Scarica Ciaula scopre la luna e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! CIAULA SCOPRE LA LUNA In una miniera in Sicilia, una sera il sorvegliante Cacciagallina, ordina ai suoi lavoratori di continuare a lavorare tutta la notte per finire il carico della giornata. Se la prende soprattutto con Zi’ Scarda, un vecchio minatore con un occhio cieco. Tutti i minatori si rifiutano e tornano in paese tranne Zi’ Scarda che rimane insieme al suo caruso Ciàula. Anche se molto stanco, il ragazzo, che aveva trent’anni, non può che rimanere ed ubbidire ai suoi ordini. Ciàula è abituato alla scarsa luce della miniera e non ha paura del buio, anzi, si sente a suo agio. Egli ha un altro tipo di terrore ovvero l’oscurità che troverà all’uscita della cava, questa paura è dovuta a un’esperienza tragica, tempo prima uno scoppio delle gallerie ha ferito un occhio a Zi’ Scarda e ucciso il figlio, mentre lui era scappato a nascondersi restando per ore con la lanterna rotta e uscì durante la notte senza luna, quando lui si aspettava di trovare il sole, come tutti gli altri giorni. Si capisce quindi che il dovere di rimanere a scavare nella miniera con Zi’ Scarda diventi un motivo di angoscia per il povero Ciàula, ma alla fine ci sarà una sorpresa, Ciàula quando uscirà dalla cava vedrà per la prima volta la luna illuminare il paesaggio e si commuoverà. Pirandello scrisse novelle per tutto l'arco della sua attività creativa, soprattutto nei primi quindici anni del Novecento. Nel 1922 decise di riorganizzare tutta la produzione e di inserire tutti i racconti in un’unica opera sotto il titolo di Novelle per un anno, per un totale di 360 novelle. Ne unì 225, però poi morì. Esse presentano una struttura enigmatica, poiché non sono disposte né in ordine cronologico, né in modo tematico. Vi erano le novelle “siciliane” che ricordano il clima verista, collocate nel mondo contadino siciliano e quelle focalizzate sugli ambienti piccolo borghesi, poi le novelle “romane” che attraverso la descrizione della condizione piccolo borghese moderna, si rivela meschina e frustrata. Questa novella ha dei legami con “Rosso Malpelo”, sono evidenti: la rappresentazione del duro lavoro nelle gallerie, la figura dell “escluso”, collocato all’ultimo gradino della scala sociale. Si può osservare che Pirandello però conserva i privilegi del narratore onnisciente, che osserva il mondo popolare dall’alto della propria cultura e interviene a giudicare la materia narrata. Rilevanti sono anche le differenze sul piano del contenuto: Rosso Malpelo è portatore di coscienza lucida e studia con impegno le leggi del meccanismo sociale, è un eroe intellettuale, Ciàula invece, vive una vita puramente istintiva quasi a livello animalesco. Il narratore insiste sul fatto che il personaggio è privo di consapevolezza, infatti a Pirandello interessa descrivere l’esperienza irrazionale, che si carica di valori simbolici, come la rappresentazione della nascita, di una rinascita o una risurrezione a nuova vita. La scoperta della luna invece è una vera e propria apparizione della divinità, la luna infatti è simbolo di Iside, la dea della risurrezione.
