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Confronto Craig e de Salzmann, Prove d'esame di Architettura

Confronto sull'utilizzo della luce da parte di Edward Gordon Craig e Alexandre de Salzmann

Tipologia: Prove d'esame

2018/2019

Caricato il 29/08/2021

nuzzina96
nuzzina96 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Confronto Craig e de Salzmann e più Prove d'esame in PDF di Architettura solo su Docsity! Da = Accademia Belle Arti Y Bologna A c DS J > f Erika Nuzzo Regia Prof. Enrico De Feo Scenografia del Melodramma e del teatro musicale- II° B; Sessione estiva A.A. 2020/2021 LUCE EOMBRAA TEATRO Confronto tra l’utilizzo della luce e ombra nel teatro di Edward Gordon Craig e Alexandre Salzmann. QNDOAIUAWNLE Introduzione. Breve sviluppo della luce in teatro........................ 2 Edward Gordon Craig. La nascita di un Maestro. L’Amleto di Craig e Stanislavskij.. Alexandre de Salzmann. Il profeta della visione. Luce, Luminosità, Illuminazione. Una nuova era Confronto tra due innovatori. Indice Iconografico Bibliografia/Sitografi: posa in particolare sulla luce e la plasticità che questo elemento dona a tutto ciò che colpisce. Questa passione si dimostra di grande valore nello sviluppo della concezione che Craig ha per lo spazio scenico. Dopo il trasferimento nel 1893 ad Uxbridge e un matrimonio che si rivela fin da subito fallimentare, Craig comincia ad allontanarsi dal Lyceum Theatre, questo distacco dall’ambiente materno e quotidiano a cui era abituato il nostro giovane attore, lo porta ad incamminarsi su nuove strade che ben presto lo condurranno alla conoscenza di due artisti, William Nicholson e il fratello della moglie, James Pryde?, dai quali apprende l’importanza della grafica come mezzo espressivo. Craig rimane particolarmente colpito dalla xilografia! che tramite lo scavo del materiale, tende a creare una netta divisione tra pieno e vuoto, buio e luce, riducendo l’immagine ad una stilizzazione e permettendo una realtà più chiara e nitida di immediata lettura e di forte impatto. Questa nuova sperimentazione condurrà Craig a fondere l’ambiente del teatro e quello dell’incisione, dando infine alla luce, nel 1893, alla sua prima messa in scena, che lo vedeva nei panni di primo attore, ma soprattutto di direttore. Il debutto avviene con On ne badine pas avec l’amour di Alfred de Musset. Dopo questa prima esperienza come regista, Craig continua a recitare in compagnie minori, ma ottenendo ruoli di sempre maggior prestigio, sbocciando finalmente come attore non più schiacciato dal peso gravoso del nome della madre. Più i ruoli si susseguivano, più Craig inizia ad accorgersi dell’enorme distacco professionale che c’è tra lui e le stelle accecanti degli altri attori, come lo stesso Irving. In questo momento avviene una profonda scissione all’interno dell’attore che inizia ad indagare gli altri mestieri legati all'ambiente teatrale. Dovendosi confrontare costantemente con il modello di Henry Irving, e sapendo che non potrà eguagliare mai il maestro, Craig decide di abbandonare la recitazione definitivamente. Nonostante l’allontanamento dalle scene, Craig continua ad interessarsi al campo teatrale, concependo le future avanguardie che getteranno le basi per la regia che conosciamo oggi. In questo periodo fonda la rivista The Page, inoltre, nel 1899 viene fondata The Purcell Operatic Society, una compagnia che voleva riproporre al pubblico personaggi come Purcell, da cui prende il nome, ma anche Handel, Gluck ed altri celebri compositori. Il debutto della società avviene con Dido and Aeneas di Purcell. La direzione è totalmente affidata a Craig. Qui abbiamo il primo esempio di come la scena viene rivoluzionata, dimostrando una particolare attenzione per l’utilizzo delle luci, oltre che un interesse verso la scenografia e gli ? Nicholson e Pryde erano artisti grafici, pittori ed incisori di grande valore e riscossero molto successo grazie alla loro firma The Beggarstaff Brothers. ‘° Tecnica di incisione tra le più antiche, detta anche incisione su legno. $ La xilografia rappresenta il perfezionamento di un sistema assai antico di ricavare immagini mediante uno stampo in legno, con disegno in rilievo, colorato (o inchiostrato) e premuto contro una superficie (tessuti, cuoio, carta). elementi disposti sul palco, compresi gli attori, che non vengono più visti come una parte della rappresentazione, ma iniziano ad essere considerati parte della scena. Per la prima volta, ogni elemento è importante, ha lo stesso valore di un altro, per la prima volta esiste un tutt'uno. Il sapiente utilizzo di luce ed ombra è sicuramente riconducibile al tempo passato analizzando i maestri antichi, senza dimenticare il fondamentale peso che, lo studio della xilografia", ha avuto su Craig, portandolo a sviluppare una particolare attenzione per l’utilizzo delle ombre e dall’altra parte la luce. La stessa ombra che diventa elemento drammatico in scena, capace di evocare immagini, diventando esso stesso tridimensionale. La tecnica incisoria, è un tassello fondamentale nella vita di Craig e questa sua passione, anche se potremmo definirla al pari dei suoi lavori teatrali, si affianca a questi ultimi che dal 1900 al 1903, con Dido et Aeneas, Acis and Galatea e The Masque of Love, mostrano le evoluzioni registiche che vengono apportate assieme all’utilizzo della xilografia per creare i programmi. Successivamente a queste messe in scena, comincia a formarsi il Craig teorico, che nel 1905 esordisce con The Art of Theatre!. In questo scritto possiamo capire in maniera chiara come si presentava l’idea di regista, e di scena nella mente di Craig. Partendo da una breve sintesi che riguarda gli elementi che occupano il palco e a differenza di come si crede, si ritrovano tutti ad avere egual valore, fino a giungere alla figura del regista, nella sua definizione e nelle mansioni di cui si occupa. Possiamo vedere la messa in pratica delle sue teorie in I Guerrieri a Helgeland di Henrik Ibsen, purtroppo la messa in scena divide la critica, equesta delusione segna la partenza alla volta della Germania, dove finisce per trasferirsi nel 1904. Dopo essersi stabilito a Berlino, inizia la collaborazione con Otto Brahm, con cui allestisce Das Gerettete Veneding adattato da Hugo von Hoffmannsthal. In questo caso Craig, applica alla messa in scena le teorie che verranno espresse in The Art of Theatre, idee che non verranno totalmente accettate dal realistico Brahm, che alla fine farà a meno delle scene di Craig per rappresentare l’opera. Dopo questa disavventura, inizia un florido periodo per Craig, che oltre a esporre i propri bozzetti a Berlino, fa la conoscenza di Isadora Duncan', di cui si innamora follemente e con cui intreccia una relazione. Questa relazione permette a Craig di entrare in contatto con un’altra figura che avrà grande rilievo nella sua vita, Eleonora Duse. Infatti l’attrice, gli offre la possibilità di realizzare le scene di 1! Vedi immagine 1. 4° Un dialogo tra uno spettatore ed un regista. 1° Angela Isadora Duncan è stata una danzatrice statunitense, considerata una tra le più significative precorritrici della cosiddetta "danza moderna", che contribuì ad avviare. Rosmersholm di Ibsen, ma anche in questo caso la rappresentazione non riscuote il successo auspicato. Nonostante questo ulteriore fiasco, Craig si ritiene soddisfatto dell’allestimento, che per lui segna l’inizio di un nuovo tipo di teatro, dove il vuoto sostituisce il sempre più crescente numero di mobili e soprammobili che vengono utilizzati in scena per ricreare un’ambientazione realistica, che relega in secondo piano la parte psicologica e più interna dell’opera. Con Craig possiamo avere uno scorcio sull’interiorità dei personaggi, che tramite lo spazio non definito e la presenza di giochi di luce e ombra viene trasportata nella nostra realtà tridimensionale. Questo Amleto, si rivela essere una denuncia alla società che anche oggi ci circonda, una battaglia tra la superficialità e la frivolezza del mondo che si scontra con figure introverse e riflessive, che si ritrovano a dover abitare un mondo che si sta avviando verso un’inevitabile decadenza, sociale e culturale. Craig diventa il protagonista di questa vicenda, un sognatore, un rivoluzionario, bloccato in un contesto teatrale che non gli permette di esprimersi e di mostrare qualcosa di differente della realtà quotidiana, dal realismo che già abitualmente abbiamo davanti e sarebbe preferibile non ritrovare anche in uno spazio come il palco. 4. Alexandre de Salzmann. Il profeta della visione Alexandre Gustave de Salzmann nasce a Tiflis il 25 gennaio 1874. Suo padre, Albert Salzmann è un noto architetto russo e anche sua madre, Emilia Jirgens, è figlia a sua volta di un architetto. Il contesto familiare in cui il giovane Alexandre si trova a crescere, sicuramente influenzerà il suo percorso artistico!” L’ambiente familiare lo porta, nel 1898, dopo la morte del padre, a trasferirsi a Monaco di Baviera, dove si iscrive all'Accademia di Belle Arti al corso del pittore simbolista Franz von Stuck!9. In quegli anni Monaco diventa il crocevia di avanguardie e sperimentazioni che toccano vari campi artistici, dalla pittura fino ad arrivare alla danza ed il teatro. Questo centro nevralgico di produzione artistica risiede nello Schwabing, il Quartiere Latino di Monaco. E proprio qui che Salzmann entra in contato con altri illustri nomi: nel 1896 si iscrive al suo stesso corso Kandinsky, con cui allaccia un forte rapporto. Non si può dire che sia andata allo stesso modo all’arrivo di Paul Klee che non parteciperà molto alla vita accademica, finendo per ritirarsi definitivamente e lasciare Monaco nel 1901. In questa fervente metropoli Salzmann incontra anche Thomas e Olga de Hartmann, coppia che si rivelerà estremamente importante e fondamentale, durante il percorso artistico che sia Alexandre che sua moglie Jeanne intraprenderanno alcuni anni dopo. Monaco si presenta come un unico corpo che porta dentro di se tutte le arti, non solo facendole coesistere, ma facendo si che si compenetrino tra loro e diventino un tutt'uno. Da questo insieme nasce la rivista satirica, che meglio rappresenterà questo matrimonio tra le varie discipline, “Juden”, per cui Salzmann realizzerà alcune copertine?°, affermandosi fin da subito come abile pittore. Nel 1901 viene fondata da Kandinsky, Salzmann e altre importanti figure?! Phalanx, una piccola associazione privata di espositori, con annessa una scuola d’arte. Questa iniziativa serviva per aiutare i giovani artisti nel loro percorso, permettendogli di esporre le proprie opere e frequentare un’ambiente brulicante di stimoli differenti. Grazie a questo ambiente anche Salzmann diventa partecipe delle numerose proteste che vogliono rinnovare l’ambiente teatrale e che presto daranno vita, precisamente nel 1908, al Teatro degli Artisti. Nel 1911 Salzmann si trasferisce a Hellerau dove fonda la scuola Jaques-Dalcroze?, con cui collaborerà, assiema ad altre due figure rilevati, Adolphe Appia” e Heinrich Tessenow”*. Questo sodalizio porterà alla realizzazione del cuore dell’istituto di Hellerau, ovvero la sala principale” in cui il sistema di Salzmann e l’architettura essenziale e scarna di Appia e Tessenow si ‘8 Anche le marionette che la madre di Salzmann utilizzava per intrattenere lui e i fratelli torneranno nella carriera dello scenografo durante l’attività al Munich’s Marionette Theater. 1? Franz von Stuck (Tettenweis, 23 febbraio 1863 — Monaco di Baviera, 30 agosto 1928) è stato un pittore simbolista-espressionista, nonché scultore, illustratore e architetto tedesco. ?Vedi immagine 3. 2: Gli scultori Hecker e Hiîsgen e lo scenografo Stem. 2 Émile Jaques-Dalcroze, pseudonimo di Emile Henri Jaques (Vienna, 6 luglio 1865 — Ginevra, 1° luglio 1950), è stato un pedagogo e compositore svizzero. La sua importanza risiede in particolare nello sviluppo dell'euritmica, un metodo per insegnare e percepire la musica attraverso il movimento. ® Adolphe Frangois Appia (Ginevra, 1° settembre 1862 — Nyon, 29 febbraio 1928) è stato uno scenografo svizzero. ** Heinrich Tessenow (Rostock, 7 aprile 1876 — Berlino, 1° novembre 1950) è stato un architetto e urbanista tedesco. 25 Vedi immagine 5. 10 sposano alla perfezione creando un parallelepipedo ininterrotto capace di subire modifiche e variazioni a seconda dell’utilizzo. Questa struttura innovativa verrà definita da Paul Claudel? atelier, in quanto veniva visto come un laboratorio, in cui l’artista dell’avvenire avrebbe potuto compiere le proprie sperimentazioni. Un altro evento fondamentale nella vita di Salzmann è sicuramente l’incontro con la sua futura sposa, Jeanne Allemand, che conobbe nel 1911 e sposò l’anno successivo. Jeanne allieva di Jaques-Dalcroze, è già un’importante collaboratrice del maestro, e seguirà sempre Salzmann, ritornando assieme a lui a Mosca, dove Alexandre comincia il lavoro presso il Kamerny Theatre. Successivamente nel 1917, la coppia si traferisce a Tiflis, dove Alexandre rincontra Thomas ed Olga de Hartmann, i quali allievi di Gurdjieff””, decidono di presentare i coniugi Salzmann al maestro. Questo fortunato incontro porta Salzmann a lavorare a stretto contatto con Gurdjieff e a curare l’intero allestimento per La Lotta dei Maghi, un balletto “esoterico” che a causa dei numerosi ripensamenti e rielaborazioni non verrà mai presentato al pubblico. La guerra obbliga l’intera compagnia a cercare un altro luogo in cui continuare a crescere e a sperimentare. La scelta ricade sulla Francia, nello specifico su Fontainebleau- Avon, un borgo poco distante da Parigi, nel quale nell’ottobre del 1922 apre L’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo. Dopo un grave incidente automobilistico Gurdjieff decise di chiudere la scuola che fu venduta nel 1933, tesso anno in cui Salzmann contrae la tubercolosi, che lo portò alla morte il 3 maggio 1934. Alexandre Salzmann si presenta come una figura polivalente, un’amante dell’arte in tutte le sue discipline, uno studioso instancabile e un genio nel campo dell’illuminazione del XX secolo. * Paul Claudel (Villeneuve-sur-Fère, 6 agosto 1868 — Parigi, 23 febbraio 1955) è stato un poeta, drammaturgo e diplomatico francese. ? Georges Ivanovi® Gurdjieff (Gyumri, 14 gennaio 1872[1] — Neuilly-sur-Seine, 29 ottobre 1949) è stato un filosofo, scrittore, mistico e musicista maestro di danze armeno, di origine greco-armena. 11 6. Confronto tra due innovatori Dopo aver analizzato da vicino il percorso formativo e artistico sia di Craig che di Salzmann, possiamo intravedere in quest’ultimo l’erede di Craig. Nonostante Alexandre apprezzi la semplificazione della scena del maestro, ne critica la ricostruzione basata sulla linea verticale e la visione della scena come una serie di quadri. Nonostante Salzmann apprezzi molto di più l’orizzontalità delle scene di Appia, un altro fattore che lo collega al teorico inglese è sicuramente l’utilizzo della luce partendo dal modello del teatro greco, che essendo all’aperto, presenta un'illuminazione naturale che non divide in maniera netta la platea dal palco. Come per Craig anche per Salzmann gli elementi della rappresentazione non posso distaccarsi l’uno dall’altro, ma devono amalgamarsi per creare un’opera unica, che non può privarsi di nessun elemento, e soprattutto in cui ogni componente presenta la stessa importanza degli altri. Craig rende la luce la rappresentazione dei sentimenti umani, mostrando esternamente ciò che non può vedersi, da qui Salzmann compie un ulteriore passo avanti, utilizzando la luce come parte vitale dell’allestimento, motore di vita e movimento dell’opera. Grazie a questi due maestri l’ambiente teatrale si evolve, la scenografia non è più solo una cornice priva di qualsiasi significato ed emozione, ma diventa parte fondamentale della rappresentazione, con la capacità di suscitare sentimenti tanto quanto l’attore. 14 7. Indice Iconografico 1- La tragedia di Amleto principe di Danimarca, xilografia eseguita da Edward Gordon Craig. 2- Amleto, Teatro d'Arte di Mosca, 1912, Edward Gordon Craig. 15 3- Copertina di Jugend, Alexandre de Salzmann 4- Illuminazione tradizionale del palcoscenico. 16
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