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confronto tra "villa Savoye" e la "casa sulla cascata", Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

confronto tra "villa Savoye" e la "casa sulla cascata" ricco di immagini schematico, ma ricco di informazioni.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 29/09/2020

ludovica-amato
ludovica-amato 🇮🇹

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27 documenti

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Scarica confronto tra "villa Savoye" e la "casa sulla cascata" e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Scheda di confronto fra “Villa Savoye” e la “Casa sulla cascata” Villa Savoye Villa Savoye, è una residenza costruita a Poissy, in Francia, tra il 1929 e il 1931 da Le Corbusier. Con questa costruzione, egli dimostra di aver raggiunto il suo linguaggio progettuale dei cinque punti. Tali punti sono: 1. I pilotis 2. Il tetto-giardino 3. La pianta libera 4. La finestra a nastro 5. La facciata libera La costruzione, presenta una pianta quadrata e appare come un assemblaggio di volumi geometrici puri, estraneo all’ambiente circostante, da cui emerge con voluta chiarezza. Le linee sono geometriche, pure ed essenziali, non è prevista alcun tipo di decorazione se non le forme candide e il contatto con la natura. Seguendo i 5 principi di Le Corbusier, l’architettura presenta i pilastri sottili a reggerla, pilotis, le grandi finestre a nastro poste lungo le pareti che permettono una grande luce naturale e nessuna distinzione tra ambiente interno ed esterno. In basso c’è un portico coperto sotto al quale si può accedere in automobile. Oltre al garage con tre posti macchina vi sono i servizi di lavanderia e un piccolo appartamento per l’autista. Dal portico si accede direttamente al primo piano mediante due rampe inclinate. Le pareti sono dispose in piena libertà, secondo le esigenze di progettazione dell’architetto. Dal grande soggiorno rettangolare si accede a una singolare terrazza a «L» invisibile da fuori perché chiusa su entrambi i lati dalle facciate. Un’ulteriore rampa conduce alla copertura piana del tetto-giardino, dove sono il solarium, lo stenditoio e il giardino pensile protetti dagli sguardi dal muro sagomato La luce è la vera protagonista di Villa Savoye tanto che l’edificio viene soprannominato “Le Ore Chiare”, pensato a misura d’uomo, per le sue esigenze quotidiane ma soprattutto spirituali. La villa venne abitata da subito ma dopo pochi anni iniziarono lamentele da parte dei coniugi per i primi accenni di degrado. La pioggia nell’atrio, l’umidità, il tetto non impermeabilizzato crearono dei problemi. Le Corbusier però rimase molto legato a questo suo capolavoro e continuava mostrarlo a giornalisti e studiosi come manifesto della propria poetica. Villa Savoye è dichiarata monumento storico. Manifesto dell’architettura moderna, razionalista. Casa sulla cascata La Casa sulla cascata è l’opera più celebre di Frank Lloyd Wright, costruita a Bear Run, in Pennsylvania, nel 1936 per il miliardario statunitense Edgar J. Kaufmann. L’inserimento nell’ambiente è straordinariamente armonioso, in quanto la struttura non si presenta come un corpo estraneo, ma, attraverso una serie di piani che si intersecano e protendono nel vuoto sopra la cascata, forma una sorta di organismo vivente. La costruzione è realizzata con semplici materiali del luogo, soprattutto pietra e legno. Tutti gli elementi verticali della casa, arretrati rispetto al torrente, sono costruiti in pietra locale con pietre leggermente in rilievo per conferire alla superficie dei muri un aspetto scultoreo, mentre tutti gli elementi orizzontali, i tre piani della casa protesi nel vuoto, sono in calcestruzzo. Le lunghe vetrate racchiudono lo spazio interno annullando il concetto tradizionalmente inteso di finestra e liberando la visuale verso la natura circostante. Secondo le regole dell’architettura organica, gli spazi interni sono estremamente liberi. Il cuore è l’enorme soggiorno vetrato che, tramite scale, affacci e terrazze, si apre sul bosco e sulla cascata in un abbraccio naturale. Le sporgenze e le rientranze sono determinate dalla preesistenza di un albero che non si voleva abbattere o dalla necessità di affacciarsi sul torrente; così natura e architettura si incontrano senza mai scontrarsi. Gli ambienti abitabili, spaziosi e colmi di luce, si affacciano sul torrente. Il primo piano si apre su tre direzioni diverse, con terrazze che portano all'esterno in due direzioni: la prima da sul lato a monte, la seconda sovrasta le rocce e la cascata. Le camere al piano superiore hanno ciascuna una terrazza e così anche lo studio e la camera a galleria del terzo piano danno su una terrazza esterna. Tutti gli elementi della costruzione rimandano alla natura come le superfici vetrate che richiamano al cristallino del torrente o come le zone d’ombra generate dai vari terrazzamenti che rimandano ai boschi. Manifesto dell’architettura organica, cioè si ispira alla natura cogliendone il lato armonico e organico
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