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La nascita della politica: da comunità tribali a società laiche, Dispense di Sociologia Politica

Storia AnticaTeoria politicaStoria modernaStoria politica

L'evoluzione della politica da comunità tribali basate su miti sacri e gerarchie di sangue, alla società greca e alla nascita della democrazia, fino alla riforma protestante e la laicizzazione del potere. Il documento illustra come la politica si sgancia dalle concezioni religiose e metafisiche per basarsi su principi razionali autonomi.

Cosa imparerai

  • Come la politica greca differiva dalle comunità tribali?
  • Quali erano le comunità tribali e come regolavano i problemi?
  • Come la Riforma protestante ha influenzato la politica occidentale?

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 15/07/2022

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Scarica La nascita della politica: da comunità tribali a società laiche e più Dispense in PDF di Sociologia Politica solo su Docsity! LA POLITICA La parola politica è nata in Grecia nel momento in cui sono venute a formarsi le prime città-Stato, ovvero le polis. Nelle precedenti forme di socialità a carattere tribale, l’ordine sociale era basato sui racconti mitologici di tipo sacro e sulla struttura gerarchica dei vincoli di sangue. Anche se ognuna di queste comunità poteva avere credenze e regole diverse, in esse l’autorità veniva per lo più gestita dai capi famiglia e dai depositari della tradizione magico-religiosa e ciascun membro della tribù aveva sin dalla nascita una precisa collocazione. L’intera vita comunitaria era regolata da norme arcaiche derivanti da credenze mitico-religiose e da divieti, o tabù, dati per scontati quasi fossero espressione dello stesso ordine naturale. In questo contesto le emergenze di problemi nella comunità venivano risolte in base all’interpretazione divinatoria e al giudizio dei capi. Nelle società arcaiche, l’ordine sociale veniva vissuto come immutabile e trascendente, rispetto ai singoli individui. Il fatto di vivere in società comincia a diventare problematico quando iniziano a formarsi unità sociali diverse da quelle di tipo ancestrale. In particolare, nella Grecia antica vengono formandosi nuove unità sociali, le poleis, il cui tipo di organizzazione comunitaria è fondato su vincoli di solidarietà e di interesse tra gli individui appartenenti alla stessa città, che trascendono i vecchi legami di tipo familiare e tribale. Nella società democratica della polis, l’ordine sociale comincia invece ad apparire come suscettibile di trasformazione in quanto direttamente dipendente dalle capacità conoscitive e dalle qualità morali dei cittadini stessi. Gli individui che vivono nella polis devono riformulare in termini diversi la loro appartenenza alla nuova unità sociale che si è venuta a formare e nasce così il problema della “politica”, ovvero di trovare nuove forme di legittimazione per coloro che devono esercitare le funzioni di governo e di definire nuove regole che siano osservate da tutti i cittadini della polis. La politica viene progressivamente a sganciarsi dalle concezioni religiose e metafisiche e a cercare soluzioni sulla base di principi di razionalità autonomi e indipendenti. L’esigenza concreta di definire in modo più chiaro le competenze relative al potere temporale rispetto a quello del potere spirituale favorisce l’affermarsi di una corrente di pensiero che tende a rendersi autonoma rispetto alla concezione teologica, dando così inizio ad un graduale processo di laicizzazione della politica. Ma la vera svolta in questo senso è rappresentata dalla crisi aperta dalla Riforma protestante, avviata nel 1517 da Martin Lutero. Questo evento, dissolvendo l’unità religiosa del mondo occidentale, obbliga, infatti, a cercare nuovi fondamenti razionali della vita sociale e politica che potessero essere condivisi da tutti indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa. La riforma protestante è importante perché costituisce l’acceleratore che da avvio al processo di laicizzazione del potere, questo perché a un certo punto, all’interno di determinanti paesi dell’Europa, ci sono gruppi sociali che sono fedeli a Lutero e non al papa, allora comincia a spezzarsi l’unità culturale dell’Europa. Si introduce nella storia dell’Europa il fatto di poter scegliere perché non c’è più un’unica maniera di credere questo comporta che se il re o il principe prima era legittimato all’esercizio del potere in quanto il braccio della chiesa, questo meccanismo ora si inceppa. La riforma protestante avrà una serie di ricadute dal punto di vista della legittimazione del potere. La riforma elimina la riforma della questione del processo interpretativo del potere.
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