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Collegamenti interdisciplinari per maturità, Collegamenti Interdisciplinari di Italiano

Tabella contenente vari collegamenti interdisciplinari da fare al colloquio orale per la maturità. Specifico per licei di ambito umanistico (linguistico ma adatto anche per scienze umane). Alla fine per sbaglio alla fine nel documento sono rimaste delle analisi di alcune poesie.

Tipologia: Collegamenti Interdisciplinari

2020/2021

Caricato il 07/02/2022

gaia-strnr
gaia-strnr 🇮🇹

4.5

(32)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Collegamenti interdisciplinari per maturità e più Collegamenti Interdisciplinari in PDF di Italiano solo su Docsity! TEMA AUTORI TEMPO MONTALE: il tempo cancella i ricordi ed è associato all’acqua, alle onde del mare -> “Non recidere forbice quel volto”, “Cigola la carrucola” SVEVO: tempo della coscienza che sedimenta i traumi e si lega all’innocentizzazione, tempo della scrittura e del ricordo BERGSON: il tempo è relativo all’esperienza individuale, dipende dalle percezioni JOYCE: tempo della decisione che determina un conflitto interiore UNGARETTI: il tempo si ferma durante la guerra, immobilità e tempo della non- vita STORIA: il tempo dilatato della PRIMA GUERRA MONDIALE che doveva essere una guerra lampo ma dura di più PADRE SVEVO: il padre fa pesare al figlio la sua incapacità di soddisfare le sue aspettative. Zeno, Emilio e Alfonso cercano una figura che gli faccia da padre- padrone. WOOLF: si ribella contro il padre dal tirannico carattere (esperienza biografica) FREUD: complesso di edipo -> odio per il sesso comune affetto per il sesso opposto. DANTE: trova in Virgilio(inferno-purgatorio) e Cacciaguida (paradiso) i sostituti del padre. LEOPARDI: intrattiene con il padre un rapporto ambivalente, protegge ma opprime. PASCOLI: il padre è stato ucciso(1867), omicidio rimasto impunito (primo trauma) VERGA: Rosso Malpelo STORIA: i patriottismi e i nazionalismi Durante il 900 la figura del padre è problematica: il padre non è più una guida così come nel contesto storico e sociale non ci sono più valori ideologici forti -> si può collegare al tema della famiglia MEMORIA MONTALE: tenta di ricostruirla ma invano è a frammenti. LEOPARDI: il ricordo che è indefinito è fonte di piacere anche quello doloroso. La memoria attenua il dolore vissuto tanto tempo prima. PASCOLI: è traumatica e procede per lampi, per flash Non è distesa. ORWELL: in 1894, W. Smith cerca di recuperare il ricordo del suo passato m non può perché la società ha eliminato la memoria di tutti. Si ricorda solo un quadro. FILOSOFIA: Freud e Nietzsche STORIA: ebrei olocausto, Primo Levi, Liliana Segre. PIACERE ESTETISMO LEOPARDI: è inappagabile ed infinito se non lo fosse l’uomo sarebbe infelice. Ci sono piaceri solo transitori. Il piacere è quello materiale legato ai sensi. D’ANNUNZIO: ne “Il piacere” (1889) si assiste ad una ricerca del piacere nel senso più edonistico del termine. Estetismo come copertura dei volgari desideri carnali. FREUD: la libido, le zone erogene, piacere autoerotico, pulsione di morte. WILDE: Dorian in “The Picture of Dorian Gray”(1891) lives only for pleasures. STEVENSON : Mister Hyde prova piacere nel fare del male agli altri. PASCOLI: in “Gelsomino notturno” emerge il turbamento del poeta verso l’amore VERGA: studia le passioni e le relazioni sentimentali in modo oggettivo. SCHOPENHAUER: ilmpiacere è cessazione del dolore, è solo una fugace apparizione. PROGRESSO LEOPARDI: il progresso della civiltà ha cancellato il contatto autentico con la natura. ART NOUVEAU: obiettivo di ridare gusto agli oggetti anonimi di produzione industriale. VICTORIAN AGE: economical, technological and political progress developments. Rivoluzione industriale . VERGA E VERISMO : la fiumana del progresso, forte critica al progresso. STORIA: il progresso ha portato anche effetti negativi, produzione bellica -> guerre. MARX: il progresso e la società di massa -> la nuova società comunista. VICO: le tre età della storia (dei,eroi e uomini) che sono in ordine progressivo e passano da uno stadio più rozzo e primitivo a uno più avanzato. Nonostante questo la storia è fatta di ricorsi e quindi queste tre fasi si ripetono. GUERRA HEGEL: le divergenze tra gli Stati possono essere risolte grazie alla guerra, quindi lui la sostiene e, per lui, chi vince ha ragione. La guerra non va fermata ed è il tribunale di giustizia migliore. UNGARETTI: la guerra secca l’animo e compromette anche la natura. VICTORIAN AGE: opium war againist China, crimean war with Turkey, troubles in India HEMINGWAY: he describes the horror of the first world war in Italy with bomb and explosion (lega questo tema al tema dell’AMORE come Ungaretti e Apollinaire) PICASSO: Guernica STORIA: guerra civile spagnola e le guerre mondiali FUTURISTI: il movimento nasce per andare ad azzerare tutto quello che c’era stato in passato per poi ricostruire, un po’ come succede in guerra. Guerra come unica igiene del mondo. Autori che trattano il tema del conflitto interiore o il tema stesso della guerra: Pirandello, Montale, D’Annunzio NATURA HEGEL: è manifestazione inconsapevole dell’Assoluto, coincide con il momento dialettico dell’antitesi. UNGARETTI: è ancora possibile unirsi alla natura, è compagna di dolore. D’ANNUNZIO: il superuomo riesce a fondersi nella natura-> PANISMO (“La pioggia nel pineto”, “Meriggio” LEOPARDI: all’inizio benigna poi diventa matrigna, crudele e indifferente. Visione materialistica e meccanicistica. WILDE: la natura rinnova ciclicamente la sua bellezza mentre quella dell’uomo è destinata a sfiorire con la vecchiaia. DICKENS: in the description of Coketown there is no nature and plants-> pollutions. PASCOLI: è benevola ma quando proietta su di essa i suoi disagi diventa inquietante. STORIA: i territori vengono suddivisi a tavolino dalle potenze vincitrici. L’importanza dei fiumi nelle guerre. Come hanno influenzato l’avanzata americana e della resistenza il territorio montuoso della penisola italiana. Come hanno influenzato la strategia di guerra le posizioni geografiche delle nazioni (Cina e Giappone). INFANZIA PASCOLI: momento più felice della vita perché tutta la famiglia è riunita ma poi diventa traumatica a causa dei lutti famigliari. Ricerca costante di ricordare l’infanzia. FREUD: teoria della sessualità, gli stadi del piacere del bambino LEOPARDI: l’uomo antico è come un bambino ingenuo di fronte alle illusioni naturali INGLESE: la condizione lavorativa e di salute dei bambini durante l’industrializzazione VERGA: Rosso Malpelo PIRANDELLO: fine dell’episodio di Ciaula che esce dalla miniera come se fosse partorito. GELSOMINO NOTTURNO La poesia Gelsomino notturno fu composta e pubblicata nel 1901 e inclusa nei Canti di Castelvecchio nel 1903. I versi furono scritti in occasione del matrimonio dell’amico del poeta Raffaele Briganti; con tutta una serie di simboli ci presenta il tema dell’unione fra un uomo e la donna con la conseguente nascita di una nuova vita. Il poema è un esempio molto efficace del simbolismo italiano. Il titolo è dovuto ad una pianta chiamata anche Bella di notte che solo la notte si apre, diffondendo intorno un profumo penetrante per richiudersi poi quando arrivano i primi raggi del sole. La poesia e tutto un susseguirsi di immagini ed impressioni che sembrano casuali, ma in realtà legati da una logica che è assai difficile da capire perché collegata al simbolismo. La poesia si sviluppa intorno ad una metafora o similitudine sessuale, carica di simbolismo. La sera delle nozze viene consumato un rapporto fra i due sposi da cui nascerà una nuova vita e il gelsomino notturno ne è il simbolo perché di giorno si chiude e la notte si apre. Questo simbolismo si esprime anche con l’immagine della farfalla notturne che trasportano il polline di notte e fecondano i fiori. Il crepuscolo e la notte creano malinconia nell’animo del poeta: come l’ape tardiva che non trova più posto nell’alveare egli è preso da un senso di sofferenza causata dal sentimento di esclusione dall’amore e dalle gioie familiari (infatti Pascoli non si è mai sposato). D’altre parte, l’arrivo della notte ravviva il ricordo delle persone care ormai morte, tema questo presente in tante altre poesie e quindi che potrebbe essere definito ossessivo. Nel testo è presente il contrasto vita/ morte: infatti • sulle tombe dei defunti si ode l’erba crescere • i fiori che sbocciano fanno pensare ai morti • nonostante che le farfalle crepuscolari volino di notte, esse impollinano i fiori dando così impulso alla vita • il ventre della donna è definita urna (quindi un termine che fa pensare alla morte, tuttavia essa genera una nuova vita) Figure poetiche Nel testo sono presenti alcune figure poetiche: • la sinestesia cioè la corrispondenza fra sensazioni di vario tipo: “l’odore di fragole rosse” richiama una sensazione visiva ed una sensazione olfattiva, “pigolio di stelle” la sensazione visiva delle stelle che luccicano è associata alla sensazione auditiva, cioè al pigolio dei pulcini dietro la chioccia • l’ossimoro, cioè l’associazione di due termini opposti: le tombe, di solito simbolo di morte diventano anche simboli di vita perché sopra di esse nasce l’erba. Il conclusione, si può dire che la poesia Gelsomino notturno è un componimento poetico molto rappresentativo del simbolismo pascoliano. DIGITALE PURPUREA Due amiche si incontrano dopo tanto tempo e rievocano la comune giovinezza in convento. Riaffiora un particolare per entrambe importante: la digitale purpurea, un fiore dall’odore dolciastro e stregato che, secondo le suore, avrebbe ammaliato e ucciso chiunque lo avesse annusato. Le donne che Pascoli presenta sono antitetiche: Maria è bionda, modesta e “semplice di vesti e di sguardi”, mentre Rachele è esile, ma ha lo sguardo ardente ed è bruna. Le due donne hanno origini poetiche diverse: Maria riprende i tratti della sorella che conduce l’intera vita col poeta, mentre Rachele potrebbe essere una donna inventata (come afferma Maria in un suo scritto) oppure potrebbe riprendere le caratteristiche dell’altra sorella del poeta che, attraverso il matrimonio, ha odorato la digitale purpurea, ovvero ha provato la trasgressione consumando un atto sessuale. Rachele ha dunque un segreto: ha odorato il fiore che le ha fatto provare l’abbandono dei sensi, quasi come se fosse morta. Lei è una donna-demone. Il testo è diviso in tre parti: PRIMA STROFA: prepara il ricordo che caratterizza le due strofe successive. Fino al verso 7 il clima è molto vago, indefinito. I puntini di sospensione suggeriscono che la natura di Maria è molto diversa da quella di Rachele che sembra il suo opposto. Nei primi 7 versi le donne parlano, ma non si sa di cosa, né chi o dove siano. Il clima diventa sempre più chiaro: Maria parla apertamente e in maniera maggiore rispetto a Rachele riguardo all’esperienza vissuta in convento. Rachele parla poco. È presente il linguaggio post-grammaticale e il fonosimbolismo (ginepri zirlano torbidi) e l’argomento è caratterizzato dal contrasto tra l’ingenuità di Maria e la spregiudicatezza di Rachele che, nel momento in cui Maria non ricorda il nome del fiore, è pronta a dire che quello è il fiore della morte. Ecco allora che il fior di morte assume valore simbolico e si carica di mistero. SECONDA STROFA: presenta il ricordo e la mescolanza di sensazioni visive, uditive e olfattive. Le due amiche, tenendosi l’una con la mano sulla spalla dell’altra, rievocano le vicende del passato che si materializzano profondamente nel presente. Esse vedono il monastero in cui si cantano le litanie e si celebrano le cerimonie solenni con l’incenso. L’odore delle rose e delle viole, di innocenza e mistero, sembra reale. È qui introdotto un trapasso molto significativo tra suoni e profumi (litanie-profumo) e tra odori e suoni (melodie-odore delle rose). Vengono rievocati i momenti della visita dei parenti nel convento e i pianti di alcune educande che ricevono la visita di un loro spasimante e si rendono conto di essere isolate dal resto del mondo. Le giovani hanno abiti bianchi e lunghi e si muovono in un ambiente così sereno che presenta però in un angolo un raggruppamento di “dita umane spruzzolate di sangue” che emanano il loro profumo. Si tratta dei fiori della digitale purpurea che vengono umanizzati. È presente l’opposizione tematica tra il candore delle fanciulle, sottolineato dalla presenza delle rose e delle viole e dalle loro vesti bianche, e il senso del mistero, sottolineato dal profumo della digitale. TERZA STROFA: ritorno al presente. Rachele piange e confessa il suo peccato a Maria, senza alzare i suoi occhi scuri per la vergogna e il senso di colpevolezza. Rachele afferma di aver sentito il profumo della digitale, mentre era con le cetonie, animaletti verdi, e di aver sentito nel cuore il fermento di un sogno inquietante: è chiamata alla trasgressione. Lei, quindi, con un flash back ricorda la sera in cui aveva odorato il fiore, presa da una voce ipnotica. Il poeta non chiarisce quale sia la sua trasgressione. Potrebbe, perciò, trattarsi di: - un sogno in cui Rachele prova la sensazione della sensualità amorosa; - La visita di uno spasimante a cui lei ha ceduto; - L’assunzione della droga. La digitale purpurea è, in ogni caso, il simbolo della trasgressione. Molti critici pensano che la digitale sia strettamente collegata all’eros. Pascoli era traumatizzato e ossessionato dall'amore erotico tanto che lo delega sempre ad altri. Per il poeta la donna è la madre o la sorella, mentre la donna-amante non è altro che un demone. Motivi fondamentali: - OPPOSIZIONE FRA INNOCENZA E SENSUALITA’ Rappresentato dalle due figure femminili Maria: innocenza ,“esile e bionda, semplice di vesti e di sguardi...due occhi semplici e modesti”; Rachele: sensualità, “esile e bruna…occhi ch’ardono”; Suore vestite di bianco “le mie bianche suore”, vesti candide: innocenza; Rossore sul volto, pianto ingiustificato: sensualità. - AMBIGUITA’ della NATURA Il fiore stesso della digitale purpurea è bello, dolce, profuma, ma: - la sua struttura a forma di dita insanguinate; - il suo profumo è mielato. Rappresentano l’ambiguità: è un fiore che strega e ammalia:“il fiore ha come un miele che inebria l’aria…in disparte una spiga di fiori, anzi di dita spruzzolate di sangue, dita umane, l’alito ignoto spande di sua vita” Quel “vieni!Vieni!” sembra detto dal fiore. La natura è umanizzata, però in senso negativo, poiché porta alla perversione. Come in Myricae la natura è ambigua, misteriosa e non porta né pace né serenità. - EROS Elemento che viene censurato da Pascoli, poiché egli si sente attratto dall’eros, però ne ha paura: preferisce la donna rassicurante della figura materna e della sorella invece di una figura femminile ammaliatrice. Questo tema ritornerà ne “Il piacere” di D’Annunzio, dove il protagonista Andrea Sperelli è attratto da due donne molto diverse: - Elena Muti: donna trasgressiva che gli si concede facilmente (è vestita di rosso); - Maria Ferres: donna molto pudica (è vestita di bianco). - MOTIVO del GIARDINO che offre alle fanciulle la protezione dal MALE dell’ESTERNO Nella myricia “Nebbia” la recinzione del giardino del poeta lo protegge dal mondo esterno; ne “La siepe” la siepe difende la piccola proprietà del contadino. La siepe o il giardino rappresentano il limite cha da sicurezza e rifugio, oltre al quale c’è l’ignoto. La concezione di questa siepe è diversa da quella del “Infinito” di Leopardi. - GIOCO delle SENSAZIONI Tutto il testo è un intreccio continuo tra: - SENSAZIONI VISIVE: vesti bianche, azzurro intenso del ciel di maggio, il fiore, il monastero, la grata; - SENSAZIONI UDITIVE: le litanie, le preghiere, i canti, il vento, le “ave Maria”; - SENSAZIONI OLFATTIVE: “si profuma il lor pensiero d’odor di rose e di viole”, profumo ammaliatore della digitale purpurea; - SENSAZIONI TATTILI: le due donne si tengono per mano, una posa la mano sulla spalla dell’altra, premono la mano, questo contatto fisico sottolinea l’affetto che c’è tra le due donne e la loro vicinanza nel ricordo. Nel testo si ha la presenza di quattro dei cinque sensi.
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