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Comunicazione del Rischio e Processi Decisionali- UNIPD- Prof. Lotto, Appunti di Psicologia Sociale

Integrazione Slide e Appunti presi in classe con Professoressa Lotto- Anno 2019/2020

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 06/05/2021

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Scarica Comunicazione del Rischio e Processi Decisionali- UNIPD- Prof. Lotto e più Appunti in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! Comunicazione del rischio e processi decisionali Lez.09/10/2019 JDMLAB PERCEZIONE DEL RISCHIO Rischio e pericolo termini utilizzati spesso come sinonimi ed associati a eventi e conseguenze negative e spiacevoli, talvolta letali. (Rischio valanghe, terremoto, incidente stradale, infarto ecc.). Gli psicologi che si occupano di questi temi li vedono però in maniera distinta. Si parla di pericolo come caratteristiche dell’oggetto, del prodotto o della situazione che provoca un danno se viene a contatto con la persona. Quando le conseguenze provocheranno un danno certo. Si parla di rischio quando non c’è danno certo. Si aggiunge a questo concetto quello della probabilità di venirne a contatto. Quindi abbiamo solo una misura di probabilità che accada questa possibilità. R = p x G (rischio moltiplicato per probabilità della gravita dell’esito in caso di contatto) Le conseguenze negative sono potenziali e la gravità e variabile. Le definizioni di rischio condividono quindi 3 aspetti principali: (Yates e Stone, 1992) - Possibilità di perdere qualcosa o subire un danno - L’entità di ciò che si perde (danno più o meno grave) - Incertezza associata a quella perdita o quel danno Es: Guidare l’auto è un’attività rischiosa, gli effetti negativi potenziali dipendono da una serie di fattori che possono rendere più probabile l‘incidente. Se l’autista adotta comportamenti non adeguati (soggettivi, es bere) il rischio di incidente aumenterà. E anche da condizioni oggettive sfavorevoli (es traffico). RISCHIO OGGETTIVO Il rischio di può misurare? La quantificazione del rischio è studia da una disciplina che si chiama analisi del rischio o gestione del rischio (risk analysis o risk management) Il rischio OGGETTIVO può essere stimato attraverso: - Casistica: eventi accaduti nel tempo ES: Qual è il rischio di incorrere in un incidente fata per coloro che utilizzano la moto o lo scooter? Rapporto tra il numero dei veicoli a due ruote circolanti in un anno e il numero di incidenti mortali che si verificano nella stessa unità di tempo. È quindi un rapporto tra due numerazioni. Numero di incidenti al numeratore, numero di quantità di utilizzatori al denominatore. Classe di riferimento al denominatore. La casistica può essere utilizzata ance per calcolare il rischio legato a specifici casi. ES: rischio del tumore al seno o Popolazione generale 11% o Mutazione geneBRCA1/2 : 35%-85% in più (?) controllare slide Calcolare classe di riferimento con frequenze. Lez.10/10/2019 - Modelli di calcolo: stimano il rischio futuro in base a fattori predittivi.(tra cui gli eventi passati) I modelli di calcolo del rischio possono considerare molteplici fattori predittivi. I modelli di calcolo del rischio non sono tutti uguali e possono considerare diversi fattori predittivi. I modelli di calcolo del rischio hanno due problemi principali: 1. I fattori inclusi nel modello e il loro peso sono determinanti per il risultato. = modelli diversi possono usare gli stessi predittori e dare loro però un peso diverso ed avere cosi risultati diversi. 2. Difficoltà di stima di rischi di assenza di casistica storica= Marie Curie (Nobel per la fisica e chimica) Morta per esposizione eccessiva a radiazioni e ne ignorava la nocività. Oppure armi all’uranio impoveriti nella guerra del Golfo. Attualmente es cellulari. RISCHIO SOGGETTIVO Solitamente le persone non calcolano il rischio oggettivo, ma fanno comunque delle valutazioni per decidere come comportarsi. (Es fare assicurazione per furto o no) È una valutazione fatta dalle persone riguardo il grado di rischiosità di determinate sostanze, comportamenti, tecnologie. Ci sono rischi che tendono ad essere sovrastimati (incidenti aerei) e sottostimati (es.morti di incidenti automobilistici) Spesso c’è una discrepanza tra rischio oggettivo e rischio soggettivo (o rischio percepito.) Domande di controllo su due liste differenti per poter poi mettere insieme due liste. La sovrastima o sottostima dipende dalle caratteristiche del rischio. PARADIGMA PSICOMETRICO  (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo ) per il rischio soggettivo Permette di mettere in grafico i rischi. L’attività rischiosa viene valutata su ciascuna delle caratteristiche del rischio utilizzando scale Likert. Comune/terrificante E’ un rischio con cui la gente ha imparato a convivere e a pensarci in modo ragionevolmente calmo o è terrorizzata e si fa prendere da reazioni viscerali? Controllo personale Se voi foste esposti al rischio, in che misura con la vostra abilità potete evitarne gli effetti dannosi? Volontarietà del rischio La gente si trova volontariamente di fronte a questo rischio? Cronico/Catastrofico Questo rischio uccide le persone una alla volta (rischio cronico) o è un rischio che uccide molta gente insieme(catastrofico)? Gravità delle conseguenze Quando il rischio si è realizzato nella forma di un infortunio o di una malattia quanto è probabile che le conseguenze siano letali? Le soluzioni proposte sono - Insegnare il pensiero statistico in modo applicato a problemi reali (non a lanci di monete e dadi) -promuovere l’uso di formati trasparenti di presentazione delle informazioni. - Insegnare a riconoscere (e diffidare di) formati non trasparenti e a tradurli in formati trasparenti STRUTTURA E CONTENUTO DELL’ARTICOLO PARTE I - Esempi di analfabetismo statistico PARTE II - Alfabetizzazione statistica minima per pazienti e medici PARTE III - Diffusione dell’analfabetismo statistico PARTE IV - Conseguenze dell’analfabetismo statistico PARTE V - Cause dell’analfabetismo statistico PARTE VI - Terapia - Insegnare l’alfabetizzazione statistica a scuola - Insegnare l’alfabetizzazione statistica nella formazione medica - Trasparenza S 3 esempi dal mondo reale. Termine “framing” in questo contesto ha un’accezione molto più generale rispetto al termine usato nelle altre lezioni in riferimento all’ “effetto framing” , che si riferisce al presentare informazioni in due modi contrapposti e complementari (es., guadagni e perdite o sopravvivenza e mortalità). Nell’articolo, invece, viene usato il sostantivo e il verbo (“to frame”) che letteralmente può essere tradotto in questo contesto come il modo di strutturare/ formulare/ esprimere le informazioni. Punti e virgole nei numeri La notazione inglese e italiana usano punti e virgole all’opposto. In alcuni casi questo può creare confusione (es. 10,000). Es. Diecimila virgola settecento trenta Inglese: 10,000.730 Italiano: 10.000,730 PARTE I - Esempi di ANALFABETISMO STATISTICO PARTE I - Esempi di analfabetismo statistico o pillola anticoncezionale -> rischio relativo vs. assoluto o mammografia di screening -> falsi positivi e falsi negativi o cancro della prostata -> mortalità vs. sopravvivenza Esempio 1: La pillola anticoncezionale +100% rischio tromboembolico UK ,1995 Commissione sulla sicurezza della Medicina- Annuncio di emergenza dei media alla popolazione e 190,000 lettere mandate a medici di base, farmacisti e direttori sanitari. “L’uso della pillola anticoncezionale di terza generazione aumenta il rischio tromboembolico del 100%” Conseguenze: • Stress, paura, preoccupazione, interruzione assunzione pillola • Aumento stimato di 13.000 aborti + altrettante gravidanze indesiderate (di cui 800 in ragazzine di 16 anni) • Aumentato rischio tromboembolico maggiore di quello della pillola (per aborti e gravidanze stesse) • Costi sanitari • Perdita di “fiducia” nella pillola Gli studi originali su cui si basava la notizia avevano confrontato un gruppo di donne che prendeva la pillola di 2° generazione con un gruppo di donne che prendeva quella di 3° e i risultati erano stati i seguenti: Effettivamente il numero di casi di trombosi era raddoppiato, corrispondendo quindi ad un aumento relativo del 100%... ma... 1 e 2 sono numeri piccoli e poi... Su quanti(quanto era il denominatore)?? Se le autorità e i media avessero comunicato il rischio assoluto (e non il rischio relativo) avrebbero probabilmente evitato il panico scatenato dalla notizia e tutte le sue conseguenze La notizia era vera, hanno detto la verità ma non hanno comunicato alle persone il formato numerico di riferimento giusto. Hanno usato un formato numerico (100%) relativo! Il rischio relativo è un esempio di formato non trasparente. È ingannevole perché considera solo il numero di eventi che si verificano (il numeratore) ma non considera per niente il numero totale degli eventi (il denominatore), che sono invece considerati nel rischio assoluto. RISCHIO RELATIVO E RISCHIO ASSOLUTO Due eventi con rischio assoluto molto diverso possono portare alla stessa differenza in termini relativi. Es. da 1 /1, 000 a 2/ 1, 000 il rischio raddoppia, aumento del 100% ma anche da 300/ 1, 000 a 600 /1, 000 a aumento del 100% in relativo Mentre in assoluto nel primo caso si passa da 0.1% a 0.2 % e nel secondo caso passa da 30.0% a 60.0 % Il rischio relativo può essere espresso in aumento o diminuzione percentuale (es. aumento del 100% del rischio tromboembolico) o in termini comparativi verbali (es. il rischio raddoppia, si dimezza, ecc.). Il rischio relativo si riferisce sempre a due probabilità e ne esprime il rapporto. Il rischio assoluto invece si riferisce alla probabilità di singoli eventi, senza metterli in relazione tra loro. Può essere espresso in percentuale (es. il rischio tromboembolico passa dallo 0.1% allo 0.2%) o in frequenza (es. si è passati da 1 caso su 1,000 a 2 casi su 1,000) Cause del problema:  Analfabetismo statistico -> Le persone faticano a distinguere tra rischio relativo e assoluto.  Formato non trasparente -> i media spesso usano il rischio relativo (numero più grande di quello assoluto, quindi più sensazionale). Soluzioni del problema:  Alfabetizzazione statistica minima -> insegnare concetti di base di alfabetizzazione statistica alla popolazione, inclusa la differenza tra rischio relativo e rischio assoluto.  Usare formati trasparenti -> uso del rischio assoluto (invece che relativo) da parte di autorità, media, ecc. Esempio 2: Mammografia positiva= tumore al seno? Molte donne partecipano a programmi di screening per il tumore al seno. Ma se la mammografia risulta positiva, significa che hanno un tumore al seno? È vero che c’è un margine di errore nell’esame, ma quanto è grande? Quanto è probabile che ci sia veramente un tumore? E se lo si chiede al ginecologo, cosa risponde? Le informazioni necessarie a rispondere alla domanda “Se il test è positivo, significa che ho la malattia?” sono 3: • La probabilità di avere la malattia (PREVALENCE), cioè quante persone hanno la malattia nella popolazione di riferimento. • La sensibilità del test (SENSITIVITY), cioè la probabilità che una persona con la malattia risulti positiva al test. • Il tasso di falsi positivi (FALSE-POSITIVE-RATE), cioè la probabilità che una persona sana risulti comunque positiva. (oppure la specificità del test - specificity - che non è altro che il complemento del tasso di falsi positivi, cioè la probabilità che una persona sana risulti negativa) Lez.24/10/2019 La maggior parte delle malattie per le quali si fa un test diagnostico sono piuttosto infrequenti. Nell’esempio della mammografia la malattia aveva una probabilità dell’1%. La probabilità che l’esito positivo indicasse un tumore al seno (con test con sensibilità del 90% e specificità del 91%) era circa del 10%. Ciò significa che su 10 donne con risultato positivo, 1 ha effettivamente il tumore, le altre 9 sono allarmate ma sono sane Chiunque partecipi ad uno screening deve essere informato del fatto che la maggior parte dei risultati positivi sono falsi allarmi. “We face a large-scale ethical problem for which an efficient solution exists yet which ethics committees, focusing their attention instead on stem cells, abortion, and other issues that invite endless debates, have not yet noticed.” Gigerenzer et al., 2007 I comitati etici focalizzano il problema su grandi problemi etici ma nessuno si preoccupa di cose più semplici come spiegare il concetto dei falsi positivi. PARTE II Possibile domanda : cosa si mette al denominatore e al numeratore? Capire meglio la probabilità condizionata (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo QUALI SONO I CONSIGLI DI GIGERENZER) RICAVARE LA PROBABILITA’ CONDIZIONATA SENZA DOVERE RICORDARE LA FORMULA Un altro modo per rappresentare lo stesso problema è con un grafico ad albero, come il seguente – stessi passaggi: 1) Probabilità malattia -> malati e sani 2) Sensibilità applicata a malati -> veri positivi e falsi negativi 3) Specificità applicata a sani -> falsi positivi e veri negativi 4) Ora abbiamo tutti i dati e possiamo sapere quanti dei positivi sono veri 0.9% /0.9% + 8) per il rischio soggettivo .9% = 0.0918) per il rischio soggettivo % • Secondo Gigerenzer et al. le percentuali sono un formato non trasparente e rendono difficile il problema. • Se invece si usassero le frequenze naturali (formato trasparente), il problema sarebbe ancora più facile. • Questo metodo semplifica il calcolo perché si ha a che fare con numeri di persone (frequenze naturali) e non probabilità • Anche se bisogna comunque “tradurre” le probabilità in frequenze naturali. 1800 / 1800+1600 = 0.529  52,9% 3.Sensibilità 90%, specificità 80%, Prevalenza 3% Malati = 300 (10000*3/100) Malati positivi(veri positivi) = 270 Malati negativi(falsi negativi) =30 Sani= 9700 Sani negativi (veri negativi) 80 di 9700 ( 9700/10*80) =7760 Sani positivi (falsi positivi) 10000-7760 = 1940 270/ 270+2400 = 270/1940= 0.122 12.2% Quando la prevalenza si abbassa al nominatore un numero molto piccolo!! Più la malattia è rara: • meno sono i veri positivi (diminuisce il numeratore) • più sono i falsi positivi (aumenta il denominatore) • quindi minore è anche la probabilità che un positivo sia vero Nessun test dà esiti assolutamente certi. Oltre alle caratteristiche del test conta molto la probabilità della malattia nella popolazione di riferimento, spesso bassa. La difficoltà del calcolare le probabilità condizionate sono comprensibili (anche se dagli esperti ci si aspetterebbe che fossero in grado di calcolare tali statistiche). Serve educazione al riconoscimento delle probabilità condizionate e alla traduzione in formati più trasparenti (es. alberi e uso di formati frequentisti). Esempio 3. Cancro alla prostata US vs. UK secondo Rudy Giuliani Durante la campagna per le primarie del 2007, l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, disse: ‘‘Cinque-sei anni fa ho avuto il cancro alla prostata. Quante erano le mie probabilità di sopravvivere (per fortuna sono guarito) qui, negli States? Erano dell’ 82%. E se fossi vissuto in Inghilterra? Sarebbero state solo del 44%” Per Giuliani queste statistiche significavano che era fortunato a vivere a New York e non a York, dato che le probabilità di sopravvivere al cancro sembravano il doppio. Nota: con l’intento di discreditare e criticare il sistema sanitario nazionalizzato I dati a cui si riferiva Giuliani (relativi al 2000) erano: -In Gran Bretagna, a 44.000 uomini su 100,000 era stato diagnosticato un tumore alla prostata. La sopravvivenza a 5 anni era del 44%. -In America, l’ 82% degli americani che avevano avuto la stessa diagnosi erano ancora vivi dopo 5 anni. La differenza sta nel modo in cui viene eseguita la diagnosi: In Gran Bretagna la diagnosi è basata principalmente sui sintomi. In America la diagnosi è basata principalmente sul test di screening del PSA (antigene prostata-specifico, esame del sangue) Come si calcola la sopravvivenza? La statistica sopravvivenza-a-5-anni è la più usata quando si parla di tumore. È semplicemente data da: • tempo 0 gruppo di pazienti che riceve la diagnosi • tempo 1 quanti pazienti sono ancora vivi 5 anni dopo? Il problema nel comparare la sopravvivenza tra US e UK è che usano due metodi di diagnosi diversi. E il fatto che usino metodi di diagnosi diversi influenza quando e quante persone sono diagnosticate, informazione che viene considerata nel calcolare il tasso di sopravvivenza. Lo screening altera il tasso di sopravvivenza in due modi, influenzando: a) Il momento della diagnosi iniziale (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo il quando) b) La natura della diagnosi (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo il quanto) Quando – il momento della diagnosi (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo lead-time bias) Consideriamo lo stesso gruppo di pazienti che muoiono a 70 anni. Con diagnosi basata sui sintomi (come in UK), la malattia e trovata tardi, es. a 67 anni. La sopravvivenza a 5 anni è di 0%. Con diagnosi basata su screening (come in US) è prima, poniamo a 60 anni. La sopravvivenza a 5 anni è del 100%. Sembra che lo screening aumenti la sopravvivenza, MA tutti muoiono alla stessa età. *immagine ipotetica Quanto - la natura della diagnosi (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo overdiagnosis bias) Nel gruppo dei “malati di cancro” sono inclusi anche i pazienti con tumori non mortali e non progressivi, che non causerebbero mai sintomi. Rispetto alla diagnosi basata su sintomi, con lo screening sono diagnosticate anche molte altre persone con tumori non progressivi. Siccome tutti sopravvivono, vanno a “gonfiare” il numero dei sopravvissuti. SOLUZIONE: TASSO DI MORTALITA’ Per confrontare il successo contro il cancro in due paesi che usano diversi sistemi diagnostici è necessario usare una statistica che si riferisce alla mortalità tempo 0 tutte le persone che potrebbero avere la malattia (in questo caso uomini - la diagnosi non è nota) tempo 1 quante persone sono morte di cancro un anno dopo Lez.31/10/2019 • Così come il rischio relativo mostra solo un pezzo della storia (ignorando il numero totale di eventi), • anche il tasso di sopravvivenza mostra solo un pezzo della storia, focalizzandosi sulle persone con diagnosi. I problemi principali del modo in cui viene attualmente insegnato il pensiero statistico sono quattro: a) È insegnato troppo tardi a scuola insegnarlo presto, insieme a leggere e scrivere b) Con rappresentazioni che confondono iniziare con rappresentazioni trasparenti c) Con esempi noiosi e non motivanti insegnare a risolvere problemi del mondo reale, non ad applicare formule a problemi-gioco (es. dadi o carte) d) Da insegnanti che non sono portati insegnare prima agli insegnanti Insegnare l’alfabetismo statistico nel percorso di formazione medico Inoltre, un percorso di studi con insegnamenti di statistica non garantisce la comprensione delle statistiche sulla salute (v. esempi di dell’analfabetismo statistico nei medici). Come per i bambini, anche per gli studenti di discipline mediche l’uso di formati trasparenti migliora la comprensione della statistica. Imparare ad applicare la statistica a casi veri è più importante che imparare le tecniche statistiche solitamente insegnate nei corsi. TRASPARENZA: NUMERI, NON SOLO PAROLE Una importante risposta all’analfabetismo statistico è dare al pubblico più numeri. E’ noto che i termini che descrivono il rischio in modo qualitativo (es. spesso, raramente) non sono chiari. Anche se ci sono tentativi di standardizzazione del significato di queste espressioni verbali (ad esempio le linee guida europee per le informazioni nei bugiardini dei farmaci), le persone interpretano in modo diverso queste etichette verbali. Nel caso dei farmaci solitamente sovrastimano la probabilità degli effetti collaterali. TRASPARENZA: TABELLE DI DATI Mentre le tabelle sono comunemente usate nella comunicazione scientifica tra esperti, sono raramente usate per il pubblico. Le tabelle sono un modo pratico e efficace per comparare una serie di numeri. Ovviamente anche le tabelle devono essere “trasparenti”, cioè essere semplici, contenere solo le informazioni importanti e, per quanto possibile, semplificare il confronto tra informazioni. (Nota: questo vale anche per informazioni non numeriche) Ad esempio, prendiamo il caso del farmaco tamoxifen, che serve a ridurre il rischio di tumore al seno ma ha anche effetti collaterali di varia gravità e probabilità Lez.5/11/2019 Tre approcci allo studio della decisione: tre principali approcci allo studio L’APPROCCIO NORMATIVO  Primo tipo di approccio adottato dagli studiosi delle decisioni (anni 60)  approccio di tipo logico-matematico. Stabilisce criteri e regole da seguire affinchè decisioni e giudizi possano essere considerati razionali  si basa sulla teoria dell’utilità attesa e sulla teoria della probabilità. UTILITA’ ATTESA La teoria assume che venga scelta l’opzione con utilità maggiore (la migliore quindi). Ogni esito possibile deve essere pesato per la probabilità che ha di verificarsi. L’utilità di un’opzione è data dalla somma di ogni esito pesato per la sua probabilità. Noi tendenzialmente non scegliamo l’opzione corretta perché facciamo ragionamenti differenti, e scegliamo la cosa sicura e non il rischio. Una persona avversa al rischio sceglierà una cosa sicura che è inferiore al valore atteso, pagando di fatto un premio per evitare l’incertezza. Intende determinare come dovremmo giudicare e decidere, stabilendo dei criteri e delle regole a cui dovremmo conformarci affinchè il nostro agire possa essere considerato razionale. Si è dimostrato inadeguato a spiegare e a prevedere il comportamento decisionale Fa riferimento ad individui idealizzati (non soggette a limitazioni informative e computazionali) e presuppongono che il decisore sia coerente. L’APPROCCIO DESCRITTIVO Obiettivo spiegare e prevedere il comportamento effettivo delle persone. Euristiche: procedure decisionali semplificate e intuitive. Bias: Deviazioni sistematiche rispetto agli standard previsti dai modelli normativi, dovuti all’adozione di euristiche. (errore che deriva dall’aver applicato un euristica) Bias hanno una loro sistematicità, questo errore si ripresenta sempre (è sistematico) quindi possiamo fare delle inferenze rispetto a quale sia stato il ragionamento/processo che ha portato all’errore, che l’ha generato. Deviazioni non trascurabili, rappresentano un’opportunità per comprendere come le persone decidono, perché possono essere estremamente informativi sui processi mentali che conducono a tutte le decisioni (es. illusioni ottiche) L’APPROCCIO PRESCRITTIVO Si propone di avvicinare il comportamento dei decisori all’ideale normativo, individuando delle procedure volte a correggere gli errori sistematici. Supportare gli individui tenendo conto delle limitazioni cognitive e cercando di aiutarli nello svolgimento di compiti e operazioni che risultano particolarmente difficili. Per es: insegnare al decisore procedure per ridurre gli errori, suggerire l’uso di procedure più efficaci e accurate. Non siamo sempre così logici come pensiamo, e siamo invece influenzati da fattori non consapevoli  preconcetti che ricorrono in modo prevedibile in particolari circostanze che ci conducono a commettere errori sistematici. Effetto alone: Avere a disposizione questa etichetta diagnostica ci servirà a riconoscere questo bias. Negli anni ’70 si davano per scontati due principi riguardo alla natura umana: Ø le persone sono generalmente razionali e il loro pensiero è di solito sensato Ø Le emozioni spiegano quasi tutti i casi di deviazione dalla normalità Tversky, A., Kahneman, D. (1974). Judgement Under Uncertainty: Heuristics and Biases. Science, 185, 4157-1974. Errori sistematici del pensiero • Incoerenze di giudizio • Distorsioni di giudizio  Imputabili alla struttura del meccanismo cognitivo Piuttosto che alle emozioni che corrompono il pensiero Kahneman, D. Tversky, A. (1979). Prospect Theory: An Analysis of Decision under risk. Econometrica, 47, 263-291. Qui parlano particolarmente di decisione. • Incoerenze decisionali • Bias sistematici nelle scelte Teoria della sceltaTeoria del Prospetto TEORIE DEL DOPPIO PROCESSO PENSIERI INTUITIVI E PENSIERI CONTROLLATI A che punto siamo oggi? Le emozioni influiscono sull’elaborazione di giudizi e decisioni molto più di quanto non si pensasse in passato. Alcuni giudizi e decisioni sono direttamente guidati da fattori emozionali (simpatia o avversione) senza alcun intervento della riflessione o del ragionamento.  competenza intuitiva Ø alcune scelte sono ragionate… Ø altre volte il lavoro mentale che produce impressioni, intuizioni e molte decisioni avviene in silenzio nella nostra mente I compiti del sistema 2 Monitorare e controllare pensieri e azioni suggeriti dal sistema 1 -permettendo ad alcuni di esprimersi direttamente nel comportamento - reprimendo o modificando gli altri Es: Una mazza da baseball e una palla costano un euro e dieci La mazza costa un euro più della palla. Quanto costa la palla? Questo problema evoca una risposta facile, intuitiva, sbagliata Chi ha risposto dieci non ha controllato se la risposta era corretta e il suo sistema 2 ha avallato una risposta intuitiva che avrebbe potuto respingere senza troppo sforzo Chi ha risposto correttamente ha resistito all’intuizione Molte persone sono troppo sicure delle loro intuizioni e tendono a riporre in esse troppa fiducia. Trovano lo sforzo cognitivo leggermente sgradevole e lo evitano più che possono Shane Frederick: Cognitive Reflection Test (CRT) Molte persone sono troppo sicure delle loro intuizioni e tendono a riporre in esse troppa fiducia, Trovano lo sforzo cognitivo leggermente sgradevole e lo evitano più che possono SALTARE ALLE CONCLUSIONI Descrizione calzante del modo in cui funziona il sistema 1 Il sistema 1 è sprovveduto e tende a credere Il sistema 2 ha il compito di dubitare e non credere, ma a volte è indaffarato e spesso è pigro Le persone si fanno influenzare da messaggi persuasivi inconsistenti, come gli spot pubblicitari, quando sono stanche e deconcentrate. Circostanze in cui sono probabili gli errori intuitivi, che possono essere prevenuti da un intervento deliberato del sistema 2. I sistemi emozionali sono evolutivamente antichi e condivisi con molte specie, mentre lo sviluppo del sistema razionale è più recente. Occorre un certo equilibrio tra i due sistemi… Lez.13/11/2019 LA FORMAZIONE DEI GIUDIZI Non c’è limite al numero di interrogativi cui si può rispondere e alle situazioni che possiamo valutare Il sistema 1 è stato plasmato dall’evoluzione perché fornisse una valutazione costante dei problemi che devono essere risolti per sopravvivere, valuta se l’ambiente è minaccioso o tranquillo. Fa valutazioni continue • Va tutto bene? • Posso avvicinarmi? • Devo allontanarmi? La valutazione della minaccia è diventata meno urgente per gli abitanti di un centro urbano… Ma i meccanismi neurali che si sono evoluti per fornire continue valutazioni del livello di minaccia li abbiamo ereditati e non si sono mai disattivati. Sistema 1 è bene che ci sia, non sottovalutiamolo. Il sistema 1 valuta continuamente se le situazioni sono positive o negative  Queste valutazioni di base hanno un ruolo fondamentale nel giudizio intuitivo (anche a una festa, se mi presento a una persona faccio subito una valutazione). Formuliamo giudizi intuitivi riguardo a molte cose di cui sappiamo pochissimo in base a sensazioni che non siamo in grado di spiegare né di giustificare. (questa persona avrà successo??) RISPONDERE A UN QUESITO PiU’ FACILE Le valutazioni di base hanno un ruolo fondamentale nel giudizio intuitivo perché tendono a sostituire a un giudizio difficile un giudizio più facile La nuova concezione delle euristiche e degli errori sistematici (Kahneman e coll. 2002, 2003) Sostituzione delle domande. Se non si trova in fretta una risposta soddisfacente a un quesito difficile, il sistema 1 reperisce un secondo quesito, connesso al primo ma più facile, e risponde a quello. Sostituzione delle domande:  La domanda bersaglio è quella sulla quale si intende formulare un giudizio  La domanda euristica è la domanda più semplice alla quale si risponde al posto dell’altra Sostituzione delle domande: Esempio sperimentale Studenti tedeschi. Sondaggio 1 gruppo: Quanto sei felice in questo periodo? Quanti appuntamenti amorosi hai avuto il mese scorso? Correlazione tra le risposte .11 Poi cambiano ordine della domanda 2 gruppo: Quanti appuntamenti amorosi hai avuto il mese scorso? Quanto sei felice in questo periodo? Correlazione .66 correlazione molto alta! Perché le correlazioni sono così diverse? La felicità “in questo periodo”, non è una valutazione facile Per dare una buona risposta occorre una discreta quantità di ragionamento • Nel primo caso, uscire con una ragazza non è la prima cosa che veniva in mente agli studenti quando pensavano alla felicità • Nel secondo caso è stato chiesto di di riflettere sulla propria vita sentimentale, e questo ha provocato una reazione emotiva Ai soggetti con molti appuntamenti è stato ricordato un aspetto positivo, mentre a quelli con nessun appuntamento è stato ricordato un aspetto negativo EURISTICA DELL’AFFETTO Quando sono coinvolte le emozioni il primato delle conclusioni sulle argomentazioni è particolarmente pronunciato EURISTICA DELL’AFFETTO Euristica dell’affetto (Paul Slovic) Fa sì che nelle persone, simpatie e antipatie determinino le credenze sul mondo. Noi dovremo pensare che le nostre credenze sul mondo precedano le simpatie ed antipatie. Il nostro atteggiamento emozionale verso argomenti come il cibo transgenico, l’energia nucleare, le motociclette, ecc., guida le nostre credenze in merito ai benefici e ai rischi di queste cose. Se detestiamo una di queste cose, probabilmente crederemo che i suoi rischi siano alti e i suoi benefici trascurabili. Inversione dei rischi! Per decidere la pericolosità di un’attività, le persone si affidano all’emozione associata alle immagini mentali che hanno in memoria riguardo a quell’attività. Le emozioni associate alle immagini mentali hanno le seguenti caratteristiche:  Sono molto generali (buono vs. cattivo; attraente vs. ripugnante)  Sono blande e difficili da sperimentare in modo consapevole...  ... sufficienti però ad influenzare il nostro comportamento senza che ce ne accorgiamo Le persone si basano sul valore affettivo che deriva loro dall’immagine recuperata in memoria: Se è connotata positivamente, allora giudicheranno alti i benefici e bassi i rischi. Se è connotata negativamente, allora giudicheranno bassi i benefici e alti i rischi Lez.20/11/2019 ANCORAGGIO DEL MONDO REALE Mercato immobiliare Studenti della Business School dell’Università dell’Arizona e agenti immobiliari residenti a Tucson (AZ), dovevano stimare il valore di un’abitazione sulla base di informazioni fornite dai ricercatori  dati relativi all’andamento del mercato in quella zona per abitazioni simili a quella che doveva essere valutata e anche in zone vicine  dati relativi all’abitazione come la superficie, la composizione e le caratteristiche della stessa e anche il prezzo di listino Potevano visitare l’abitazione e anche abitazioni del vicinato Ricevevano il prezzo ufficiale di vendita:  Per metà dei due campioni il prezzo era di $ 65.900  Per l’altra metà dei due campioni era di $ 83.900 Le valutazioni degli immobili fornite dai partecipanti:  I primi proponevano una stima media di $ 63.571  I secondi proponevano una stima media di $ 72.196  agenti immobiliari: 41%  studenti: 48% ² studenti ammettevano di essere stati influenzati, mentre gli esperti no Visitatori exploratorium San Francisco Denaro destinato a una causa. Contributo annuo per salvare 50.000 uccelli marini della costa pacifica dalle annuali piccole fuoruscite di petrolio finchè non si trovasse modi per prevenire le perdite o imporre alle compagnie il pagamento delle operazioni di bonifica domanda ancorante  Pagherebbe 5 $ per…  Quanto sarebbe disposto a pagare per la causa? Abitanti di Marsiglia Miglioramento qualità della vita Fu chiesto che aumento del costo della vita avrebbero accettato in cambio della garanzia di vivere in un’area meno inquinata. Effetto ancoraggio: superiore al 50% Dobbiamo stupirci dell’effetto ancoraggio? Le persone cui vengono rivolte domande difficili si aggrappano a qualsiasi indizio. Pensano che la domanda sia stata concepita da chi conosce la risposta… e che quindi l’ancora non sia così lontana. Tuttavia, le ancore palesemente casuali sono spesso altrettanti efficaci delle ancore potenzialmente positive Esperimento roulette: effetto ancoraggio: 44% Non è vero che le ancore producono i loro risultati perché la gente le ritiene informative Ø Effetti inquietanti… in giurisprudenza Giudici tedeschi, con oltre 15 anni di esperienza in magistratura, leggevano la descrizione di una donna sorpresa a rubare nei negozi Lanciavano un dado truccato (3 o 9) Condannate la donna a un numero di mesi superiore o inferiore? Risultati: 98 / 35 L’ANCORAGGIO E I DUE SISTEMI Un messaggio, se non è immediatamente scartato come ingannevole, ha un effetto sul sistema associativo, indipendentemente dalla sua attendibilità. L’ancoraggio deriva dal fenomeno di attivazione associativa e viene avallato dal pensiero intenzionale e conscio. Se la posta in gioco è alta, dobbiamo mobilitare il sistema 2 per contrastare l’effetto Quindi alla fine Khaneman sostiene che hanno ragione entrambi. EURISTICA DELLA DISPONIBILITA’ Ricorriamo a questa euristica quando dobbiamo stimare la frequenza di una categoria E’ più rischioso • viaggiare in auto per 800 km? O • viaggiare in aereo per 800 Km? E’ più rischioso • viaggiare in auto? O • viaggiare in bicicletta? Nella statistica della pericolosità dei viaggi, in cui viene utilizzato il parametro delle "morti per miliardo di chilometri percorsi", secondo Detr Research a detenere la corona del mezzo di trasporto più pericoloso è: • Motocicletta: 108,9 decessi • Pedoni (cioè chi si sposta a piedi): 54,2 morti • Bicicletta: 44,6 • Auto: 3,1 • Trasporto su acqua: 2,6 • Camion: 1,2 • Treno: 0,6 • Autobus urbano: 0,4 • Aereo: 0,05 Discrepanza tra rischio oggettivo e rischio soggettivo (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo o rischio percepito). • Rischi che tendono a essere sovrastimati (es., morti in incidenti aerei) • Rischi che tendono ad essere sottostimati (es., morti in incidenti automobilistici) Cosa fanno le persone quando vogliono stimare la frequenza di una categoria? Esempi della classe in questione vengono recuperati dalla memoria (quello che ci viene in mente)  Se il recupero è facile e fluido, la categoria viene giudicata grande L’euristica della disponibilità, come altre euristiche del giudizio, sostituisce un quesito con un altro Errori sistematici QUINDI: La domanda bersaglio: Valutare le dimensioni di una categoria o la frequenza di un evento La domanda euristica: Con quale facilità ci vengono in mente gli esempi? In che modo l’euristica conduce a bias? Quali sono i fattori, diveris dalla frequenza, che conducono al bias: SALIENZA Un evento saliente che attira la nostra attenzione viene recuperato facilmente dalla memoria VICINANZA TEMPORALE Un evento vicino nel tempo incrementa temporaneamente la disponibilità della sua categoria. Facilita il recupero della memoria e quindi conduce a bias. DRAMMATICITA’ Un evento drammatico incrementa temporaneamente la disponibilità della sua categoria VIVIDEZZA Le esperienze, le immagini e i vividi esempi personali sono più disponibili degli episodi accaduti ad altri e delle mere parole o dei dati statistici, e questi ultimi più disponibili delle mere parole o dei dati statistici utilizzata nelle campagne di promozione le immagini possono essere utilizzate anche per campagne di promozione alla salute. Es Foto Bambino Alan. EURISTICA DELLA RAPPRESENTATIVITA’ Predire in base alla rappresentatività ES: Tom W. è uno studente di una grande università. Classifica (da 1 a 9 in ordine decrescente di probabilità) i seguenti corsi di laurea cui potrebbe essere iscritto. Il numero relativo degli studenti iscritti è la chiave della soluzione In assenza di informazioni specifiche, usiamo la “probabilità a priori” o “frequenza di base” La classificazione in ordine di probabilità non differiva dalla classificazione per somiglianza con lo stereotipo Quando si sono trovati di fronte alla descrizione della personalità, i soggetti hanno trascurato il ruolo della probabilità a priori Hanno sostituito al giudizio di probabilità un giudizio di rappresentatività SOMIGLIANZA CON LO STEREOTIPO Il problema della probabilità era difficile, mentre il problema della somiglianza era più facile, ma i due giudizi non sono vincolati dalle stesse regole logiche Ci affidiamo alla rappresentatività quando diciamo: “vincerà le elezioni perché è proprio il tipo del vincente” Oppure: “ha troppi tatuaggi per fare carriera in campo accademico” Dati del Dipartimento dei Trasporti USA nei tre mesi successivi all’attacco alle Torri Gemelle Dati degli incidenti mortali d’auto. Media dei morti per incidente automobilistico dal 1996 al 2000 (ottobre, novembre dicembre) Confrontati con morti (2001) stessi mesi.  Incremento della mortalità di 353 persone. Domanda: perché sono morte 353 persone in più? Vittime dei quattro voli fatali 266 = i passeggeri dell’aereo, morti per aver preso l’aereo. ABSTRACT People tend to fear dread risks, that is, low-probability, highconsequence events, such as the terrorist attack on September 11, 2001. If Americans avoided the dread risk of flying after the attack and instead drove some of the unflown miles, one would expect an increase in traffic fatalities. This hypothesis was tested by analyzing data from the U.S. Department of Transportation for the 3 months following September 11. The analysis suggests that the number of Americans who lost their lives on the road by avoiding the risk of flying was higher than the total number of passengers killed on the four fatal flights. I conclude that informing the public about psychological research concerning dread risks could possibly save lives. Sostiene che le persone hanno preso paura di subire un altro attacco e quindi si sono mosse con la macchina, motivo per la quale c’è stata una media di persone morte in più dagli incidenti rispetto agli anni precedenti. • Incoerenze decisionali • Bias sistematici nelle scelte  teoria della scelta  TEORIA DEL PROSPETTO (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo Tversky e Kahneman, 1979. Nell’8) per il rischio soggettivo 1 malattia asiatica e con i risultati confermano le predizioni fatte in precedenza) Illusioni percettive illusione di Muller- Lyer Errore sistematico- prevedibile L’illusione persiste ILLUSIONI COGNITIVE, sono interessanti e le possiamo utilizzare. Le uristiche possono colpire sia gli esperti che i non esperti! • Incoerenze decisionali • Distorsioni di giudizio Risultato di effetti contestuali Le illusioni cognitive sono sistematiche, prevedibili, persistenti e tendono a colpire sia i non esperti sia gli esperti Secondo la teoria della scelta razionale gli errori cognitivi sono deviazioni rispetto a regole o principi ai quali ci aspetteremmo di doverci uniformare Il principio di invarianza descrittiva : effetto FRAMING Il principio di regolarità: effetto DISTURBO/ effetto ATTRAZIONE PREFERENZE (IN) COERENTI IL PRINCIPIO DI INVARIANZA DESCRITTIVA L’espressione di una preferenza non dovrebbe dipendere dal modo in cui sono descritte le opzioni. In condizioni di incertezza o di rischio le persone violano il principio di invarianza Effetto Framing IL PRINCIPIO DI INVARIANZA DESCRITTIVA: EFFETTO FRAMING Messaggi che hanno lo stesso contenuto ma che sono formulati in modo differente hanno un diverso impatto sui processi di giudizio e decisione Le persone rispondono differentemente quando uno stesso problema è descritto sottolineando gli aspetti positivi oppure gli aspetti negativi delle opzioni tra cui scegliere (Tversky & Kahneman, 1981) Summary The psychological principles that govern the perception of decision problems and the evaluation of probabilities and outcomes produce predictable shifts of preference when the same problem is framed in different ways. Reversals of preference are demonstrated in choices regarding monetary outcomes, both hypothetical and real, and in questions pertaining to the loss of human lives. The effects of frames on preferences are compared to the effects of perspectives on perceptual appearance. The dependence of preferences on the formulation of decision problems is a significant concern for the theory of rational choice. Studio originale (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo Tversky & Kahneman, 198) per il rischio soggettivo 1) - La malattia asiatica (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo Asian Disease Problem) Si dice che Gli USA si stanno preparando ad affrontare l’epidemia di una nuova malattia molto contagiosa che potrebbe provocare la morte di 600 persone Immagina di scegliere uno dei seguenti interventi: (utilità attesa: esito per probabilità) Programma A: 200 persone si salvano Programma B: 1/3 di probabilità di salvare tutti e 2/3 di probabilità di non salvare nessuno (La domanda a livello economico è uguale a livello psicologico no!) Lez. 21/11/2019 Immagina di scegliere uno dei seguenti interventi: Programma C: 400 persone muoiono Programma D: 1/3 di probabilità che nessuno muoia e 2/3 di probabilità che muoiano tutti Completo rovesciamento delle preferenze. Se avessimo avuto i dati solo dei primi due programmi potevamo dire che l’opzione certa sia meglio dell’opzione incerta. 1. Non è l’aspetto di variabiltà relativa all’esito dei programmi Ø Opzione certa vs. opzione incerta Non preferiamo sempre la certa 2. Formulazione linguistica Ø Vite salvare vs. vite perse Le persone preferiscono: Le opzioni con esito certo quando descritte in termini positivi Le opzioni con esito incerto quando descritte in termini negativi La teoria del prospetto (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo Tversky & Kahneman, 1979) (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo possibile domanda aperta) Quando le persone prendono decisioni in condizioni di incertezza a. percepiscono le diverse opzioni in termini di potenziali guadagni (gain) o potenziali perdite (loss) rispetto ad un punto di riferimento neutro b. considerano le perdite più importanti (salienti)dei corrispondenti guadagni (avversione per le perdite) c. sono più propensi a fare scelte rischiose nel dominio delle perdite Punto A: Nell’asse delle ascisse c’è l’esito oggettivo (200/400) nell’asse delle ordinate c’è il valore soggettivo, o valore psicologico associato a quell’evento. È in alto positivo e in basso negativo. Si raggiunge una soglia differenziale. Hanno usato questa linea sigmoide e non lineare perché la percezione di valore a un certo punto non aumenta più in modo lineare. [il punto di riferimento è la morte di 600 persone se non si fa nulla; perciò ogni eventuale sopravvissuto costituisce un guadagno il punto di riferimento è la situazione attuale, in cui nessuno è ancora morto; perciò ogni eventuale morto costituisce una perdità] Punto B: Esperimento simile: Anche le persone formate cadono nei bias perché sono cognitivi! Se qualcuno conosce i bias può fare dei conteggi attenti. È un bias trasversale, la competenza nell’ambito non ha peso, solo gli psicologici che conoscono i bias possono evitarli. E’ estremamente rilevante conoscere questi effetti perché rischiamo di indirizzare il comportamento delle persone senza averne consapevolezza E’ possibile presentare quasi tutte le informazioni nei termini dei loro potenziali benefici o dei loro potenziali costi. Esempio test palpazione: se messo in ottica negativa veniva effettuato di più. Rothman e Salovey (1997)  prevenzione: comportamenti di mantenimento dello stato di salute - non comportano rischio frame di guadagno (Rothman et al.,1993)  individuazione: comportamenti di controllo dello stato di salute - comportano un certo rischio, siamo più propensi al rischio frame di perdita (Banks et al., 1995) ESEMPIO: si sono inventati la presenza di Colluttori preventivi: prevenire la formazione di placca dentaria e lo sviluppo di malattie alle gengive Gain Frame: People who use a mouth rinse daily are taking advantage of a safe and effective way to reduce plaque accumulation” Loss Frame: People who do not use a mouth rinse daily are failing to take advantage of a safe and effective way to reduce plaque accumulation” Colluttori diagnostici: individuare le zone della bocca più a rischio, che richiedono una pulizia più accurata Gain Frame: Using a disclosing rinse before brushing enhances your ability to detect areas of plaque accumulation” Loss Frame: Failing to use a disclosing rinse before brushing limits your ability to detect areas of plaque accumulation Attribute framing (TEST: valutare un pezzo di carne di manzo macinata ) Cosa succede se si altera il nome dello stesso prodotto. Questionario sul comportamento alimentare e domandavano quanto fosse salutare. Dividono le persone in bassa tendenza alla dieta e alta tendenza alla dieta. Risultati chi è più attento alla dieta si fa più abbindolare dal nome rispetto a chi lo è meno. Il nome del prodotto ha un impatto sulla percezione se è sano o meno, sulla percezione del gusto e sulla quantità consumata. Per Riassumere… Questi studi forniscono preziosi strumenti di intervento per la comunicazione La possibilità di influenzare le scelte delle persone selezionando descrizioni del problema che favoriscono alcune alternative di comportamento rispetto ad altre rappresenta allo stesso tempo un ’opportunità e un potenziale problema DIMENSIONE ETICA Lez.27/11/2019 PROBABILITÁ VIVIDE  attrazione dalla vividezza Sono un meccanismo/fenomeno associato al fenomeno nominato da Paul Slovic, disattenzione per il denominatore. Aiuta a spiegare perché modi differenti di comunicare i rischi hanno effetti tanto diversi. Es: Un vaccino che protegge i bambini da una malattia letale comporta un rischio dello 0,001% di indurre invalidità permanente rischio piccolo Dei bambini vaccinati, uno su 100.000 è reso invalido in modo permanente dal vaccinoevoca l’immagine di un bambino che è reso per sempre invalido dal vaccino: i 999.999 bambini vaccinati cui non è successo niente svaniscono sullo sfondo Es: Rischio di perforazione intestinale a seguito di una colonscopia è pari alle 0,01% Gli eventi a bassa probabilità sono ponderati molto di più quando sono descritti in termini di frequenze relative (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo quanti sono di numero) piuttosto che quando sono descritti nei termini più astratti di “possibilità”, “rischio” o “probabilità” (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo quanto sono probabili). Formato percentuale: 0,001% Formato frequenza: 1 su 100.000  il sistema 1 è molto più bravo a trattare gli individui che le categorie. Valutare il rischio di diverse cause di morte una malattia che uccide 1286 persone su 10.000 è giudicata più pericolosa di una malattia che uccide il 24,14% della popolazione  La prima malattia appare più minacciosa della seconda anche se il rischio di mortalità della prima è addirittura la metà del rischio di mortalità della seconda Spiegazione è la disattenzione per il numeratore!! Le persone temono molto di più il rischio di ictus se viene quantificato in 120 probabilità su 1.000, anzichè in 12 probabilità su 100 Il rischio è sempre del 12% ma un’incidenza di 120 casi su 1.000 sembra maggiore L’effetto sarebbe sicuramente ridotto o eliminato se ai partecipanti si chiedesse di confrontare in maniera diretta le due formulazioni. Tuttavia la vita è solitamente un esperimento in cui si vede una formulazione alla volta… Ci vorrebbe un Sistema 2 molto attivo per generare formulazioni alternative a quella che appare si nostri occhi Il potere del format offre opportunità di manipolazione che chi ha un interesse personale sa come sfruttare Parte II: effetto di informazioni irrilevanti Ci aspettiamo che il fatto che un paziente sia responsabile per un episodio della sua storia clinica (sebbene non rilevante dal punto di vista medico) influisca sulla valutazione delle priorità operatorie, riducendo l’effetto disturbo riportato in letteratura. Stessi scenari, ma nella descrizione della storia anamnestica del paziente B si riporta che è stato coinvolto nell’incidente stradale (a seguito del quale ha riportato il trauma cranico) per guida in stato di ebbrezza (a differenza del precedente scenario, nel quale era stato investito attraversando la strada sulle strisce pedonali). Chiamiamo questa versione “informazioni colpevolizzanti” , ci riferiamo alla precedente come “informazioni neutre”. EFFETTO ATTRAZIONE Esempio giornale Secondo esempio: Una manager deve decidere quale progetto finanziare. Ha a disposizione un budget per nuovi progetti pari a €100.000 e si trova a valutare due diversi progetti i cui attributi più importanti sono il costo e la probabilità di raggiungere l’obiettivo previsto. Progetto A: Costa €100.000. Probabilità del 85% di riuscire a realizzarlo Progetto B: Costa €50.000. Probabilità del 65% di riuscire a realizzarlo Conflitto riguardo a quale alternativa sia la più conveniente: Il progetto A ha una probabilità maggiore di riuscita. Tuttavia, è più costoso (richiede tutto il budget disponibile) e la riuscita non è certa. Il progetto B ha una probabilità minore di riuscire con successo. Tuttavia, è meno costoso (si preserva metà del budget disponibile) per finanziare altri progetti. A seconda di chi decide potrebbe essere messo in atto il progetto A oppure il progetto B… Se si presenta anche C, si assiste ad un aumento della frequenza di scelta accordata a B. Il Progetto C è dominato dal Progetto B e giustamente non viene scelto da nessuno. Il Progetto A viene scelto meno spesso che nel caso precedente Come prima costringiamo le persone a concentrarsi sul piano B e C e così il piano A passa in secondo piano. Quindi il piano A viene scelto molto meno quando c’è il piano C. C non viene scelto mai! La terza opzione opera effetto disturbo ed attrazione da un lato o dall’altro. Lez. 28) per il rischio soggettivo /11/2019 NUDGE: LA SPINTA GENTILE CAP.1 Per introdurre pratiche di buona cittadinanza, per aiutare le persone a scegliere il meglio per sé e per la società, occorre imparare a usare a fin di bene l’irrazionalità umana. Esempio Nudge- MENSA Disposizione cibi mensa scolastica Effetto sulle scelte? Quanto? Fino a 25% di cambiamento scelte dei bambini Non si può non scegliere come disporre i cibi Ma come usare questa conoscenza? ARCHITETTO DELLE SCELTE Concetto di architetto delle scelte responsabile dell’organizzazione del contesto nel quale gli individui prendono decisioni  progettatore di ambienti decisionali intuitivi Altri esempi: • chi disegna le schede elettorali • un medico che descrive ai pazienti le opzioni di trattamento • un genitore che descrive ai figli le diverse opzioni per la sua istruzione • un addetto alle vendite(marketing) Nessun prodotto dell’architettura tradizionale può essere considerato “neutrale”. Anche le decisioni apparentemente arbitrarie – come l’ubicazione dei servizi igienici – possono avere una sottile influenza sul modo in cui interagiscono le persone che frequentano l’edificio. Così come l’architetto tradizionale non può non fare delle scelte progettuali (es. dove mettere i bagni), anche l’architetto delle scelte è costretto a prendere decisioni (es. come disporre i cibi in una mensa). Piccoli dettagli (apparentemente insignificanti) possono avere una notevole influenza sul comportamento individuale. Es. problema comune in bagni pubblici maschili… All’aeroporto di Schipol (Amsterdam) hanno usato una spinta gentile “Se un uomo vede una mosca la prende di mira” Risultato: - 80% fuoriuscite PATERNALISMO LIBERTARIO Paternalismo -> cerca di influenzare le scelte in modo da migliorare il benessere di coloro che scelgono, secondo il loro giudizio Libertario -> gli individui non sono obbligati, la loro libertà di scelta è preservata Spingere (gentilmente) gli individui a migliorare le loro condizioni di vita pungolandoli Nudge, pungolo, spinta gentile Qualcosa induice in tentazione quando c’è discrepanza tra le decisioni prese nei due stati. PROBLEMI DI AUTOCONTROLLO I problemi di autocontrollo possono anche essere pensati come due identità semi-indipendenti: LUNGIMIRANTE “PIANIFICATORE” MIOPE “ESECUTORE” Il pianificatore cerca di promuovere il nostro benessere a lungo termine, ma deve fare i conti con i sentimenti, la malizia, e la forte volontà dell’esecutore, che è esposto alle tentazioni che nascono dall’eccitazione. SCELTA INCURANTE Molti dei casi descritti (es. anacardi) documentano non solo la tentazione ma anche l’inerzia del nostro comportamento. In molte situazioni gli individui attivano il “pilota automatico” e smettono di prestare attenzione a ciò che stanno facendo. - Es. il sabato o la domenica mattina uscire e dirigersi in automatico verso il lavoro. Mangiare è una delle attività che si svolgono con maggiore noncuranza. Molte persone mangiano qualsiasi cosa venga loro messa davanti (es., studi popcorn e zuppa). Mangiare con gli occhi: Anche quanto ci sentiamo sazi ha più a che fare con quello che crediamo di avere mangiato piuttosto che con quello che abbiamo veramente mangiato Sembra che le persone usino gli occhi invece dello stomaco per giudicare la sazietà. I nostri occhi influenzano quanto consumiamo… (es. ripulire tutto il piatto, perché quello che è sul piatto è una porzione, giusto?) I piatti e le confezioni di gradi dimensioni invitano a mangiare di più. Sono una forma di architettura delle scelte con una forte capacità di pungolamento. PROBLEMI DI AUOTOCONTROLLO + SCELTA INCURANTE Combinandosi tra loro, i problemi di autocontrollo e l’incuranza delle scelte possono avere notevoli conseguenze negative. Es. fumo -> nonostante le conseguenze terribili per la salute e nonostante la stragrande maggioranza dei fumatori affermi di volere smettere, milioni di persone in tutto il mondo continuano a fumare Altri es. sovrappeso e obesità, piani di risparmio previdenziale aziendali (pensione) Molte persone beneficerebbero dall’essere pungolate. Gli individui sono (almeno in parte) consapevoli delle proprie debolezze e per questo spesso cercano aiuto all’esterno Es. per non comprare cose in più al supermercato fanno una lista della spesa Es. per alzarsi presto alla mattina puntano una o più sveglie LUNGIMIRANTE (PIANIFICATORE) MIOPE(ESECUTORE) Un altro sistema per aiutare l’autocontrollo è attraverso l’aiuto degli altri Es. sistema di scommessa informale per perdere peso tra due amici. Dimagrire 13 kg in 9 mesi. Prova sorpresa : se acquistato peso 500$. In 4 anni parecchie prove e ognuno è stato multato 1 volta. Molte persone hanno bisogno di aiuto per realizzare i proprio obiettivi e le proprie aspirazioni. Stickk.com offre due soluzioni per prendere impegni: Soluzione finanziaria si mette in gioco una certa somma e ci si impegna a realizzare un obiettivo entro una certa data, specificando come verificare il raggiungimento dell’obiettivo. Se non raggiunto, somma in beneficienza (o a cause odiate). Soluzione non finanziaria  messi sotto pressione da amici o parenti tramite email e simili o blog per obiettivi di gruppo. Per qualsiasi iniziativa di miglioramento personale, le più classiche: perdere peso, smettere di fumare, fare più esercizio fisico, ma anche migliorare i voti scolastici e usare meno gas ed elettricità. CONTABILITÀ MENTALE Mentre i metodi precedenti (sveglia, scommessa) sono espedienti esterni per affrontare i problemi di autocontrollo, ci sono anche sistemi di controllo interni, detti contabilità mentale. È il sistema (talvolta implicito) usato dai nuclei familiari per valutare, regolare e elaborare il proprio bilancio familiare. Es. la persona A chiede un prestito a B, ma quando B va nel suo appartamento nota numerosi barattoli di soldi, ognuno con etichette come “affitto” “bollette” ecc. Perché un prestito? Il barattolo del “cibo” è vuoto. Concetto di “fungibilità” del denaro  non ha etichette. Nella contabilità mentale invece spesso violato, per controllare la spesa, destinando i soldi prima di spenderli. La contabilità mentale è efficace proprio perché i conti sono considerati non fungibili. Anche se i barattoli con i soldi non sono più usati, molti nuclei familiari continuano a creare conti destinati a vari usi: educazione dei figli, vacanze, pensione, ecc… L’inviolabilità di quei conti può portare a comportamenti apparentemente bizzarri, come avere soldi destinati a altro ma avere un saldo negativo sulla carta di credito, sulla quale gli interessi sono molto alti. Anche nei casinò le persone considerano il denaro vinto in un conto mentale separato, e sono più propensi a correre rischi con il “denaro della casa”. Lez. 5/12/2019 I COMPUTER POSSONO PENSARE Alcune riflessioni sul comportamento “intelligente” delle macchine Anni 40 secolo scorso, prima se ne parla a livello filosofico poi psicologico e successivamente in ambito ingegneristico. ROBOT E INTELLIGENZA ARTIFICIALE intelligenza artificiale (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo IA): disciplina che studia se e in che modo si possono riprodurre i processi mentali più complessi mediante l’uso di computer o reti neurali. Tale ricerca si sviluppa secondo due percorsi complementari. 1. Da un lato l’IA cerca di avvicinare il funzionamento dei computer alle capacità dell’intelligenza umana. 2. Dall’altro usa le simulazioni informatiche per (SLIDE) Machine Leargning (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo ML): Il ML insegna ai computer e ai robot a fare azioni ed attività in modo naturale come gli esseri umani, imparando dall’esperienza, o meglio, attraverso programmi di apprendimento automatico. Insegniamo alla macchina a comportarsi in maniera naturale. Alla base algoritmi di ML usando metodi matematico-computazionali per apprendere informazioni direttamente dai dati, senza modelli matematici ed equazioni predeterminate. Gli algoritmi di ML migliorano le loro prestazioni in modo “adattivo” mano a mano che gli “esempi” da cui apprendere aumentano. ROBOT: il nome deriva dalla parola ceca “robota” (lavoro faticoso, sevitù) con cui lo scrittore Karel Capek designava gli automi che lavorano al posto degli operai nel suo dramma fantascientifico. Esempi nella storia di intelligenza artificiale  Asimo Cortana  Siri Scenario utopistico distruttivo dell’intelligenza artificiale. È rimasto per molti anni un’idea ma poi con le macchine a guida autonoma è diventato reale. LE TRE LEGGI DELLA ROBOTICA Steve Wozniak, conosciuto per essere assieme a Steve Jobs uno dei fondatori di Apple, nel commentare la notizia relativa all’incidente della Tesla S ha puntato il dito sulla questione che l’utilizzo di un software, anche se in una versione beta, non può avere ripercussioni tali al punto da causare la morte di una persona. 1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno; 2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge; 3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. •Nell’ottica di un mondo in cui esseri umani ed esseri artificiali coesistono e interagiscono, si pone il problema di avere delle macchine con una propria etica (le tre leggi) dove l’imperativo è quello di non recare danno all’umanità. •Ma questi principi etici potrebbero essere messi a dura prova di fronte ad alcune situazioni limite. IL GIUDIZIO MORALE •Da un punto di vista pratico, i giudizio morali sono delle valutazioni (buono vs. cattivo) dei comportamenti e/o delle azioni di una persona, definite in base ad una serie di virtù rese obbligatorie da una cultura o da una comunità (Haidt, 2001). IL DILEMMA MORALE •I dilemmi morali sono da intendersi come conflitti di “obblighi”. •Comunque agiscano, le persone che affrontano scelte dilemmatiche violano un obbligo, e dunque si espongono ad una colpa inevitabile. •Il dilemma è un tipo particolare di conflitto in cui, per l’agente, non c’è una risoluzione giustificata dal punto di vista morale. Dilemma del Trolley e del Footbridge. TIPO DI DILEMMA (1) Molte ricerche hanno suggerito che le persone percepiscono la mente secondo due dimensioni che sono indipendenti tra di loro: la dimensione dell’agency e quella dell’experience. L’agency può essere intesa come la capacità di fare, di pianificare o di esercitare l’auto-controllo. L’experience, invece, è la capacità di provare emozioni e sentimenti. Gli esseri umani sono dotati di entrambe le dimensioni e alcuni hanno suggerito che la dimensione dell’agency è quella che ci contraddistingue da tutte le altre specie viventi. Gray e Wegner conducono una serie di esperimenti atti a dimostrare che le emozioni negative nei confronti degli androidi insorgono quando le persone attribuiscono a questi experience piuttosto che agency. Quando si parla di robot di solito si usa il termine “macchina”, ad intendere che ci troviamo di fronte ad un qualcosa che non è dotato di libero arbitrio né tanto meno di emozioni. Si potrebbe ipotizzare che un robot che abbia tratti fisici che richiamano l’experience (per esempio, occhi molto simili a quelli umani che trasmettono emozioni) generi in noi una sorta di conflitto con quelle che sono le nostre credenze e le nostre aspettative relativamente ai robot, e che questo conflitto sia perturbante e fonte di disagio interiore. Grey e Wegner riescono proprio a dimostrare questa ipotesi. In generale, i due ricercatori mostrano che la nostra percezione della mente, e in particolare la dimensione dell’experience, è legata alle sensazioni di disagio che un robot umanoide potrebbe suscitare in noi. Dato che la nostra idea di robot o di androide è quella di una macchina che non ha una mente propria e che non ha emozioni, interagire con automi che fanno cose e svolgono mansioni non ci crea nessun problema (ogni giorno abbiamo a che fare con assistenti vocali come Siri o Cortana, bancomat, pompe di benzina self-service, ecc…), ma quando ci troviamo di fronte a delle macchine che “sembrano” provare emozioni o essere dotate di libero arbitrio, allora le sensazioni di disagio aumentano. Potremmo quindi dire che siamo felici di avere robot che fanno cose, ma non robot che provano cose. Gli autori sembrano quindi suggerire che, contrariamente a quanto si è sempre pensato, è l’experience più che l’agency la caratteristica fondamentale della specie umana, caratteristica che le macchine non possono avere. Il solo pensiero che una macchina possa provare emozioni e sentimenti diventa fonte di disagio e ci fa “precipitare” nella Valle del Perturbante. Lez. 11/12/2019 PROSPETTIVA TEMPORALE Fenomeno dell’orizzonte temporale ristretto anche noto come svalutazione degli effetti differiti (delaydiscounting) Il valore di una ricompensa futura si riduce in funzione del tempo trascorso fino a riceverla, più lontana è la ricompensa, più viene “svalutata” es. diverso valore di 50 € subito vs. 50 € tra 12 mesi Indice di svalutazione -> misura il grado di riduzione del valore (differenze individuali) Implicazioni: Siamo sicuri dell’efficacia che possono avere le campagne che sottolineano le conseguenze negative a lungo termine dell’uso di sostanze psicoattive o i benefici a lungo termine dell’astensione? Poco dissuasivo. Salienza di tali conseguenze attenuata dalla prospettiva temporale. Futuro e lungo termini svalutati. Abbiamo visto come sia possibile che le preferenze si invertano nel tempo, ma quali sono le implicazioni dell’orizzonte temporale ristretto (o svalutazione degli effetti differiti) -> cioè che una ricompensa immediata piccola preferita a ricompensa maggiore nel futuro? Tornando al discorso sui rischi sanitari, specialmente al problema delle dipendenze, tale fenomeno può dare utili indicazioni per le politiche di intervento e di prevenzione. Le poche campagne che parlano dei benefici dell’astensione descrivono effetti a breve termine, ad es., assenza di difficoltà respiratorie. Però questi concetti non sono facili da veicolare visivamente, sia perché si parla di assenza di qualcosa (l’effetto negativo) sia perché tendiamo a prestare molta più attenzione alle cose negative rispetto a quelle positive. FOCALIZZAZIONE E IPER-IMMAGINABILITÀ Una parte a a che fare con come ci immaginiamo le cose. Ci sono cose più immaginabili di altre. Se siamo tutti “miopi” per gli eventi futuri e li svalutiamo e abbiamo difficoltà a predire come ci sentirem(m)o in determinate circostanze, come possiamo aiutare le persone ad essere più previdenti? Come aiutare le persone ad essere più previdenti? Domanda: come aiutare le persone ad essere più previdenti? Risposta: Una delle cose che sembra funzionare è immaginare il futuro più dettagliatamente. Infatti una delle differenze tra presente e futuro è che il presente lo immaginiamo in modo più dettagliato del futuro. Es. risparmiare soldi per la pensione vs. usarli adesso Ci immaginiamo molti modi per usarli adesso, con immagini mentali molto più ricche mentre l’idea della pensione è molto vaga, sfocata e priva di dettagli Lez. 12/12/2019 Nudge 3-4-5 Lez. 18) per il rischio soggettivo /12/2019 CAPITOLO 11: LA DONAZIONE DI ORGANI • Consenso esplicito • Espianto di routine • Consenso presunto • Alcune complessità • Obbligo di scelta • Consuetudini Storia: Dopo i primi problemi di rigetto, il primo trapianto di organi concluso con successo è stato effettuato nel 1954, quando un uomo offrì un rene al fratello gemello (trapianto da donatore vivente). Nel 1962 avvenne il primo trapianto di reni da un donatore deceduto. La maggior parte dei trapianti avviene oggi da donatori defunti (reni, cuore, fegato, polmoni, pancreas, intestino, cornee). Da vivente è possibile donare un rene (si può vivere con un solo rene) e parte del fegato (che si rigenera). Aumentare la donazione di organi: La fonte principale di organi sono i pazienti dichiarati in stato di “morte cerebrale”, che hanno cioè sofferto di una perdita irreversibile di tutte le funzioni del cervello e vengono mantenuti in vita con i respiratori. Negli Stati Uniti ogni anno 12.000 - 15.000 pazienti in questa condizione. Ma meno della metà diventa donatore. L’ostacolo principale all’aumento delle donazioni di organi è la necessità di ottenere il consenso dei membri della famiglia del defunto. Una buona regola di default potrebbe aumentare il numero di organi disponibili? Consideriamo i possibili approcci: • Consenso esplicito • Espianto di routine • Consenso presunto Consenso esplicito: Con il consenso esplicito, chi vuole diventare donatore deve fare una serie di passi concreti per manifestare la propria volontà. Il problema è che molte persone, pur essendo disposte a donare gli organi, non fanno quanto serve per dare il proprio consenso. Es. studio in Iowa (USA), degli intervistati: • Il 97% si è dichiarato favorevole al trapianto di organi • Ma solo il 43% di loro aveva barrato la casella dell’assenso all’espianto sulla propria patente di guida Espianto di routine: L’approccio più aggressivo è chiamato l’espianto di routine, nel quale lo stato può espiantare gli organi dei cittadini senza chiedere il permesso a nessuno. Sebbene estremo, consentirebbe di salvare vite umane senza interferire nell’esistenza di quante hanno ancora una qualche prospettiva di vita. Questo approccio non viene solitamente adottato, ma viene ammesso in alcune giurisdizioni per le cornee. Molti si oppongono perché viola il principio dell’autodeterminazione, cioè che, entro certi limiti, le persone dovrebbero essere in grado di disporre autonomamente del proprio corpo. Consenso presunto: Un approccio libertario è invece quello del consenso presunto, che tutela la libertà di scelta come il consenso esplicito, ma inverte la regola di default. Si presume che tutti i cittadini siano donatori consenzienti, chi lo desidera può registrare agevolmente il rifiuto di donare organi. Esperimento di Johnson e Goldstein (2003), sondaggio online, (nello stato in cui vi siete appena trasferiti, tutti i cittadini sono…). Tre scenari con diversi default: Consenso esplicito (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo opt-in) vs. consenso presunto (Fischoff et al., 1978) per il rischio soggettivo opt-out) Se un esperimento ipotetico online può essere convincente fino ad un certo punto, il dato relativo alle donazioni in diversi paesi europei conferma l’effetto del default. Cambio della regola di default. Rosso devi dichiararti donatore. Blu lo sei automaticamente.
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