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Conseguenze della Prima Guerra Mondiale_ Capitolo 5, Appunti di Storia

conseguenza sociali, economiche e politiche della prima guerra mondiale in Europa e nel mondo

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 21/06/2021

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Marco_0000 🇮🇹

4.3

(24)

24 documenti

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Scarica Conseguenze della Prima Guerra Mondiale_ Capitolo 5 e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 5 PARAGRAFO 1 La Grande Guerra aveva notevolmente mutato la scena mondiale: quattro imperi (tedesco, austro- ungarico, russo, ottomano) erano scomparsi, l'Europa si era fortemente indebolita e gli Stati Uniti emergevano come potenza mondiale. Il presidente americano Wilson propose di ridefinire i rapporti internazionali; per far ciò elaborò un programma in 14 punti che prevedeva un nuovo sistema di relazioni fondato sulla cooperazione fra stati, sul principio di nazionalità (strettamente connesso con il principio di autodeterminazione dei popoli e quindi liberato da qualsiasi tendenza imperialistica) e sul riconoscimento dei diritti inviolabili dell'umanità. Propose la rimozione delle barriere doganali, la libertà di navigazione su tutti i mari e la riduzione degli armamenti. A tutela del futuro assetto mondiale poneva una Società delle Nazioni, con il compito di risolvere le controversie internazionali. La Conferenza di pace si aprì a Versailles il 18 gennaio 1919; vi parteciparono 32 nazioni, con l'esclusione dei paesi vinti e della Russia. Nel corso dell'assemblea furono firmati 5 trattati di pace con le nazioni sconfitte (Germania, Austria-Ungheria, Bulgaria, Ungheria e Turchia). Alla Germania venne attribuita la responsabilità del conflitto (in particolare per volere della Francia e dell’Inghilterra che sperava nel sostegno francese per la spartizione delle terre in Turchia) e venne imposta una "pace punitiva" che prevedeva una serie di durissime condizioni. La cessione di tutte le colonie tedesche, la restituzione di Alsazia, Lorena e Saar alla Francia, la restituzione del territorio dello Schleswing alla Danimarca, la cessione dell’alta Slesia, della Posnania e del corridoio di Danzica alla Polonia. Il trattato impose poi alla Germania una sostanziale smilitarizzazione (riduzione esercito, eliminazione flotta e aeronautica, abolizione leva) e il pagamento di enormi danni di guerra (132 miliardi di marchi-oro in 30 anni). L'applicazione del principio wilsoniano dell'autodeterminazione dei popoli portò alla costituzione di vari stati indipendenti nei territori appartenuti ai grandi imperi multietnici; • con il trattato di Saint-Germain fu fondata la nuova repubblica d’Austria e la nuova repubblica di Ungheria. Trento, Trieste e Istria furono restituite all’Italia. Bosnia e Slovacchia andarono a formare la Cecoslovacchia. Transilvana e Benato vennero cedute alla Romania. Croazia, Bosnia, Slovenia, Montenegro e Serbia andarono a formare la Iugoslavia • la Polonia, la Finlandia e le province baltiche andarono a formare una cintura di nuovi stati-cuscinetto intorno alla Russia comunista; • al posto dell'impero ottomano sorse la Turchia, i cui territori si limitavano alla penisola anatolica. Venne infine costituita la Società delle Nazioni, un organizzazione sovranazionale con sede a Ginevra, composta da un’assemblea (tutti gli stati aderenti) e un consiglio (Stati Uniti, Italia, Francia, Inghilterra, Giappone + 4 a caso) e con il compito di garantire l'indipendenza e la sovranità di tutti gli stati membri. Il fatto che le decisioni dovevano necessariamente essere prese all’unanimità dagli stati membri e la mancanza di una forza militare che avrebbe potuto far rispettare le decisioni prese, indebolirono il nuovo organismo. Gli stati uniti uscirono dall’organismo nel 1920, seguendo una politica di isolazionismo. PARAGRAFO 3 La prima guerra mondiale modificò profondamente il contesto economico e sociale dei paesi belligeranti: • Con l’interruzione delle commesse statali, lo squilibrio fra la capacità produttiva delle fabbriche e la brusca contrazione della domanda innescarono una crisi economica; • Il ritorno dei combattenti che reclamavano un posto di lavoro e la diffusione di innovazioni tecnologiche (come la catena di montaggio, che permetteva alle fabbriche di ridurre i posti di lavoro) fecero aumentare la disoccupazione; • L’abbandono dei calmieri sui beni di prima necessità fecero aumentare i prezzi con il conseguente aumento del costo della vita. • Gli operai, di fronte al susseguirsi di licenziamenti, si riunirono in proteste sindacali per rivendicare un aumento salariale, una riduzione della giornata lavorativa e proposero l’autogestione degli impianti industriali (democrazia operaia); • Le campagne furono lasciate deserte a causa dei salari migliori proposti dalle industrie belliche. A fine guerra ci furono numerose proteste anche in campagna, che finirono con l’occupazione di terre; • I governi europei dovettero far fronte sia ai debiti di guerra nei confronti degli Stati Uniti sia alla spesa sociale, sempre più onerosa (finanziamenti di pensioni agli invalidi di guerra e alle famiglie dei caduti). L’economia americana assunse una posizione preminente nel sistema mondiale e la Borsa di New York diventò il centro finanziario più importante. • Per fronteggiare la spesa sociale e per risarcire debiti di guerra e di indennità, i governi decisero o di aumentare le imposte indirette (gravava sui ceti popolari e medi) o aumentare le imposte sui grandi redditi e patrimoni (gravava sugli industriali); • Nel corso del conflitto si innescò un processo di svalutazione monetaria. Per risollevare la situazione i governi dei paesi vincitori cercarono di stabilizzare i prezzi e di riallinearsi al Gold standard, che nel 1922 fu trasformato nel Gold exchange standard (che faceva riferimento alla sterlina, oltre all'oro); nel 1924 venne inoltre elaborato il cosiddetto piano Dawes, grazie al quale gli Stati Uniti fecero affluire in Europa un'enorme quantità di dollari sotto forma di prestiti a lunga scadenza e ridimensionarono l'entità delle riparazioni di guerra per la Germania. Conseguenze economiche: • Crescita dell’inflazione, cioè i prezzi aumentano • Aumento della disoccupazione • Problema del reinserimento dei reduci, in quanto erano stati sostituiti da altre persone • Conversione all’economia di pace, cioè tutte le industrie che erano state scelte per la produzione di materiale bellico devono tornare a produrre alla normalità. Ci furono molte chiusure di fabbriche • Debiti di guerra (i debiti creati verso gli stati uniti in cambio di materiale bellico) e indennità (cioè il risarcimento dello stato perdente allo stato vincente) • Pensioni di guerra, sussidi, a tutti gli ex-combattenti • Fine delle commesse belliche statali, cioè quando lo stato chiede alle industrie armi e sostentamenti Conseguenze sociali: • I reduci di guerra non trovano più un posto sociale. • Le donne che avevano ottenuto più diritti nel tempo di guerra lavorando in fabbrica, perdono lavoro e diritti • Paura della borghesia, che aveva paura di perdere il proprio potere con un alta inflazione e con la rivoluzione comunista Conseguenze politiche: • Fine di 4 imperi • Nascita di nuovi stati repubblicani • In alcuni stati, come Ungheria, Austria e Germania si verificano dei tentativi di rivoluzione comunista che falliscono, sostituiti da governi di estrema destra
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