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Cineturismo e Territorio (riassunto), Dispense di Teoria Del Cinema

LA GEOGRAFIA E IL CINEMA; CINEMA E TURISMO; I LUOGHI DEL CINEMA; IL CINEMA STRUMENTO DI MARKETING TERRITORIALE; IL CINETURISMO IN SPAGNA.

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 12/06/2023

laura92mcr
laura92mcr 🇮🇹

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Scarica Cineturismo e Territorio (riassunto) e più Dispense in PDF di Teoria Del Cinema solo su Docsity! CINETURISMO E TERRITORIO 1) LA GEOGRAFIA E IL CINEMA ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL CINEMA: La nascita del cinema è per convenzione il 28 dicembre 1895 con la proiezione dei fratelli Lumiere al Grand Cafè a Parigi. In Italia la prima proiezione avviene a Roma il 20 settembre 1905 con “La presa di Roma” di Alberini. Il cinema da questo momento si sviluppa nelle principali città italiane, in una società dove aleggiava il mito del progresso e l'ideologia della modernizzazione, e veniva usato per conoscere luoghi sconosciuti e inesplorati, per fare critica e propaganda, per immaginare e vedere cose che nella realtà non si potevano osservare. La prima fase del cinema è quella del genere muto che si sviluppa negli anni '20-'30, in particolare in alcune nazioni (Inghilterra, Francia, USA) ma in particolare in Germania e Russia. Il cinema di questa fase è caratterizzato dal bianco e nero obbligato e dall'arte del mimo, il che rendeva limitate le tematiche possibili da affrontare (politica e propaganda; horror – Dracula Primo, Frankenstein; comicità – Stanlio e Ollio). La seconda fase va dagli anni '30 agli anni '60 ed è la fase caratterizzata dai grandi cambiamenti (sonoro e colore – con il technicolor di cui beneficiano per primi Biancaneve e i sette nani nel '37 e Via col vento nel '39) e dalla transizione in cui trovavano ancora posto le vecchie tecniche data la dispendiosità delle nuove. Nel primo dopoguerra la Germania lascia il ruolo di leader agli USA degli studios hollywoodiani dove si diffonde il cinema di Eva contro Eva, Cantando sotto la pioggia e Quarto potere che in Europa sembra irraggiungibile. In Italia arrivano però alcune risposte forti con i vari interpreti Totò, Mastroianni, Sordi, Gassman, De Sica, Magnani, Loren e Lollobrigida oltre a Fellini come regista. La terza fase si sviluppa già dalla fine degli anni '60 ma raggiunge la sua pienezza solo negli anni '70-'80 in cui i principali mutamenti riguardano l'uso degli effetti speciali ed il nuovo ruolo del cinema inteso sia come svago sia come strumento di dibattito sociale. In molti casi si ha la sensazione che il pubblico cerchi qualcosa di distensivo e meno contenutistico, dando a volte interesse a tematiche erotico-sessuali ed in generale a commedie di bassa lega. Un altro filone che si impone è quello fantascientifico che ha come capostipite 2001: Odissea nello spazio del '68, oltre al filone di film di protesta come Arancia meccanica del '71. L'ultima fase della storia del cinema è quella moderna che si sviluppa dagli anni '90 ad oggi e che vede l'utilizzo di effetti speciali e tecnologie all'avanguardia e la produzione commerciale del cinema. La cinematografia diventa semplice luddismo, prodotto di mercato e mezzo pubblicitario. Ma, nonostante il consumismo cinematografico abbia eroso gli aspetti ed il significato profondo del cinema, non sono mancati comunque film di elevato spessore in cui sono affrontate tematiche sociali. IL FILM: NUOVO STRUMENTO PER LA DIDATTICA: I paesaggi del cinema sono screenscapes, paesaggi dello schermo, non sempre reali ed oggettivi come qualsiasi paesaggio artistico in genere. Il paesaggio racchiude gli spazi, le tracce del passato, gli uomini, e per questo il cinema può essere utilizzato come strumento per l'insegnamento e la ricerca in campo geografico, come documento di informazione. Per tutta la metà del secolo scorso, il cinema si presta a proiettare nelle grandi sale l’immagine delle location ritratte dalle cineprese dei registi. La geografia ha iniziato a studiare il paesaggio attraverso le rappresentazioni cinematografiche soltanto circa 20 anni fa, prendendo le mosse da due correnti del pensiero geografico: la geografia umanistica e quella culturale e sociale. Anche la didattica della geografia oggi utilizza il cinema come strumento per l’insegnamento e per la ricerca. La prima preoccupazione nell’analisi filmica è in genere quella di verificare la verosimiglianza della rappresentazione con il luogo stesso in cui la pellicola è ambientata. Un film e i suoi luoghi vengono giudicati sulla base della loro capacità di riproduzione fedele di una realtà. L’interesse della geografia nei confronti del cinema si è sviluppato nel mondo anglosassone grazie al ramo umanista della disciplina, e grazie agli studi sul paesaggio da un lato e agli studi socio-culturali dall’altro. Il paesaggio cinematografico è paragonabile ad un personaggio, e perciò è possibile comprendere le caratteristiche delle realtà regionali oppure ricostruire l'evoluzione del territorio stesso, tenendo comunque conto che il cinema, pur strumento interpretativo, isola ed evidenzia solo alcuni aspetti della realtà. LE CITTA’, IL CINEMA E IL PAESAGGIO URBANO: Un genere degli albori del cinema è quello dei film panoramici che si componevano di vedute scenografiche, che permetteva di vedere e dunque viaggiare da un luogo all'altro, e che diede vita al site-seeing urbano. In Italia questo fenomeno venne chiamato cinema dal vero. In quanto site-seeing il cinema crea una propria passeggiata architettonica che impegna la visione in rapporto al movimento. Negli anni '20 la città divenne un laboratorio di film con Berlino, sinfonia di una grande città, Metropolis (evidenzia il legame che cinema e città condividono) e L'uomo con la macchina da presa (evidenzia come il cinema muove e si muove con la città), tutti esempi in cui lo spazio urbano diventa qualcosa in più del mero oggetto della pellicola. Ogni luogo e ogni città può essere, oltre che un esterno, anche una location naturale, indissolubilmente legata ai suoi luoghi ed agli elementi che la caratterizzano. In Italia il movimento neorealista mostra la fisicità della strada e della società con Ladri di biciclette e Uccellacci e uccellini. L'eredità del neorealismo è raccolta e arricchita da Fellini, Antonioni, Visconti, Bertolucci, Pasolini, Olmi. In particolare, è interessante come Antonioni stravolga i canoni e le convenzioni del cinema classico per quel che riguarda il rapporto tra figura e sfondo, facendo saltare avanti lo sfondo in cui il protagonista si perde e rendendo così lo spazio filmico luogo che acquista un significato autonomo, non più coincidente con quello riconducibile ad un territorio, disponibilità dei dati sui flussi turistici pre-rappresentazione e di quelli post rappresentazione. I cineturisti possono essere anche definiti Movie Induced Tourists o Set-jetters (che hanno l'obiettivo di visitare ambienti, aree e location di un film) o Cinematic Tourists (che vogliono fare un'esperienza per ciò che hanno visto in un film). In Italia il cineturismo, mentre in passato sembrava una pratica esclusiva degli amanti del cinema, oggi sembra assumere nuove dimensioni che inducono a riflettere come questo fenomeno non possa essere solo una semplice attitudine ricreativa, ma che invece sia motivato da stimoli più profondi, dettati dalla sinergia tra cinema e turismo che ha resi i luoghi non solo ambientazioni della narrazione, ma il paesaggio emozionale dei desideri dello spettatore. La radici del fenomeno sembrano rintracciarsi anche in letteratura, e la Verona di Romeo e Giulietta creata per i viaggiatori ottocenteschi del “Grand Tour” ne è l'esempio. Il fenomeno della visita di luoghi legati alla visione di film non ha radici recentissime, basta ricordare Vacanze romane, La dolce vita o Colazione da Tiffany. Il viaggiatore ed il cinefilo hanno molte cose in comune in quanto entrambi sono alla ricerca di un paesaggio geografico che però è allo stesso tempo mentale, che muta al contatto con chi lo percorre fisicamente, ma che risponde anche alle attese dell'immaginazione. In particolare agli albori del cinema, ad esempio in Persia, si poteva sottolineare come gli spettatori in una sala cinematografica siano anche dei viaggiatori, trasportati dalle emozioni suscitate dalla visione di film ambientati in luoghi remoti e lontani. Uno dei vantaggi che scaturisce dalla collaborazione tra cinema e turismo è la valorizzazione del territorio attraverso il mezzo divulgativo cinematografico o televisivo, che ha il potere di esaltare le specificità del patrimonio culturale, sociale ed etnografico, meglio di quanto farebbe una campagna promozionale. Un film ha del resto sempre bisogno, per ragioni prettamente materiali di un territorio, per dare un contesto alla narrazione. PERCHE’ LO SPETTATORE DIVIENE CINETURISTA: Lo spettatore può divenire cineturista attraverso un processo che riguarda il desiderio di andare a verificare attraverso un'esperienza diretta quel mondo rappresentato in immagine che gli ha procurato emozioni positive. La motivazione al viaggio o alla vacanza è la variabile principale da studiare e monitorare per conoscere meglio il turista e dunque per capire che tipo di proposta può conquistarlo. Tra le motivazioni inserite dalla letteratura tra quelle possibili ci sono le categorie generali e scontate di leisure e relax, poi ci sono quelle relative a nuove mode e tendenze come il desiderio di conoscere le radici, le tradizioni ed il folklore di un territorio, di apprezzarne le specificità enogastronomiche, di recuperare il proprio benessere psico-fisico, di fare shopping, o quelle legate ad eventi sportivi, religiosi, culturali o collegate al business. In queste categorie di motivazioni si può inserire anche quella legata alla visione di un film, specificando che però c'è differenza tra un turista che acquista un prodotto turistico spinto dalla visione di un film ed un turista che subisce il fascino di una o più immagini evocate da un luogo. IL CINETURISMO E IL TERRITORIO: La scelta di girare un'opera cinematografica o televisiva in un'area genera una serie di effetti sia sul turismo sia sulle attività economiche e sociali del territorio. Può infatti attrarre nuovi visitatori o incoraggiare il ritorno di chi già c'era stato in quel luogo, ma produce anche un effetto diretto dato dalla presenza del cast e della troupe sul territorio per le riprese, i quali necessitano di servizi turistici (di ospitalità, ristorazione,...) e di altro genere. Determinare un rapporto quantitativo tra film o fiction e flussi turistici è praticamente impossibile, ma quello che è da analizzare è l'aspetto motivazionale che spinge il turista a recarsi in quel luogo. I fattori che inducono a viaggiare si possono dividere in push factor (voglia di evasione dall'ambiente abituale, relax, prestigio interazione sociale, regressione verso atteggiamenti adolescenziali, educazione, fantasia, novità) e pull (location, performance, personalità). Si possono poi individuare 5 fasi che caratterizzano il processo decisionale di acquisto di un prodotto turistico: nascita del desiderio, ricerca di informazioni, selezione delle alternative, scelta della destinazione, acquisto vero e proprio. Il cineturista è colui che, stimolato e affascinato dalla visione dei luoghi del film, si reca in quei luoghi per diverse motivazioni. Vi sono 3 diversi livelli di cineturista: specific (il movente delle vacanze è la scoperta dei luoghi del film); general (chi, all’interno di una vacanza, si reca in una location cinematografica, anche se non è l’obiettivo primario della vacanza; serendipitous (chi, per caso, capita in una destinazione che è stata ripresa in un film). I cineturisti si possono dividere in 3 categorie: cineturisti veri e propri (coloro che hanno maturato dopo la visione di un film un interesse che li ha motivati al viaggio), cineturisti jest- setter (coloro che hanno come intenzione quella di visitare un luogo rappresentato in un film per dirci di esserci stati), cineturisti per caso (coloro che scelgono una destinazione senza sapere che in quel luogo ci sia stato girato un film, lo scoprono dopo e per questo diventano comunque fruitori della risorsa). Uno spettatore può essere invece un iconauta (colui che ama viaggiare con lo sguardo), un cinenauta (colui che sceglie di guardare un film e sposta la propria attenzione dai personaggi al paesaggio che fa da sfondo alla storia), un cinenauta per caso (colui che si concentra sugli elementi narrativi e vede ogni paesaggio come semplice sfondo). Gli effetti positivi che un film o una fiction possono determinare sul territorio dipendono certamente dal riscontro che l'opera ottiene, ma anche dall'atteggiamento dei produttori nei confronti della comunità locale (nel caso di Goathland nel North Yorkshire si è avuto un incremento molto significativo per la serie Heartbeat e per i film su Harry Potter). Le potenzialità del cineturismo sono molteplici: è un veicolo di attrazione per nuovi e vecchi turisti, è uno strumento che può ampliare il target market di una destinazione, è uno strumento di valorizzazione del territorio. Ma a volte il fenomeno del cineturismo provoca anche effetti negativi in termini di aumento dei prezzi, del traffico, la perdita della privacy e tutta una serie di inconvenienti legati all'aver oltrepassato la capacità di carico della località. 3) I LUOGHI DEL CINEMA LE LOCATION CINEMATOGRAFICHE: L'ambiente, i luoghi, il set (le location) hanno sempre rappresentato una delle componenti essenziali per la realizzazione di un film, che vive del genio dei registi e del fascino degli attori, ma anche dei luoghi in cui è stato girato. Le location sono in genere individuate, sulla base della lista degli ambienti fornita di solito dal regista, dal location manager che è una figura professionale del cinema impegnata nella fase di pre- produzione, fase che precede le riprese di un film e comprende la progettazione, la pianificazione e la preparazione di esso, (spesso legati alle Film Commission) su indicazione dello scenografo ed in collaborazione con il regista stesso e direttore della fotografia. Il perché i film e le fiction inducono turismo non è limitato alla bellezza dei paesaggi messi in scena, ma ha anche a che fare con i luoghi, i temi del film, le sequenze e le relazioni tra personaggi. È cioè la magia del film nel complesso che rende appetibile turisticamente il set. Un film o una fiction non sono girati per promuovere il turismo ma indirettamente ciò si può verificare, soprattutto quando il film è visto da numerosi spettatori per periodi lunghi. Per questo motivo c'è più probabilità che una serie televisiva abbia funzione più da traino turistico rispetto ad un film. COSTRUIRE UNA DESTINAZIONE CINETURISTICA DI SUCCESSO PARTENDO DALLA LOCATION CINEMATOGRAFICA: Un territorio può diventare una destinazione cineturistica sia con l'applicazione di politiche di marketing territoriale sia tramite un approccio strategico che porti benefici duraturi e stabili. Il cineturismo ha il compito di far sì che il potenziale turista costruisca la propria vacanza alla scopo di soddisfare il propri desideri. Il cineturismo è poi particolare perché di solito una destinazione nasce per volere dell'offerta invece in questo caso è la domanda che attiva spontaneamente un processo innovativo di diversificazione turistica. Attraverso il destination management si attuano azioni strategiche di una rete di operatori che trasformano la destinazione in una location capace di attrarre flussi turistici, perché una località turistica per essere tale deve innanzitutto essere percepita come luogo turistico, meritevole di essere visitato. La destinazione turistica deve trasformare i luoghi in prodotti, non potendo solo esibire reperti storici e artistici, deve costruire un insieme di attrattive e di servizi. Dal punto di vista organizzativo le destinazioni turistiche si dividono in diverse tipologie: one-to- one (o di frammentazione, in cui il turista deve arrangiarsi alla ricerca dei servizi necessari); package (o di dipendenza, in cui il turista non deve fare altro che affidarsi al tour operator); network (o di integrazione, in cui il turista può trovare un sistema di servizi tra loro interconnessi che gli garantiscono una vasta gamma di alternative tra cui scegliere). La gestione di una destinazione turistica deve mirare ad ottimizzare i benefici e limitare gli effetti negativi, in particolare per quanto riguarda la carrying capacity (cioè il livello massimo del film e incrementando i flussi turistici del 15% in un anno. È questo un chiaro esempio di co-marketing in cui si costruiscono alleanze tra aziende per ottenere benefici economici e di immagine, che hanno tra l'altro creato 50 pacchetti turistici, aumentato il traffico sul web del 30%, ottenuto citazioni dai media e avuto un'audience di 103 milioni di persone. In poco tempo Sideways è diventato un cult per gli amanti, e non, del vino ed è un esempio di ottimizzazione delle risorse del territorio, senza stravolgere la destinazione turistica né il film, ma avvalorando entrambi attraverso una collaborazione efficiente. GALLES DEL NORD – l'area del Galles in generale ma in particolare quella del Nord offre da sempre paesaggi e location tra le preferite dai cineasti e dai produttori di film. Questi luoghi hanno ospitato vari successi televisivi britannici e alcuni film di successo internazionale come Tomb Raider 2, Il primo cavaliere, 007: Dalla Russia con amore. Gli impatti economici derivanti dal rapporto cinema/territorio sono stati riconosciuti da sempre da parte delle autorità preposte alla gestione dello sviluppo economico, ma tali effetti positivi non si sono estesi oltre il periodo di permanenza sul territorio della troupe. Per questo motivo nel 2003 due importanti enti gallesi hanno deciso di unire le proprie forze per lavorare congiuntamente per il raggiungimento dell'obiettivo comune di estendere gli effetti positivi creati dal legame cinema/territorio sul lungo periodo. Questi enti hanno creato una sorta di itinerario in grado di valorizzare luoghi e temi legati a produzioni cinematografiche e televisive che il Galles del Nord ha ospitato. Una spinta notevole alla promozione di questo progetto è arrivato con il lancio della Movie map North Wales, che illustra 30 location cinematografiche e televisive dislocate sul territorio. Inoltre spesso le produzioni scelgono come location siti rinomati dal punto di vista storico-culturale, per cui appare ancora più forte la relazione tra turismo cinematografico e culturale. Allora l'itinerario creato dagli enti gallesi non consente solo la fruizione ordinata e guidata di alcune risorse, ma anche di sviluppare un progetto in costante evoluzione con l'obiettivo di valorizzare un patrimonio, quello culturale, che è a disposizione dei turisti e, ancora di più, dei residenti. 4) IL CINEMA STRUMENTO DI MARKETING TERRITORIALE Anche in quelle location dove la potenzialità attrattiva risulta esigua o inconsistente per attirare flussi di domanda, potrebbero creare condizioni di attrattività grazie ad una pellicola cinematografica. L'attività di marketing deve muoversi secondo alcune direttive principali per orientare la strategia sistemica territoriale verso gli obiettivi di promuovere la realizzazione di un'offerta mirata ad intersecare le richieste provenienti dal mercato e coerenti con i fattori di attrattiva del territorio, di incentivare gli attori locali ad assumere comportamenti connessi con il disegno di offerta complessivo, di favorire la visibilità delle offerte territoriali sui mercati, di favorire l'accesso al territorio dal punto di vista logistico e di rafforzare gli elementi di identità che differenziano quell'offerta da altre. Il marketing territoriale insomma fornisce alle politiche di sviluppo locale gli strumenti concettuali ed operativi per collegare in modo efficace l'offerta alla potenziale domanda, e si pone dunque come l'insieme di strumenti per la promozione del prodotto territorio, sintetizzando un insieme di attività tutte relative al rafforzamento delle condizioni economiche. Quando si parla di industria turistica, e quando il soggetto al centro della riflessione è il territorio e le basi su cui sviluppare un pensiero strategico, si può parlare di destination management, che si delinea come approccio di gestione strategica e operativa che non può essere ridotto ad una collezione di strumenti ed esperienze, ma che va inteso come un processo che può portare a ripensare nel suo insieme il sistema di risorse e attori che danno vita all'economia turistica di un'area. IL MARKETING TERRITORIALE E IL CINETURISMO: Il cinema può avere le potenzialità per costruire l'identità di un territorio. Il meccanismo attraverso cui la promozione del territorio può essere perseguita si chiama location placement, che si occupa di collocare alcuni luoghi in punti chiave di un'opera cinematografica. Prima di promuovere un territorio gli attori locali devono fare un'analisi di benchmarking (effettuare uno studio sugli eventuali competitors), che in pratica un metodo comparativo di indirizzo geografico. Questa analisi è consigliata anche in ambito cineturistico perché permette di avere una visione più completa del territorio e della realtà su cui si vuole elaborare una strategia di promozione e sviluppo. Ci sono 6 fasi del benchmarking cineturistico: - Analisi dello scenario competitivo e individuazione di possibili trend evolutivi (minacce e opportunità); - Analisi della configurazione turistico-ricettiva e individuazione dei punti di forza e di debolezza; - Individuazione del benchmark o sistema turistico (location) di confronto; - Valutazione dei divari di attrattività e individuazione delle cause che ne sono alla base; - Elaborazione di una strategia d’intervento volta alla promozione e valorizzazione del territorio; - Monitoraggio delle performance competitive ed eventuale riformulazione della strategia. La promozione non si ferma però solo alla presenza delle location nel film, ciò che è determinante è anche la riconoscibilità, la manifestazione della propria identità culturale, associata alla comunicazione di uno stile di vita che possa attrarre turismo. I film di successo diventano per un determinato periodo componente dell'immaginario collettivo, ma devono comunque ricevere interventi, strategie ed investimenti perché gli effetti del film si possano esplicitare, sia che essi vogliano creare un'immagine di un luogo sia che siano inclusi in una politica di sostegno allo sviluppo turistico della località. Gli strumenti utilizzati per sfruttare la visibilità vanno da mezzi di comunicazione cartacea (guide, brochure, mappe) a produzioni audiovisive (in cui spesso vi sono i personaggi legati al successo di un film impegnati in campagne di comunicazione a favore del luogo dove è stato girato il film). ASPETTATIVE E AZIONI DEGLI OPERATORI TERRITORIALI. Anche per il settore del cineturismo si prova ad individuare un unico soggetto capace di rappresentare gli interessi di tutti coloro che si avvantaggiano dall'attivazione di una certa domanda in un certo territorio, e capace di essere l'interlocutore di una potenziale clientela. In Italia, nel settore di congressi ed eventi in genere, il ruolo cardine è riconosciuto al convention bureau, struttura a capitale misto pubblico-privato, che ha compiti di coordinare l'offerta locale e promuoverla a livello internazionale. Per l'industria cinematografica il parallelo è la realtà delle Film Commission, soggetti nati nel tentativo di organizzare al meglio il territorio e rispondere alle richieste presentate dalle produzioni interessate a girare in esterno. Sono soggetti con un ruolo cardine nel sistema che lavora per attivare relazioni virtuose tra cinema e territorio attraverso azioni di dialogo, comunicazione e marketing. Vi sono poi i location manager e le DMO (destination management organization) che dal dialogo costante con le Film Commission cercano di generare un circolo virtuoso. NASCITA DELLE FILM COMMISSION: Le Film Commission sono organizzazioni sostenute da enti pubblici (stato, regione, provincia o comune) aventi lo scopo di attrarre produzioni cinematografiche nel proprio territorio di riferimento fornendo loro aiuto ed assistenza a titolo gratuito. Questi organismi sono nati negli anni '40 negli USA per far fronte alle richieste delle major cinematografiche che avevano bisogno di strutture che svolgessero la funzione di collegamento tra loro e le autorità locali. Inizialmente erano private poi hanno cominciato a offrire i propri servizi gratuitamente nel tentativo di promuovere la produzione cinematografica sul territorio di propria competenza. L'obiettivo principale è quello di favorire l'individuazione sul territorio di location e di offrire condizioni vantaggiose per la realizzazione delle riprese e la permanenza della troupe in loco. Nel '75 è stata creata l'AFCI che è un’organizzazione a carattere formativo senza fini di lucro, che oggi raccoglie oltre 300 FC di circa 40 paesi. In Europa è stata l'Inghilterra a dare il via alle prime FC, in Italia si è dovuto aspettare il '97 con le FC di Emilia-Romagna e poco dopo del Lazio. La maggior parte delle FC sono sostenute finanziariamente da enti pubblici, fornendo così assistenza a titolo gratuito con gli obiettivi di promuovere il territorio in Italia e all'estero come scenario naturale e culturale per l'industria del cinema e la valorizzazione delle risorse professionali locali. Le FC mostrano come il cinema può essere più di una semplice attività culturale, potendo essere strumento di sviluppo economico e di promozione delle risorse e dei luoghi di una regione. Le FC forniscono aiuto ed assistenza anche per quanto riguarda l'erogazione di servizi ed il reperimento di fondi, per lo scouting delle location, per la soluzione delle problematiche che si possono presentare (incluso l'ottenimento dei permessi che servono), sempre con l'obiettivo di attirare e promuovere produzioni. In alcuni paesi vi è una politica di incentivi economici diretti che consentono alla produzione di abbattere buona parte dei costi che dovrebbero sostenere per girare in esterno (anche in il vantaggio competitivo del territorio ospitante la produzione. Comunque la capacità di attrazione di un territorio per il produttore non si riduce ad una competizione tra fondi, ma è un mix tra efficienza dei servizi erogati dalle FC, della trasparenza amministrativa, del coordinamento con livelli sub-regionali, della snellezza delle procedure, dello sviluppo economico del territorio. In 4 anni tra 2006 e 2009 le risorse che le varie Regioni hanno messo a disposizione dello sviluppo e della produzione cine-audiovisiva sono quintuplicate. La Spain Film Commission è nata nel 2001 ed oggi la Spagna è il primo paese in Europa per numero di FC (48). I produttori internazionali scelgono la Spagna perché è dotata di una efficiente ed economica rete di FC. I finanziamenti per l'audiovisivo provengono essenzialmente dall'Istituto ICAA. Il prestito bancario è lo strumento principale per la produzione cinematografica spagnola (circa 30 milioni all'anno), a cui si aggiunge il crescente numero di Fondi Regionali. Il potenziamento e la modernizzazione delle infrastrutture cinematografiche è uno dei segnali evidenti dello sviluppo del settore audiovisivo in Spagna, che ha visto il rafforzamento anche della struttura produttiva locale che ha il 15% della quota di mercato nel paese (il 75% della produzione interna è realizzata all'interno della Comunidad de Madrid, per la sua ricchezza di ambientazioni e per l'alta concentrazione di professionisti del settore in città). Un ruolo importante lo giocano le co-produzioni estere che si attestano intorno al 40% della produzione complessiva e vedono come partner finanziari principali Francia, Italia, Cuba e Argentina. A livello locale la Spagna ha avviato numerose iniziative (tramite Consorzi, Associazioni ed enti vari) per consentire l'accelerazione del processo di diffusione del prodotto nazionale nazionale all'estero e richiamare così nuovi investimenti. A Barcellona la Municipalità ha approvato una normativa in base alla quale offre gratuitamente edifici e spazi di sua proprietà quando vengono utilizzati come location di film. 5) IL CINETURISMO IN SPAGNA Almodovar vive in prima persona la dittatura in Spagna, quando si trasferisce a Madrid ma non riesce a continuare gli studi cinematografici perché il dittatore Franco chiude la Madrid film school. La dittatura franchista, anche per la censura culturale e per la concentrazione dell'attenzione su un cinema essenzialmente di propaganda, causa una crisi per la cinematografia nazionale. Alla morte di Franco nel '75 avviene un'apertura politica che porta il paese fuori dal suo letargo sociale e creativo, inizia il periodo della movida in cui la nuova generazione vuole liberarsi del passato e crea un nuovo stile di vita. I protagonisti della movida fondano “El Estudio De Artes Costus”, il cui esponente più significativo a livello internazionale è proprio Almodovar che con il film Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchi affronta tematiche considerate tabù. ANALISI DELLA FILMOGRAFIA: Almodovar è il simbolo di una società spagnola laica, moderna e progressista, un regista che affronta temi scabrosi e scomodi (rapporti tra donne, ambiguità sessuale, amore omosessuale, critica alla religione). Il cinema di Almodovar è irriverente e non nasconde la sfrontatezza della scelta delle tematiche, il che può sembrare un attacco alla morale perbenista piccolo-borghese ma più che altro mostra che la sua visione del mondo è immune da tale etica. Il regista presta particolare attenzione poi alla creazione dei personaggi femminili sostenendo che le donne sono state costrette a tacere per troppo tempo e sono le persone che esprimono in modo più diretto le emozioni. Dopo i primi film degli anni '80 il successo si diffonde nel mondo con Kika, Carne Tremula e altri film negli anni '90. poi nel '99 dirige il pluripremiato Tutto su mia madre, seguito da La mala education e Volver. Madrid è la capitale dell'universo almodovariano (solo in Tutto su mia madre Madrid è del tutto assente). Madrid dopo la morte di Franco diventa la babilonia europea in cui la movida permette di recuperare in qualche anno tutte le privazioni del franchismo. Molte zone e molti aspetti diversi della città sono presentati dai vari film di Almodovar, che però, pur prediligendo Madrid come location, ha anche girato scene di film in altri luoghi della Spagna (come in La mala education a Valencia e in Catalogna). Barcellona in particolare negli ultimi anni è stato il set preferito di numerosi spot e film che hanno fatto il giro del mondo. Uno degli ultimi esempi è stato Vicky, Christina, Barcelona di Woody Allen del 2008. È subito scoppiata la polemica per i costi che il comune catalano ha sostenuto per la pellicola (circa 1 milione di euro). Barcellona è anche la location di Tutto su mia madre di Almodovar, la pellicola spagnola che ha riscosso maggior successo internazionale e che ha messo in scena diverse location famose della città ed altre periferiche. Nella cornice di relazione tra città, turismo e cinema alcuni enti di Barcellona hanno offerto delle rutas tematicas rinominate Barcelona Movie Walks (attualmente sono 6). Castilla-La Mancha è la terra di vento e mulini e la terra natale di Almodovar che con Volver, del 2006, ambientato qui segna il ritorno alla commedia, all'universo femminile e soprattutto nella sua terra. La direzione generale del turismo del luogo ha creato la Castilla – La Mancha Film Commission e la Ruta Cinematografica de Almodovar con l'obiettivo di creare un prodotto turistico che rispondesse alla domanda crescente di turismo interno e per far conoscere le risorse turistiche della zona di Campo de Calatrava. L'itinerario interessa in particolare 4 comuni, ma è progettato per favorire turisticamente anche le zone limitrofe, dove ad esempio sono state collocate sculture relative alla filmografia di Almodovar. È stato anche creato un museo che accoglie un'esposizione permanente della filmografia del regista, ed un parco dedicatogli. Lanzerote è dove, insieme con Madrid, Gli abbracci spezzati del 2009 è stato girato da Almodovar. Su quest'isola, che compare anche in Il fiore del mio segreto, è stata scelta in particolare per le sue bellezze paesaggistiche e naturali. La Spagna è sempre stata una meta ambita dai turisti di tutto il mondo, in particolare, negli ultimi 20 anni, dai giovani. Almodovar con i suoi film ha immortalato la Spagna nelle sue mille sfumature (la Spagna culturale, quella giovane, quella artistica, quella tradizionalista ma soprattutto quella libera, moderna e democratica) e ciò ha incrementato il turismo suscitando interesse nello spettatore. In particolare, Lanzerote spera di incrementare il turismo grazie al contributo di Almodovar con i suoi film. Ne “La Mancha” nei due anni seguenti all'uscita del film Volver si è registrato un notevole aumento dei flussi turistici, il che è da imputare alla scelta di quella destinazione in quanto location del film, ma non bisogna sottovalutare gli sforzi degli enti turistici nella promozione del territorio. Conclusioni Oggi le location cinematografiche costituiscono nuove destinazioni del turismo moderno. Un film rappresenta un viaggio in cui il turista è stimolato ed emozionato dalla visione di avvenimenti, luoghi e paesaggi, che possono innescare il desiderio di visitarli.
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