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cinema americano contemporaneo, Sintesi del corso di Storia Del Cinema Americano

riassunti libro cinema americano contemporaneo

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 27/03/2019

anita-brazzalotto
anita-brazzalotto 🇮🇹

4.4

(42)

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Scarica cinema americano contemporaneo e più Sintesi del corso in PDF di Storia Del Cinema Americano solo su Docsity! IL CINEMA AMERICANO CONTEMPORANEO 1.La New Hollywood : Taxi Driver “Non si uccidono anche i cavalli?” film del 1969 tratto dal romanzo di McCoy con la regia di Pollack. È un film contro il darwinismo sociale, in cui si denuncia il mito del sogno americano, i concorrenti della maratona di ballo si danno tutti da fare ma alla fine ottengono solo sconfitte ed umiliazioni. La gara non è solo dura e spietata ma è anche truccata. I due protagonisti Gloria (Jane Fonda) e Robert (Michael Sarrazin) nel finale, ormai esauriti dalla gara, appoggiati ad una balaustra, lei chiede a lui di spararle e quest’ultimo lo fa, prende l’arma e le spara. Film prodotto dalla ABC, principale rete tv americana. Questo film racconta di un’America amara e cattiva; film che si allontana dal modello canonico del racconto classico. Il film si svolge quasi unicamente in un unico ambiente, cioè la sala da ballo. La pellicola si apre con una sequenza muta, vediamo un bambino in una prateria e un cavallo che corre libero e selvaggio, si può far riferimento al fatto che questo bambino è Robert ma non si sa se quello che vediamo sia un flashback o un qualche sogno . Lo statuto delle immagini è AMBIGUO, ritorna così il concetto di AMBIGUITA’, tipico del cinema della modernità, concetto che il cinema classico cercava di evitare, anzi voleva che lo spettatore uscendo dalla sala non avesse il minimo dubbio su ciò che aveva appena visto. L’ambiguità ritorna anche sul finale quando Robert spara a Gloria e vediamo che lei cade morta sul prato dov’era stato ucciso il cavallo all’inizio, qui il senso di ambiguità è del tutto evidente. Presente e passato, sogno e realtà si fondono. Dieci anni prima ad Hollywood sarebbe stato impensabile produrre un film così, ma tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 di film così Hollywood ne produce molti. È la rivoluzione della New Hollywood sono film che impongono : ✓ Nuovi temi ✓ Nuovi tipi di personaggi ✓ Nuovo linguaggio in cui compaiono elementi anomali, derivanti dal cinema della modernità. Lo studio system entra in crisi alla fine degli anni ’40 per due ragioni: 1. Fine dell’integrazione verticale le Major controllavano tutti e tre i passaggi della produzione del film(produzione, distribuzione ed esercizio) ma nel 1948, una sentenza della Corte Suprema, nota appunto come Paramount Decision, impone alle Majors di vendere le loro sale cinematografiche, con il passare del tempo l’integrazione vertiale viene smantellata. 1 2. Avvento della TVtutti gli studios si trovano ad affrontare il problema dell’avvento della tv, che sottrae al cinema grandi fette di pubblico. Quest’ultimo preferiva stare a casa a vedere un film piuttosto che uscire e le sale cinematografiche per combattere la concorrenza iniziano a passare in maniera massiccia al colore, c’è l’affermazione del formato panoramico, iniziano a circolare film in 3D ed il suono stereofonico. Ma è una lotta persa in partenza perché il pubblico preferisce comunque rimanere a casa. Nel giro di 20 anni Hollywood perde 2/3 del pubblico. Fino alla metà degli anni’40, il 60% degli americani andava al cinema; negli anni 70 il pubblico sarà solo il 20%. Fino alla prima metà degli anni ’50 gli studios realizzano all’incirca 400 film all’anno perché esisteva ancora il block booking per avere un tot. Di film di serie A dovevi prenderti tutto il pacchetto che conteneva anche un tot di B- movies. Con la Paramount Decision però questa pratica viene considerata illegale. Inizia così l’era del roadshow film ultra-spettacolari, girati in Techinicolor e formato panoramico che vengono proiettati in sale di prestigio e i biglietti costano un po’ più del normale tentativo di sconfiggere il piccolo schermo. Il problema però non è solo che il pubblico sia diminuito rispetto al cinema classico ma è anche perché il pubblico è cambiato ad Hollywood il pubblico di riferimento era la famiglia, ora il pubblico di riferimento sono i giovani, le famiglie rimangono a casa a guardare la tv, e i giovani non si riconoscono più nei valori della new hollywood. Alla fine del decennio viene abolito il Codice Hays che risulta ormai anacronistico il codice viene abbandonato definitivamente nel 1968. Hollywood per la prima volta è in concorrenza con le case indipendenti gli indipendenti si dividono in due tipi: 1. Indipendenti di lusso, come Goldwyn e Selznick, organici al sistema degli studios 2. Indipendenti poveri, come la Monogram e la Republic, specializzati in B- movies Ma negli anni ’70 gli indeipendenti riescono a conquistare porzioni grandi di pubblico, come per es. Corman, praticando un cinema spregiudicato e a basso costo. Nella prima metà degli anni ’70, la casa di produzione di Corman, la American International Pictures dà vita al filone dei beach party movies (ragazzini che fanno feste sulla spiaggia con all’interno storie d’amore) e anche a surf culture californiana. Nella seconda metà degli anni ’70 invece, l’AIP realizza film dedicati ai bikers e alla controcultura in cui è presente sesso, droga e violenza. Negli anni ’70 inoltre, per la prima volta il mercato Hollywoodiano risulta permeabile ai film stranieri. Nelle sale d’essai della città si proiettano abitualmente cinema d’autore come Antonioni e Fellini o addirittura Polanski. 2 L’aspetto più straordinario è che tutto ciò è realizzato con il finanziamento delle Majors. Anni di esagerata libertà creativa, i registi esercitano un controllo sul film impensabile negli anni dello studio system. È un clima di novità che si diffonde nel cinema americano “2022: i sopravvissuti” 1972 Fleischer, è un film di fantascienza diretto da un artigiano dello studio system. Il film è della MGM ed ha un contenuto in sintonia con la New Hollywood, infatti racconta un’America sull’orlo del baratro. Il protagonista è un poliziotto onesto che viene ferito mortalmente dai suoi nemici perché aveva scoperto che i poveri si nutrivano di cibo sintetico, realizzato con dei cadaveri. La New Hollywood è composta da due tipi di generazioni: 1. I registi nati durante la SGM e che debuttano alla fine degli anni ’60 ed inizi ’70 Coppola, Scorzese, Spielberg, Lucas, De Palma 2. Quelli nati tra il 1922-’31 che iniziano a lavorare nel cinema e nella tv tra gli anni ’50 e gli anni ’70 e sono Altman, nichols, Penn, Peckinpah. Inoltre nella New Hollywood partecipano anche dei vecchi maestri, con la nascita della NH non significa che dal 1969 il vecchio cinema non esiste più, ma ci sono dei registi che continuano a fare i film nella vecchia maniera e questi ultimi hanno anche grande successo. Il successo commerciale di questi film indica il fatto che la maggior parte degli spettatori vuole ancora andare al cinema, bisogna solo offrirle un prodotto adatto. Quindi la New Hollywood è un momento di profonda trasformazione del cinema americano: 1. Cambiamento del rapporto tra produttori e registi, favorendo gli ultimi. I cineasti hanno maggior libertà d’azione. 2. Nascita di nuovi filoni road movie, complottisti. Inoltre vecchi generi vengono rimodernati e aggiornati, uno di questi è il western, come per esempio “Pat Garret e Billy the Kid” di Peckinpah 1973. 3. Comparsa di nuovi modelli divisticimolto attori e divi di questo periodo si distanziano dai canoni della Hollywood classica. Si affermano attori come De Niro, Hoffman, Al Pacino… 4. New Hollywood gira in ambienti reali si lavora on location. Quindi da un lato i registi della New Hollywood per quanto riguarda il racconto continuano sulla linea del cinema classico; dall’altro lato si ipotizza una netta discontinuità tra la Hollywood classica e la New Hollywood, perché i protagonisti di questo ultimo filone sono opachi ed incapaci di prendere decisioni, a differenza del protagonista del cinema classico che doveva agire. La narrazione in entrambi i casi e chiara e coerente. 5 Il regista degli anni ‘60/’70 più vicino al cinema d’autore è Cassavetes con “Shadows” non fa parte della New Hollywood perchè i suoi film sono realizzati con bassi budgets, sono indipendenti, fuori dal racconto tradizionale e lontano dalla logica dei generi. I finali possono essere ambigui, come quello de “Il laureato” oppure aperti come nel caso di “Il braccio violento della legge”, ha un finale che va contro le regole del cinema classico e sembra quasi un finale alla Antonioni. Allora tornando alla domanda di partenza “La New Hollywood è la Nouvelle Vague americana?” risposta ambigua, c’è una continuità stilistica tra la vecchia e la nuova Hollywood, ma c’è anche l’influenza evidente del cinema della modernità. 3.Figli del loro tempo: Scorzese, Schrader, De Niro e Taxi Driver. 8 febbraio 1976 al Baronet & Coronet di New York debutta “Taxi Driver” diretto da Scorzese ed interpretato da De Niro. Successo immediato, tutto esaurito dal primo spettacolo, critica americana è in parte favorevole. La Columbia, casa di produzione del film, si colloca al 12° posto in classifica dei film più visti. Maggio 1976 il film vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes, trasformando il regista e l’interprete principale in due divi. Scorzese è laureato in cinema alla New Tork University. Quella della New Hollywood è la prima generazione di registi che hanno studiato il cinema del passato e avendo la conoscenza di ciò che accade nel resto del mondo. È una generazione di cinefili accaniti. Scorzese già dai primi sei film che ha fatto prima di “Taxi Driver” rivela la sua personalità, fa film contro la guerra del Vietnam, mette in scena ingiustizie contro la società del tempo. “Alice non abita qui” 1974debito si Scorzese verso il cinema d’autore, rielaborazione dei drammi di Sirk e Minnelli. Al centro c’è un personaggio femminile e si capisce che Scorzese lavora all’interno del sistema dei generi. • Sceneggiatore di “Taxi Driver” è Paul Schrader, regista che nasce in provincia, in una famiglia anglosassone e calvinista. Ma anche se tra lui e Scorzese c’è molta differenza anche sul piano sociale, per quanto riguarda il cinema vanno d’amore e d’accordo. Anche Schrader va all’università, University of California Los Angeles e si laurea con i membri più in vista della New Hollywood. Comincia come critico e passa poi alla sceneggiatura, in America questa pratica era molto praticata. S. però non è solo un critico è anche un grande studioso e autore di un volume importante: “Trascendental Style in Film: Ozu, Bresson, Dreyer.”, dedicato ai tre maestri del film muto e nessuno di questi americano. Per quanto riguarda l’aspetto AUTOBIOGRAFICO, “Taxi Driver” appartiene più a Schrader che a Scorzese, per il personaggio principale, Schrader si ispira alla 6 figura di Aerthur Bremer, un pazzo che nel 1972 aveva sparato a Wallace, governatore e candidato alla presidenza dell’Alabama. S, inoltre prende spunto anche dalla sua vita, il sogegtto del film, nasce da un momento difficile della sua vita, era appena uscito da un divorzio, non aveva soldi, beveva…. Ha un legame empatico con il personaggio di Trevis Bickle anche le ossessioni para-religiose di Trevis sono legate all’educazione calvinista di Schrader. Il livello d’identificazione sceneggiatore-personaggio è stretto S. dà a De Niro i propri stivali e il suo giubbotto per identificarsi ancora di più. In “Taxi Driver” attori chiave della New Hollywood De Niro, Harvey keitel. La musica è fatta da Herrmann uno dei compositori che aveva cominciato con “Quarto Potere” 1941 di Welles; Herrmann morirà prima dell’uscita della pellicola ma Scorzese lo ricorderà nei credits del film. I volti di De Niro e di Keitel sono lontani dai profili anglosassoni ma il loro stile di recitazione non è nuovo, loro sono usciti dall’ Actors’ Studio. Il film nasce da un incotnro tra culture diverse, quella americana e quelal euro- asiatica. • Girovagare senza meta del protagonista nella sua deriva esistenziale che sfocia nella violenza fine a se stessa. I personaggi nel cinema della modernità si perdono in un errare privo di senso, come lo si può vedere anche ne “L’Avventura” di Antonioni 1959. In Taxi Driver c’è l’andare a zonzo urbano. Travis uccide per colmare il vuoto di una vita solitaria e senza scopo, all’inizio vorrebbe uccidere il candidato alla presidenza Palantine, perché lo vede un rivale in amore, è il datore di lavoro di Betsy, la ragazza che l’ha rifiutato. La sua prima vittima però è un ladruncolo nero , poi si rifà su Sport il protettore di Iris la giovane prostituta che lui vuole salvare, questo fatto lo prenderà come una missione. Il protagonista ha un’ossessione per il sangue e questo rimanda all’archetipo della cultura americana . Nome tutelare di Taxi Driver è John Ford con “Sentier Selvaggi” 1956 in cui si narra di John Wayne che va alla ricerca per anni degli indiani che gli hanno rubato la nipote . Come Ethan, Trevis è reduce di una guerra perduta e anche lui deve liberare una ragazza. Il film non ci dice in maniera esplicita che Travis ha combattuto in Vietnam ma ce lo fa capire ✓ Indossa un giubbotto militare e una t-shirt dei marines ✓ Nel suo appartamento c’è una bandiera del Vietnam ✓ All’inizio del film ci dice che è stato congedato dai marines nel1973, il che significa che probabilmente è stato in Vietnam Forse visto che ha combattuto nel Sud-est asiatico le sue motivazioni per uccidere Palantine non sono così nulle. 7 A partire da questo film il paratesto diventa più importante del testo logica del blockbuster, che guadagnano molto di più di un film proiettato in sala. • Fine anni ’70 inizio anni ’80 erosione della libertà d’azione che i registi e i produttori avevano avuto con la New Hollywood. C’erano state della grandi vittorie ma anche delle grandi sconfitte come per es. “I cancelli del cielo” 1980 di Cimino, un western che al botteghino risultò un flop totale. • Anni ’80 le majors NON erano più disponibili ad investire su progetti personali, per fare ciò bisognava rivolgersi a case più piccole. Gli anni della New Hollywood per i registi sono stati anni importanti, erano molto più liberi che in altri momenti storici. Lucas e Spielberg artefici della nascita del Blockbuster che dopo la fine della New Hollywood hanno continuato la loro carriera, restando al centro di hollywood. Scorzese ha un caso diverso rispetto ai due autori precedenti, è riuscito a perseguire il suo percorso autoriale cominciato negli anni ’70. C’è stata comunque una ristrutturazione dell’assetto industrialela Hollywood contemporanea si chiama CORPORATE HOLLYWOOD: 1. Ripristino dell’integrazione verticale 2. Catene di sale cinematografiche possedute dalle majors 3. Legislazione antitrust aggirata con l’aiuto del governo 4. Le majors vengono assorbite da grandi corporation NEL CUORE DELLA CORPORATE Hollywood ci sono film che si concentrano èpiù sugli adolescenti, la Hollywood classica si concentrava di più sugli adulti, ora il cinema è pensato per i giovani. Lo spettatore è o un bambino o un adolescente. Esempio di due adattamenti hollywoodiani dello stesso libro: 1. “Occhi bianchi sul pianeta terra” 1975 di Boris Sagalapporta molte modifiche del romanzo, prima di tutto il protagonista non muore ma c’è un lieto fine, riesce a trovare il vaccino per la malattia. La scleta dell’attore è perfetta, S. usa Charlton Heston che rispecchia Neville in maniera perfetta, incarna il mito combattente WASP. I suoi nemici sono una setta di fanatici millenaristi, antitecnologici e sono ispirati alla Famiglia di Charleston Manson. Il protagonista quando va al cinema proiettano ininterrottamente “ Woodstock: tre giorni di pace, amore e musica” documentario del 1970 di Wadleigh. Alla fine dopo aver trovato il vaccino il protagonista muore e le minoranze conquistano il pianeta. Neville rappresenta l’ultimo della sua specie e dove abita l’eroe è l’ultimo pezzo di un impero americano in rovine. 2. “Io sono leggenda” Lawrence 2007 il protagonista è interpretato da un attore nero, Will Smith. Film che esce a ridosso delle elezioni americane a cui partecipa Obama. 10 Il film semplifica e banalizza il romanzo di Matherson. I nemici di Neville non sono una società alternativa a quella umana ma sono creature mostruose prive di parole. La costruzione del personaggio è molto semplicistica, basta pensare a che film gaurda il protagonista per ingannare il tempo: “Shrek” È pensato per spettatori poco interessati ad andare nel profondo delle cose. Ormai per cercare un erede del cinema americano classico non bisogna rifarsi al cinema ma alla televisione come “Lost” o “Mad Men”, è qui che si trovano le doti degli sceneggiatori americani del passato. Questo eprchè per interessare gli spettatori è più facile investire sulle ricchezze delle storie non sugli effetti speciali e i divi. 2.Postclassico o manierista? Cinema mainstream americano dibattito critico-teorico sulla natura linguistica di questa produzione. Un’ipotesi è che la New New Hollywood si presenti come una forma postclassica , dove la compattezza e la fluidità del racconto si sfaldano e così lo spettatore può tratte piacere solo nei singoli momenti attrazionali. Ad opporsi a questa idea di rottura c’è Bordwell e Thompson. Nel suo “The Way Hollywood Tells It” Bordwell sostiene che il cinema americano dagli anni ’70 in poi rappresenta solo uno sviluppo manieristico di quel modello. B. parla di continuità intensificata che all’incirca coincide con la formula contemporary classical cinema proposta da Thompson, che indica un montaggio più rapido ma che rispetta i canoni del montaggio classico. Inoltre ci sono movimenti di macchina arditi, uso degli efeftti speciali. Questo è fatto perché si pensa che ormai lo spettatore vedrà il film su uno schermo piccolo, e non grande come quello del cinema. Secondo Bordwell quello che il cinema americano contemporaneo perde è la varietà che c’era nello stile classico non si usa più molto la profondità di campo, il lonk take… Ma ci sono delle eccezioni 1997”Titanic”Cameron maggiori successi commerciali della New New Hollywood.prima parte è incentrata sulla storia d’amore dei due ragazzi, lei ricca lui povero, ma la seconda parte è incentrata sull’affondamento del transatlantico. Lo spettatore resta seduto in sala fino alla fine perché vuole sapere come andrà a finire la storia d’amore tra i due, tra Di Caprio e Winslet. Quindi qui gli efeftti speciali giocano un ruolo secondario. 11 Il cinema classico era una realtà abbastanza flessibile absta vedere il musical o il cartoon, troviamo quindi comunque dei casi che sfuggono alle regole classiche. Ad es. “Il grande cielo” 1952 Howks e “Un dollaro d’onore” 1959 Howks ad un certo punto il flusso della storia si interrompe, per un numero di canto, che è inutile cioè se non ci fosse la storia non cambierebbe. Tutto ciò per dire che il modello di fondo è rimasto inalterato negli anni. 3.Indiewood Cinema d’autore statunitense realtà più vive ed interessanti del panorama cinematografico internazionale , è una realtà varia in cui convivono realtà molto diverse tra di loro. Si va da David Lynch a Quentin Tarantino. Uno dei migliori, tra i CAPER MOVIES ( genere che racconta la realizzazione di una rapina) “Inside Man” 2006 Spike Lee. Molti autori americani di questo periodo hanno preso le redini della generazione della New Hollywood x es. Anderson e Altman. Distinguere oggi, in America, tra cinema d’autore e cinema mainstream è particolarmente arduo perché il panorama americano ha avuto un forte indebolimento dell’antica contrapposizione tra Majors e indipendenti. A partire dagli anni ’90 l’equilibri che si era instaurato tra majors e indipendenti negli anni ’50, si è incrinato a favore delle Majors, che hanno però acquistato delle case di produzione più piccole, come per es, la Miramax. Oggi gli studios fanno ricerche di mercato più accurate che negli anni del periodo classico la Hollywood classica divideva il pubblico in tre fasce: • Adulti • Bambini • Anziani Oggi invece la divisione non è più così e l’articolazione è basata sulla divisione del genere sessuale e l’appartenenza etico-culturale. E così negli anni ’90 nasce una produzione indipendente che però attinge dalla Hollywood classica che si chiamaIndiewood. Indiewood è un cinema indipendente fatto con le majors. Si tratta quasi di un ossimoro, prodotti industriali standard venduti come opere libere. Dentro ai confini di questo genere ci sono film molto interessanti e registi di grande spessore, come per es. Tarantino. 4.La difficile arte della fuga:”Le iene” di Tarantino Inizio film la macchina da presa gira intorno al tavolo per poi fermarsi sui personaggi in una serie di primi piani fissi. La scena d’apertura contiene il tema che verrà sviluppato poi nel film sottolinea anche l’importanza della dimensione della narrazione orale. “Le iene” mostra il tòpoi del cinema americanoLa camaraderie tra guerrieri. Non ci sono personaggi femminili, solo uomini con la pistola. 12 Il contesto del racconto e la situazione vissuta dai personaggi è stata vista come una metafora della nazione americana e dei cittadini statunitensi sopravvissuti al trauma dell’11 settembre. La serie tv “Lost” è quindi considerata il paradigma televisivo del continente America il senso si smarrimento è allusivo fin dal titolo della serie “LOST”. Le sei stagioni non rimuoveranno mai il senso di lostness che è la condizione di partenza, e in un certo senso l’arrivo, della narrazione. I personaggi che sono sopravvissuti al disastro aereo provengono da diversi contesti del mondo reale e rappresentano diversi tipi di eroi o antieroi, che mettono in crisi la funzione stessa dell’eroe. Il vissuto di certi personaggi ci riporta a scenari tipicamente americani o a ciò che sta fuori dagli stati uniti, come per es. il mondo arabo; dall’altro alto le dinamiche fantastiche sono costruite per mantenere il dubbio e l’incertezza, e di trovare spiegazioni logiche degli eventi che stanno accadendo. Ognuno dei personaggi è costretto ad interpretare uno specifico tipo di eroe. Tutti sono costretti a dassumersi delle responsabilità. Ognuno di questi personaggi proviene da un passato critico ed il presente li obbliga ad assumere nuovi ruoli. Gli eroi di lost sono costretti a rivedere sempre le loro priorità e la ragione del perché siano lì. Il principio del BENE e del MALE , vengono ricondotti in due personalità opposte • Il biondo Jacob • L’Uomo Nero I due sono fratelli, come Abele e Caino. I misteri dell’isola, in generale, non si chiariranno mai del tutto. Sono molte le questioni che emergono il quadro complessivo è però destinato a rimanere irrisolto, in uno spazio-tempo non definito, dove i personaggi si persono per ritrovarsi nell’aldilà. I sopravvissuti di Lost possono simboleggiare i sopravvissuti dell’incidente delle Torri Gemelli dell’11 settembre 2001 poetica del losteness, molto significativa nel cinema americano di quegli anni. Ad emergere prima di tutto è lo smarrimento. Possiamo definirli film del dopo, questa teoria è riconducibile a tutti i film a ridosso dell’attentato alle Torri Gemelle. 2.America oggi. Temi, immagini, rappresentazioni del disastro. Attentato 11 settembre si pone come major event. È considerata una specie di soglia per l’America. Questa data ha ricondotto gli americani a riconsiderare la loro storia fare i conti con il loro presente e passato, così da poter riconsiderare il futuro. Negli anni 15 successivi al 2001, c’è stata una riflessione collettiva su cosa significhi essere americani. Per le narrazioni audiovisive c’è un problema legato alla realizzazione delle immagini l’evento stesso ha messo in discussione la sua rappresentazione perché si pensava dovesse essere censurata. L’esibizione dell’immagine e dell’evento hanno conosciuto forme e modalità paradossali, di autocensura e di dislocazione”11 settembre 2001”film uno di Gonzalez e l’altro di Penn. • Film di Gonzalez immagini del film reali giungono a film già avviato e sono intermittenti. Ci sono brevissimi flash alternati dallo schermo nero, in sottofondo sentiamo delle voci • Film di Penn c’è una piccola storia privata, quella di un vedovo che tenta di mantenere in vita la sua piantina, su una finestra buia, immaginando che la moglia sia ancora lì con lui. In entrambi i film c’è un meccanismo di RIMOZIONE DELLE IMMAGINIla metabolizzazione dello shock dell’evento relativo all’impatto visivo risulta difficile. “La 25°ora” è il primo film di finzione a mostrare Ground Zero e ad ottenere il permesso di girare on location. Ci sono stati diversi film che raccontano dell 11 settembre x es. “World Trade Center”2006 di Oliver Stone. Nelle diverse narrative nascono delle questioni più profonde, sempre legate a questa tragedia, e soprattutto si fa riferimento al tema del lostness, che merge come tratto di molte narrazioni cinetelevisive del periodo. Molti TOPIC come per esempio la questione della giustizia, soprattutto le produzioni mainstream post 11 settembre si eracno concentrate molto su questo tema. Si dà così luogo ad un cinema della paranoia come il trauma della guerra in Vietnam aveva contribuito ad alimentare un nuovo versante. Molto cinema della New Hollywood esprimeva questa paranoia. Cinema post 11 settembre anche il New horror contemporaneo si è concentrato sull’orrore e il trauma con il ritorno dei mostri. Il cinema di questi anni quindi racconta il crollo morale, psicologico, idologico derivato dal crollo delle due torri. Altro tema ricorrente è quello della violenza”The Departed”2006di martin Scorzese. La trama è fatta dallo scontro tra affari criminali e polizia, nella quale i protagonisti saltano da una parte ad un’altra non prendendo una posizione, confondendo lo spettatore su chi è buono e chi è cattivo. Non a caso questo film è di un regista che nasce con la New Hollywood. Molti elementi riportano a film precenti di Scorzese e alla storia americana, come per esempio la colonna sonora, che è “Gimme Shelter” , una delle più famose canzoni dei rolling stones, una sorta di canzone della fine del mondo. È la terza volta che Scorzese utilizza le canzoni dei Rolling Stones nei suoi film. 16 C’è una ricorrenza all’ambientazione bostoniana location del cinema post- 11 settembre. Boston è la perfetta pars pro toto. Altro film importante è “Gangs of New York” clima di sorveglianza sia fisico che tecnologico, che mischiano modalità arcaiche, fisiche… softwere elettronici di ultima generazione. Quella che si combatte non è una guerra fatta solo con le armi ma è una guerra tecnologica. La distruzione di un file equivale all’annientamento di una persona. I cellulari come armi speciali. Il film è un vero ritratto dell’America contemporanea. La caduta di Queenam nel film di “The Departed” è tanto significativa quanto quella del crollo delle torri gemelle. Scorzese continua la sua analisi sull’America in maniera coerente con “Shutter Island”2010 e poi nel 2013 con “The Wolf of Wall Street” parabola dell’America alla fine degli anni’80. Per quanto riguarda il documentario, significativo è il nome di Michael Moore che attraverso l’unione di documentari, satira, commedia realizza una serie di documentari che offrono una cronaca diretta sulla situazione attuale 4 titoli importanti sono: • “Bowling a Columbine”2002 • Fahrenheit 9/11 • Sicko • Capitalism: A Love Story Sulla relazione con l’America moderna non vanno dimenticati i War Movies che affrontano temi come il terrorismo e le guerre del decennio molti film si concentrano sui singoli soldati, sui loro disagi personali, facendo molto riferimento allo stress post traumatico del ritorno dalla guerra. Inoltre ci sono anche delle saghe fantascientifiche o fantasy o dei blockbuster tratti da fumetti dove i toni cupi acquistano evidenza, come per es. “Matrix”. 3.”La 25°ora” Film di Spike Lee, registra afroamericano, è stato il primo mainstream del 2002 a mostrare il Ground Zero. Il film è tratto dal romanzo di David Benioff del 2001. Belpoliti sottolinea l’importanza delle immagini del Ground Zero nella 25°ora • Primo lungometraggio che ha proposto le immagini del Ground Zero • Lee ci fa vedere il cantiere con una rapida e allucinata sequenza • Sembra quasi un cantiere lunare ed è ripreso solo di notte La maggior parte delle recensioni si sofferma sulla prima sequenza, a loro detta la più importante del film. Ancora oggi, a distanza di anni, quelle immagini mostrano una sorta di tabù, quello spazio deserto che dà il senso di voragine. Una voragine accarezzata con rispetto dalla macchina da presa, dalla luce azzurrina del cantiere. 17 La New Hollywood non è comunque estranea alla commedia, uno dei suoi film più rappresentativi è “Il Laureato” ci sono più storie d’amore, ma il fatto più nuovo che lo fa un fil della New Hollywood è il fatto che lui è stato lasciato da lei perché è andato a letto con la madre di lei. Sul piano morale è un film molto forte, rompe tutti i precetti del Codice Hays. Sul piano della struttura drammatica il film è del tutto tradizionale: 1. Boy meets girl ben incontra Elaine e capiscono di essere fatti l’una per l’altro 2. Boy loses a Girl Mrs.Robinson rivela alla figlia di avere un flirt con il suo Ben 3. Boy gets girl Ben riesce a strappare Elaine dal nuovo ragazzo per bene che ha appena sposato e i due fuggono insieme. Dopo il film di Nichols, altri film affrontano temi simili, come per esempio “Fiore di cactus” di Wilder, ma qui la controcultura viene utilizzata come elemento scenografico. “Piccoli omicidi” di Arkin scema della romantic comedy degli anni ’30, come in “Susanna!” ma con l’aggiunta della rivolta anti-borghese. Ma nel quadro della commedia hollywoodiana anni ’70 il nome che emerge maggiormente è quello di Woody Allen, il quale riesce a reinventare pienamente il canone con “Io e Annie” e “Manhattan”. Spesso Allen viene inserito nella New Hollywood ma egli fa un percorso completamente diverso a Scorzese, Coppola e Altman. Allen prima di tutto debutta come scrittore comico e non come regista, passa alla regia nel 1969 con “Prendi i soldi e scappa”. I suoi primi lungometraggi sono abbastanza poveri, quel che conta è la performance dell’attore. Il grande salto avviene con “Io e Annie” con questo film Allen passa dal cinema comico alla commedia romantica, e si vede una consapevolezza sempre maggiore del mezzo cinematografico. L’incipit del film monologo di Allen che si rivolge alla macchina da presa, poi segue un flashback della sua infanzia . la storia vera e propria inizia dopo i 5’ minuti di prologo. Questo è uno dei film più aperti alla contaminazione tra cinema classico e cinema moderno. È un film di rottura messa in scena e montaggio estranei alla tradizione americana, rinuncia alla promessa della felicità. A differenza del cinema hollywoodiano classico che la felicità era una prerogativa nella New Hollywood non è così. Nel film di Allen i protagonisti si lasciano non a causa di una forza superiore ma dal fatto che loro due non riescono a vivere insieme! L’eroe di Io e Annie non vuole integrarsi, ci sono persone normali che si rendono conto che i rapporti umani possono fallire questo non si era ancora mia visto nella commedia americana. 20 La lezione di Io e Annie avrà una ripercussione anche sul cinema successivo, soprattutto nel cinema mainstream, tra cui “Harry ti presento Sally” 1989. Gli altri due lungometraggi sono “Insonnia d’amore” e “c’è post@ per te”. In tutti e tre i lungometraggi la protagonista è interpretata da Meg Ryan, prima diva americana specializzata in romantic comedy; inoltre tornano le star maschili come Matthew McConaghey, Tom hanks e George Clooney. La romantc comedy che insieme ad Harry ti presento Sally segnerà gli anni ’90 è rappresentata anche da “Pretty Woman” 1990 con Richard Gere e Julia Roberts. Quest’ultimo film rappresenta il film blockbuster questo ha due limiti: • Impianto narrativo elementare • Moralismo di fondo È una rivisitazione della favola di Cenerentola, lei è una prostituta dal cuore puro che trova il principe azzurro. Ma in questi film non c’è la sottigliezza della Hollywood classica, per ritrovare quest’ultima bisogna riferirsi alle serie tv come Friends, Scrubs e Sex and the City. Nel contesto della commedia d’autore contemporanea il nome più rilevante è quello di Wes Anderson egli da un lato ha trovato nuove vie e dall’altro ha riannodato il filo con il passato. 4.Harry ti presento Sally Questa commedia riprende numerosi elementi di “Io e Annie”, ma lo farà riadattandolo al cinema mainstream e per prima cosa aggiungera l’happy ending. Nel finale del film l’uomo corre disperato per raggiungere la donna amata, come nel finale di “Manhattan”,ma a differenza di quest’ultimo Harry conquista la ragazza. In “Harry ti presento Sally” troviamo molti luoghi e personaggi simili a quelli di Allen La vicenda inizia in un campus universitario, dove i due si sono appena laureati ed entrambi vogliono trasferirsi a New York. Poi Allen fa uno skyline della città di New York e vediamo i due protagonisti nel cuore del Greenwich Village. Un secondo incontro dei due avviene 5 anni dopo in un aeroporto ed il terzo incontro, altri 5 anni, avviene in una libreria e questo sarà l’incontro decisivo. I due pezzi che sentiamo in “Harry ti presento Sally” cioè It Had to Be You e But Not For Me erano già presenti nei due film di Allen. Inizio di Harry ti presento Sally è analogo all’inizio di Io e Annie il primo film inizia con una coppia di anziani coniugi che si rivolge alla macchina da presa e raccontano il modo in cui si sono conosciuti, ,ma qui la rottura della quarta parete è evitata. Il loro sguardo non è rivolto verso di noi, ma verso un ipotetico operatore. 21 La Ephron riprende molto Allen e questo lo si vede anche nei dialoghi, molto ironici. Harry è ossessionato dalla paura della morte, come lo è Alvy nel film di Allen. Il film di Ephron e Reiner a differenze di quello di Allen è un vero film di consumo, forse manca di originalità però è un film che funziona. I dialoghi sono brillanti Il finale del film riprende molto quello di “Manhattan” ma anche molto quello di Wilder “L’appartamento”. Un film di genere è un film che abbiamo già visto che però dev’essere un po’ diverso, altrimenti il pubblico si annoia. È proprio questa dialettica tra continuità e rottura che sta il gioco dei generi. CAP.5 IL NEO-NOIR: BLOOD SIMPLE (1984) 1.Dal noir al neo-noir Il caso del neo-noir è utile appunto per sottolineare la caratteristica dei generi cinematografici è da considerare il fatto che non è semplice definire un genere, i confini di esso non sono mai totalmente definibili in det. cerchi. La stessa nozione di Noir appare negli anni ’50 in uno scritto di due studiosi francesi, Borde e Chaumeton “Panorama, du film noir American” i quali si riferiscono ad una serie di film noir americani usciti tra il 1941 e il 1953. La definizione di noir venne data comunque a posteri, con l’intento di riconoscere un determinato genere, con un unico senso narrativo e stilistico. La definizione di noir molte volte è stata esclusa da determinate categorie, ma per quanto riguarda il cinema la definizione è usata ancora oggi e riconosce una categorie di opere con certe caratteristiche. Il noir, come genere, affronta diversi cambiamenti di rivisitazione, decostruzione eccecc In seguito venne aggiungo un aggettivo davanti a noir e cioè neo NEO-NOIR , definizione che si afferma progressivamente, derivante dalla sua matrice madre, il noir. Sia al noir che al neo-noir devono venire riconosciute delle determinazioni di genere • Mostrano il dark-side dell’american dreams • Il noir classico si collegava alla tragedia del dopoguerra e della seconda guerra mondiale; invece il noir si ricollega al dopoguerra del Vietnam, dello scandalo Watergate • Il noir classico si esprimeva attraverso patters di tipo allusivi, personaggi borderline, crisi d’identità dell’uomo, contesto notturno ed onirico di ambienti urbani • Il neo-noir continua con le caratteristiche del noir classico ma via via aggiunge delle coordinate tematiche e retoriche. 22 “Io conosco solo il Texas….. e qui tutti sono soli” parole espresse dal detective texano sono parole che hanno riferimenti politici.. In questo monologo c’è un esplicito richiamo sia al presente che al passato , trova spazio un discorso morale. Il detective-cowboy è la versione oscena e antieroica del outlow hero del noir con quello del western. Anche gli altri personaggi saranno degli archetipi. Inoltre la dimensione minimale di fatti e personaggi sminuisce e banalizza l’intrigo di sangue e sesso presente alla base della storia Lentezza e torpore del Texas definiscono una precisa geo-estetica che motiverà il tempo del film. I personaggi agiscono all’insaputa, non conoscono la verità. Anche la final girl, Abby, che sopravvive a Visser, resta ignara dal sapere della storia, che il solo spettatore ha potuto condividere con il detective-cowboy. Quello che il prologo inaugura è uno studio comportamentale su esseri degradati, abbruttiti o inebetiti da condizioni ambientali, che non persono in verità e profondità politica dell’abstract game del film. Dimensione fantastica del film i personaggi resi quasi ombre, fantasmi, dialettica della luce/buio. Visser è un personaggio chimerico, fantastico; Marty, la vittima vivrà sopo il suo omicidio come una sorta di revenant Blood Simple ha anche una dimensione sociologica e un senso politico preciso, come lo si vede nel prologo del film. Il film, dice Buccheri, è un teorema alla Hitchcock oltre al gioco narrativo si può dire che lo stesso incrocio tra humor e drama rimanda al regista inglese. H. come incrocio tra “Psyco” e “La cngiura degli innocenti” soprattutto quest’ultimo è incisivo, ma è “Psyco” che è più presente a diversi livelli, come nella lunga sequenza dell’omicidio di Marty, in cui Ray ripulisce la scena del crimine , come fa Norman, poi il movimento dei tergicristalli che ricorda il viaggio di Marion che sbaglia strada e si trova al Motel. Infatti “Psyco” può essere considerato il punto di partenza del neo-noir. CAP.6 “EYES WIDE SHUT” KUBRICK 1999 1.Kubrick autore. Con soli 13 film Kubrick incarna l’archetipo dell’autore, creando un mito. “Eyes wide shut” è l’ultimo film fatto da Kubrick perché egli morì nello stesso anno, il film uscì postumo. Il mito del regista americano, definito anche personaggio-Kubrick, deriva dall’idea che ogni film di Kubrick abbia cambiato il cinema, ogni opera prodotta risulta unica nel suo genere; “2001:Odissea nello spazio”, “Shining”, “Barry Lyndon”, “Arancia Meccanica”, “Full Metal Jacket”. Per riconoscere l’autorialità di Kubrick, si sottolinea la ricorrenza di uno schema di lavoro che si ripete per ogni film: 1. Ricorso ad una fonte letteraria pre-esistente 2. La partecipazione del regista stesso nella fase di sceneggiatura 25 3. Lunga preparazione documenti, location, dècor, costumi…. 4. Lunga fase di prove per gli attori 5. Un tournage numero di ciack, per ottenere così la perfezione 6. Fase di montaggio molto lunga, in cui vengono scelte anche le musiche, che costituiscono una parte fondamentale per i suoi film 7. Attenzione specifica per la promozione del film, distribuzione, doppiaggio Il metodo Kubrick diventa marchio d’autore anche per i temi ricorrenti che caratterizzano il suo universo narrativo. Kubrick era anche un grande sperimentatore delle tecniche che rendevano possibili tutti gli effetti che appaiono nei suoi film. Kubrick è stato una figura del paradosso e della contraddizione mito e divo da un lato, genio solitario ed inaccessibile dall’altro. Lontano dall’industria hollywoodiana ma lavorava comunque con le majors più importanti. Aspetto più eclatante la questione dell’autoralità, aveva una posizione antiautorialista . affermazione del nome di Kubrick e il suo definirsi con un metodo d’autore in grado di controllare tutti gli aspetti della sua opera. Il percorso di Kubrick ha anche anticipato in qualche modo la New Hollywood determinato dall’indipendenza dall’esercizio statunitense. La fase maggiore del regista inizia con il suo trasferirsi in Inghilterra1° FASE DELLA SUA CARRIERA: • Inizio anni ’50 il regista inizia a fare film che trovano spazio nel cinema d’autore • Il suo cinema si è guadagnato quest’aura artistica anche per il suo successo commerciale e al supporto che ha avuto dall’industria americana binomio arte/industria. • La sua attività lavorativa ebbe inizio nel 1945 come fotografo per il “Look Magazine”, la rivista aveva comprato le foto di K. che raffiguravano la morte di Roosevelt. Inizia poi a afre documentari predendo spunto sue foto come “Day of the Fight” 1950, un documentario su un pugile, i film che realizza K. in questo periodo sono fatti investendo il suo denaro. Nel 1951, secondo documentario, “Flying Padre” e nel 1953 “The Seafarers” considerato primo film d’autore americano, da parte di Burstyn. La carriera di Kubrick inizia proprio sotto l’insegna di cinema d’autore, la prima fase della sua carriera si motiva e si sostanzia in relazione ad un nuovo contesto di produzione e consumo che modifica e rinegozia i rapporti con Hollywood. “Il bacio dell’assassino” 1953 girato per le strade di New York, verrà distribuito dalla United Artist, il film segnò un riconoscimento a Kubrick proprio come autore. “Orizzonti di Gloria” 1957, “Lolita” 1962 successo con il box office. “Arancia Meccanica” e “Shining” film di grande interesse commericiale. 1963”Il Dottor Stranamore” enorme successo fra i giovani anticipando la ribellione giovanile. 2.tra Vienna e New York. Modernità e postmodernità di Kubrick Kubrick ha segnato con la sua opera la cultura del Novecento raccontando le sue storie in maniera da riconoscere il suo stile di film in film. 26 Newyorkese del Bronx nasce nel 1928 e muore nel 1999 è di famiglia ebrea di origine mitteleuropee. Kubrick è anche definito l’ultimo autore viennese, secondo un’espressione di Gunning. In tutta la sua filmografia è importante l’influenza mitteleuropea filosofia di Nietzsche, a Joyce, Kafka….. Per la musica, Kubrick la utilizza sia a livello extradiegetico che diegetico Vienna-Berlino-Hollywoodpercorso dei registi emigrati in questi anni ed è un percorso importante anche per Kubrick. Metà anni ’40 e ’50 New York è al centro della cultura moderna, K. frequenta corsi di letteratura alla Columbia University, incontra James Agee, ha contatti con la scuola di fotografia di New York. Frequenta inoltre le proiezioni cinematografiche del MOMA dove vede molti capolavori sia europei che americani. Da un lato le influenze newyorkesi hanno influenzato il suo modo di fare cinema, dall’altro i modelli europei gli sono serviti per il confronto dei grandi temi come lo scontro tra ragione e irrazionalità, l’inconscio, il destino e la storia, attraverso l’ironia, la satira e lo straniamento queste due anime si rafforzano l’uno con l’altra. Il realismo fotografico serve per aggiungere qualcosa di perturbante nei suoi film. Kubrick si può dire che si trovi tra il moderno e il post moderno, tra Vienna e New York questi ultimi due poli si sfidano in maniera significativa in “eyes wide shut”. 3.Stile e senso dell’ultimo film di Kubrick:”Eyes Wide Shut” Film che esce postumo, dopo la morte di Kubrick, le aspettative erano alte, c’erano due divi come la Kidman e Cruise. Il film uscì nel luglio del 1999, K. morì a marzo. È definita un’opera non finita, sgrammaticata, ci sono molte imprecisazioni e c’è il dubbio che il regista molte cose non le avesse ancora approvate. Eppure appare come un’opera kubrickiana, con una forte coesione interna, anzi ci sono molte accortezza nel montaggio, come il ricorso a raccordi sbagliati, scavalcamento di campo che ricordano lo stile di Kubrick. Secondo Bernardi questo film rimanda molto alle tematiche freudiane, infatti l’opera fa collegamenti alle ripetizioni e ai transfert. Il motivo dominante però è quello del doppio, collegato in maniera diretta al perturbante. Tutto accade all’interno di universi chiusi, familiari e perturbanti definiti con la ripetizione ossessiva delle stesse forme visive come la vecchia prospettiva rinascimentale, frequenza di sonorità contemporanee e dodecafoniche, riproposta di un’altra forma simbolica privilegiata, carrello in avanti. Il film “Eyes wide Shut” il film rivela la sua natura di sintesi es essenza di un intero percorso. C’è lo spostamento di ambientazione , da Vienna a New York. Musica utilizzata è il waltzer di Sostakovic. Lo schema del racconto kubrickiano rivela lo stesso pattern circolare di tutti i suoi film. Il film mette in scena il doppio attraverso il gioco degli specchi, della scissione. 4.Fiabe, sogni, doppi, maschere 27 di utilizzare come musica d’apertura della sequenza. È un brano di world music, è il risultato di arrangiamenti di un brano uscito poco fa. In seguito “masked Ball” si fonde con un altro brano intitolato “Migration” di Pook, con il proseguire della sequenza si fonde un altro brano “Stranger in the Night” che produce ancora di più un effetto di straniamento. Più tardi quando Bill sarà smascherato , Kubrick utilizza Ligeti con “Musica ricercata II”, si tratta di un commento musicale extradiegetico. Quando poi Bill assiste all’orgia non udiamo alcun sospiro o gemito, è un effetto di astrazione e derealizzazione. I dialoghi sono pronunciati in maniera straniante, recitate in maniera stilizzata. Livello di costruzione del profilmicole scenografie e gli ambienti rimandano a luoghi che sono dispositivi spettacolari, teatri in cui si tematizza il guardare voyeristico. L scenografia è un luogo dispositivo spettacolare. Le performance sono tutte artificiali, non reali, non vive. I corpi che si spogliano sono simili a dei manichini, i movimenti e le camminate delle donne sembrano corpi da sfilata. Il momento culminante dell’orgia presenta poi performance innaturali, le posizioni dei performers richiamano alle iconografie erotiche dell’antica grecia. Ci sono inoltre tutta una serie di movimenti di macchina circolari, il quadro prospettivo è deformato a grandangolo che creano un altro effetto di straniamento. Gamma cromatica stilizzata in una serie di ricorrenze. Motivo della maschera quelle che vediamo sono maschere veneziane, un rinvio alla commedia dell’arte, è un universo di segni. Bill è una maschera immobile, senza sbocco erotico, è passivo nella storia e nel discorso del film. Il tentativo di Bill di familiarizzarsi con l’eros lo riporta alla morte Battuta finale del film, detta da Alice è ambigua, beffarda e crudele. CAP.7 IL CINEMA DELLA CONVERGENZA “MATRIX” 1.Cinema due Saggio di Casetti “L’occhio del Novecento. Cinema, esperienza, modernità” in cui si chiede che cosa rimane del cinema del Novecento in questo nuovo millennio e in che modo si è trasformato. La trasformazione è talmente grande che lo studioso lo definisce “Cinema Due”. Secondo Casetti la trasformazione ha a che fare con 3 grandi spinte: 1. Svolta digitale 2. Nuovi modi di consumare e vivere l’esperienza cinema 3. Nuovo paesaggio mediale La natura digitale investe radicalmente la stessa identità dell’immagine, che non trae origine necessariamente dal dispositivo cine-fotografico, ma può essere il prodotto di un algoritmo matematico. 30 Le immagini possono essere tramesse su dispositivi diversi, non sono il cinema , ma anche pc, tablet ecce cc Quindi il pubblico diventa un audience, e dall’altro lato il singolo spettatore coincide con un utente in grado di connettere la mutata esperienza filmica con altre pratiche mediali. Il Cinema Due vive, muta, negozia il suo ruolo istituzionale, le sue pratiche produttive, i suoi modi di rappresentazione come ha sempre fatto nella storia. Il pre-cinema e il post-cinema si assomigliano il cinema occupa sempre un ruolo importante nel sistema dei media e della cultura contemporanea. Jeckings l’ha definita cultura convergente dove i vecchi e i nuovi media collidono. 2.Blockbuster, franchise e convergenze. Passaggi precedenti che hanno preparato al cinema della convergenza, passaggi che hanno visto il cinema americano come protagonista. Introduzione del digitale è avvenuta trent’anni fa, inizialmente per singole porzioni di film e poi più per esteso. 1977 “Guerre Stellari” lucas usa il computer graphics per la simulazione dell’attacco della Morte Nera. L’anno successivo Donner aveva utilizzato effetti speciali per gli opening titles in “Superman” Da allora la tecnologia digitale ha coinvolto più aspetti della filiera cinematografica. I blockbuster sono perfetti per lanciare le nuove tecnologie il film diventa così una sorta di locomotiva dalla quale vengono trainati altri media e nascono così nuovi brand. Per questo processo quindi lo schermo è solo l’inizio di un’avventura che viene a definire il cinema contemporaneo, soprattutto quello statunitense. La caratteristica determinante della Hollywood contemporanea è la corporatizzazione, cioè gli studios sono entrati in una corporation con interesse finanziari attraverso i quali si sfruttano i prodotti cinematografici. caso esemplare è "Godzilla” 1998 franchise che comprende film, cartoni, giocattoli ma un altro caso esemplare è quello di “Guerre Stellari” fino ad arrivare a “Matrix”. Il 1999 è un anno chiave, esce il primo film di “Matrix”e nasce un fenomeno che denomineranno “spostamento sismico”, notando che nel 1999 i blockbuster hanno conquistato il mercato mondiale. Questo spostamento sismico non comporta solo l’entrata di milioni di dollari ma, incide molto anche sulla forma dell’intrattenimento, a cominciare dalla modalità di produzione narrativa. 3.Racconti transmediali e forme della convergenza. 31 Storyworld quadro di riferimento culturale che regola le dinamiche di funzionamento dei sistemi transmediali. È il racconto che catalizza le pratiche sociali di funzione, partecipazione di utenti che a loro volta si fanno produttori di contenuti. Il transmedia storytelling di Jenkins non è altro che un universo diegetico raccontato attraverso diversi prodotti e canali. Tra saghe e i loro derivati, si definisce un sistema che rimodella i contenuti su più media forma-film collegata a correlazioni extracinematografiche . Queste specifiche valgono anche per le serie tv che devono essere pensate per superare la testualità chiusa e pensare ad un’evoluzione seriale. Secondo Wyatt l’emergere della superficie stilista del film, andrebbe di pari passo con gli elementi narrativi, utili allo sfruttamento a livello di marketing il blockbuster trionfa con la svolta digitale, ma è discutibile l’idea che lo spettacolo dello stile comporti necessariamente una svalutazione del racconto. Inoltre, come sostiene King, il film in quanto tale matiene una sua specifica dimensione narrativa che gli consente di funzionare anche autonomamente qui si mette in dubbio che il blockbuster contemporaneo rappresenti una rottura con lo stile classico, e lo studioso anzi, sottolinea la continuità tra la vecchia e la nuova Hollywood. Questa nuova macchina, chiamata cinema due, lavora soprattutto nell’ambito del cinema fantasy infatti i nomi più importanti sono: “Guerre Stellari”, “Godzilla”, “Harry Potter”, “Matrix” 4.Il caso Matrix:”Casablanca nell’era della convergenza” Jenkins e il riferimento alle sua narrazioni transmediali un ruolo importate ce l’ha il saggio dedicato a “Matrix”. Il franchise di Matrix rappresenta un fenomeno epocale esempio massimo del modello dello storytelling. Tutto ciò che avviene intorno a Matrix avviene in maniera eclatante, c’è stata una grande risposta da parte dei fan. A partire dal ruolo dei nomi all’interno del film, spesso dalle ascendenze mitologiche, religiose, o c’è un riferimento al Coniglio Bianco o le innumerevoli citazioni che ci offrono per richiamare un rinoscimento da parte dello spettatore. Matrix primo classico del Cinema Due già il primo film della trilogia si è posto come film-soglia, e che insieme agli altri due, dà vita ad un’opera canonica. Bruce Sterling, autore di fantascienza, fornisce una sintesi dei temi presenti nel film di “Matrix”: • Film con molti elementi di attrazione popolare • Un pot-pourri con tutte le varianti del caso del repertorio dei clichè evidenziati da Eco per Casablanca in Matrix questi clichè funzionano perfettamente al servizio del amcrogenere fantastico. 5.”Enter the Matrix”.Reale, virtuale e molto altro 32 Il secondo film è “Nightmare Before Christmas”1993 Selick, su un soggetto di Tim Burton. Il film adotta la tecnica dello stop-motion, quella dell’animazione di pupazzi, del tutto diversa dal disegno animato. Entrambi i film conoscono un notevole successo, tanto che altri film negli anni seguenti si rifaranno a questa tecnica. Quando escono questi due film sono percepiti come casi unici. Un altro regista che nel contesto dell’aniamzione americana contemporanea si rifà allo stop-motion, ed è Wes Anderson, che nel 2009 firma “Fantastic Mr. Fox”, il regista offre un adattamento del testo originale di Dahl. In questo lungometraggio aprtecipano divi di grande importanza come per esempio Clooney, Meryl Streep e Bill Murray, ritroviamo molti temi, situaione e humor tipiche di Wes Anderson. I cartoni in generale non erano visti come veri e propri film, erano considerati un’arte minore, d’intrattenimento infantile, i registi non erano neanche accreditati nei credits. “Toy Story-il mondo dei giocattoli”1995 Lasseter, fu il primo lungometraggio realizzato interamente al computer. L’animazione digitale dimostra subito di possedere grandi risorse creative. Nel giro di pochi anni il digitale sconvolge il cinema d’animazione. Ma anche i veri film, come può esserlo “Il signore degli anelli” dove alcuni personaggi sono stati creati interamente al computer 2.L’animazione digitale Rivoluzione molto rapida ma ha avuto una grande gestazione • Anni ’50 primi esperimenti di animazione computerizzata, quando i fratelli Whitney realizzano dei cortometraggi con la grafica computerizzata • Anni ‘60/’70 continuo progredire della ricerca, i fratelli Whitney collaborano per gli effetti speciali di “2001:Odissea nello spazio”. • Anni ’80 la computer grafica esce dalla preistoria primo lungometraggio che fa uso di computer-generated imagery è “Tron” diretto dalla Disney. Al botteghino fu un grande insuccesso, ma impressiona molti giovani sperimentatori. il punto di svolta è la fondazione della Pixar, la società nasce nel 1979 come Graphic Group, dentro il dipartimento informatico della Lucasfilm e la rileva nel 1986 Jobs. “Toy Story” è coprodotto Disney. Tutta la storia tra la Pixar e la Disney è molto diffcile, in quanto Lasseter aveva collaborato con la Disney per “Red e Toby” ma poi si licenciò per lavorare per “Tron”. La Disney e la Pixar si riunì nel 2006 con “Toy Story” e si vede da molti dettagli: 1. Numeri di canto, tipici della disney 2. Il soggetto del cartone è pensato per un pubblico infantile 35 Ma allo stesso tempo ci sono molti elementi innovativi dà vita e coscienza ad oggetti che nelal realtà sono inanimati, è un mondo, come lo è quello della disney, in cui umano e non umano riescono ad interloquire tra di loro. Uno degli ultimi prodotti Disney-Pixar è stato nel 2013 “Frozen”, nel quale da un lato c’è il melò delle due principess, dall’altra i numeri comici di olaf. L’animazione digitale porta in sala non solo i bambini ma anche gli adulti, presentando una serie di allusioni, battute, riferimenti politici che sono rivolti agli adulti. In questo modo si divertono gli spettatori di tutte le età. 3.”Do you know the muffin man?” Film che prova la rinascita del disegno animato anche per i più grandi è SHREK diretto da Adamson e jenson e prodotto dalla DreamWorks, compagnia fondata nel 1994 da Speilberg. Lungometraggio che viene ammesso al Festival di Cannes accanto a film d’autore. C’è l’operazione di costruire il testo su due livelli, una per i più piccoli e l’altra per i più grandi Dialogo tra Shrek e Ciuchino, quando l’orco gli spiega, tramite la metafora degli starti di cipolla, la complessità della psicologia degli orchi, che sono animali complicati questa è la metafora del film stesso. Da un lato c’è la fiaba, con i suoi personaggi canonici e lo schema narrativo di base ma gli eroi in questione non hanno i ruoli convenzionali, l’eroe è un orco, il principe è uno spregevole dittatore, la principessa è un’orchessa, il drago è una femmina che si innamora di un asino. La scena più esilerante è quella dove Lord Farquaad deve scegliere tra tre scapole la sua futura regina lo specchio magico de le presenta come fosse una trasmissione televisiva. • L’epica medioevale si mescola con la cultura Novecentesca • Il film recupera anche elementi della letteratura per l’infanzia il dialogo tra Lord Farquaad e l’Omino di Marzapane “Do you know the muffin man?” è una filastrocca di epoca vittoriana. • Troviamo un catalogo dei personaggi delle fiabe Geppetto, Pinocchio, i tre porcellini, il lupo, Cenerentola e Biancaneve. • Canzoni diegetiche presenti nel film molto lontane da quelle della Disney una è la canzone con la quale si presenta Robin Hood insieme ai suoi merry man, si tratta di un numero simile a quelli di Broadway; la seconda è quella che chiude il film, “I’m a Beliver”, classico anni ’70, eseguita da Ciuchino e dai personaggi delle fiabe presenti al matrimonio di Shrek. Il momento canoro più antidisneyano è quello in cui la bella principessa cammina nel bosco fischiettando una dolce melodia Fiona si mette a duettare con un uccellino solo che la bestiola per il troppo fiato utilizzato, scoppia. A questo punto Fiona prende le uova che erano nel nido e ne da una frittata ribaltamento dello spirito di Biancaneve. 36 Fiona è una ragazza dal grande senso pratico rutta dopo aver mangiato, fa mosse kung fu. L’icona per la creazione di Fiona è stata Cameron Diaz che le presta anche la voce. L’aniamzione digitale usa attori famosi in modi sistematici. Il protagonista di “Toy Story “ è Tom Hanks. In Shrek, la voce dell’orco è stata data da Mike Myers, Ciuchino è Eddy Murphy, un attore caratterista, perfetto per il mulo parlante. Ma quello che avvicina maggiormente gli adulti ai film d’aniamzione è il loro sottotesto c’è un discorso sulla realtà contemporanea, del mondo in cui viviamo noi. L’animazione non fa che mettere in scena famiglie diverse due madri senza marito, padre che vive solo con il figlio, branchi anomali che stanno insieme contronatura. C’è un evidente rimando alle famiglie gay tutti hanno il diritto all’adozione. La famiglia è un costrutto culturale, l’animazione paradossalmente si rivela una delle più complesse forme per adulti. 37
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