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COMUNICAZIONE DIGITALE E SOCIAL MEDIA - Riassunto generale, Appunti di Comunicazione di Massa

All'interno di questo file, troverete un riassunto generale di tutte lezioni suddivise e ben organizzate dalla n. 1 alla n. 19 di COMUNICAZIONE DIGITALE E SOCIAL MEDIA.

Tipologia: Appunti

2023/2024

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Scarica COMUNICAZIONE DIGITALE E SOCIAL MEDIA - Riassunto generale e più Appunti in PDF di Comunicazione di Massa solo su Docsity! Riassunto generale pag. 1 COMUNICAZIONE DIGITALE E SOCIAL MEDIA LEZ 1 COMUNICAZIONE E WEB 2.0 • Dalla comunicazione orale al web La comunicazione è un processo che prevede la trasmissione di un’informazione a uno o più soggetti riceventi. Il termine deriva dal latino ‘’communico’’ che sta a significare conoscere o rendere partecipi. La comunicazione, quindi, prevede anche un’interazione tra soggetti diversi. La storia della comunicazione può essere suddivisa in quattro periodi: Dalla comunicazione elettrica (grazie allo sviluppo tecnologico) si arriverà, nell’arco di un secolo, alla nascita e allo sviluppo della comunicazione elettronica: radio, televisione. Subito dopo toccherà alla comunicazione digitale (internet) e al Web. • Nascita del web Il web nacque nel 1991 a opera di Tim Berners Lee, all’epoca ricercatore al CERN. È lui che pubblicò on-line su internet il primo sito Web. Il 30 aprile 1993 il CERN decise di rendere pubblica la tecnologia che era alla base del Web. Il web fu usato sin da subito ‘’spazio digitale’’ di internet per la pubblicazione di contenuti multimediali (testi, immagini, audio, video, ipertesti). Lo strumento permetteva anche di scaricare programmi, applicazioni, dati e perfino videogiochi. Lo spazio era fruibile attraverso particolari computer chiamati server Web. Le informazioni pubblicate inizialmente sul Web (denominato solo successivamente Web 1.0) erano ‘’statiche’’, senza che l’utente, cioè, potesse interagire con esse. Da qui nasce l’esigenza di un’evoluzione del Word Wide Web che verrà poi definita come Web 2.0 (dinamico). • Cos’è il Web 2.0 Il Web 2.0 è un’espressione utilizzata per indicare uno stato dell’evoluzione del Riassunto generale pag. 2 World Wide Web, rispetto a una condizione precedente. Questo è un servizio internet che permette di navigare e avere accesso a un vastissimo mondo di contenuti multimediali e non collegati tra loro attraverso legami (link). Ed è l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito Web e l’utente (blog, forum, chat, social network ecc.). Il termine Web 2.0 fu introdotto nel 2004 da O’REILLY MEDIANEL, editore americano. Lo usò come titolo per una serie di conferenze sul tema della interazione tra contenuti Web e utenti. La definizione di WEB 2.0 è: un insieme di tendenze economiche, sociali e tecnologiche che formano insieme la base per la prossima generazione di internet. Un più maturo e distinto mezzo caratterizzato dalla partecipazione degli utenti, dall’apertura e dagli effetti della rete. Quindi, in origine il web è stato concepito come modo per visualizzare documenti ipertestuali statici (creati con l’uso del linguaggio HTML), per questo il Web 1.0 è definito web statico. Con l’avvento del Web 2.0 si è passati dall’uso di pagine statiche verso applicazioni di tipo collaborativo che potevano essere condivise, basate sulla user experience. L’evoluzione del web 2.0 è legata al Web 3.0: trasformare il Web in un database per facilitare l’accesso ai contenuti; sfruttare al meglio le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, il web semantico (contenuti meglio collegati a metadata); il Web 3D; la realtà aumentata (es. Google glass). LEZ 2 L’ARRIVO DEI SOCIAL NETWORK • Nascita dei social network I social network iniziano la loro storia nel 1997 con uno statunitense di nome ELLISON che lanciò il sito sixdegrees.com. l’obbiettivo era quello di creare relazioni fra persone. Il termine fu coniato, però, nel 2003, sempre in America, grazie a un nuovo sito: Friendster, che era in grado di mostrare le foto degli utenti e il loro vero nome. Offriva anche la possibilità di cercare persone, vedere il loro profilo e collegarsi insieme alla ‘’rete’’. Friendster ebbe un successo immediato, ma il sito era molto lento, perché non in grado di sopportare l’alto numero di utenti e di richieste che arrivavano. Dopo poco tempo gli utenti Riassunto generale pag. 5 • Ecco le tipologie social Una classificazione di massima delle varie tipologie social può essere così riassunta: - profile based social network: incentrato principalmente sul profilo dell’utente e quindi sulla componente della self exspression. - content based social network: incentrato sui contenuti generati dagli utenti, es. YouTube. - business social network: rivolto alla creazione e gestione dei network di tipo professionale tra: imprenditori, manager e professionisti. Es. Linkedin. - blog based social network: realizzati principalmente alle funzionalità di blogging, sull’onda del successo dei Social, hanno poi introdotto delle funzionalità di networking. - micro blogging social network: attraverso l’utilizzo di brevi messaggi permettono di comunicare in tempo reale il proprio status. Twitter - the matic social network: sono focalizzati su particolari tematiche o interessi (ambientalista, amanti di cani ecc.). - mobile social network: rientrano in questa tipologia sia siti nati per essere usati solo mediante cellulari, sia siti come Facebook e Twitter che consentono di essere utilizzati mediante dispositivi mobili. - feed aggregator: gli aggregatori consentono di raggruppare tutti gli aggiornamenti e le attività dei propri contatti sui differenti social network in un’unica pagina web. LEZ 4 L’ERA DEL GIORNALISMO DIGITALE • L’informazione on-line In Italia si inizia a parlare di giornalismo digitale da circa un decennio. Il primo quotidiano italiano che ha sperimentato le opportunità di internet è l’Unione Sarda, nel dicembre del 1994, seguita a ruota da l’Unità nel ’95. Nel 1996 il Gruppo l’Espresso fa la sua comparsa online, dando vita nel ’97 alla prima versione del sito di Repubblica. Nel ’97 la Rai lancia un sito di sole news, RaiNews24. Mediaset seguirà il suo esempio solo nel 2001 con la nascita di TgCom. Riassunto generale pag. 6 Tra il ’97 e il ’98 i maggiori quotidiani italiani accettano la sfida della comunicazione elettronica: escono le versioni digitali del corriere della sera, la gazzetta dello sport, la stampa e il sole 24 ore. Con l’avvento del digitale si sperimentano nuove opportunità: - vengono forniti servizi aggiornati e contenuti aggiuntivi che affiancano il prodotto cartaceo. - molti gruppi editoriali tentano inutilmente la strada dei servizi a pagamento (ora si cerca di spingere verso un sistema ‘’ibrido’’). Inoltre, cambia il processo di trasmissione delle notizie: - si moltiplicano le fonti del giornalista. - le piccole testate di provincia acquistano visibilità potenziale internazionale (giornalismo ‘’glocal’’). • Giornalismo 2.0 È il giornalismo che si avvale di internet e delle nuove opportunità dischiuse dagli strumenti del web 2.0. Il cybercronista ha in rete mezzi e fonti di cui i giornalisti del passato avevano solo sognato di poter disporre. • Il contenuto del giornalismo 2.0 Il filo conduttore è una nuova filosofia all’insegna della collaborazione, che pone al centro i contenuti, le informazioni, l’interazione. Nella capacità di condividere i dati tra le diverse piattaforme si realizza il valore aggiunto per l’utente, che riveste ambo i ruoli: - riversatore di contenuti. Riassunto generale pag. 7 - lettore e segnalatore di contenuti prodotti da altri membri della comunità. Ciò che conta per i professionisti dell’informazione è che il cuore del web 2.0 resti proprio il contenuto. Anche grazie ai blog e ai social media, oggi l’approfondimento è a portata di clic. Se il comune internauta coltiva la sua ‘’dieta informativa’’ attirando a sé i contenuti per ottenere un’idea accurata di un accadimento, il cronista non può esimersi da quel ‘’sano giornalismo investigativo’’. “Le testate giornalistiche – ha detto qualche anno fa Steve Outing, acuto osservatore del media – devono smetterla di pensare a sé stesse come isole. Devono andare alla ricerca e afferrare tutto l’altro contenuto rilevante che viene pubblicato intorno a loro”. LEZ 5 GLI STRUMENTI DEL CYBERGIORNALISTA • Vecchi e nuovi ferri del mestiere L’avvento del giornalismo digitale ha messo nelle mani degli operatori dell’informazione nuovi strumenti per diffondere, ricercare scrivere e archiviare notizie. Dai vecchi taccuini, dal registratore analogico, dai vocabolari e dalle enciclopedie (tuttora validi) si è passati a una dotazione hardware fatta si personal computer miniaturizzati, “penne” e supporti con capacità di storage sempre maggiori, videocamere digitali e cellulari di ultima generazione. Tempi e modi del giornalista-tipo cambiano radicalmente. Il learning by doing è comunque l’approccio migliore. • Motori di ricerca Il motore di ricerca e il grande portale sono spesso il punto di partenza di molti giornalisti a caccia di dati. Ma la quantità di informazione è spesso disorientante. È importante imparare a riconoscere i siti ufficiali: di università, di istituti di ricerca, Riassunto generale pag. 10 La differenza tra blog e sito web è sostanziale: il blog ha una grafica più semplice, con uno spazio centrale più grande che contiene i testi pubblicati in ordine cronologico. Una o due colonne laterali contengono una breve descrizione, l’elenco dei link per accedere ad altri siti o blog, l’archivio dei testi suddivisi per mese. Il blog è personalizzabile in base al template, (la sua scrittura grafica). • Tipi di blog e community Nel 1999 i blog erano una ventina e tutti americani. A febbraio del 2011 si contavano oltre 156 milioni. Negli stati uniti il fenomeno blog ha generato eroi, guru e profeti di questo settore. Alcuni sono dei veri e propri diari autobiografici. Altri permettono di condividere informazioni. Al di fuori delle redazioni vi sono persone che hanno spirito giornalistico pur non avendo mai praticato la professione. (caso Lewinsky) Altro tipo di weblog sono i corporate blog, bollettini aziendali dove le informazioni vengono riorganizzate in modo più amichevole. Continua a svilupparsi anche in Italia la diffusione di blog locali e di tv di quartiere: il fenomeno delle Street television (vlog). • Giornalista e blogger Nasce il fenomeno del reporter diffuso. I giornalisti si sono dovuti adeguare ai tempi e alla velocità di internet, dove la notizia spesso viene anticipata dai blogger o da semplici utenti. Ma spesso c’è molto approssimazione. Una informazione corretta e di qualità dipende dal ‘’mezzo’’ usato e dalla professionalità dell’operatore, sia esso blogger che giornalista. Ci sono poi regole e vincoli che governano l’informazione messa in campo dai professionisti del settore: chi fa informazione ‘’strutturata’’ e quotidiana (i giornalisti) deve essere iscritto all’ordine e frequentare corsi di formazione periodici obbligatori. Esiste anche il reato di ‘’esercizio abusivo della professione giornalistica’’. Il fenomeno blog ha contribuito a rendere maggiormente accessibile e più interattivo il sistema delle news. Nei media si filtra e poi si pubblica, nei blog intanto si pubblica, poi si filtra. Riassunto generale pag. 11 LEZ 7 ELEMENTI DI WEB JOURNALISM • Web juounalism È semplicemente il giornalismo fatto sulla rete. I giornalisti on line, o web journalists, sono professionisti che usano il web per fare informazione. Ma la rete ha aperto nuove frontiere regalando un ruolo più attivo all’utente finale, che non è più il soggetto passivo della filiera dell’informazione. I media tradizionali hanno ‘’perso il potere’’ esclusivo di fare informazione. Oggi gli individui sono soggetti attivi sull’argomento, in grado di produrre loro stessi contenuti da condividere con altri utenti. I media tradizionali oggi devono fare i conti, dunque, non solo con le altre testate concorrenti, ma anche con l’esistenza di realtà informative on-line create da utenti produttori di informazioni e notizie. Un mercato, quello dell’informazione online, a cui sono arrivati a investire praticamente tutti i media tradizionali. • Le regole per la scrittura on line Alcuni consigli ‘’giornalistici’’ per la scrittura sul web di articoli e post: - linguaggio semplice e comprensibile. - non serve essere lungi ma essere brevi e bisogna imparare a sviluppare una capacità di sintesi. - anche su web vale la regola delle 5 who (chi, quando, cosa, dove e perché). - prima la notizia, i dettagli vanno sviluppati dopo. - meglio evitare gli avverbi di modo e l’eccesso di aggettivi. Bisogna ridurre l’uso di incidentali. - variabilità di termini per non essere ripetitivi - uso della punteggiatura (cadenza, ritmo, pronuncia). • Passaggio da evento a notizia Quando un evento diviene notizia? Novità: quando è un evento nuovo e curioso Tempistica: se l’evento è recente ha maggiore probabilità di divenire notizia. Negatività: a volte le cattive notizie sono giornalisticamente parlando buone notizie. Riassunto generale pag. 12 Localizzazione: l’evento può avere rilevanza locale o nazionale a seconda del contesto. Altri aspetti da tenere in considerazione sono: Tipo di persone coinvolte: se sono coinvolti politici o altri personaggi noti. Numero di persone coinvolte: più persone sono coinvolte maggiore può essere la sua rilevanza. Effetto immediato: una notizia che coinvolge subito l’opinione pubblica. Effetto futuro: un fatto che avviene oggi ma che mantiene vivo l’interesse nel tempo. Il gatekeeper, è colui che sceglie quali aventi diventeranno notizia sulla base dei criteri precedentemente esposti. Le notizie sono il risultato della ricostruzione e quindi della manipolazione del giornalista. Sono il frutto dall’incontro tra ciò che accade realmente e chi decide di raccontare il fatto. • Tipo di distorsione della notizia Possiamo così riassumerli in quattro tipologie: - partigianeria, la distorsione internazionale e dei media legati ad una parte politica, i media indipendenti che fanno una battaglia d’opinione o abbracciano una causa. - propaganda o, più in generale manipolazione, ossia la distorsione intenzionale e nascosta. La manipolazione si accompagna non solo all’occultamento dei veri fini del comunicatore, ma talvolta, nasconde anche il soggetto stesso della comunicazione nel gioco delle sovrapposizioni tra animatore, autore e mandante. - distorsione involontaria, che è palese e deriva dal modo stesso in cui è organizzato il processo produttivo dell’informazione e dai criteri di rilevanza che presiedono alla selezione e alla costruzione della notizia. - ideologia, che è una distorsione occulta ma involontaria in cui ogni notizia assume così una particolare coloritura, esprime una determinata prospettiva: deriva da una generale visione del mondo. LEZ 8 LA WEB TV • Cos’è la web tv La web television meglio nota come web tv o tv digitale è il servizio di televisione fruita attraverso il web. La tecnologia su cui si basa la web tv è lo streaming. Riassunto generale pag. 15 LEZ 10 COME SI DIVENTA BLOGGER • Diventare blogger Aprire e gestire un blog di qualità è un passo importante per costruire al meglio il proprio percorso di ‘’personal branding’’. Il sistema PMC: passione, metodo e costanza. Senza passione non si raggiunge nessuno risultato. Il metodo serve a misurare gli sforzi e gli obbiettivi da raggiungere. La costanza è fondamentale per non scoraggiarsi e per puntare dritto verso gli obiettivi che ci siamo posti. - Scegliete il tema che volete seguire: un blog personale, di attualità, di cultura, ecc. - create post di qualità: scritti bene e con foto-video. - un bravo blogger sa realizzare attorno alla sua attività una propria community. - l’uso dei social è fondamentale per la promozione del blog. • Viralizzare i contenuti Il giusto metodo di viralizzazione è assolutamente fondamentale per diffondere i propri contenuti e raggiungere un numero sempre più elevato di utenti. La colonna portante è la qualità dei contenuti. Ma questa qualità, da sola, non basta. - Comparire sui social network: fare un modo che i contenuti siano interessanti e diffonderli su più piattaforme. - Creare una buona dose di ‘’correlazioni’’, rievocando ricordi o comunque immagini che rimangono ben impresse nella mente. Immagini che provocano emozioni e coinvolgono le persone. Questa attiva il processo di condivisione. - Toccare la sensibilità delle persone è essenziale per un processo di viralizzazione ottimale. - La collaborazione è il motore che muove gran parte delle persone, per cui se create dei contenuti che possono risultare pratici e utili per la comunità favorirete la condivisione. Riassunto generale pag. 16 LEZ 11 ATTIRARE L’ATTENZIONE CON TESTO DI QUALITA’ SU WEB, CARTA, RADIO E TV • Cos’è un testo documentato Un testo documentato è una scrittura che si basa su una documentazione, cioè su dei dati, su delle informazioni. Proprio questa caratteristica di base lo distingue bene dal tema. Esso si basa sempre su dei dati di fatto, su delle notizie, su delle informazioni. Allenarsi a scrivere testi documentati è molto importante. Cosa può essere definito un testo documentato? Un saggio, un libretto di istruzioni di un elettrodomestico, un articolo giornalistico ecc. Si tratta in ogni caso di testi che devono basarsi su dei dati di fatto, su delle ragioni, su delle informazioni. Il testo documentato ha un alto potenziale comunicativo, perciò deve essere preciso, chiaro, ben articolato. Deve, insomma, farsi capire molto bene. • Cosa serve per scrivere un testo documentato Per realizzare esso, vengono sempre forniti, fin dall’inizio, molti dati e informazioni, spesso di importanza diversa, al punto che non devono necessariamente essere usati tutti. L’abilità di chi deve scrivere un testo documentato consiste quindi nel saper raccogliere le informazioni, e, in seguito, sapere esporre queste informazioni in un certo ordine, in modo da conferire la massima efficacia al proprio testo. In base al contesto in cui ci muoviamo decideremo una lunghezza, una destinazione, un registro stilistico. Ma prima vanno individuate tutte le informazioni contenute nel testo. Dall’insieme di notizie possiamo anche trarre altre informazioni indirette, ovvero inferenze. L’inferenza è il processo con il quale da una proposizione accolta come vera si passa a una seconda proposizione la cui verità è derivata dal contenuto della prima: gran parte dello studio della logica esplora la validità o meno di inferenze e implicazioni. • Quanto sono informativi questi testi? Quando ci si esercita a ricavare da un testo tutte le informazioni e le inferenze possibili, ci si rende subito conto che ne esistono alcuni molto "densi di informazioni" anche se sono brevi, e altri, invece, che sono magari più lunghi, ma che contengono meno informazioni. Riassunto generale pag. 17 - È molto importante abituarsi a distinguere tra testi più o meno informativi, per evidenti motivi: - Un testo "denso" deve essere letto adagio, con cura; - un testo "denso" aiuta molto a fare delle scalette riassuntive; - la scaletta presa da un testo "denso" può farci scrivere anche un - riassunto o un commento più lungo; - in un testo poco denso è più difficile distinguere l’informazione vera e propria dalla sfumatura, - la scaletta presa da un testo meno denso ci consente di essere anche molto brevi. • Le qualità di un testo Le informazioni contenute in un testo, o quelle da esso dedotte, possono essere di "qualità" diversa, anche se apparentemente sono le stesse. Se intorno a uno stesso argomento sentissimo parlare prima una persona ben informata dai giornali, poi uno specialista del settore anche se, per ipotesi, riportassero le stesse notizie – ci accorgeremmo subito che il discorso dello specialista avrebbe un'altra profondità, che le informazioni avrebbero una qualità diversa, proprio perché il discorso è impostato in modo più competente. LEZ 12. Il cybergiornalista del 2020: coniugare tecnologia, affidabilità e grammatica Inizialmente era il taccuino il mezzo utilizzato dal giornalista, egli annotava gli eventi ai quali partecipava o che gli venivano raccontati, realizzava interviste, stendeva la prima bozza di quello che sarebbe stato il suo articolo. Poi di corsa in redazione, o a casa, per scrivere il pezzo secondo le misura assegnate, da dettare poi al dimafonista in una telefonata a carico del giornale. Il dimafonista era la persona che riceveva la telefonata, la registrva e poi trascriveva quanto ricevuto direttamente alle linotype per renderlo disponibile ai redattori per la correzione e la titolazione. Nella dettatura bisognava essere molto attenti, parlare sillabando e componendo le parole con nomi di città. Negli anni ‘80, ma soprattutto nei ’90, subentrò il fax, e il dimafonista cominciò ad essere usato solo nelle situazioni in cui il cronista era impossibilitato a trasmettere con quello Riassunto generale pag. 20 • Utilizzare correttamente l’apostrofo Nella lingua italiana utilizziamo l’apostrofo in due casi: l’elisione ed il troncamento. L’elisione è la caduta di una vocale finale atona (non accentata) davanti alla vocale con cui inizia la parola successiva. Al posto della vocale elisa si usa l’apostrofo. (un’amica, l’acciaio) Il troncamento o apocope è invece la caduta di una vocale atona finale o di una intera sillaba finale. Avviene sia davanti a vocale sia davanti a consonante e non è segnalato dall’apostrofo eccetto casi come po’ (poco), mo’ (modo), be’ (bene). • Utilizzare in modo corretto il plurale delle parole • Uso corretto della punteggiatura LEZ 13. Gestire un ufficio stampa e il brand journalism nella Pa L’attività di un ufficio stampa è fondamentale per la promozione, la divulgazione, la crescita di vari settori dell’economia e della cultura. L’ufficio stampa, infatti, può essere indispensabile in vari contesti: all’interno di un’azienda per promuovere i suoi prodotti, all’interno dell’organizzazione di eventi per divulgare e far conoscere date delle manifestazioni, programmi ed ospiti speciali, è importante per associazioni, enti o istituti. Organizzare e gestire seriamente un ufficio stampa comporta grosse competenze e professionalità,̀ affinchè la realizzazione di comunicati stampa e la loro diffusione possa ottenere i risultati previsti. Scrivere e divulgare i comunicati stampa è solo una delle tantissime attività previste. Tra le varie attività troviamo: preparare la lista dei contatti ed aggiornare la mailing list, raccogliere tutte le informazioni e le novità sull’evento o sul prodotto che si vuole promuovere ed infine mantenere i contatti con i media di riferimento. La gestione di un ufficio stampa può avvenire internamente se è gestita dai dipendenti stessi, o può essere affidata esternamente ad agenzie di comunicazione. I punti da tenere sempre presenti per gestire al meglio un ufficio stampa: • Documentarsi in modo approfondito sull’azienda che si deve promuovere e sui suoi prodotti. • Preparare una lista di contatti completa (delle testate giornalistiche, delle persone, degli uffici, degli enti, delle aziende a cui si deve inoltrare il comunicato stampa). Riassunto generale pag. 21 • Predisporre un piano di gestione dell’invio dei vari comunicati stampa, che sarà utile per fornire un quadro generale e completo di date e scaletta degli argomenti da divulgare. • Valutare con attenzione le date di invio dei comunicati stampa a testare giornalistiche, ricordando la periodicità della testata, si dovrà valutare la periodicità di pubblicazione ovvero se si tratta di quotidiani, settimanali, mensili o bimestrali. Mailing list: è la lista dei contatti a cui verrà inviato il comunicato stampa. Importantissimo è prepararla in modo completo, aggiornato e attendibile. I principali media da prendere in considerazione per l’invio del comunicato stampa sono: • Agenzie di stampa • Quotidiani nazionali/regionali • Settimanali e mensili non specializzati (che hanno rubriche sull’argomento o che potrebbero essere interessati al tema) • Stampa specializzata (settimanali, mensili, bimestrali) • Radio (emittenti nazionali/locali) • Retitelevisivenazionali/locali • Internet (siti specialistici, blog ecc.) In passato lo strumento principale per l’invio del comunicato stampa era il fax, oggi, è la posta elettronica. Gli strumenti di lavoro principali sono: computer, collegamento a internet, posta elettronica, fax, telefono. Il comunicato stampa è un breve testo che deve fornire al destinatario le informazioni necessarie per poter conoscere e divulgare la notizia. Per questo motivo è di fondamentale importanza che: • Il contenuto dovrà essere convincente e chiaro, dovrà incuriosire il destinatario • La scrittura deve essere ortograficamente corretta • Bisogna organizzare il contenuto per blocchi • Bisogna curare l’aspetto grafico per quanto riguarda intestazione, margini, interlinea, corpo del testo • Bisogna spedire insieme al comunicato adeguato materiale fotografico, in quanto l’abbondanza del materiale fornito incrementa le possibilità che esso venga pubblicato • Inserire nel comunicato stampa i nostri dati o quelli dello studio, agenzia o Riassunto generale pag. 22 anzienda per cui lavoriamo; in modo che il destinatario possa contattarci per richiedere ulteriori informazioni • Inviare il comunicato stampa al giusto destinatario e non ad un indirizzo generico • Dopo alcuni giorni dall’invio del comunicato stampa bisognerà ̀effettuare il recall, ovvero richiamare telefonicamente le persone a cui abbiamo inviato il comunicato per sapere se lo hanno ricevuto, e nel caso rispedirglielo. Il piano stampa operativo è fondamentale per organizzare le varie fasi di lavoro di un ufficio stampa. I principali fattori e aspetti da tenere in considerazione sono: • destinatari: quali testate giornalistiche? definire il target a cui ci si vorrà ̀rivolgere con la nostra attività ̀di ufficio stampa, e quindi quali testate giornalistiche dovremo contattare • argomenti definire e pianificare gli argomenti che tratteremo nei nostri comunicati stampa. • strumenti individuare ed organizzare tutti i nostri strumenti per divulgare la nostra attività ̀di ufficio stampa, pertanto, scrittura dei comunicati stampa, organizzazione di conferenze stampa e presentazioni, cartelle stampa, materiale multimediale da rendere disponibile ai colleghi. • tempistica fissare delle scadenze entro le quali inviare i comunicati stampa, differenziandoli come prima evidenziato in funzione della periodicità ̀della testata. Per gestire bene un ufficio stampa non bastano solo ed esclusivamente tutte le caratteristiche sopra citate. Un aspetto fondamentale è la capacità di intrattenere un efficace rapporto umano con il collego con il quale interagiamo. In questo modo le nostre capacità di socializzazione diventano di primaria importanza. Al fianco dell’attività di comunicazione istituzionale, che è propria dell’ufficio stampa di un Ente pubblico, esiste nel mondo della Pubblica amministrazione anche la possibilità ̀di applicare principi del brand journalism. La definizione che il professor Roberto Zarriello offre nel suo libro dal titolo, appunto, “Brand journalism” : “Tipo di giornalismo che si occupa della comunicazione di tutto ciò che ruota attorno a un marchio (brand) con lo scopo fondamentale di informare i lettori sulla storia dell’azienda attraverso gli strumenti e le regole proprie del professionista che opera nei mass media”. Riassunto generale pag. 25 serve a tenere fuori dal vostro dispositivo il traffico indesiderato. Molti router forniti dai fornitori di telefonia ne hanno uno incorporato, se invece il vostro ne è sprovvisto procuratevi un software. Ve ne sono di ottimi e gratuiti come Zone Alarm per pc e NetGuard per Android • Fare il backup dei vostri file affinchè essi non vadano persi • Istallare gli aggiornamenti (patch) di Microsoft e dei programmi istallati • Non usare programmi piratati • Non utilizzare Outlook come client di mail per problemi di sicurezza e affidabilità, meglio utilizzare Livemail (offerto con Windows 10) o Eudora nato nel 1988, Pegasus Meil nato nel 1989 o Thunderbird • Tenere disattivati ActiveX, Javascript e Visual Basic Scripting e riattivarli solo quando si visitano siti di reputazione certa • Stare attenti alle mail in quanto è facilissimo falsificare il mittente • Non fidarsi mai dei link ricevuti da negozi sconosciuti, possono essere falsi e possono portarvi a un sito-truffa. Questo fenomeno si chiama phishing ed intende frode informatica. • Controllare sempre che l’indirizzo web inizi con https:// prima di inserire username e passowrd. Https si differenzia da http per il fatto che ogni dato trasmetto in https è crittografato. • Imparare a conoscere i siti pericolosi, se non si è in grado è possibile istallare estensioni come WOT (web of trust, web della verità) che vi fa apparire un semaforo per mettervi in allarme. • Usare passowrd forti, formate da almeno 8 caratteri con maiuscole, minuscole, segni di interpunzione, numeri e caratteri speciali. LEZ 15 Le basi del linguaggio HTML La base di qualsiasi pagina web è un linguaggio fatto da un insieme di marcatori (mark-up in inglese), che legge dei contrassegni, in inglese TAG. Questo linguaggio si chiama HTML (HyperText Markup Language), cioè linguaggio di formattazione basato su marcatori. Riassunto generale pag. 26 Marcare un file di testo significa aggiungere degli identificatori htm (o TAG) in modo che il file possa essere letto dalla rete e sul proprio pc/tablet/cellulare da un programma chiamato Broswer come ad esempio Chrome e Firefox. Gli identificatori sono parti di codice racchiuse tra i simboli “<” e “>”. I Browser leggono gli identificatori quando formattano i files html sullo schermo. I documenti disponibili sul World Wide Web sono file html. Gli identificatori di html specificano attributi di testo, inseriscono nel testo file grafici, audio e video e creano collegamenti ipertestuali e schede. L'ipertesto è la caratteristica più importante del linguaggio html: indica che qualunque parte di testo o grafica può essere collegata a un altro documento html, all’interno dello stesso sito o su un sito esterno (il cosiddetto ‘link’), o anche a un contenuto che può essere un documento word, un video, un’immagine, un pdf. Il linguaggio html fu messo a punto nel 1990 al Cern di Ginevra da Tim Berners-Lee e Robert Caillau. La pagina era ospitata da un server con 8 megabyte di RAM, 256 megabyte di hard disk e un processore a 25 MHz. Oggi, nemmeno il cellulare più scadente ha questo hardware! Il Browser sul pc invia richieste di file html ai server remoti su Internet usando indirizzi chiamati URL (Uniform Resource Locator), in poche parole l’indirizzo del sito. Come si scrive l’insieme di tag e contenuti che compone un file html? Per realizzare quelli più semplici basta il più banale dei programmi disponibile su ogni pc, tablet, smartphone: il block notes: i file in html sono infatti esclusivamente file testuali. È facilmente immaginabile che dal 1990 ad oggi il linguaggio si sia evoluto: oggi siamo all’html5, è stato introdotto l’XML, (sigla di eXtensible Markup Language), che è un linguaggio marcatore basato su un meccanismo sintattico che consente di definire e controllare il significato degli elementi contenuti in un documento o in un testo, e che tra l’altro è diventato lo standard per la Pubblica Amministrazione (per esempio le fatture elettroniche. Sono stati introdotti i CSS (Cascading Style Sheets, in italiano fogli di stile a cascata), un linguaggio usato per definire la formattazione di documenti html, Xhtml e XML, ad esempio i siti web e relative pagine web. In dettaglio attraverso il CSS si stabiliscono le pagine che compongono quel sito internet o che richiamano inizialmente quel foglio di stile, l’aspetto Riassunto generale pag. 27 esteriore del sito web: per esemplificare: carattere del testo, grandezza di titoli e contenuti, colore e aspetto grafico della pagina. Un vantaggio enorme quello di inserire tutto l’aspetto grafico di una pagina internet semplicemente inserendo qualcosa come piuttosto che una serie di comandi singoli di formattazione. Una fatica che nel Cms è addirittura evitata, essendo i fogli di stile inglobati a monte da chi progetta il Cms. Le prime regole per comporre i CSS sono contenute in un insieme di direttive emanate a partire dal 1996 dal W3C, ovvero il World Wide Web Consortium, organizzazione non governativa internazionale fondata il 1 ottobre 1994 proprio da Tim Berners-Lee che ha come scopo quello di sviluppare tutte le potenzialità ̀del World Wide Web. Oggi la maggior parte dei siti internet è gestito dai CMS (Content Management System, in italiano sistema di gestione dei contenuti). Si tratta di uno strumento software che viene installato su un server web ed ha un compito fondamentale: quello di facilitare la gestione dei contenuti di siti web, svincolando il webmaster da conoscenze tecniche specifiche di programmazione. Chi oggi vuole comunicare attraverso la rete, deve conoscere il significato di alcuni dei tag del linguaggio html. Ci sono dei tag di base che sono rimasti immutati negli anni: Il codice che ci permette di avere una pagina bianca dove, in alto al centro, è scritto “Questa è la mia prima pagina”: <html> <head> <title>Prima pagina in html</title> </head> <body> <center>Questa &egrave; la mia prima pagina</center> </body> </htm> Da questo esempio si nota subito che i tag, ovvero i marcatori racchiusi tra “<” e “>” sono scritti tutti una volta senza ed una seconda volta con il segno “/”. Significa semplicemente che che abbiamo terminato il titolo. Gli altri indicatori invece indicano: Riassunto generale pag. 30 <meta name=”KEYWORDS” content=”parole, chiave, separate, da, virgole, e, spazi”>: è un tag fondamentale, viene adoperato per dare ulteriori informazioni su quello che il sito tratta. <meta name=”AUTHOR” content=”NOME AUTORE DELLA PAGINA O AZIENDA”>: questo meta tag è utilizzato per indicare l’autore della pagina o del sito <meta name=”COPYRIGHT” content=”Copyright ( c ) Luigi Di Mauro”> : contiente le notizie per la tutela del diritto d’autore <meta name=”DESCRIPTION” content=”Questa pagina si occupa di tag html”>: è uno dei meta tag fondamentali perché permette ai motori di ricerca di leggere il contenuto delle pagine <meta name=”ROBOTS” content=”INDEX, FOLLOW”>: è diretto agli algoritmi dei motori di ricerca, e gli indica se scansionare il sito per intero o in parte. In pratica index sta per ‘indicizza questa pagina’, follow indica ‘continua sui link di questa pagina’, all ‘entrambi’, none ‘nessuno’. Si possono anche inserire, in un apposito file di testo che si chiama appunto robots.txt, le cartelle ammesse e quelle vietate ai motori di ricerca. Noi abbiamo detto, in questo caso, di scansionare la pagina che contiene il meta tag e tutti i link che in essa sono contenuti WordPress, Joomla, Drupal sono i principali CMS utilizzati, CMS sta per Content Management System, ovvero sistema per la gestione di contenuti. Un CMS è uno strumento usato dai webmaster per gestire un sito web evitando di dover realizzare, modificare e aggiornare le singole pagine di un sito web. Si compone di un’interfaccia di back office, con cui l’amministratore gestisce ogni aspetto del sito web senza il bisogno di possedere conoscenze tecniche particolari di programmazione web. Per quel che riguarda le origini dei Cms, fu nel novembre del 1995 che due programmatori, Ross Garber e Neil Webber, fondarono la Vignette Corporation. Lo scopo era quello di creare un sistema che rendesse più agevoli e facili le pubblicazioni sul Web. La piattaforma di Garber e Webber fu fornita a CNET, l'azienda che tutt’oggi è leader nel settore dell'informazione tecnologico-informatica. Il periodo fondamentale per l'ampia diffusione dei CMS è stato tra il 1999 e il 2000 dove, con l’affermazione su larga scala dell’open source con progetti come Linux, Apache HTTP server, MySQL e PHP, tutti assieme noti con l’acronimo LAMP, sono apparsi sulla scena alcuni dei progetti CMS che oggi sono tra i Riassunto generale pag. 31 più utilizzati al mondo: appunto Joomla, WordPress, Drupal e altri. WordPress è diventato ormai il Cms più utilizzato al mondo. La pubblicazione della prima storica versione risale al 27 maggio del 2003. La sua creazione venne messa a punto da Mike Little e Matt Mullenweg, come sviluppo della piattaforma b2/cafelog, vero ed unico predecessore di WordPress. Il nome, scritto fin dall'inizio con la W e la P maiuscole, fu ideato da Christine Selleck. Joomla. Per usare il Cms, una volta che un programmatore lo abbia modificato secondo le nostre esigenze, se ve ne è la necessità, bisogna decidere e inserire le “categorie” (se fosse una testata online, per esempio, potrebbero essere ‘attualità’, ‘cronaca’, ‘politica’, sport’, ‘cultura e spettacolo’, ‘benessere’). Poi dall’apposito menù si apre un nuovo ‘articolo’, in cui inseriamo senza alcuna preoccupazione di formattazione, il titolo, se è il caso un sommario e il contenuto, inseriamo una o più immagini che avremo caricato precedentemente nell’apposita cartella, si salva, e il nostro lavoro è online pronto per essere condiviso. I plugin sono molto simili alle app che scarichiamo normalmente sul nostro cellulare. Ve ne sono di orientati alla maggiore sicurezza del vostro sito, come ad esempio quelle di Google che gestiscono un sistema di captcha (Completely automated public Turing test to tell computers and humans apart). Sono utilizzati per impedire che i bot (abbreviazione di robot) utilizzino determinati sevizi, come i forum, la registrazione presso siti web, la scrittura di commenti e in generale tutto ciò che potrebbe essere usato per creare spam o per violare la sicurezza con operazioni di hacking come il brute force (attacco brutale contro un server fatto provando tutte le possibili combinazioni per arrivare ad una password di accesso). Ci sono anche quelli che aiutano a creare una galleria fotografica con molta facilità, o quelli che permettono il monitoraggio analitico delle visualizzazioni e delle provenienze dei nostri visitatori. Broken link checker Aiuta a mantenere pulito il sito dai collegamenti corrotti (non più funzionanti) tramite un controllo automatico sull’integrità dei link. Oltre alla segnalazione tramite il pannello di WordPress, il plugin invia anche una e-mail di allerta per avvisare che sono stati riscontrati dei problemi mostrando la lista dei link da correggere o eliminare. Yoast Seo Riassunto generale pag. 32 Serve per ottimizzare il lato Seo (search engine oriented, cioè la scrittura più efficace per la lettura da parte dei motori di ricerca) del sito. Newsletter by Supsystic Questo plugin può fungere da sistema di newsletter in modo da consentire la registrazione degli utenti che sono interessanti a ricevere informazioni via posta elettronica. W3 Total Cache Consente di velocizzare l'apertura delle pagine: chi ha già visitato il sito evita di scaricare di nuovo gli stessi contenuti. Google Xml Sitemaps Questo plugin crea la mappa del sito in formato xml da inviare ai motori di ricerca. La mappa aiuta i motori di ricerca nel comprendere la struttura del sito. UpdraftPlus WordPress Backup Plugin, o Akeeba backup su Joomla! Consentono di effettuare la copia di sicurezza del proprio sito, sia sul server che su sistemi in cloud come Google Drive, Microsoft OneDrive e Dropbox. LEZ 16. Comunicare con un titolo Francesco Pacini nel suo “L’arte di titolare” scrive: “Il titolo è l’etichetta con cui sigilliamo un’opera creativa e la mettiamo in circolazione: un’articolo, un libro, un quadro, un film”. Il titolo è l’elemento base in una campagna di comunicazione. Esso così come uno slogan promozionale, deve essere un messaggio immediatamente riconoscibile. Stefano Ondelli afferma: “Un titolo ha dei requisiti fondamentali da rispettare, in primo luogo quello di veicolare la massima quantità di informazioni nel minor spazio possibile”. Il titolo è il “codice di lettura del quotidiano”, in un giornale rappresenta la porta d’ingresso agli articoli. Un titolo ben fatto fa sapere subito al lettore qual è la notizia, senza che ci sia necessariamente bisogno di leggere l’articolo. In un giornale i titoli vengono scritti dal caporedattore. Saper titolare in modo efficace è la summa del giornalismo, richiede senso della notizia, sintesi, capacità di usare e intrecciare riferimenti culturali diversi. Secondo Umberto Eco i titoli possono essere informativi o emotivi. Di sicuro possono essere di due tipi: enunciativi o paradigmatici. Il primo enuncia la notizia, cerca i collegamenti fra i suoi elementi e li riporta in modo lineare e informativo. Il titolo Riassunto generale pag. 35 La Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del Cittadino la definisce come: “libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni, uno dei diritti più preziosi dell’Uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge”. Questo concetto viene riportato nell’articolo 21 della Costituzione Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Esistono tuttavia dei limiti, rappresentati da altri diritti e valori primari, di fronte ai quali il diritto di libertà di espressione può essere circoscritto: - Il buon costume, che impedisce di manifestare il proprio pensiero tramite modalità che offendono il comune senso del pudore e la pubblica decenza. - La riservatezza e l’onorabilità delle persone, che tutelano la dignità, l’onore e la privacy delle persone. - Il segreto di Stato, quando per qualunque motivo un documento è coperto dal segreto, perché la sua divulgazione potrebbe provocare pericolo alla sicurezza dello Stato. E’ importante precisare che bisogna escludere qualsiasi responsabilità, civile e penale, quando i fatti oggetto di cronaca sono veri. Fatti lesivi non possono invece essere resi noti nemmeno quando sono veri. Il diritto di cronaca va riconosciuto a chi narra i fatti o esprime un pensiero utilizzando un mezzo tecnicamente idoneo ad informare una cerchia di persone. La continenza formale, infine, è il requisito che attiene alle modalità di comunicazione della notizia. Questa deve riportare il fatto nei suoi elementi oggettivi così come appresi dalla fonte. Chi pubblica non deve essere altro che un tramite tra la fonte e il lettore. Qualsiasi artificio adoperato che, eccedendo lo scopo informativo, condizioni la genuinità della notizia, viola il requisito della continenza formale. La violazione del requisito della continenza formale può avvenire in diversi modi. La prima categoria è rappresentata dalla violazione palese. che non pone particolari problemi di individuazione. Attiene principalmente al tono adoperato nella narrazione del fatto. Il tono è sproporzionatamente scandalizzato e vi è un'eccessiva drammatizzazione della vicenda, è una violazione grezza, meno pericolosa, perché il lettore riesce con relativa facilità ad isolare il fatto notizia dal soggettivismo della persona che scrive. La seconda categoria è Riassunto generale pag. 36 quella caratterizzata da un premeditato difetto di chiarezza. Qui chi scrive, nel narrare il fatto reale, vuole attribuire al soggetto un fatto diverso o ulteriore. A questa categoria appartengono anche le insinuazioni. Esiste nel mondo della comunicazione un elemento molto fastidioso: le fake news (bufale in italiano). Esse sono notizie false, distorte o manipolate che vengono presentare come notizie vere. L’aggravamento di questo fenomeno è dovuto dall’avvento di Internet e dall’espansione dell’uso dei social media, grazie ai quali documentarsi è diventato molto semplice. Ma, se da un lato questa diffusione ha reso l’informazione facilmente accessibile a tutti, dall’altro lato ha permesso un incontrollabile flusso di notizie, la cui veridicità non viene spesso e volentieri approfondita e verificata. Le bufale possono riguardare ogni settore dell’informazione, dal più frivolo a quello socialmente impegnato. Sono recenti le polemiche sulla vaccinazione obbligatoria che, nonostante sia indispensabile per garantire la salute dei cittadini, ha incontrato molte resistenze da parte della popolazione a seguito della diffusione sulla rete di notizie riguardanti l’ipotetica pericolosità dei vaccini. L’amministrazione della sanità afferma che tutte queste notizie sono prive di fondamento scientifico. Dopo aver messo in luce il fatto che i mezzi di informazione spesso e volentieri si trasformano in mezzi di disinformazione, possiamo citare il sito www.butac.it che permette di smascherare le fake news. La divulgazione di notizie false, quindi delle fake news, può assumere risvolti penali anche gravi: • Reato di diffamazione: La diffamazione è l’ipotesi di reato più frequente in cui inquadrare le fake news. Nella condotta prescritta dall’articolo 595 del Codice penale ci sono tutti gli elementi che contraddistinguono l’agire degli autori delle false notizie, in particolare la volontà di screditare, offendere o deridere una persona ad un grande pubblico. • Reato di procurato allarme: L’articolo 658 del Codice penale prevede che: “Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’autorita, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516”. Riassunto generale pag. 37 • Abuso della credulità ̀popolare: Commette abuso della credulità ̀popolare l’artefice di una bufala che innesca un turbamento nell’ordine pubblico. • Atti di concorrenza sleale: Ai sensi dell’articolo 2598 del Codice civile, quando la bufala è volta a screditare i prodotti altrui diffondendo informazioni menzognere sulle caratteristiche integra atti di concorrenza sleale. L’autore della notizia falsa può essere condannato al risarcimento dei danni nei confronti dell’aziende o della persona danneggiata, in misura proporzionata al danno subito. • Pubblicazione o diffusione di notizie false: L’articolo 656 del Codice pensale punisce la pubblicazione o la diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico. Chi commenta, condivide e favorisce in vari modi la diffusione delle fake news non è considerato colpevole se dimostra di non essere a conoscenza della falsità della notizia. Ma, se la persona in questione commentasse il post con frasi denigratorie ed offensive potrebbe essere accusata di diffamazione ex articolo 595 del Codice penale, anche se la notizia è totalmente falsa. Al contrario, chi pubblica, condivide o commenta una fake news con la consapevolezza della sua falsità potrebbe ricadere nei reati sopra elencati come corresponsabile. LEZ 18. Il fotografo mentitore E’ un dato di fatto che attraverso la fotografia si è cercato di manipolare la realtà dei fatti con i più svariati scopi, che essi siano stati legati alla propaganda politica o al rendere più attraente un prodotto o un personaggio. Richard Avedon, grande fotografo vissuto dal 1923 al 2004 affermava: “Tutte le fotografie sono precise, nessuna è la verità”. Esempi di manipolazione avvenuta attraverso la fotografia li ritroviamo in epoca vittoriana, in cui attraverso la fotografia si sviluppò la pratica delle foto post mortem. L’alta mortalità infantile rendeva i neonati e i bambini i protagonisti delle immagini scattate in queste circostanze. Il soggetto defunto è fotografato dormiente insieme alla sorellina, nel secondo caso il ritrattista ha manipolato l’immagine dipingendo sulla lastra di vetro che costituiva il negativo gli occhi aperti della bambina. Qui siamo ai primissimi esempi di fotoritocco.
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