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CONTESTO LETTERARIO SPAGNOLO XX SECOLO, Appunti di Letteratura Spagnola

Appunti per l'esame di Letteratura Spagnola 1, prof. Crippa

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 06/09/2017

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Utente sconosciuto 🇮🇹

4.5

(36)

9 documenti

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Scarica CONTESTO LETTERARIO SPAGNOLO XX SECOLO e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! IL CONTESTO CULTURALE E LETTERARIO SPAGNOLO FINO AGLI ANNI ‘40 Agli inizi del 900 la Spagna è un Paese complesso da vari punti di vista: instabilità politica, perdita di popolarità a livello internazionale, necessità di una riorganizzazione sociale. Il pubblico a cui si dirigono gli autori spagnoli di inizio ‘900 è un pubblico molto diverso da quello conosciuto dagli scrittori del secolo precedente. Il Romanticismo in Spagna si afferma negli anni ‘30 e ‘40 dell’800. Dopo il Romanticismo c’è il passaggio al Realismo e Naturalismo negli anni ‘60 e ‘70 dell’800. Dopo il Realismo abbiamo le Avanguardie, quei movimenti rivoluzionari che vanno a cambiare la prospettiva degli artisti di fine ‘800 e inizio ‘900. (In 70 anni si susseguono tutti questi cambiamenti dal punto di vista letterario, l’evoluzione della cultura spagnola è rapida e profonda. Alcuni autori del ‘900 nelle loro opere ancora presentano tratti di Romanticismo o di Realismo). Le avanguardie si propongono come elemento di rottura con una tradizione letteraria romantica e realista. Cos’è un’avanguardia? È un movimento di rottura. Le avanguardie di inizio ‘900 prendono spunto da un pensiero filosofico. Le considerazioni filosofiche vengono poi applicate a tutti gli ambiti della cultura, quindi letteratura e arti plastiche. C’è una forte collaborazione tra artisti, con diverse manifestazioni di arte fra pittori e poeti. Avanguardia come originalità e come rottura. AVANGUARDIA vs REALISMO Avanguardia come rottura rispetto a cosa? A ciò che era rappresentato letterariamente dal Realismo. Più in generale era considerata la manifestazione di una mentalità borghese che si considerava ormai superata. I romanzi realisti dell’800 si rivolgono, infatti, ad un pubblico borghese che vuole vedere se stesso riflesso all’interno del romanzo, attraverso la rappresentazione di valori e ideali che la borghesia di fine ‘800 condivide. Frequentemente l’autore realista interviene all’interno del romanzo ed è colui che riassume la morale del romanzo stesso: interviene dicendo che bisogna essere rispettosi delle istituzioni, fedeli alla religione cattolica. L’avanguardia si rivolta alla volontà di trasmettere un messaggio con valore didattico e morale attraverso l’opera d’arte. L’opera d’arte dalle avanguardie è concepita come fine a sé stessa, non più come strumento per trasmettere un insegnamento. L’artista è colui che esprime nell’opera la propria soggettività, la trasmette al pubblico, ai lettori che sono liberi di interpretare l’opera come meglio credono. Ciò che cambia è l’impostazione dell’apparato narrativo: non c’è più un romanzo dove il narratore interviene per guidare il lettore, ma un romanzo in cui il lettore scompare ed il finale è aperto perché non c’è bisogno di scrivere il messaggio, è a libera interpretazione di chi legge, dipende dalla soggettività del lettore. Il lettore non è più una persona che deve assorbire un messaggio ma è una persona che partecipa attivamente all’interpretazione dell’opera d’arte. L’avanguardia si ribella quindi al Realismo, inteso come interpretazione sterile della realtà, come “mimesis”, imitazione della realtà, il che non vuol dire che la realtà non entri nelle opere degli artisti d’avanguardia. Infatti, la realtà non viene più rappresentata in maniera asettica e oggettiva, ma filtrata attraverso la soggettività prima dell’autore e poi del lettore. Es. Una delle grandi Avanguardie di fine ‘800, l’Impressionismo, si basa sull’interpretazione pittorica della realtà, sull’impressione che la realtà esercita sull’animo dell’artista. La rappresentazione è realistica, ma si tratta della rappresentazione della parte della realtà osservata dall’artista in quel momento. L’Avanguardia si oppone al Realismo inteso come imitazione. Gli autori del ‘900 sono stanchi dei romanzi dove si dipinge la realtà per il gusto di rappresentarla ma senza l’implicazione di una vera sensibilità. AVANGUARDIA vs RAZIONALISMO Le avanguardie si oppongono anche al Razionalismo. Il Razionalismo in senso filosofico è l’esaltazione della ragione come unico strumento per comprendere la realtà che ci circonda. Questo pensiero nasce con la Rivoluzione Industriale. L’uomo dell’epoca si sente forte e capace di controllare la realtà; lo strumento per controllarla è la ragione. Ciò che conta per gli artisti d’Avanguardia non è più esaltare la ragione, ma esaltare la componente istintiva. La creazione artistica non deriva più solo dalla riflessione teorica, ma anche dall’istinto creativo. Questo pensiero prende spunto dall’irrazionalismo filosofico, che consiste nel capovolgimento della fiducia nei confronti della ragione, che viene a mancare perché all’inizio del ‘900 la Rivoluzione Industriale ha causato vari problemi a livello sociale, è stata una rivoluzione parziale e non totale. Inoltre, criticano il Positivismo, lo spirito ottimista e di fiducia che aveva caratterizzato la cultura europea di fine ‘800. LA “EDAD DE PLATA” DE LAS LETRAS ESPANOLAS (HASTA 1936) Quando si parla di Avanguardia si fa riferimento al periodo precedente alla guerra civile. Si chiam Edad de Plata de las Letras Españolas o Segundo Siglo de Oro. I secoli d’oro sono 1500, 1600 (con Cervantes, Gòngora) e diventano i modelli principali per gli autori che scrivono a inizio ‘900. Gli artisti producono molto e le produzioni sono di qualità elevata. Nascono le tre “Generazioni” letterarie: (1898, 1914, 1927). Forte produzione letteraria a inizio ‘900, nonostante molte persone non avessero accesso alla cultura di base, molti analfabeti, poche università, scarsa circolazione della cultura. Gli artisti si riunivano nelle Tertulias, circoli letterari ai quali le persone potevano partecipare, la partecipazione non era così alta. La cultura aveva poco spazio. Partecipazione attiva da parte degli intellettuali alla vita politica spagnola. Questo cambiamento avviene grazie anche alle riforme del biennio riformista di Azaña. Si vuole trovare una identità culturale che all’inizio del 900 si considera persa. L’Avanguardia spagnola è molto legata alla tradizione. (Lorca è famoso per il recupero della tradizione andaluza e gitana). Gli autori spagnolo di inizio ‘900 hanno la possibilità di confrontarsi anche con artisti di altri Paesi, sia per quanto riguarda l’architettura, che la pittura, che la scultura, musica e cinema. Nasce la figura dell’artista come professione. Prima chi scriveva non si dedicava solo alla scrittura, ad inizio ‘900 l’intellettuale diventa portavoce delle proprie idee e una figura pubblica (scrive attraverso l’articolo di giornale). LOS PRECEDENTES DE LA “GENERACION DE 1898” • Generazione più eterogenea, diversificata. • Utilizzo di stili diversi, generi letterari diversi accomunati da medesimi obiettivi. Lo stesso protagonista del romanzo si può trovare in epoche differenti, si vuole rileggere la trama del romanzo in chiave moderna. • Rivoluzionano il genere teatrale. Ramòn del Valle-Inclàn è l’ideatore della tecnica dell’Esperpento. Gli “esperpentos” sono opere difficilmente rappresentabili, contengono molte metafore. Sono opere difficili da rendere sulla scena (il teatro di Lorca, al contrario, è fatto per essere rappresentato). I personaggi non sono individui ma maschere, che rappresentato i vizi, per lo più, e i pregi degli uomini, tant’è che si tratta sempre di personaggi nei quali i lettori si possono identificare. Si vuole rendere visibile ciò che non funziona nello Stato e stimolare la riflessione del lettore. Il teatro diviene, quindi, lo specchio riflesso della realtà in cui tutti si riconoscono. Il suo teatro si può considerare più all’avanguardia di quello di Lorca, di gran lunga più realista. • Agli autori del ‘98 “les duele España”, gli autori non capiscono come la Spagna non trovi in sé gli strumenti per reagire vista la grandezza del suo passato. EL GRITO DE REBELIÓN DE UNA ENTERA GENERACIÓN: MIGUEL DE UNAMUNO “¡Éste es el templo de la inteligencia! ¡Y yo soy su supremo sacerdote! Vosotros estáis profanando su sagrado recinto. Yo siempre he sido, diga lo que diga el proverbio, un profeta en mi propio país. Venceréis, pero no convenceréis. Venceréis porque tenéis sobrada fuerza bruta; pero no convenceréis, porque convencer significa persuadir. Y para persuadir necesitáis algo que os falta: razón y derecho en la lucha. Me parece inútil pediros que penséis en España”. Unamuno è importante come figura pubblica e si dichiara contrario al Franchismo. Gli intellettuali prendono a cuore ciò che è la situazione in Spagna anche a costo di mettere in pericolo sé stessi. • Crea il genere della nivola: si tratta di una reinterpretazione della novella, ne è un esempio la sua opera intitolata “Niebla”. • Conia il termine intrahistoria: si tratta di dare una maggiore importanza alla vita quotidiana di ogni uomo comune, rispetto alla storia contenuta in libri e periodici di grandi guerre e battaglie. EL ALMA POÉTICA DE UNA GENERACIÓN: ANTONIO MACHADO Machado confronta la passata grandezza di Spagna con il corrente declino del Paese. Descrive Castilla del ‘900 come miserabile, figura che si contrappone alla Castilla ayer dominadora. Parla della grandezza a livello culturale di Castilla, superando la semplice grandezza economica e politica. LE AVANGUARDIE IN SPAGNA (ANNI ’20 SECOLO XX) MODERNISMO Anticipazione di quella che sarà un’Avanguardia vera e propria. Pur introducendo novità rispetto alla produzione di fine ‘800, è legata ancora alla tradizione e ne recupera i temi. Le Avanguardie vere e proprie nascono negli anni precedenti alla I Guerra Mondiale, ma si diffondono solo dopo la fine del conflitto, dal 1918 ne i “Felices Años Veinte”. ULTRAISMO (prettamente ispanica, insieme al CREACIONISMO) • È un’Avanguardia che si diffonde dal 1918. • L’Ultraismo prende ispirazione dall’Avanguardia italiana del Futurismo. Il “Manifesto Futurista” risale al 1909, si tratta di un’Avanguardia che si basa sull’idea di celebrare il progresso e il cambiamento del mondo moderno. Questa idea viene ripresa dall’Ultraismo, quindi si tratta di celebrare tutto ciò che ha migliorato le condizioni dell’uomo. • Nasce grazie a Rafael Cansinos Assens. Si diffonde anche in America Latina grazie a Jorge Luìs Borges. • Comporta cambiamenti in tutti i campi. Dal punto di vista letterario c’è una rottura totale con le regole formali della metrica classica: abolizione della metrica classica nella poesia e utilizzo di metafore legate alla realtà del mondo della scienza, dello sport e del cinema, mai utilizzate prima di allora. Si vuole celebrare tutto ciò che di positivo la modernità esercita sull’uomo. CREACIONISMO • Avanguardia prettamente ispanica. • Un autore cileno, Huidobro, la porta in Spagna nel 1919. • Alla base del termine Creazionismo c’è il verbo creare, generare. Creare cosa? L’idea dei creazionisti è quella di creare un’arte che sia da considerare indipendente rispetto al contesto in cui l’arte è generata. L’opera d’arte è da considerarsi svincolata dal contesto, indipendentemente dall’epoca e dai legami dell’autore con l’epoca. L’arte ha valore per quello che è in se stessa. • I creazionisti rifiutano la descrizione, la mimesi, la rappresentazione della realtà. Privilegiano l’aspetto formale ed estetico dell’opera d’arte. Si celebra l’arte in sé per sé, l’arte pura e perfetta. • In letteratura, questa visione si ripercuote sulla forma, sull’introduzione di nuove metafore o di strutture metriche. Si utilizza il calligramma, cioè la rappresentazione metrica della poesia. SURREALISMO • Avanguardia che entra in Spagna più tardi, rispetto agli altri Paesi europei. Nasce grazie al “Manifesto di Breton” del 1916, arriva in Spagna negli anni ‘20. • Il Surrealismo è una svolta per il concetto di Avanguardia, perché gli autori surrealisti fanno riferimento per la prima volta alle teorie psicoanalitiche di Freud (inizi ‘900). La psicoanalisi si basa sullo studio dei meccanismi attraverso i quali funziona la mente umana, l’inconscio e il conscio. Quello che noi siamo si manifesta attraverso il nostro carattere, quello che l’artista è si manifesta attraverso la sua arte. • L’arte vuole diventare una rappresentazione dei meccanismi che determinano il funzionamento della mente umana. L’arte diviene l’espressione della psiche umana. • Il Surrealismo implica un ruolo attivo da parte di chi osserva o legge. È lo spettatore a dover dare una sua interpretazione. L’artista ci presenta una cosa ambigua che ci fa domandare a noi stessi cosa è reale e cosa no, cosa la nostra mente percepisce come realtà e cosa sfugge alla percezione. • Il Surrealismo si basava sulla liberazione dell’individuo da tutte le convenzioni sociali, il linguaggio era libero e svincolato da ogni limite, lo spettatore o il lettore doveva essere trasportato dall’opera. • La maggioranza degli scrittori della Generazione del ‘27 si ispirano soprattutto a questa corrente. LA GENERAZIONE DEL 1914 Si tratta di una Generazione di passaggio, in quanto le Avanguardie in questo periodo già circolano in Europa, ma non si sono ancora affermate in Spagna. Questi autori però viaggiano e sono a conoscenza dei cambiamenti culturali che stanno avvenendo in tutta Europa. È una generazione eterogenea, artisti diversi fra loro che vengono da regioni diverse, l’intera penisola è rappresentata da questi artisti, oltre ai diversi generi letterari diversi. Ciò che accomuna gli appartenenti a questa Generazione è la scelta di coltivare il saggio come strumento attraverso il quale rendere manifeste al pubblico le loro idee. • Superano lo spirito di protesta e di pessimismo, hanno un approccio più sereno, intellettuale ed europeo. • Tutti subiscono l’influsso delle Avanguardie, soprattutto quello del Surrealismo. • Celebrano la vita dell’uomo moderno all’interno di un contesto urbano cittadino. La città diventa il simbolo dello sviluppo e della modernità. Il modello di riferimento non è più Castilla, ma la grande città. • L’apertura verso l’Europa diventa più evidente. Si parla di una netta preferenza per l’europeizzazione del paese. Non interessa andare a recuperare la tradizione storica e culturale spagnola, ma interessa rendere più moderna la Spagna ispirandosi a ciò che succede negli altri paesi europei. I suoi esponenti erano convinti che la Spagna non offrisse tutta l’originalità degli altri Paesi. Rifiutano, infatti, gli autori della Generazione del ’98, che si basavano sulla tradizione con l’obiettivo di recuperarla. • Abbandono dello sfarzosismo decorativo modernista e selezione di forme espressive più intime. • Generación sopratto di saggisti e prosisti, ma anche di poeti. • Timbro estremamente intellettuale: gli esponenti della Generazione del ’14 erano tutti intellettuali colti e specializzati in un determinato ambito. LOS MIEMBROS DE LA GENERACIÓN F 0 D 8José Ortega y Gasset. F 0 D 8Eugenio D’Ors. F 0 D 8Gregorio Marañón. F 0 D 8Ramón Pérez de Ayala. F 0 D 8Gabriel Miró. F 0 D 8Ramón Gómez de la Serna. F 0 D 8Juan Ramón Jiménez. trattava di un centro culturale che, non solo appoggiava le artiste nella pubblicazione delle loro opere e dei loro progetti, ma si prefiggeva l’obiettivo di diffondere la cultura anche alle donne. Vi erano tre correnti distinte della Generazione del ’27, che stanno a simboleggiare l’evoluzione degli esponenti della generazione stessa; quasi tutti gli intellettuali dell’epoca passano attraverso queste tre correnti: 1. I SURREALISTI; 2. I NEO POPOLARISTI, i nuovi scopritori di ciò che aveva a che fare con la tradizione popolare: ne riscoprono i temi (i grandi temi universali, affrontati però in maniera universale). Arrivano a considerare la tradizione popolare come quella più sincera, più spontanea, più viva, più forte; 3. I CATTEDRATICI, coloro che svolgono la funzione di artista-insegnante, si tratta per lo più di professori universitari. È la corrente che rimane più fedele ai principi propri della generazione: idea avanguardista dell’arte come perfezione estetica. ESTÉTICA Y (RE)VOLUCIÓN “Entre lo intelectual y lo sentimental. La emoción tiende a ser refrenada por el intelecto. Prefieren inteligencia, sentimiento y sensibilidad a intelectualismo, sentimentalismo y sensiblería”. José Bergamín Si tratta di una frase riassuntiva di quelle che sono le concezioni estetiche della Generazione del ’27: l’artista è tale per una sua innata capacità, per la sua sensibilità, ma allo stesso tempo per uno studio tecnico (il genio è controllato sempre dall’intelletto) rehumanizaciòn del arte. Inoltre, secondo Bergamìn, non si tratta di una semplice ostentazione, di una semplice dimostrazione delle capacità tecniche e formali dell’artista, ma si tratta di un perfetto equilibrio tra forma e contenuto caratterizzato dalla forte sensibilità dell’artista. LE TRE TAPPE DELLA GENERAZIONE 1. Fase di iniziazione 1920-1927: massima espressione dell’avanguardia surrealista nella poesia; poesia originale, innovativa e d’avanguardia. 2. Fase della maturità 1927-1936: gli autori si allontanano dall’avanguardia, a causa dei vari avvenimenti storici e politici necessità di una rehumanizaciòn del arte. 3. Fase della disgregazione 1936-1939: anni della Guerra Civile (esilio, censura, negazione delle libertà fondamentali da parte del Franquismo), molti scrittori si autoesiliano a causa della guerra, Lorca, uno degli scrittori cardine della generazione viene assassinato. Riorganizzazione della vita e della produzione artistica, in quanto i vari intellettuali si separano, sarà difficile parlare ancora di “generazione”. LETTERATURA SPAGNOLA NEGLI ANNI ’20 “Literatura de compromiso”: compromesso politico, il compromesso con la realtà dell’epoca: chi rappresenta la cultura sente di rappresentare un disagio e si fa portavoce del disagio dell’intera popolazione spagnola. GLI INTELLETTUALI E LA GUERRA CIVILE: • Intellettuali di ogni genere, allo scoppio della Guerra Civile, si unirono ancora di più, nella “Alianza de Intelectuales Antifascistas”, firmano il “Manifiesto Antifascista”, dichiarano pubblicamente un’appartenenza politica, continuando ad appoggiare la Repubblica. Successivamente si divisero, in quanto non tutti gli intellettuali presero delle nette posizioni riguardo al sollevamento militare, guidato da Franco. • Sia da parte della Repubblica, che dal parte del Franchismo, questi intellettuali verranno utilizzati come strumento di propaganda. In realtà, quando si parla di propaganda franchista, si parla di un grande apparato dello Stato preposto a difendere le idee franchiste; si muoveva sui binari classici del “proclama”, attraverso discorsi politici di Franco diffusi via radio e i differenti mezzi di comunicazione di massa (il Franchismo non era interessato alla letteratura, ma si preoccupava di censurare le opere, ma non solo, anche delle varie riviste che andavano contro il regime, non c’era libertà di espressione; ciò porterà vari artisti o a pubblicare le loro opere fuori dalla Spagna, in particolare in Sud America, che circolavano clandestinamente in Spagna, oppure a pubblicare accettando la censura imposta da Franco). • Al contrario, il bando repubblicano utilizzava la letteratura come principale strumento di propaganda. In particolare, Miguel Hernandez è un poeta-soldato repubblicano, appartenente alla Generazione del 1936, fa della sua poesia uno strumento; con le sue poesie di rivolge agli spagnoli, esortandoli ad unirsi alla resistenza contro Franco. Le poesie di Hernandez si leggevano ad alta voce nelle piazze o al fronte, in quanto egli voleva veicolare un messaggio: non dobbiamo concedere la Spagna a Franco, senza combattere. Nonostante egli nacque come poeta d’avanguardia: esempio di evoluzione dell’intellettuale del ’27. • Segundo Congreso Internacional de Escritores Antifascistas (1937) nel 1937, la Spagna era ancora divisa in due, vi era ancora una zona sotto il controllo repubblicano. In quest’area viene organizzato un Congresso, che riunisce tutti i grandi intellettuali antifascisti, provenienti da tutto il modo. Lo scopo è dimostrare alle forze fasciste, che si stanno imponendo in Europa, che esiste una Resistenza intellettuale impegnata.
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