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Chiuse multiple DIRITTO DEL LAVORO Cassandro Antonella ECONOMIA 2024, Prove d'esame di Diritto del Lavoro

Solo le chiuse di DIRITTO DEL LAVORO - ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella - Paniere valido ancora all'esame di Maggio 2024

Tipologia: Prove d'esame

2022/2023

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Scarica Chiuse multiple DIRITTO DEL LAVORO Cassandro Antonella ECONOMIA 2024 e più Prove d'esame in PDF di Diritto del Lavoro solo su Docsity! Set Domande DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella Generato il 19/03/2018 17:43:25 N° Domande Aperte 74 N° Domande Chiuse 216 solo le chiuse Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 4/58 Lezione 002 01. Il corrispettivo nel rapporto di lavoro autonomo può essere determinato: soltanto dalle parti soltanto dalle tariffe professionali se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe professionali o gli usi, è stabilito dal giudice dalle parti e/o dalle tariffe professionali 02. Cosa si intende per rapporto di collaborazione coordinato e personale? Quali sono, se ci sono differenze con il contratto di lavoro a progetto? 03. Quali sono le differenze tra rapporto di lavoro subordinato, autonomo e parasubordinato? Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 7/58 Lezione 004 01. Cosa si intende per lavoro occasionale? 02. Cosa si intende per lavoro accessorio? Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 8/58 Lezione 005 01. Il Lavoratore con contratto a tempo determinato può essere licenziato: se si verifica una causa che non consenta la prosecuzione, neanche in via provvisoria, del rapporto di lavoro anche senza motivazione solo se si verifica un giustificato motivo oggettivo si, sempre 02. è possibile sottoscrivere un contratto a tempo determinato acausale? in quale/i ipotesi? 03. Quale è la nuova disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato? Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 9/58 Lezione 006 01. Quale è la disciplina del rapporto di lavoro part time? 02. Cosa si intende per clausole di elasticità e di flessibilità nel contratto part time? Quali sono i requisiti? Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 12/58 Lezione 008 01. il prestatore di lavoro subordinato Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta. Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta e deve osservare le diposizioni imparite dall'imprenditore e dai collaboratori dai cui gerarchicamente dipende. Deve osservare le disposizioni per l'esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall'imprenditore e dai collaboratori dai quali gerarchicamente dipende. Deve osservare le disposizioni impartite dai collaboratori dell'imprenditore. 02. il prestatore di lavoro ha obbligo di riservatezza, non può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, nè farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. non deve trattare affari, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa non deve svolgere attività lavorativa, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, ha obbligo di riservatezza, non può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, nè farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. 03. La disciplina sulle nuove collaborazioni organizzate dal committente ex D.lgs n. 81/2015: trova applicazione anche con riferimento alle pubbliche amministrazioni trova applicazione anche nei confronti dei contratti dii lavoro sottoposti alla certificazione della commissioni istituite ai sensi dell'art. 76 del D. Lgs. n. 276/2003 non trova applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni è applicabile alle collaborazioni stipulate con i titolari di trattamento pensionistico 04. È prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a produrre nell'impresa, senza vincolo di risultato. chi si obbliga a collaborare nell'impresa senza vincolo di tempo e luogo. chi si obbliga mediante retribuzione commisurata al tempo dedicato. chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore, con eteroorganizzazione sia per tempi che luoghi. 05. È prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a produrre nell'impresa, senza vincolo di svolgere la prestazione in momenti scelti dal datore di lavoro. chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore. chi si obbliga mediante retribuzione commisurata alla produzione. chi si obbliga mediante compenso a lavorare nell'impresa, con autodirezione alle dipendenze dell'imprenditore. 06. Alle collaborazioni prestate nell'esercizio di professioni intellettuali per le quali e' necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato qualora sia resa in maniera continuativa verso un solo committente? no, è escluso dal comma 2, dell'art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015 si applica soltanto nel caso in cui il rapporto sia di durata pari o superiore ai 15 mesi consecutivi si applica soltanto qualora le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro si, si applica 07. Il decreto legislativo 15 giugno 2015 n. 81: ha abrogato gli articoli da 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 che continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla data di entrata in vigore del decreto stesso ha mantenuto le collaborazioni a progetto ha escluso che la disciplina del rapporto di lavoro subordinato possa applicarsi anche ai rapporti di collaborazione ha abrogato gli articoli da 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 13/58 08. Quali sono le condizioni affinchè, dal 1° gennaio 2016, ai applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione? ogni volta in cui il collaboratore sia sottoposto alle direttive del committente ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro il collaboratore deve avere una postazione fissa presso la sede del committente per un periodo superiore ai sei mesi qualora la durata del rapporto sia superiore agli otto mesi e/o il fatturato verso un unico committente superi l'80% del volume d'affari in un anno solare 09. Il collaboratore a progetto può svolgere la sua attività a favore di più committenti? si no, mai si e può svolgere attività in concorrenza con i committenti si e può diffondere notizie e apprezzamenti attinenti ai programmi e alla organizzazione di essi 10. Quali indicazioni deve contenere il contratto a progetto: durata, descrizione del progetto, il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione, le forme di coordinamento del lavoratore a progetto al committente, le eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto l'indicazione della presenza di eventuali rischi per l'integrità e la salute del lavoratore e delle misure di prevenzione adottate; la data di inizio e la durata prevista del contratto, le mansioni alle quali saranno adibiti i lavoratori e il loro inquadramento, il luogo, l'orario e il trattamento economico e normativo delle prestazioni lavorative il contenuto del contratto a progetto è liberamente determinabile dalle parti descrizione del progetto, il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione, le forme di coordinamento del lavoratore a progetto al committente, le eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto 11. Il compenso pattuito per i collaboratori a progetto: non può essere lo stesso di quello che sarebbe previsto per un lavoratore subordinato che svolge le medesime mansioni nel settore di riferimento può essere inferiore, a parità di estensione temporale dell'attività oggetto della prestazione, alle retribuzioni minime previste dai contratti collettivi nazionali di categoria applicati nel settore di riferimento alle figure professionali il cui profilo di competenza e di esperienza sia analogo a quello del collaboratore a progetto può essere inferiore ai minimi stabiliti in modo specifico per ciascun settore di attività deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro eseguito 12. Ci sono delle ipotesi in cui la disciplina del rapporto subordinato non applica alle nuove forme collaborazione? la nuova disciplina non trova applicazione ai datori di lavoro che abbiano alle loro dipendenze meno di 15 dipendenti no, si applica anche ai rapporti di collaborazione in essere alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2015 no, si applica a tutti i rapporti di collaborazione istaurati dopo il 1° gennaio 2016 la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore 13. Il diritto alla privacy del lavoratore: limiti nel rapporto di lavoro. 14. Quali sono i diritti del lavoratore? Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 14/58 Lezione 010 01. Le lavoratrici parasubordinate possono richiedere l'indennità di maternità? si, se iscritte alla Gestione separata INPS si, qualora sia prevista dal contratto di lavoro si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato no, soltanto le lavoratrici subordinate ne hanno diritto 02. Che cos'è la tredicesima mensilità? spetta agli operai a tempo determinato appartenenti al settore dell'agricoltura è un compenso corrisposto una volta l'anno tra aprile e settembre di entità pari a una mensilità dell'ordinaria retribuzione è un compenso corrisposto una volta l'anno in occasione delle festività natalizie di entità pari a una mensilità dell'ordinaria retribuzione è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva 03. In che cosa consiste il cumulo tra interessi e rivalutazione monetaria sui crediti di lavoro? quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti di lavoro deve determinare anche gli interessi moratori quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro deve determinare d'ufficio gli interessi nella misura legale e anche il danno da svalutazione monetaria condannando il datore al pagamento della relativa somma dalla data di maturazione del diritto quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per i crediti di lavoro deve determinare d'ufficio gli interessi nella misura legale quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per i crediti di lavoro deve determinare il danno da svalutazione monetaria subito dal lavoratore 04. Le sentenze che pronunciano condanna per i crediti di lavoro: sono provvisoriamente esecutive sono immediatamente esecutive e all'esecuzione si può procedere anche con la sola copia del dispositivo possono essere azionate esecutivamente soltanto dopo il deposito delle motivazioni non sono esecutive 05. Al lavoratore assunto a tempo determinato spetta il TFR come al lavoratore assunto a tempo indeterminato? no, al lavoratore assunto a tempo determinato non spetta il TFR no, salvo che sia diversamente pattuito in sede di contrattazione aziendale si, in proporzione al periodo lavorato, secondo il principio di non discriminazione no, salvo diversamente pattuito in sede di assunzione 06. Il prestatore di lavoro può essere retribuito con partecipazione agli utili o ai prodotti? si, purché gli sia garantito il minimo indispensabile per sopravvivere si, purché sia previsto dalla contrattazione collettiva di settore no, mai si, in tutto o in parte 07. Quale forma di retribuzione è legata al risultato d'impresa? partecipazione agli utili e/o al capitale a cottimo retribuzione con provvigioni retribuzione a tempo Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 17/58 22. Il lavoratore può chiedere un'anticipazione del TFR? no, mai si, dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro e soltanto entro il 70% del trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta si, dopo 6 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro e soltanto entro il 50% del trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta solo se il datore di lavoro ha la disponibilità economica 23. Come viene definita la retribuzione commisurata, sotto forma di percentuale, a determinati risultati raggiunti dal lavoratore nell'ambito della trattazione di affari nell'interesse del datore di lavoro? retribuzione con partecipazione agli utili retribuzione a provvigione retribuzione a cottimo retribuzione con partecipazione ai prodotti 24. La retribuzione può essere determinata a cottimo? no, mai la retribuzione solo sulla base della durata della prestazione lavorativa si, può essere determinata anche a cottimo si, ma solo nei casi stabiliti dalla contrattazione collettiva Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 18/58 Lezione 011 01. Quali sono le condizioni affinchè, dal 1° gennaio 2016, ai applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione? ogni volta in cui il collaboratore sia sottoposto alle direttive del committente il collaboratore deve avere una postazione fissa presso la sede del committente per un periodo superiore ai sei mesi qualora la durata del rapporto sia superiore agli otto mesi e/o il fatturato verso un unico committente superi l'80% del volume d'affari in un anno solare ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro 02. E' una forma speciale di retribuzione: la retribuzione a tempo solo la retribuzione in natura la retribuzione in natura, la retribuzione con provvigione, la partecipazione agli utili la retribuzione a cottimo 03. Ci sono delle ipotesi in cui la disciplina del rapporto subordinato non applica alle nuove forme collaborazione? la nuova disciplina non trova applicazione ai datori di lavoro che abbiano alle loro dipendenze meno di 15 dipendenti no, si applica a tutti i rapporti di collaborazione istaurati dopo il 1° gennaio 2016 no, si applica anche ai rapporti di collaborazione in essere alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2015 la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 19/58 Lezione 014 01. Entro quali limiti temporali rileva la recidiva nelle infrazioni? entro 1 anno entro 5 anni entro 2 anni entro 3 anni 02. Le sanzioni disciplinari possono essere impugnate? si, sempre si, se previsto dal contratto collettivo no, ad eccezione del licenziamento no 03. Dopo la contestazione dell'addebito, il datore di lavoro è obbligato a sentire il lavoratore a sua difesa? si, sempre si, qualora il lavoratore ne faccia richiesta no, non ha nessun obbligo soltanto se il lavoratore chieda l'intervento di un rappresentante sindacale 04. In quali modi è possibile impugnare le sanzioni disciplinari? le modalità di impugnativa sono stabilite soltanto dai contratti collettivi accordandosi bonariamente con il datore di lavoro ricorso al Tribunale Lavoro, procedura arbitrale presso la DTL, procedure previste dai contratti collettivi azionando la procedura di conciliazione preventiva prevista dalla legge n. 92/2012 05. Quale articolo dello Statuto dei Lavoratori è dedicato alle sanzioni disciplinari? art. 8 art. 3 art. 7 art. 5 06. Ai fini del legittimo esercizio del potere disciplinare si esige, innanzitutto, la sussistenza e imputabilità del fatto, in che cosa consistono? si tratta di un presupposto di fatto consistente nella colpevole violazione dei doveri contrattuali imposti al lavoratore dal vincolo della subordinazione soltanto condotte dolose del lavoratore possono essere punite con le dovute sanzioni disciplinari ci si riferisce alla condotta colpevole del lavoratore anche con riferimento ai comportamenti che attengono alla sfera privata dello stesso si tratta, in sostanza del requisito della proporzionalità tra infrazione agli obblighi contrattuali e sanzione disciplinare 07. La sanzione della multa: può essere comminata entro il limite massimo di 10 ore della retribuzione base non può essere comminata per un importo superiore a 6 ore della retribuzione base può essere comminata senza alcun limite quantitativo non può essere comminata per un importo superiore a 4 ore della retribuzione base Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 22/58 Lezione 016 01. Di quali elementi si compone la retribuzione? la retribuzione si compone di varie voci o elementi che unitamente determinano il complessivo trattamento economico del lavoratore paga base e attribuzioni patrimoniali accessorie paga base, maggiorazioni lavoro straordinario, gratifiche, compensi per ferie non godute la retribuzione è composta unicamente dalla paga base 02. L'erogazione del trattamento di fine rapporto da parte del Fondo di Garanzia avviene in caso di: fallimento dell'imprenditore fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria dell'impresa in crisi fallimento e concordato preventivo dell'impresa fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria ed esecuzione forzata dell'imprenditore 03. Che cosa è l'indennità di contingenza? un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita è un elemento accessorio della retribuzione è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita 04. Nel caso di insolvenza accertata in sede fallimentare, la domanda al Fondo può essere presentata: trascorsi 15 giorni dal deposito dello stato passivo, salvo il caso in cui siano proposte opposizioni allo stato passivo per cui i 15 giorni decorrono dalla sentenza che decide su di esse entro cinque anni dal deposito dello stato passivo entro 15 giorni dal deposito dello stato passivo, anche nel caso in cui siano proposte opposizioni entro dodici mesi dal deposito dello stato passivo 05. Che cosa è l'E.D.R. (elemento distintivo della retribuzione)? è un elemento accessorio della retribuzione è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva 06. Che cos'è il Fondo di Garanzia? è una forma di previdenza complementare è un Fondo privato alimentato dal datore di lavoro che eroga il trattamento di fine rapporto in caso di fallimento dell'imprenditore è un Fondo istituito dalla legge n. 297/1982 presso l'INPS che si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento del trattamento di fine rapporto e delle ultime tre mensilità in caso di sua insolvenza è un Fondo tesoreria dello Stato per l'erogazione del trattamento di fine rapporto istituito presso l'INPS che si occupa di rivalutarlo e renderlo disponibile al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 23/58 07. Il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto: ad una percentuale pari al 50% dell'indennità di fine rapporto riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio il coniuge divorziato non ha diritto ad alcun emolumento dell'ex coniuge ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l'indennità viene a maturare dopo la sentenza ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro solo se l'indennità è maturata prima della sentenza 08. In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennità previste dagli articoli 2118 e 2119 c.c. possono essere corrisposte alla parte dell'unione civile? soltanto se non ci sono altri parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo no, salvo che non sia stato disposto dal prestatore nel suo testamento si, devono corrispondersi anche alla parte dell'unione civile no, mai 09. Come si calcola il TFR? si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5 si calcola moltiplicando la retribuzione per ogni anno di servizio non comprende eventuali mensilità aggiuntive e la tredicesima mensilità si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 12,5 10. Il trattamento di fine rapporto: non spetta in caso di fallimento dell'azienda non spetta in caso di licenziamento disciplinare spetta in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro non spetta in caso di dimissioni 11. Dopo la contestazione dell'addebito, il datore di lavoro è tenuto a ricevere le eventuali difese scritte del lavoratore entro un dato termine? il datore di lavoro può, a sua insindacabile scelta, concedere al lavoratore il termine che ritenga più opportuno per le sue eventuali difese scritte od orali si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 10 giorni no, il datore può irrogare la sanzione disciplinare anche subito si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 5 giorni 12. Le sentenze che pronunciano condanna per i crediti di lavoro: sono esecutive sono esecutive e all'esecuzione si può procedere anche con la sola copia del dispositivo non sono esecutive possono essere azionate esecutivamente soltanto dopo il deposito delle motivazioni 13. Che cosa sono gli scatti di anzianità? aumenti della retribuzione determinati dal giudice in base all'anzianità di servizio del lavoratore aumenti periodici che sono erogati a richiesta del lavoratore aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell'anzianità di lavoro presso lo stesso datore aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell'anzianità di lavoro presso lo stesso datore ma che non possono essere determinati dalla contrattazione collettiva Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 24/58 14. I crediti retributivi, in caso di insolvenza del datore di lavoro: sono assistiti da privilegio generale sui beni immobili sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili e non sono posposti alle spese di giustizia sono crediti chirografari 15. La busta paga o cedolino: non deve essere consegnata obbligatoriamente dal datore di lavoro al lavoratore non può essere trasmessa al lavoratore telematicamente consiste in un prospetto paga, consegnato mensilmente al lavoratore unitamente alla retribuzione in cui sono indicate in modo analitico tutte le voci che compongono la retribuzione, le ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali consiste in un prospetto paga analitico che, sottoscritto dal lavoratore, ha valore di quietanza 16. Ai sensi dell'art. 2099 c.c. la misura della retribuzione può essere determinata: solo dalle parti dalla contrattazione collettiva e dalle parti dalla contrattazione collettiva, dalle parti e dal giudice solo dalla contrattazione collettiva 17. Quali sono i principi costituzionali in tema di retribuzione sanciti dall'art. 36? principi di equità e giustizia della retribuzione principi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione principio di tutela della professionalità acquisita principi di proporzionalità della retribuzione e adeguatezza della stessa 18. Quale principio in materia di retribuzione è sancito dall'art. 37 Cost.? il principio di sufficienza della retribuzione il principio di proporzionalità e sufficienza della retribuzione il principio di proporzionalità della retribuzione il principio di parità della retribuzione tra uomo e donna 19. La partecipazione alle assemblee durante l'orario di lavoro dà diritto alla retribuzione? si sempre, senza limiti di orario no, le assemblee tenute durante l'orario di lavoro non danno diritto alla retribuzione le assemblee non possono essere tenute durante l'orario di lavoro si, purché si rientri nelle dieci ore annue previste dall'art. 20 dello St. Lav 20. Che cosa è il superminimo? è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita è un elemento fisso della retribuzione Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 27/58 Lezione 019 01. La tutela dei diritti del lavoratore nel trasferimento di azienda 02. Il rapporto di lavoro nel trasferimento dell'impresa in crisi Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 28/58 Lezione 024 01. In caso di trasferimento d'azienda, chi ha l'obbligo del pagamento dei crediti di lavoro? previsioni del contratto collettivo possono consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento soltanto il cessionario soltanto il cedente Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 29/58 Lezione 025 01. Quando, pur sussistendone i requisiti, il datore di lavoro non deve applicare la disciplina dei licenziamenti collettivi? nei casi tassativamente previsti dai contratti collettivi anche aziendali il datore, sussistendone i requisiti, deve obbligatoriamente applicare la disciplina dei contratti collettivi nei casi di: scadenza dei contratti a termine; fine lavoro nelle costruzioni edili; attività stagionali o saltuarie nei casi di: somministrazione a tempo determinato 02. Il lavoratore che voglia impugnare un licenziamento collettivo ha il medesimo onere stabilito per i licenziamenti individuali? si, deve impugnare il licenziamento scritto, a pena di decadenza, entro 60 giorni deve impugnare il licenziamento soltanto se previsto nell'accordo stipulato tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali no, non ha nessun onere si, deve impugnare il licenziamento entro 180 giorni 03. Come si calcola il requisito dimensionale ai fini dell'applicabilità della disciplina del licenziamento collettivo? il requisito dimensionale è identico a quello previsto per l'applicazione dell'art. 18 St. Lav. (più di 15 dipendenti nell'unità produttiva ovvero in più unità produttive presenti all'interno dello stesso comune ovvero più di 60 dipendenti sull'intero territorio nazionale) nel computo dei lavoratori vanno inclusi anche i lavoratori assunti con contratto di inserimento e con contratto di lavoro somministrato il requisito dimensionale è determinato con riferimento all'occupazione media dell'anno antecedente all'avvio della procedura di licenziamento il requisito dimensionale è determinato considerando l'ipotesi in cui l'azienda abbia più di 15 dipendenti a prescindere dalla loro collocazione territoriale 04. Prima della legge n. 223 del 1991, il licenziamento collettivo: era disciplinato interamente dalla legge n. 604/1966 era disciplinato dal codice civile non era affatto disciplinato era disciplinato dagli accordi interconfederali 05. I criteri di selezione determinati dal legislatore in caso di licenziamento collettivo sono: anzianità e fedeltà aziendale esigenze tecnico-produttive e organizzative e carichi di famiglia anzianità, carichi di famiglia ed esigenze tecnico-produttive e organizzative carichi di famiglia 06. In caso di violazione dei criteri di scelta nell'individuazione dei lavoratori da licenziare, a seguito della dichiarazione di illegittimità del licenziamento quale tipo di tutela di applica per i lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015? la reintegrazione nel posto di lavoro e la condanna del datore al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione in misura non superiore a dodici mensilità la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto la reintegra nel posto di lavoro e la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell'ultima retribuzione globale di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio in misura non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 32/58 Lezione 028 01. Diritti dei lavoratori ed irrinunciabilità. Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 33/58 Lezione 029 01. I motivi di licenziamento: non possono essere futili possono essere comunicati al lavoratore anche in un momento successivo al licenziamento devono essere contestuali al recesso del datore di lavoro non devono essere comunicati dal datore di lavoro 02. Il Licenziamento individuale deve essere impugnato dal lavoratore: entro 30 giorni dalla lettera di licenziamento entro 180 giorni dal ricevimento dei motivi di licenziamento può essere sempre impugnato, non vi sono termini posti a pena di decadenza entro 60 giorni dal ricevimento della lettera di licenziamento, a pena di decadenza 03. Il licenziamento determinato da credo politico: è annullabile è legittimo se motivato è legittimo se irrogato a seguito di procedimento disciplinare è nullo 04. La prescrizione dei crediti di lavoro Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 34/58 Lezione 030 01. Come si determina l'indennità di mancato preavviso? è determinata di comune accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore è determinata dal codice civile è determinata dal giudice è determinata dai contratti collettivi e varia in base all'anzianità del lavoratore e alla sua qualifica 02. Il licenziamento del dirigente: è disciplinato interamente dalla legge n. 604/1966 è disciplinato dalle disposizioni generali dell'art. 2118 c.c. può essere irrogato in forma orale può avvenire per motivi discriminatori 03. Il licenziamento per superamento del periodo di comporto: non è soggetto alle regole dettate dall'art. 2110 c.c. nei casi di infortunio e/o malattia consente all'imprenditore di recedere dal contratto di lavoro decorso un periodo di tempo stabilito, generalmente, dai contratti collettivi può essere intimato senza il preavviso può essere irrogato in forma orale 04. L'indennità sostitutiva del preavviso: consente alla parte che recede dal rapporto di lavoro a sostituire il periodo di preavviso con la relativa indennità è determinata dal codice civile non spetta nel caso di dimissioni per giusta causa spetta qualora la parte che riceve il recesso rinunci al preavviso 05. Le norme sui licenziamenti individuali: non si applicano ai lavoratori assunti in prova non si applicano agli impiegati si applicano per i lavoratori assunti in prova dal momento in cui l'assunzione diviene definitiva non si applicano agli operai 06. L'onere della prova della sussistenza della giusta causa di licenziamento spetta: al lavoratore al datore di lavoro a entrambi la giusta causa non deve essere allegata né provata 07. Il licenziamento disciplinare: consiste in un inadempimento del lavoratore agli obblighi contrattuali consiste in una causa che non consenta la prosecuzione, neanche in via provvisoria, del rapporto di lavoro non necessita di preavviso consiste in un notevole inadempimento del lavoratore agli obblighi contrattuali Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 37/58 Lezione 031 01. Il licenziamento per essere valido quale forma deve rivestire? non necessita di alcuna forma, l'importante che sia resa nota la volontà del datore di recedere dal contratto deve essere intimato attraverso una particolare procedura introdotta dalla legge Fornero forma scritta può essere intimato anche in forma orale 02. In che cosa si sostanzia la procedura conciliativa introdotta dalla legge n.92/2012 in caso di licenziamento per g.m.o.? in una comunicazione preventiva al licenziamento per g.m.o. effettuata dal datore di lavoro e inviata al lavoratore e alla DTL competente per territorio con cui si apre un procedimento volto a esperire un tentativo di conciliazione tra il lavoratore e il datore di lavoro nell'intervento delle organizzazioni sindacali con l'intento precipuo di evitare il licenziamento del lavoratore in una comunicazione successiva al licenziamento, con una proposta transattiva volta alla riduzione del contenzioso tra datore e lavoratore in una comunicazione contestuale al licenziamento per g.m.o. effettuata dal datore di lavoro e inviata al lavoratore e alla DTL competente per territorio con cui si apre un procedimento volto a esperire un tentativo di conciliazione tra il lavoratore e il datore di lavoro 03. dimissioni per giusta causa 04. licenziamento per giusta causa 05. licenziamento discriminatorio Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 38/58 Lezione 032 01. Quando il licenziamento può essere dichiarato nullo? in caso di licenziamento senza giusta causa in caso di licenziamento non giustificato da motivo oggettivo in caso di licenziamento discriminatorio, adottato in concomitanza di matrimonio, legato alla genitorialità, per motivo illecito determinante e per cause espressamente previste dalla legge in caso di licenziamento disciplinare adottato senza le prescritte formalità stabilite dall'art. 7 St. Lav. 02. Le nuove disposizioni del D. Lgs. n. 23/2015 concernenti il regime di tutela in caso di licenziamento illegittimo si applicano: agli operai, impiegati e quadri assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015 agli operai, impiegati e quadri pubblici e privati assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015 soltanto agli operai e impiegati assunti con contratto di lavoro a tempo determinato a decorrere dal 7 marzo 2015 agli operai, impiegati, quadri e dirigenti assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015 03. Il licenziamento irrogato in concomitanza con il matrimonio: è sanzionato con la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e la condanna del datore al risarcimento del danno è legittimo se irrogato per problemi economici del datore di lavoro comporta la condanna del datore al risarcimento del danno ma il rapporto di lavoro si estingue è annullabile 04. La tutela contro i licenziamenti illegittimi Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 39/58 Lezione 033 01. Qual è la differenza tra il licenziamento e le dimissioni? Il licenziamento consiste nel recesso del datore di lavoro mentre le dimissioni rappresentano il recesso del lavoratore le dimissioni possono essere rassegnate anche oralmente Le dimissioni possono essere rassegnate soltanto per giusta causa il licenziamento estingue il rapporto di lavoro mentre le dimissioni no 02. Qual è la differenza tra il licenziamento e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro? nella risoluzione consensuale il datore di lavoro e il lavoratore decidono di porre fine al rapporto di lavoro non vi è alcuna differenza la risoluzione non deve essere attestata, a pena di inefficacia, da determinate formalità la risoluzione può essere tacita Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 42/58 15. I criteri di scelta del personale da licenziare nel licenziamento collettivo: sono quelli individuati nel contratto collettivo applicato in azienda sono corrette tutte e tre le precedenti risposte qualora le parti non raggiungano un accordo sui criteri di scelta essi sono individuati dal legislatore sono quelli indicati dalle parti nel corso dell'esame congiunto che caratterizza la procedura di licenziamento Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 43/58 Lezione 036 01. Parte normativa e parte obbligatoria del contratto collettivo 02. Contratto collettivo e contratto individuale di lavoro. 03. Efficacia erga omnes del contratto collettivo 04. contratto collettivo nazionale e contratto individuale di lavoro 05. inderogabilità del contratto collettivo 06. contrattazione collettiva di primo livello e secondaria 07. rappresentanza e rappresentatività 08. Il contratto collettivo 09. derogabilità del contratto collettivo Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 44/58 Lezione 037 01. Il lavoratore può rinunciare al diritto al versamento dei contributi previdenziali? no, mai si, soltanto in presenza di accordi sottoscritti dinanzi alle Direzioni Territoriali del Lavoro si, soltanto in maniera univoca si, sempre 02. Nelle materie di cui all'articolo 409 c.p.c., possono essere svolte: soltanto procedure innanzi al collegio di conciliazione e arbitrato irrituale costituito secondo quanto previsto dall'art. 412 - ter c.p.c. transazioni con la partecipazione delle RSA conciliazioni nelle modalità previste dal contratti di prossimità aziendale conciliazioni e arbitrato nelle modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni maggiormente rappresentative 03. Ai sensi dell'art. 2113 c.c. quali rinunzie o transazioni non sono valide: quelle non stipulate dinanzi alla DTL quelle relative a diritti patrimoniali del lavoratori concernenti i rapporti di cui all'art. 409 c.p.c. quelle che hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti o accordi collettivi quelle non stipulate in sede protetta 04. La transazione deve essere impugnata dal lavoratore: entro 5 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro cui la transazione si riferisce a pena di decadenza, entro sei mesi dalla data di cessazione del rapporto se la transazione è intervenuta in costanza di rapporto o dalla data della transazione, se questa è intervenuta dopo la cessazione medesima entro 3 mesi dalla transazione entro 60 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro 05. Quale forma deve assumere l'impugnativa della transazione e della rinunzia per essere valida? può essere effettuata soltanto a mezzo di un difensore di fiducia può essere effettuata da un rappresentante sindacale cui si è conferito mandato deve essere effettuata con qualsiasi atto scritto, anche stragiudiziale, del lavoratore idoneo a renderne nota la volontà può avere qualsiasi forma, scritta od orale purché sia idonea a rendere nota la volontà del lavoratore 06. Che cosa si intende per rinunzia? è un atto unilaterale avente a oggetto la manifestazione della volontà del lavoratore di non esercitare più un suo diritto è l'atto di recesso del lavoratore è l'atto di recesso del datore di lavoro è un contratto con cui due o più parti decidono di porre fine a una lite o di prevenirne delle future mediante reciproche concessioni 07. Come deve essere la rinunzia del prestatore di lavoro ai suoi diritti? può avere a oggetto diritti indisponibili del lavoratore può essere indeterminata deve essere necessariamente esplicita univoca e specifica Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 47/58 Lezione 038 01. Per cosa di caratterizza la prescrizione presuntiva? si caratterizza per il fatto che il lavoratore ha l'onere di esercitare i propri diritti entro un determinato periodo decorso il quale egli perde la possibilità di poterlo esercitare si caratterizza per il fatto che decorso il periodo di tempo fissato dalla legge, il diritto di credito si presume estinto per inadempimento si caratterizza per il fatto che il diritto, a causa del decorso del tempo, si estingue comunque anche se il datore di lavoro non vi ha adempiuto si caratterizza per il fatto che il tempo di prescrizione è maggiore di quello previsto dalla legge 02. Quando si prescrive il diritto al pagamento del trattamento di fine rapporto? è imprescrittibile si prescrive entro 3 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro si prescrive entro 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro è soggetto alla prescrizione ordinaria che decorre dalla cessazione del rapporto di lavoro 03. Quali sono i termini di prescrizione estintiva dei diritti del lavoratore? non ci sono termini di prescrizione per i diritti nascenti dal rapporto di lavoro dieci anni per i diritti di credito di natura retributiva e cinque anni per i diritti non retributivi cinque anni in ogni caso dieci anni per i diritti non retributivi e cinque anni per i diritti di credito di natura retributiva 04. Il c.d. sindacato giallo è un sindacato di origine asiatica è il sindacato contrapposto al sindacato rosso è il sindacato senza connotazione ideologica è il sindacato sponsorizzato dal datore di lavoro 05. I crediti di natura retributiva pagati con periodicità annuale o inferiore, entro quanto tempo si prescrivono? 5 anni tre anni dieci anni 1 anno 06. La prescrizione dei diritti del lavoratore di natura retributiva inizia a decorrere: in ogni caso dalla cessazione del rapporto di lavoro dalla data indicata dalle parti nel contratto di lavoro in pendenza di rapporto di lavoro, dal momento in cui il diritto può essere fatto valere quando il rapporto è assistito dalla garanzia della stabilità reale; dalla data di cessazione del rapporto qualora non operi la garanzia della stabilità reale in pendenza di rapporto di lavoro 07. I termini di prescrizione presuntiva per le retribuzioni corrisposte per periodi non superiori al mese sono: 5 anni 1 anno tre anni due anni Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 48/58 08. La prescrizione dei diritti del lavoratore di natura non retributiva inizia a decorrere: in pendenza di rapporto di lavoro, dal momento in cui il diritto può essere fatto valere quando il rapporto è assistito dalla garanzia della stabilità reale; dalla data di cessazione del rapporto qualora non operi la garanzia della stabilità reale sempre e comunque durante il rapporto di lavoro la decorrenza non rileva in quanto tali diritti sono imprescrittibili in ogni caso dalla cessazione del rapporto di lavoro 09. I termini di prescrizione presuntiva per le retribuzioni corrisposte per periodi superiori al mese sono: 5 anni tre anni due anni 1 anno 10. proselitismo nei luoghi di lavoro 11. accertamenti sanitari 12. RSA e RSU 13. libertà e attività sindacale 14. assemblea e referendum all'interno dei luoghi di lavoro 15. potere di controllo sui lavoratori. limiti 16. divieto di controllo sui lavoratori 17. libertà di opinione e divieto di controllo Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 49/58 Lezione 040 01. La mancata attuazione dell'art. 39 Costituzione 02. Sciopero a scacchiera, sciopero bianco, sciopero delle mansioni 03. sciopero nei servizi pubblici essenziali 04. serrata e serrata di ritorsione. 05. sciopero reato 06. lo sciopero 07. diritto di sciopero e serrata 08. da sciopero reato a diritto costituzionale Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 52/58 13. L'articolo 39 della Costituzione prevede che: L'organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero dei Trasporti. L'organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero del Lavoro. L'organizzazione sindacale è libera. L'organizzazione sindacale dei sindacati registrati è sottoposta a controllo del Ministero del Lavoro. 14. L'articolo 39 della Costituzione prevede che: Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici territoriali del Governo o centrali, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratic Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso la CCIA, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica L'organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero dell'Interno. 15. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori autonomi 16. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale localmente competente Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del lavoro se hanno estensione nazionale, o presso la Direzione territoriale del lavoro. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale di Milano 17. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale localmente competente Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del lavoro se hanno estensione nazionale, o presso la Direzione territoriale del lavoro. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale di Roma Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. 18. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso la Direzione Territoriale competente per territorio. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale localmente competente Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del lavoro se hanno estensione nazionale, o presso la Direzione territoriale del lavoro. 19. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro iscrizione presso la Camera di Commercio Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale del luogo in cui hanno sede Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del Lavoro Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 53/58 20. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: Ai sindacati non registrati può essere imposta una limitazione circa l'organizzazione interna L'organizzazione sindacale è libera. I sindacati non registrati hanno vincoli sull'articolazione interna I sindacati registrati non hanno personalità giuridica. 21. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: L'organizzazione sindacale è libera, ma può essere derogata con legge dello Stato. L'organizzazione sindacale è libera L'organizzazione sindacale è libera, tranne che in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali L'organizzazione sindacale è libera, salvo diverse disposizioni 22. L'articolo 39 della Costituzione prevede che: L'organizzazione sindacale è libera in attesa dell'attuazione completa dell'art. 39 Cost. L'organizzazione sindacale è libera. L'organizzazione sindacale è libera salvo altre disposizioni di ordine pubblico l'organizzazione sindacale è libera in assenza di norme che la regolino; 23. L'articolo 39 della Costituzione prevede che: Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. L'organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. 24. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: I sindacati non registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia nei confronti dei lavoratori autonomi. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato maggioritario. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficaciaobbligatoria. 25. l'articolo 39 della Costituzione prevede che: I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia di legge. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes I sindacati senza personalità giuridica non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria. Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 54/58 Lezione 044 01. In caso di violazione dei criteri di scelta nell'individuazione dei lavoratori da licenziare, a seguito della dichiarazione di illegittimità del licenziamento quale tipo di tutela di applica per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015? la reintegra nel posto di lavoro e la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione la reintegrazione nel posto di lavoro e la condanna del datore al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione in misura non superiore a dodici mensilità la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell'ultima retribuzione globale di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio in misura non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 57/58 Lezione 064 01. L'assemblea dei lavoratori I lavoratori hanno diritto di riunirsi, fuori dell'orario di lavoro nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Le riunioni sono indette dalle rappresentanze sindacali unitarie nell'unità produttiva, secondo l'ordine di precedenza delle convocazioni, comunicate al datore di lavoro. Alle riunioni non possono partecipare dirigenti esterni del sindacato. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, fuori dall'unità produttiva in cui lavorano, durante l'orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui lavorano, fuori dell'orario di lavoro e durante l'orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Le riunioni - che possono riguardare la generalità dei lavoratori o gruppi di essi - sono indette, singolarmente o congiuntamente, dalle rappresentanze sindacali aziendali nell'unità produttiva, con ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro e secondo l'ordine di precedenza delle convocazioni, comunicate al datore di lavoro. Alle riunioni possono partecipare, previo preavviso al datore di lavoro, dirigenti esterni del sindacato che ha costituito la rappresentanza sindacale aziendale. Ulteriori modalità per l'esercizio del diritto di assemblea possono essere stabilite dai contratti collettivi di lavoro, anche aziendali. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui lavorano, durante l'orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Le riunioni sono indette, singolarmente o congiuntamente, dalle rappresentanze sindacali aziendali nell'unità produttiva, con ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro e secondo l'ordine di precedenza delle convocazioni, comunicate al datore di lavoro. 02. L'art. 21 della legge 300/70 prevede che Il datore di lavoro deve consentire nell'ambito aziendale lo svolgimento, durante l'orario di lavoro, di referendum, sia generali che per categoria, su materie inerenti all'attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e alla categoria particolarmente interessata. Il datore di lavoro deve consentire durante l'orario di lavoro e nell'ambito aziendale lo svolgimento di referendum, su materie inerenti l'attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e alla categoria particolarmente interessata. Il datore di lavoro deve consentire nei locali aziendali, lo svolgimento, durante, l'orario di lavoro, di referendum, sia generali che per categoria, su materie inerenti all'attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e alla categoria particolarmente interessata. Il datore di lavoro deve consentire nell'ambito aziendale lo svolgimento, fuori dell'orario di lavoro, di referendum, sia generali che per categoria, su materie inerenti all'attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e alla categoria particolarmente interessata. Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Cassandro Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:43:25 - 58/58 Lezione 072 01. I servizi pubblici essenziali sono: I servizi pubblici essenziali sono quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all'assistenza e previdenza sociale, all'istruzione ed alla libertà di comunicazione, esclusivamente se svolti in regime di pubblico impiego. Sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all'assistenza e previdenza sociale, all'istruzione ed alla libertà di comunicazione. I servizi pubblici essenziali sono volti a garantire il godimento dei diritti della persona, ove svolti in regime di pubblico impiego, anche se non costituzionalmente tutelati. I servizi pubblici essenziali sono volti a garantire il godimento dei diritti della persona, ove svolti in regime di impiego privato, anche se non costituzionalmente tutelati. Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)
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