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Contesto storico dal 1300 al 1800 compreso, Appunti di Storia

Il contesto storico del Rinascimento, caratterizzato da gravi crisi politiche, sociali ed economiche, guerre, rivolte e conflitti religiosi. Si parla anche delle scoperte geografiche, dell'umanesimo, della Riforma protestante e delle guerre di religione. Si fa inoltre riferimento alla figura dell'artista e alla diffusione della stampa a caratteri mobili. Il testo fornisce un quadro generale della situazione europea del XV e XVI secolo.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 18/08/2022

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Scarica Contesto storico dal 1300 al 1800 compreso e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Contesto storico del Rinascimento Gravi crisi politiche, sociali e istituzionali già nel corso del XIV sec. segnarono l'Occidente europeo. Le loro istituzioni fragili furono sconvolte da conflitti tra i massimi poteri, da lotte interne ai ceti dominanti, dal malcontento e dalle ribellioni degli strati sociali più poveri e del mondo rurale e urbano, dalle conseguenze di una crescente stagnazione economica e dalla “peste nera”, diffusasi in Europa nel 1348. • Le alterne vicende dei conflitti tra il Regno di Francia e il Regno d'Inghilterra vanno sotto il nome di guerra dei Cent'anni (1337-1453 e le epiche gesta dell'eroina francese Giovanna d'Arco e la sua morte sul rogo). Tuttavia, se la ricostruzione della Francia unitaria fu intrapresa con successo sotto il regno di Luigi XI, in Inghilterra lo scontro tra le case di York e di Lancaster, noto come guerra delle Due Rose, fu combattuta per trent'anni (1454-1485), tra violente sollevazioni popolane. • La splendida stagione del Ducato di Borgogna ebbe breve durata fino a quando Luigi XI uccise il duca di Borgogna nel 1477 a Nancy. • Dopo la conquista di Costantinopoli dei Turchi (1453), sulle terre orientali dell'Impero, sull'Ungheria e sull’Austria gravò la minaccia delle milizie turche del sultano Maometto II. • Nell'Italia centrale e settentrionale è caratterizzata da interventi stranieri e dal consolidamento dei principali stati regionali ormai costituiti (il Ducato di Savoia, il Ducato di Milano dei Visconti, la Repubblica di Venezia e la Repubblica di Firenze) e gli scontri tra loro per le espansioni. Anche il regime oligarchico fiorentino pagò duramente le gravi conseguenze, della lunga guerra e nel 1434 fu costretto a cedere il potere alla signoria di Cosimo de' Medici, ricchi banchieri che avevano esteso le loro filiali in vari paesi europei e mantenevano un rapporto privilegiato con le finanze dello Stato pontificio. • Per la prima volta i sovrani investono nell’arte rendendo l’artista figura riconosciuta e di successo. • La congiura dei Pazzi a Firenze del 1478 fu una cospirazione ordita dalla famiglia di banchieri fiorentini de' Pazzi avente lo scopo di stroncare l'egemonia dei Medici tramite l'appoggio del papato e di altri soggetti esterni, tra cui la Repubblica di Siena, il Regno di Napoli e il Ducato di Urbino. Il papa scomunicò subito Lorenzo e dette inizio a una guerra che mise realmente in pericolo il potere mediceo. L'accordo generale raggiunto nel 1480 mantenne sostanzialmente l'equilibrio sancito dalla pace di Lodi, ma Papa Sisto IV riprese le armi nel 1482. La pace di Bagnolo mantenne per lo più lo statu quo. • Due anni dopo, la congiura dei Baroni, una rivolta capeggiata dai grandi feudatari napoletani contro il sovrano aragonese, offrì al papa Innocenzo VIII il pretesto per intervenire militarmente. Di nuovo, l'intervento di Lorenzo e del duca di Milano costrinse il papa ad abbandonare l'impresa. • Le scoperte geografiche in atto sin dal XIV sec. a opera soprattutto dei navigatori portoghesi o italiani al servizio del Portogallo, impegnati nella ricerca di una rotta che conducesse ai 'porti delle spezie', evitando gli itinerari mediterranei, minacciati dalla costante avanzata turca o controllati dai Veneziani, avevano già provocato un vistoso mutamento delle grandi vie di commercio. Soprattutto l'approdo di Colombo nelle terre del nuovo mondo e le altre imprese marittime e militari che lo seguirono, portarono alla formazione dei grandi imperi coloniali spagnolo, portoghese, inglese e francese, e alla nascita di nuove potenze economiche e politiche. • Un altro evento assai importante per la storia culturale e religiosa dell'Europa fu nel 1492 l'espulsione dai territori iberici degli Ebrei non convertiti al cristianesimo e la persecuzione dei conversos che si riteneva fossero tornati all'ebraismo. • La diffusione dell'Umanesimo nei paesi dell'Europa centrale e settentrionale ebbe un forte carattere filologico, volto anche allo studio critico dei testi sacri e della tradizione teologica. Ne fu esemplare propugnatore Erasmo da Rotterdam, il maggiore protagonista della cultura umanistica europea. • La stampa cinquecentesca a caratteri mobili (Gutemberg) fu il più efficace veicolo di diffusione delle idee proprie della civiltà umanistica e della Riforma luterana, costante richiesta di una profonda riforma delle istituzioni ecclesiastiche romane, di un rinnovamento morale e spirituale della comunità cristiana. La Riforma luterana si affermò in gran parte della Germania, in alcuni paesi centro-orientali e anche negli stati scandinavi. Anche la diffusione della dottrina calvinista fu rapida, soprattutto in Francia e nei Paesi Bassi settentrionali nell'Europa centro-orientale. Pure il Regno d'Inghilterra del re Enrico VIII ‒ dopo un iniziale schieramento di lealtà con la Chiesa di Roma ‒ passò al protestantesimo anche se non toccava i dogmi o le concezioni teologiche di origine cattolica. Il puritanesimo si sviluppò all’interno della Chiesa anglicana che voleva riformare la Chiesa inglese applicando i principi religiosi del calvinismo. Per questo loro rigore e per l’insofferenza verso le autorità religiose vennero considerati un pericolo dalla corona inglese e furono perseguitati nell’Inghilterra di Elisabetta I, nella seconda metà del Cinquecento. • Una conseguenza drammatica della Riforma, che ebbe gran peso sulla storia europea del Cinquecento, fu la lunga stagione delle guerre di religione che divisero la Germania, la Francia, i Paesi Bassi e altri paesi minori. Le vicende della drammatica guerra civile francese terminata soltanto con l'ascesa al trono di Enrico IV di Borbone e la concessione dell'Editto di Nantes (1598) che assicurava la libertà di culto ai protestanti. • Durante la rivolta antispagnola dei Paesi Bassi, nel 1556 Filippo II volle imporre pure nelle Fiandre il Tribunale dell'Inquisizione, il malcontento si trasformò in aperta rivolta. • Anche nell'Europa cattolica non si spensero tuttavia quelle esigenze riformatrici che contribuirono alla formazione di nuove istituzioni regolari ‒ la Compagnia di Gesù, i teatini, i barnabiti, i filippini od oratoriani ‒, a rigorose riforme degli ordini preesistenti ‒ come tra i francescani, con la formazione del nuovo ordine dei cappuccini ‒, nonché alla nascita di varie congregazioni caritatevoli. La Controriforma si propose di restaurare l'autorità della Chiesa romana anche nei paesi passati alla Riforma e istituì strumenti repressivi efficaci, sostenuti da una predicazione antiprotestante sistematica, nonché dalla formazione di scuole adeguate alle nuove condizioni storiche. Nacquero così l'Inquisizione romana, alla quale fu affidata la funzione giudiziaria e repressiva e, più tardi, la Congregazione dell'Indice, incaricata della discriminazione di qualsiasi tipo di stampa considerata contraria alla fede e ai dogmi, mentre i nuovi ordini religiosi, in particolare i rivolgendosi a un pubblico sempre più vasto, allarga gli orizzonti della cultura, rendendola sempre più “di massa”. La Repubblica di Venezia e Padova restano punti di riferimento europei per la diffusione delle idee. • Nei primi decenni del secolo la produzione culturale italiana è nel complesso fiorente grazie a intellettuali come Galileo Galilei, Tommaso Campanella, Paolo Sarpi, Giovan Battista Marino, tutti però condannati dalla Chiesa per aver divulgato idee non conformi alla dottrina cattolica (è per questo vietata la circolazione delle loro opere e del loro pensiero). Le corti seicentesche invitano intellettuali stranieri. Contesto storico 1700 • Il 1700 è stato caratterizzato dal punto di vista economico dalla Prima Rivoluzione Industriale, che ha determinato la nascita della Borghesia imprenditoriale. Ebbe inizio in Inghilterra, ma si estese rapidamente in tutto il mondo occidentale, con l'aumentare delle industrie e con l'introduzione di nuove macchine. Infatti in quel periodo i braccianti lasciarono la campagna per rifugiarsi nelle città per trovare un lavoro più gratificante e meno faticoso nelle fabbriche. Nacque il capitalismo cioè la distinzione fra la classe sociale degli imprenditori e quella degli operai. Si trovarono subito in conflitto perché i primi volevano pagare di meno per arricchirsi di più, mentre questi ultimi volavano essere pagati di più per non morire di fame. • Dal punto di vista culturale nasce l’Illuminismo, un movimento di pensiero che si proponeva di esaltare soprattutto la ragione dell’uomo ed aveva come obbiettivo il cambiamento radicale della storia e dei sistemi politici e sociali allora in vigore. Nacque in Inghilterra ad opera del filosofo Locke, Leibnz e Newton ma si diffuse in Francia grazie a Voltaire, Montesquieu e Rosseau e gli autori dell'Enciclopedia D'Alemberg e Diderot, in Italia Cesare Beccaria, interpretava il diritto e aboliva le torture e la pena di morte. • Il sistema politico più diffuso era la monarchia assoluta, mancavano le Costituzioni. In Inghilterra le riforme si fecero subito e si arrivò alla Costituzione, mentre in Francia avviene la Rivoluzione Francese nel 1789. Fu causata dal divario delle classi privilegiate (clero-nobili) e il terzo Stato (la borghesia). Dopo 5 anni fu abolita la monarchia, si affermarono i diritti dell'uomo e del cittadino e furono annullati i privilegi di classe. Nascono i principi libertà, uguaglianza e fraternità su cui si basa una società giusta e democratica. • L’opinione pubblica si forma coinvolgendo tutti i mezzi di informazione come giornali, televisioni, radio, riviste ecc… Il successo della vendita dei giornali fu favorito dal diffondersi dell’alfabetizzazione e dai luoghi di ritrovo come i caffè, dove i giornali venivano letti e discussi. Molti sovrani europei aderirono alle idee illuministiche ed attuarono nei loro Stati delle riforme. La riforma che fece Federico II di Prussia fu di abolire la tortura e ridurre la pena di morte; Caterina II di Russia confiscò molte proprietà della Chiesa; Maria Teresa d’Austria istituì il catasto che ancora oggi è ammirato dagli studiosi per la grande precisione, inoltre lei insieme al figlio Giuseppe II introdusse in Lombardia maggiore libertà religiosa, fondò numerose scuole statali e abolì la tortura e limitò la pena di morte. Le idee illuministiche si spinsero anche oltre l’Oceano Atlantico e determinarono la nascita degli U.S.A nel 1776. In questa data infatti si ribellarono alla madre patria inglese e capeggiati da George Washington diedero vita al primo Stato liberale democratico e repubblicano dell’Occidente. La Costituzione americana è stata la prima grande Costituzione democratica e contiene nei suoi articoli tra i diritti inviolabili dell’uomo anche il diritto alla felicità. Contesto storico 1800 • Negli ultimi anni del Settecento e durante i primi dieci dell’Ottocento, tutta l’Europa è sconvolta dalle campagne militari di Napoleone Bonaparte (campagna d’Italia, campagna d’Egitto e Siria, campagna di Russia), il quale per un breve periodo riesce a estendere il proprio dominio su una larga parte del continente, insediando sul trono dei diversi Paesi alcuni membri della sua famiglia. Per anni Austria, Russia, Prussia e Gran Bretagna sconfiggono infine a Waterloo nel 1815. • Al Congresso di Vienna i vincitori vogliono ristabilire gli equilibri politici europei che c’erano prima del 1789. Durante la prima metà dell’Ottocento: un periodo conosciuto come “età della Restaurazione”. I vincitori, nel ridisegnare i confini dell’Europa, si ispirano soprattutto al principio di legittimità dei sovrani deposti dalla Rivoluzione francese e da Napoleone di tornare al trono (a partire dal fratello di Luigi XVI, che sale al trono con il nome di Luigi XVIII); e il principio di equilibrio, secondo il quale risulta prioritario fare in modo che nessuna grande potenza possa più imporre il proprio dominio sull’Europa a danno di altri Stati. • Gran parte dell’Italia si trova sottoposta al controllo diretto o indiretto dell’Austria. Unica eccezione è il Regno di Sardegna, governato dalla dinastia dei Savoia. • L’applicazione rigida dei princìpi determina di fatto il fallimento del tentativo di restaurazione, perché non tiene in alcun conto i sentimenti nazionalisti, tipici della nuova cultura romantica, e gli ideali della Rivoluzione francese. • Contro la restaurazione dell’Antico regime, nasce la corrente di pensiero del liberalismo, ispirata alle idee dell’Illuminismo e fondata sulla convinzione che lo Stato debba limitare i propri poteri e assicurare la libertà degli individui, garantendo allo stesso tempo la pacifica convivenza civile. • La reazione al liberalismo delle potenze della restaurazione si esprime con la repressione e la censura nei confronti degli ambienti intellettuali, dei circoli degli studenti e della stampa. • Al fine di contrastare qualsiasi nuova iniziativa rivoluzionaria, Vienna, Austria, Russia e Prussia stipulano il trattato della Santa Alleanza, basato sul principio di intervento nel caso di insurrezioni interne. L’unica grande potenza che non aderisce è la Gran Bretagna, dove le libertà fondamentali sono ormai da tempo riconosciute e che diventa uno dei centri di maggiore sviluppo del pensiero liberale. • La rivoluzione agraria che aveva coinvolto molte regioni del continente alla fine del Settecento e l’espansione dell’industria provocano una crescita della popolazione. In particolare la diffusione dei nuovi sistemi di produzione, tanto che gli storici parlano di una seconda Rivoluzione industriale, coinvolge i Paesi europei in tempi e in modi diversi. Dopo la Gran Bretagna sono i Paesi Bassi, Belgio, Francia, Austria e Germania seguono con maggiore lentezza, mentre Stati come la Russia, la Spagna e l’Italia conoscono gravi ritardi. Negli Stati Uniti il nuovo sistema industriale si sviluppa in modo più rapido e intenso. • Nel corso dell’Ottocento, si inasprisce il conflitto tra la classe borghese imprenditoriale, commerciale e la classe operaia. A fronte di un arricchimento della classe borghese, non migliorano le condizioni di vita e di lavoro degli operai. Il XIX secolo vede la nascita di organizzazioni operaie che hanno come obiettivo quello di migliorare le condizioni dei lavoratori; vengono attuati i primi scioperi e da queste associazioni operaie sorgeranno in seguito i primi sindacati. • Lo sviluppo delle organizzazioni degli operai e la promulgazione, in Gran Bretagna, delle prime leggi a tutela dei lavoratori sono favoriti dalla diffusione delle idee socialiste, espresse da pensatori che sostengono la necessità non solo di aiutare gli operai, ma di modificare la struttura stessa della società. I primi teorici socialisti inglesi sono conosciuti come “socialisti utopisti”. Un nuovo tipo di socialismo, conosciuto come “socialismo scientifico”, è invece quello proposto dai filosofi tedeschi Karl Marx e Friedrich Engels, fondato
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