Scarica Combattere per un’immagine. Performatività e straniamento in Une minute pour un’image e più Sintesi del corso in PDF di Storia E Critica Del Cinema solo su Docsity! Combattere per un’immagine - Performatività e straniamento in “Une minute pour une image” di Agnès Varda - Stefania Rimini Une minute pour une image è un esperimento visivo che conferma la natura ibrida della cine scrittura di Agnès Varda e l’importanza della fotografia nella sua formazione artistica. Raccolta di 14 immagini, di diverso stile e poetica. Nel rapportarsi alle cose del mondo attraverso il dispositivo della camera Varda sceglie di scartare l’ovvio, di superare le convenzioni per costruire uno ‘stile’ che, pur non rinunciando alle insegne della finzione (al punto da inventare l’etichetta di ‘documenteur’),4 miri a restituire i paradossi della verità (delle persone, dei paesaggi, della storia). Al centro del suo orizzonte narrativo si colloca «l’insieme di un nuovo rapporto suono-immagine, che permette lo smascheramento di immagini e suoni che sono sempre stati soffocati o rimasti allo stato latente. La complessità della tessitura filmica di Varda può essere compresa a partire dal riconoscimento della funzione primaria della fotografia, da intendersi come misura di una specifica attitudine dello sguardo (e del racconto). Per Varda quel che avviene in una fotografia, è l’afferrare qualcosa che era fermo. Il cinema sebbene sia l’esatto contrario della fotografia. È qualcosa di altrettanto interessante, che ha a che fare con l’immobilità della fotografia. Varda tenta di mettere sullo stesso piano due linguaggi solitamente riferiti a tecniche di ripresa e a concezioni estetiche differenti: la transizione cinematica rappresenta il superamento del carattere istantaneo dello scatto e porta con sé una potente carica illusoria, che la fotografia analogica tende a negare. Per dimostrare la sua teoria mette in atto due esperimenti visivi: Ulysse (1982) e Une minute pour une image (1983), sono entrambe opere che si interrogano sullo statuto delle immagini fotografiche. Ulysse tutta la trama del film ruota infatti attorno al tentativo di re-enactment di una foto scattata dalla stessa Varda nel 1954: la smemoratezza dei protagonisti, Elia e Ulysse, incapaci di ritrovare le emozioni del giorno in cui erano stati immortalati. La foto diviene matrice del racconto e sebbene non si riesca a rievocare la memoria secondo Agnès Varda “in un’immagine si vede ciò che si vuole”. Une minute pour une image Per Varda ogni immagine che scorre nel suo cortometraggio introduce una dimensione interrogativa. A differenza di “Ulysse” Varda sceglie il mezzo televisivo come veicolo di trasmissione, emittente FR3 accetta la scommessa e manda in onda 170 puntate di un minuto dal 31 gennaio al 22 luglio del 1983: il format prevede il commento anonimo di una fotografia e la rivelazione finale (sui titoli di coda) dell’identità dell’autore dello scatto e del commentatore. Le immagini, non sono più congelate nella fissità eterna dell’attimo, ma ri-animate dai movimenti della macchina da presa e dall’intensità della voice over. Tale esperimento viene condotto dalla regista per far capire che ognuno può leggere in modo diverso una fotografia, può
