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Il Periodo Vittoriano: Economia, Società e Cultura in Inghilterra e la Questione Meridiona, Tesi di laurea di Traduzione

Storia SocialeStoria Moderna EuropeaStoria Economica

Il periodo storico a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, caratterizzato da grandi cambiamenti economici, politici e sociali in europa settentrionale, con l'inghilterra in avanzata, mentre l'italia meridionale rimane sottosviluppata. La vita in inghilterra durante l'età vittoriana, il reform bill e i profondi cambiamenti sociali e culturali che ne seguirono. Inoltre, viene discusso il problema della 'questione meridionale' in italia, caratterizzato dall'arretratezza socioeconomica e la diffusione dell'emigrazione come unica speranza. Le difficoltà sociali, economiche e culturali in italia vengono descritte, con la mancanza di istituzioni adeguate e la dominanza di una classe agraria parassitaria.

Cosa imparerai

  • Che significa la 'Questione Meridionale' in Italia e come ha influenzato la società italiana?
  • Come la vita in Inghilterra è cambiata durante l'età vittoriana?
  • Come le istituzioni in Italia hanno contribuito alla diffusione della 'Questione Meridionale'?

Tipologia: Tesi di laurea

2018/2019

Caricato il 03/12/2019

martinam924
martinam924 🇮🇹

4.1

(8)

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Scarica Il Periodo Vittoriano: Economia, Società e Cultura in Inghilterra e la Questione Meridiona e più Tesi di laurea in PDF di Traduzione solo su Docsity! IL LIBRO CONTESTO STORICO- CULTURALE Il periodo storico è quello a cavallo fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. Un periodo di grandi cambiamenti, in campo economico, politico e sociale. L’Europa settentrionale è avanzata, all’avanguardia e dinamica, con l’Inghilterra come capofila, mentre quella meridionale, e soprattutto l’Italia meridionale, sottosviluppata e arretrata. INGHILTERRA Per età vittoriana si intende il lungo regno della Regina Vittoria, che va dal 1837 al 1901. In piena epoca vittoriana, l’Inghilterra è segnata dalla stabilità, floridità economica ed espansione territoriale, ma anche e soprattutto da profondi cambiamenti, che ne mutano il carattere e l’attitudine. Il "Reform Bill", che nel 1832 allargò il diritto di voto rinnovando il sistema elettorale, segnò il passaggio del potere dai proprietari terrieri agli industriali, che comportò cambiamenti anche a livello culturale. Il "Reform Bill" è considerato un punto di svolta fra il periodo romantico e quello vittoriano. Anche in campo industriale il progresso fu sorprendente: la crescita delle città industriali, del benessere della borghesia, che tuttavia non potevano nascondere la sovrappopolazione delle città, la povertà, la scarsità di igiene nei quartieri poveri, lo sfruttamento degli operai, fra cui anche donne e bambini, sottoposti a orari di lavoro impossibili. Tutto ciò portò alla scissione del paese in “due nazioni": la classe operaia e quelle privilegiate. Per impedire che la frattura fra le due nazioni sfociasse in una guerra sociale e ostacolasse lo sviluppo industriale, le classi dirigenti britanniche attuarono quello che viene chiamato il "compromesso vittoriano". Il progresso diede i suoi frutti: prosperità, progresso scientifico, alfabetizzazione. Ma un ideale su tutti dominò la società vittoriana, la rispettabilità, con la quale si cercò di mascherare sfruttamento e prostituzione, così come i peccati vennero nascosti sotto un velo di ipocrisia. (3) LA QUESTIONE MERIDIONALE I problemi del Meridione erano legati all’arretratezza socioeconomica e furono identificati come “questione meridionale”, che trovò nell’emigrazione l’unica speranza. Nelle province meridionali le città erano popolate da una moltitudine di proletari miste a poche famiglie facoltose che mantenevano il salario del contadino alla misura minima che gli permettesse di vivere per poter continuare a lavorare. Il rinnovo delle istituzioni non riuscì a mutare la situazione di immobilismo, i costumi feudali e l’organizzazione sociale. Le cariche pubbliche continuavano ad essere affidate alla classe dei proprietari, che dominava un esercito di contadini legati a loro da un vincolo di sottomissione. Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino condussero un’inchiesta nelle province meridionali dove, “in un panorama sociale pervaso dall’anarchia delle classi dirigenti, da ribellioni contadine, da resistenze regionalistiche, dalla larga influenza ideologica del clero e dal permanere e diffondersi dell’estremismo democratico, rivelavano un mondo in cui il ceto agrario parassitario ed usuraio rappresenta il principale ostacolo all’espansione del sistema liberale.” (reperito da http://www.storiologia.it/suditalia/cap109p.htm) Il problema era sociale, economico e soprattutto culturale: non si potevano costruire scuole in villaggi in cui mancava anche il medico, sostituito dalla fattucchiera o dallo stregone. Ciò non riguardava i ricchi, che anche se analfabeti, erano una potenza. (4) (3) Reperito da: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/letteratura-inglese/ leta_vittoriana/a1_la_saggistica_e_la_storiografia/Tratti-generali-del-periodo- vittoriano.html (4) Reperito da: http://www.storiologia.it/suditalia/cap109p.htm
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