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Comunicazione e lingua speciale per il turismo, Appunti di Linguistica

Appunti e risposte alle domande

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 12/01/2023

giulia.riosa
giulia.riosa 🇮🇹

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Scarica Comunicazione e lingua speciale per il turismo e più Appunti in PDF di Linguistica solo su Docsity! Comunicazione e lingua speciale del turismo Modulo B (F. Costantini) 1. Come può essere definita la pragmatica?In che cosa si differenzia rispetto ad altri ambiti di studio del linguaggio quali la sintassi e la semantica? La pragmatica è la disciplina che studia l’uso del linguaggio in un dato contesto comunicativo, oggetto di questo studio è l’agire linguistico. Si differenzia dagli altri ambiti per il ruolo fondamentale che il contesto ha all’interno dello studio. Pensieri e azioni degli interlocutori in una conversazione si modificano attraverso le frasi che sono pronunciate in un contesto e questo è determinante per la comprensione degli enunciati. La semantica studia invece il significato, ovvero la relazione tra i segni ed elementi ed il significato a cui questi rimandano. La sintassi si occupa della relazione tra i segni, ovvero le regole di combinazione. 2. Illustrare il modello inferenziale della comunicazione in rapporto al modello “del codice”. Il modello del codice pone la comunicazione linguistica come un processo di codifica e decodifica dei messaggi, ovvero: • chi parla codifica i propri pensieri tramite le espressioni di una lingua e li trasmette al destinatario in forma sonora o grafica • il destinatario decodifica tali espressioni ricavando i pensieri di chi parlante. Il modello inferenziale invece, guarda alla comunicazione come il frutto delle interferenze/ragionamenti fatte dai parlanti sulla base degli indizi sia linguistici che non (contestuali) per comprendere l’intenzione comunicativa. Il destinatario deve decodificare il messaggio e per comprenderlo deve integrarlo con informazioni non linguistiche di contesto o culturali. La comunicazione fallisce quando l’intenzione non è riconosciuta dal destinatario, può fallire sia a livello di codifica/decodifica che a livello inferenziale. 3. Illustrare la differenza tra “significato convenzionale”e “significato del parlante”. É mezzoggiorno → sono le 12.00 (significato convenzionale) É mezzoggiorno → è tardi (significato del parlante) Nel primo caso il messaggio è di uso comune e convenzionalmente riconosciuto, nel secondo il messaggio dipende dal significato che il parlante intende comunicare. 4. Illustrare il principio di cooperazione e le massime conversazionali di Grice. Per Grice la comunicazione verbale è un processo di produzione e riconoscimento di intenzioni comunicative che possono essere: razionali, cooperative o orientate ad uno scopo. Il principio di cooperazione conforma il contributo convesazionale a quanto è richiesto, nel momento in cui avviene, dallo scopo o dalla direzione dello scambio verbale. Per tale principio è necessario rispettare quattro massime: • della qualità: fornire informazioni vere, non false ed adeguatamente verificate • della quantità: fornire contribuiti informativi adeguati a quanto richiesto e non di più • della relazione: fornire informazioni pertinenti • del modo: utilizzare espressioni chiare, coincise, ordinate, perspique evitando oscurità del linguaggio o ambiguità d’espressione Queste sono implicite, prescrittive e stabiliscono un comportamento linguistico condiviso tra gli interlocutori. 5. Descrivere i vari tipi di violazione delle massime conversazionali di Grice, laddove necessario,specificare le conseguenze sul piano comunicativo. Secondo Gricee è possibile il verificarsi di violazioni alle massime con tre condizioni • violazioni apparenti • violazioni per conflitto • violazione per sfruttamento Tutti questi casi determinano effetti comunicativi che vanno oltre al significato convenzionale degli enunciati, si generano cioè delle implicature. 6. Illustrare le nozione di “implicatura”e definire i vari tipi di implicatura. Le implicature sono proposizioni comunicate in modo implicito da un parlante sulla base di ciò che è detto esplicitamente, emergono laddove si verifica un a violazione apparente di una massima conversazionale. Si distinguono in: • Convenzionali : proposizioni che vengono comunicate implicitamente sulla base del significato convenzionale delle espressioni linguistiche; • Conversazionali : proposizioni che in un dato contesto conversazionale sono comunicate in modo implicito senza essere parte del significato convenzionale, sono generate da una violazione apparente, per conflitto o sfruttamento di una delle massime. Si distinguono in particolarizzate e generalizzate; • Scalari : sono un caso particolare di implicature generalizzate, ovvero si generano dall’aspettativa del rispetto della massima della quantità (es. alcuni giornali hanno riportato la notizia – Non tutti i giornali hanno riportato la notizia) 7. Definire la nozione di “presupposizione”. Perché è necessario tenere distinta tale nozione da quella di “implicatura”? Una presupposizione è un informazione implicita alla base di un enunciato ad es. Il fratello di Mario è biondo presuppone che Mario ha un fratello. Queste si conservano anche in condizioni di negazione, modalità e forma interrogativa. Nello specifico, un enunciato P presuppone sematicamente un enunciato Q se e solo se: • P è vero, allora Q è vero • P è falso, allora Q è vero (es. Il fratello di Mario non è biondo presuppone comunque che Mario ha un fratello) Le implicature sono proposizioni comunicate in modo implicito da un parlante sulla base di ciò che è detto esplicitamente, emergono laddove si verifica una violazione apparente di una massima conversazionale. È necessario tenerle distinte in quanto la negazione dell’enunciato non elimina la presupposizione ma genera un’implicatura diversa, caso per caso. 8. Illustrare la differenza tra enunciati constativi (o dichiarativi) ed enunciati performativi. Secondo John Austin (1962) distingue: • enunciazioni dichiarative o constative: quando descrivono stati di cose nel mondo e possono essere valutate come vere o false, pertanto rispettano delle condizioni di verità. • enunciazioni performative: quando eseguono una vera e propria azione e non possono essere valutate come vere o false, quindi rispettano delle condizioni di felicità. In questo caso le presupposizioni rappresentano una condizione di felicità dell’atto linguistico, ovvero tale condizione deve essere rispettata affinché la comunicazione possa essere considerata ‘ben riuscita’. 9. Definire la nozione di “condizione di felicità”, illustrandone i vari tipi individuati da John Austin. La condizione di felicità si ha quando gli enunciati eseguono una vera e propria azione e non possono essere valutate come vere o false. In questo caso le presupposizioni rappresentano una condizione di felicità dell’atto linguistico, ovvero tale condizione deve essere rispettata affinché la comunicazione possa essere considerata ‘ben riuscita’. Esistono a sua volta, tre tipi di condizioni di felicità: 1. Convenzionali : quando esiste una procedura convenzionalmente accettata che produca un certo effetto e questa deve essere esguita da tutti i partecipanti (es. vi dichiaro marito e moglie) 2. Intenzionali : quando una persona che partecipa attivamente deve comportarsi secondo la procedura (es. prometto che ci andrò domani) La violazione di questi due tipi di condizione porta dunque a due diversi tipi di conseguenze: i colpi a vuoto e gli abusi. Nei colpi a vuoto l’azione non ha avuto effetto (non sono state rispettate le convenzioni); negli abusi l’azione c’è stata, ma non sono state rispettate le intenzioni attese. Si noti che, rispetto all’atto compiuto, violare una convenzione è più grave che non essere sinceri 10. Illustrare la nozione di “atto linguistico”come definita da Austine da Searle. L’atto linguistico, secondo Austin e Searle, è l’esecuzione di un azione mediante il proferimento di un enunciato, di conseguenza la teoria degli atti linguistici definisce le azioni che si possono compiere tramite l’uso del linguaggio. Esistono tre livelli di atti linguistici: • Locutorio o enunciativo : atto di pronunciare un’espressione linguistica ben formata fonologicamente, grammaticalmente e accettabile dal punto di vista semantico; • Illocutorio : atto che si compie nel dire qualcosa, descivere uno stato di cose, dare un ordine.. un atto proferito secondo una procedura convenzionale ovvero l’atto linguistico nel suo complesso;
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