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Cinema italiano - Stefania Parigi, Appunti di Storia Del Cinema

Riassunto dettagliato relativo alle lezioni svolte

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 30/03/2023

ChiaraDB01
ChiaraDB01 🇮🇹

4.2

(21)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Cinema italiano - Stefania Parigi e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! CINEMA ITALIANO OSSESSIONE - LUCHINO VISCONTI Il film è diviso in tre parti : - Tesi : arrivo di Gino alla locanda ; innamoramento tra Gino e Giovanna ; fuga ; - Antitesi ( liberazione da Giovanna) : viaggio ad Ancora , incontro con lo spagnolo e alternativa dell’amore di Giovanna , ricaduta di Gino ; - Ritorno alla tesi : si conclude con l’uccisione del marito di Giovanna da parte dei due protagonisti , ritorno di Gino da Giovanna con un ritorno alla passione Tutti questi blocchi sono simmetrici e si ha uno sviluppo circolare perché si ritorna alla situazione di partenza ( non si arriva mai ad una conclusione , ma all’ineluttabilità del destino). La circolarità la si può notare anche nella figurazione delle immagini : il film inizia e termina con la strada che costeggia il Po ( paesaggio chiave) Questo film è caratterizzato da un’aria di traviata , infatti c’è la presenza di una serie di canti lirici che caratterizzano il marito di Giovanna. ELEMENTI INNOVATIVI L'ambiente utilizzato rappresenta uno degli elementi di maggiore innovazione rispetto alle opere realizzate fino a quel momento dal cosiddetto ‘’ cinema dei telefoni bianchi’’ dell'epoca fascista. in questo senso il regista decide di rinunciare ad un ambientazione costituita da paesaggi da cartolina per affidarsi invece alla campagna ostile della pianura padana che allo stesso tempo diventa l'emblema del tormento della psiche dei personaggi. Un altro elemento assolutamente rivoluzionario e la messa in crisi della sacralità della famiglia, infatti la trama è concentrata su l'incontro tra una giovane donna che e Giovanna e un'affascinante avventuriero che è Gino il quale diventerà in breve tempo il suo amante e con il quale progetterà l'omicidio di suo marito. la presenza squilibrante di Un terzo incomodo va ad incrinare la concezione classica del matrimonio attraverso una serie di dinamiche che si vanno ad instaurare tra i tre personaggi e attraverso l'introduzione gli elementi come la passionalità, la carnalità e la morte. inoltre possiamo dire che Gino è un personaggio immorale e può essere definito come un ‘’ eroe dello spreco’’, anche tenendo in considerazione la precedente moralità del regime fascista. Nel film ci sono degli elementi molto significativi che si ripetono e uno di questi è sicuramente la strada, legata ad una simbologia positiva infatti in un primo momento viene intesa come un orizzonte senza fine che sembra permettere la fuga per i due amanti, successivamente però la strada prende un significato negativo in quanto simboleggia l'impossibilità di fuga e l'illusione di una nuova vita che non si realizzerà mai per i protagonisti. inoltre ritroviamo anche la presenza del fiume che è considerato come un paesaggio primordiale ed è in questo luogo che avvengono i momenti più significativi del film tra i quali la scena d'amore tra Gino e Giovanna e si vede quindi come l'arenile del po diventa l'unico luogo possibile per i due amanti per poter finalizzare la loro passione, allo stesso tempo il fiume a causa del suo carattere deserto diventa il presagio dello sviluppo drammatico della storia. Possiamo quindi dire che questo film ricalca un realismo che si basa su un carattere operistico cioè su una forte espressività : i suoi personaggi appaiono fusi con l'ambiente circostante che entra in dialettica con quelle ‘’ maschere tragiche’’ che sono in realtà i personaggi. non a caso nello stesso anno Visconti scrisse un'importante saggio sulla rivista cinema intitolato ‘’ manifesto del cinema antropomorfico’’, nel quale espone i motivi che lo avevano condotto al cinema ovvero l'impegno di raccontare ‘’ storie di uomini vivi nelle cose , non le cose per se stesse’’ . nella sua concezione di cinema antropomorfico il peso dell'essere umano è l'unica cosa fondamentale ed è l'uomo che con la sua presenza crea l'ambiente. possiamo quindi dire che si tratta di un cinema che ruota attorno all'analisi dell'uomo e che mira a rappresentare la realtà così come essa si svolge davanti ai nostri occhi. NASCITA Dagli uomini riuniti intorno alla rivista cinema nasce nel 1943 il film ossessione, cioè un'opera importantissima di Visconti e allo stesso tempo manifesto ideale del nuovo cinema italiano del dopoguerra, infatti quest'opera segna una netta frattura con il cinema del fascismo portando avanti un avvicinamento al realismo pur mantenendo ancora una struttura estetica molto diversa da quella che si sarebbe andata a delineare negli anni a venire con il neorealismo italiano. La regia di Visconti è composta da inquadrature studiate in maniera dettagliata e con dei movimenti di macchina calibrati. il film infatti è caratterizzato da una serie di contrasti come dalle nette totalità bianche e nere : gli interni sono oppressivi e gli esterni sono desolati (campi lunghissimi e dispersivi). in questo film Visconti pone tutto ciò che hai imparato dal realismo poetico di Renoir e dalle varie esperienze teatrali, però si riesce anche a scorgere una sorta di americanismo che rende il film ancora più efficace. Nel corso dell'ideazione del film abbiamo l'uso del carrello, della gru, dei campi medi e dei primi piani di Gino e vari movimenti di macchina (panoramica) e inoltre abbiamo anche il mistero del personaggio di Gino che è sempre mostrato di spalle è soltanto il carrello che si trova davanti lo mostra per la prima volta. ALTRI PERSONAGGI Particolare attenzione va fatta nel personaggio dello spagnolo, in quanto la sua funzione è stata al centro di aspre polemiche a causa di un'intera sequenza che lo vede come protagonista. inizialmente fu ideato per rappresentare l'essenza della solidarietà proletaria (è importante ricordare infatti che Visconti era molto vicino al partito comunista, infatti l'incontro tra Gino e lo spagnolo avviene in treno e quest'ultimo aiuta Gino che è in difficoltà per dover pagare un biglietto.) Una volta che i due prendono una stanza da letto in una locanda si ritrovano a condividere lo stesso letto e prima di coricarsi lo spagnolo cerca di convincere Gino a scordare Giovanna proponendogli di rimanere con lui. una volta che Gino si trova a letto con l'intenzione di dormire, alle sue spalle abbiamo lo spagnolo che si copre la testa con il cappello perché è infastidito dalla luce, lo spagnolo dopo aver spento la luce accendo un fiammifero per accendersi una sigaretta ma prima di spegnerlo se ne serve per osservare il corpo di Gino : la scena viene mostrata attraverso una semi- oggettiva e per questo motivo si vede chiaramente lo spagnolo che guarda il corpo dell'amico e non a caso questa fu una delle prime inquadrature ad essere censurate. L’altra alternativa di Giovanna e Anita, una ballerina che incarna un senso di solidarietà, un rapporto di amicizia piuttosto che sessuale. Anita e lo spagnolo appartengono al principio di realtà mentre Giovanna fa parte di una natura ribelle. DIALETTICA TRA I PERSONAGGI un altro aspetto molto importante è il momento in cui Manfredi presenta la sua falsa identità con il 9 di Giovanni episcopo : episcopo – vescovo ; Giovanni – apostolo : in questo caso abbiamo una chiara allusione al sacro che si distacca completamente dal comportamento sadico nazista ci sono anche delle forti connotazioni sessuali che vengono però eliminate dalla critica italiana e sottolineate da quella straniera : per esempio viene sottolineata l'omosessualità del capo nazista, Pina evidenzia una femminilità sana, l'altra parte Marina e Lauretta sono caratterizzate da una vita basata sul sesso, sulla droga e sul denaro. Un altro aspetto molto importante è la rimozione dei fascisti, i quali non sono rappresentati come degli assassini ma come degli aiutanti dei nazisti : queste persone hanno paura di uccidere e lo si può notare per esempio nella parte finale del film durante l'uccisione di don Pietro. possiamo quindi notare come Rossellini voglia demonizzare i nazisti e rimuovere i fascisti. SCENEGGIATURA Questo film è fondato su una sceneggiatura elaborata anche se in realtà Rossellini puntava all'importanza del mito dell'improvvisazione e infatti più volte ribadisce la mancanza di una sceneggiatura. si dice inoltre che il film sia stato girato in una situazione di emergenza e che c'era la mancanza di una pellicola anche se in realtà era trovabile, infatti si dice che si trattasse dell'uso di una pellicola avariata MORTE i tre personaggi positivi e tra l'altro protagonisti principali del film sono caratterizzati da una morte epica ed eroica : - morte di Pina : Rossellini va contro ogni canone e fa morire la protagonista a metà durata del film. la morte della donna è caratterizzata dalla caduta del proprio corpo ed è guidata da un eroismo involontario e dall'amore. la sua morte è osservata da tutti i presenti quindi parliamo di una morte pubblica ed è subito commemorata dal prete e secondo alcuni critici il funerale è come se avvenisse in mezzo alla strada. Rossellini in questo caso cambia angolazione e prospettive e non segue le regole della verosimiglianza. per un attimo si inquadrano anche le giarrettiere della donna e poi con l'avvicinamento del prete si allude all'opera di Michelangelo ( prete – Madonna \ Pina – Cristo – forte iconografia) ; - morte di Manfredi : la morte di Manfredi è una vera e propria tortura ed è intramezzata da alcune scene musicali, dalla camminata avanti e indietro del capo tedesco e da discorsi che non riguardano la situazione dell'uomo. anche in questo caso abbiamo un'iconografia: passione di Cristo (capo di Manfredi che cade) e crocifissione (braccia aperte). anche in questo caso la morte di Manfredi è caratterizzata dalla presenza di uno spettatore che è il prete, il quale senza occhiali vede la scena in maniera poco nitida.l successivamente abbiamo poi l'assenza della verosimiglianza in quanto il prete vede in maniera nitida la morte di Manfredi. la tortura è considerata dalla critica come un evento molto forte e quindi Rossellini viene criticato di cattivo gusto, successivamente un critico francese sottolinea l'importanza di guardare con i propri occhi la morte - Morte del prete : la sua morte avviene per fucilazione a Forte Bravetta (i fascisti non riescono a sparare e per questo lo fanno i nazisti). la sua morte è paragonata al sacrificio di Cristo e proprio in questo momento e gli pronuncia ‘’ Dio perdona loro non sanno quello che fanno’’ e inoltre pronuncia le stesse parole che reale don Pietro Morosini pronuncia prima di morire ‘’ difficile non è morire bene, ma vivere bene’’. anche in questo caso abbiamo la figura dello spettatore che sono i bambini, che svolgono tra l'altro un ruolo fortemente importanti in quanto sono i primi testimoni dei disastri che avvengono in quel periodo. ricordiamo inoltre che durante il corso del film avviene la macellazione delle pecore tra le varie morti e questa è una chiara allusione all’Agnus Dei. infine nell'inquadratura finale abbiamo la presenza dei bambini e della città di Roma monumentale : si tratta di un simbolo di speranza e soprattutto di incorporazione del dolore della morte e della guerra, inoltre è anche importante soffermarsi sul fatto che il Rossellini non mostra mai l'avvenire PAISA’ – ROBERTO ROSSELLINI Questo film è considerato come il primo passo verso un nuovo modo di raccontare e verso l'estetica del cinema moderno che rompe con il classicismo. non ci sono delle grandi figure attoriali e l'intenzione di Rossellini è quella di riportare in maniera autentica le differenze linguistiche tramite l'uso di dialetti regionali, lingua inglese e lingua tedesca. SCENEGGIATURA il lavoro della sceneggiatura è affidato a dei professionisti due dei quali sono italiani ( Sergio Amidei e Marcello Paglieri) e due sono scrittori stranieri ( uno inglese e uno tedesco, che è Klaus Meinn , figlio di Thomas Meinn che aveva combattuto contro la sua stessa patria). Erano stati inizialmente previsti 7 episodi per rappresentare l'avanzata degli alleati da sud a nord, le riprese iniziano nel gennaio del 1946 e terminano nel giugno dello stesso anno ( ricordiamo che Massimo Guida e Federico Fellini aiutano Rossellini per girare il film). La scelta dell'interprete è più importante della capacità di recitare : i tedeschi erano dei soldati prigionieri degli americani che Rossellini si fa prestare per girare il film e inoltre si fa anche prestare gip, fucili e altri oggetti. alcuni attori provengono direttamente dall’America come il soldato nero e gli infermiera dell'episodio fiorentino. Abbiamo poi la presenza di Renzo Avanzo, il quale collabora per la parte finale del film nell'episodio fiorentino, dove egli aveva combattuto realmente e dove la sua famiglia aveva delle terre DIALOGHI i dialoghi sono stati scelti attraverso il confronto diretto con gli interpreti non professionisti. possiamo notare che in questo film l'elemento fondamentale è il plurilinguismo il quale è strettamente relazionato con il multiculturalismo : ognuno parla la sua lingua e viene trasmessa quindi un'ottica polifonica. in alcuni casi il doppiaggio è necessario per la scarsa sonorità in altri invece è voluto (come nell'episodio dei preti romagnoli e di Carmela in quello siciliano) AMBIENTAZIONE per quanto riguarda l'ambientazione ci sono dei luoghi di realtà e di finzione : il viaggio inizia a Gela e questo episodio è girato a Maiori, dopodiché si passa all'episodio di Napoli, dove però non si passa per la città di Roma ma si arriva direttamente a Firenze e poi al Delta del Po. per quanto riguarda invece la scena romagnola alcune immagini si riferiscono a Savignano di Romagna, anche se poi la scena viene girata a Maiori. ASPETTO DOCUMENTARIO l'aspetto documentario del film non è dato solo dal modo di registrazione, ma anche da materiali cine- giornalistici di repertorio i quali certificano la veridicità del film : l'effetto è quello di una cronaca e la Voice over spiega allo spettatore dove ci si trova in quel preciso momento (dalla Sicilia al po) il materiale di repertorio è strettamente legato a quello narrativo : che la sua abitazione è una catapecchia, in questa parte troviamo una forte somiglianza tra i due protagonisti che si sentono esclusi. Dopo questa parte Joe e il bambino si rincontrano, il soldato all’inizio non riconosce il bambino e affrontano un viaggio all’interno delle grotte di Marcellina, cioè dove vive il bambino. Si tratta di un ambientazione reale dove la gente viveva davvero in quel periodo ( buio). questa località viene paragonata all'inferno : la realtà acquista un carattere visionario a causa dell'eccesso della veridicità e dopo questa condivisione di dolore Joe se ne va con il bambino. 4) terzo episodio- romano : in questo episodio viene espressa la nostalgia del romanzo d'amore, viene infatti espresso il contrasto tra il presente invivibile e il passato che è trasformato in mito. l'episodio inizia con una luce che corrisponde alla liberazione dal nazismo e successivamente abbiamo il buio delle strade di Roma dopo sei mesi dalla liberazione. il passato ha un'aria magica mentre il presente è tragico in quanto sembra che la città si sia arresa dalle speranze date dalla liberazione. si tratta di un episodio che assomiglia di più a Roma città aperta sia per quanto riguarda il tema sia perché anche in questo caso abbiamo la stessa attrice ( la Michi) 5) quarto episodio – fiorentino : in questo caso il dramma storico viene paragonato ad un dramma spaziale in quanto la città di Firenze è divisa in diverse zone di controllo cioè parte dei tedeschi, inglesi e partigiani. Firenze è considerata la città rinascimentale per eccellenza : gli inglesi guardano dall'alto la città come se fossero dei turisti e abbiamo la presenza anche di un ex ufficiale ( Renato Campus) che con il binocolo osserva dalla sua terrazza. Giulietta Masini collabora per la creazione del film e la si può notare nella scena girata per le scale di un palazzo dove lei e suo marito abitavano nella realtà ( Massimo nel film,). nella parte finale i protagonisti entrano nella zona controllata dai partigiani, un partigiano muore e la donna viene a sapere proprio da lui che la persona che stava cercando, cioè lupo, è morto. in questa scena possiamo notare che Ariett è paragonata alla Madonna che regge il partigiano che incorpora la figura di Cristo. 6) quinto episodio- romagnolo : Rossellini presenta un racconto bucolico che è rappresentato dall'unione tra frati e natura, infatti frati sembrano danzare con delle galline accompagnati dal ritmo festoso del campanile. successivamente avviene l'arrivo dei soldati e si instaura una guerra di carattere religioso che riguarda l'intolleranza tra cattolici e protestanti, anche se nel discorso finale del cappellano si manifesta la tolleranza 7) sesto episodio- Delta del Po : questo scenario è caratterizzato dai connotati della primitività con elementi come cielo terra e acqua. Bazin sottolinea la stessa altezza della macchina da presa delle persone immerse in questo luogo e sottolinea anche la presenza delle ellissi che si ritrova nell'episodio in cui un bambino si ritrova immerso tra i cadaveri dei suoi familiari e non si sa come si arriva a quelle immagine. Otello Martelli è l'autore della fotografia che è fortemente espressionistica : si tratta di immagini che sono state montate in un momento successivo rispetto all'arrivo dei soldati anche se in realtà sembrano essere unite. la parte finale coincide con il ritorno della Voice over e dell'elemento dell'acqua, che ricordiamo essere stato presentato anche all'inizio del film con l'arrivo degli americani. i partigiani vengono gettati in acqua dalle barche e la povera annuncia che nella primavera successiva la guerra si conclude e anche in questo caso il futuro è lasciato a se stesso GERMANIA ANNO ZERO – ROSSELLINI Si tratta dell'ultimo film della trilogia sulla guerra di Rossellini. nel film Roma città aperta a trattato il tema dell'occupazione , in Paisà quello della liberazione e dopo la composizione di questi due film aveva un dubbio cioè quello di trattare della distruzione della Germania oppure del tema della bomba atomica, pur essendo europeo decide di trattare il tema della Germania e dà vita a questo film. l'inizio del film è caratterizzato dalla tematica cine- giornalistica e documentaria con una voce che annuncia la distruzione della città nell'estate nel 1947, il film è caratterizzato da una lunga didascalia per evitare la censura, dalla quale è anche possibile notare una coproduzione italiana in francese. Nei titoli di coda iniziali è possibile notare che il film è dedicato al figlio Romano, morto precedentemente per malattia e il dolore provato da parte di Rossellini si riflette nel bambino protagonista di nome Edmund che assomiglia esteticamente al figlio. La sequenza dello speaker è girata con la camera in un mezzo mobile che ci porta per la strada distrutta : Viene presentata una città spettrale infatti le macerie hanno un'attrazione fotogenica e proprio per questo motivo molti registi si recano a Berlino ed è importante anche ricordare che nasce un filone di registi tedeschi intitolato ‘’ film delle macerie’’. la maceria è un'immagine chiave in quanto simbolo della catastrofe causata dalla storia ed è considerato come un monumento corroso dal passare del tempo che tende ad inglobare la natura all'interno dell'arte. successivamente c'è un cambio a tendina con una panoramica fino al palazzo della cancelleria dove vennero bruciati i cadaveri di Hitler e della sua compagna Eva. possiamo anche dire che la maceria richiama il sublime ( teorizzato da Kant) : ci si trova davanti a qualcosa che ha legato all'orrore e il fascino è dato proprio dalla percezione dell'orrendo, si passa quindi dall'estetica della rovina all'estetica della maceria. molto importante da ricordare sono le parole di Carlo Lizzani, il quale aiuto a Rossellini nel film : la città è una sorta di palcoscenico associato ad un corpo cadaverico dove è possibile notare il contrasto tra buio e luce e il vuoto della città si esprime già a partire dal titolo ripreso da un inciso di un autore francese intitolato ‘’ l'anno zero della Germania’’. nel film si tratta la storia di una iniziazione demoniaca : l'innocenza di Edmund si macchia di delitti perché vive la sua infanzia in un mondo privo di umanità, i bambini infatti sono costretti a lavorare e sono ingannati dai più grandi, inoltre è importante da ricordare che Edmund immagina come aspetto negativo anche la prostituzione della sorella e inoltre crede che i maestri insegnano solo il male (riferimento al maestro nazista). Un'altra tematica molto importante è quella della morte che si trova ovunque : nei personaggi, nel paesaggio e in Rossellini stesso il quale non ha cercato una dimensione introspettiva dei personaggi e ogni sentimentalismo viene messo da parte e proprio per questo motivo il film viene definito da lui stesso come ‘’ freddo come una lastra di vetro’’. il film inizia con una scena in un cimitero e poi c'è l'immagine della carcassa di un cavallo dove tutti si gettano per la fame, molto importanti sono anche discorsi del padre del bambino dove la morte si concretizza con l'omicidio e successivamente con il suicidio, infatti molto importante è il riferimento al suicidio del bambino il quale simbolizza la speranza : il suicidio è considerato come un gesto di abbandono per riposarsi e per poi ricominciare, si tratta di una sorta di gesto che purifica le colpe del passato e in questo caso ci si riferisce alla morte del padre. LADRI DI BICICLETTE – VITTORIO DE SICA De Sica è considerato il regista che rompe con gli anni 30 e si distacca dalle opere di Visconti e di Blasetti. Nel corso degli anni 30 inizia la sua carriera come attore e poi a partire dagli anni 40 diventa un regista di commedie che fanno parte del filone comico- sentimentale. nei suoi film introduce nuovi volti come bambini e adolescenti presi direttamente dalla strada ricordiamo inoltre che per la realizzazione dei film ci fu una forte presenza di Zavattini, il quale è considerato come il miglior sceneggiatore teorico del neorealismo. Tra i principali film di De Sica ricordiamo : - ‘’ Sciuscià’’ : Zavattini in questo film introduce l’idea del cavallo bianco e quindi della tematica della favola. Vengono esaltati i valori dell’amicizia che rispettano l’effetto favolistico e si scontra con il degrado del tempo. Inoltre di nota la tendenza a riprendere il teatro di posa , come nel caso della luce e dell’uso degli spazi ; - ‘’ Ladri di biciclette’’ : in questo film viene presentata la tematica della mancanza del lavoro e di un bambino che non può vivere la sua infanzia e che deve prendersi fin da subito la responsabilità degli adulti ; - ‘’ Miracolo a Milano’’ : c’è la presenza di una baraccopoli , ricostruita appositamente per girare il film ; - ‘’ Umberto D.’’ : vengono presentati i problemi di emarginazione di un pensionato INTRODUZIONE Il film viene presentato nel 1948 su una rivista intitolata ‘’ la fiera letteraria’’ : De Sica decide di dedicare il film alla ‘’ sofferenza degli umili’’ e di volersi misurare direttamente con le cose più semplici della quotidianità , proprio per questo motivo abbiamo una narrazione minimalistica ( non vengono presentati gesti eroici). Zavattini tende a costruire un’epica del banale e Bazin ironicamente dice che i fatti del film sono talmente insignificanti che non potrebbero nemmeno far parte della rubrica dei cani investiti, cioè della rubrica delle cose più futili. SCENEGGIATURA Per quanto riguarda la sceneggiatura De Sica riprende il titolo di un testo di Bartolini ambientato nelle ultime fasi della guerra, birra poi rielaborato secondo un'etica e un'estetica diversa e per questo motivo si apre una forte polemica tra De Sica Zavattini e Bartolini. De Sica tende a distaccarsi da Rossellini in quanto si tratta di un regista che tende ad attenersi alla sceneggiatura prescelta e proprio per questo motivo Bazin crede che la scenografia di questo film sia di un'abilità diabolica proprio perché si tende a dare l'illusione della casualità anche se in realtà tutto è già stato predisposto in precedenza e anche se le scene del film venissero scambiate il senso rimarrebbe sempre uguale. i messaggi del film restano sempre immanenti ai fatti che apparentemente non hanno delle finalità : Bazin sottolinea che l'operaio può ritrovare la sua bicicletta solo con la solidarietà degli emarginati come lui e proprio per questo motivo Sergio Amidei si ritira da questa collaborazione in quanto non trova possibile, essendo comunista, che il protagonista non potesse ritrovare la sua bicicletta appellandosi al partito. Inoltre Bazin mette in comune il dramma della disoccupazione con un dramma interpersonale come il rapporto tra padre e figlio, e quest'ultimo rappresenta un testimone dell'accaduto. questo critico descrive il film come la storia di una camminata di un padre con suo figlio chi è strettamente relazionato con l'archetipo del viaggio circondato da una folla indifferente, inoltre viene anche introdotto il termine di sinfonia urbana (terminologia degli anni 20) chi è l'elemento più emblematico del realismo. Un'altro filosofo in uno dei due volumi dedicati al cinema parla di ‘’ flusso della vita in un immenso spazio’’ : si tratta di spazi qualsiasi (nella maggior parte dei casi di strade in base dalla folla e dal traffico) dovevo accadere qualunque cosa e dove la gente vaga, per questo motivo viene introdotto il tema delle erranza (cosa già presente in Germania anno zero) : l'erranza corrisponde ad una specie di garbari alla ricerca della bicicletta che diventa una sorta di elemento magico e che anche suo figlio Bruno diventa un aiutante è il continuo camminare del protagonista sembra rappresentare la via crucis. SEQUENZE PIU’ IMPORTANTI 1- Furto della bicicletta : la scena termina con un grande sconforto del protagonista (ricordiamo una contrapposizione con Rossellini dove non abbiamo sentimentalismo) proprio perché De Sica tende a sottolineare il disorientamento utilizzando gli ambienti reali ma che allo stesso tempo danno un effetto labirintico e inoltre sembra che Antonio si trovi all'interno di un incubo in quanto e continuamente circondato da biciclette e ha sempre l'impressione di vedere il ladro anche se poi non riuscirà mai a compiere il suo intento. nella prima parte ci viene presentata la teatralità della città di Roma infatti possiamo notare la presenza di bambini che suonano e uno degli operai che dà un piccolo calcio ad un bambino per mandarlo via. Nella seconda parte che corrisponde al momento del furto ci si trova in via Crispi e non è un caso che il furto avvenga davanti ad un manifesto di un film proprio perchè Zavattini aveva l'intenzione di mostrare l'indifferenza generale relativa alla condizione dell'uomo di strada. 2- Piazza Vittorio e porta portese : questa sequenza è caratterizzata da diverse inquadrature oggettive e soggettive mentre guardano le biciclette oppure i vari pezzi, Antonio è accompagnato dai netturbini cioè le uniche persone che gli sono solidali. quando Bruno rimane solo c'è la presenza del pedofilo che cerca di conquistarlo con un campanello. molto importante è la scena di un venditore con un pezzo di bicicletta al quale Antonio chiede di poter vedere il numero di matricola per riconoscere se quel pezzo corrisponde alla propria bicicletta (ricordiamo inoltre che questo signore era doppiato da Alberto Sordi) 3- Furto da parte di Antonio : ancora una volta si riprende il motivo dell'incubo in quanto Antonio si vede circondato soltanto da biciclette. De Sica evidenzia il rapporto tra padre e figlio : Abbiamo una serie di inquadrature del basso che riprendono il bambino e dall'alto che riprendono il padre fino all'incontro dei loro sguardi concludendosi poi con una stretta di mano. Bazin sottolinea che i due protagonisti si trovano allo stesso piano in quanto il padre piange dimostrando quindi un segno di debolezza e il bambino prova compassione e comprensione nei suoi confronti che è tipico di un carattere paterno. CONCLUSIONE molto importante da tenere in considerazione è l'analisi che fa Bazin nell'ultima parte del suo saggio dove sintetizza i valori estetici più forti del film e del neorealismo in generale : - niente più attori : l'attore incarna direttamente il personaggio, per esempio Antonio Ricci è un operaio metalmeccanico e l'interprete tenterà di entrare nel mondo del cinema successivamente e Zavattini sottolinea la volontà da parte degli attori non professionisti di entrare nel mondo del cinema illudendosi. il bambino è interpretato da Enzo Stagliola e viene trovato per caso, la moglie è una giornalista mentre Baiocco era un professionista - Niente più storia: rarefazione del racconto che viene ideata in precedenza in sede di sceneggiatura ; - niente più messa in scena : il linguaggio si trova sullo stesso piano della realtà e si tende a dare la percezione di un tempo che non è più legata alla causalità ma alla casualità E ci si pensa di piu a soffermarsi sulla durata esistenziale piuttosto che su quella narrativa CONCLUSIONE Nella parte finale del film abbiamo la scena in piazza Duomo dove i poveri salgono in sella a delle scope e anche in questo caso ci si inserisce in uno scenario politico : nel caso della destra i poveri si dirigono verso est, mentre per la sinistra si dirigono verso il paradiso. In realtà si tratta di un finale che si distacca da ogni ideologia : i poveri volano in cielo per sfuggire dai carabinieri e per cercare una sorta di terra promessa dove poter vivere tranquillamente, ma non riescono mai a trovarla perché ogni località in cui arrivano c’è un cartello che segna la presenza di una proprietà privata. Il finale quindi non è consolatorio , in quanto il volo può essere letto come una sconfitta di fronte alla mancanza di un’alternativa ed è proprio da questa scena che si abbandona la tematica favolistica per riavvicinarsi alla realtà TEORIE DI CESARE ZAVATTINI Il pensiero di Zavattini è sempre stato un pensiero che non trova mai una cristallizzazione in un singolo trattato, questo però non significa che il suo pensiero non abbia rigore o una coerenza interna. Dagli anni 30 agli anni 70 egli elabora il proprio pensiero e questo processo inizia nel 1934 cioè quando comincia già la carriera da sceneggiatore. in questo momento egli scrive per Mario Camerini e comincia ad incontrare anche delle prime difficoltà proprio perché inizia a coltivare delle idee anti narrative che si contrapponevano all'idea di cinema classico di Camerini. Nel 1940 egli scrive il suo primo saggio intitolato ‘’ i sogni migliori’’ che viene pubblicato sulla rivista cinema, in questo saggio vengono presentati tutti i pensieri che poi Zavattini porterà avanti nel dopoguerra : egli si lamenta del fatto che il cinema del suo tempo poggia sul genere romanzesco cioè standard e proprio a questo proposito egli scrive che colui che è cieco viene giudicato come capace di inventare nuovi modi di raccontare. Per Zavattini la guerra segna un grande spartiacque con il passato e vorrebbe per questo buttare via tutti i libri dell'epoca appena passata e dice inoltre che le parole hanno perso il contatto con le cose è che tutto deve essere rinominato, potremmo quindi dire che ci vuole una sorta di tabula rasa che è stata prodotta dalla guerra e che deve portare con sé un rinnovamento anche dal punto di vista artistico. Per lui i nuovi artisti devono quindi rivoluzionare le strutture estetiche classiche e allo stesso tempo anche quelle sociali ed essenziali : c'è una relazione strettissima tra le pratiche estetiche e quelle sociali visto che il cinema è visto come un medium di massa e quindi di conseguenza l'arte deve assumere una caratteristica etico- sociale che a partire dal 1948 prende il nome di neorealismo. questo nuovo terreno del dopoguerra è un terreno in cui non ci sono delle certezze e per questo motivo la cultura del dopoguerra coincide con la cultura del dubbio che consiste nell aprirsi al mondo che ci circonda e di immergersi in esso ( Sartre) : grazie al cinema è possibile esprimere questo nuovo mondo in maniera migliore rispetto alla letteratura perché è la macchina da presa che ci porta davanti alla realtà. Un altro elemento molto importante riguarda l'interprete del cinema neorealista infatti Zavattini vuole inserire all'interno del cinema delle presenze umane autentiche che non siano dei divi che mettano in scena dei personaggi stereotipati. Secondo Zavattini anche la figura del soggettista andrebbe abolita perché la sceneggiatura è un atto puramente soggettivo e l'unico autore dovrebbe essere il regista il quale non deve più avere nulla in comune con il regista di teatro : ogni scena non può essere definita a priori anche se in realtà la fase di sceneggiatura comunque non potrà mai essere abolita del tutto. Bazin condivide con Zavattini l'idea della continuità narrativa delle immagini in quanto il cinema deve essere analitico e deve differenziarsi dal cinema di Hollywood che è caratterizzato da una serie di taglia e cuci proprio perché il realismo vuole soffermarsi su dei tratti ai quali normalmente non si presta alcuna attenzione : questo cinema analitico dovrebbe fare una sorta di autopsia del corpo della realtà e la macchina da presa deve diventare per il regista come uno strumento dello scienziato. IL PENSIERO DI BAZIN Bazin e il prima compiere un'analisi del nuovo cinema del dopoguerra, egli pubblica un saggio che si chiama ‘’ il realismo italiano e la scuola cinematografica della liberazione’’ e dal 1947 questo termine viene applicato ai film italiani che escono immediatamente dopo il periodo bellico. In questo saggio il critico ci vuole spiegare come questo nuovo realismo in Italia non nasce dal nulla ma è legato ad una serie di tensioni che si sono manifestati prima della liberazione, infatti secondo lui i film del neorealismo si occupano dell'attualità. L'altra cosa che il critico mette in rilievo e quella che definisce la legge dell'amalgama : il cinema italiano non fa altro che mescolare i professionisti con i non professionisti e questa cosa non è di certo una novità, però la cosiddetta scuola italiana si caratterizza perché porta avanti la ‘’ negazione del principio delle vedette’’ e l'uso indifferente di attori di mestiere oppure occasionali. il professionista non deve essere definito a priori e l'esempio chiave è quello di Anna Magnani e di Aldo Fabrizi in particolare nel loro ruolo in Roma città aperta, infatti essi sono degli attori comici che sono abituati ad un determinato ruolo e che con Rossellini iniziano a praticare anche quest'altro genere. L’equilibrio che si instaura dall'unione del professionista ed il non professionista dura poco, proprio perché il divo tende sempre a riprodurre il proprio personaggio e il non professionista tende a non essere più impiegato in altri film. Un ultimo elemento importante è la nascita di una nuova estetica : il realismo estetico si basa sul fatto che bisogna fornire un'illusione che rifletta la realtà, pur essendo consapevoli del fatto che si tratta solo di un'illusione. in riferimento a questo processo il critico si rifà anche al ‘’ quarto potere’’ di Orson Welles, nel quale esalta l'adozione di una estrema profondità di campo in modo tale che l'immagine sembra assumere la stessa ambiguità del reale. LA PROVENZIENZA DEI REGISTI Con il film La terra trema si ha l'intenzione di ricostruire l'identità italiana, inoltre i registi cominciano ad essere sempre in movimento : Visconti dal nord si reca in Sicilia cosa fatta anche da Germi e Comencini. Anche registi del centro sud si recano al Nord e questo ad esempio è il caso del film riso amaro : in questo caso Desantis si reca al Nord per poi tornare in patria (Ciociaria), dove farà altri film per evidenziare il carattere rurale. In questo momento abbiamo anche nuovi registi esordienti : De Santis, Germi , Fellini, Comencini, Antonioni. questi registi sono accompagnati dagli altri registi precedenti e la cosa più importante è che in realtà non assiste alcun tipo di frattura e continuano ad esistere generi come quello comico- sentimentale, infatti la critica a partire dagli anni 70 ha evidenziato più che altro degli elementi di continuità. molti giovani registi lavorano in maniera innovativa con i generi del passato ad esempio viene ripreso il genere western, in questo caso Carlo Lizzani parla di ‘’ confusione di generi’’. In questo momento il pubblico continua a favorire i prodotti di genere come film di Hollywood e altri film americani che erano di gran lunga maggiore rispetto a quelli nazionali e inoltre ricordiamo che i film d'avventura erano più apprezzate rispetto a quelli neorealisti. GIUSEPPE DE SANTIS Questo regista fa parte della battaglia per il rinnovamento sulla rivista cinema : nel 1943 partecipa al primo film di questa battaglia che era intitolato ossessione e successivamente prenderà anche parte del film scalo merci iniziato con Rossellini e poi ripreso nel 1946 da Pagliero. Nel 1945 dà vita ad un film intitolato ‘’ giorni di gloria’’ dove Visconti riprende il processo di Filippo Carusi, responsabile del disastro delle Fosse Ardeatine, De Santis intervista ai parenti dei morti e Pagliero si occupa della fotografia. Nel 1946 De Santis realizza il film ‘’ il sole sorge ancora’’, insieme alla comunità di partigiani che prendeva il nome di ‘’ lampi’’ : si tratta del film più marxista del dopoguerra dove viene trattato il tema della liberazione dello scontro di classe. l'esordio di questo regista viene finanziato da un'associazione nel 1947 con il film ‘’ caccia tragica’’, dove si tratta la lotta di classe tra i membri di una cooperativa agricola contro della di fondisti dove viene presentato anche il problema del banditismo : viene presentato il riscatto comunista come un'utopia e si ricorre al modulo del western per le mosse contadine e per il banditismo. La critica guarda con sospetto il genere rispetto al film d'autore in quanto è importante ricordare che il genere è la pura espressione industriale. dagli anni 70 in poi questo cambia attraverso il rinnovamento dei generi vecchi e De Santis viene ricordato come un ‘’ neorealista fiammeggiante’’ : non si tratta più del neorealismo puro tipico di Rossellini ma entra in rapporto con il cinema americano del passato e del presente RISO AMARO – DE SANTIS Questo film venne prodotto dalla Lux e il critico Frassini si chiese come fosse possibile conciliare il problema della lotta di classe con l’eros ( erotismo). De Santis dice che ha voluto denunciare la corruzione americana , motivo per il quale viene considerato come un colossal neorealistico il quale ebbe un successo enorme , possibile anche grazie all’introduzione dell’erotismo proprio perché fino a quel momento il cinema era fortemente legato alla spiritualità ( precetti cattolici). In questo film è possibile notare la centralità della donna come soggetto sociale in quanto lavoratrice : la donna appare come un elemento che fa parte della cultura popolare e di massa , cioè legata alla cultura della terra , importante da notare è anche l’influenza americana ( chewing gum , boogie woogie, mass media). Inoltre il film si lega anche ad altri elementi americani come il musical, quindi parliamo di una cultura cinofila. Ricordiamo inoltre che nel 1947 nasce il fotoromanzo, come nel caso del Grand Hotel e del Bolero, elementi che attraggono molto le donne , nasce quindi una sorta di cinema tascabile. PERSONAGGI Il divismo tende ad essere cancellato e si mette in scena il personaggio ordinario. ricordiamo inoltre che in questo momento nascono i concorsi di bellezza come Miss Italia e quindi vengono alla luce nuovi modelli femminili che saranno centrali nel cinema degli anni 50 come la Mangano e la Bosè. sono donne caratterizzate da corpi erotici radicate in una cultura popolare che non provengono da scuole di recitazione ma dalla borghesia e anche da classi più basse. tra i personaggi del film abbiamo : - Raf Vallone che interpreta il personaggio di Marco : fu calciatore del Torino e successivamente diventa giornalista de ‘’ l'unità’’, si tratta di un personaggio positivo assieme a Francesca interpretata da Doris Dowling ; - Vittorio Gassman : interpreta il ruolo di un personaggio negativo con Silvana in questo film avviene la simbolizzazione delle figure buone e cattive e per questo motivo Lizzani parla di una sceneggiatura di ferro dove tutto è prestabilito prima delle riprese : - coppia cattiva - Walter e Francesca : la donna segue un itinerario di salvazione che corrisponde ad una presa di identità ; - copia buona - Marco e Silvana : itinerario di perdizione perseguire i sogni della società di massa e il tutto è seguito da un'auto punizione che corrisponde al suicidio di Silvana i personaggi sembrano delle maschere infatti hanno un forte valore simbolico : nel film possiamo notare che Silvana crede che il bandito porti una maschera e De Santis riprende quel preciso momento in cui sulla faccia di Gassman si riflette un'ombra che ritrae una maschera sul suo viso. per quanto riguarda invece il personaggio di Silvana lei è considerata come un'eroina del fotoromanzo e si comincia a diffondere una nuova figura divistica, caratterizzata dalla esaltazione del corpo e della sensualità come nel caso delle calze nere strappate e delle sue posizioni che la fanno assomigliare ad una statua. si esalta la naturalità dell'ambiente dove notiamo la del lavoro e abbiamo anche dei modelli sovietici e quelli del musical americano come nel caso dei canti delle mondine e della sequenza dei cappelli e dell'aborto. STRUTTURA Per quanto riguarda la struttura si segue un'idea circolare in quanto i movimenti di macchina sono gli stessi dall'inizio alla fine. si tratta di un film barocco che segue un'iperbole stilistica basata sul piano sequenza. SEQUENZE In primo luogo è importante notare la presenza dei titoli di testa e le immagini che sono impresse, si tratta di immagini emblematiche che si rivedranno anche in diverse scene del film : si passa dall' individuale (particolare) al generale (coralità) , infatti la macchina da presa inizia con l'inquadratura delle gambe della donna fino a quella del lavoro femminile nelle risaie. tra le sequenze più importanti abbiamo : - sequenza del giornalista : all'inizio abbiamo un primo piano del radiocronista e dopo c'è un carrello indietro seguito da una panoramica su ciò che c'è intorno a lui, si può notare che vengono mostrati i mezzi di comunicazione e il piano sequenza termina sui poliziotti che inseguono Walter e subito dopo abbiamo la sequenza di Silvana mentre balla ; - sequenza dei cappelli : contaminazione tra la cultura contadina italiana del canto con il movimento coreografico dei cappelli tipico del musical. in questa scena ci viene mostrata la poesia popolare che rappresenta il filo rosso del film, le mondine dialogano tra loro usando il canto è tutto accompagnato dal movimento della macchina - sequenza dell'aborto di una mondina : movimento delle donne sulla mondina sofferente ripreso da una gru dall'alto e notiamo che le loro teste sono coperte e hanno un carattere mitologico che simboleggiano l'esasperazione totale, la loro vicinanza si contrappone alla posizione di Silvana la quale è ormai isolata dalla comunità ; - parte finale \ suicidio di Silvana : il cadavere viene coperto e il movimento della macchina da presa fa una panoramica però prima di tutto inquadra il cadavere. tutte le persone sono disposte a circolo ed è un simbolo ricorrente infatti si può ricordare che questo accadeva anche quando Silvana ballava. il riso che viene gettato sul cadavere simboleggia il compianto e in questo modo è come se le mondine la reinserissero nella società. tutto termina con il ritorno della voce dello speaker che ancora una volta ci fa notare la struttura circolare del film ALBERTO LATTUADA Anche questo regista venne giudicato come un autore che fonde il neorealismo con i generi classici americani e inoltre ricordiamo che fu il fondatore della Cineteca italiana. ancora prima di realizzare i suoi film dà vita ad un set fotografico che riguarda le periferie milanesi intitolato ‘’ occhio quadrato’’ e sono fondamentali due elementi : - accuratezza formale del taglio fotografico - puntare lo sguardo sugli aspetti più informali della città si tratta di un regista anche calligrafico considerato come regista della bella forma come Castellani. IL BANDITO ci racconta il ritorno di un reduce nella sua città Natale ormai caratterizzata dalle macerie, il film è caratterizzato da un inizio documentaristico per poi seguire con il genere poliziesco. il personaggio guarda la sua casa distrutta e il regista ce la fa a vedere con una panoramica a 360 °, il tutto è preceduto da battute ironiche sulla distruzione durante il tragitto di ritorno. il film poi prosegue come un melodramma : il reduce si trasforma in un bandito e si mette in evidenza la differenza tra bene e male. nella parte finale del film abbiamo una scena esemplare del lato patetico sentimentale : il bandito muore con in mano la papera che gli era stata regalata dalla bambina quindi abbiamo un forte coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore. SENZA PIETA’ nel 1948 esce questo film dove ci viene presentato il tombolo (luogo di perdizione) pieno di traffici illeciti contrabbando e prostituzione. il film segue i canoni neorealisti e infatti gli sceneggiatori si recano direttamente lì vestiti da vagabondi per raccogliere i dati essenziali per la rappresentazione reale delle scene. abbiamo la presenza di attori professionisti e non professionisti : Carla Del Poggio ( molgie di Lattuada) fa la parte della signorina cioè della prostituta e ha lo scopo di rappresentare la situazione della maggior parte delle donne, il protagonista è un vero soldato americano e il capo della malavita è affidato ad un direttore di un hotel romano. importante da sottolineare è il plurilinguismo infatti abbiamo italiano, inglese e spagnolo, è possibile inoltre evidenziare un tratto razzista e anti maschilista infatti ci viene presentata la storia d'amore tra un nero e una bianca motivo per il quale ci fu una forte critica. In questo film si può notare un forte simbolismo : - nero , simbolo di candore e di bontà ; - bianco , simbolo di cattiveria ( ad esempio il capo della malavita era sempre vestito di bianco) LA COMMEDIA E IL COMICO Nel dopoguerra i generi prevalenti erano il melodramma e la commedia ed è per questo motivo che il neorealismo comincia ad intersecarsi con i film comici. la maggior parte di questi film erano interpretati da attori come Macario e Totò come nei film ‘’ Totò cerca casa’’ e ‘’ guardie e ladri’’, in tutti questi film si ha una forte critica sociale e le tematiche sono sempre legate ai temi della guerra. LUIGI ZAMPA Con l'arrivo della commedia cominciano ad essere trattate storie attuali con paesaggi reali e personaggi popolari. questo regista ha la capacità di indicare una via di mezzo tra questi due generi, vale a dire che riesce a conciliare la spettacolarità inserendo degli attori emblematici e le convenzioni sociali. nel 1946 pubblica il film ‘’ un americano in vacanza’’, dove viene presentata Frascati in macerie e d'altra parte abbiamo la città di Roma corrotta. nonostante questo abbiamo anche dei toni comici che si intrecciano con quelli sentimentali inoltre il protagonista è un Italo americano e questo simboleggia l'alleanza tra Italia e Stati Uniti e quindi l'importanza degli alleati. nello stesso anno pubblica il film ‘’ vivere in pace’’, si tratta di un dramma della guerra dove viene presentato un piccolo borgo e l'eroismo dell'uomo comune che porta avanti i principi cristiani della pietà e della solidarietà sia verso gli americani che verso i tedeschi è il personaggio principale e interpretato da Aldo Fabrizi. nonostante il suo carattere così solidale abbiamo un finale tragico però l'elemento fondamentale e che al tema della guerra si contrappone quello della fratellanza in modo tale che il nazismo non è esorcizzato. successivamente pubblicherà ‘’ l'onorevole Angelina’’, si tratta di un film interpretato dalla Magnani che rappresenta ancora una volta il personaggio della popolana che vive a Pietralata. in questo film ci si presenta la rivolta delle donne che esprimono al meglio la rabbia proletaria e ci viene anche presentato un ruolo nuovo della donna che è più forte rispetto alla debole virilità dell'uomo. Con l'aiuto di brancati si dedica alle satire politiche ad esempio nel 1948 abbiamo il film ‘’ anni difficili’’ e poi nel 1953 ‘’ anni facili’’, dove viene messo in scena il trasformismo della politica italiana e la sopravvivenza del fascismo. una cosa molto importante da sottolineare è che in questo periodo continuano a praticare il cinema anche i vecchi registi come Camerini e Blasetti, ovviamente abbiamo anche la presenza di nuovi registi come Comencini il quale nel 1948 pubblica il film ‘’ proibito rubare’’ dove si parla della delinquenza infantile nella città di Napoli. Un altro nuovo regista e Luciano Emmer il quale nel 1950 pubblica ‘’ domenica d'agosto’’, un ultimo regista molto importante e Eduardo De Filippo il quale nel 1950 da vita a ‘’ Napoli milionaria’’ e poi nel 1953 a ‘’ napoletani a Milano’’ dove si tratta il problema dell'immigrazione. DUE SOLDI DI SPERANZA – RENATO CASTELLANI La sua formazione è simile a quella di Comencini e di Lattuada, infatti tutti operano nell’ambiente milanese e collaborano per la fondazione della cineteca italiana. La sua carriera inizia negli anni 30 come sceneggiatore di registi come Camerini e Blasetti ; sarà poi nel corso degli anni 40 , in particolare nel 42, che esordisce come regista del film ‘’ un colpo di pistola’’ . Ricordiamo inoltre che questo è il periodo in cui fiorisce la corrente calligrafica che affronta ricostruzioni storiche e adattamenti letterari con uno stile raffinato detto anche formalistico. Si occupa poi della trilogia della gente povera con i film ‘’ sotto il sole di Roma’’, ‘’ è primavera’’ e ‘’ due soldi di speranza’’ : in tutti questi casi il tema principale è la condizione giovanile durante e dopo la guerra e tutti i film si basano sul genere del neorealismo. questo film nasce dalle storie di un venditore ambulante di nome Antonio Celentano che racconta in dialetto teanese le storie del suo paese direttamente al regista. successivamente queste storie vennero tradotte in italiano però il regista si rese conto che attraverso la traduzione sparisce il sapore autentico e per questo si reca da Titina Di Filippo e la incarica di trasformare i dialoghi in un napoletano comprensibile. il film girato a Boscotrecase è caratterizzato da volti poco conosciuti, ad esempio Vincenzo Musolino che rappresenta il personaggio di Antonio era un pescatore calabrese e Maria fiore che interpreta il personaggio di Carmela cioè un'attrice emergente di Roma. CRITICA Il film viene riconosciuto come l'inizio di una degenerazione del neorealismo infatti viene accusato di bozzettismo nonostante questo però si vede che la critica coglie l'energia espressiva che viene trasmessa dal film. il critico Chiarini ci dice che in questo film viene aggiunta una pennellata rosa alla tragicità del neorealismo però allo stesso tempo viene criticato per la mancanza di un atteggiamento critico infatti nel film si esalta la spontaneità della giovinezza di Carmela e non ci si sofferma sui problemi religiosi e sociali. inoltre secondo il critico Aristarco nonostante la presenza di tutti questi elementi, ci dice che comunque il film presenta ai costumi tipici e anche se non in maniera molto approfondita si tratta il tema del ritorno del soldato dalla guerra che non riesce a trovare lavoro. Il giudizio più positivo ci viene da Moravia il quale identifica la commedia popolare come un'evoluzione del neorealismo che coincide con il passaggio da quello classico alla commedia popolare. infine abbiamo il critico Spinazzola secondo cui il film è una diretta testimonianza del costume del Sud d'Italia. Si tratta di un film che si distacca totalmente dalle ideologie tradizionali infatti possiamo vedere che il protagonista si misura sia con la chiesa che con il partito comunista è molto importante è la centralità della figura femminile che simboleggia l'esuberanza della giovinezza e si tratta di un attacco diretto alla società patriarcale. il film racconta il passaggio dal mondo agricolo a quello industriale ad esempio lo si può notare dal passaggio dal cavallo alla corriera. il regista ci presenta alla metafora degli asini da lavoro nella sequenza in cui Antonio prende il posto degli asini nel trascinare le carrozze e abbiamo anche la metafora del succhiare il sangue dei poveri infatti Antonio viene usato per le trasfusioni di sangue per il figlio della direttrice del cinema di Napoli. PANE , AMORE E FANTASIA – COMENCINI Comencini partecipa al set fotografico della periferia milanese e nel 1946 pubblica il primo documentario intitolato ‘’ bambini in città’’ e già da questo elemento possiamo notare la sua predilezione per l'infanzia proprio come De Sica. Successivamente dà vita al suo primo lungometraggio intitolato ‘’ proibito rubare’’ dove viene trattata la storia di ragazzi delinquenti della città di Napoli e possiamo dire che il regista in questo modo vuole far scoprire il sud e anche la figura del prete che vuole redimere la malavita in quanto arriva dal nord in treno questo regista usa metodi neorealisti e del documentario infatti i suoi film sono caratterizzati da canoni classici e folkloristici, si tratta quindi di un neorealismo popolareggiante che però non rifiuta la spettacolarità classica. SEQUENZE tra le sequenze più importanti abbiamo : - didascalia iniziale : possiamo notare come la didascalia si distacchi dai canoni classici e nei credits si ripetono molti nomi già presenti in ‘’ due soldi di speranza’’. Ehi in genere nei film neorealisti vengono trattate delle vicende reali al contrario in questo film si mette in scena l'immagine arieta della vicenda, nonostante questo abbiamo la veridicità dell'umanità che passa attraverso la fantasia che è considerato come un attributo della miseria e in questo caso possiamo ad esempio ricordare il povero del paese che mangia pane accompagnato dalla fantasia.L a scopo puramente protettivo si sottolinea l'importanza delle norme dell'arma dei carabinieri proprio per evitare la censura. - arrivo del maresciallo : in questo momento si mettono in evidenza tutti gli elementi più importanti e ci viene presentato un paesino ideale che in realtà non è girato direttamente in Abruzzo ma a castelli Di Pietro romano. Ehi l'icona del villaggio e comune a quello del film di Castellani : il villaggio rappresenta una forte identità nazionale che è ulteriormente sottolineato dalle diverse provenienze dei carabinieri. ancora una volta abbiamo la presenza di una società arcaica e i suoi apportare un'area moderna sono i carabinieri, per esempio all'asino della bersagliera si oppone la bicicletta a motore del maresciallo. si tratta di un luogo folclorico che sembra rappresentare un presepe. la chiesa garantisce ai valori della società e media tra i conflitti sociali e familiari. il dialetto viene italianizzato e per questo motivo il critico Sergio raffaelli parla di ‘’ plurilinguismo filtrato’’ : si tratta di una lingua che appartiene più alla finzione che alla realtà. abbiamo ancora una volta l'esaltazione del ruolo della donna la quale caratterizza il passaggio dalla società agricola a quella di massa, inoltre la donna è caricata di una forte vitalità e da una grande seduzione infatti i vestiti laceri non mettono in rilievo solo la povertà ma anche la forza seduttiva della protagonista. il contrasto generazionale è dato da una continua oscillazione tra due coppie : maresciallo- levatrice (ragazza madre e tipico personaggio del melodramma) e la coppia formata da il carabiniere Veneto e la bersagliera. ricordiamo che il maresciallo è anche sedotto dalla bersagliera e nella parte finale del film vengono ristabiliti i valori naturali ed etici. c'è inoltre un forte legame con la commedia dell'arte e con il teatro dialettale : il regista vuole creare una corrispondenza con il 700 come nel caso del rapporto istituzione- popolo, inoltre tutte le scene sono girate come in un teatro infatti tutti i personaggi si trovano sul palco e si scambiano i vari dialoghi. l'ultima cosa molto importante è la funzione dello sguardo e questo lo si può notare ad esempio dal paesano che con il binocolo guarda ciò che accade in paese e la nipote del prete che spia ogni suo incontro. - rapporto tra arcaismo e modernizzazione : viene esemplificato dalla bicicletta a motore del maresciallo in opposizione all'asino della bersagliera. nel momento in cui abbiamo il maresciallo che accompagna la levatrice da una casa all'altra notiamo un'importante elemento cinematografico che è il trasparente che corrisponde ad una scena di retroproiezione infatti i due personaggi si trovano in studio e sul fondale scorre il paesaggio Il ricongiungimento del maresciallo e della levatrice : si tratta di una scena molto significativa in quanto tutti i personaggi sono in scena e sembra di assistere ad una delle tipiche apoteosi sacre. questa rappresentazione di gioco riguarda il movimento delle maschere e il movimento della macchina che inquadra l'immagine dall'alto verso il basso : il popolo si trova in basso il maresciallo si trova in alto in un balcone ed è come se si trovasse in un palchetto di un teatro, Ehi il maresciallo si mette dalla parte della levatrice e mentre i giovani si sono Uniti e celebrano grandi festeggiamenti tramite i fuochi artificiali IL NEOREALISMO ROSA ( PANE AMORE E FANTASIA \ DUE SOLDI DI SPERANZA) La critica si concentra su due parole chiave contro la commedia e sono quelle di bozzettismo e qualunquismo : - nel primo caso parliamo del fatto che i film del neorealismo rosa sono basati su personaggi stereotipati e sono narrazioni che privilegiano le scenette piuttosto che un'andatura romanzesca che è contrassegnato come modello da seguire ; - nel secondo caso parliamo di una parola radicata nella storia politica e culturale italiana : nel 1944 Guglielmo Giannini (ex commediografo e regista italiano) fonda un giornale satirico settimanale intitolato ‘’ l'uomo qualunque’’ e nel 1946 fonda il ‘’ fronte dell'uomo qualunque’’’, che si basa su questa carica anti partitica assunta dagli uomini che consiste nel stare al di fuori di qualsiasi scelta politica avendo quindi un atteggiamento passivo è indifferente il film ‘’ pane amore e fantasia’’ è considerato come il manifesto del neorealismo rosa e molte recensioni dell'epoca affermano che questo film sia nato sull'impronta di ‘’ due soldi di speranza’’, in questo caso è possibile analizzare diverse affermazioni di vari critici : Aristarco parla di un figlio sviato ; Giorgio Pullini parla di ‘’ due soldi di amore e fantasia’’ e in questo modo classifica il film come un sottoprodotto, Spinazzola parla di calco : Ehi quindi mentre il film di Castellani è ancora realistico quello di Comencini è considerato un falso. DISTINZIONI TRA I DUE FILM - Nel film di Comencini si prediligono attori professionisti, infatti vengono tralasciati quelli non professionisti e viene messo in scena soltanto il divismo ; - nel film di Castellani abbiamo un lavoro sugli stracci come costume di scena, questi abiti sono indossati dagli uomini mentre nell'altro film questi abiti sono indossati dalle donne per rendere il corpo femminile sempre più erotico la Lollobrigida interpreta il ruolo della maggiorata fisica che è contrapposta al minorato psichico che viene inventato da Alessandro continenza e viene anche utilizzato in un episodio del film di Blasetti intitolato ‘’ altri tempi’. il divismo si Lega anche a De Sica il quale interpreta un ruolo fondamentale : rappresenta un garante per la produzione della Titanus e inoltre si dice che cercherà di dare anche delle linee di regia cosa fortemente lamentata da parte di Comencini. inoltre è considerato come il tramite tra la commedia degli anni 30 e il neorealismo e la sua recitazione è sempre stata considerata una super recitazione perché si trova allo stesso tempo dentro e fuori dalla sua parte, ciò significa che egli allo stesso tempo aderisce e si distacca dal personaggio. in questo senso Maurizio Grande nel suo articolo divide gli attori in due categorie : - indossatori di maschere, cioè coloro che si adattano al personaggio e si immedesimano completamente ; - costruttori di maschere cioè coloro che modellano i personaggi su se stessi De Sica riesce a combinare queste due tipologie e questo significa che unisce natura e maniera IL GRIDO – ANTONIONI Nel 1939 viene pubblicato un articolo intitolato ‘’ per un film sul fiume po’’, proprio da questo articolo nasce nel 1943 il documentario ‘’ gente del po’’. negli anni 30 un critico scrive dell'importanza della forma documentaria e nel 1950 esce il suo primo lungometraggio intitolato ‘’ cronaca di un amore’’ e di conseguenza termina la sua esperienza documentaria, successivamente nel 1964 abbiamo la prefazione di sei film dove afferma di aver scoperto da solo la strada del neorealismo prima ancora di Rossellini Visconti e De Sica. nei suoi primi film sfrutta la profondità di campo e il piano sequenza e ci mostra l'immersione dei personaggi all'interno del paesaggio, possiamo quindi dire che anche la macchina da presa si immerge direttamente nell'ambiente e diventa una vera e propria protagonista del racconto, notiamo inoltre che la macchina rimane in scena anche in assenza dei personaggi. GENTE DEL PO il regista ha lungo si è interrogato se rappresentare la vita attraverso la finzione oppure attraverso un metodo documentario e dopo un periodo di riflessione opta per la seconda scelta. possiamo notare che anche in questo caso resta la Voice over per la narrazione che ripercorre la vita dei personaggi. si tratta di un documentario innovativo per la scelta rigorosa delle immagini che assomigliano molto a quelle scelte per l'articolo e ricordiamo essere fotografie fatte direttamente da lui abbiamo anche un rifiuto totale di ogni enfasi spettacolare e la mancanza di un messaggio sociale esplicito infatti si evidenzia la semplicità della vita quotidiana da un punto di vista pessimistico e inoltre c'è molta attenzione rumore naturali che sostituiscono l'uso della musica molto importante da ricordare è che la Voice over e femminile infatti finora in tutti i documentari e in tutti i film abbiamo la classica voce maschile, si tratta di una caratteristica propria di Antonioni di mettere in scena i problemi e le difficoltà del mondo borghese delle donne IL GRIDO vv si tratta del quinto lungometraggio di Antonioni pubblicato nel 1957 anche se la prima sceneggiatura risale al 1954, l'ambientazione non è più borghese ma viene presentato il proletariato possiamo quindi dire che si ritorna ai luoghi del documentario ‘’ gente del po’’. Ehi dopo dei sopralluoghi e delle inchieste nei vari luoghi decide di mandare i suoi scenografi nelle osterie e nelle fabbriche per raccogliere i modi di esprimersi degli operai e ne recupera anche alcune scene abituali come nel caso degli schiaffi ad una donna in piazza proprio perché nel mondo popolare il privato viene messo davanti a tutti. Antonioni ricevette una grande critica perché secondo alcuni studiosi egli non seppe mettere in scena il mondo operaio proprio perché non gli appartiene infatti i personaggi sono inverosimili. Antonioni decide di analizzare problemi sociali ma soprattutto la dimensione oggettiva del personaggio infatti ci viene presentata la solitudine e la disperazione, quindi il regista non ci propone delle situazioni generali di una classe ma le problematiche che affettano l'individuo e di conseguenza non ci sono considerazioni né politiche né religiose. ricordiamo inoltre che in questi anni molti registi del neorealismo come Visconti cominciano a muoversi in un'altra direzione che sembra arrivare a trattare la realtà post bellica infatti mentre Ehi Antonioni gira il suo documentario su una riva del fiume po dall'altra Visconti gira il film ossessione. Antonioni per dare vita a questo film prende spunto da un muro che coincide con la rappresentazione dei personaggi sgretolati, inoltre molto importante per il regista è che tutto è preceduto dalle immagini e non dall'elaborazione di un intreccio quindi possiamo parlare di un cinema della gestualità attraverso il quale si può penetrare all'interno dei personaggi e questo è proprio il motivo per il quale il film riceve una forte accusa proprio perché non si basa sul racconto forte e in questo caso possiamo prendere in considerazione il pensiero di Aristarco il quale ci dice che questo film ci fa vedere la sconfitta del narratore perché si coglie il carattere episodico del film dove gli elementi non sono legati tra di loro, in realtà però Antonioni vuole soffermarsi sul tempo esistenziale piuttosto che su quello storico infatti questo film potrebbe essere considerato come un cammino a stazioni con uno sviluppo circolare, infatti abbiamo l'immagine dello zuccherificio se all'inizio che alla fine che è dove avviene il suicidio di Aldo : si tratta di un elemento fatalistico che ci fa leggere il viaggio di Aldo per l'Emilia Romagna come un viaggio verso la morte SEQUENZE 1- Titoli di testa : si nota la linea principale di tutto il film che corrisponde all'immersione dei personaggi nell'ambiente. l'inizio del film è caratterizzato da campi lunghi e il personaggio è molto piccolo ed immerso in un ambiente spazioso e il cammino di Irma viene ripreso con delle panoramiche mentre si avvicina alla macchina da presa ; 2- Zuccherificio : si può avvertire un aspetto vertiginoso delle inquadrature dall'alto verso il basso ed è un elemento che troviamo anche alla fine del film. questa prima inquadratura è contrapposta al resto del film che è caratterizzato da un aspetto orizzontale tipico della pianura 3- parte finale : l'ultima inquadratura corrisponde al corpo a terra di Aldo e l'unica spettatrice del suo suicidio e Irma e inoltre si puo notare come questa immagine corrisponde ad una versione laica della pietà. tutto ciò che precede il suicidio ci fa notare il contrasto tra la disperazione di Aldo che è un uomo solitario in contrapposizione alle persone che coralmente si dirigono verso un'unica direzione per lo sciopero ed è in questo momento che possiamo notare l'urlo di Irma che dà il titolo al film. la lontananza di Aldo dagli avvenimenti sociali evidenzia la soggettività e abbiamo anche una forte presenza del suo essere vagabondo per cercare di sostituire l'amore di Irma, in particolare il suo vagare è scandito da tre presenze femminili che corrispondono a tre stazioni : Elvira (la sua ex fidanzata) , Virginia (benzinaia, elemento che nasce da un vero incontro in Toscana ha fatto da Antonioni con Visconti per girare il film caccia tragica), Andreina (prostituta) ; nonostante i suoi sforzi tutte queste donne non colmano la mancanza di Irma 4- Fine dell'amore da parte di Irma- adulterio : si tratta dell'azione che innesca il vagabondaggio di Aldo e a differenza dei film precedenti in cui il regista trattava le crisi del mondo borghese negli interni in questo caso è l'ambiente esterno che fa da sfondo (elemento che si può notare anche quando Aldo picchia Irma in piazza) ; il dialogo non viene dato attraverso dei primi piani ma rimane sempre presente questa immersione nel paesaggio e una certa lontananza dalla macchina da presa da parte dei protagonisti (il regista quindi si stacca dal mondo classico dei primi piani) nel film non viene mai presentato il nuovo amore di Irma e quindi l'adulterio resta sempre al di fuori del film 5- momento in cui Aldo e Rosina vanno via dal paese : vagabondaggio con la bambina per strada oppure su qualche mezzo di locomozione e questo coincide anche con l'incontro con Elvira. ehm il paesaggio che ci viene presentato è nebbioso ed è caratterizzato da elementi astratti infatti è come se la nebbia portasse le figure dalla profondità alla superficie (bidimensionalità) e allo stesso tempo gli oggetti non sono ben delineati quindi possiamo parlare di una natura onirica 6- Rosina incontra dei pazzi : in questo momento si nota ancora di più il carattere onirico del paesaggio e questa sequenza è preceduta dallo schiaffo di Aldo che è dato davanti ad altri bambini dai quali Rosina si sente lontana quindi notiamo una forte solitudine anche da parte della bambina 7- incontro con Andreina : ancora una volta c'è in primo piano la natura onirica proprio perché il paesaggio della miseria sembra irreale in Italia in quel periodo in quanto abbiamo la presenza di baracche che si distaccano dal miracolo economico. in questa scena tutto è basato sul vuoto, sulle figure bidimensionali e sulla piattezza dell'orizzonte. SCENEGGIATURA La sceneggiatura è caratterizzata da inquadrature lunghe e da molti piani sequenza. Antonioni lavora sulla non frammentazione delle scene e c'è un focus particolare sulla loro durata : in questo film abbiamo 339 inquadrature che in realtà sono molto poche per un film di lunga durata e questo evidenzia delle scene ricche di gestualità e di dialoghi. CONCLUSIONE per concludere potremmo dire che si tratta di un film che funziona come una cerniera in quanto ricapitola la stagione del neorealismo e apre una nuova strada, infatti nel 1959 abbiamo la famosa ‘’ trilogia dei sentimenti’’ con la quale Antonioni avvia un confronto diretto quella modernità degli anni 60. il neorealismo con il suo carattere popolare voleva essere un cinema della coralità e dell'oggettività, Antonioni con questo film ritorna alle origini del neorealismo per poi dirigersi verso la soggettività e il sentimentalismo, infatti viene criticato perché il suo mondo non è considerato reale e a sua volta Antonioni pensa che il reaganismo non sia un cinema dei contenuti ma più che altro uno stile a cui aderire. potremmo quindi concludere dicendo che con questo film si segna il termine del neorealismo e cominciano ad affermarsi dei registi che si occuperanno di trattare la modernità, quindi è considerato come un regista di mezzo IMPORTANZA DEL LINGUAGGIO in tutto il film notiamo che vanda parla come un personaggio dei fotoromanzi e anche il linguaggio di sordi diventa una caricatura e in particolar modo questo lo si può notare nella scena della barca e della telefonata in albergo : 1- Barca : Fellini gli fa parlare il linguaggio del fotoromanzo e tutto viene interrotto dalla vera essenza di Sordi il quale al momento del colpo alla testa in carne il mondo reale e quindi abbiamo la caduta dello sforzo romantico ; 2- Albergo : dissacrazione del fotoromanzo e annuncio del suicidio di vanda, nel film stesso la protagonista ci dice che il sogno diventa come un baratro fatale e ancora una volta il suo modo di parlare è interrotto da uno dei lavoratori dell'albergo Wanda corrisponde alla maschera del sentimentalismo, Ivan incarna il supereroismo ormai sorpassato e lo sceicco corrisponde ad una maschera astuta dalla quale traspare il suo modo reale di essere LA STRADA – FELLINI Fellini ha costruito un modo di rappresentare il cinema da un punto di vista magico ed è proprio grazie a questo regista che comincia a diffondersi l'aggettivo felliniano, utilizzato per riferirsi alle atmosfere e ai personaggi della vita provinciale con toni grotteschi e caricaturali immersi in un mondo onirico. questo regista è considerato come il regista dell'identità italiana, in questo caso il critico Goffredo Fofi lo cataloga per primo come tale e inoltre come il miglior antropologo cioè come una persona che è riuscita a rappresentare al meglio la sintomatologia la dell'isterismo italiano ( Calvino). LA STRADA Questo film consacra Fellini a livello internazionale, il regista ci racconta che alla base di questo film ci sono delle esperienze realmente vissute come nel caso delle memorie di Gambettola (località in cui viveva sua nonna) e tutto si unisce con le idee fantasiose degli sceneggiatori Tullio Pinelli e Flaiano. Ci sono alla base anche delle visioni durante i viaggi per il Lazio di Fellini stesso che poi verranno amplificate ulteriormente sullo schermo. notiamo la presenza di molti temi ricorrenti in tutta la sua cinematografia, ricordiamo ad esempio il tema del vagabondaggio che già era stata affrontato nel film luci del varietà e i vitelloni ; Un'altro tema molto importante e la piazza dove avvengono cose fantastiche come nel caso dello sceicco bianco cioè dove il protagonista incontra la prostituta. tutti i personaggi sono erranti e sradicati quindi effettuano molti viaggi a vuoto che riguardano la loro condizione esistenziale : in questo film si narra il vagabondaggio dei nomadi ed è una delle tematiche principali che appartiene al neorealismo, per questo motivo Fellini è unito al mondo popolare e questo elemento delle erranza comporta una narrazione episodica che contrasta i moduli classici. in questo film il tema del vagabondaggio ha una connotazione mitica e realistica allo stesso tempo : ci viene presentata la storia di un uomo sradicato e tutti i personaggi sembrano muoversi in un tempo bloccato e in uno spazio deserto e all'interno di questo spazio il personaggio si muove alla ricerca della propria identità. tra le caratteristiche principali del paesaggio ricordiamo la spiaggia, la piazza deserta, il mare che segna l'inizio la fine del film e le strade di campagna. la solitudine di Gelsomina è caratterizzata dalla mancanza di comunicazione con Zampanò , inoltre si tratta di due protagonisti mercificati ciò significa che da persone diventano cose. Queste figure hanno una forte valenza simbolica che viene sottolineata già dal loro nome : - Gelsomina ( Giulietta Masini) : rimanda alla natura della figura dell'idiota caratterizzata dalla purezza di spirito, molto importante è anche l'aspetto del clown ( maschera Chapliniana) vv inoltre incarna anche l'immaginario cristiano, ad esempio nel momento della processione potrebbe essere associata alla vergine ; - Zampanò ( Anthony Quinn) : elemento animalesco legato alla terra che si contrappone alla figura del matto che ha un'aurea Angelica ed è quindi legato all'elemento dell'aria SEQUENZE 1- titoli di testa e immagini del mare : il mare apre e chiude il film quindi notiamo un senso di circolarità, Gelsomina viene presentata come una ritardata e sarà proprio questo ritardo che la farà legare con la natura notiamo infatti come parla con alberi e animali. successivamente avviene la vendita di Gelsomina all'uomo : si potrebbe considerare come una sorta di matrimonio che corrisponde alla sottomissione della donna anche se lei in realtà cercherà di avere un minimo di contatto con lui che non riuscirà mai ad ottenere, da questo aspetto notiamo una solitudine incolmabile che rispecchia quella universale del genere umano 2- Gelsomina aspetta il ritorno di Zampanò che è andato con una prostituta : vb già dalla scena del ristorante si capisce che Gelsomina è caratterizzata da una natura asessuata e per questo non può essere definita come una donna. anche la macchina dell'uomo è caricaturale e durante l'attesa la strada è realistica e fantastica allo stesso tempo come nel caso della visione del cavallo 3- Festa di matrimonio : la festa è un'altra icona chiave del cinema di Fellini è anch'essa è grottesca e notiamo che Gelsomina oltre a comunicare con la natura lo fa anche con i bambini e il tutto viene interrotto dalla visione del bambino malato chiuso ed isolato in una stanza buia 4- Processione e visione del clown angelico : in questo caso abbiamo paesaggio desolato accompagnato da alcune visioni e la donna segue tre suonatori che la conducono alla processione. in questa scena si incrociano motivi alti e bassi e questo aspetto viene anche sottolineato con delle inquadrature che mettono in evidenzia il carattere sacro e sconsacrato come nel caso dell'immagine del maiale. Gelsomina guarda il matto con uno sguardo di ammirazione e una volta che scende a terra dopo essere stato sospeso sul filo tutto viene sconsacrato e diventa come un Angelo custode per la donna 5- Filosofia del sasso : voi tutto il discorso è relativo al fatto che ogni cosa ha una funzione nel mondo e in questo caso il matto ha due ruoli : da una parte spiega alla donna qual è la sua missione cioè pietà umana e carità verso il prossimo ; dall'altra descrive Gelsomina non come una donna ma come un carciofo in quanto non ha alcuna forma di erotismo e di bellezza 6- Morte di Gelsomina : scena finale del film, questa volta l'uomo si esibisce da solo nello spettacolo dopo essere venuta a conoscenza della morte della donna, viene quindi esaltata la sua estrema solitudine e riceve notizie della sua morte da una donna che stende i panni e che intona il motivo di Gelsomina solitamente suonato con la tromba. la macchina da presa fa una panoramica sul corpo dell'uomo disteso sulla spiaggia CONCLUSIONE La critica francese è affascinata dal film, Bazin crede che il film si possa leggere in chiave fenomenologica seguendo il cosiddetto personalismo comunitario dove la persona è considerata come l'unione di anima e corpo (teoria di un filosofo cristiano). il critico italiano Pasolini parlerà di neorealismo caricaturale dove il tutto è concentrato su un individuo solo che si muove in un mondo reale e caricaturale allo stesso tempo. sguardo della donna rivolta al pubblico in modo tale da invitarlo a seguirla e inoltre si pensa che sicuramente tornerà alla vita di prima LA DOLCE VITA – FELLINI Molto importante di questo film e considerare la parola paparazzo in quanto si tratta di un termine introdotto da Flaiano e Pinelli. questo termine potrebbe derivare dal nome abruzzese delle vongole chiamate paparazzi oppure da un libro di un romanziere inglese che parlava di un albergo con quel nome. Fellini introduce il termine considerando il pappatacio, cioè un insetto per mettere in rilievo l'invadenza dei reporter. questo è il primo film della durata di tre ore e molti dei suoi amici chiesero direttamente a Fellini di tagliarlo perché gli spettatori italiani non erano abituati a questa portata. nonostante gli inviti il regista decide di non tagliare il film e possiamo quindi dire che cambia il costume sociale della nazione italiana e la maggior parte degli episodi nascono da rotocalchi dell'epoca come nel caso del Cristo in elicottero che proviene dalla rivista oggi nel maggio del 1958 e lo spogliarello che rimanda a quello di una ballerina turca dello stesso anno. questo film suscitò un grande scandalo per le storie messe in scena soprattutto da parte del mondo del cattolicesimo anche se ricordiamo le difese di padre arpa (come fece anche nel caso delle notti di Cabiria) , d'altra parte la critica di sinistra diminuisce le critiche contro Fellini e più che altro cerca di valorizzare il suo film. il film riporta la vita dello spettacolo che corrisponde ad un mondo falso dove tutto si basa sull'apparenza, inoltre ci si allontana dall'iconografia del neorealismo ed è anche importante dire che Pasolini elabora un intervento che riguarda una scrittrice di nome Dolores però questa scena non venne girata. anche i personaggi sono relazionati ad un mondo illusorio infatti si presentano come durante uno spettacolo teatrale. STRUTTURA NARRATIVA Ancora una volta il film è caratterizzato da una struttura episodica e ogni episodio è caratterizzato dallo stesso nucleo tematico. gli episodi sono tutti legati dalle erranze di Marcello che è privo di elementi eroici. Fellini parla del suo film come una scomposizione picassiana nonostante questo però c'è comunque un ordine interno, a questo proposito Antonio Costa parla di ibridazione tra il mondo classico e la messa in scena della modernità. il film racconta il fallimento individuale di Marcello che dal sogno di scrittore arriva ad essere un giornalista : si tratta di un'allegoria sulla modernità e si mette in scena una visione carnevalesca di questa società in quanto si è sempre in bilico tra vecchio e nuovo. c'è chi interpreta questa vocazione allegorica come l'inferno dantesco ad esempio Brunetta lo definisce come il vagabondaggio in una delle bolge infernali, Vittorini parla di partecipazione alla disintegrazione dei valori (abbiamo quindi una tonalità corale del film e l'alienazione è una delle componenti fondamentali dello spettacolo). il tutto è anche caratterizzato da un aspetto funebre infatti rondi pensa che alla base della trama ci sia sempre questo carattere triste in quanto la materia che viene messa in scena corrisponde alla manipolazione dei media Infine possiamo dire che il film si muove tra sogni e realta : Ehi il direttore della fotografia Martelli racconta che Fellini chiese di usare delle focali lunghe caratterizzate da uno sfondo sfocato con l'intenzione di rappresentare una realtà che scivola sempre nel mondo onirico. IDEA DI PASOLINI secondo Pasolini Fellini si muove sempre su un doppio piano : - Immaginazione - realtà documentaria a questo proposito il cinema per il regista è diviso in due parti fondamentali : 1- materiale lessicale (corpo e ambienti) : si avvisa una continua dialettica tra deformazione e documentario e per questo possiamo parlare di dilatazione espressionistica che si basa su tre aspetti : caricatura, atmosfera e formalismo 2- materiale sintattico : riprese e montaggio SEQUENZE 1- titoli di testa e prologo : dai titoli di testa possiamo notare che il film è in formato totalscape, ciò significa che si basa su un formato panoramico. nella didascalia si sottolinea la finzione dei personaggi anche se in realtà sappiamo che sono presenti molti personaggi reali. Nel prologo abbiamo l'elicottero che trasporta il Cristo sulla Roma storica ed è una sorta di parodia dell'arrivo di Cristo in un mondo profano, quindi abbiamo una continua mescolanza tra sacro e profano, quest'ultimo elemento è sottolineato dai cronisti che si trovano su un'altro elicottero mentre inseguono il primo. Ehi la macchina da pesa riprende la gente del sottoproletariato la quale osserva il loro arrivo per poi arrivare alla zona dell'eur che è più ricca con delle donne che sono su una terrazza a prendere il sole. questo elemento dissacrato arriva al culmine quando viene ripresa la scena del ballerino orientale nel night club che suscita un violento contrasto che riguarda anche l'aspetto musicale infatti abbiamo il suono delle campane di piazza San Pietro in contrapposizione alla musica esotica. 2- Arrivo della diva : Ehi anche la diva sembra arrivare dal cielo in quanto arriva in aereo e appare come all'interno di uno spettacolo : la scala dell'aereo ripropone quelle del varietà e la sua seconda uscita dall'aereo con il mantello e con le braccia alzate riprende la figura di Cristo , la diva può essere quindi considerata come l'elemento sacro della modernità contro quello di Cristo nell'antichità 3- Terme di Caracalla : viene messo in scena il ballo dionisiaco della diva chi è caratterizzato dal ballo a piedi scalzi. l'ebbrezza della donna si nota anche nel vagabondaggio nella città di Roma con un gattino che fa mettere in luce la sua natura animalesca. questo suo vagabondaggio termina con l'immersione nella Fontana di Trevi : la donna sembra una ninfa moderna tra le rocce e l'acqua che sono degli elementi mitologici. inoltre la diva getta dell'acqua sulla testa di Marcello come se si trattasse di un battesimo ed è come se volesse portarlo nel suo mondo di cui lei era divinità. il tutto viene interrotto dall'alba che sottolinea la di Marcello e la fine della sua nottata con la diva 4- falso miracolo : un elemento importante da notare è il personaggio di Emma che è l'unica che crede nel miracolo e spera in qualcosa di vero, in questo caso è importante dire che si tratta di un personaggio sempre autentico e cerca di far entrare nei suoi ideali Marcello quindi notiamo come sia caratterizzata da un aspetto materno che corrisponde al mondo antico che si oppone alla diva. durante la sequenza della pioggia tutto è molto agitato e viene messo in risalto il forte fanatismo religioso del popolo inoltre bambini fingono di avere la visione questo è un'altro elemento carnevalesco. tutto termina con l'alba è la morte del dei film a forte velocità, la fotografia è sgranata e la musica è la stessa che accompagna film Muti. questa parte è legata ad un evento realmente accaduto nel 1950 quando Scalfaro invitava una signora a coprirsi in una trattoria romana 3- vs operai che montano il tabellone pubblicitario con Anita Edberg : tutta la sequenza è una riflessione sull'immagine pubblicitaria della diva e la costruzione di questo cartellone sembra rappresentare una scomposizione picassiana, inoltre entrano in scena una carovana di neri che ballano e suonano il tutto è caratterizzato da una grande confusione e quindi da un carattere carnevalesco. inoltre abbiamo anche la voce di una bambina che ripete continuamente di bere più latte. il dottor Antonio fa una soggettiva sul seno della donna e nella parte finale il viso della diva viene alzato verso il cielo per simboleggiare la vicinanza della donna con il mondo ultraterreno, l'immagine viene anche bagnata ed è una possibile ironia nei confronti dell'evento del battesimo 4- La diva prende vita :con la copertura del corpo della donna si apre la seconda parte del film dove avvengono una serie di illusioni da parte del dottore, infatti la donna prende vita uscendo dal cartellone e in questo caso si tratta di un'immagine onirica in quanto abbiamo la presenza di una donna enorme rispetto ad un uomo che è molto piccolo. la diva era rappresentata come una sorta di idea e la sua grandezza e smisurata tanto che l'uomo arriva a perdersi nel suo corpo, in questo caso viene rappresentato il tipico uomo italiano che è debole è strettamente legato alla figura materna. dopodiché la diva lo prende in mano ed è una citazione esplicita del film King Kong del 1933. segue poi il funerale della donna gigante dove sono presenti tutti i personaggi del film il che è stato riportato anche nel girotondo finale del film Otto e mezzo. il film termina con lo sguardo in macchina della bambina che beffa lo spettatore ed evoca la messa in scena dell'episodio che coincide con ciò che aveva detto Fellini cioè che questo episodio per lui era considerato una grande sciocchezza TOBY DAMMIT ( DAL FILM ‘’TRE PASSI DAL DELIRIO’’) Il film venne presentato nel 1968 al Festival di Cannes. Fellini dopo il film Otto e mezzo dirige ‘’ Giulietta degli spiriti’’, cioè il primo vero film di Fellini a colori, elemento importante in quanto intensifica l'aspetto onirico del film. il personaggio è una donna borghese in crisi tradita dal marito che alla ricerca della sua identità. successivamente il regista lavora ad un progetto intitolato ‘’ il viaggio di G. Mastorna’’ , dove si parla del viaggio di un musicista nell'aldilà, in realtà questo film non venne mai realizzato però questa idea influenzerà molto i film che produrrà successivamente. Kezich racconta la storia di questo progetto : l'idea ha dei legami con il passato infatti nel 1938 Fellini a Rimini legge il romanzo ad episodi intitolato lo strano viaggio, questo ricordo torna in mente a Fellini nel 1965 e decide di contattare Dino Buzzati, De Laurentis procede con la realizzazione delle riprese, Fellini però decide di abbandonare il film e il suo produttore ricorre anche per via legale. nel frattempo entra in scena Grimaldi che si occupa di risarcire i debiti di Fellini e finanzia anche l'episodio di Toby Dammit. ANALISI EPISODIO il film tre passi dal delirio è stato voluto da un produttore francese con lo scopo di riportare racconti di Edgar Allan Poe, due episodi appartengono a dei registi francesi mentre il terzo viene diretto da Fellini. Fellini rifiuta la proposta del produttore relativa alla rappresentazione di una novella di Poe e per questo ne sceglie una di zapponi proveniente dalla raccolta intitolata Global. l'attore che interpreta il protagonista e Terence Stampe , Fellini lavora molto sul suo volto e lo vuole truccare per farlo assomigliare a Poe : questa immagine viene definita da tassoni come una maschera da circo e da tragedia elisabettiana cosa che si vedrà anche nel monologo finale dove farà una parte di Lady Macbeth di Shakespeare e quest'ultimo è un elemento che è possibile riscontrare anche negli abiti del protagonista. Una cosa importante da dire e che c'è un cambio anche nella collaborazione infatti Fellini sarà accompagnato da zapponi e non più da Pinelli e Flaiano, inoltre cambia anche il direttore della fotografia che diventa Giuseppe Rotunno. Un altro cambiamento è relativo al fatto che Fellini attua un modo diverso per progettare i suoi film anche se restano gli elementi onirici, infatti in questo caso parliamo del primo film legato ad un adattamento letterario cosa alla quale il regista si è sempre opposto però vige una totale reinvenzione del testo : Toby e un uomo alcolizzato e drogato, mentre nella novella egli dà vita ad una scommessa con il diavolo, inoltre quest'ultimo nella novella era rappresentato da un piccolo ometto vestito di nero mentre in questo caso è una ragazza bionda vestita di bianco . Film ci presenta un'atmosfera allucinata data dall'uso particolare di colori e luci, infatti secondo Fellini il colore introduce una nuova dimensione simbolista al film che vanno a sottolineare il carattere illusorio, ad esempio possiamo prendere in considerazione la scena dell'aeroporto caratterizzata da un colore rossastro che caratterizza anche il viaggio del protagonista verso la città ed è come se si desse vita ad una visione deformata e si trattasse di un incubo. la seconda parte del film si svolge in uno studio e il colore cambia infatti il tutto è caratterizzato da un colore bianco con dei riflessi argentati. soprattutto in questa parte si può notare come continua il confronto del regista con il mondo dei media e dello spettacolo e si avverte anche una forte satira di questo mondo al momento della consegna del premio della Lupa d'oro a villa Adriana che viene consegnato all'attore inglese. l'ultima parte può essere definita come una sorta di corsa verso la morte e si basa su continue apparizioni come nel caso delle pecore che sembrano dipinte oppure delle strade sbarrate che danno vita ad un senso di movimento nel vuoto. il ponte della scena finale nasce da una vera esperienza infatti Fellini si rifà ad un ponte visto da lui stesso crollato ad Ariccia e cerca di ricostruire la scena anche grazie all'aiuto di alcuni pittori. è possibile ritrovare anche una nota rappresentazione che potrebbe essere legata all'inquadratura finale del diavolo- donna che corrisponde a quella di Giuditta e Olofene. per concludere potremmo dire che questo film racconta una crisi profonda del protagonista che riflette quella del regista che dipende totalmente dal mondo dello spettacolo. al culmine con il costume sfarzoso del Papa il tutto infatti sembra una sorta di apoteosi divina e il Papa sembra una sorta di Dio mitologico. 10- parte finale \ festa a Trastevere : si celebra la festa ‘’denoialtri’’ , Ehi la troupe ritorna in scena e il tutto sembra ricollegarsi al genere documentaristico e abbiamo molti turisti che si mescolano con i romani. la scena finisce con Fellini che riceve un uscio in faccia da parte della Magnani che viene definita come una Lupa e potrebbe alludere al finale del film in quanto è notte e tutto ormai è chiuso in realtà però c'è un secondo finale cioè quello relativo alle moto che girano per la città di Roma, zapponi dice che sembrano un urlo e sono come degli stupratori di una città ricca di monumenti del passato. Manganarò interpreta il moto dei ciclisti come dei centauri che giocano con la morte per la folle velocità, tassoni li definisce come dei cavalieri dell'apocalisse e Kezich come dei nuovi barbari Ehi nonostante tutto potremmo dire che si tratta di un finale ambiguo e l'unica cosa certa è che la moto è il simbolo di una modernità violenta in contrasto con l'armonia monumentale del passato. OTTO E MEZZO Il titolo del film allude al numero dei film effettuati da Fellini e ricordiamo inoltre che ne produsse uno in collaborazione con Lattuada dal titolo ‘’ luci del varietà’’ , ed è proprio da questo film che nel titolo abbiamo la parola ‘’ mezzo’’. Il suo collaboratore Pinelli aveva proposto come titolo ‘’ la grande confusione’’ , proprio perché il film è caratterizzato da eventi che creano un disordine totale. GENESI per quanto riguarda la nascita del film, Fellini aveva intenzione di abbandonare la produzione di un film e il suo scopo era quello di dar vita ad un film legato alla storia di un uomo in tutte le sue sfumature. Il regista scrisse una lettera a Rizzoli per proclamare il suo abbandono, poi venne invitato dalla troupe ad una festa e di colpo il regista entra nel cuore del film: decide di raccontare la storia di un regista che ha il nome di Guido ed è interpretato da Marcello Mastroianni e potrebbe essere considerato come una sorta di alter ego di Fellini. Ricordiamo inoltre che in questo momento della sua vita avvia un forte rapporto con uno psicanalista ebreo che è Chris Bernard. Insieme a questo professionista si avvicina all' esoterismo e alla magia soprattutto grazie a dei testi di Hung, legati al mondo del simbolismo. Secondo questo intellettuale il simbolo equivale al mezzo atto ad esprimere un' intuizione, quindi un punto di incontro tra scienza e magia e tra realtà e fantasia proprio perché attraverso il simbolo si riesce a esprimere l' inesprimibile. (al contrario Freud porta a dimenticare ciò che non è possibile esprimere). Da questo momento Fellini inizia il cosiddetto ‘’ libro dei sogni’’ , vale a dire inizia il momento in cui comincia a disegnare i personaggi che vede nei sogni e tutti i disegni sono accompagnati da degli appunti per cercare di ricostruirlo. Questo film è fondato su una soglia labile tra realtà in sogno e proprio per questo motivo risulta nuovo tanto che in alcuni cinema di periferia, per un pubblico basso, i sogni e i ricordi presenti nel film vengono colorati attraverso una tonalità seppia per renderli riconoscibili. Il tempo non è lineare, infatti sono presenti delle vertigini irreali e la stessa cosa vale per lo spazio. La macchina da presa e mobilissima per riprendere il continuo girotondo di persone e ambienti. Il film inizia con un incubo virgola che accompagnerà il personaggio per tutto il film: il disordine del traffico si scontra con quello del regista e per questo motivo Rondi definisce il film come ‘’ spettrale’’, proprio perché al suo interno si incrociano le rovine del passato con quelle del presente. SEQUENZE Notiamo che mancano i titoli di testa, infatti ci sono solo i nomi del produttore che è Rizzoli e di Fellini. 1. incubo nel traffico: Rondi definisce questa sequenza dicendo che i personaggi che sono chiusi nelle vetture e come se si trovassero all'interno di bare , tutto questo corrisponde al fatto che la società moderna è considerata come una prigione dalla quale Guido vuole uscire. Il volo a braccia aperte riprende quello di Cristo. Appare poi la spiaggia con il cavallo dove ci sono dei personaggi che portano a terra Guido: in questo caso abbiamo la metafora del volo che corrisponde al tentativo di fuga fallito da parte del regista per poi cadere in mare per tornare all'interno del mondo reale, quindi si registra un' impossibilità di fuga, inoltre Rondi parla di Unione tra il disordine del mondo e quello interiore. Una cosa importante da notare e che Guido non viene mai inquadrato frontalmente e questo verrà fatto soltanto nella sequenza successiva quando si specchia, inoltre il bagno è rappresentato come un set e gli elementi che lo rendono tale sono le luci che si accendono improvvisamente e alcuni rumori di fondo. 2. Giardino delle Terme: un'orchestra suona la cavalcata delle valchirie e si registra una perdita totale del tempo: i costumi sembrano alludere ai primi anni del 900 e le luci danno un effetto sbiancante che sembrano dar vita a delle reliquie. Si sottolinea la vecchiaia, soprattutto delle donne che vengono inquadrate in maniera caricaturale e tutte le figure presenti sembrano essere consapevoli di stare all'interno di un set. alla fine della sequenza viene presentata ‘’ la ragazza della fonte’’ , interpretata da Claudia Cardinale. La donna è simbolo di purezza e femminilità ideale: già nel progetto del film c'era un catalogo con dei caratteri femminili ben fissati. Nel corso del film si potrà vedere che il protagonista è sempre circondato da donne bellissime e lui ne ha fortemente affascinato : la moglie, l'amante (Carla- interpretata da Sandra Milo) e la figura della donna diabolica che nel film prende il nome di Saraghina. 3. Arrivo dell'amante : Guido trucca la donna come una maschera e come facente parte del suo film e questa maschera corrisponde al ruolo della prostituta. In questa sequenza viene presentato un sogno del protagonista: la madre viene evocata nella camera d'albergo mentre sta con l'amante, quindi la prostituta evoca la figura della madre mentre pulisce, cosa che fa anche nel sogno. Incontra la figura del padre, ormai morto e inoltre abbiamo una scena in cui Guido bacia la madre EA sua volta si trasforma in un bacio con la moglie: in questo caso viene messo in scena il complesso di Edipo: il protagonista trasforma la figura di una donna, che è la madre, in tutte le altre. 4. Saraghina: si tratta di un'altra figura femminile molto forte per Guido. Mi ricordo di questa donna avviene durante l' incontro con l'eminenza. Durante questo ricordo ci viene anche presentato il cattolicesimo che ha fatto parte dell'infanzia del regista e che definisce la donna come un diavolo. Si tratta di un episodio realmente vissuto da Fellini e questa donna viene definita come un drago orrendo e stupendo allo stesso tempo. Si tratta della prima figura femminile vista da Fellini durante il corso delle vacanze estive al collegio nella spiaggia di Fano. Questa figura esprime la più ampia espressione barbarica del sesso che traumatizza l'infanzia di Fellini, elemento che poi verrà smaltito quando la vede da sole in spiaggia e si dimostra come una donna dolce e materna. 5. harem: massima espressione della femminilità EI gesti delle donne riprendono quelli della madre e delle nutrici: bagno nella tinozza e avvolgimento negli asciugamani.
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