Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Chomsky Linguaggio e problemi della conoscenza, Appunti di Filosofia del Linguaggio

Riassunto libro con appunti lezione

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 10/07/2021

Fff24
Fff24 🇮🇹

4.1

(14)

11 documenti

1 / 11

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Chomsky Linguaggio e problemi della conoscenza e più Appunti in PDF di Filosofia del Linguaggio solo su Docsity! video conversazione bambini: elementi tipici della conversazione: 1. Rispettare i turni; 2. Gesticolare; 3. Espressioni Prima domanda: Lo fanno perché è un istinto, dato che non hanno ancora gli strumenti, come un irrefrenabile desiderio di conversazione oppure perché l'hanno visto fare da altri? La pantomima è l'origine del gesto: la usiamo soprattutto quando non possiamo ricorrere alle parole, perché gli altri non ci comprendono. (Alcuni sostengono che Le prime fasi del linguaggio umano sono da ricorrere all'origine del linguaggio, alle prime fasi dei nostri antenati, homer gasper, 1 milione e 800 anni fa. Noi homo sapiens siamo vecchi 250 mila anni, siamo giovani. 7 milioni di anni fa noi avevamo un antenato comune con le grandi scimmie, quindi era un unico animale, noi non deriviamo direttamente dalle scimmie). CAP.1 Il linguaggio sembra essere una proprietà legata alla specie umana nella sua essenza e comune alla nostra dotazione biologica, che presenta variazioni minime tra gli esseri umani, a parte alcune patologie particolarmente gravi. Hume considerava il progetto affine a quello di Newton: egli mirava a scoprire gli elementi della natura umana ed i principi che fanno parte e govemano la nostra vita mentale. 1. CHE COS'è LA NATURA UMANA? 2. COME RICONOSCIAMO GLI ESSERI UMANI? Gli animali che riproducono le voci umane, non pensano realmente a quello che dicono. Riproducono il suono ma non pensano a quello che dicono. Cartesio diceva che c'è un modo per capire se qualcuno pensa, quindi se è un uomo, perché mentre parla connette con il pensiero. (Pappagallo cenerino dimostra il contrario. Riesce a conversare) Chomsky è un cartesiano, scrive linguistica cartesiana nel 1966, afferma che occorre studiare il linguaggio partendo da Cartesio, si oppone all'empirismo. Chomsky si porrà 2 domande, strettamente connesse tra loro: 1. Domanda: può un animale non umano apprendere il linguaggio umano? Chomsky essendo un Cartesiano, pensa che gli umani siano diversi da tutti gli animali. La differenza non è quantitativa ma qualitativa, siamo qualitativamente diversi. Cartesio pensava che la differenza dipendesse dall'anima razionale. Chomsky sostiene che la natura umana non ha dei gradi intermedi, o si è umani o non lo si è, quindi lo studio degli animali, non umani, è una perfetta perdita di tempo per comprendere il linguag umano, che è totalmente diverso da qualsiasi altra forma di comunicazione. Quindi il pensiero di Chomsky è perfettamente il linea con l'idea cartesiana. 2. Come faccio a sapere che qualcuno vicino a me è un essere umano come me? se ci affidiamo soltanto a come siamo fatti esteriormente non basta. Per Chomsky, riprendendo Cartesio, dice che c'è un modo semplice per capirlo : Cartesio (Decart) afferma che un umano si riconosce per la sua abilità ad usare il linguaggio in maniera normale. (questo è il problema di cartesio) Per parlare normalmente c'è una connessione con il pensiero. Gli umani parlano in modo appropriato alla situazione, siamo pertinenti alla situazione. Solo noi umani parliamo in modo appropriato, coerente e consonante alla situazione. (domanda sicura per l'esame). Quindi per capire se l'altro è un umano occorre parlarci. Ci possono essere organismi o automi che per certi versi possono essere più intelligenti di un uomo, ma non si tratta di intelligenza è una questione di appropriatezza, che rivela la connessione con il pensiero. Una persona che parla ha sviluppato un certo sistema di conoscenza, dunque ci domanderemo: 1) Qual è questo sistema di conoscenza? Cosa c'è nella mente cervello di un parlante? (tema centrale della gramm.filosofica del XVII e XVIII sec) - Risposta: C'è qualcosa nella mente di ogni parlante che rende possibile acquisire, comprendere e produrre il linguaggio umano, a prescindere se siano italiani, giapponesi o inglesi. questo CONDIZIONE CHE PERMETTE DI APPRENDERE, COMPRENDERE E PRODURRE IL LINGUAGGIO 2) In che modo questo sistema di conoscenza si forma nella mente cervello del parlante? (problema di Platone) - Risposta: sono innate perché non si possono apprendere. Chomsky assume il punto di vista dell'apprendimento, dell’ 8) In che modo siutilizza questa conoscenza nel parlato/scritto? (problema di Cartesio) - Risposta: è l'uso appropriato, come riconosciamo che è un umano? usa il linguaggio in modo appropriata, è l'uso che noi facciamo, il parlare effettivo. (uso creativo del linguaggio) 4) Quali sono i meccanismi fisici che fungono da base materiale per questo sistema di conoscenza e per il suo uso? (domanda nuova, si sa ancora poco) Le domande 1 e 3 spesso vengono assimilate: si sostiene spesso che parlare e comprendere un linguaggio consista nell'avere una capacità di tipo pratico. Quindi il linguaggio è un sistema di abitudini o un sistema di predisposizioni che si comporta in un certo modo date certe condizioni. Il problema dell'aspetto creativo del linguaggio viene liquidato in termini di analogia. (due persone che condividono la stessa conoscenza saranno inclini a dire cose del tutto differenti data una certa occasione. Diventa difficile vedere come la conoscenza possa essere identificata con la capacità e ancor più con la disposizione ad un dato comportamento. Inoltre la capacità può migliorare o peggiorare senza che avvengano cambiamenti nella conoscenza). Es. Gianni, parlante italiano, subisce un incidente che gli causa un grave trauma cranico, perdendo tutta la sua capacità di parlare e capire: Gianni ha perso la sua conoscenza dell'italiano? Gianni recupererà la sua capacità di parlare e capire l'italiano con il regredire del trauma, ma la sua conoscenza dell'italiano non è cambiata, è uguale a prima dell'incidente. Se Gianni avesse perso la conoscenza della lingua italiana, quando ha perso la sua capacità nel parlare e capire l'italiano, il recupero delle capacità sarebbe stato un miracolo.Dunque, ciò che è stato mantenuto non è la capacità di parlare e capire la lingua ma il sistema di conoscenza un sistema cognitivo della mente cervello. Non si può ridurre la conoscenza alla capacità. | filosofi che sono a favore dell'identificazione della conoscenza con la capacità sono stati forzati a concludere che Gianni ha mantenuto capacità di capire e parlare la lingua, ma ha perso la capacità di usarla. In questo modo avremo 2 aspetti di capacità: uno che si riferisce a ciò che viene trattenuto e uno a ciò che viene conservato. Ma il realtà il primo è solo un concetto inventato mentre è solo il secondo che corrisponde alla capacità secondo l'accezione comune. Dobbiamo capire in che modo il bambino arrivi a padroneggiare le regole ed i principi che costituiscono il sistema maturo della conoscenza del linguaggio. La fonte di una tale conoscenza dovrebbe essere o nell'ambiente o nelle risorse biologicamente determinate dalla mente/cervello, che potremmo chiamare facoltà del linguaggio; l'interazione di questi fattori fornisce il sistema di conoscenze che viene utilizzato per comprendere e parlare. Abbiamo 8 fattori da considerare: i principi geneticamente determinati dalla facoltà del linguaggio, i principi geneticamente determinati dei meccanismi generali di apprendimento e l’esperienza linguistica del bambino che cresce in una comunità di parlanti. L'interazione di questi fattori produce un sistema di conoscenza che viene rappresentato nella mente/cervello come stato maturo della facoltà del linguaggio. Questo sistema di conoscenza fomisce l’interpretazione delle strutture linguistiche , comprese quelle nuove che il bambino apprende con una lingua che non ha mai udito. (questo è il percorso da seguire per risolvere il problema di Platone). ma come fa un bambino a imparare l'italiano, l'inglese o lo spagnolo e conoscere fatti come questi e più complicati?Questi fatti sono noti perché E' COSÌ CHE LA MENTE UMANA LAVORA. Anche per il problema della struttura dei suoni, una persona che ha acquistato la conoscenza di una lingua possiede una conoscenza del tutto specifica, per esempio sa quali forme non esistenti sono potenziali parole e quali no (le forme strid e bnid: i parlanti inglesi non hanno mai sentito queste parole, eppure sanno che strid è una forma possibile , forse nome di un frutto esotico che non hanno mai visto prima, mentre con bnid anche se può essere pronunciato sanno che non è una parola possibile per la loro lingua. | parlanti italiani invece sanno che nessuna delle due forme sono possibili nella loro lingua ecc). Questi principi sono comuni ad ogni lingua e appartengono alla facoltà del linguaggio che è una componente della mente/cervello. La soluzione al problema di Platone deve basarsi sull'attribuzione dei principi fissi della facoltà del linguaggio all'organismo umano come parte della sua dotazione biologica. Questi principi riflettono il modo in cui funziona la mente umana all'interno della facoltà del linguaggio. Un bambino riesce ad acquisire il linguaggio ad un livello e precisione maggiore rispetto ad un adulto.La velocità e precisione del bambino non può che farci arrivare alle conclusioni che il bambino in qualche modo ha disponibili i concetti prima dell'esperienza con la lingua e che sostanzialmente sta apprendendo delle etichette che dovrà applicare a concetti che sono già presenti nel suo apparato concettuale. CAP.2 La mente/cervello dell'uomo è un sistema complesso con vari componenti che interagiscono, uno dei quali è la facoltà del linguaggio, sistema unico della specie umana. La facoltà del linguaggio determina una lingua in particolare. Altri organismi possono avere il loro sistema di comunicazione ma questi hanno proprietà radicalmente diverse dal linguaggio umano. Per apprendere servono delle strutture dell'apprendimento: gli animali non parlano perché non hanno la capacità di parlare, non hanno il cervello adeguato. Per apprendere servono delle strutture, senza di queste non possiamo apprendere. La facoltà del linguaggio funziona negli esseri umani anche in condizioni di gravi patologie e privazioni. | bambini affetti da sindrome di Down, sembrano tuttavia sviluppare il linguaggio in un modo abbastanza simile a quello normale anche se ad un ritmo molto più lento ed entro certi limiti. Ci sono persone che hanno acquisito sfumature e complessità del linguaggio normale fino ad un notevole livello di sofisticatezza anche se sono ciechi e sordi dalla giovane età. La facoltà del linguaggio sembra essere una proprietà unica della specie comune a tutti i membri della specie. LA COMPLESSITÀ’ DELLA GU: Il possesso del linguaggio è connesso con un tipo specifico di organizzazione mentale e non semplicemente con un grado superiore di intelligenza. Sembra inconsistente la concezione che il linguaggio umano è semplicemente un caso più complesso di qualcosa che deve essere reperito altrove nel mondo animale. Ciò pone un problema per il biologo, poiché se le cose stanno così, questo è un esempio di vera e propria emergenza, cioè l'apparizione di un fenomeno qualitativamente differente a uno studio specifico di complessità di organizzazione. Quindi o c'è la gu o non c'è, non esistono gradi. Dunque studiare forme più semplici è completamente inutile. (Chomsky) Si può notare che alcune di queste regole sono molto più complesse rispetto ad altre più semplici che potrebbero essere usate (ex. regole per formare le frasi interrogative). Perché si usa la forma complessa e non quella semplice? Ci troviamo davanti ad un caso del problema di Platone. Si potrebbe ipotizzare che queste regole vengano insegnate, ma il bambino non usa la regola semplice, ma usa quella complessa. La sola conclusione è che alcuni principi innati della mentefcervello selezionano la regola più complessa come unica possibilità, questo perché le regole del linguaggio non prendono in esame il semplice ordine lineare ma sono dipendenti dalla struttura, perché questa conoscenza fa parte della dotazione biologica. Non c'è nessuna ragione logica per cui il linguaggio utilizzi la regola dipendente dalla struttura e non la regola semplice.Si possono costruire delle lingue che utilizzano delle © regole lineari, ma per il bambino sarebbe difficile imparare quella lingua, perch fa a. Anche gli adulti troverebbero dificotà perché, per mparare questa Ingua con regole Iineari, dovrebbero fare delle operazioni computazionali invece di appoggiarsi ai meccanismi già forniti dalla facoltà di linguaggio, che operano automaticamente. Per anni si è pensato che gli organismi avessero delle generali capacità intellettuali e gli uomini differiscono dagli animali perché riescono ad applicare queste capacità in modo più esteso. Ma questo è sbagliato, la facoltà di linguaggio incorpora dei principi che vanno ben oltre questi meccanismi. Cartesiano. Cartesio si chiedeva cosa distingue una macchina, un animale da un umano, rispose che era tramite l'anima, cioè il pensiero. Come si fa a capire se ha un'anima? tramite il linguaggio, rispondendo appropriatamente, tratto caratteristico dell'umanità. Perché attraverso il linguaggio, il parlare in modo appropriato, dimostriamo che siamo umani? Perché parlando in modo approp most di mettere in connessione ciò che d o con il nostro pen ero, questo ci rende umani. 2) In che modo questo sistema di conoscenze si forma nella mente/cervello del parlante? (PROBLEMA DI PLATONE) Chomsky dà come soluzione quella dell’ innatismo. Stiamo parlando della facoltà del linguaggio, non di lingue. Cosa c'è all'interno della nostra mente? Come c'è una grammatica delle visione che permette anche ai ciechi di percepire e capire, abbiamo una grammatica del linguaggio. Il problema è che per Chomsky questo non può “formarsi” con l'apprendimento, perché la grammatica universale non si può apprendere ma è una condizione per apprendere. Locke risponde a questa domanda che Chomsky ha posto con il problema di Platone: Locke afferma che si fonda dall'esperienza, afferma tutto ciò che Chomsky critica. Chomsky è dalla parte di Leibniz che è un innatista, non lo convince la tabula rosa e non saprebbe indicare cosa sia la tabula rasa se si tolgono le idee. Il dibattito dunque è se la conoscenza è innato 0 se si acquisisce. Chomsky - Povertà dello stimolo - ciò che proviene dal mondo esterno è povero, quindi se ci affidiamo solo all'esperienza (come sosteneva Locke, i comportamentisti o come altri che intendono che il linguaggio è qualcosa che si apprende) non spieghiamo il linguaggio. Lo stimolo è povero, dunque non posso spiegare il linguaggio attraverso l'esperienza, attraverso l'apprendimento, dunque il linguaggio deve essere innato. Chomsky arriva all’innatismo attraverso la povertà dello stimolo. (alla domanda perchè Chomsky è un innatista, lo spiega argomentando la povertà dello stimolo, noi dobbiamo essere innatisti perché la teoria dell’apprendimento e dell'esperienza non riesce a spiegare certi lati del linguaggio) Chomsky con quella famosa recensione fa capire che, il modello stimolo-risposta del comportamentismo, non regge e non spiega una cosa così importante come il linguaggio umano, che è uno dei tratti che ci caratterizza. CAP.3 La grammatica universale permette l'esistenza di quattro categorie lessicali: verbi (V), nomi (N), aggettivi (A), adposizioni (P). per ciascuna di queste categorie la GU fomisce una proiezione, di cui la categorie costituisce la testa. Ciascuno di questi sintagmi ha una testa e il suo complemento. Di solito la testa precede il suo complemento quindi testa iniziale, come per l'italiano, ma non in tutte le lingue, ex. miskito, in cui abbiamo testa-finale. Il fatto che colpisce, e che ci rimanda al problema di Platone, è che si apprende una lingua sulla base di dati semplici, senza bisogno di particolari istruzioni. Alcune delle opzioni rese disponibili dalla grammatica universale possono essere usate da una lingua, ma non da un'altra: ad ex. in italiano si ha un diverso significato tra caro e carro; in inglese, dal momento che non vi è questa distinzione fonetica, un parlante (inglese) può trovare difficoltà a percepire questa differenza. | vari parametri fomiti dalla GU non sono sfruttati sempre da tutte le lingue, altri invece vengono sfruttati solo in parte. Principio di proiezione: porta a teorizzare le cosiddette categorie vuote, quando un elemento si muove lasciando una traccia cioè appaiono nella rappresentazione mentale ma non vengono pronunciate. Questo perché la mente lavora in un suo modo specifico, costruisce queste rappresentazioni mentali in modo inconscio. Il bambino che apprende una lingua non possiede prove empiriche riguardo le categorie vuote perché esse non vengono pronunciate. Però la facoltà di linguaggio incorpora comunque il loro funzionamento. ORDINE SERIALE DEL COMPORTAMENTO E APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO: l’idea è che noi impariamo a mettere le parole nell'ordine corretto avendole ascoltate dagli altri (Skinner) ci appaiono in una posizione seriale, una dietro l'altra (quattro frecce), ogni parola fa da stimolo risposta. Noi ascoltiamo dagli alti l'ordine corretto delle parole, la frase e la sintassi che la organizza, dal punto di vista dei comportamentisti segue questo ordine seriale che costituisce l'esperienza. Come imparano i bambini a costruire le frasi in maniera corretta? Per i comportamentisti il bambino sente parlare gli altri e per imitazione riproduce ciò che ha sentito, dunque il linguaggio viene considerato qualcosa che viene appreso (idea intuitiva).Chomsky mette in discussione l'ordine seriale e quindi che il linguaggio si possa apprendere. Secondo Chomsky l’analisi in termini di stimolo è insufficiente a spiegare il linguaggio in modo specifico, in quanto la sintassi è un sistema troppo complesso per poter essere derivato dall'esperienza, dunque non si può parlare di apprendimento del linguaggio. Quindi: LA CRITICA DI CHOMSKY AL COMPORTAMENTISMO: la composizione e la produzione di un enunciato non si risolve semplicemente nel mettere in fila una sequenza di risposte perché le ha sentite dire o per un'associazione inter verbale, poiché l’organizzazione sintattica di un enunciato non è qualcosa che si trova rappresentata in modo semplice e diretto nella struttura fisica dell’enunciato stesso. LA VECCHIA PORTA LA SBARRA: Una vecchia che porta la sbarra oppure la vecchia porta la sbarra (qualcosa). Nei suoni che pronuncio, nelle parole che mette una dietro l'altra, non c'è qualcosa che mi permette di dar conto di 2 significati diversi, questi 2 significati stanno in come noi raggruppiamo i costituenti, nelle operazioni che il nostro cervello compie in questa frase, questo modo di raggruppare non sta iscritto nei suoni. Le condizioni per comprendere queste frasi devono esserci già, se no le frasi non le potremmo nemmeno percepire. Da cosa dipende il linguaggio? Dalla struttura interna, cioè dalle operazioni interne che il cervello compie, che non si apprendono, ma fanno parte del funzionamento cerebrale. Ma allora dove sta questa struttura gerarchica non lineare che mi permette di costruire 2 strutture diverse e dunque di comprendere la frase? strutura è innata perché non si può apprendere, perché tutto ciò di cui faccio esperienza ha una natura lineare. Le linee che vediamo sono operazioni che la mente cervello elabora in maniera naturale: quando sente uno stimolo linguistico lo elabora, trasformando il suono in significato, sia quando comprendiamo sia quando produciamo. E Vero che si dà un'intonazione diversa mentre si leggono i 2 possibi modi di interpretazione ma per Chomsky questi fenomeni interpretativi (punteggiatura, intonazione) ci sono ma servono per esaltare una differenza che però precede, con il suono indico per favorire la comprensione in qualcun altro la distinzione a cui voglio portarlo. Questo modo di accentuare certi aspetti della frase a livello sonoro aiutano la comprensione. Ma la comprensione dipende dalle operazioni che il nostro cervello compie, per comprendere una frase bisogna valutare quali sono i costituenti interni alla frase, se non si fa questo nessun'altra operazione è possibile. Chomsky fa una vera rivoluzione, attaccando empiristi e comportamentisti e afferma che il linguaggio è un organo biologico, innato. Questa è la chiava dell principio di dipendenza della struttura è uno dei principi alla base della grammatica universale. La GU è un insieme di principi e di regole che ci fanno organizzare bene il linguaggio, sono principi che regolano la sintassi, e che noi non apprendiamo dall'esperienza in quanto innate.La grammatica universale non descrive le lingue, ma il modo in cui la mentelcervello acquisisce il linguaggio ed elabora le frasi, quindi la GU è un modo di descrivere il funzionamento cerebrale quando noi abbiamo a che fare con stimoli linguistici. CAP.4- Esaminando un sintagma (ex. in italiano), il primo compito è identificare le parole e assegnare loro le categorie appropriate attingendo al lessico. Dopo la mente utilizza i principi della struttura sintagmatica con i parametri fissati sui valori dell'italiano, per determinare la struttura generale dell'espressione. Ma esistono degli elementi particolari come gli operatori, che non sono espressioni referenziali ma legano delle variabili che funzionano come espressioni referenziali. Le lingue appaiono tra loro molto differenti, ad ex. in inglese non ci sono i pronomi clitici come in italiano. Ma se le prendiamo dal punto di vista della struttura di base, sono tutte conformi alla grammatica universale. Un esempio ci viene fomito da una componente della GU, la teoria del caso: un principio della teoria è che le espressioni referenziali devono avere caso. La teoria generale del caso determina il modo in cui si assegna il caso, con un certo grado di variabilità. Se andiamo a vedere le singole lingue scopriamo che i casi possono essere manifesti, come in latino, oppure nascosti, come in italiano o in inglese. Alcune lingua, come lo spagnolo, usano anche delle preposizioni vuote per salvare un'espressione che altrimenti violerebbe la teoria del caso. Quindi anche se le lingue differiscono di molto, i principi generali sono sempre mantenuti. Questo è possibile perché la facoltà del linguaggio deve essere considerata come un organo della mente/cervello. L'ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO: l'ambiente deve offrire una stimolazione sufficientemente ricca affinché i processi geneticamente determinati si possano sviluppare nel modo in cui sono stati programmati. L'esperienza non determina il modo in cui lavora la mente ma la attiva. L'acquisizione del linguaggio non è qualcosa che si compie ma qualcosa che succede. IL PRINCIPIO DI DIPENDENZA DELLA STRUTTURA: Secondo tale principio la conoscenza del linguaggio si basa sulle relazioni strutturali che sussistono all'interno della frase e non sulla sequenza degli elementi che la costituiscono. Tutte le operazioni formali conosciute dalla grammatica inglese. o di qualunque altra lingua sono operazioni dipendenti dalla struttura. Dati questi fatti, è naturale postulare che l'idea delle operazioni dipendenti dalla struttura faccia parte dell'innato schematismo applicato dalla mente e dai dati dell'esperienza (come noi vediamo il mondo dipende da come noi lo interpretiamo, siamo noi che imponiamo certe regole alle esperienze). Lo stimolo è povero, importa di più quello che c'è dentro la mente. (8 domande in esame sulla dipendenza dalla struttura) CAP.5 Per rispondere alla prima domanda si cerca di costruire dapprima una grammatica particolare di una lingua, che descriva come questa lingua associ le rappresentazioni mentali alle espressioni linguistiche. Dopodiché si tenta di costruire una grammatica universale, che descriva le regole invarianti e fisse che costituiscono la facoltà di linguaggio umano ed i parametri di variazione ad esse associate. AI secondo quesito possiamo rispondere che l'apprendimento di una lingua è il processo che determina i valori dei parametri lasciati aperti dalla GU. L'ambiente determina quale configurazione quei parametri avranno, producendo le differenti lingue. Inoltre la differenza tra un ambiente ricco e stimolante con uno povero e spoglio può essere determinante nell'acquisizione della lingua. La terza domanda può essere considerata sotto due aspetti: quello della percezione (il modo in cui interpretiamo ciò che sentiamo) e quello della produzione (ciò che diciamo e perché diciamo quella cosa). Per capire un'espressione la mente/cervello deve comprendere la sua forma fonetica e attingere ai principi della GU e ai valori dei parametri per costruire una rappresentazione mentale di quella espressione. Per identificare la produzione bisogna chiamare in causa il problema di Cartesio, cioè L'uso creativo del linguaggio, quello di tutti i giorni, ovvero quello libero dagli stimoli esterni e dagli stati interiori, ma coerente e consonante con la situazione in corso. Cartesio formulò una teoria meccanica dell'universo, egli pensava che ogni cosa potesse spiegarsi tramite un processo meccanico. L'unica cosa che non riusciva a far entrare all'interno di questo progetto era proprio l'aspetto creativo dell'uso del linguaggio umano. Una particolarità di questo aspetto è che ci fa capire che anche altri esseri hanno una mente, perché durante una conversazione rispondono ed interagiscono come faremmo noi. La differenza con una macchina è che essa è determinata ad agire in un certo modo entro certe condizioni ambientali, un uomo invece è solo incitato ad comportarsi in un certo modo. Per i cartesiani questa differenza tra esseri costretti ed esseri incitati è cruciale. Inoltre è fondamentale trovare un altro principio, che potremmo chiamare principio creativo, che appartiene alla mente ed è una seconda sostanza interamente separata dal corpo e quindi non soggetta a spiegazione meccanica. Cartesio infine suggerisce che non possiamo scoprire la natura della mente perché non abbiamo intelligenza sufficiente. Quindi per i cartesiani la mente è una sostanza singola che è distinta dal corpo. La mente degli animali invece è pura meccanica, quindi distinta da quella dell'uomo: 0 si è umani o non lo si è, non esistono gradi di umanità. La conclusione che possiamo accettare è che la mente è finita. Successivamente la concezione cartesiana fu ripresa da Newton, che mostrò che i moti dei corpi celesti non potevano essere più spiegati tramite il contatto meccanico formulato da Cartesio. Successivamente si concluse che il concetto cartesiano di corpo non poteva più essere mantenuto. Oggi non c'è un chiaro e definito concetto di corpo. Il problema della mente e del corpo non può essere risolto perché non si sa come porlo, non avendo una concezione precisa di corpo. Anche se le teorie di Cartesio sui corpi sono state superate da quelle di Newton, il “problema di Cartesio” sulla creatività del linguaggio resta ancora valido. Perché nessuno è riuscito a risolverlo? Un'ipotesi potrebbe essere che ancora nessuno è riuscito ad avere l'intuizione giusta, o un’altra, proposta proprio da Cartesio, è che noi non abbiamo le facoltà intellettuali per poter risolvere la questione. Questo perché sia gli animali che l’uomo hanno dei limiti. Non è che uno è più intelligente di un altro. Non è vero che la mente è “uno strumento universale che può servire in tutti i casi”, come sostenuto da Cartesio. Nel caso della facoltà del linguaggio, anch'essa possiede certe proprietà e non altre. La GU cerca di carpire e formulare queste proprietà. Noi possiamo costruire lingue non apprendibili, ma per apprenderle non useremmo le proprietà della facoltà di linguaggio, ma altre proprietà di qualche altra facoltà. Gli esseri umani sono progettati perché gli crescano gambe e braccia, e non ali. Se vi è un problema l'embrione può non sviluppare le gambe o le braccia, ma in nessun caso svilupperà le ali. Lo sviluppo del nostro fisico non riflette l’ambiente, ma riflette quello della nostra natura. Indipendentemente da dove nasciamo, abbiamo proprietà simili. Comunque l'ambiente ha un ruolo importante perché attiva lo sviluppo in molti modi. Ci sono buone ragioni per supporre che ciò avviene anche per lo sviluppo mentale. Quindi non riusciamo a risolvere il problema di Cartesio perché supera i limiti della nostra capacità intellettuale. Alcuni studiosi, come il filosofo Pierce, hanno sostenuto che le capacità mentali umane si siano evolute per selezione naturale. Ma questo non è coerente. Altra area della psicologia cognitiva, oltre a quella del linguaggio è lo studio della visione. Ma il sistema visivo è diverso dalla facoltà di linguaggio perché esso non produce un sistema di conoscenze, è solo un sistema di elaborazione; ma ci sono delle somiglianze tra i due. Il sistema visivo umano osserva i principi come la facoltà del linguaggio. Uno di questi è il principio di rigidità, dato dal sistema complesso occhio-cervello dell'uomo; Seguendo questa concezione possiamo affermare che la mente sia un sistema modulare, ovvero costituita da sistemi separati dotati di loro proprietà. E questi moduli interagiscono continuamente tra loro. Queste prove attestano che gli aspetti fondamentali della nostra vita mentale e sociale, come il linguaggio, fanno parte della nostra dotazione biologica e non acquisiti tramite l'apprendimento. Molti, seguendo le orme dei comportamentisti, trovano questa conclusione offensiva e preferiscono credere che gli esseri umani sono modificati dall'ambiente. Se questo fosse vero gli esseri umani sarebbero degli esseri estremamente limitati nelle loro capacità. Ma come si spiega l'evoluzione del linguaggio? Le risposte potrebbero trovarsi non tanto nella teoria della selezione naturale ma nella biologia molecolare. Nel caso di sistemi come il linguaggio non è facile immaginare uno sviluppo graduale: un'ala rudimentale, per esempio, è più un impedimento che un beneficio. In alcuni casi sembra che un organo serva ad uno scopo, poi quando hanno raggiunto una certa forma durante il processo evolutivo, diventano disponibili per altri scopi. È possibile che le capacità mentali dell'uomo si siano evolute in un modo simile. La differenza con gli altri tipi di comunicazione animale è che il linguaggio umano possiede la proprietà infinità discreta: non vi è un limite nel comporre una frase o nel contare; a differenza degli animali che hanno dei sistemi finiti. Il problema dell’origine resta aperto. CAP.6- Oggi non ci sono motivi seri per mettere in dubbio la visione cartesiana. Il linguaggio umano si basa su una proprietà che sembra essere unica: l’infinità discreta. Ed è ragionevole considerarla come un organo a tutti gli effetti: l'organo del linguaggio. Ogni lingua è il risultato dell'interazione di due fattori: lo stato iniziale e il corso dell'esperienza. Il primo è una sorta di acquisizione del linguaggio, che prende l'esperienza come input e dà la lingua come output. La lingua intema di un individuo determina un numero infinito di espressioni, ognuna provvista di suono e di significato; Questa teoria viene chiamata grammatica generativa: ogni espressione è un complesso di proprietà, che trasmettono delle istruzioni ai sistemi di esecuzione. La grammatica generativa è nata durante la rivoluzione cognitiva degli anni 50, dove avvenne un cambiamento di prospettiva: dallo studio del comportamento e dei suoi prodotti a approccio mentalistico. Lo scopo è studiare un oggetto reale del mondo naturale: il cervello. Questa rivoluzione ha riformulato molte delle istanze della prima rivoluzione cognitiva del ‘700, dove venne riconosciuto che il linguaggio presuppone “l'uso infinito di mezzi infiniti”. L'acquisizione del linguaggio somiglia molto alla crescita di un organo: Le lingue devono corrispondere ad un unico stampo. Ma come si dimostra che le lingue sono tutte variazioni di un unico tema? Una teoria del linguaggio umano deve soddisfare due condizioni: l'adeguatezza descrittiva e l'adeguatezza esplicativa. Queste due linee di ricerca vanno in conflitto tra loro perché la ricerca dell'adeguatezza descrittiva sembra condurre ad una complessa varietà di sistemi di regole, mentre la ricerca dell'adeguatezza esplicativa richiede che la struttura del linguaggio sia il più possibile invariabile. Il modo naturale di risolvere questo contrasto è mettere in discussione ipotesi della prima grammatica generativa, ogni lingua ha le sue specifiche regole: questo non può essere vero. Il problema centrale era quello di individuare delle proprietà generali della facoltà di linguaggio; il suo scopo è scoprire i principi e i parametri e come questi interagiscono. Ma questo non è facile perché la facoltà di linguaggio è immersa nella struttura mente/cervello, interagisce con altri sistemi e soddisfa delle condizioni per funzionare. Queste vengono chiamate condizioni di leggibilità: ma il linguaggio è una buona soluzione per le condizioni di leggibilità? Alcuni suggeriscono che la facoltà di linguaggio sia molto vicina alla perfezione. Il programma minimalista teorizza che la facoltà di linguaggio coinvolga altri sistemi della mente/cervello come il suono e significato. II linguaggio comprende tre tipi di elementi: 1. le proprietà di suono e significati (tratti); 2. elementi lessicali composti da queste proprietà; 3. unità atomiche: le espressioni complesse costruite a partire da queste unità. Questi elementi interagiscono tramite due operazioni: 1. la prima mette insieme i tratti e li compone in elementi lessicali 2. la seconda forma espressioni più complesse a partire dagli elementi lessicali. IL PROBLEMA DI PLATONE, o PROBLEMA DI RUSSELL: Russell si chiede : come mai gli esseri umani, il cui contatto con il mondo è così breve, personale e limitato, sono in grado di avere una conoscenza così ampia? Questa domanda ci rimanda al tema della povertà dello stimolo. Chomsky insiste dicendo: una variante moderna sarebbe che certi aspetti della nostra conoscenza e della nostra comprensione siano innati, esattamente come quegli elementi della nostra natura comune che fanno si che ci crescano le braccia e le gambe e non le ali. Questa versione della dottrina classica è, io credo, essenzialmente corretta. Questo problema di Platone o Russell, per Chomsky si risolve con l’innatismo. Viene chiamato Problema di Platone perché Chomsky fa riferimento al celebre dialogo del Menone, dove Socrate interroga Menone, che non ha mai studiato la geometria, ma tramite quelle domande Menone riesce a capire i teoremi della geometria. L'idea è che per Socrate e anche Platone, uno schiavo anche se non ha mai studiato riesce a capire quei teoremi perché sono già dentro di lui. All'epoca si pensava che i teoremi fossero dentro quella persona perché l’anima precedente apparteneva ad una persona che aveva studiato geometria (oggi ovviamente non si crede più a questo). Chomsky afferma che noi umani siamo differenti qualitativamente dagli animali, Darwin invece ha proposto LA TEORIA DELLA DIFFERENZA QUANTITATIVA, vi è una differenza di grado non di qualità. 3) PROBLEMA DI CARTESIO: In che modo si utilizza questo sistema di conoscenze nel parlato? ha a che fare con il tema del parlare in modo appropriato e con la relazione con il pensiero, Chomsky non darà una soluzione, dirà che è un mistero, la mente umana può porre come problema ma non può risolvere. Il problema di Cartesio ha a che fare con L'USO CREATIVO DEL LINGUAGGIO, che ha a che a fare con IL TEMA DELL'APPROPRIATEZZA, cioè parlare in modo appropriato coerente e consonante alla situazione, caratteristica che rende un essere un umano. Chomsky: Una ragione possibile per la mancanza di successo nel risolverlo è che il problema o è troppo difficile, data la natura delle nostre capacità, o sorpassa del tutto i loro limiti. Il problema di cartesio è un mistero perché vi sono 2 aspetti che entrano in contrasto tra di loro: la creatività e l'appropriatezza. CREATIVITÀ’: Il problema della produzione della creatività riguarda ciò che diciamo e perché diciamo una certa cosa. Nel cuore di questa domanda giace il problema di come giustificare ciò che potremmo chiamare “l'aspetto creativo del linguaggio". Cartesio ed i suoi osservarono che l'uso normale del linguaggio è costantemente innovativo, non conosce limiti, è apparentemente libero dagli stimoli esterni 0 dagli stati interiori, è coerente ed appropriato alle situazioni; Così in un discorso non si ripete semplicemente ciò che si è udito ma si producono nuove forme linguistiche. Chomsky da Cartesiano sostiene che noi nel parlare non siamo vincolati, siamo liberi da stimoli esterni o da stati interiori. Diversamente dagli altri animale che sono vincolati dalla situazione esterna. (se ho sete sono libera di dire o meno che ho sete a qualcuno, siamo liberi di dire e fare ciò che vogliamo. Gli altri animali per esempio gridano per una situazione esterna come un nemico/pericolo o per degli stati interni come quando hanno fame). Perché l'essere liberi e creativi entra in contrasto con l'appropriatezza? E' un mistero. Noi nel parlare siamo appropriati, siamo agganciati al contesto, ma al contempo siamo liberi, siamo liberi di dire ciò che vogliamo, possiamo essere creativi quanto vogliamo. L'appropriatezza non ci vincola e potrebbe essere visto come uno schema primordiale che tutti noi abbiamo, ma ognuno di noi ha la libertà di gestirlo come preferisce. Appropriatezza e libertà sono due facce del linguaggio, non possono essere separate. (se avessimo solo la libertà, come gli schizofrenici ci sgancieremmo continuamente dal contesto, infatti non riusciamo a stargli dietro, se avessimo solo l'appropriatezza faremmo come quegli animali che in modo meccanico rispondono ad un certo stimolo intemo o esterno). Se sganciamo una di queste due non c'è più il linguaggio. Noi siamo quegli animali che si agganciano al contesto attraverso sistemi di sganciamento, Chomsky dunque individua due caratteristiche del linguaggio umano, appropriatezza e libertà, ma non è vero che è un mistero che la mente umana non è in grado di risolvere, più probabilmente nel sistema del linguaggio che lui propone non ci sono gli strumenti per poter capire questo problema. Quindi noi siamo flessibili e creativi nel comunicare, possiamo usare vari modi per dire qualcosa. Essendo il sistema di comunicazione sganciato dallo stimolo, questo ci rende flessibili. Il problema di questo sistema è l'appropriatezza, perchè essendo sganciati dagli stimoli e dal contesto occorre capire come facciamo a parlare in modo appropriato al contesto se ne siamo sganciati. La comunicazione animale, invece, ha un sistema rigido, con O flessibilità e 0 creatività, sono programmati ad esprimersi in un certo modo. Noi siamo liberi e creativi e appropriati al contesto. Dunque per Chomsky è inutili studiare la comunicazione animale per comprendere i linguaggio umano. (con uso creativo del linguaggio si intende il linguaggio comune, quotidiano) IL PROBLEMA DELLA COMUNICAZIONE - IL MODELLO DEL CODICE: Comunicare vuol dire avere qualcosa in mente, qualcosa da dire, tradurre/codificare il pensiero in suoni, gesti o scrittura, dall'altra parte, chi ascolta, si percepisce il suono ricevuto e si ritrasforma in pensiero. Quindi chi parla e chi ascolta condivide i pensieri. Questo pensiero classico è stato soggetto però a molte critiche. Una difficoltà di questo pensiero è che chi percepisce il pensiero del 1 parlante percepisce qualcosa di diverso. Il modello di costruzione e ricostruzione del significato richiede un enorme sforzo. Il modello del codifica e decodifica di Shannon e Weaver si occupavano di telefoni e volevano fare in modo che la comunicazione tramite il filo telefonico superasse il rumore, volevano una comunicazione oggettiva e pulita, svilupparono un modello matematico della comunicazione: Il modello del codice. Questo modello vale un principio di meccanica della comunicazione: il codificare è un processo automatico del cervello e l'errore e l’incomprensione non sembrano contemplati. SENZA SFORZO - PINKER :1 nostri pensieri ci escono dalla bocca con così poco sforzo che spesso ci imbarazzano. Quando comprendiamo un enunciato, il flusso di parole è trasparente: ci è così automatico penetrare il significato che possiamo dimenticare che si tratti di un film in una lingua straniera e sottotitolato. (codifica: dal pensiero al suono - decodifica: dal suono al pensiero) Uno dei vantaggi del nostro sistema di comunicazione e in particolare del modello del codice è che è automatico e veloce, senza sforzo. Questo modello si fonda sulla teoria modulare della mente di Jerry Fodor . E' l’idea che nel nostro cervello esistano dei sistemi specializzati, ognuno dei quali elabora un certo tipo di informazione. Il linguaggio è un modulo. L'idea di Fodor, allievo di Chomsky è che la grammatica universale sia un modulo, un sistema cognitivo nel nostro cervello che elabora gli stimoli linguistici. (‘a grammatica universale nell'immagine dei due uomini del modello del codice è nelle frecce) IL MUSCOLO DEL PENSIERO - DARWIN: Es.Un uomo può essere assorbito nei più profondi pensieri, eppure le sue sopracciglia rimarranno spianate fino a quando non incontrerà un ostacolo nel corso del suo ragionamento, 0 verrà interrotto da qualcosa che lo disturba; e allora un corrugamento sulle sue sopracciglia. stato di equilibrio -> rottura dell'equilibrio -> sforza di equilibrio -> stato di equilibrio *Noi pensiamo quando dobbiamo risolvere qualcosa. Chi parla si sforza per avere l'attenzione dell'altro. la comunicazione non è per niente scontata, ma implica uno sforzo. Bisogna sforzarsi per farsi comprendere e comprendere. Il piano del discorso è l'elemento chiave della comunicazione umana. DALLA FRASE AL DISCORSO: Affrontare la dimensione del linguaggio in questi termini significa evidenziare il passaggio dell'analisi degli enunciati all'elaborazione del discorso. Il modello automatico e obbligato del linguaggio spiega gli aspetti della comprensione che dipendono dall'analisi in costituenti delle frasi (microanalisi), ma non è in grado di dar conto di alcune proprietà del linguaggio dipendenti dalla relazione tra enunciati (macroanalisi) ; il flusso del parlato non è una semplice successione di frasi : comprendere-produrre un discorso non è comprendere-produrre un enunciato dietro l’altro (Alle origini del linguaggio umano). Un altro motivo del perché il PROF non crede al modello del codice è che la comunicazione non è informare qualcuno di qualcosa (come sostiene il modello del codice) ma che la comunicazione, anche quella animale, serve per convincere gli altri, per persuadere qualcuno. Il modo migliore è modificare gli stati mentali degli altri, obiettivo principale della comunicazione. VISIONE AUTONOMICISTA DEL LINGUAGGIO E TEORIA MODULARE DELLA MENTE: Il funzionamento della GU è indipendente da altri sistemi cognitivi: la produzione IL CANTO DEGLI UCCELLI: Aristotele nel IV sec s.C. coglie delle similitudini tra il canto degli uccelli ed il linguaggio di Homo sapiens, osservando che alcuni uccelli possono emettere voci articolate che si avvicinano alla produzione vocale umana e che il canto degli uccelli, come lingue, dipende dell’apprendimento. Darwin, più tardi, risponderà a questa tesi, trovando analogia tra il linguaggio vocale ed il canto degli uccelli. | piccoli di una specie insegnavano nuovi canti ai nuovi discendenti e le differenze dei canti venivano viste come “dialetti umani”. In entrambi i casi l'apprendimento vocale è il prodotto dell'interazione tra le predisposizioni biologiche e le esperienze biologiche, così come gli uccelli ripetono il cinguettio della loro specie, i bambini ripetono i suoni emessi dai loro genitori. Ci sono similarità anche con il processo di creolizzazione delle lingue umane, ossia quando comunità diverse entrano in contatto creando un codice di comunicazione fatto di espressioni semplici senza grammatica, chiamato pidgin. Se questo venisse appreso dai bambini di una comunità si evolverebbe in creolo, ossia un codice comunicativo che con il tempo assumerà una lingua vera e propria. Sia nei bambini che negli uccelli c'è un periodo critico dopo il quale non è più possibile o diventa più difficile imparare una nuova melodia. Questa analogia ci fa pensare che in entrambi i casi ci sia una sintassi che organizza gli elementi al fine di creare una sequenza ordinata, sulla base di regole grammaticali.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved