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Concetti fondamentali, Schemi e mappe concettuali di Filosofia del Linguaggio

Concetti fondamentali teoria dei linguaggi

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 16/06/2023

giovanna-gobello
giovanna-gobello 🇮🇹

10 documenti

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Scarica Concetti fondamentali e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Filosofia del Linguaggio solo su Docsity! 04 Concetti fondamentali (seconda parte) Segno e semiosi  E’ possibile riconoscere il carattere semiotico di ogni pensiero e anche di ogni fenomeno organico.  Il pensiero non viene infatti semplicemente comunicato da un linguaggio ma è prodotto attraverso un determinate processo semiotico.  Ciò significa affermare la natura mediata di ogni attività conoscitiva.  Questo aspetto si esprime in una particolare definizione del segno come: “Qualcosa che sta per qualcuno, al posto di qualcos’altro, sotto certi aspetti o capacità” Il Pensiero appare un processo mediato; l’attività semiotica avviene attraverso segni diversi  Il processo semiotico è raffigurabile attraverso un triangolo che comprende ai suoi vertici il segno (o representamen), l’interpretante e l’oggetto (immediato).  L’interpretante è il segno che spiega in che senso sia possibile che un segno si riferisca a un determinato oggetto. L’oggetto immediato che innesta il processo della semiosi è affiancato all’oggetto dinamico che è l’oggetto della realtà alla cui conoscenza tale processo punta. Semiosi illimitata processo interpretativo virtualmente aperto. Il modo in cui il segno entra in relazione con il proprio oggetto porta alla classificazione dei tipi di segni. Classificazioni semiotiche • La classificazione dei tipi di segni attuata da Peirce distingue: indice, icona e simbolo. • L’indice è legato all’oggetto attraverso una relazione che mostra che esso è determinato dall’oggetto (ad esempio il caso del fumo rispetto al fuoco o dell’impronta digitale). Esso è rispetto all’oggetto in una relazione di contiguità. Relazione di rimando immediato. (La banderuola per il vento). Codici che riassumono dentro di sé ciascun tipo di codice.  L’icona raffigura l’oggetto attraverso una serie di relazioni che hanno il carattere della similarità.  Essa può essere ulteriormente distinta in immagini, metafore e diagrammi).  L’immagine fa riferimento ad analogie di tipo mimetico (come in una fotografia che riproduce un determinato oggetto)  La metafora traspone elementi analogici di tipo astratto (come nell’immagine del leone come metafora del coraggio)  Il diagramma ripoduce rapporti tra elementi, relazioni astratte (come nella mappa di una città) trasforma le relazioni della configurazione urbana. Bisogna imparare i codici. • Il simbolo si riferisce a segni di natura arbitraria. • Il simbolo è in relazione con l’oggetto attraverso una legge generale astratta e il suo carattere rappresentativo coincide dunque con tale legge che determina il suo interpretante. • Il linguaggio verbale, così come tutti i segni convenzionali, rientra in questa categoria. Lingue storico naturali. Che cos’è un codice?  I segni non posseggono una realtà isolata, ma sono elementi di un codice, ossia di un sistema che ne determina le regole d’uso.  Senza un codice a cui fare riferimento gli utenti non avrebbero la possibilità di interpretare e utilizzare i segni a cui vengono esposti. Ad esempio con le icone può indovinare il significato, ma è necessario imparare le regole del codice.  Quello a cui gli utenti hanno sempre accesso è l’occorrenza singola, con caratteristiche individuali, di un segno. Parte non percepibile: cognitiva e una parte materiale, che bisogna categorizzare in modo adeguato. Tale occorrenza è definita in semiotica token (parte individuale): se la analizziamo nelle sue parti possiamo dire che essa si compone di un senso e di un’espressione. (uso individuale, facile da perepire, di tipo visivo o acustico). Segno come classe generale senza la quale rimane qualcosa di unico con caratteristiche  Perché il token venga compreso è necessario astrarre dalle sue caratteristiche singolari e riconnetterlo alla classe generale del segno a cui fa riferimento, tale livello è quello del type.  Il type è riconducibile al codice che ne determina il funzionamento attraverso un insieme di regole generali; se lo analizziamo nella sue parti possiamo dire che esso si compone di un significato (dimensione cognitiva)e di un significante (faccia materiale) a cui corrispondono rispettivamente, al livello del token, il senso e l’espressione Classificazioni dei codici Codici combinatori del risparmio  Vi sono anche codici più complessi che sfruttano e ampliano il potenziale della serialità ordinata all’interno di un sistema combinatorio.  Dunque oltre a individuare alcuni elementi (codici 1), a inserirli in una serie ordinata (codici 2) tale tipo di codice ‘articola’ tali elementi  Esempio di tali codici sono i cataloghi, siano essi quelli di un campionario di stoffe o di una biblioteca.  Prendiamo il campionario di stoffe:  Mettiamo che esso distingua venti tipi di tessuto (e li contrassegni con le lettere in stampatello); quattro tipi di qualità e prezzo (e li contrassegni con le lettere minuscole) e sette colori (contrassegnati con i numeri romani).  In questo codice combinatorio si ha la possibilità di creare 560 slot per riferirsi a un uguale numero di pezzi di stoffa.  Dunque il significante AbII del nostro catalogo di stoffe individuerà uno e uno solo degli elementi del codice combinatorio.  Questo tipo di codice è dunque estremamente funzionale: esso consente di dare attraverso un numero limitato di segni un insieme molto grande di informazioni grazie al sistema combinatorio.  Basta rifletterci un poco per comprendere quanto sia diffuso questo tipo di codice: vi appartengono i simboli della tavola dei 106 elementi chimici dell’universo, ma anche le carte da gioco, quelle napoletane come quelle da poker, la cartella del gioco della battaglia navale, etc. etc. Codici dell’infinito • Fino a questo punto abbiamo considerato codici composti da elementi finiti. • Varchiamo ora una soglia e arriviamo a considerare quelli composti di elementi virtualmente infiniti, i numeri. I numeri sembrano richiedere il linguaggio verbale, contare.  Virtualmente perché per gli utenti di tali codici tale infinito resta sempre solo potenziale. È una possibilità che però non verrà mai raggiunta.  Il codice che gli esseri umani hanno creato introducendo le cifre numeriche sembra strettamente connesso all’uso del linguaggio verbale e da esso dipendente. Anche quelli dei numeri sono infatti anzitutto dei nomi, anche se è possibile che le loro prime forme di notazione siano state scritte e a carattere analogico (le tacche incise nella pietra ritrovate in diversi siti archeologici). • La caratteristica dell’infinità deriva in questo tipo di codici da due caratteristiche congiunte: • La regola per cui la iterabilità di un segno numerico dà luogo a un segno diverso: 111 è diverso da 11 e 11 è diverso da 1. • La regola per cui dato un insieme di segni di qualsiasi lunghezza ad esempio 234959694050 è sempre possibile aggiungere a esso un’altra cifra. • Sono queste due regole a conferire ai codici numerici la caratteristica di essere virtualmente infiniti. Codici per risolvere problemi (calcoli)  C’è a questo punto un’ulteriore soglia da varcare. Tutti i codici finora esaminati anche quello dell’infinito restano codici della certezza: un senso in essi è individuato da un unico significato e non può appartenere a nessun altro in questo sistema. Esiste insomma tra tali elementi una corrispondenza biunivoca o come si dice in inglese one to one.  Nei calcoli questa caratteristica viene a cadere; operazioni come le addizioni, le sottrazioni, le motiplicazioni etc. dotano questo tipo di calcoli di una proprietà ulteriore: la sinonimia.  Un numero infinito di operazioni possono corrispondere alla cifra 2 (1+1; 8-6, 2x1, 4:2...). Tali operazioni sono sinonime. Sinonimia infinita  La sinonimia è in questo caso assoluta perché le operazioni sinonime corrispondono appunto sempre a un’unica cifra.  L’assolutezza della sinonimia è legata a un’altra caratteristica del codice calcolo: uno strumento per risolvere problemi che possono essere di risoluzione complessa, ma fanno uso di un insieme di regole immodificabili e conducono sempre a risultati certi.  Siamo dunque arrivati a un tipo di codice che possiede le seguenti caratteristiche: Codici a segni articolati, di numero illimitato ordinabili in modi infiniti, con sinonimia. Codice dei calcoli complesso, articolato, i cui segni sono di numero illimitato, ordinabili in modi infiniti con sinonimia. Anche le lingue hanno queste proprietà, ma hanno una sinonimia soggetta ad una variabilità mai prevedibile all’interno delle lingue. Perche le lingue hanno una variabilità, che gli altri codici non hanno, perché le lingue sono storico naturali, sono prodotto di un’evoluzione storica, di cui l’essere umano è il protagonista. La sinonimia è relativa.  Anche le lingue storico-naturali posseggono tali caratteri e tuttavia in essi l’elemento della certezza non sarà più presente e la sinonimia, anche in esse presente, avrà però una forma diversa, non sarà più assoluta. Conclusioni  • In questa lezione abbiamo proseguito l’analisi dei concetti fondamentali della disciplina:  – partendo da una definizione di segno e semiosi, abbiamo presentato una classificazione dei diversi tipi di segno e una classificazione ascendente dei diversi codici semiologici, dai più semplici fino ad arrivare ai codici del calcolo, quelli che più si avvicinano alle lingue storico- naturali di cui torneremo a occuparci nella prossima lezione.
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