Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Come nasce e si sviluppa il fascismo., Appunti di Storia Contemporanea

Appunti di storia contemporanea sulla nascita del Fascismo.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 12/03/2019

serena-di-prizio-1
serena-di-prizio-1 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Come nasce e si sviluppa il fascismo. e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! INIZIO DEL FASCISMO Le interpretazioni del fascismo Quali sono state le origini del fascismo e come è stata interpretata la nascita del fascismo dagli storici? Come venne interpretato il fascismo delle origini nel momento in cui esso si verificava? vale a dire, nel momento in cui avvenivano gli assalti al giornale “L’AVANTI”, c’erano le prime manifestazioni che andavano verso la dittatura e incominciarono ad essere proclamate le prime leggi che toglievano la libertà. Tutto ciò come era interpretato dagli intellettuali di quel periodo? N.B. Le analisi di Piero e Gobetti sono mirate ai primi anni, cioè alla prima parte del fascismo, che vanno dal 1922 fino al 1926/1927. Vale a dire nei primi anni quando si fonda la dittatura, affermandosi inizialmente come un normale governo. BENEDETTO CROCE Benedetto Croce è considerato uno dei più grandi pensatori d’Europa del primi del ‘900. Egli era liberale, o meglio era vicino al partito liberale quel partito liberale che aveva ispirato gli ideali del Risorgimento Italiano, che faceva capo al governo di Giolitti e che divenne partito nel 1922. A Benedetto Croce, in un periodo di censura della stampa e della stessa opinione pubblica, veniva data la possibilità di scrivere perché era un personaggio molto importante in tutto Europa ed anche perché era anziano e potevano sfruttare ciò per giustificare anche la sua opinione nei confronti del fascismo. Egli si pose degli interrogativi solo sulle origini del fascismo e non considerò la questione di tutto il periodo fascista. Croce vede nel fascismo una parentesi che interrompe la storia d’Italia: una sorta di malattia morale scaturita dalla guerra, che produce il collasso dello Stato Liberale. Croce riteneva che i fascisti non sarebbero durati molto in Italia, in quanto quest’ultima era come un corpo sano che era stato affetto da un virus che aveva comportato un’infezione, che sarebbe tuttavia guarita con una semplice operazione. Quindi, con un’operazione si poteva eliminare l’elemento malato dal corpo sano e il corpo in questo modo si sarebbe rigenerato subito. In effetti, i fascisti vengono da lui equiparati agli Hyksos, i barbari che pongono fine alla civiltà dei faraoni egiziani. Gli hyksos erano barbari che provenivano dal mare ed erano quindi estranei agli egizi allo stesso modo i fascisti non appartenevano al corpo sano dell’Italia ( erano un elemento estraneo alla storia italiana) e, secondo Croce, nell’arco di un anno sarebbero scomparsi. Croce, tuttavia, aveva preso un abbaglio, in quanto non si era reso conto della violenza e della capacità di organizzazione che caratterizzavano i fascisti. PIERO GOBETTI Un’altra interpretazione era quella di Piero Gobetti. Era un giovane che aveva all’epoca solo 25 anni. Fu un giornalista: scrisse un giornale che si chiamava “La rivoluzione liberale”, che aveva anche la funzione di cercare di far affermare una piena democrazia in Italia. Sarà proprio in una sua rivista, poco dopo che LE LEGGI FASCISTISSIME DIVENTANO OPERANTI NEL 1926, che Gobetti decide di fare un’analisi del fascismo, cercando di dire anche quello che era successo in Italia era un vero e proprio attentato alla democrazia e che si trattava, quindi, di una dittatura a tutti gli effetti. Viveva a Torino, che era considerato allora il cuore dello sviluppo economico (tant’è che apparteneva al triangolo industriale). Analizzò la situazione italiana partendo da prima dell’avvento del fascismo. Interpreta il fascismo come una “rivelazione” delle tare congenite della storia d’Italia: il carattere elitario del Risorgimento ha prodotto uno Stato oligarchico e lontano dai cittadini. Di questo deficit di partecipazione democratica il fascismo è al tempo stesso effetto e strumento. Gobetti riteneva che, nel lungo periodo, l’Italia non aveva mai conosciuto una vera e propria rivoluzione né di tipo sociale né tantomeno di tipo liberale in quanto il risorgimento non era stata una vera e propria rivoluzione: non aveva apportato cambiamenti radicali agli italiani dal momento che gli italiani erano rimasti al loro interno ANTIDEMOCRATICI. Di conseguenza, quella del 1861 era stata una rivolta da parte di un élite istruita, colta del popolo italiano che aveva favorito l’Unità d’Italia. Ciò vuol dire che la gran parte del popolo italiano era rimasto estraneo ai moti risorgimentali, non avevano partecipato in massa, ma era stato piuttosto una sorta di semplice spettatore degli avvenimenti passando da un governo all’altro senza generare gli “anticorpi” necessari per riuscire a distruggere coloro che eliminavano la democrazia. Non c’era stato, quindi, un cambiamento popolare (nel senso che partisse dal popolo), come invece era avvenuto in Francia con la Rivoluzione Francese che partì sì dalla borghesia, ma ebbe molta risposta nel popolo francese che promessi grandi e importanti cambiamenti proprio grazia alla rivoluzione. Tant’è che la Rivoluzione Francese è sentita forte fino ad oggi e il popolo francese senza di essa non riconosce la propria storia. Gobetti non venne accettato dai fascisti in quanto lui era antifascista faceva propaganda antifascista in un momento in cui ancora non si comprendeva bene a che tipo di dittatura si fosse arrivati successivamente. Infatti, nel 1926 fu bastonato dalle camice nere: gli ruppero la milza, gli organi vitali conducendolo alla morte pochi mesi dopo. DIFFERENZE TRA GOBETTI E CROCE I fascisti temevano la propaganda di Gobetti, mentre a Croce ci permettevano di parlare perché, nel contesto europeo, aveva una grandissima importanza, quindi gli davano una maggiore libertà i fascisti cercavano di minimizzare e di non far circolare quello che Croce diceva al riguardo del fascismo. Inoltre, Croce parlava in maniera aulica e di conseguenza riusciva a cogliere i suoi messaggi solo la gente colta. ANGELO TASCA Fra i primi contributi propriamente storici sull’argomento si segnala quello di Angelo Tasca (1938). Opera anch’esso di un uomo politico (l’autore era un ex dirigente comunista), il suo libro si è imposto come un classico e del classico conserva l’attualità.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved