizzato nel 1990 dall'economista pakistano Mahbub ul Haq, seguito inizialmente anche dall'economista indiano Amartya Sen. È stato utilizzato, accanto al PIL (prodotto interno lordo), dall'Organizzazione delle Nazioni Unite a partire dal 1993 per valutare la qualità della vita nei Paesi membri. Questi parametri misurano esclusivamente il valore economico totale o una distribuzione media del reddito. In pratica, un cittadino molto ricco ridistribuisce la sua ricchezza su molti poveri falsando in tal modo il livello di vita di questi ultimi. Si cercò quindi, attraverso l'indice di sviluppo umano, di tener conto di differenti fattori, oltre al PIL procapite, che non potevano essere detenuti in modo massiccio da un singolo individuo, come l'alfabetizzazione e la speranza di vita, ottenendo in questo modo un indice multidimensionale. La scala dell'indice è in millesimi decrescente da 1 a 0 e si suddivide, in base ai quartili (dal 2010), in quattro gruppi: Paesi a sviluppo umano molto alto, Paesi ad alto sviluppo umano, Paesi a medio sviluppo e Paesi a basso sviluppo umano. 15. Spiegare perché il PIL considerato nelle analisi economiche è quello reale e non quello nominale. In economia, il prodotto interno lordo (abbreviato PIL) è una grandezza macroeconomica che misura il valore aggregato, a prezzi di mercato, di tutti i beni e i servizi finali (cioè esclusi i prodotti intermedi) prodotti sul territorio di un Paese in un dato periodo temporale (normalmente si usa come riferimento l’anno solare, ma sono usati anche altri archi temporali). Con il termine interno si fa riferimento alle le attività economiche svolte all’interno del Paese, escludendo dunque i beni e servizi prodotti dalle imprese, dai lavoratori e da altri operatori nazionali all’estero (sono escluse anche le prestazioni a titolo gratuito o l’autoconsumo), mentre sono inclusi i prodotti realizzati da operatori esteri all’interno del Paese. Il termine lordo indica invece che il valore della produzione è al lordo degli ammortamenti, ovvero del naturale deprezzamento dello stock di capitale fisico intervenuto nel periodo; questo deprezzamento comporta che, per non ridurre tale dotazione a disposizione del sistema, parte del prodotto deve essere destinata al suo reintegro. Sottraendo dal PIL gli ammortamenti, si ottiene il PIN (prodotto interno netto). Come ogni misurazione economica, il PIL può essere misurato in termini reali o termini nominali. Misurare il PIL in termini nominali vuol dire misurarlo nel suo valore espresso in moneta attuale, esprimerlo in termini reali vuol dire depurarlo delle variazioni dei prezzi dei beni prodotti. Dividendo il PIL nominale per il PIL reale si ottiene un indice chiamato "deflatore del PIL". Il PIL reale, al contrario di quello nominale, può essere confrontato fra anni diversi. Da notare che il deflatore del PIL misura la variazione dei prezzi di tutti i beni prodotti (siano essi beni di consumo o di investimento, siano essi consumati da residenti o esportati) ed è quindi diverso dal tasso di inflazione, che misura la variazione dei prezzi dei soli beni di consumo presenti sul mercato interno, compresi quelli importati. 16. Come è calcolato l’indice di sviluppo umano (Human Development Index)? Viene considerato: ▪ Indice di aspettativa di vita (che considera l’aspettativa di vita alla nascita); ▪ Indice di istruzione (considerando gli anni medi di istruzione e quelli previsti); ▪ Indice di reddito (ovvero il reddito nazionale lordo, in inglese GNI Gross National Income). lOMoARcPSD|7617278 L’HDI viene quindi calcolato come media geometria dei 3 indici. La scala dell’indice (con valori in millesimi compresi tra 0 e 1) suddivide i Paesi in 4 quartili: Paesi a sviluppo umano molto alto, Paesi ad alto sviluppo umano, Paesi a medio sviluppo umano, Paesi a basso sviluppo umano. Anche questo indice ha però i suoi limiti: l’HDI carpisce solo una parte di ciò che comporta lo sviluppo umano, escludendo riflessioni su disuguaglianze, povertà, sicurezza umana o parità di genere. Un quadro più completo dello sviluppo umano di un Paese, richiede l’analisi di ulteriori indicatori. 17. Cosa si intende per “approccio multidimensionale alla povertà”? L’approccio multidimensionale alla povertà propone una nuova metodologia che definisce se individuo si trovi in una o più dimensioni di povertà, secondo i cinque parametri seguenti: • Condizioni educative del nucleo familiare. • Condizioni dell’infanzia e della gioventù. • Lavoro • Salute. • Accesso ai servizi di base. Si ritiene che un individuo si trovi in una situazione di povertà se, attraverso prove empiriche, si riscontri il mancato accesso a una di queste cinque dimensioni. In sintesi, se un individuo ha un lavoro (e, quindi, un reddito) ma non ha accesso a un servizio sanitario in condizioni ottimali, sarà comunque considerato povero. 18. Spiegare cosa esprime il tasso di crescita di una (qualsiasi) variabile e perché è importante conoscerlo. Il tasso di crescita di una variabile esprime la variazione che ha caratterizzato la consistenza di un dato valore attenzionato in un determinato periodo di tempo. Quindi conoscere il tasso di crescita consente di impostare ad esempio appropriate strategie di investimenti in campo finanziario. In economia, ad esempio, si alternano periodi di crescita a periodi di rallentamento, in una serie continua di movimenti di intensità variabile. La crescita e la recessione hanno ripercussioni tangibili e differenti sul risparmio e sugli investimenti. Nei periodi di rallentamento economico, l’inflazione e i tassi di interesse tendono a scendere: significa che i risparmiatori incasseranno meno interessi dai loro conti di risparmio, mentre chi ha richiesto un prestito a tasso variabile pagherà rate inferiori. Al contrario, nei periodi di ripresa i tassi di interesse salgono e, di conseguenza, i prezzi delle obbligazioni precedente emesse scendono: questo può rivelarsi particolarmente sfidante per gli investitori obbligazionari. 19. Quali sono i fattori che caratterizzano lo sviluppo (complessivo e non solo economico) di un Paese? Per sviluppo si intende il passaggio di un'entità dalla sua forma embrionale a quella compiuta o perfetta attraverso un avanzamento per stadi intermedi. Il concetto di sviluppo, quindi, implica insieme mutamento e persistenza, ossia la possibilità di definire l'oggetto del quale si osserva e si misura il mutamento. Lo sviluppo economico viene anche identificato con la crescita delle grandezze macroeconomiche di un paese e, in particolare, del suo prodotto nazionale, e il valore pro capite di questo e il suo tasso di crescita vengono usati come indicatori del livello di sviluppo di un paese o delle sue variazioni. lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano Lezione 002 08. Quale è soluzione proposta da Kaldor all'instabilità del modello di Harrod? Il modello che analizza il dualismo tra settore agricolo ed industriale è il modello di Kaldor (1967) con il quale l'autore vuole dimostrare come un processo di crescita economica sia possibile solo attraverso l'industrializzazione in quanto il settore agricolo da solo non è in grado di innestare il processo di crescita. Il consumo dei prodotti agricoli e dei beni primari in genere ha un andamento decrescente rispetto al reddito, cioè al crescere del reddito una quota minore di esso è spesa nell’acquisto di beni dell’agricoltura. La domanda di beni industriali è invece caratterizzata da una dinamica crescente, ovvero un bene industriale. Kaldor evidenzia che si può aumentare una variabile s con l’intervento dello Stato e quindi, ad esempio, con una maggiore tassazione, o con una ridistribuzione del reddito a premiare i risparmiatori. Esistono dei fatti stilizzati che possono descrivere la dinamica di crescita dei paesi. Kaldor parlava di alcune proprietà che caratterizzano i sentieri di crescita dei paesi sviluppati, con espresso riferimento ai paesi occidentali. 09. Quali sono le conclusioni di politica economica del modello Harrod-Domar? Il modello di Domar mira essenzialmente a stabilire le condizioni che permettono ad un’economia di crescere lungo un sentiero di crescita bilanciata. Il contributo di Harrod cerca di esplorare cosa avviene nell’economia quando questa si trovi al di fuori di tale sentiero. Nel fare questo Harrod riprende l’idea keynesiana sul ruolo che le aspettative giocano nelle decisioni di investimento degli agenti rispetto alla redditività degli investimenti. Harrod suppone che le decisioni di investimento degli agenti siano basate sul livello atteso della domanda. In particolare, gli agenti adegueranno lo stock di capitale in modo da poter soddisfare la domanda che essi si aspettano di avere nel periodo successivo. Gli investimenti correnti, tuttavia, concorrono a determinare anche la domanda effettiva corrente e quindi anche il grado di utilizzo della capacità produttiva installata. L’obiettivo degli imprenditori `e quello di avere un pieno utilizzo della propria capacità produttiva installata, ma questo obiettivo non assicura che anche la forza lavoro sia completamente occupata. Inoltre, come vedremo, le aspettative tendono ad autorealizzarsi, ossia ad aspettative di un calo della domanda fa riscontro un’effettiva diminuzione della stessa. Questo meccanismo determina un’intrinseca instabilità nel processo di crescita, che necessita di continui correttivi da parte dello Stato. Questa rappresenta la principale conclusione del modello di Harrod. Infine, `e da aggiungere che Harrod riteneva la sua analisi non confinata al caso di una funzione di produzione con coefficienti fissi, ma anzi attribuiva al tasso di interesse, variabile che lui riteneva decisa nel mercato monetario in accordo con la teoria keynesiana, un importante ruolo nel decidere la combinazione dei fattori di produzione effettivamente impiegati nell’economia. lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano 10. Nel modello Harrod-Domar cosa si intende per “tasso di crescita garantito” e per “tasso di crescita naturale”? Tasso di crescita garantita è il tasso di crescita del prodotto (output) al quale le imprese ritengono di avere la quantità corretta di capitale e quindi non aumentano o non fanno diminuire l'investimento, date le aspettative di domanda futura. Il tasso di crescita “garantito” (che garantisce l’equilibrio), è in relazione con la propensione al risparmio. L’idea è che la spesa di investimento, decisa per adeguare la capacità produttiva, stimoli il reddito innescando un processo iterativo moltiplicatore- acceleratore. Il tasso di crescita naturale viene definito, con riferimento ad un determinato anno, come rapporto tra il saldo naturale (differenza fra nati vivi e morti) e la popolazione media di quell'anno, per mille individui. Il tasso di crescita “naturale” (del reddito potenziale), è in relazione con la crescita delle forze di lavoro e del progresso tecnico. 11. Spiegare in quale componente della domanda aggregata i modelli di crescita Harrod- Domar estendono il modello “keynesiano”. Tra le principali determinanti del reddito vi è la domanda aggregata, tra le cui componenti bisogna ricordare i consumi e gli investimenti che sono la principale variabile esogena. Le teorie post-keynesiane hanno posto l’enfasi sul tema della crescita e dello sviluppo. Il modello di crescita di Kaldor si innesta su un precedente modello di crescita keynesiano (Domar Harrod) di lungo periodo che si caratterizza per una funzione del risparmio differenziata a seconda delle classi sociali (lavoratori, imprenditori). I lavoratori sono più indotti ai consumi che al risparmio con una diversa propensione al consumo e al risparmio. La redistribuzione del reddito modifica la domanda aggregata attraverso la funzione degli investimenti. La distribuzione del reddito è importante non solo per la crescita ma anche per l’inflazione. Il disaccordo tra le parti – lavoratori (chiedono aumenti salariali) e capitalisti (scaricano gli aumenti sui prezzi al consumo) – sulla distribuzione del reddito può scaricarsi sull’inflazione. E’ quindi necessaria una politica dei redditi, come contratto sociale, e con un ruolo attivo dello Stato. lOMoARcPSD|7617278 12. Quale conseguenza può avere nel modello Harrod-Domar un “tasso di crescita naturale” superiore al “tasso di crescita garantito”? Spiegare Gg è chiamato tasso di crescita garantito, proprio perché garantisce che il livello degli investimenti sia quello in virtù del quale la maggior produzione eguaglia la maggiore domanda attesa ma perché ciò avvenga, occorre che le previsioni in base alle quali gli imprenditori decidono l’ammontare dell’investimento siano corrette, ossia che le loro attese si realizzino. Data l’incertezza delle aspettative, ciò non è affatto sicuro; se le attese non si realizzano, il sistema tenderà a crescere a un tasso effettivo diverso da quello garantito e quindi in disequilibrio. Questo disequilibrio, secondo Harrod, se non intervengono misure di politica economica o altri fattori esogeni correttivi, si aggraverà nel tempo in un processo cumulativo. Infatti, se gli imprenditori sono troppo ottimisti e programmano investimenti che inducono una domanda superiore alla quantità di beni che la capacità produttiva del sistema, dato v, è in grado di offrire vi sarà sovrautilizzazione della capacità e stimolo a nuovi investimenti che aggraveranno la situazione di squilibrio, provocando tensioni inflazionistiche. Perché il sistema continui a crescere stabilmente, assicurando la piena occupazione, è necessario che si verifichi l’eguaglianza tasso di crescita garantito (Gg) = tasso di crescita naturale (Gn). Se, ad esempio, il tasso di crescita effettivo fosse Gg ‹ Gn, le aspettative degli imprenditori sarebbero confermate ma la crescita del prodotto si accompagnerebbe a quella della disoccupazione. La diseguaglianza tra Gg e Gn determina, analogamente a quanto si è visto nel caso di una crescita a un tasso diverso da Gg, un processo cumulativo di depressione o espansione che allontana sempre di più il sentiero di crescita da quello di crescita stabile. Il modello di Harrod, presenta, quindi un sistema economico che manca di un meccanismo interno di regolazione, in grado di garantire la crescita in equilibrio di piena occupazione. Si può affermare che nella letteratura sulla crescita degli anni ’50 e ’60 il principale obiettivo dei diversi programmi di ricerca è quello di dare risposta al problema lasciato aperto da Harrod, trovando le condizioni perché il sistema, nel suo percorso di crescita, possa raggiungere l’equilibrio. Le principali strade seguite a questo scopo sono due: la prima parte dai fondamenti keynesiani del modello di Harrod e Domar, la seconda li abbandona, adottando presupposti e metodologie di tipo neoclassico. lOMoARcPSD|7617278 Set Domande: ECONOMIA DELLO SVILUPPO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Lisi Gaetano 10. Cosa si intende per “residuo di Solow”? Se il tasso di crescita del capitale è uguale a gK, allora l'incremento di produzione imputabile all'aumento di capitale è uguale a (1 – a) per gK. Questa misura è chiamata residuo di Solow. Essa è facile da calcolare; tutto quello che serve è sapere i tassi di crescita della produzione, del lavoro e del capitale, oltre alle quote del capitale e del lavoro nella produzione. Il residuo di Solow a volte è chiamato tasso di crescita della produttività congiunta dei fattori, per distinguerlo dal tasso di crescita della produttività del lavoro, che è definito da gY – gN, cioè dal tasso di crescita della produzione meno il tasso di crescita del lavoro. Il residuo di Solow è collegato al tasso di progresso tecnologico in un modo semplice. Il residuo è uguale alla quota del lavoro per il tasso di progresso tecnologico. Non si deriva questo risultato, ma l’intuizione deriva dal fatto che ciò che conta nella funzione di produzione Y = F(K, NA) è il prodotto del lavoro per lo stato della tecnologia, NA. per ottenere il contributo della crescita del lavoro alla crescita della produzione, dobbiamo moltiplicare il tasso di crescita del lavoro per la sua quota. Poiché N e A entrano nella funzione di produzione nello stesso modo, è chiaro che per ottenere il contributo del progresso tecnologico alla crescita della produzione dobbiamo moltiplicare lo stesso per la quota del lavoro. Se il residuo di Solow è nullo, allora lo è anche il progresso tecnologico. 11. Cosa si intende per “equilibrio di stato stazionario”? Si realizza la condizione di “stato stazionario” quado l’investimento procapite è pari al deprezzamento del capitale procapite e il capitale per addetto rimane costante. Secondo Solow, proprio lo stato stazionario è la condizione a cui tende ogni sistema economico, qualsiasi sia il livello iniziale di capitale procapite. Per questo motivo questo è un equilibrio stabile. E’ ovvio poi che a un capitale procapite di stato stazionario, corrisponda un prodotto procapite di stato stazionario. Ad esempio, dati due paesi A e B, il fatto che A abbia un livello di investimento procapite maggiore o un deprezzamento del capitale procapite minore rispetto al paese B, implica che il capitale procapite e, conseguentemente, il prodotto procapite di stato stazionario è maggiore in A rispetto a B. Ma ambedue i paesi raggiungono comunque la condizione di stato stazionario. 12. Discutere, nell'ambito del modello di Solow, il concetto di “convergenza” nei tassi di crescita. Un paese nella sua prima fase dello sviluppo, quando il capitale per addetto è scarso, ha un tasso di crescita di positivo così che il capitale procapite e il relativo prodotto procapite aumentano sino allo stato stazionario. Se, invece, il paese si trova già in uno stadio avanzato dello sviluppo con un capitale per addetto elevato il tasso di crescita di è minore, se non addirittura negativo, così che il capitale procapite e il relativo prodotto aumentano ben poco o diminuiscono, raggiungendo comunque lo stato stazionario. Se invece si introduce il progresso tecnologico in questo ragionamento, la produzione aggregata cresce in misura proporzionale al tasso di crescita del progresso tecnologico più il tasso di crescita della popolazione. Di conseguenza il relativo capitale in termini di unità di efficienza converge ad un lOMoARcPSD|7617278 valore di equilibrio di steady state quando il suo tasso di crescita è pari a 0. Ciò accade quando il tasso di crescita del capitale uguaglia il tasso di crescita della popolazione in termini di unità di efficienza. Ad esempio, dati due paesi, rispettivamente A e B, si ipotizza che il primo abbia una bassa propensione al risparmio mentre il secondo abbia un’elevata propensione al risparmio ma che partano dallo stesso livello iniziale di capitale procapite. Essi giungono a due livelli di capitale procapite differenti in seguito a due sentieri di crescita diversi giustificati da una diversa propensione al risparmio, pur avendo lo stesso tasso di crescita del prodotto (n). Ciò significa che i due paesi convergono verso un capitale procapite diverso. Di conseguenza la convergenza è condizionata dalla propensione al risparmio, sebbene il tasso di crescita del prodotto sia il medesimo. Questo può giustificare nel tempo la differenza tra paesi ricchi e paesi poveri. Conclusione, questa, che non cambia se venisse introdotto il progresso tecnologico; anzi potrebbe proprio essere il progresso tecnologico, oltre alla propensione al risparmio, a giustificare la differenza tra paesi. 13. Cosa si intende per “crescita stazionaria”? Allorché si raggiunge lo stato stazionario la crescita è dovuta a fattori esogeni (progresso tecnico) e non all’accumulazione del capitale. Nello stato stazionario un aumento dell’accumulazione (maggiore risparmio) può aumentare il livello del reddito e del capitale procapite ma non il tasso di crescita. Tutto ciò può essere dimostrato sulla base del modello di Solow. Quando lo stock di capitale dell’economia (K) e il livello del PIL reale (Y) crescono allo stesso tasso, il rapporto K/Y è costante e l’economia è in equilibrio. Ciò significa che l’economia si trova sul suo sentiero di crescita bilanciata di stato stazionario. Generalmente tale sentiero è determinato da cinque fattori: livello di efficienza del lavoro, tasso di crescita dell’efficienza del lavoro, tasso di risparmio, tasso di crescita della popolazione e tasso di deprezzamento dello stock di capitale. La variazione dello stock di capitale deve essere pari a zero quando si raggiunge lo stato stazionario. In questo modello la crescita si arresta non appena si raggiunge lo stato stazionario. Pertanto la crescita del capitale fa crescere il reddito ma solo al di fuori dello stato stazionario. In sintesi: l’accumulazione del capitale e il tasso di risparmio che la rende possibile non ha effetto sulla crescita di lungo periodo che è zero. 14. Discutere, nell'ambito del modello di Solow, il concetto di “convergenza assoluta” nei livelli delle variabili. I paesi poveri sono destinati a colmare il gap nei confronti dei paesi ricchi? Il modello di Solow presenta delle implicazioni notevoli al riguardo, prevedendo una convergenza condizionata nei livelli di reddito e assoluta nei tassi di crescita. Nel corso del tempo, cioè, i paesi sono destinati a crescere allo stesso tasso ma a mantenere livelli di reddito irrevocabilmente diversi. Più in particolare, solo i paesi che fossero caratterizzati dagli stessi (o quantomeno simili) parametri strutturali delle economie potranno raggiungere livelli di reddito equiparabili. Due paesi caratterizzati dalla stessa capacità di risparmio e dalla stessa dinamica demografica, saranno destinati a raggiungere lo stesso livello di reddito nel tempo, indipendentemente dalle differenze di reddito attualmente osservabili. Infatti, secondo la logica del meccanismo di Solow, il paese che, in un dato momento, partisse da livelli di reddito inferiori sperimenterebbe tassi di crescita più sostenuti del paese relativamente più ricco per tutta la fase di transizione verso lo stato stazionario. Questo avverrebbe perché il modello di Solow parte dall’ipotesi di rendimenti marginali decrescenti del capitale: i paesi più poveri partendo da dotazioni di capitale inferiore dovrebbero beneficiare di tassi di crescita maggiori. Dopodiché, raggiunto lo stesso stato stazionario, i due paesi proseguirebbero la loro dinamica di crescita allo stesso tasso (così come tutti gli altri paesi) e manterrebbero nel tempo gli stessi livelli di reddito. Tale meccanismo, secondo cui ogni paese converge verso il proprio stato stazionario e dunque paesi diversi convergono se e solo se condividono lo stesso stato stazionario, lOMoARcPSD|7617278 prende il nome di convergenza condizionata (ossia, condizionata ai parametri che determinano lo stato stazionario). In conclusione, il modello di Solow prevede una convergenza condizionata nei livelli di reddito per occupato e una convergenza assoluta dei tassi di crescita, in seguito al raggiungimento dello stato stazionario. 15. Discutere, nell'ambito del modello di Solow, il concetto di “convergenza relativa” nei livelli delle variabili. Nel concetto di convergenza relativamente ai tassi di crescita si ipotizza un meccanismo che porti tutti i paesi a crescere allo stesso tasso, indipendentemente dal livello di reddito di partenza. Ciò implica, chiaramente, che le eventuali differenze di reddito non vengano mai colmate e, anzi, restino costanti nel tempo. Nel quadro delineato i paesi poveri possono certamente sperare di migliorare le proprie condizioni economiche nel tempo ma sono destinati a restare relativamente meno avanzati dei paesi ricchi. La convergenza è relativa (nei tassi di crescita) e non assoluta (nei livelli di output): nel lungo periodo due paesi possono avere livelli di reddito diversi se diversa è la loro propensione media al risparmio ma cresceranno allo stesso tasso! La portata “politica” di questo risultato è comunque enorme: un paese che parte da un basso livello di “capitale per unità di lavoro effettivo” può disporre di un alto livello di produttività che farà aumentare gli investimenti e diminuirà la produttività marginale fino al punto in cui il tasso di crescita converge al valore di steady state, l'equilibrio di lungo periodo. Convergenza nei tassi e non nei livelli significa che il livello di reddito associato al tasso di crescita di steady state non è uguale per tutti i paesi ma dipende da alcune variabili economiche, prima fra tutte il tasso di risparmio. Quindi, se esistono due economie, con tassi di risparmio diversi, in equilibrio convergono verso lo stesso tasso di crescita g = λ + n ma non verso lo stesso livello di reddito. Questo siginifica anche che un aumento del tasso di risparmio (ad esempio a seguito di un intervento di policy) ha un effetto permanente sulla quantità di capitale per lavoratore ma temporaneo sul tasso di crescita. Inoltre, questo effetto oltre ad essere temporaneo è anche trascurabile e lento (da stime effettuate su simulazioni). Quindi, nel lungo periodo, l’accumulazione di capitale sembra essere meno significativa dell’innovazione tecnologica nel determinare il processo di crescita. Un paese che riesce ad aumentare il tasso di risparmio attraverserà quindi un periodo di elevati tassi di crescita, con uno sviluppo più veloce. 16. Si indichi uno dei modi più semplici di introdurre il progresso tecnologico nei modelli economici. Il progresso tecnologico è il terzo elemento che, insieme ai fattori lavoro e capitale, compare nella funzione di produzione. Gli effetti del progresso tecnologico vengono considerati dal modello di crescita ipotizzando che il contributo di ciascun lavoratore aumenti nel tempo in seguito al realizzarsi di diverse circostanze che aumentano l’efficienza del lavoro: la maggiore istruzione ed esperienza personale, il maggiore livello di conoscenza generale, la migliore organizzazione della società, etc. L’inclusione nel modello del progresso tecnologico accrescitivo dell’efficienza del lavoro si realizza attraverso l’aggiunta di una nuova variabile (E) che indica l’efficienza del lavoro e cresce ad un tasso costante g, per ragioni non spiegate dal modello stesso. La funzione di produzione (estesa) si riscrive come: Y=F(K, L, E). Poiché il lavoro (L) aumenta al tasso n e la sua efficienza (E) aumenta al tasso g, l’offerta di lavoro, che si misura in numero di ore lavorate e in “unità di efficienza” o in “unità di lavoro effettivo”, sarà data dal prodotto tra queste due variabili (L·E). Per ogni dato livello della tecnologia (livello di E) la funzione di produzione conserva i rendimenti di scala costanti ed i rendimenti dei fattori decrescenti. Il modello quindi viene ridefinito in termini di “lavoro effettivo”, piuttosto che di semplice lavoro, per cui al fattore lavoro, precedentemente considerato omogeneo, viene sostituito il prodotto tra le ore lavorate e le unità di lavoro effettivo. Il rapporto capitale-lavoro cui si fa riferimento si trasforma in capitale per unità di lOMoARcPSD|7617278
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