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Coman McCarthy, "La strada" (Letterature comparate, Ferdinando Amigoni, Unibo), Sintesi del corso di Letterature comparate

Analisi e commento preciso e meticoloso del testo di McCarthy. Comprende il riassunto del testo e l'elaborazione di molti spunti extratestuale e di approfondimento. Perfetto per l'esame di letterature comparate con Amigoni (Unibo)

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 04/06/2020

fedor_camus
fedor_camus 🇮🇹

4.4

(166)

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Anteprima parziale del testo

Scarica Coman McCarthy, "La strada" (Letterature comparate, Ferdinando Amigoni, Unibo) e più Sintesi del corso in PDF di Letterature comparate solo su Docsity! Colman McCarthy, La strada Colman McCarthy, La strada 1 Elementi introduttivi:  Romanzo post-apocalittico;  Pubblicato nel 2006;  Vince il premio Pulitzer per la narrativa nel 2007;  E’ la storia di un padre e di suo figlio che percorrono, all’interno di un mondo distrutto, una lunga strada asfaltata con lo scopo di arrivare a Sud, dove si trova il mare. Lo scenario è quello post-apocalittico, ci troviamo in uno spazio di cui non vengono specificate le coordinate ma che fa parte di un mondo raso al suolo, distrutto, ogni cosa è bruciata e viene ridotta in polvere. Non viene specificata la causa di questa distruzione, nonostante le interpretazioni del testo talvolta ipotizzino che la catastrofe in cui è ridotto il mondo potrebbe essere stata causata da una bomba atomica o dall’avvento di un meteorite sulla terra, McCarthy all’interno del libro non ne dà spiegazione, anzi, in vista del libro risulterebbe una informazione non importante, non è lo scopo di McCarthy focalizzarsi su questo punto. Il racconto non ha una vera trama, accadono poche, pochissime cose. Le azioni che svolgono i personaggi sono sempre le stesse: lottare ogni giorno per cercare del cibo con il quale sopravvivere, ripararsi dal freddo, stare sempre allerta per proteggersi dagli altri sopravvissuti, alcuni di questi armati, alcuni di questi disposti a tutto pur di continuare a vivere, anche a praticare cannibalismo. All’interno di questo spazio, caratterizzato da una trama non ricca di azioni e da una indefinitezza spaesante, si sviluppa un legame unico, aurorale tra il padre e il figlio, cuore del racconto. 2 solo corpi deceduti, per cadaveri si deve intendere anche uomini spogliati della loro umanità, ridotti al soddisfacimento dei bisogni essenziali, per i quali sono disposti a tutto. In questo scenario, in questo andare alla ricerca di un’umanità a partire da una cancellatura totale del concetto stesso di umanità, è il rapporto tra il padre e il figlio a splendere come una gemma, a preservare l’umanità dell’umano. Inoltre, il bambino sembra talvolta essere una figura trascendentale, angelica. Pur non avendo mai conosciuto il mondo com’era consiglia il padre su cosa fare e cosa non fare, ha difficoltà a tenere in mano la pistola, la rifiuta, nonostante sia nato in queste condizioni di vita e non sia abituato ad altro, chiede in continuazione “Papà siamo sicuro che siamo noi i buoni e non i cattivi”: il bambino è una sorta di isola all’interno del racconto, preserva, nella sua innocenza, ingenuità e bontà, i valori tragici e commoventi che caratterizzano l’uomo nella sua umanità. E’ luce nel grigiore dell’annientamento, è una sorta di ginestra. E’ per questo che il romanzo, in tutta la sua cupezza e angoscia, è in realtà segno di una nuova alba: è possibile, un mondo, dopo la fine del mondo. Il rapporto padre-figlio crea il presupposto, è l’esempio e la dimostrazione di questa possibilità. 5) Tema del ricominciare: Ricorrente in tutta la letteratura post-apocalittica. Per sopravvivere bisogna lottare ogni giorno, ricominciare da zero, una volta che si perde tutto, che si viene privati ingiustamente anche di ciò che si è ottenuto personalmente, come proprio cibo, proprio carrello, bisogna poi ricominciare e non domandarsi se ne valga la pena o no, ma ricominciare.  Questo elemento è presente anche in Auster.  “Percorrevano quel mondo senza vita come criceti senza ruota”  Il bambino chiede al papà qual è la cosa più coraggiosa che ha mai fatto. Il papà “Alzarmi questa mattina” 6) Tema padre-figlio: a) Argomento essenziale di tutto il libro; b) Non c’è faro sulla strada, se non l’amore tra il padre e il figlio; c) Sono necessari l’uno all’altro : padre e figlio hanno bisogno l’uno dell’altro. Esattamente come il bambino ha bisogno del padre per proteggersi e mangiare, il padre ha bisogno del figlio, perché la sua salvaguardia è diventato lo scopo della sua esistenza. E’ questa la motivazione che porta avanti la vita del padre, una motivazione a cui non 5 ha aderito la mamma [quando la mamma del bambino decide di non seguire loro nel percorso, non si capisce bene se decida di suicidarsi o di abbandonarli e basta, si verifica uno scambio di battute molto importante. Il padre considera la loro famiglia una famiglia di sopravvissuti, la moglie invece una famiglia di morti viventi]. “Sapeva solo che il bambino era la sua garanzia. Disse: se non è lui il verbo di Dio allora Dio non ha mai parlato” (sui capelli biondi del bambino) “Calice d’oro, buono per ospitare un dio”  Che il bambino abbia questo ruolo, che sia considerabile parola di Dio, è qualcosa che è testimoniato in molte parti del romanzo: 1) in una nottata molto fredda, il padre riscalda dell’acqua per preparare della cioccolata calda al bambino e per bere per sé qualcosa di caldo. Non appena però il bambino vede che dà la cioccolata interamente a lui e il papà si prende per sé solo dell’acqua calda, si arrabbia con lui e dice “Devo sempre tenerti d’occhio”, e il padre si versa nella sua tazza un po’ di cioccolata anche per lui. E’ come se non fosse solo il padre a prendersi cura del figlio, ma anche il figlio del padre, è una responsabilità reciproca. 2) Il bambino è parola di Dio anche perché sembra rivestire, talvolta, il ruolo di coscienza. Tutte le volte che il padre fa qualcosa di brutto, come minacciare di morte altri sopravvissuti, non dare loro cibo, il bambino rimane in silenzio per ore. 1) Quando nel corso del loro percorso incontrano un povero uomo ustionato da un fulmine il bambino pretende che il padre dia lui della parte del loro cibo, e non rivolge la parola al padre per un po’ quando egli si rifiuta di dare all’uomo i loro risparmi. Questo ammonimento fa sì che il bambino sembri svolgere il ruolo di una sorta di legge morale, di coscienza che interviene nell’animo del padre quando bisogna compiere scelte etiche complesse. 2) E’ un elemento che si manifesta anche quando incontrano il cane, dopo con un bambino e anche con 3) un anziano scorbutico a cui il bambino costringe il padre a sfamare, in entrambi i casi il bambino chiede al padre se possono prendersi cura di loro. Il bambino è un richiamo alla moralità e alla socialità e ogni qualvolta incontra un altro essere umano, un’altra vita, è come si si autoalimentasse, fuoco che alimenta il fuoco e che nutre la sua sete di umanità. 4) Tutte le volte che rubano il bambino chiede al padre se i possessori del materiale rubato davvero non ci sono più, altrimenti non sarebbe corretto rubarli. 5) Vengono derubati da un uomo, che riescono a ritrovare seguendo le impronte che ha lasciato sulla spiaggia. Si riappropriano della roba rubata, il padre lo costringe a spogliarsi, ma sotto richiesta del figlio lascia la roba del ladro per strada 6 in modo che la ritrovi. Vuole aiutare e perdonare anche chi fa loro qualcosa di brutto, anche in questo è divino e paragonabile alla figura di Dio 3) L’anziano scorbutico quando lo vede crede di essere morto, perché crede che il bambino sia un angelo, il padre, consapevole di quella sensazione, dice all’anziano, “non è un angelo, è Dio”. Questa definizione, che si dà spesso nel romanzo, del bambino come Dio, non è una mera esagerazione retorica: il bambino è Dio perché è sacro, ed è sacro in quanto è vita, in quanto è esponente dell’umano, dell’umano nel post-umano. Crea incredulità e commozione in chi lo vede perché è come se Dio si manifestasse dopo l’annuncio della sua morte. d) Un legame indissolubile, un legame di morte ma anche di vita, la possibilità di vivere è data dal loro legame, la morte dell’uno implicherebbe la morte dell’altro. Un legame testimoniato in molti passi del libro, ve n’è uno in particolar molto commovente, quando i due scappano da alcuni sopravvissuti che trovano all’interno di una botola, insita all’interno di una meravigliosa villa, il padre, una volta nascostosi con il figlio nel prato, sta per tossire, e cerca di concentrarsi al massimo per non farlo, senza potersi aiutare con alcuna mano, in quanto quella di destra tiene la mano del bambino, l’altra tiene la pistola. Un padre che si moltiplica, che si decima per il proprio figlio. “Noi moriremo? Prima o poi sì. Ma non adesso. Ti posso chiedere una cosa? Tu cosa faresti se io morissi? Se tu morissi vorrei morire anche io. Per poter stare con me? Sì, per poter stare con te”  Il bambino domanda in modo insistente sulla morte, ma il padre risponde sempre “no, non stiamo morendo, perché siamo sulla strada, siamo il fuoco”  Il padre, tra se e sé, dice spesso di invidiare i morti; “Il bambino era l’unica cosa che lo separava dalla morte” (dialogo tra moglie e marito) “Un tempo parlavamo della morte. Adesso non ne parliamo più, come mai? Perché adesso è qui. Non c’è niente di cui parlare”. e) Sono necessari al mondo: il loro rapporto diventa l’unica possibilità che il mondo, che l’uomo e l’umanità possano continuare ad esistere. La 7 “Ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare e ricordiamo quelle che vorremo dimenticare” Ricorda soprattutto la moglie. Di lei ricorda tutto tranne il profumo. Invoca spesso la fine, vorrebbe che il mondo finisse istantaneamente a quando rammemora la moglie, vorrebbe morire con quell’immagine stampata nella testa. Ma sono dei ricordi che creano dolore nel padre perché hanno come contenuti che contraddicono la realtà ora esistente: il bambino chiede al papà “Papà, il mare nella cartina è blu perché è blu nella realtà? Il mare è blu?”, il padre risponde “Non lo so, una volta lo era”. Nulla è più scontato, nulla è più come prima, non è detto che il mare sia blu. Spesso, guardando il bambino, il papà si commuove, scoppia a piangere, ma, dice, non perché pensi alla morte, “piange per qualcosa che sembra avere a che fare con la bellezza e la bontà”. A commuovere il cuore del padre non è la possibilità della morte, imminente, a commuoverlo è il trovarsi di fronte una gemma di bellezza, di mondo, di vita, di umanità, ovvero il bambino, “tutte cose a cui non aveva più modo di pensare”, il bambino è testimonianza, espressione di ciò che nel mondo non c’è più, che è stato distrutto, ma di cui lui rappresenta la nuova aurora. Eventi importanti del racconto: 1) Il bambino beve per la prima volta una lattina di Coca-Cola. Una bevanda che simboleggia la società che non c’è più e, se vogliamo, è una bevanda che ormai caratterizza l’infanzia dei bambini nati nella società globalizzata. Il fatto che il bambino non l’abbia mai bevuta testimonia la sua diversità, la differenza del tipo di mondo in cui si è trovato e il tipo di infanzia che si è trovato ad affrontare. Il padre gliela lascia bere tutta, addirittura si siedono in silenzio e aspettano la finisca, quasi fosse un rituale, un momento da ricordare. 2) Eventi apparentemente piccoli e inutili, diventano importanti ed emozionati: il padre fabbrica un flauto per il bambino, il papà tiene per ultima la pietanza preferita del bambino: maiale con i fagioli, posa il bambino nella sbarra posteriore del carrello della spesa e inizia a far scendere il carrello giù per le colline, come nelle piste di bob.  Momenti 10 di felicità esistono, col senno di più, una volta adeguatesi, anche in circostanze catastrofiche. 3) Passano velocemente dalla casa in cui è cresciuto il padre. Poco tempo ma tanti ricordi. Il padre chiede di uscire subito. I ricordi fanno male. 4) Dormono all’interno di un camion. 5) Incontrano un cane; 6) Incontrano un bambino (vedi sopra); 7) Incontrano un uomo colpito da un fulmine  Litigio tra padre e figlio sul darli o no cibo (guarda sopra). 8) Uccisione di un uomo. Vengono raggiunti nelle vicinanze da un gruppo di uomini dotati di fucili e di una macchina. Uno di loro si scosta dal gruppo e si avvicina al padre e al bambino, fino a quando li vede. Il padre punta la pistola, l’uomo cattura il bambino, il padre decide di spararlo. - Rimane un colpo di pistola: il lettore è pervaso dalla domanda “A cosa servirà quest’ultimo colpo di pistola?”. Permetterà all’uomo di uccidersi, sarà l’arma con cui il bambino si dovrà difendere in assenza del padre? - Una volta ucciso l’uomo, il bambino chiede al padre chi, tra loro e gli altri, sono i buoni e chi i cattivi. Il padre dice che i buoni saranno sempre loro. La domanda del bambino è una domanda legittima e lecita, infatti all’interno di un mondo tutti contro tutti, ognuno pensa alla propria sopravvivenza e stabilire chi è buono e chi è cattivo è possibile solo assumendo una prospettiva variabile da uno ad uno. Ancora, il bambino sembra essere la coscienza morale del padre. 9) Bunker ricco di rifornimenti. Vicino una casa trovano un bunker ricco di moltissimi rifornimenti, tanti che il padre crede di star sognando: cibo in scatola, pomodori, pesche, fagioli, albicocche, salumi, carne, ma anche coltelli, pentole, fornelli, stufetta, accendini, benzina, maglioni, calzini, spazzolini. 11 Si riscaldano all’interno del bunker per un paio di giorni. Si riparano dalla pioggia, giocano a scacchi, fanno lunghe dormite e mangiano bene. Ma non possono rimanere, è troppo pericoloso, la botola del bunker si vede da fuori. Prima di ripartire fanno un bagno (all’interno della casa adiacente al bunker). Scena che ha un forte peso emotivo e sente su di sé il peso di tutto il freddo, gelo, di tutta le neve descritta nelle pagine precedenti. Il padre fa riscaldare l’acqua per vari minuti e li fa godere un buon bagno caldo. 10) Incontro vecchio scorbutico a cui danno parte del loro cibo (vedi sopra); 11) Sfuggono dal 4 predatori minacciandoli con la pistola; 12) Entrano in una casa abbandonata (differenze con la strada: la strada è fredda e silenziosa, le case in cui si appostano per qualche giorno sono calde e scricchiolano, quasi parlano); 13) Arrivano alla costa: non c’è nulla, una lunga parte di spiaggia, il mare e una grande nave in lontananza. “Non c’è profumo di mare” dice il padre. Vedono milioni di lisce di pesce e di alghe morte, una laguna di morte. Il padre fa due spedizioni presso la nave, ci prende: maglioni, stivali, scarpe, spararazzi, cibo, un kit di antibiotici. 14) Vengono derubati da un uomo, che riescono a ritrovare seguendo le impronte che ha lasciato sulla spiaggia. Si riappropriano della roba rubata, il padre lo costringe a spogliarsi, ma sotto richiesta del figlio lascia la roba del ladro per strada in modo che la ritrovi. Fine racconto: 1) La salute del padre si aggrava: - Forte tosse, che gli fa perdere sangue in continuazione; - Ferito da un sopravvissuto che lo colpisce alla gamba con un arco, perde moltissimo sangue;  Si deve fermare in continuazione, zoppica, perde sangue in quantità preoccupanti  Muore 2) Il padre chiede al bambino di andare avanti per la strada , seguire l’iter giornaliero che gli ha insegnato il padre, portare con sé la pistola, cercare il cibo: 12
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