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Concorso scuola secondaria. Sintesi e schemi per la preparazione della prova scritta, Schemi e mappe concettuali di Pedagogia

Schemi, mappe concettuali, sintesi per la preparazione della prova scritta del concorso per la scuola secondaria di secondo grado. Funzionali per una ripetizione più agevole.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

In vendita dal 15/01/2024

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Scarica Concorso scuola secondaria. Sintesi e schemi per la preparazione della prova scritta e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia solo su Docsity! COMPETENZE PEDAGOGICHE, PSICOPEDAGOGICHE E DIDATTICO METODOLOGICHE (Appunti) Sommario PEDAGOGIA ............................................................................................................................................................................................................................ 4 FONDAMENTI DI PEDAGOGIA ......................................................................................................................................................................................... 5 DALLE ORIGINI ALL’ETÀ MEDIEVALE ......................................................................................................................................................................... 7 DALL’UMANESIMO AL POSITIVISMO .......................................................................................................................................................................... 11 DAL POSITIVISMO ALL’ATTIVISMO ............................................................................................................................................................................ 22 NEOIDEALISMO E PEDAGOGIA CATTOLICA ............................................................................................................................................................. 34 PSICOPEDAGOGIA ............................................................................................................................................................................................................ 37 PERCEZIONE, ATTENZIONE E MEMORIA ................................................................................................................................................................... 38 LO SVILUPPO COGNITIVO E LE TEORIE SULL’INTELLIGENZA ........................................................................................................................... 44 SVILUPPO PSICODINAMICO, EMOTIVO SOCIALE E MORALE .............................................................................................................................. 52 LA PERSONALITÀ: TRATTI E FATTORI ........................................................................................................................................................................ 59 L’ADOLESCENZA: TEORIE E MODELLI INTERPRETATIVI..................................................................................................................................... 63 TEORIE SULL’APPRENDIMENTO E STILI DI APPRENDIMENTO ........................................................................................................................... 66 GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO............................................................................................................................................................................ 72 CENNI DI PSICOLOGIA SOCIALE .................................................................................................................................................................................. 73 LA RELAZIONE EDUCATIVA ........................................................................................................................................................................................... 77 LA RELAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA E LE AGENZIE EDUCATIVE ......................................................................................................................... 79 METODOLOGIE E TECNOLOGIE DIDATTICHE ....................................................................................................................................................... 80 L’OFFERTA FORMATIVA E LA PROGRAMMAZIONE ................................................................................................................................................ 81 METODI, METODOLOGIE E TECNICHE DIDATTICHE ............................................................................................................................................. 82 TECNICHE ATTIVE............................................................................................................................................................................................................ 83 MEDIA E TECNOLOGIE IN AMBITO DIDATTICO ....................................................................................................................................................... 84 INCLUSIONE SCOLASTICA ............................................................................................................................................................................................ 85 FONDAMENTI DI PEDAGOGIA NOZIONI FONDAMENTALI: PEDAGOGIA: dal greco pais (fanciullo) e agogé (guida). Comunemente definita come la scienza o il complesso delle scienze e dei saperi relativi all’educazione.  il progetto fondamentale della pedagogia è quello di educare a pensare in maniera complessa, riflettendo anche sulla conoscenza stessa (autoriflessività) EDUCAZIONE: dal verbo latino educare, che significa “allevare” e “nutrire”; da educere, che vuol dire “trarre fuori”. Fa riferimento alla dimensione dello sviluppo delle potenzialità umana, l’affinamento dei valori, degli affetti, delle relazioni sociali. Educare significa dunque effettuare un processo di intervento culturale sugli individui. FORMAZIONE: il complesso degli eventi in grado di esercitare un’influenza globale (non solo cognitiva, mentale, culturale, ma anche sociale e affettiva) sull’individuo. Si ha formazione quando sono in gioco contemporaneamente differenti aspetti dell’individuo (sviluppo armonico):  psichico  etico  sociale FORMARSI = SVILUPPO DELL’IDENTITÀ PERSONALE IN CHE MODO?  TEORIE SOCIOCENTRICHE  TEORIE INDIVIDUALISTICHE  POSIZIONE MISTA: l’educazione al centro dello sviluppo sia della persona che della comunità (Jerome Bruner – Delors) RICERCA PEDAGOGICA  fini e scopi dell’educazione  studio dei metodi, degli strumenti e delle forme di organizzazione dell’educazione  attenzione teorico-pratica nei confronti dello studente  ricerca di una maggior scientificità attraverso l’adozione di metodi sperimentali controllabili DALLE ORIGINI ALL’ETÀ MEDIEVALE LE ORIGINI - Società egizia e sumerico-babilonese: il tempio, l’istruzione come iniziazione - Nell’Estremo Oriente: o società indiana: fortemente tradizionalista, fondata su metodi mnemonici, testi Veda, dottrina del Buddha o società cinese: si ravvisano tre tendenze principali:  legisti: l’uomo, per natura malvagio, non può essere migliorato dall’educazione. È necessario l’intervento delle leggi  confuciani: grande fiducia nell’educazione  taoisti: una visione naturalistica dell’educazione per cui la cultura non poteva migliorare l’uomo, ma solo corromperlo - educazione ebraica: Torà, ruolo educativo della famiglia, la figura del profeta come “educatore”. NEL MONDO GRECO In ETÀ ARCAICA: il problema dell’areté  L’educazione intesa in termini pratici, piuttosto che etici, ossia l’acquisizione di abilità  Connessione tra educazione dell’uomo e vita associata  Educazione continuativa Con la nascita delle città-stato = PASSAGGIO DALL’EDUCAZIONE DEL GUERRIERO A QUELLA DEL CITTADINO - Il modello educativo spartano: o Riservata alle classi dominanti (spartiati), consisteva in prove ginnico-militari o L’obiettivo era la formazione di un soldato o Nei Ginnasi: il pedonomo coadiuvato dal mastigoforo - Il modello educativo ateniese: o La teoria del MAESTRO INTERIORE o DOTTRINA DELL’ILLUMINAZIONE: il soggetto non apprende dall’esterno, ma riconosce dentro di sé una verità preesistente. - Il monachesimo o I monasteri divennero dei centri formativi dove si studiava, si insegnava e si riproducevano i testi classici in veri e propri laboratori (scriptoria). Il metodo d’insegnamento consisteva prevalentemente nella lettura, nella ripetizione a memoria e infine nella meditazione (lectio divina). I monasteri ebbero dunque un ruolo determinante nella diffusione della cultura. - La rinascita carolingia o Nascita della SCUOLA PALATINA - La nascita delle università - TOMMASO D’AQUINO: o Sintesi di agostinismo e aristotelismo o La ragione va considerata in modo del tutto autonomo dalla fede o Esiste un’educazione che avviene in modo passivo (attraverso segni) e una che avviene in modo attivo. In ogni caso l’educazione avviene sempre attraverso un uso corretto della ragione. DALL’UMANESIMO AL POSITIVISMO IL PENSIERO PEDAGOGICO UMANISTICO-RINASCIMENTALE La centralità dell’individuo, la consapevolezza della sua unicità, hanno determinato l’affermarsi di criteri dell’educazione che possiamo definire moderni: aderenza alla psicologia dell’alunno, gradualità, stimolo positivo, specificità del bambino, non più considerato come un “piccolo adulto” NUOVO MODELLO ANTROPOLOGICO  NUOVA PEDAGOGIA PRINCIPI GENERALI:  poliedricità  armonia  studio dei classici ESPONENTI: - FRANCESCO PETRARCA: il primo a sintetizzare il pensiero educativo dell’Umanesimo, affermando che l’uomo diviene tale attraverso la costruzione morale di sé che realizza nella cultura. La cultura come cura animi, strumento per costruire la propria moralità. - PIER PAOLO VERGERIO (De ingenius): l’educatore deve osservare le tendenze più naturali del fanciullo, secondo il letterato, e impostare su di esse la propria azione educativa. - VITTORINO DA FELTRE: ha istituito la SCUOLA GIOCOSA o “Zoiosa” (Mantova) basata sul principio per cui i giovani dovevano apprendere le arti in forma ludica. - GUARINO GUARINI: fondatore della Scuola di Ferrara, la quale comprendeva tre corsi: o Corso elementare o Corso grammaticale o Corso retorico - LEON BATTISTA ALBERTI: si rivolge al borghese cittadino al beneficio del quale delinea un curriculum più concreto di quello tradizionale, comprensivo delle arti del trivio e quadrivio. - BALDASSARRE CASTIGLIONE - GIOVANNI DELLA CASA TRA RIFORMA E CONTRORIFORMA La RIFORMA mette in luce alcune degenerazioni dell’Umanesimo e promuove un progetto di RIFORMA PEDAGOGIGA, in particolare attraverso un movimento di ALFABETIZZAZIONE POPOLARE. - MARTIN LUTERO: la libera interpretazione dei testi presuppone la capacità di leggere. Per tale ragione occorrerebbe fornire un’istruzione elementare, obbligatoria e gratuita. Che si apprenda “con piacere e giocando”. - MELANTONE: ha elaborato la struttura del curriculo delle scuole in area germanica. - GIOVANNI CALVINO: il progetto di una Repubblica teocratica prevedeva la frequenza scolastica per tutti. La pedagogia della CONTRORIFORMA: nascita di istituzioni scolastiche sul modello del collegio/convitto, aperte a ecclesiastici e laici, affidate a nuove congregazioni religiose la cui missione era per l’appunto quella di educare non solo i futuri religiosi, ma anche i giovani appartenenti alle classi dirigenti. - IGNAZIO DI LOYOLA, fondatore dell’ordine dei gesuiti. Si è parlato di “pedagogia di guerra”, nel senso che la cultura diventava il mezzo per favorire l’obbedienza assoluta alla fede cristiana. Rispetto ai protestanti, i gesuiti diedero maggiore importanza agli studi superiori. Il corso umanistico era costituito da cinque classi: tre di grammatica, la quarta di humanitas, la quinta di retorica - PADRI SOMASCHI e BARNABITI: programma di alfabetizzazione e di educazione al lavoro. - ORSOLINE: per l’educazione femminile. - CARLO BORROMEO - GLI ORATORIANI: fondati da S. Filippo Neri. L’educazione da attuarsi attraverso il gioco, la religione e il canto. - SCOLOPI: nati ad opera di Giuseppe Calasanzio. Grande interesse per l’educazione popolare, in modo analogo agli oratoriani. o Preservare l’educando in un ambiente privo di ostacoli - Individuazione di quattro periodi dello sviluppo umano: o L’infanzia (fino a 6): il compito dell’educatore è di difendere il bambino da influenze nocive preservandolo dall’acquisizione di cattive abitudini o La fanciullezza (6-12): si sviluppa la ragione sensitiva, l’educatore pratica l’EDUCAZIONE INDIRETTA o L’adolescenza (12-15): l’educando desidera imparare per la curiosità di sapere, piuttosto che per necessità o La prima giovinezza (15-18): si realizza la seconda nascita e il passaggio all’EDUCAZIONE DIRETTA (dall’egoismo all’amor proprio) L’ILLUMINISMO FRANCESE 1762 I GESUITI VENGONO CACCIATI DALLA FRANCIA 1789 RIVOLUZIONE - ETIENNE DE CONDILLAC: l’insegnante deve partire dall’osservazione effettuata sull’allievo e su queste basi organizzare la didattica, dal particolare al generale. - CLAUDE-ADRIEN HELVETIUS: si è espresso sulla necessità di una riforma sociale e politica e muove una critica al monopolio della Chiesa sull’educazione. - HONORE DE MIRABEAU: ha sostenuto il diritto all’istruzione e il dovere dello Stato di garantirla (principi che compaiono nella Costituzione del 1791) - CONDORCET (Memorie sull’istruzione pubblica): ha organizzato la RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO FRANCESE: (gratuita, non obbligatoria, accesso alle donne) o Scuole primarie: lettura e scrittura o Scuole secondarie: carattere tecnico-professionale o Istituti o Licei EVOLUZIONE DEL PENSIERO PEDAGOGICO FRANCESE o Società nazionale delle scienze e delle arti  AUTONOMIA DELLA SCUOLA RISPETTO ALLO STATO L’ILLUMINISMO ITALIANO Principi comuni: - UTILITÀ DELLA CULTURA - PROGETTI DI RIFORMA DEGLI STUDI - VALORE POLITICO E SOCIALE DELL’EDUCAZIONE Menzione a parte  GIAMBATTISTA VICO - La riflessione pedagogia entra in un ordine teorico nuovo: l’attenzione alla STORICITÀ DEI MODELLI EDUCATIVI - Si definisce il rapporto tra educazione, cultura e storia. LA PEDAGOGIA DEL SETTECENTO TEDESCO - FRIEDRICH VON ROCHOW: individua quattro elementi alla base di una buona educazione: un edificio adatto, un buon maestro, un programma e un ordinamento adeguati. - JOHANN BASEDOWN: si è fatto promotore di un’educazione che superasse la differenza di classe. - GOTTHOLD EPHRAIM LESSING: ha sostenuto il ruolo educativo della religione, la centralità del problema morale. - JOHANN GOTTFRIED HERDER - IMMANUEL KANT: - «Non bisogna insegnare pensieri ma insegnare a pensare, non portare l’allievo ma guidarlo»  il fine dell’educazione è la LIBERTÀ, L’ETERONOMIA ALCUNI NOMI:  ALESSANDRO VERRI  GIUSEPPE GORANI  GIAN RINALDO CARLI  ANTONIO GENOVESI  proposta di riforma  FRANCESCO SOAVE  GAETANO FILANGIERI L’IDEALE FORMATIVO DELL’ETÀ ROMANTICA Il rinnovamento pedagogico del romanticismo è incentrato su una nuova nozione di cultura, considerata come la realizzazione delle potenzialità dello spirito umano, attraverso un percorso educativo che ne rispetta la naturalità (BILDUNG). Sono valorizzati altri contesti educativi come il TEATRO e l’OPERA D’ARTE - JOHANN WOLFGANG GOETHE in Wilhelm Meister, modello di Bildungsroman - FRIEDRICH SCHILLER in Lettere sull’educazione estetica dell’uomo: realizzare un’armonica concordanza tra la dimensione sensibile e quella razionale. - HOHANN PAUL RICHTER in Levana o teoria dell’educazione LA PEDAGOGIA IDEALISTICA FORMAZIONE INDIVIDUALE  INSERIMENTO DELLA PERSONA NELLO STATO - FICHTE: attribuisce all’educazione un ruolo centrale per il risorgimento germanico, affinché tutti possano raggiungere un perfezionamento morale tale da fondare l’identità nazionale. L’educazione si risolve in AUTOEDUCAZIONE MORALE. Fichte ha ideato anche la nascita di collegi sociali. - HEGEL: l’educazione svolge la funzione di conservare l’identità nazionale attraverso la cultura. Un percorso che passa attraverso la famiglia, la scuola, la società civile e lo Stato. - SCHELLING: la filosofia è la sintesi finale dei saperi. FRÖBEL E LA SCOPERTA DELL’INFANZIA - È stato soprattutto realizzatore di ISTITUZIONI PER LA PRIMA INFANZIA. - La sua teoria pedagogica è frutto di una visione romantica della natura. L’educazione deve essere NATURALE e SPONTANEA. - Il processo educativo deve avvenire in un luogo adatto, il GIARDINO DELL’INFANZIA, nel quale diventa fondamentale il GIOCO  “Il fanciullo vive il gioco” - Il materiale didattico di Fröbel: o Palla senso di unità e semplicità o Egli ha presentato un piano di studi (Costituzione di una monarchia rappresentativa – 1815):  Scuole elementari gratuite  Scuole preparatorie e secondarie a pagamento  Scuole di arti, mestieri e commercio  Scuole di secondo grado  Scuole di grado “accademico” - ANTONIO ROSMINI: esponente della PEDAGOGIA CATTOLICA o Il fine dell’educazione è Dio o Alla base del suo metodo vi è il principio della gradualità - GIUSEPPE MAZZINI: “Senza educazione nazionale non esiste moralmente la nazione” - L’ideale di nazione è frutto di un processo educativo che si esercita in particolare sulle masse popolari - GIOVANNI BOSCO: fondatore dell’Oratorio o Congregazione salesiana: “L’educazione deve formare utili cittadini e buoni cristiani”  attività prevalente il GIOCO RAFFAELLO LAMBRUSCHINI Esponente del CATTOLICESIMO LIBERALE durante il Risorgimento italiano. - La RELIGIONE è la condizione fondamentale dell’educazione. Bisogna EDUCARE RELIGIOSAMENTE per SVILUPPARE LA PERSONALITÀ DELL’INDIVIDUO. - Lambruschini fonda l’Istituto di San Cerbone, una scuola annessa ad un’azienda agricola. L’educazione deve avere necessariamente una base FAMIGLIARE - L’educatore è un COOPERATORE ALL’EDUCAZIONE o Principio di autorità eteronomia l’educatore è un modello autorevole o Principio di libertà  autonomia  esclude l’autorità dell’educatore COOPERATORE ALL’EDUCAZIONE FERRANTE APORTI Una delle figure più importanti della pedagogia italiana dell’Ottocento. - Delinea la DIFFERENZA TRA L’EDUCAZIONE (“arte di sviluppare e perfezionare le facoltà naturali”) E l’ISTRUZIONE (“arte di comunicare cognizioni ed abilità tecniche”) - L’ISTRUZIONE è in funzione dell’EDUCAZIONE. La sintesi dei due garantisce uno SVILUPPO ARMONICO. - Classificazione del programma educativo in diversi tipi di istruzione: o Fisica o Morale o Religiosa o Intellettuale - Aporti concentra il suo studio sull’educazione dell’infanzia (nel 1831 fonda la prima scuola infantile gratuita) DAL POSITIVISMO ALL’ATTIVISMO IL POSITIVISMO E L’EDUCAZIONE Il Positivismo è stato portatore di NUOVI PROBLEMI EDUCATIVI: - RICHIESTA DI AUMENTO DELLA CULTURA DI BASE  SCOLARIZZAZIONE DI MASSA - L’urgenza di rifondare l’apparato teorico-pratico della PEDAGOGIA ancorandolo al fatto e dato SCIENTIFICO - Maggiore attenzione sulla COMPONENTE BIOLOGICA DELLO SVILUPPO e sullo STUDIO ETOLOGICO DELLE EMOZIONI  INFLUENZA DEL DARWINISMO - Il conte di SAINT-SIMON: o Ha criticato la discriminazione sociale del sistema educativo e ha sottolineato l’inefficacia intellettuale o Ha rivendicato il diritto di tutti all’educazione  strumento di TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ - AUGUSTE COMTE: o Ha auspicato l’affermazione di un’EDUCAZIONE POSITIVA corrispondente all’insegnamento delle scienze e bilanciata da un’educazione di tipo umanistico-letterario o Il curricolo scolastico è diviso in 5 fasi: 1. (0-7) l’educazione spetta alla madre 2. (7-14) prima fase dell’istruzione pubblica  presentacion 3. (14-21) studio enciclopedico  initiation 4. (21-28) studi universitari + orientamento al mondo professionale  ammission + apprentissage pratique 5. (a 28) inserimento nel mondo produttivo  destination - ROBERT OWEN  UTOPIA PEDAGOGICA - Ha dato vita alla comunità New Harmony  EDUCAZIONE COME CONDIZIONAMENTO da parte del contesto socio-culturale - Creazione della New Lanark o Didattica anti-nozionistica o Ripresa della nozione herbertiana di “interesse polivalente” o ROBERT BADEN POWELL  fondatore dei BOY SCOUT o Contatto con la natura, la vita di gruppo, lo spirito di avventura, l’organizzazione gerarchica, EDUCAZIONE INTEGRALE. L’ATTIVISMO IN GERMANIA o HERMANN LIETZ  fondatore delle CASE DI EDUCAZIONE o L’ambiente è la campagna o Educazione aristocratica, tradizionalista, reazionaria (nazionalismo, culto degli eroi, partecipazione alla vita collettiva) o GUSTAV WINEKEN o Esperienza alternativa a quella di Lietz o LIBERE comunità scolastiche animate da un’ideologia ANARCO-INDIVIDUALISTA (Max Stirner) o PAUL GEHEEB o Spirito cosmopolitico e laico animato dai valori dell’umanesimo e della democrazia o ROBERT SEIDL o Ideologie comunitarie e spontaneistiche, influenza del marxismo  SCUOLA DEL LAVORO o Recupero della dimensione FORMATIVA dell’attività lavorativa o GEORG KERSCHENSTEINER o Enfasi sul carattere liberatorio del lavoro, in grado di generare fenomeni di integrazione o PETER PETERSEN  SCUOLA DI JENA o Un corso di studi finalizzato ad erogare modelli di formazione integrale attraverso un lavoro di programmazione teso a conciliare le esigenze della cultura umanistica con quelle della cultura tecnico scientifica L’ATTIVISMO IN ITALIA E LE SORELLE AGAZZI In Italia l’attivismo assunse un profilo AUTONOMO e si rivolse soprattutto all’ISTRUZIONE PRIMARIA E INFANTILE E ALL’EDUCAZIONE POPOLARE o PIETRO PASQUALI o Operò una riforma degli asili infantili di ispirazione fröbeliana o Le sorelle AGAZZI  “le DONNE D’AZIONE”  Corso di lavoro manuale, Corso fröbeliano o Il METODO AGAZZI:  Si spinge i bambini a raccogliere oggetti ritenuti emotivamente importanti (cosiddette “cianfrusaglie”)  Si stimola i bambini a deporre gli oggetti in un luogo ideale di raccolta (“museo didattico”)  Il contesto educativo è quello di una grande famiglia (socievolezza, tolleranza, solidarietà) MARIA MONTESSORI L’Italia si colloca nella linea del MOVIMENTO ATTIVISTA EUROPEO. Il METODO MONTESSORI è uno dei capisaldi dell’ATTIVISMO NOVECENTESCO. La sua particolarità è dovuta innanzitutto all’IMPRONTA SCIENTIFICA. o L’intervento pedagogico deve essere migliorato attraverso la SPERIMENTAZIONE su bambini in condizioni di vita reale  comprendere i MECCANISMI DI APPRENDIMENTO E SOCIALIZZAZIONE che li caratterizzano o L’infanzia è stata per lungo tempo studiata dal punto di vista dell’adulto o La Montessori rivaluta l’ENERGIA LATENTE IN OGNI INDIVIDUO, ossia le potenzialità interiori del bambino (influenza di Pestalozzi e Wundt)  Ne consegue che l’educazione è AUTOEDUCAZIONE e il programma educativo è un MEZZO PREPARATORIO E AUSILIARIO per la realizzazione dell’io interiore ANTON SEMENOVIC MAKARENKO o Formare un uomo nuovo per costruire la società socialista BAMBINO COME ESSERE ATTIVO o Il lavoro non è visto come attività in sé, ma come dimensione di produttività o Non è importante educare la singola persona, bensì l’intero collettivo L’ATTIVISMO IN SVIZZERA E BELGIO ADOLPHE FERRIÈRE o L’ideale della scuola deve essere quello di promuovere l’attività SPONTANEA, PERSONALE E CREATIVA o Dare importanza al LAVORO come momento di PROGETTAZIONE o La lezione si divide in TRE TEMPI: o Raccolta dei documenti o Classificazione o Elaborazione o Sostiene che gli interessi siano organizzati gerarchicamente in base alle specificità psicologiche e genetiche di ogni periodo della vita: o Fase degli interessi sensoriali (0-3) o Fase degli interessi sparsi (4-6) o Fase degli interessi immediati (7-10) o Fase degli interessi concreti (10-12) o Fase degli interessi semplici (13-15) o Fase degli interessi astratti-complessi (15-18) EDUARD CLAPARÈDE o Il nucleo teorico  i processi mentali sono FUNZIONI attraverso le quali l’organismo si adatta all’ambiente o L’ipotesi è di analizzare le interazioni tra AMBIENTE-MENTE o In tal senso il BISOGNO diventa una chiave di interpretazione dello sviluppo adattativo o L’educazione dovrà partire da questi elementi spontanei del fanciullo  LEGGE DEL BISOGNO e delle PRESSIONI dell’INTERESSE  INDIVIDUALIZZAZIONE METODOLOGICA L’insegnante organizzerà il programma educativo:  sulla base degli interessi specifici delle singole età  sul principio della legge biogenetica (sviluppo ontogenetico ripete quello filogenetico) o Il processo educativo si scandisce in tappe: o Risvegliarsi di un BISOGNO, di un INTERESSE, di un DESIDERIO o Sviluppo dell’azione o Apprendimento di conoscenze attraverso il controllo dell’azione o Propone una pedagogia finalizzata alla DEMOCRATIZZAZIONE DEL SAPERE: o Utilizzo massiccio del TESTO LIBERO o Introduzione del GIORNALE SCOLASTICO stampato dalla TIPOGRAFIA SCOLASTICA o Definizione del cosiddetto CALCOLO VIVENTE: stimola l’esercizio matematico partendo da problemi concreti ALEXANDRE SUTHERLAND NEILL o La NON DIRETTIVITÀ dell’azione educativa, il cui compito è quello di sviluppare la soggettività umana nella sua massima INTEGRALITÀ o COOEDUCAZIONE e apprendimento libero o Classi formate sulla base dell’età e degli interessi o Lezioni in LABORATORIO o ABOLIZIONE dell’obbligo della frequenza  riconfigurazione del TEMPO della formazione L’ATTIVISMO NEGLI STATI UNITI JOHN DEWEY o Elemento centrale  la centralità dell’ESPERIENZA come l’unica dimensione REALE (una TOTALITÀ NON ANALIZZATA in cui si da una relazione dinamica UOMO-AMBIENTE) o “L’esperienza è un metodo, non un contenuto oggettivo particolare” o Soggetto e oggetto, spirito e materia, sono COSTRUZIONI, non dati immediati dell’esperienza o SPERIMENTALISMO  la risoluzione dei problemi dell’esperienza avviene attraverso la sperimentazione o La CONOSCENZA è lo strumento più potente di cui l’uomo dispone per raggiungere un ordine. Essa risolve problemi e fornisce METODI D’AZIONE COMPETENZE PEDAGOGICHE, PSICOPEDAGOGICHE E DIDATTICO METODOLOGICHE (Appunti) Sommario PEDAGOGIA ............................................................................................................................................................................................................................ 4 FONDAMENTI DI PEDAGOGIA ......................................................................................................................................................................................... 5 DALLE ORIGINI ALL’ETÀ MEDIEVALE ......................................................................................................................................................................... 7 DALL’UMANESIMO AL POSITIVISMO .......................................................................................................................................................................... 11 DAL POSITIVISMO ALL’ATTIVISMO ............................................................................................................................................................................ 22 NEOIDEALISMO E PEDAGOGIA CATTOLICA ............................................................................................................................................................. 34 PSICOPEDAGOGIA ............................................................................................................................................................................................................ 37 PERCEZIONE, ATTENZIONE E MEMORIA ................................................................................................................................................................... 38 LO SVILUPPO COGNITIVO E LE TEORIE SULL’INTELLIGENZA ........................................................................................................................... 44 SVILUPPO PSICODINAMICO, EMOTIVO SOCIALE E MORALE .............................................................................................................................. 52 LA PERSONALITÀ: TRATTI E FATTORI ........................................................................................................................................................................ 59 L’ADOLESCENZA: TEORIE E MODELLI INTERPRETATIVI..................................................................................................................................... 63 TEORIE SULL’APPRENDIMENTO E STILI DI APPRENDIMENTO ........................................................................................................................... 66 GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO............................................................................................................................................................................ 72 CENNI DI PSICOLOGIA SOCIALE .................................................................................................................................................................................. 73 LA RELAZIONE EDUCATIVA ........................................................................................................................................................................................... 77 LA RELAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA E LE AGENZIE EDUCATIVE ......................................................................................................................... 79 METODOLOGIE E TECNOLOGIE DIDATTICHE ....................................................................................................................................................... 80 L’OFFERTA FORMATIVA E LA PROGRAMMAZIONE ................................................................................................................................................ 81 METODI, METODOLOGIE E TECNICHE DIDATTICHE ............................................................................................................................................. 82 TECNICHE ATTIVE............................................................................................................................................................................................................ 83 MEDIA E TECNOLOGIE IN AMBITO DIDATTICO ....................................................................................................................................................... 84 INCLUSIONE SCOLASTICA ............................................................................................................................................................................................ 85 FONDAMENTI DI PEDAGOGIA NOZIONI FONDAMENTALI: PEDAGOGIA: dal greco pais (fanciullo) e agogé (guida). Comunemente definita come la scienza o il complesso delle scienze e dei saperi relativi all’educazione.  il progetto fondamentale della pedagogia è quello di educare a pensare in maniera complessa, riflettendo anche sulla conoscenza stessa (autoriflessività) EDUCAZIONE: dal verbo latino educare, che significa “allevare” e “nutrire”; da educere, che vuol dire “trarre fuori”. Fa riferimento alla dimensione dello sviluppo delle potenzialità umana, l’affinamento dei valori, degli affetti, delle relazioni sociali. Educare significa dunque effettuare un processo di intervento culturale sugli individui. FORMAZIONE: il complesso degli eventi in grado di esercitare un’influenza globale (non solo cognitiva, mentale, culturale, ma anche sociale e affettiva) sull’individuo. Si ha formazione quando sono in gioco contemporaneamente differenti aspetti dell’individuo (sviluppo armonico):  psichico  etico  sociale FORMARSI = SVILUPPO DELL’IDENTITÀ PERSONALE IN CHE MODO?  TEORIE SOCIOCENTRICHE  TEORIE INDIVIDUALISTICHE  POSIZIONE MISTA: l’educazione al centro dello sviluppo sia della persona che della comunità (Jerome Bruner – Delors) RICERCA PEDAGOGICA  fini e scopi dell’educazione  studio dei metodi, degli strumenti e delle forme di organizzazione dell’educazione  attenzione teorico-pratica nei confronti dello studente  ricerca di una maggior scientificità attraverso l’adozione di metodi sperimentali controllabili DALLE ORIGINI ALL’ETÀ MEDIEVALE LE ORIGINI - Società egizia e sumerico-babilonese: il tempio, l’istruzione come iniziazione - Nell’Estremo Oriente: o società indiana: fortemente tradizionalista, fondata su metodi mnemonici, testi Veda, dottrina del Buddha o società cinese: si ravvisano tre tendenze principali:  legisti: l’uomo, per natura malvagio, non può essere migliorato dall’educazione. È necessario l’intervento delle leggi  confuciani: grande fiducia nell’educazione  taoisti: una visione naturalistica dell’educazione per cui la cultura non poteva migliorare l’uomo, ma solo corromperlo - educazione ebraica: Torà, ruolo educativo della famiglia, la figura del profeta come “educatore”. NEL MONDO GRECO In ETÀ ARCAICA: il problema dell’areté  L’educazione intesa in termini pratici, piuttosto che etici, ossia l’acquisizione di abilità  Connessione tra educazione dell’uomo e vita associata  Educazione continuativa Con la nascita delle città-stato = PASSAGGIO DALL’EDUCAZIONE DEL GUERRIERO A QUELLA DEL CITTADINO - Il modello educativo spartano: o Riservata alle classi dominanti (spartiati), consisteva in prove ginnico-militari o L’obiettivo era la formazione di un soldato o Nei Ginnasi: il pedonomo coadiuvato dal mastigoforo - Il modello educativo ateniese: o La teoria del MAESTRO INTERIORE o DOTTRINA DELL’ILLUMINAZIONE: il soggetto non apprende dall’esterno, ma riconosce dentro di sé una verità preesistente. - Il monachesimo o I monasteri divennero dei centri formativi dove si studiava, si insegnava e si riproducevano i testi classici in veri e propri laboratori (scriptoria). Il metodo d’insegnamento consisteva prevalentemente nella lettura, nella ripetizione a memoria e infine nella meditazione (lectio divina). I monasteri ebbero dunque un ruolo determinante nella diffusione della cultura. - La rinascita carolingia o Nascita della SCUOLA PALATINA - La nascita delle università - TOMMASO D’AQUINO: o Sintesi di agostinismo e aristotelismo o La ragione va considerata in modo del tutto autonomo dalla fede o Esiste un’educazione che avviene in modo passivo (attraverso segni) e una che avviene in modo attivo. In ogni caso l’educazione avviene sempre attraverso un uso corretto della ragione. DALL’UMANESIMO AL POSITIVISMO IL PENSIERO PEDAGOGICO UMANISTICO-RINASCIMENTALE La centralità dell’individuo, la consapevolezza della sua unicità, hanno determinato l’affermarsi di criteri dell’educazione che possiamo definire moderni: aderenza alla psicologia dell’alunno, gradualità, stimolo positivo, specificità del bambino, non più considerato come un “piccolo adulto” NUOVO MODELLO ANTROPOLOGICO  NUOVA PEDAGOGIA PRINCIPI GENERALI:  poliedricità  armonia  studio dei classici ESPONENTI: - FRANCESCO PETRARCA: il primo a sintetizzare il pensiero educativo dell’Umanesimo, affermando che l’uomo diviene tale attraverso la costruzione morale di sé che realizza nella cultura. La cultura come cura animi, strumento per costruire la propria moralità. - PIER PAOLO VERGERIO (De ingenius): l’educatore deve osservare le tendenze più naturali del fanciullo, secondo il letterato, e impostare su di esse la propria azione educativa. - VITTORINO DA FELTRE: ha istituito la SCUOLA GIOCOSA o “Zoiosa” (Mantova) basata sul principio per cui i giovani dovevano apprendere le arti in forma ludica. - GUARINO GUARINI: fondatore della Scuola di Ferrara, la quale comprendeva tre corsi: o Corso elementare o Corso grammaticale o Corso retorico - LEON BATTISTA ALBERTI: si rivolge al borghese cittadino al beneficio del quale delinea un curriculum più concreto di quello tradizionale, comprensivo delle arti del trivio e quadrivio. - BALDASSARRE CASTIGLIONE - GIOVANNI DELLA CASA TRA RIFORMA E CONTRORIFORMA La RIFORMA mette in luce alcune degenerazioni dell’Umanesimo e promuove un progetto di RIFORMA PEDAGOGIGA, in particolare attraverso un movimento di ALFABETIZZAZIONE POPOLARE. - MARTIN LUTERO: la libera interpretazione dei testi presuppone la capacità di leggere. Per tale ragione occorrerebbe fornire un’istruzione elementare, obbligatoria e gratuita. Che si apprenda “con piacere e giocando”. - MELANTONE: ha elaborato la struttura del curriculo delle scuole in area germanica. - GIOVANNI CALVINO: il progetto di una Repubblica teocratica prevedeva la frequenza scolastica per tutti. La pedagogia della CONTRORIFORMA: nascita di istituzioni scolastiche sul modello del collegio/convitto, aperte a ecclesiastici e laici, affidate a nuove congregazioni religiose la cui missione era per l’appunto quella di educare non solo i futuri religiosi, ma anche i giovani appartenenti alle classi dirigenti. - IGNAZIO DI LOYOLA, fondatore dell’ordine dei gesuiti. Si è parlato di “pedagogia di guerra”, nel senso che la cultura diventava il mezzo per favorire l’obbedienza assoluta alla fede cristiana. Rispetto ai protestanti, i gesuiti diedero maggiore importanza agli studi superiori. Il corso umanistico era costituito da cinque classi: tre di grammatica, la quarta di humanitas, la quinta di retorica - PADRI SOMASCHI e BARNABITI: programma di alfabetizzazione e di educazione al lavoro. - ORSOLINE: per l’educazione femminile. - CARLO BORROMEO - GLI ORATORIANI: fondati da S. Filippo Neri. L’educazione da attuarsi attraverso il gioco, la religione e il canto. - SCOLOPI: nati ad opera di Giuseppe Calasanzio. Grande interesse per l’educazione popolare, in modo analogo agli oratoriani. o Preservare l’educando in un ambiente privo di ostacoli - Individuazione di quattro periodi dello sviluppo umano: o L’infanzia (fino a 6): il compito dell’educatore è di difendere il bambino da influenze nocive preservandolo dall’acquisizione di cattive abitudini o La fanciullezza (6-12): si sviluppa la ragione sensitiva, l’educatore pratica l’EDUCAZIONE INDIRETTA o L’adolescenza (12-15): l’educando desidera imparare per la curiosità di sapere, piuttosto che per necessità o La prima giovinezza (15-18): si realizza la seconda nascita e il passaggio all’EDUCAZIONE DIRETTA (dall’egoismo all’amor proprio) L’ILLUMINISMO FRANCESE 1762 I GESUITI VENGONO CACCIATI DALLA FRANCIA 1789 RIVOLUZIONE - ETIENNE DE CONDILLAC: l’insegnante deve partire dall’osservazione effettuata sull’allievo e su queste basi organizzare la didattica, dal particolare al generale. - CLAUDE-ADRIEN HELVETIUS: si è espresso sulla necessità di una riforma sociale e politica e muove una critica al monopolio della Chiesa sull’educazione. - HONORE DE MIRABEAU: ha sostenuto il diritto all’istruzione e il dovere dello Stato di garantirla (principi che compaiono nella Costituzione del 1791) - CONDORCET (Memorie sull’istruzione pubblica): ha organizzato la RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO FRANCESE: (gratuita, non obbligatoria, accesso alle donne) o Scuole primarie: lettura e scrittura o Scuole secondarie: carattere tecnico-professionale o Istituti o Licei EVOLUZIONE DEL PENSIERO PEDAGOGICO FRANCESE o Società nazionale delle scienze e delle arti  AUTONOMIA DELLA SCUOLA RISPETTO ALLO STATO L’ILLUMINISMO ITALIANO Principi comuni: - UTILITÀ DELLA CULTURA - PROGETTI DI RIFORMA DEGLI STUDI - VALORE POLITICO E SOCIALE DELL’EDUCAZIONE Menzione a parte  GIAMBATTISTA VICO - La riflessione pedagogia entra in un ordine teorico nuovo: l’attenzione alla STORICITÀ DEI MODELLI EDUCATIVI - Si definisce il rapporto tra educazione, cultura e storia. LA PEDAGOGIA DEL SETTECENTO TEDESCO - FRIEDRICH VON ROCHOW: individua quattro elementi alla base di una buona educazione: un edificio adatto, un buon maestro, un programma e un ordinamento adeguati. - JOHANN BASEDOWN: si è fatto promotore di un’educazione che superasse la differenza di classe. - GOTTHOLD EPHRAIM LESSING: ha sostenuto il ruolo educativo della religione, la centralità del problema morale. - JOHANN GOTTFRIED HERDER - IMMANUEL KANT: - «Non bisogna insegnare pensieri ma insegnare a pensare, non portare l’allievo ma guidarlo»  il fine dell’educazione è la LIBERTÀ, L’ETERONOMIA ALCUNI NOMI:  ALESSANDRO VERRI  GIUSEPPE GORANI  GIAN RINALDO CARLI  ANTONIO GENOVESI  proposta di riforma  FRANCESCO SOAVE  GAETANO FILANGIERI L’IDEALE FORMATIVO DELL’ETÀ ROMANTICA Il rinnovamento pedagogico del romanticismo è incentrato su una nuova nozione di cultura, considerata come la realizzazione delle potenzialità dello spirito umano, attraverso un percorso educativo che ne rispetta la naturalità (BILDUNG). Sono valorizzati altri contesti educativi come il TEATRO e l’OPERA D’ARTE - JOHANN WOLFGANG GOETHE in Wilhelm Meister, modello di Bildungsroman - FRIEDRICH SCHILLER in Lettere sull’educazione estetica dell’uomo: realizzare un’armonica concordanza tra la dimensione sensibile e quella razionale. - HOHANN PAUL RICHTER in Levana o teoria dell’educazione LA PEDAGOGIA IDEALISTICA FORMAZIONE INDIVIDUALE  INSERIMENTO DELLA PERSONA NELLO STATO - FICHTE: attribuisce all’educazione un ruolo centrale per il risorgimento germanico, affinché tutti possano raggiungere un perfezionamento morale tale da fondare l’identità nazionale. L’educazione si risolve in AUTOEDUCAZIONE MORALE. Fichte ha ideato anche la nascita di collegi sociali. - HEGEL: l’educazione svolge la funzione di conservare l’identità nazionale attraverso la cultura. Un percorso che passa attraverso la famiglia, la scuola, la società civile e lo Stato. - SCHELLING: la filosofia è la sintesi finale dei saperi. FRÖBEL E LA SCOPERTA DELL’INFANZIA - È stato soprattutto realizzatore di ISTITUZIONI PER LA PRIMA INFANZIA. - La sua teoria pedagogica è frutto di una visione romantica della natura. L’educazione deve essere NATURALE e SPONTANEA. - Il processo educativo deve avvenire in un luogo adatto, il GIARDINO DELL’INFANZIA, nel quale diventa fondamentale il GIOCO  “Il fanciullo vive il gioco” - Il materiale didattico di Fröbel: o Palla senso di unità e semplicità o Egli ha presentato un piano di studi (Costituzione di una monarchia rappresentativa – 1815):  Scuole elementari gratuite  Scuole preparatorie e secondarie a pagamento  Scuole di arti, mestieri e commercio  Scuole di secondo grado  Scuole di grado “accademico” - ANTONIO ROSMINI: esponente della PEDAGOGIA CATTOLICA o Il fine dell’educazione è Dio o Alla base del suo metodo vi è il principio della gradualità - GIUSEPPE MAZZINI: “Senza educazione nazionale non esiste moralmente la nazione” - L’ideale di nazione è frutto di un processo educativo che si esercita in particolare sulle masse popolari - GIOVANNI BOSCO: fondatore dell’Oratorio o Congregazione salesiana: “L’educazione deve formare utili cittadini e buoni cristiani”  attività prevalente il GIOCO RAFFAELLO LAMBRUSCHINI Esponente del CATTOLICESIMO LIBERALE durante il Risorgimento italiano. - La RELIGIONE è la condizione fondamentale dell’educazione. Bisogna EDUCARE RELIGIOSAMENTE per SVILUPPARE LA PERSONALITÀ DELL’INDIVIDUO. - Lambruschini fonda l’Istituto di San Cerbone, una scuola annessa ad un’azienda agricola. L’educazione deve avere necessariamente una base FAMIGLIARE - L’educatore è un COOPERATORE ALL’EDUCAZIONE o Principio di autorità eteronomia l’educatore è un modello autorevole o Principio di libertà  autonomia  esclude l’autorità dell’educatore COOPERATORE ALL’EDUCAZIONE FERRANTE APORTI Una delle figure più importanti della pedagogia italiana dell’Ottocento. - Delinea la DIFFERENZA TRA L’EDUCAZIONE (“arte di sviluppare e perfezionare le facoltà naturali”) E l’ISTRUZIONE (“arte di comunicare cognizioni ed abilità tecniche”) - L’ISTRUZIONE è in funzione dell’EDUCAZIONE. La sintesi dei due garantisce uno SVILUPPO ARMONICO. - Classificazione del programma educativo in diversi tipi di istruzione: o Fisica o Morale o Religiosa o Intellettuale - Aporti concentra il suo studio sull’educazione dell’infanzia (nel 1831 fonda la prima scuola infantile gratuita) DAL POSITIVISMO ALL’ATTIVISMO IL POSITIVISMO E L’EDUCAZIONE Il Positivismo è stato portatore di NUOVI PROBLEMI EDUCATIVI: - RICHIESTA DI AUMENTO DELLA CULTURA DI BASE  SCOLARIZZAZIONE DI MASSA - L’urgenza di rifondare l’apparato teorico-pratico della PEDAGOGIA ancorandolo al fatto e dato SCIENTIFICO - Maggiore attenzione sulla COMPONENTE BIOLOGICA DELLO SVILUPPO e sullo STUDIO ETOLOGICO DELLE EMOZIONI  INFLUENZA DEL DARWINISMO - Il conte di SAINT-SIMON: o Ha criticato la discriminazione sociale del sistema educativo e ha sottolineato l’inefficacia intellettuale o Ha rivendicato il diritto di tutti all’educazione  strumento di TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ - AUGUSTE COMTE: o Ha auspicato l’affermazione di un’EDUCAZIONE POSITIVA corrispondente all’insegnamento delle scienze e bilanciata da un’educazione di tipo umanistico-letterario o Il curricolo scolastico è diviso in 5 fasi: 1. (0-7) l’educazione spetta alla madre 2. (7-14) prima fase dell’istruzione pubblica  presentacion 3. (14-21) studio enciclopedico  initiation 4. (21-28) studi universitari + orientamento al mondo professionale  ammission + apprentissage pratique 5. (a 28) inserimento nel mondo produttivo  destination - ROBERT OWEN  UTOPIA PEDAGOGICA - Ha dato vita alla comunità New Harmony  EDUCAZIONE COME CONDIZIONAMENTO da parte del contesto socio-culturale - Creazione della New Lanark o Didattica anti-nozionistica o Ripresa della nozione herbertiana di “interesse polivalente” o ROBERT BADEN POWELL  fondatore dei BOY SCOUT o Contatto con la natura, la vita di gruppo, lo spirito di avventura, l’organizzazione gerarchica, EDUCAZIONE INTEGRALE. L’ATTIVISMO IN GERMANIA o HERMANN LIETZ  fondatore delle CASE DI EDUCAZIONE o L’ambiente è la campagna o Educazione aristocratica, tradizionalista, reazionaria (nazionalismo, culto degli eroi, partecipazione alla vita collettiva) o GUSTAV WINEKEN o Esperienza alternativa a quella di Lietz o LIBERE comunità scolastiche animate da un’ideologia ANARCO-INDIVIDUALISTA (Max Stirner) o PAUL GEHEEB o Spirito cosmopolitico e laico animato dai valori dell’umanesimo e della democrazia o ROBERT SEIDL o Ideologie comunitarie e spontaneistiche, influenza del marxismo  SCUOLA DEL LAVORO o Recupero della dimensione FORMATIVA dell’attività lavorativa o GEORG KERSCHENSTEINER o Enfasi sul carattere liberatorio del lavoro, in grado di generare fenomeni di integrazione o PETER PETERSEN  SCUOLA DI JENA o Un corso di studi finalizzato ad erogare modelli di formazione integrale attraverso un lavoro di programmazione teso a conciliare le esigenze della cultura umanistica con quelle della cultura tecnico scientifica L’ATTIVISMO IN ITALIA E LE SORELLE AGAZZI In Italia l’attivismo assunse un profilo AUTONOMO e si rivolse soprattutto all’ISTRUZIONE PRIMARIA E INFANTILE E ALL’EDUCAZIONE POPOLARE o PIETRO PASQUALI o Operò una riforma degli asili infantili di ispirazione fröbeliana o Le sorelle AGAZZI  “le DONNE D’AZIONE”  Corso di lavoro manuale, Corso fröbeliano o Il METODO AGAZZI:  Si spinge i bambini a raccogliere oggetti ritenuti emotivamente importanti (cosiddette “cianfrusaglie”)  Si stimola i bambini a deporre gli oggetti in un luogo ideale di raccolta (“museo didattico”)  Il contesto educativo è quello di una grande famiglia (socievolezza, tolleranza, solidarietà) MARIA MONTESSORI L’Italia si colloca nella linea del MOVIMENTO ATTIVISTA EUROPEO. Il METODO MONTESSORI è uno dei capisaldi dell’ATTIVISMO NOVECENTESCO. La sua particolarità è dovuta innanzitutto all’IMPRONTA SCIENTIFICA. o L’intervento pedagogico deve essere migliorato attraverso la SPERIMENTAZIONE su bambini in condizioni di vita reale  comprendere i MECCANISMI DI APPRENDIMENTO E SOCIALIZZAZIONE che li caratterizzano o L’infanzia è stata per lungo tempo studiata dal punto di vista dell’adulto o La Montessori rivaluta l’ENERGIA LATENTE IN OGNI INDIVIDUO, ossia le potenzialità interiori del bambino (influenza di Pestalozzi e Wundt)  Ne consegue che l’educazione è AUTOEDUCAZIONE e il programma educativo è un MEZZO PREPARATORIO E AUSILIARIO per la realizzazione dell’io interiore ANTON SEMENOVIC MAKARENKO o Formare un uomo nuovo per costruire la società socialista BAMBINO COME ESSERE ATTIVO o Il lavoro non è visto come attività in sé, ma come dimensione di produttività o Non è importante educare la singola persona, bensì l’intero collettivo L’ATTIVISMO IN SVIZZERA E BELGIO ADOLPHE FERRIÈRE o L’ideale della scuola deve essere quello di promuovere l’attività SPONTANEA, PERSONALE E CREATIVA o Dare importanza al LAVORO come momento di PROGETTAZIONE o La lezione si divide in TRE TEMPI: o Raccolta dei documenti o Classificazione o Elaborazione o Sostiene che gli interessi siano organizzati gerarchicamente in base alle specificità psicologiche e genetiche di ogni periodo della vita: o Fase degli interessi sensoriali (0-3) o Fase degli interessi sparsi (4-6) o Fase degli interessi immediati (7-10) o Fase degli interessi concreti (10-12) o Fase degli interessi semplici (13-15) o Fase degli interessi astratti-complessi (15-18) EDUARD CLAPARÈDE o Il nucleo teorico  i processi mentali sono FUNZIONI attraverso le quali l’organismo si adatta all’ambiente o L’ipotesi è di analizzare le interazioni tra AMBIENTE-MENTE o In tal senso il BISOGNO diventa una chiave di interpretazione dello sviluppo adattativo o L’educazione dovrà partire da questi elementi spontanei del fanciullo  LEGGE DEL BISOGNO e delle PRESSIONI dell’INTERESSE  INDIVIDUALIZZAZIONE METODOLOGICA L’insegnante organizzerà il programma educativo:  sulla base degli interessi specifici delle singole età  sul principio della legge biogenetica (sviluppo ontogenetico ripete quello filogenetico) o Il processo educativo si scandisce in tappe: o Risvegliarsi di un BISOGNO, di un INTERESSE, di un DESIDERIO o Sviluppo dell’azione o Apprendimento di conoscenze attraverso il controllo dell’azione o Propone una pedagogia finalizzata alla DEMOCRATIZZAZIONE DEL SAPERE: o Utilizzo massiccio del TESTO LIBERO o Introduzione del GIORNALE SCOLASTICO stampato dalla TIPOGRAFIA SCOLASTICA o Definizione del cosiddetto CALCOLO VIVENTE: stimola l’esercizio matematico partendo da problemi concreti ALEXANDRE SUTHERLAND NEILL o La NON DIRETTIVITÀ dell’azione educativa, il cui compito è quello di sviluppare la soggettività umana nella sua massima INTEGRALITÀ o COOEDUCAZIONE e apprendimento libero o Classi formate sulla base dell’età e degli interessi o Lezioni in LABORATORIO o ABOLIZIONE dell’obbligo della frequenza  riconfigurazione del TEMPO della formazione L’ATTIVISMO NEGLI STATI UNITI JOHN DEWEY o Elemento centrale  la centralità dell’ESPERIENZA come l’unica dimensione REALE (una TOTALITÀ NON ANALIZZATA in cui si da una relazione dinamica UOMO-AMBIENTE) o “L’esperienza è un metodo, non un contenuto oggettivo particolare” o Soggetto e oggetto, spirito e materia, sono COSTRUZIONI, non dati immediati dell’esperienza o SPERIMENTALISMO  la risoluzione dei problemi dell’esperienza avviene attraverso la sperimentazione o La CONOSCENZA è lo strumento più potente di cui l’uomo dispone per raggiungere un ordine. Essa risolve problemi e fornisce METODI D’AZIONE o L’insegnamento deve fornire un METODO DI APPRENDIMENTO, incentrato sullo sviluppo delle capacità critiche (critica al metodo trasmissivo)  CAMBIAMENTO RADICALE DELLA FIGURA DEL MAESTRO o La scuola-comunità deve essere una SOCIETÀ EMBRIONALE o L’ambiente scolastico è un AMBIENTE SPECIALE che cerca di compensare eventuali disagi ambientali esterni o APPRENDERE FACENDO  luogo di sperimentazione, dei laboratori GLI SVILUPPI DELLA RIVOLUZIONE DEWEYANA Le complesse basi filosofiche delle teorie di Dewey rischiavano di rendere difficilmente applicabili i suoi numerosi spunti innovativi. A questi deficit tentano di rispondere: WILLIAM HEARD KILPATRICK o Cercò di tradurre operativamente i principi pedagogici del maestro o Il METODO DEI PROGETTI  produzione, consumo, problemi, apprendimento o Ciascun progetto funziona come strumento di crescita pragmatico cognitiva. L’allievo diventa AUTENTICO PROTAGONISTA del proprio iter formativo o ABOLIZIONE DEL CURRICULO o Il metodo dei progetti consiste in AZIONI RIVOLTE A UN FINE  Piano dell’IDEAZIONE  Piano dell’ATTUAZIONE  Piano dell’ESECUZIONE  Piano della VALUTAZIONE HELEN PARKHURST o Rispetto dell’AUTONOMIA PERSONALE dell’educando o Ruolo centrale dell’individualizzazione  CURRICOLI FORMATIVI PERSONALI o LIBERTÀ del fanciullo o Sviluppo delle sue POTENZIALITÀ INNATE (influenza della Montessori) o La strutturazione dei programmi prevede: o Didattica mensile o Lezioni collettive e libertà di gestione o Registrazione grafica delle performance e verifiche formative o Abolizione della classe tradizionale  insegnante inteso come ausilio dello studente CARLETON W. WASHBURNE o Promotore di una nota SPERIMENTAZIONE PEDAGOGICA a WINNETKA (Winnetka. Storia e significato di un esperimento pedagogico) o La realizzazione dell’utopia attivista  AUTOEDUCAZIONE attraverso l’AUTOCORREZIONE GLI ESITI ESTREMI DELL’ATTIVISMO: LE PEDAGOGIE NON DIRETTIVE A partire dagli anni Sessanta del Novecento, si assiste a nuovi tentativi sulla scia di ideologie libertarie e di rottura (Scuola di Francoforte) di spingere i principi dell’attivismo e del pragmatismo in direzione sempre più NON DIRETTIVA e sovversiva  CRITICA DELLA SCUOLA TRADIZIONALE, rottura con i metodi educativi tradizionali con esiti di tipo rivoluzionario sul piano socio-politico CARL ROGERS o Estensione della tesi della TERAPIA CENTRATA SUL CLIENTE in campo pedagogico o Raggiungimento di modalità di apprendimento sovvertite rispetto alla tradizione o L’insegnante non deve imporre contenuti precostituiti, né interrogare o Deve solo presentare i temi o Gli studenti dovranno lavorare di gruppo PAULO FREIRE o Fondatore del Movimento brasiliano di educazione popolare (Pedagogia degli oppressi) o La PEDAGOGIA DELL’OPPRESSO si articola in: o Presa di coscienza della propria condizione o Processo di permanente liberazione attraverso un’educazione libertaria centrata sul DIALOGO o RIFORMA BOTTAI  la riforma Gentile venne poi percepita come eccessivamente letteraria, filosofica, aristocratica, elitaria o CARTA DELLA SCUOLA (1939)  progettazione di una scuola AUTENTICAMENTE POPOLARE  Istruzione elementare per tutti  Scuola media unica  Istruzione secondaria immutata  Incremento dell’uso dei mezzi di comunicazione di massa  Associazione tra dimensione dello studio e del lavoro (piccola apertura a suggestioni attiviste) LOMBARDO RADICE: TRA NEO-IDEALISMO E ATTIVISMO o Più attento ai problemi scolastici e alle nuove metodologie o Accoglie l’eredità delle SCUOLE NUOVE attuandola in Italia con la “SCUOLA SERENA” o Continuità tra la famiglia e l’istituzione educativa o Valorizzazione dell’attività e dell’esperienza artistica o Principi di serenità, equilibrio, attività JACQUES MARITAIN: LA PEDAGOGIA CATTOLICA o Necessità di una FONDAZIONE PEDAGOGICA DELLA FILOSOFIA o L’educazione ha il compito di guidare l’allievo nel percorso di CONOSCENZA DI SE STESSO  neotomismo, neoscolastica  recupero dell’UNITA INSCINDIBILE DELLA PERSONA UMANA  PERSONALISMO o La sua teoria pedagogica è influenzata da una concezione antropologica della filosofia per cui l’uomo sarebbe dotato di una SOVRAESISTENZA SPIRITUALE  DIFFERENZA TRA INDIVIDUO E PERSONA o Per tale ragione l’educatore deve avere rispetto per l’anima del fanciullo, deve guidarlo alla sua LIBERTÀ o Auspica una nuova democrazia ispirata a valori cristiani e cattolici o Non significa discriminare la MANUALITÀ, ma l’educazione professionale resta secondaria rispetto a quella LIBERALE Modifiche a livello strutturale Modifiche a livello metodologico IL PERSONALISMO IN ITALIA Le principali tendenze della pedagogia italiana dopo l’idealismo gentiliano: o Cristiano-cattolica o Socialista e marxista o Laica e democratica ATTIVISMO CATTOLICO  Rielaborazione dei principi dell’attivismo alla luce della dottrina cattolica o La spontaneità istintiva dell’attivismo viene intesa come SPONTANEITÀ RAZIONALE o Accanto al sapere e alla tecnica trova spazio la PAROLA EVANGELICA o SPIRITUALISMO PERSONALISTA  LUIGI STEFANINI o Ripresa del modello agostiniano (introspezione) o MAIEUTICA DELLA PERSONA  dall’INDIVIDUO ALLA PERSONA DON MILANI o Prospettiva meno teoretico-teologica, contraddistinta dall’impegno civile nell’educazione dei POVERI (scuola di Barbiana) o Lettera a una professoressa (1967)  atto di accusa nei confronti della scuola italiana o Messa in discussione dell’impianto classista della scuola italiana, che riproduce e consolida le diseguaglianze, impedisce la mobilità sociale, non fornisce i mezzi adeguati o “La scuola è come un ospedale che cura i sani e respinge i malati” CARATTERISTICHE COMUNI Rapporto tra istruzione ed educazione, individualizzazione dell’insegnamento, valorizzazione dell’alunno, il rapporto tra sapere e fare, il rapporto tra scuola e società PSICOPEDAGOGIA L’ATTENZIONE COS’È?  La capacità cognitiva di mettere a fuoco contenuti specifici e, all’opposto, inibire informazioni valutate come irrilevanti. - ATTENZIONE SELETTIVA: la metafora del sistema di filtraggio, selezione di informazione  DONALD ERIC BROADBENT o Il filtro opera sulla base delle FINALITÀ, dei COMPITI, delle ASPETTATIVE del soggetto - ATTENZIONE DIVISIVA: distribuita su più compiti  HIRST e KALMAR o L’attenzione è considerata come un sistema di ORGANIZZAZIONE DI RISORSE COGNITIVE che vengono dislocate in funzione della complessità del compito e delle istruzioni  es. il modello di TIM SHALLICE:  L’attenzione interviene nella selezione tra un processo cognitivo e l’altro qualora questi siano in conflitto tra loro (ATTENZIONE COMPETITIVA). Si tratterebbe di una scelta automatica predisposta dal SISTEMA ATTENZIONALE SUPERVISORE o Distinzione tra COMPITO PRIMARIO e COMPITO SECONDARIO LA COSCIENZA Metodologie e prospettive DI RICERCA: - Metodo dell’INTROSPEZIONE: proprio della psicologia sperimentale (fine Ottocento – inizio Novecento) - Legato alla consapevolezza del soggetto del lavoro psichico che stava eseguendo e che doveva raccontare - COMPORTAMENTISMO (fino agli anni Settanta circa): - Il metodo introspettivo non assicura oggettività - Attenzione nei confronti della dimensione oggettiva e pubblica, piuttosto che soggettiva - La coscienza non compare più come tema delle ricerche di psicologia - Ricerca CONTEMPORANEA: - La coscienza come SISTEMA DI CONTROLLO ATTENZIONALE delle operazioni mentali - PSICOLOGIA COGNITIVA sviluppa la distinzione tra PROCESSI COGNITIVI CONSCI E INCONSCI. Alcune operazioni non sarebbero manifeste e avverrebbero nel cosiddetto INCONSCIO COGNITIVO - LA PROSPETTIVA PSICANALITICA - Secondo FREUD la coscienza è assimilabile alla percezione, ossia alla capacità di recepire informazioni sensibili. Oltre a presiedere la facoltà di percepire essa è impegnata nel recepire gli stati interiori ed è in perenne conflitto con l’inconscio. LA MEMORIA COS’è?  definita generalmente come la STRUTTURA PSICHICA che conserva e organizza le informazioni. Gli studi hanno evidenziato l’esistenza di diverse tipologie: 1. memoria EPISODICA: riferita a specifici eventi ed esperienze, contiene informazioni spazio-temporali 2. memoria SEMANTICA: significato delle parole, i concetti e le formule 3. memoria DICHIARATIVA: ricordi che possiamo descrivere verbalmente e consapevolmente 4. memoria PROCEDURALE: inconsapevole, si utilizza quando dobbiamo fornire delle performance - MODELLO ASSOCIATIVO - il modello di HERMANN EBBINGHAUS  si propone di studiare la memoria come capacità pura, ossia non influenzata da informazioni pregresse  mette alla prova la capacità della memoria di ricordare informazioni neutre (PRESENTAZIONE SERIALE)  RIPETIZIONE e ASSOCIAZIONE facilitano la memorizzazione - MODELLO PLURI-COMPONENTI - La memoria non ritiene una traccia univoca, ma essa consta di differenti componenti - Suppone l’esistenza di due sistemi di codifica  SISTEMA VERBALE e SISTEMA PER IMMAGINI - MODELLO HIP (Human Information Processing) - La memoria come FUNZIONE PSICHICA ATTIVA e non come semplice contenitore di dati - Il modello prevede tre sistemi di memoria 1. Registro sensoriale (RS) 2. Memoria a breve termine (MBT) 3. Memoria a lungo termine (MLT) LE NEUROSCIENZE Basata sull’interazione tra BIOLOGIA e PSICOLOGIA, e l’apporto della TEORIA EVOLUZIONISTA e della CIBERNETICA ARNOLD GEHLEN: - l’uomo come ANIMALE INDEBOLITO, ossia bisognoso di un surplus di sforzo cognitivo a causa della sua INSUFFICIENZA BIOLOGICA. I suoi strumenti compensativi sono: o la TECNICA o il fenomeno dell’APPRENDIMENTO Conseguenze delle ricerche neuroscientifiche sulla PEDAGOGIA: - La pedagogia dovrà ideare percorsi formativi che favoriscono lo scambio e l’interazione tra patrimonio genetico e stimoli ambientali - Valorizzare le differenze del cervello umano - Prevenire la perdita di potenziale mentale offrendo un ambiente cognitivamente e affettivamente ricco fin dall’infanzia - Offerte formative per i PERIODI CRITICI, mirate a presentare ai bambini numerose e varie sollecitazioni - Dialogo tra pedagogia e didattica: l’ambiente influenza la formazione neurologica dell’individuo RS MBT Codifica Consolidamento Immagazinamento MLT Recupero o Gli stadi dello sviluppo cognitivo sono universali, sequenziali, determinati in parte da componenti biologiche. Il processo avviene secondo Piaget in maniera EMBRIONALE e si scandisce in 4 TAPPE: 1. STADIO SENSO-MOTORIO (0-2 anni) 1.1. riflessi innati quali la suzione, il rooting, i movimenti oculari e degli arti e i riflessi prensili  i primi schemi senso-motori 1.2. grazie alla ripetizione (reazioni circolari primarie) l’azione primaria si consolida  adattamento attraverso il susseguirsi di fasi di assimilazione e accomodamento; gioco di esercizio  sperimentare con il proprio corpo; egocentrismo radicale 1.3. reazioni circolari secondarie; interazione con l’ambiente esterno  il bambino diventa sempre più sociale 1.4. coordinazione e differenziazione mezzi-fine  compaiono i primi movimenti intenzionali diretti verso uno scopo; la nozione di oggetto inizia a consolidarsi; lo sviluppo dell’intelligenza senso- motoria consente al bambino di interrompersi e riprendere l’azione in qualsiasi punto intermedio 1.5. reazioni circolari terziarie; esplorazione e interazione attiva con il mondo esterno; capacità nel trovare soluzioni a piccoli problemi; prime relazioni triadiche 1.6. funzione simbolica; alla rappresentazione sensoriale cede il passo quella cognitiva; comparsa del gioco simbolico e della capacità imitativa; primo linguaggio verbale; acquisizione della permanenza dell’oggetto 2. STADIO PREOPERATORIO (2-7 anni) 2.1. fase preconcettuale, acquisizione di funzioni complesse come il linguaggio; egocentrismo intellettuale; animismo infantile; il gioco simbolico diventa la principale attività svolta dal bambino; forte attitudine all’imitazione dell’adulto; pensiero trasduttivo; non è ancora in grado di distinguere tra una classe di oggetti ed un unico oggetto 2.2. pensiero pre-logico intuitivo; incapacità di portare avanti due pensieri paralleli 3. STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-11 anni) Dall’animismo all’artificialismo (convinzione che tutte le cose siano il risultato dell’opera dell’uomo), pensiero induttivo; utilizzo dei simboli; acquisizione del principio di reversibilità e di conservazione dei materiali, delle quantità e delle superfici; acquisizione del concetto di causa ed effetto; transizione dall’egocentrismo intellettuale alla comprensione del punto di vista altrui (empatia) 4. STADIO OPERATORIO FORMALE (11-adolescenza) Animismo superato; acquisizione della capacità di attuare il gioco di linguaggio; sillogismo logico e pensiero deduttivo; il pensiero formale cede il posto all’immaginazione. - LEV SEMËNOVIČ VYGOTSKIJ o Metodologia e approccio:  Esponente della TEORIA SOCIO-CULTURALE che vede lo sviluppo della psiche guidato e influenzato dal contesto sociale. I concetti spontanei e quelli scientifici sono collegati e si influenzano reciprocamente. Ciò non sarebbe possibile senza l’interazione sociale e ambientale  Non vi sono stadi evolutivi (Piaget), bensì ÈTÀ STABILI ed ETÀ CRITICHE. Le prime sono contraddistinte da cambiamenti minimi. L’accumularsi di quest’ultimi genera il momento critico. Il corretto superamento della crisi provoca lo sviluppo cognitivo  Il lavoro non deve adeguarsi allo stadio di maturità del bambino (Piaget), ma alle sue POTENZIALITÀ  ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE:  La distanza tra il livello di sviluppo effettivo (che il bambino possiede nel risolvere un compito) e il livello di sviluppo potenziale (ciò che il bambino riesce a fare con un aiuto più esperto)  Ogniqualvolta si amplia la zona di sviluppo effettivo, si crea a sua volta una nuova zona di sviluppo prossimale. Il meccanismo si ripete attraverso una reazione a catena stimolata dall’interazione tra le persone.  Il METODO DELLA DOPPIA STIMOLAZIONE  consiste nel presentare agli allievi un problema al di sopra delle loro possibilità del momento ed osservare le loro reazioni  L’attenzione è posta sulle COMPETENZE ACQUISITE piuttosto che su quelle possedute o La SEQUENZA STIMOLO-MEZZO  Lo stimolo creato dall’uomo per indirizzare il comportamento verso una certa risposta (es. il linguaggio, un appunto, il lancio della monetina, il nodo al fazzoletto) o L’INTERIORIZZAZIONE è il passaggio dall’interpsichico all’intrapsichico. o La prospettiva globale di Vygotskij ha influenzato lo sviluppo della psicologia contemporanea e, in particolare di molte teorie importanti in ambito educativo quali: il modello ecologico e la teoria dell’attività. - JEROME SEYMOUR BRUNER o CULTURALISMO: considera l’importanza dei contesti sociali e culturali condivisi. Attraverso degli “AMPLIFICATORI CULTURALI” un soggetto può sviluppare e potenziare le proprie capacità. L’educazione avviene nell’INTERSOGGETTIVITÀ  Versante macro  cultura intesa come sistema di valori  Versante micro  influenza del sistema culturale su coloro che devono operare al suo interno o Lo sviluppo cognitivo non avviene attraverso una sequenza di stadi, bensì attraverso l’attuazione di una serie di STRATEGIE per risolvere determinati problemi. È un processo attivo basato sulla relazione tra i contesti socio- culturali e i sistemi simbolici. Ciò consente il passaggio da sistemi poveri a sempre più ricchi attraverso tre forme di rappresentazione della realtà, le quali non costituiscono una sequenza fissa:  RAPPRESENTAZIONE ESECUTIVA  apprendere agendo, conoscenza motoria caratteristica del primo anno di età (AZIONE)  RAPPRESENTAZIONE ICONICA  attraverso immagini e rappresentazioni mentali (IMMAGINE)  RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA  espressione della realtà attraverso segni e simboli convenzionali (LINGUAGGIO) o Esistono due tipi di funzionamento cognitivo, complementari ed entrambi necessari:  Pensiero logico-scientifico (o paradigmatico) permette di spiegare cosa succede attraverso delle proposizioni generalizzabili e oggettive della scienza.  PENSIERO NARRATIVO: permette di interpretare ciò che succede attraverso il punto di vista del sé (interpretazioni soggettive). TEORIE SULLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO - TEORIA DEL CONDIZIONAMENTO OPERANTE  BURRHUS FREDERIC SKINNER o Un soggetto impara a parlare mediante le sue interrelazioni con l’ambiente, tramite rinforzi e punizioni. I bambini, in particolare, grazie al condizionamento operante degli adulti - TEORIA DI PIAGET (dall’interno all’esterno) o Linguaggio autistico  linguaggio egogentrico  linguaggio sociale - TEORIA DI VYGOTSKIJ (dall’esterno all’interno) o Funzione interpsichica  funzione intrapsichica o Egli individua inoltre tre forme di linguaggio:  Interiore (abbreviazione, frammentarietà, condensazione, aggregazione, predicazione assoluta)  Parlato  Scritto (preciso e formale) - TEORIA INNATISTA  AVRAM NOAM CHOMSKY o L’acquisizione di una lingua è frutto di una facoltà per la maggior parte innata. L’indagine linguistica deve partire dalla grammatica mentale presente nel soggetto alla nascita. o Distinzione tra competence (capacità di generare e comprendere la lingua) e performance (reali manifestazioni linguistiche) - LA TEORIA DI RAY JACKENDOFF o Il pensiero può funzionare perfettamente senza linguaggio, ma quest’ultimo consente operazioni mentali più complesse. Dischiude nuove possibilità di riflessione ed espande i contenuti di pensiero (metaragionamento) - LA TEORIA DI ANDY CLARK o Il linguaggio è responsabile di alcuni caratteri distintivi del pensiero umano, come la capacità di dispiegare dinamiche cognitive di secondo livello: cioè l’autovalutazione, l’autocritica, le risposte correttive. - LA TEORIA DI FELICE CIMATTI o Vi è pensiero in quanto vi è linguaggio. Ciò che rende la mente umana unica è la funzione cognitiva del linguaggio. Ciò conferisce maggiore creatività e fantasia, e permette inoltre l’autocoscienza SVILUPPO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE NASCITA Pianto e mimica facciale FINE DEL 1° MESE Primi suoni vocalici INTORNO AL 4° MESE Prime consonanti INTORNO AL 7° MESE Lallazione TRA 18 E 24 MESI Esplosione del vocabolario (classe perno + classe aperta), linguaggio telegrafico LA COMUNICAZIONE NON VERBALE - CINESICA (MIMICA + GESTUALITÀ) o PAUL ELKMAN sostiene che alcune espressioni sono comuni a tutto il mondo - PROSSEMICA o Il valore comunicativo della disposizione dei corpi nello spazio fisico:  Distanza intima  Distanza personale  Distanza sociale  Distanza pubblica SVILUPPO PSICODINAMICO, EMOTIVO SOCIALE E MORALE LE TEORIE PSICANALITICHE Le teorie psicanalitiche hanno centrato il lavoro di ricerca sugli aspetti DINAMICI del comportamento umano, ossia fattori legati alle motivazioni piuttosto che ad aspetti cognitivi. - SIGMUND FREUD o La struttura tripartita dell’apparato psichico:  ES: livello originario, matrice, nucleo primitivo  PRINCIPIO DEL PIACERE  IO: parte conscia della personalità che si sviluppa in conseguenza dei bisogni dell’individuo che richiedono rapporti adeguati col mondo oggettivo della realtà  PRINCIPIO DI REALTÀ  SUPER-IO: rappresentante interiore dei valori etici e delle norme sociali  DIVIETI, PUNIZIONI, MECCANISMI DI DIFESA o Lo sviluppo della libido. Esso può avvenire in modo naturale, ma può essere anche soggetto all’interferenza della fissazione e della regressione:  Fase orale (0-18 mesi): suzione, introiezione  Fase anale (18 mesi – 3 anni)  Fase fallica (3-5 anni): si crea l’opposizione tra i due sessi. In questa fase Freud colloca il COMPLESSO EDIPICO  Fase di latenza (6-12 anni): sessualità sopita e spostata su attività ritenute più accettabili  Fase genitale (12-15 anni) - ERIK ERIKSON o Lo sviluppo psico-sociale (estensione della teoria di Freud che si soffermava solo sulla dimensione psico- sessuale)  8 stadi = 8 crisi:  Prima fase (0-1 anno/stadio orale): acquisizione di fiducia/sfiducia di base in particolare attraverso il rapporto con la figura materna  Seconda fase (2-3 anni/stadio anale): la seconda infanzia, autonomia/vergogna e dubbio  Sé SOGGETTIVO: il bambino capisce di avere una mente, diviene empatico, passaggio dall’intimità fisica a quella psichica  Sé VERBALE: manifestazione del linguaggio, del gioco simbolico e l’imitazione differita nel tempo AMBIENTE E RELAZIONI DI ATTACCAMENTO PROSPETTIVA ETOLOGICA  riconoscimento della componente biologica alla base del processo di attaccamento emotivo - KONRAD LORENZ o Le funzioni dell’istinto aggressivo (Il cosiddetto male. Per una storia naturale dell’aggressività):  Miglioramento della specie  Sopravvivenza  principio gerarchico - JOHN BOWBLY o Approccio ETOLOGICO:  L’attaccamento naturale e precoce tra il neonato e il caregiver è alla base di uno sviluppo normale  Il tipo di legame determina i comportamenti relazionali futuri (sicurezza di attaccamento e formazione di modelli operativi interni)  Attaccamento sicuro  Attaccamento insicuro - MARY AINSWORTH o La STRANGE SITUATION, per osservare due aspetti del comportamento del bambino:  La quantità del comportamento esplorativo  Le reazioni all’allontanarsi e al ritorno del suo caregiver o Sulla base del comportamento si classifica il pattern di attaccamento del bambino:  Attaccamento sicuro  Attaccamento insicuro-evitante  Attaccamento insicuro ansioso-ambivalente  Attaccamento disorganizzato - HARRY HARLOW o Studiò i meccanismi dell’attaccamento/separazione nelle scimmie rhesus - URIE BRONFENBRENNER o Rappresentante della scuola ECOLOGICA. Il modello ecologico intende l’ambiente di sviluppo del bambino come una serie di cerchi concentrici, legati tra loro da relazioni umane, sociali e ambientali: TEORIE DELLO SVILUPPO EMOTIVO CHE COS’È?  l’EMOZIONE è la reazione fisica e psichica con cui un soggetto risponde sia alle situazioni reali nelle quali viene a trovarsi, sia alle proprie elaborazioni mentali Generalmente le emozioni si suddividono in PRIMARIE (innate, universali, indipendenti dalla cultura) e SECONDARIE (date dalla combinazione di quelle primarie) - SILVAN TOMKINS o Emozioni primarie: vergogna, paura, disgusto, rabbia, angoscia, gioia, sorpresa, interesse o Individuazione di 4 modelli di ambiente emotivo genitoriale:  modello monopolistico: esperienza dominata da una singola emozione  modello intrusivo: vi è anche un’emozione meno rilevante  modello competitivo: possibile competizione tra aspetti della personalità dei genitori  modello emotivamente equilibrato - PAUL EKMAN  TEORIA NEUROCULTURALE o FACS (Facial action coding system): un sistema che analizza le espressioni facciali scomponendole in unità d’azione universali indipendentemente dalle differenze culturali o Display rules: le regole sociali di espressione delle espressioni - ALAN SOUFRE  TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE EMOTIVA o Lo sviluppo delle emozioni si articola in 8 stadi che vanno dall’eccitazione indifferenziata alla DIFFERENZIAZIONE delle emozioni:  primo stadio: precursori delle emozioni (es. sorriso senza valore sociale, pianto, dolore)  secondo stadio (fino al terzo mese): sviluppo della sensibilità alle stimolazioni, attività motoria e vocalizzi  terzo stadio (da 3 a 6 mesi): sorriso sociale, comincia la vita emotiva  quarto stadio (dai 7 ai 9 mesi): prima differenziazione delle emozioni  quinto stadio (dai 9 ai 12 mesi): periodo dell’attaccamento  sesto stadio (dai 12 ai 18 mesi): sperimentazione  Manifesti (immediati)  Latenti (rimossi)  Proattivi (interni)  Focali e diffusi (specifici e non specifici) - LA TEORIA DELLA MOTIVAZIONE UMANA  ABRAHAM MASLOW o La centralità del concetto di AUTOREALIZZAZIONE, elaborato sulla base della distinzione tra bisogno e pulsione. I bisogni, talvolta, richiedono un intervento cognitivo e dunque non si riducono necessariamente alle pulsioni di ordine fisiologico. o La PIRAMIDE DI MASLOW o Il soggetto pienamente autorealizzato (personalità integrata) presente determinate caratteristiche:  Tendenza alla riservatezza  Accettazione di se stesso e autonomia critica  Resistenza all’influenza esterna  Fiducia nelle proprie potenzialità  Capacità di stabilire legami affettivi profondi  Liberazione dai pregiudizi  Disponibilità al cambiamento TEORIE FATTORIALI - HANS EYSENCK o Propone un sistema teoriche che tende a fornire una spiegazione esaustiva della personalità globale, cercando di formulare delle leggi generali dello sviluppo e del comportamento o Prospettiva EREDITARISTA: le basi biologiche influenzano il temperamento e l’intelligenza o Eysenck Personality Questionnaire (EPQ): uno strumento di misura della personalità che si basa su tre fattori:  Estroversione-introversione: una misura dell’eccitabilità corticale  Nevroticismo: stabilità o instabilità emotiva, eccitazione autonomica  Psicoticismo: nozione complessa che comprende impulsività, irresponsabilità, autonomia, aggressività - RAYMOND BERNARD CATTELL o La personalità è ciò che può aiutare a predire il comportamento altrui e può essere descritta attraverso i tratti, ossia le strutture mentali dedotte dall’osservazione del comportamento o L’obiettivo è quello di giungere ad un modello strutturale e dinamico della personalità o La suddivisione dei tratti:  Comuni  Unici  Superficiali  Originari  Temperamentali  Dinamici  abilità TEORIA DEI “BIG FIVE” Il principale tra i modelli cosiddetti integrati, in quanto combinano due differenti approcci: o l’analisi fattoriale (Eysenck): caratterizza le differenze individuali attraverso analisi statistiche creatività o l’approccio lessicale: la TEORIA DELLA SEDIMENTAZIONE LINGUISTICA (Cattell), in cui il vocabolario della lingua comune viene inteso come un deposito di elementi in grado di evidenziare le differenze individuali Il termine “Big Five” deriva dall’individuazione di cinque grandi dimensioni lineari di personalità: 1. estroversione/introversione 2. gradevolezza/ostilità 3. coscienziosità 4. stabilità/instabilità emotiva 5. apertura all’esperienza TEORIA DEI COSTRUTTI PERSONALI  GEORGE ALEXANDER KELLY - La personalità è concepita come un organismo attivo, unitario e integrato in grado di proporre specifiche “costruzioni mentali” di cui comportamenti esteriori dell’individuo costituiscono l’esito - Per COSTRUTTO intende gli schemi che l’individuo elabora e codifica per conoscere gli eventi: o soni delle modalità di percezione, interpretazione, anticipazione o sono dinamici o sono astrazioni mentali assimilabili a unità centrali di significato - Il modello di Kelly mira a determinare le MODALITÀ dello sviluppo dei diversi sistemi di costrutti personali LOCUS OF CONTROL e TEORIA DELL’ATTRIBUZIONE - HEIDER: le persone interpretano il comportamento proprio e altrui stabilendo se la CAUSA del comportamento risiede nella persona [1] o nell’ambiente circostante [2] - ROTTER  locus of control interno [1]/ locus of control esterno [2] - WEINER  modello tridimensionale: locus of control, stabilità, controllabilità o Esistono nuovi processi di accudimento e di socializzazione che individuano nuovi compiti per l’adolescente:  Il processo di soggettivazione  Definizione dell’identità di genere, orientamento sessuale  Costruzione di nuovi legami esterni e relazioni “verticali” con “adulti competenti” TEORIE SULL’APPRENDIMENTO E STILI DI APPRENDIMENTO COS’È?  L’apprendimento è una modificazione del comportamento più o meno stabile che consegue o viene indotta da un’interazione con l’ambiente (stimolo-risposta-mutamento). Il comportamento umano non è predeterminato dall’eredità genetica, ma si modifica con l’esperienza. COMPORTAMENTISMO Per i comportamentisti l’oggetto della psicologia non può essere la mente, che è considerata una black box, ma il comportamento, ossia ciò che è osservabile e visibile  STIMOLO - RISPOSTA - CONDIZIONAMENTO CLASSICO  IVAN PAVLOV o Consiste in un processo di sostituzione dello stimolo, per cui uno stimolo neutro diventa capace di produrre la risposta originariamente prodotta dallo stimolo incondizionato - CONDIZIONAMENTO OPERANTE (o “strumentale”) o Nel condizionamento operante, a differenza di quello classico, l’individuo produce VOLONTARIAMENTE quella risposta  EDWARD THORNDIKE  apprendimento per PROVE ed ERRORI  Legge dell’esercizio: l’apprendimento migliora con la RIPETIZIONE  Legge dell’effetto: si tende a ripetere i comportamenti che producono un risultato vincente  BURRHUS SKINNER  SKINNER BOX: i premi (RINFORZO POSITIVO) e le punizioni (RINFORZO NEGATIVO) condizionano il comportamento COGNITIVISMO E COSTRUTTIVISMO Rifiuta le premesse teoriche del comportamentismo, privilegiando lo studio delle STRUTTURE di pensiero e non i dati immediatamente osservabili. L’apprendimento si configura dunque come un processo DINAMICO e non una pura accumulazione di informazioni (COSTRUTTIVISMO)  STIMOLO – MENTE - RISPOSTA - APPRENDIMENTO SOCIALE  ALBERT BANDURA o Il concetto di MODELING: l’apprendimento avviene attraverso l’osservazione e l’imitazione di un modello o Il concetto di SELF-EFFICACY: la convinzione nelle proprie capacità o Le ESPERIENZE di PADRONANZA sono le esperienze non troppo facili che stimolano l’apprendimento attraverso l’esperienza dell’insuccesso - APPRENDIMENTO PER INSIGHT  WOLFGANG KÖHLER o Significa individuare soluzioni creative, senza procedere per prove ed errori o La comprensione per intuizione produce una ristrutturazione concettuale dei dati di cui il soggetto disponeva sino a quel momento - APPRENDIMENTO PER MAPPE COGNITIVE  EDWARD TOLMAN o Un modo intelligente di servirsi della conoscenza spaziale o Teoria dell’APPRENDIMENTO LATENTE: non si traduce necessariamente in un comportamento, non necessita di ricompensa, può rimanere silente a lungo. - APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO o DAVID AUSUBEL: ciò che conta è la QUALITÀ dell’apprendimento. Solo l’apprendimento significativo, ossia in grado di mettere in campo processi cognitivi complessi, è degno di attenzione. L’apprendimento significativo, inoltre, avviene per scoperta (es. attività laboratoriali, strumenti applicativi ecc.) o JOSEPH NOVAK: individua nelle MAPPE CONCETTUALI lo strumento per generare apprendimento significativo o D. JONASSEN: di impostazione costruttivista, ritiene che l’insegnante debba essere un “facilitatore” - EXPERENTIAL LEARNING  DAVID KOLB o Si impara a partire dalla pratica attraverso un circolo di apprendimento esperenziale  Esperienza concreta  Osservazione riflessiva  Concettualizzazione astratta  Sperimentazione attiva GLI STILI COGNITIVI STILE GLOBALE - Parte dal generale per arrivare al particolare - Privilegia una visione d’insieme - Attribuisce maggiore importanza alla visione d’insieme piuttosto che ai dettagli STILE ANALITICO - Scorpora il generale in segmenti - Analizza ogni elemento - Elabora il segmento - Assembla i diversi segmenti per giungere ad una visione d’insieme STILE DIPENDENTE - Cerca di stare sempre con gli stessi compagni - Utilizza solo i propri materiali - Imita i comportamenti del gruppo - Ha bisogno di ricevere stimoli e indicazioni STILE INDIPENDENTE - Socializza con tutti - È in grado di utilizzare diversi materiali - Mantiene lo stesso comportamento in contesti o con gruppi diversi - Non cerca l’approvazione degli altri STILE VERBALE - Segue la lettura di un brano senza sottolineare o evidenziare - Per memorizzare utilizza il riassunto o la ripetizione orale - Associa a una parola una frase o un’altra parola STILE VISUALE - La sua attenzione è catturata dalla grafica e dalle immagini - Evidenzia le parti importanti di un testo - La memorizzazione è favorita da schemi, mappe, grafici - Associa ad una parola un’immagine STILE CONVERGENTE - Utilizza procedure e strategie già applicate in contesti simili - Richiama esercizi, procedure, attività scolastiche già affrontati - Tende a memorizzare STILE DIVERGENTE - Applica procedure e strategie non utilizzate - Recupera esperienze e conoscenze non necessariamente scolastiche - Crede nelle proprie capacità - Collega e raffronta le conoscenze STILE RISOLUTORE - Cerca soluzioni rapide in tempi brevi - Utilizza le conoscenze e le risorse a disposizione - Limita la soluzione al problema contingente STILE ASSIMILATORE - Ricerca una soluzione globale, che vada oltre il problema contingente - Sviluppa procedure articolate - Collega e raffronta problemi e soluzioni STILE SISTEMATICO - Ha bisogno di indicazioni complete, precise e chiare - È generalmente l’ultimo a consegnare una verifica o un lavoro - Parla poco - Chiede informazioni e chiarimenti STILE INTUITIVO - Interpreta facilmente un compito - Non necessita di indicazioni dettagliate - È rapido nell’eseguire e nel consegnare le verifiche e i lavori - Esprime ipotesi e congetture personali STILE IMPULSIVO - Prende la parola con facilità - Improvvisa le argomentazioni via via che procede all’esposizione - Risponde precipitosamente alle domande - Consegna rapidamente i lavori STILE RIFLESSIVO - Non prende la parola se non è invitato - Deve sentirsi sicuro e tranquillo prima di parlare - Teme di sbagliare - Necessita tempi di elaborazione lenti Secondo R. STENBERG gli stili cognitivi sono sostanzialmente tre: stile esecutivo, stile giudiziario, stile legislativo METODO FEUERSTEIN E MEDIAZIONE DIDATTICA - Le facoltà dell’individuo possono essere accresciute sia nell’età evolutiva che durante tutto l’arco della vita  PLASTICITÀ - I deficit cognitivi possono essere frutto di una deficienza culturale - Il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) bisogna rispettare tre vincoli: o Deve essere adeguatamente lungo o Richiede solo formatori esperti (metodo) o Un’ambiente favorevole e collaborativo COME INDIVIDUARE GLI STILI COGNITIVI? - Lavoro METACOGNITIVO da parte dell’insegnante: per individuare il proprio stile in modo da non condizionare la progettazione didattica - Individuare gli stili di apprendimento degli studenti: o Favorire la metacognizione dei ragazzi o Questionari mirati o Osservazione - APPROCCIO MULTISENSORIALE  VAK e VAKT - Il modello FELDER-SILVERMAN individua cinque stili di apprendimento: o Sensoriale/intuitivo o Visivo/verbale o Induttivo/deduttivo o Attivo/riflessivo o Sequenziale/globale GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO COS’È?  Un concetto molto ampio che ricomprende arredi e infrastrutture, ma anche approcci metodologico-didattici, strumentazioni e qualità delle relazioni per i vari attori. Per ambiente di apprendimento non si intende quindi solo il LUOGO FISICO (l’aula), ma anche lo SPAZIO MENTALE E CULTURALE, organizzativo ed emotivo/affettivo entro cui si svolge l’azione educativa. Negli ambienti di apprendimento sono generalmente presenti: - lo spazio fisico - gli attori - comportamenti e regole concordate - banche d’informazione (es. libri) - strumenti per l’elaborazione, la manipolazione, l’archiviazione di dati e di testi - le aree per presentare, conservare e manipolare i fenomeni (es. ambienti tecnologici di simulazione) - elementi di costruzione - gli strumenti dell’insegnante (es. test, schede di valutazione) - i set per l’esplorazione e la ricerca ipermediale, browsing - la telematica AMBIENTE DI APPRENDIMENTO COSTRUTTIVISTA - lo spazio fisico assume un ruolo centrale, tanto da poter essere considerato un secondo insegnante - la MULTIMEDIALITÀ: oltre che un semplice strumento di insegnamento-apprendimento, l’utilizzo delle tecnologie informatiche nella didattica può essere considerato come un vero e proprio ambiente di apprendimento entro il quale rimodulare le forme, le modalità e i contenuti di un insegnamento di stampo costruttivista. Non basta però attrezzare le aule con strumenti informatici per innovare l’ambiente di apprendimento, ma è necessario che i docenti utilizzino le tecnologie informatiche in funzione della propria didattica disciplinare.  Proiezione dell’ideale dell’Io sul leader  Identificazione con il leader  Minor funzionamento dell’Io  Emersione dei bisogni primitivi  Regressione di gruppo  Sviluppo di relazioni oggettuali primitivi o La teoria di WILFRED BION  Assunto di dipendenza  Assunto di lotta-fuga  individuazione del nemico esterno  Assunto di accoppiamento o LA TEORIA DEL GRANDE UOMO  Afferma che il successo di un leader dipende dal possesso di una serie di TRATTI interni e stabili:  Estroversione  Dominanza  Mascolinità/femminilità  Intelligenza (cognitiva ed emotiva) o LA TEORIA SITUAZIONALE  Il fenomeno della leadership è legato al CONTESTO, ossia della situazione in cui si trova un gruppo o L’APPROCCIO TRANSAZIONALE  Integra la teoria del grande uomo con l’approccio situazionale. Si focalizza sulla relazione bidirezioniale tra leader e componenti del gruppo o Il POTERE  di ricompensa, coercitivo, legittimo, di esempio, di competenza - La nozione di GRUPPO o Gruppi formali: si formano sotto un’egida istituzionale o Gruppi informali: aggregazioni spontanee  l’appartenenza a un gruppo influenza il concetto di IDENTITÀ SOCIALE  teoria dell’identità sociale (SIT) o Caratteristiche del GRUPPO PSICOLOGICO  Definizione di un obiettivo comune  È psicologicamente significativo per i suoi membri  Produce regole, criteri e credenze  Influenza atteggiamenti e comportamenti  Si basa sull’interdipendenza dinamica dei partecipanti o Proprietà POSITIVE del gruppo sociale  Cooperazione  Coesione  leadership o Proprietà NEGATIVE del gruppo sociale  Depersonalizzazione  Diffusione di responsabilità  Bullismo  Group thinking, riduzione del contraddittorio - La nozione di CAMPO  KURT LEWIN o Il campo psicologico dell’individuo si struttura in tre zone concentriche i campi psicosociali:  Lo spazio di vita, in cui si collocano la persona e la rappresentazione logica del suo ambiente  La zona di frontiera: collocata tra lo spazio di vita e l’ambiente esterno  La zona esterna: ai primi due campi, dove si collocano tutti i fatti che non interagiscono con il mondo psicologico della persona o Per Lewin il gruppo è una Gestalt, una totalità dinamica che non corrisponde alla somma dei suoi membri e la sua essenza non è data dalla somiglianza tra i suoi membri, bensì dalla loro interdipendenza. LA RELAZIONE EDUCATIVA COS’È?  La relazione può essere definita come il legame, il rapporto esistente tra persone, o cose, o fenomeni. Oltre alla relazione Io-Tu, Io-mondo, vi è anche la relazione dell’Io con se stesso. L’IDENTITÀ di ognuno si forma in virtù della relazione, del vincolo e dei condizionamenti che si stabiliscono sia con gli altri individui sia con l’ambiente che ci circonda. - RELAZIONE/COMUNICAZIONE o PAUL WATZLAWICK: non si può non comunicare. Tutto il comportamento umano è comunicazione e tutta la comunicazione influenza il comportamento umano o ZYGMUNT BAUMAN: il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione. Uno dei prerequisiti di un buon comunicatore è la sua capacità di saper ascoltare (ASCOLTO ATTIVO) o APPROCCIO SISTEMICO  Il modello sistemico intente la realtà o meglio ogni essere o organizzazione come un sistema organico composto da parte integranti, che vive in relazione con contesti più ampi che a loro volta costituiscono sistemi.  PENSIERO DELLA COMPLESSITÀ  EDGAR MORIN  Intende la realtà come composta da relazioni. Il pensiero complesso cerca di misurarsi con l’unità molteplice di tali relazioni.  Le caratteristiche di un APPROCCIO EDUCATIVO DI TIPO COMPLESSO:  Contesto  Globale (le relazioni tra tutto e parti)  Il multidimensionale (le unità complesse come l’essere umano o la società) - MODELLI EDUCATIVI o Adultocentrismo (fino al XV secolo) o Puerocentrismo (a partire dal XVI secolo) o Relazionalità educativa: l’approccio attuale tenta di considerare il rapporto tra educatore ed educando come un rapporto dialogico di reciprocità educativa METODOLOGIE E TECNOLOGIE DIDATTICHE L’OFFERTA FORMATIVA E LA PROGRAMMAZIONE PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) strumento di programmazione e gestione interna 1. PROGRAMMAZIONE D’ISTITUTO: analisi del territorio condotta dal Consiglio d’Istituto che poi viene inoltrato al Collegio dei docenti. Acquisire e valutare informazioni circa gli spazi, il personale, i materiali, il numero di alunni ecc. 2. PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA: traduce le finalità educative in obiettivi generali (educativi e didattici) 3. PROGRAMMAZIONE DIDATTICA: compete al Consiglio di classe, analisi più realistica della situazione, definizione degli obiettivi, scelta degli strumenti e delle procedute di verifica 4. PROGRAMMAZIONE CURRICULARE: quota obbligatoria DPR 275/1999 + quota riservata AMBITI DI INTERVENTO - Revisione degli obiettivi educativi e formativi generali in coerenza con i nuovi dettami della L. 10772015 - Predisposizione del curriculo verticale, linguistico, matematico, tecnologico ecc. - Progettazione di attività didattiche curricolari ed extracurricolari - Individuazione dei criteri per il riconoscimento crediti e per il recupero dei debiti - Individuazione del fabbisogno dei posti comuni e di sostegno - Percorsi di continuità e orientamento - Valorizzazione del merito e attuazione del principio di pari opportunità PROGRAMMAZIONE Obiettivi; contenuti; metodi; valutazione (processo ciclico) STRUTTURA Sulla piattaforma SIDI, 5 sezioni (dopo la nota MIUR 17832 del 2018) 1. La scuola e il suo contesto 2. Le scelte strategiche 3. L’offerta formativa 4. L’organizzazione 5. Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione ATTUAZIONE VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO UdA (Unità di apprendimento)  riforma MORATTI Rispetto all’UD si apre maggiomente alla personalizzazione dei percorsi formativi SOMMINISTRAZIONE - Prove semistrutturate - Prove strutturate - Prove orali VALUTAZIONE - Normativa - criteriale METODI, METODOLOGIE E TECNICHE DIDATTICHE METODOLOGIA DIDATTICA DIDATTICA Una scienza dell’educazione METODO INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO - Metodi imitativi - Metodi intuitivi - Metodi associativi - Metodi cognitivo-adattivi (Piaget, Bruner, Ausubel) - Metodi euristici - Metodo analitico - Metodo globale - Metodo naturale o spontaneo - Metodo direttivo - Metodi trasmissivo- espositivi (o cattedratici) - Metodi attivo-operativi (di matrice attivistica) - Metodi sistematico- programmati - Metodi euristici o della ricerca LEZIONE FRONTALE - Vantaggi: permette di trasferire i contenuti in maniera consequenziale e di mantenere un maggior controllo degli allievi - Svantaggi: impossibilità di verificare il feedback dell’apprendimento STRATEGIE DIDATTICHE EPISTEMOLOGIA E FUNZIONI Pone al centro l’interazione tra il soggetto che apprende e i contenuti di apprendimento (scienza della relazione educativa) - Didattica motivazionale - Individualizzazione dell’insegnamento - Personalizzazione educativa - Didattica per competenze - L’istruzione programmata - La didattica modulare - La didattica per concetti e la mappa concettuale - La didattica metacognitiva - La didattica ludica - Lavoro di gruppo INCLUSIONE SCOLASTICA BES (Bisogni educativi speciali) D.M. 27-12-2012 ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA - Visione documenti clinici - Confronto con famiglia e terapisti - Raccolta informazioni dai docenti - Raccolta materiale scolastico APPROCCI DIDATTICI E METODOLOGICI SVANTAGGIO DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DISABILITÀ (L. 104/92) linguistico Disagio comportamentale relazionale Socio-culturale Socio-economico DSA Deficit del linguaggio ADHD DOP Altri disturbi evolutivi (D.M. 27-12-2012) Psico-motoria Sensoriale Disturbi neuropsichici Pluridisabilità Dislessia – Disgrafia – Disortografia – Discalculia – Comorbilità (L.170/2010) Deficit dell’attenzione – iperattività - impulsività Prevede SOSTEGNO Basil Bernstein: “codice linguistico ristretto” e “codice linguistico elaborato” Distinzioni concettuali: menomazione, disabilità, handicap INDIVIDUAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI BES ICF (2001) ICD (International Classification of Disease) ICIDH (International Classification of Impairments, Disabilities and Handicaps) ICIDH-2 PARTE PRIMA - Funzioni corporee - Strutture corporee - Attività e partecipazione PARTE SECONDA - Fattori ambientali - Fattori personali ICF-CY PDP PEI Individualizzazione e personalizzazione della didattica  PDP – PEI - PEP DEVIANZA E DISAGIO MINORILE - CONSUMO DI DROGHE, ALCOOL E DIPENDENZE o Tre modelli fondamentali di prevenzione:  Modello “informativo”, quello più tradizionale basato su una corretta informazione  Modello della “drug education”  Modello dell’«educazione sanitaria» - BULLISMO  Un comportamento aggressivo ripetuto nel tempo contro un individuo con l’intenzione di ferirlo fisicamente o moralmente (Linee Guida del Consiglio d’Europa per la definizione delle strategie nazionali di protezione dei bambini dalla violenza) o Bullismo diretto o Bullismo indiretto  cyberbullismo o Si possono individuare tre tipologie di bullo:  Bullo dominante  Bullo gregario  Bullo vittima o Normativa di contrasto e le Linee di orientamento:  Linee di orientamento per il contrasto al bullismo (nota MIUR n.2519/2015)  Linee di orientamento per azioni di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo del 2015  Il Piano Nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola del 2016  L. 71/2017  Legge sul cyberbullismo L. 29-5-2017 n.71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo  Piattaforma Elisa  Associazionismo educativo LA DIDATTICA PER I BISOGNI DI TUTTI E DI CIASCUNO - MEDIATORI DIDATTICI  strumenti che consentano di mediare tra la realtà e l’alunno per facilitarne la rappresentazione. Elio Damiano li definisce come ciò che agisce da tramite tra soggetto e oggetto nella produzione di conoscenza. Caratteristica di tutti i mediatori è la RELATIVITÀ in quanto ciascuno di essi ha una sua modalità di richiamare la realtà ma nessuno di per sé è sufficiente per comprenderla appieno. Si distinguono in differenti tipologie: o Attivi  learning by doing o Iconici  immagini, disegni, foto ecc. o Analogici  gioco, simulazione ecc. o Simbolici  codici di rappresentazione universali e convenzionali DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA Finalizzata a favorire l’apprendimento seguendo le peculiarità dello studente verso il perseguimento di obiettivi comuni alla classe DIDATTICA PERSONALIZZATA Con obiettivi, contenuti e attività previste specificamente per il singolo alunno DIDATTICA INTEGRATA Equilibrio tra il singolo e il gruppo attraverso una fusione dinamica di strumenti individuali e personali nel contesto classe. L’integrazione si ha quando la diversità è accettata e valorizzata come arricchimento per tutti. La didattica dell’integrazione non può non tener conto del corpo VALUTAZIONE LE PRINCIPALI TEORIE PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DEI PROCESSI FORMATIVI - VALUTAZIONE  rappresenta il confronto tra i risultati e gli obiettivi prefissati, tra eventi osservati e aspettati, tra le potenzialità che si hanno alla partenza del percorso e i risultati ottenuti alla fine. La valutazione è: o iniziale (per motivare, aiutare, sollecitare, identificare i bisogni), o intermedia (per recuperare, sostenere, approfondire, modificare il percorso didattico adattandolo alle esigenze che via via possono emergere), o finale (è la ratifica del percorso formativo per prendere in considerazione l’efficacia e l’efficienza dell’intervento didattico) - DOCIMOLOGIA  studia i metodi di verifica e i criteri di valutazione, in funzione dei processi formativi. I modelli teorici della valutazione si fondano su tre diversi approcci: o Funzionalista: riconducibile a TYLER, basato sulla necessità di progettare un piano educativo programmando obiettivi e contenuti; o Positivista sperimentale: nato in USA, secondo il quale i programmi sono articolati in obiettivi da raggiungere, mezzi con cui raggiungerli e risultati attesi; la valutazione verifica se gli obiettivi sono stati raggiunti; o Pragmatista-qualitativo: in opposizione al positivismo. Secondo SCRIVEN si compone dello stabilire i criteri, misurare le performance, punteggio, programmi ordinati per graduatoria, giudizio finale di sintesi; o Costruttivista: sintesi di più modelli, la valutazione è finalizzata allo sviluppo delle capacità del valutato. - La percezione del giudizio del docente valutatore può essere influenzata da fattori psicologici ed emotivi che producono gli effetti negativi descritti da G. DOMENICI: o Stereotipia: per cui il docente contamina il giudizio di una prova con quelli attribuiti alle precedenti o Effetto Pigmalione: Rosenthal e Jacobson lo definiscono effetto edipico della predizione o Effetto alone: si basa sulla buona impressione che l’insegnante ha dell’alunno e che può influenzare la valutazione
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