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CIAULA SCOPRE LA LUNA, LUIGI PIRANDELLO, Dispense di Italiano

Ciaula scopre la luna: temi, personaggi, spiegazione, significati, struttura, il rapporto con Rosso Malpelo (analogie e differenze), il buio, la notte, la cava, la luna "ignara", la fine e il distacco da Verga, il movimento verso l'esterno, lo stile.

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 23/09/2021

cleliacitelli
cleliacitelli 🇮🇹

4.2

(22)

136 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica CIAULA SCOPRE LA LUNA, LUIGI PIRANDELLO e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! CIAULA SCOPRE LA LUNA La novella risale al 1906 e, per alcuni aspetti è in linea con la tradizione verista e, in particolare, si avvicina alla novella di Verga “Rosso Malpelo” TUTTAVIA “Ciaula scopre la luna” si pone in un ambito letterario diverso e, infatti, presenta caratteristiche differenti dalla novella verista. La novella pirandelliana è composta da 4 sequenze: la prima racconta l’inizio dell'episodio che porterà all’evento che dà senso al titolo OVVERO alla scoperta della luna da parte del protagonista Ciaula E INOLTRE in questa sequenza entra in scena un altro personaggio, quello di Zi’ Scarda; la seconda sequenza si concentra proprio su questo personaggio; la terza sequenza, invece, in parte continua il racconto iniziato nella prima sequenza e in parte ci fornisce informazioni sul protagonista; INFINE la quarte sequenza completa il racconto, che termina, appunto, con la scoperta della luna. Le sequenze, come sempre avviene nelle novelle pirandelliane, sono separate da spazi bianchi e questo elemento, forse, potrebbe riportarci all’idea dell'autore riguardo alla realtà, idea ben diversa da quella sostenuta da Verga: INFATTI per Pirandello la realtà è un coagulo di incongruenze, di incoerenza e di disorganicità MENTRE per Verga la realtà è qualcosa di razionale, in cui tutto funziona, DAL MOMENTO CHE si fonda sul principio di causa-effetto. | personaggi della novella sono Ciaula, il protagonista - Zi' Scarda, anziano che sfoga su Ciaula la rabbia derivante dai soprusi che egli subisce dal sorvegliante Cacciagallina - Cacciagallina, appunto il sorvegliante della cava che, però, ricopre un ruolo secondario nella novella. In qualche modo Ciaula e Zi’ Scarda sono simili: INFATTI entrambi vivono un processo di degradazione, quasi di disumanizzazione PERO’ Ciaula raggiunge il livello più basso, diventando quasi una bestia TANTO CHE il suo nome ha un legame proprio con un animale (Cornacchia) (soprannome derivante dal fatto che egli fosse particolarmente abile nell’imitare il verso dell’animale) MENTRE Zi’ Scarda, pur vivendo un processo di degradazione, non giunge al livello più basso MA conserva una sorta di lato umano. CIO’ è dimostrato dal fatto che Ciaula non prova alcun sentimento MENTRE Zi’ Scarda sì (dolore per la morte del figlio avvenuta tempo prima proprio all’interno di una miniera). Ciaula viene ridotto al verso di un animale E Zi’ Scarda, invece, a una smorfia che fa con il labbro e a una lacrima. Infatti, nonostante la sua anziana età, egli è costretto a lavorare ancora all’interno della cava per riuscire a mantenere la famiglia e la lacrima potrebbe sembrare causata, forse, dallo sforzo MA dietro si nasconde un sentimento: quello, appunto, di dolore per la morte del figlio. DUNQUE ZI SCARDA CONSERVA ANCORA UNA CERTA UMANITA?. Il rapporto tra Ciaula e Zi’ Scarda è diverso da quello tra Rosso Malpelo e Ranocchio: INFATTI Rosso Malpelo “sottomette” Ranocchio MENTRE Ciaula è sottomesso da Zi’ Scarda. MA in nessuno dei due casi il personaggio che sottomette è spinto da malvagità MA solo dal desiderio di sfogare la propria rabbia. INOLTRE Ciaula, pur essendo il più emarginato fra gli emarginati come Rosso Malpelo, avendo raggiunto il livello più basso di degradazione, non ragiona, si esprime come un animale ed è privo di coscienza MENTRE Rosso Malpelo è “intellettuale” seppur a modo suo INFATTI ragiona, è cosciente e cerca di spiegare a Ranocchio la legge del più forte, interpretando con le sue capacità “L’origine della specie” di Darwin. L'ambientazione è quella di una cava DUNQUE lì lavorano gli emarginati della società siciliana, in particolare vicino Agrigento (lo capiamo perché nel testo si fa riferimento a un piccolo paesino vicino la provincia siciliana) TUTTAVIA Ciaula è il più emarginato fra gli emarginati, è considerato senza dignità e il soprannome che gli viene dato sicuramente lo dimostra. L'ambientazione è un elemento di analogia con la novella “Rosso Malpelo” TUTTAVIA Verga, in quanto verista, lascia che “il racconto si faccia da sé” E PER QUESTO utilizza il metodo dell’impersonalità, lasciando che siano personaggi interni all'ambiente del protagonista a raccontare la vicenda; MENTRE nella novella di Pirandello a raccontare è un narratore esterno all'ambiente della cava. Ciò che porta Ciaula a vivere l'evento che dà senso al titolo è raccontato nella prima sequenza: INFATTI il narratore racconta che una sera i lavoratori avrebbero voluto smettere di lavorare senza aver completato il compito deciso dal sorvegliante Cacciagallina, il quale, quindi, con la pistola in mano, aveva ordinato loro di continuare anche durante la notte. Mentre tutti si rifiutano, Zi’ Scarda rimane nella cava insieme a Ciaula che, sottomesso dall’anziano, obbedisce agli ordini senza lamentarsi. D’altronde il ragazzo è abituato a lavorare nel buio della cava, dove non si avverte la differenza tra giorno e notte DAL MOMENTO CHE è sempre buio e l’unica luce è quella emessa dalla lanterna. DUNQUE CIAULA NON TEME IL BUIO DELLA NOTTE ALL’INTERNO DELLA CAVA; ANZI si sente a suo agio sottoterra, quasi come fosse un animale. TUTTAVIA veniamo a conoscenza della più grande paura di Ciaula: il buio della notte che si contrappone a quello della cava. INFATTI lì dentro egli si sente protetto MENTRE all’esterno no, vedendo quello spazio aperto e nero, buio. Questa paura deriva dall’episodio della morte del figlio (Calicchio) di Zi’ Scarda: INFATTI quando era avvenuto lo scoppio che fece morire il ragazzo e che fece perdere la vista da un occhio all’anziano, Ciaula si nascose in una cavità lontana e, una volta uscito, invece di trovare la luce, trovò solamente il buio pesto E QUINDI da quel momento nacque in lui il terrore della notte buia. QUINDI quella sera in cui dovette rimanere a lavorare di notte, Ciaula temeva il buio, sapendo di dover uscire dalla cava. INFATTI, piegato dal peso che trasportava, si trovò all’uscita della cava MA QUELL’USCITA HA RAPPRESENTATO PER LUI UNA RINASCITA, L'INIZIO DELLA VITA VERA. INFATTI, uscito, Ciaula vede la luna (sapeva della sua esistenza ma non dava alcuna importanza) e, in modo del tutto involontario, cominciò a piangere. DUNQUE il Ciaula finale diventa un personaggio portatore di umanità, diverso da quello iniziale perché ora capace di provare sentimenti, anche se inconsapevolmente. Questa sequenza finale suggerisce come l’uomo non viva in simbiosi con la natura: INFATTI Ciaula vive senza dare peso all’esistenza della luna E LA LUNA, ALLO STESSO MODO, è “ignara di lui”, totalmente indifferente all'uomo. SIGNIFICATIVAMENTE le “mani nere” di Ciaula si contrappongono alla “chiarità d’argento” della luna. La sequenza finale mette in evidenza un’ulteriore punto di distacco tra Verga e Pirandello: INFATTI in Rosso Malpelo (ma in generale nel pensiero di Verga) vi è l’idea di un movimento verso l’interno INFATTI alla fine Rosso Malpelo va all’interno della Cava, dove muore e dove sembra essere stato generato. DUNQUE il microcosmo, piccolo ambiente della cava, coincide con il macrocosmo: per Rosso Malpelo la cava è il mondo, non esiste altro TANTO CHE solo per caso viene a conoscenza dell’esistenza della prigione MA COMUNQUE in modo indiretto, ovvero attraverso il personaggio di un operaio ex carcerato.
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