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Collegamenti interdisciplinari maturità, Collegamenti Interdisciplinari di Italiano

Il concetto di tempo nella filosofia di Nietzsche, in particolare l'idea dell'eterno ritorno. L'eterno ritorno è una concezione temporale e filosofica che mette in discussione il senso stesso della vita e della morale. Il documento esplora le diverse interpretazioni dell'eterno ritorno e le sfide che esso pone alla nostra comprensione del tempo e della causalità. Inoltre, il documento presenta anche altri temi legati al tempo, come la ciclicità e la gestione del tempo nella vita quotidiana.

Tipologia: Collegamenti Interdisciplinari

2022/2023

In vendita dal 14/09/2023

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Scarica Collegamenti interdisciplinari maturità e più Collegamenti Interdisciplinari in PDF di Italiano solo su Docsity! PERCORSI PER TEMATICHE: TEMPO POSSIBILI DOCUMENTI: -relatività (documento sul tapis roulant) -immagine dell’orologio (filosofia) -la persistenza della memoria: Salvador Dalì - frase di Bergson in inglese INTRODUZIONE Il tempo, in tutte le sue sfaccettature, è un concetto complesso da definire. Può essere inteso come una misura oggettiva, una successione lineare di istanti che scandisce i giorni, le ore e i minuti. Ma il tempo va oltre la sua dimensione quantitativa. È anche un'esperienza soggettiva, influenzata dalle nostre emozioni, dai ricordi, dalle aspettative e dal modo in cui percepiamo gli eventi che si susseguono nel corso della nostra esistenza. FILOSOFIA: LA TEORIA DELL’ETERNO RITORNO Friedrich Nietzsche, filosofo tedesco del XIX secolo, ha introdotto il concetto dell'"eterno ritorno" nelle sue opere, in particolare nel libro "Così parlò Zarathustra". L'eterno ritorno, o "recurrence éternelle" in francese, è una delle idee più intriganti e complesse di Nietzsche. Secondo Nietzsche, l'eterno ritorno è l'idea che tutto ciò che è accaduto, accade e accadrà si ripeterà infinitamente nel corso del tempo. Non si tratta solo di una concezione temporale, ma anche di una visione filosofica profonda che mette in discussione il senso stesso della vita e della morale. Nietzsche esprime l'eterno ritorno come un'idea provocatoria che sfida la nostra comprensione del tempo e della causalità. Egli sostiene che, se l'eterno ritorno fosse vero, dovremmo vivere ogni momento della nostra vita come se si ripetesse infinitamente. Ogni azione, ogni pensiero, ogni emozione avrebbe un peso enorme, poiché si ripeterebbero in un ciclo senza fine. Per Nietzsche, l'eterno ritorno non è solo una speculazione teorica, ma un'esigenza esistenziale. Egli considera l'eterno ritorno come un'opportunità per vivere una vita autentica e piena, abbracciando il destino con gioia e accettando ogni aspetto dell'esistenza, compresi il dolore, la sofferenza e la morte. L'eterno ritorno sfida l'idea di una vita orientata verso un fine o una trascendenza, invitandoci piuttosto a trovare il senso e il valore nella realtà immanente e nel divenire. L'eterno ritorno di Nietzsche ha suscitato interpretazioni e dibattiti accesi tra i suoi lettori e gli studiosi. Alcuni lo hanno interpretato come una sorta di condanna dell'esistenza umana, un peso insostenibile che impedisce il progresso e la liberazione. Altri, invece, lo hanno visto come una sfida ad abbracciare pienamente la vita e a creare un'etica basata sull'autoaffermazione e la responsabilità. In ogni caso, l'eterno ritorno di Nietzsche rimane un concetto profondo e provocatorio che ci invita a riflettere sulla nostra esistenza, sul senso del tempo e sulle scelte che facciamo nella vita. È un'idea che sollecita un esame critico delle nostre convinzioni e dei nostri valori, portandoci a considerare il significato e l'impatto delle nostre azioni nel contesto di un ciclo infinito di ricorrenze. Il tempo è una forza che ci accompagna nel nostro cammino, plasmando il nostro passato, determinando il nostro presente e gettando le basi per il futuro. Ci porta avanti, ci spinge ad affrontare sfide e a raggiungere obiettivi. Ma al contempo ci sottopone a una pressione costante, ci mette di fronte all'inevitabilità della scadenza e ci pone di fronte alla consapevolezza della nostra finitezza. Eppure, nonostante la sua apparente linearità, il tempo è anche capace di trasformarsi in un'entità elastica e sfuggente. In certi momenti sembra volare via, mentre in altri sembra trascinarsi lentamente. A volte desideriamo che il tempo si fermi per poter godere di un momento speciale, ma quando siamo alle prese con momenti di sofferenza o di attesa, vorremmo che il tempo accelerasse per superarli più velocemente. FILOSOFIA→ ITALIANO La ciclicità del tempo è un elemento caratterizzante anche la struttura de “I Malavoglia” di Giovanni Verga… INGLESE→ LATINO CONCEZIONE DI TEMPO NELLE EPISTULAE MORALES AD LUCILIUM …Nel mezzo di questa complessità e dualità, dobbiamo imparare a gestire il tempo con saggezza. Dobbiamo essere consapevoli dell'importanza di vivere pienamente il presente, di abbracciare le opportunità che ci si presentano e di nutrire le relazioni con coloro che ci circondano. Dobbiamo anche avere il coraggio di affrontare il passato, trarre insegnamenti dai nostri errori e imparare a perdonare. Allo stesso modo, dobbiamo avere fiducia nel futuro, piantando semi di speranza e lavorando per un domani migliore… I rapporti di Seneca col potere furono di certo controversi: l’oratore ha sempre provato a non entrare in contrasto con il potere, nonostante si ponesse costantemente l’obiettivo di esortare l'imperatore a usare il suo potere per il bene comune e per il bene degli altri, come nel trattato "De Clementia". Di fatti, in assenza di tale virtù, o forse proprio a causa della libido dominandi, l’eccessiva sete di potere, il conflitto è inevitabile. LATINO→ STORIA La definizione di "guerra lampo" è spesso associata alla strategia militare tedesca conosciuta come "Blitzkrieg" durante la Seconda guerra mondiale. La Blitzkrieg era caratterizzata da una combinazione di tattiche offensive, utilizzo di forze corazzate, coordinamento aereo e rapida avanzata per sopraffare e destabilizzare il nemico. Durante la Seconda guerra mondiale, la Germania nazista impiegò la guerra lampo come parte della sua strategia di conquista. L'obiettivo principale era quello di sferrare attacchi rapidi e devastanti, sfruttando la sorpresa e la superiorità tattica per schiacciare le difese nemiche e raggiungere vittorie rapide. Questo approccio si basava su una combinazione di forze terrestri, aeree e corazzate, con l'obiettivo di sfondare le linee nemiche e raggiungere gli obiettivi strategici. La guerra lampo si contrapponeva alla tattica di guerra di trincea utilizzata nella Prima guerra mondiale, in cui le truppe si schieravano in posizioni statiche e si combatteva una guerra di logoramento. Invece, la guerra lampo cercava di sfruttare la mobilità e la rapidità per confondere e sopraffare il nemico. Quest’ultima si contraddistingueva dalle guerre di logoramento per una serie di elementi chiave: Mobilità: La guerra lampo si basava sull'uso rapido e coordinato di truppe mobili, come cavalleria, artiglieria leggera e veicoli motorizzati, al fine di ottenere una rapida avanzata e sfruttare le debolezze dell'avversario. Velocità: L'obiettivo della guerra lampo era quello di ottenere una vittoria rapida attraverso un'offensiva veloce e decisa. Le truppe mobili miravano a superare le linee nemiche e a conquistare terreno strategicamente importante nel minor tempo possibile. Flessibilità tattica: La guerra lampo richiedeva una grande flessibilità tattica, con comandanti in grado di adattarsi rapidamente alle situazioni mutevoli sul campo di battaglia. La coordinazione e la comunicazione efficienti tra le unità militari erano fondamentali per il successo della strategia. Concentrazione delle forze: Le operazioni di guerra lampo richiedevano la concentrazione di forze significative in punti chiave del fronte, al fine di sfondare le difese nemiche e creare un vantaggio tattico decisivo. Esempi di utilizzo della guerra lampo durante la Seconda guerra mondiale includono la campagna di Francia nel 1940, dove le forze tedesche raggiunsero una rapida vittoria sconfiggendo le forze francesi e inglesi, e l'invasione della Polonia nel 1939, dove la Germania riuscì a conquistare il paese in poche settimane. Tuttavia, è importante sottolineare che la guerra lampo non fu sempre efficace e ci furono anche molte situazioni in cui la guerra si prolungò e si trasformò in conflitti di lunga durata. Ad esempio, l'invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania nazista si rivelò una guerra lunga e impegnativa, in cui la superiorità numerica e le risorse dell'Unione Sovietica contribuirono a invertire le sorti del conflitto. STORIA→ ARTE Nel tempo, non di rado, si verificano eventi disastrosi, delle vere e proprie atrocità, motivo per cui è importante fare tesoro delle esperienze passate per non permettere a queste di ripetersi in futuro. L’evento da non dimenticare, in questo caso, è datato 3 maggio 1808 e celebra il sacrificio dei patrioti spagnoli che si opposero all’invasione delle truppe napoleoniche. Francisco Goya, 3 maggio 1808, 1814, olio su tela, 268 x 347 cm Madrid, Museo del Prado La scena è totalmente immersa nel buio. Solamente una lanterna illumina il buio della sera. La luce è diretta verso un ribelle, condannato a morte. Si tratta di un povero contadino che, dignitosamente, affronta il suo sacrificio a favore della libertà. Il contadino è inginocchiato, con le braccia alzate, e guarda direttamente il plotone di esecuzione. La sua immagine ricorda quella di un Cristo crocifisso. A terra si vedono alcuni suoi compagni, già morti, mentre altri ai suoi lati esprimono con il corpo sofferenza e terrore. Sul fondo, immersa nel buio, vediamo Madrid, lontana e appena visibile. A destra è schierato il plotone di esecuzione composto da un gruppo di soldati francesi di Napoleone. In basso, di fronte a loro, è posta una lanterna che illumina i condannati a morte e lascia in ombra il resto della scena. Dietro ai condannati a morte si vede una collinetta debolmente illuminata dalla luce artificiale. Il cielo è completamente scuro e privo di stelle.
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