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Condorcet. Lo spirito generale della Rivoluzione francese. C. De Boni, Schemi e mappe concettuali di Storia Del Pensiero Politico

Riassunto schematico essenziale del libro di C. De Boni sulla vita e la politica del Marchese di Condorcet

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 18/09/2023

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Scarica Condorcet. Lo spirito generale della Rivoluzione francese. C. De Boni e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Del Pensiero Politico solo su Docsity! Condorcet. Lo spirito generale della Rivoluzione francese. C. De Boni sabato 15 ottobre 2022 16:35 1. IL PERSONAGGIO CONDORCET 11 ottobre 1972: l’Assemblea legislativa rende noto il comitato incaricato di creare la nuova costituzione dopo quella del '91. (dal 20 sett 1792 l’Ass legislativa sarà nota come Convenzione) Trai girondini coinvolti: Sieyès, Paine e Condorcet. Nonostante ciò, Condorcet non facilmente ascrivibile a una parte politica. Da quando entra in politica lo studio teorico e la politica in posizioni di responsabilità coincidono per lui. Con. È una voce talvolta critica nella rivoluzione, ma convinta della grande importanza progressista che sta attuando. 1.1 formazione e successo di un illuminista Cond Prerivoluzionario: Jean-Antoine-Nicolas Caritat, Marchese di Condorcet nasce a Ribemont nel 1743. Figlio dell'alta nobiltà. La famiglia lo voleva ecclesiastico. Va a studiare a Parigi nel 1757. Studia matematica. La matematica è trai suoi primi contenuti e scritti. (il primo nel 1765 a 22 anni) Negli anni '80 (1782) entra nell'Academie Francaise, di cui in seguito divenne segretario perpetuo, e iniziano i suoi scritti matematici importanti sul calcolo delle probabilità. Dal 1782. Deputato alla Legislativa e presidente dell'Assemblea, vi presentò la sua famosa Relazione sull'istruzione pubblica, testo base della pedagogia rivoluzionaria Poi fa il passo successivo: applicare la matematica alla politica fin dentro le sue fasi di processo decisionale "Saggio sull'applicazione dell'analisi alla probabilità delle decisioni prese a maggioranza di voti" 1785 Migliori tecniche elettorali e paradosso di Cond. Composizione ottimale delle assemblee ecc… È anche un frequentatore dei Philosophes parigini come D'Alambert, di cui sarà un protetto. (redigerà le voci dell'enciclopedie: monopolio e monopolista) Ha relazioni epistolari con Voltaire e Turgot, di quest'ultimo sarà amico e grazie a lui svilupperà le sue idee economiche.-> la necessità di avanzare verso il mercato libero. Fisiocrazia. Liberà=proprietà. Equilibrio tra ragione (verità) e volontà della maggioranza. Si applica alla teoria fisiocratica. Nel 1774 Turgot viene eletto ministro da Luigi XVI e Cond Diventa, su chiamata di Turgot stesso, ispettore delle monete (della zecca) Col successore di Turgot, Necker, Cond rassegna le dimissioni (Necker era nemico dei fisiocratici). Oltre a Turgot ha rapporti produttivi e polemici con Voltaire. Tuttavia, Cond negli anni ottanta è più interessato a farsi strada come illustre scienziato che come Philosophe. Ma dal 1786 la sua attenzione per la politica si accentua. (E si sposa con Sophie de Grouchy) Pubblica "Vie de Turgot" nel 1786. una biografia del maestro in chiave tipica dei philisophes: ragione, progresso, bene comune. E anche la dichiarata aspettativa di un cambio di politica del sovrano. Il progresso affidato al popolo illuminato. Da questo momento in poi il problema principale di Cond sarà assicurare un sistema utile per la partecipazione dei cittadini alla politica. Che concili verità di scelta a rappresentanza. Lo stesso anno 1786 pubblica "l'influenza della rivoluzione americana sull'europa". E pubblica anche due scritti epistolari tra lui e intellettuali cittadini americani. (lettere di un cittadino degli stati uniti a un francese; lettere di un borgese del New Haven a un cittadino della virginia [lettres d'un bourgeois]) In questi scritti sta il centro delle sue idee politiche: • La critica del potere legislativo diviso in più corpi (su modello inglese, camera dei lord e camera dei deputati: ma non è come ritornare alla società divisa in classi?) • La formazione di un sistema politico fondato sulla rappresentanza. 1.3. dagli atti preparatori ai primi anni della rivoluzione Opinione pubblica, scienza e istruzione hanno una finalità politica. Esse garantiscono l'elevazione culturale del popolo e Cond auspica che le decisioni vengano sempre da un popolo illuminato. l'istruzione pubblica dovrebbe essere per tutti, soprattutto per i gruppi subalterni (donne, poveri) Pensa a una scuola in 5 gradi: • Primaria • Secondaria • Istituti (i nostri licei) • Licei (università) • E infine la società nazionale delle scienze e delle arti che dirige tutto. La scuola è gratuita a tutti i livelli, ma non obbligatoria: ci sono le borse di studio per invogliare a studiare ai figli delle famiglie che non se lo possono permettere, perché servono per lavorare. Una delle materie principali dovrebbe essere l'educazione scientifica. Non gli piace il latino e la teologia nelle scuole. Cond è il primo ad affrontare il problema dell'istruzione in modo organico: non è sufficiente che i philosophes diffondano la conoscenza, serve un sistema dal basso. Questo progetto non troverà risalto immediato nella RIV. E la costituzione giacobina darà risalto alla obbligatorietà e alla gratuità della scuola, ma senza un’idea di scuola come strumento per ridurre le differenze sociali come Cond. 2.4 polemica contro i raggruppamenti di interesse. Sempre in lettres d'un bourgeois Cond critica i raggruppamenti dei vari Club contrapposti. l'esistenza stessa dei partiti è un ostacolo al dialogo politico. L'ideale sarebbe, per esprimere al meglio le problematiche della popolazione, la costituzione di partiti momentanei, ogni volta formati in base alle correnti e non stabili e fissi. Contro il personalismo della vita politica, quindi. Infatti, Cond si definiva "di nessun partito". 2.5 razionalismo ed empirismo In quanto razionalista aveva una visione manicheistica della religione, ostacolo all'esprit (in senso terreno) della RIV. Il cristianesimo ha cercato di impedire il progresso. Tuttavia, ammette che la religione ha contribuito a costruire una morale nei popoli. Quindi rivendica la libertà di culto. Che porta due obiettivi: • individuale: di libertà in generale • politico: che nessuna religione possa essere considerata di stato. 3. Fra democrazia rappresentativa e democrazia diretta. 3.1 la definizione della regola comune. Nell'Esquisse Cond suddivide la storia dell'uomo in 10 epoche. In essa un passaggio fondamentale è quando gli uomini decidono di riunirsi nella legge. E qui compaiono due elementi importanti per Cond: ragione e volontà. • Volontà-> espressa dalla maggioranza • Ragione-> viene prima di tutto e convince gli uomini che la regola comune, anche se va contro l'idea individuale, è necessaria, oltre che convincere gli uomini a non violare i diritti individuale in quanto maggioranza e basta. "lo spirito della RIV è l'amore per l'uguaglianza e l'indipendenza personale, l'odio di ogni autorità che presenti la minima appartenenza arbitraria o di perpetua, il desiderio di vedere tutte le nuove istituzioni favorire le classi più povere e più numerose, e quello di fraternizzare con gli uomini di ogni paese che amino la libertà, o che vogliano conquistarla." Il vero luogo in cui si incarna la volontà generale è il popolo riunito non l'assemblea rappresentativa. 3.2 controlli sul corpo legislativo. Bisognerebbe delegare ad un’assemblea rappresentativa solo quello che non comporta un pericolo per il popolo. Proprio a proposito della ragione, si preoccupa del problema di stabilire se una legge è necessaria prima di legiferare su di essa. Cond è uno di quelli che preme di più durante la RIV sulla necessità di mediare la scelta della democrazia rappresentativa con i meccanismi della democrazia diretta. La scelta popolare non dovrebbe esaurirsi nella scelta di un rappresentatore, ma dovrebbe continuare in una serie di meccanismi che limitano la personalizzazione della politica. Per tanto, È estremamente attendo alle procedure democratiche. 3.4 Dal voto censitario al suffragio universale. Sul diritto di voto Cond ha una grossa evoluzione durante la RIV: Prima pensava che il diritto di voto fosse dovuto solo ai proprietari (per questo il bisogno di estendere il più possibile la proprietà), questo perché la terra (fisiocratico) è la vera essenza dello stato. (e anche perché i poveri, non essendo indipendenti proprietari, finirebbero per esprimere non la loro volontà ma quella del proprietario) Poi cambia idea. Non fa proprie le critiche anti classiste di Robespierre, che vede il voto censitario come un mezzo di oppressione da parte dei più ricchi, ma anche lui si schiera a favore del suffragio universale: basta vere la cittadinanza francese e avere un domicilio stabile. (1792) Insomma, si limita a seguire il corso del dibattito, non offre particolari contributi. 3.5 sistemi e tecniche elettorali l'obiettivo di Cond è far si che i cittadini votino nel modo più funzionale, e per favorire la scelta dei candidati più illuminati. (ed evitare che i partiti si intromettano) Paradosso di Cond e la non transitorietà. Non è un esercizio matematico fine a se stesso: Capiamo il contesto. 2 cose differenziano il mondo del voto da quello a cui siamo abituati al tempo della RIV: • I voti sono quasi sempre all'interno di assemblee che si sciolgono una volta proclamati i risultati. • Ogni carica deve essere conseguita a maggioranza. Fin che si deve scegliere tra due rappresentanti, no problem. Quando si deve collocare più rappresentanti è un problema perché ogni singolo nome deve avere la maggioranza dei presenti e occorrono molti ballottaggi. Cond nota che questo è un inconveniente, perché il meccanismo non è così pulito nei fatti. (PARADOSSO DI COND)-> di fatto, come le eliminazioni, conta molto di più contro chi gareggi al ballottaggio che il tuo effettivo tasso di gradimento. 1 turno: gli elettori indicano i nomi di coloro che reputano degni della candidatura. 2 turno: ogni cittadino divide in tre gruppi i componenti della lista. Migliori, medi peggiori. Si prende in considerazione solo i primi e poi a cascata per riempire i buchi. È evidente che il meccanismo di Cond è complicato da attuare. Il suo progetto viene eclissato. Eppure, le sue osservazioni riguardano la democrazia dei giorni nostri quanto quella della RIV.
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