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Commento personale delle figure della perversione, Sintesi del corso di Psicologia Dinamica

Vi lascio il commento personale al libro "le figure della perversione" di Masud Khan. L'ho usato all'università ed ha fruttato un ottimo voto. Sul mio profilo troverete anche il riassunto chiaro del libro

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 01/06/2022

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arianna_9_ 🇮🇹

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Scarica Commento personale delle figure della perversione e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Dinamica solo su Docsity! Titolo: Masud khan, le figure della perversione L’autore pone un’analisi delle perversioni, dando importanza al ruolo materno. L’individuo all'inizio è l’oggetto delle cure materne e solo dopo diventerà soggetto, cioè inizierà ad avere una rappresentazione del Sé soggettivo. In tal caso il bambino ha bisogno delle cure della madre per acquisire fiducia nel sé in via di sviluppo e di definizione. L’incapacità della madre di dare le cure adatte, eccessive o carenti, ostacola gli stadi di sviluppo psicosessuale causando un fallimento nello sviluppo e nell’integrazione del sé. Quindi nelle perversioni ciò che Winnicott chiamava potenziale psichico innato non viene sviluppato adeguatamente, portando ad un sé poco coeso. Le caratteristiche tipiche dei perversi sono incapacità di investire su un oggetto esterno, relazioni poco impegnative, insoddisfazione, l’uso maniacale dei meccanismi di difesa, investimenti su oggetti parziali e il controllo onnipotente sull’oggetto. Il feticcio è un immagine illusoria, che prende vita nella pratica sessuale e ha effetti difensivi come l’identificazione narcisistica cioè l’uso dell’oggetto come specchio per celare i sentimenti di inferiorità del sé, il fornire delle attività riparatrici, la fuga dal mondo interno e l’aiuto nel dominare l’angoscia senza cadere in scompensi. Il pervertito usa l’altro come mezzo per ricreare il rapporto con la madre (=oggetto transizionale) e quindi riparare il fallimento dello sviluppo del sé. Egli però non riuscirà a sanare la deviazione dell’io, il che lo porterà a ripetere tali dinamiche. Personalmente ho trovato questo libro illuminante per l’epoca ma inattuale in alcuni temi. È illuminate per l’epoca poiché, rispetto a Freud coglie le perversioni anche da un punto di vista relazionale. Mentre l’ho trovato inattuale per vari aspetti, ad esempio: Nel pensiero di Masud Khan la pornografia non permette lo sfogo delle pulsioni, mentre io invece ritengo che abbia una buona capacità di sublimazione. La pornografia difatti, permette alla libido di soddisfarsi in maniera indiretta su un oggetto terzo senza che si riversi sulla realtà. Nonostante ciò, sono d’accordo con il fatto che la pornografia talvolta offre un mondo di orgasmi prefabbricati e distanti da ciò che è un vero rapporto sessuale. Inoltre, l’autore pone la bisessualità come una dissociazione tra femminile e maschile all’interno di un individuo. Il guaio però è che non è chiaro cosa sia maschile o femminile e azzarderei l’ipotesi che nessuno sa in che cosa consista veramente la differenza di genere. Quindi non è chiaro che cosa compone questa bisessualità. In più Masud Khan sostiene che l’omosessualità sia dovuta da una problematica nello sviluppo dell’io corporeo, portata dal fallimento della madre nelle cure iniziali. Invece oggi è chiaro che l’identità sessuale non può essere definita solo dalla relazione con la madre: non è un processo passivo, anzi il bambino è attivo fin dalla nascita nella costruzione della propria identità sessuale in relazione ai fattori bio-psico-socio-culturali. Infine, trovo sempre molto azzardato il parlare di perversione poiché ci si trova in una “zona grigia” dove non è facile demarcare cosa è normale e cosa non lo è, senza cadere in preda ai propri valori. A prova di ciò l’omosessualità, considerata per lungo tempo una perversione, oggi è una normale manifestazione della sessualità. A tal proposito volevo commentare il fatto che Masud Khan vede molte pratiche (masturbazione anale, tendenze masochistiche, omosessualità, bisessualità…) come l’inizio di una possibile perversione, se non prese in carico dal terapeuta. Però manca una distinzione tra i disturbi mentali e i comportamenti sessuali atipici. I primi causano un disagio per la persona o possono essere pericolosi per la società (es. pedofilia), perciò sono ciò che l’autore definisce come “perversioni”. Mentre i comportamenti sessuali atipici, non sono delle problematiche da risolvere, ma delle fantasie perverse che non necessariamente portano all’aspetto compulsivo delle psicopatologie. La sessualità, infatti, per la coppia è spazio di sperimentazione e può assumere forme molto diverse. Il fatto che, per esempio, che uno o entrambi i membri della coppia interpretino ruoli indossando degli indumenti, costituisce ciò che si chiama parafilia, ma non una psicopatologia.
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