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CONFRONTO NOVELLE DI SER CIAPPELLETO E NASTAGIO DEGLI ONESTI, Appunti di Lingue e letterature classiche

Confronto, commento e analisi delle novelle del Boccaccio di Ser Ciappelletto e Nastagio degli onesti

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 23/05/2020

Alessandra______
Alessandra______ 🇮🇹

4.8

(4)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica CONFRONTO NOVELLE DI SER CIAPPELLETO E NASTAGIO DEGLI ONESTI e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! CONFRONTO TRA NOVELLE DI BOCCACCIO: SER CIAPPELLETTO E NASTAGIO DEGLI ONESTI 1. Confronta le tipologie di personaggi. In cosa sono diversi? Quali aspetti umani mostrano che non trovavi nella prima novella? Innanzitutto Ser Ciappelletto appartiene alla media borghesia, infatti appartiene alla classe mercantile, mentre Nastagio appartiene ad una ricca e potente famiglia di Ravenna. Il primo personaggio è dipinto con un alone cupo e sinistro, che lo rappresenta come un uomo dai più dispregiativi aspetti umani: è un ladro ed un falsario, nel suo lavoro di notaio e nel gioco; è malvagio, bugiardo, sperperatore di scandali, traditore ed omicida; è omosessuale (“ritenuto un vizio infamante”); è dedito ai piaceri del mangiare e del bere. Il secondo personaggio, invece, è rappresentato dai tratti tipici dell’ideale cavalleresco, ispirato al valore cortese (almeno nella prima parte della novella); di Nastagio è comunque evidenziato un suo vizio, che lo spinge a sperperare facilmente il denaro: questo, però, è approvato dal Boccaccio, il quale infatti crede che la nuova realtà del denaro possa conservare “il gusto della cortesia e del vivere splendido”. 2. Pensa a come è strutturata la novella e quale impatto può avere sul lettore. Suscita le stesse emozioni della prima novella? Boccaccio sembra quasi ammiri l’armonia delle dinamiche dell’inganno, “contemplando” l’intelligenza nella sua purezza, svincolata da ogni legame morale. In entrambe le novelle i personaggi, alla fine, grazie all’uso dell'intelletto che li porta ad escogitare una bugia sistematica, riescono, chi dai frati e chi dall’amata, a farsi onorare. L’oggetto della poesia del Boccaccio sembra quindi essere la virtù intesa nel senso di abilità a ricercare e fare con ogni mezzo il proprio utile. Tuttavia, rispetto all’altra novella, è evidente come l’ingegno sia usato in modo subdolo e malizioso nei confronti delle realtà morali; penso che questa scena vada oltre l’atmosfera comica de “Nastagio degli onesti”, dove il giovane attua un piano ingannevole esclusivamente a fini amorosi. Inoltre nella novella di “Ser Ciappelletto”, quest’ultimo ha attuato un’astuzia quasi demoniaca volendo dimostrare la sua arte (era notaio) di controllare e schernire gli uomini senza una ragione determinata, ma quasi per un suo compiacimento personale. Invece, ne “Nastagio degli Onesti”, il giovane sfrutta il suo ingegno per raggiungere il suo scopo (l’amore della donna amata). 3. Spesso le novelle di Boccaccio si possono definire ‘divertenti’. Quale delle due novelle lo è di più? Motiva la tua risposta. Cerca l'etimologia della parola divertire e prova a spiegare se c’è un nesso tra questa parola e il Decameron. La novella di “Nastagio degli onesti” può sembrare più “divertente” di quella di “Ser Ciappelletto” in quanto in quest’ultima il linguaggio forte e rude del personaggio sembra “prosciugare” la comicità della narrazione, inoltre nella seconda parte del “Nastagio degli onesti” la struttura assume completamente una sfumatura ironica, sia nella visione soprannaturale della caccia infernale, che è finalizzata a contraddire completamente l’exemplum medievale (la donna non è punita per aver ceduto alla passione amorosa, ma per aver rifiutato l’amore dell’amante), sia nella scena finale, dove la figlia di Paolo Traversaro cerca precipitosamente le grazie di Nastagio. Bisogna comunque dire che in queste “scene divertenti” non si cade mai nella beffa, e inoltre la conclusione dell'inseguimento durante la visione soprannaturale della caccia infernale è descritta con crudo realismo. Divertiménto s. m. [der. di divertire]. – 1. ant. Allontanamento: le precauzioni sono ordinate al conseguimento del bene, e le deprecazioni ai d. del male (Segneri). Anche, digressione. 2. a. Quanto serva a divertire, cioè a sollevare l’animo dalle fatiche del lavoro e ad allontanare il pensiero dalle preoccupazioni quotidiane; quindi, passatempo, spasso, e talora anche piacere che distoglie da attività più serie; b. Il godimento stesso procurato da uno spasso; c. Persona che fa divertire; d. di tutti i compagni. -CIT.TRECCANI La definizione che ha un nesso più forte con il Decameron potrebbe essere quella che intende il divertimento come mezzo per allontanare il pensiero dalle preoccupazioni quotidiane: i giovani, infatti, raccontano le novelle liberamente, non seguendo i rigori della letteratura e non facendo caso alle norme morali e religiose tanto importanti nel medioevo; delineano quindi un’idea di letteratura del tutto laica e mondana. 4. Rispetto alla prima novella che hai letto, quali tematiche nuove riscontri? A differenza della precedente novella qui il furbo trionfa sullo sciocco: questo non è il Mondo dell’intelligenza, ma quello della frode e della cupidigia, dove si agisce senza alcun giudizio morale; questi atteggiamenti vengono rappresentati al meglio dal Boccaccio attraverso la spietatezza e la volgarità dei personaggi di Musciatto Franzesi e ovviamente
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