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Storia della Fondazione di Roma e dell'Espansione Romana, Sintesi del corso di Latino

La fondazione di Roma, il periodo monarchico, la repubblica, la citadinanza romana, le magistrature, il codice di leggi morali, l'età arcaica, la fusione tra cultura greca e latina, le guerre puniche, la proclamazione di Roma come potenza dominante e la contrapposizione tra le fazioni popolari e ottimati.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 20/09/2021

benedetta.grillenzoni25
benedetta.grillenzoni25 🇮🇹

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Scarica Storia della Fondazione di Roma e dell'Espansione Romana e più Sintesi del corso in PDF di Latino solo su Docsity! CONTESTO STORICO La fondazione di Roma è stata dovuta sicuramente ad un processo graduale, non come illustra il mito della fondazione di Roma che vede come fondatore Romolo. Romolo è figlio di Marte e rea Silvia ultima discendente di quei sovrani di albalonga che a loro volta salivano al figlio latino di Enea. I romani tennero come anno di fondazione della città il 753 a.C dal quale poi inizieranno a contare gli anni (ab urbe condita). | latini erano un popolo indoeuropeo, instauratosi sulle rive del Tevere, molto presto entrarono in contatto con i più evoluti etruschi. Livio si interrogò sulla affidabilità che poteva avere il mito e osservò che il termine lupa in latino indica anche la prostituta, per cui diceva che forse in realtà la figura che salvò i due gemelli era una prostituta tanto che il mito decise proprio di trasfigurare questa figura con un animale. LA MONARCHIA Secondo la storiografia latina il periodo monarchico va dal 753 a.C al 509 a.C (attendibile), anno della cacciata dei tarquini e fondazione della repubblica. Tra queste due date trascorrono quasi 250 anni, però questo periodo e i cosiddetti 7 re, sono due dati che non coincidono considerando che la vita media era intorno ai 40 anni. Anche i 7 re erano sono figure leggendaria, lo si può capire dai nomi e dalle caratteristiche. Oltre a Romolo abbiamo in ordine, Numa Pompilio, Numa ricorda “numen, numenis" che è il nome del dio, sia il nome comune e quello proprio vengono dal verbo “nuo” che è il cenno, quel messaggio non parlo con cui la divinità esprime il proprio volere, era il sovrano che aveva istituito tutti i culti tramite i quali il sacerdote etc potevano interpretare il volere degli dei. Diversi Tullo Ostilio e Anco Marzio, re guerrieri che espansero il territorio. Gli ultimi tre furono i Tarquini, i romani avevano memoria di un periodo in cui gli etruschi, erano riusciti ad esercitare una influenza su questa monarchia romana, o tre re etruschi. La leggenda ci dice come finisce la monarchia, il responsabile fu il figlio di Tarquinio i | superbo, molto amico di un cittadino romano che era Bruto, secondo la leggenda, si sarebbe incapricciato della moglie di Bruto di cui quest'ultimo vantava la bellezza ma ancor di più l'onestà, allora decise di volerla fare sua, approfitta di un periodo in cui il marito è lontano da casa, si fa invitare come amico di famiglia e le usa violenza e di fronte alle resistenze di lei la ricatta, lui la minaccia di ucciderla e al ritorno del marito avrebbe usato la scusa di averla trovata a letto con uno schiavo per cui ha dovuto uccidere entrambi. Lucrezia, la moglie, si rende conto che se verrà uccisa in questo modo non potrà nemmeno difendere il suo onore, così cede alla violenza dell'erede al trono, manda un messaggero per chiamare il padre e il marito lontani da casa, nel momento in cui tornano racconta tutto e si uccide. A questo punto Bruto si vendica e tutta la popolazione caccia i Tarquini. ORDINAMENTO REPUBBLICANO. Contrapposizione tra patrizi e plebei, differenziazione dalla nascita, per un certo arco di tempo i plebei non potevano partecipare alle magistrature. Questa cittadinanza romana viene estesa a quei popoli dell’Italia meridionale, dei territori che vengono annessi allo stato romano, LA CITTADINANZA DI DIRITTO LATINO, man mano che lo stato si espande, i relativi popoli vengono inseriti come alleati e poi come cittadini di diritto latino che era un diritto incompleto perché per votare e per presentare la propria candidatura bisognava recarsi a Roma, ciò comportava ad una sorta di discriminazione. Tutti i cittadini romani votavano all’interno dei comizi, che prima erano tributi e poi centuriati, ovvero che prima la popolazione romana era prima divisa per tribù e poi per ceti, questi erano divisi in base al proprio reddito che si basava sulle proprietà immobiliari, la prima classe era quella dei cittadini più abbienti che dovevano fornire finanziamenti per l'allestimento della flotta. Ogni classe censitaria aveva il diritto di votare e avevano il dovere di fornire finanziamenti per l'esercito. La CLIENTELA, il cittadino plebeo si affidava ad un cittadino patrizio, il patronus era il protettore/avvocato ed il plebeo era il suo cliens, il patronus sosteneva il cliens su tutti i suoi bisogni, spesso erano alimenti, i cliens infatti erano soliti al mattino di compiere la salutatio al loro patronus, ovvero il patronus, al mattino ascoltava tutti i problemi dei suoi cliens, e spesso dava loro cibo nella cosiddetta sportula. A loro volta loro dovevano votare lui o per un candidato da lui presentato durante i comizi e a volte andavano anche come militari. MAGISTRATURE Grande innovazione dell'ordinamento repubblicano, a capo dello stato ci sono i due consoli, già questa che è la più alta delle magistrature ci mostra i caratteri fondamentali delle magistrature romane che sono collegiali e annuali. La prima preoccupazione era di evitare il ritorno alla monarchia, collegiali perchè ruolo condiviso, annuale perché il potere così non ha tempo di consolidarsi. Altre classi sociali: edili, erano coloro che organizzavano le feste pubbliche; gli equites, gli esattori delle tasse; i questori, i censori che distribuivano i cittadini nelle classe censitarie ma vigilavano anche sui costumi, potevano escludere cittadini o cacciare dal senato per condotta indegna per esempio. MOS MAIORUM Codice di leggi di comportamento non scritte, si riteneva che questi modelli di comportamento risalissero ad un'epoca arcaica della società romana, nel momento in cui si crearono dei dubbi a livello morale sono stati interpellati dei patriarca di diverse gentes, questi capi famiglia si erano espressi a proposito di ciò che era giusto e legittimo a livello etico, i loro pareri divennero consuetudine. Il mos maiorum era un codice di comportamento, centrali erano la saggezza, l'educazione, la devozione(pietas), il pudore e il valore. Una riflessione morale entrerà nella cultura latina solo quando entrerà in contatto con la cultura greca. Alfabeto arcaico latino, viene da quello fenicio, estremamente funzionale, era giunto in grecia e poi nella cultura latina. Il più antico documento pervenutoci in alfabeto ovvero i giorni in cui gli dei erano propizi e quindi era possibile agire in ambiti importanti oppure i giorni in cui non erano favorevoli per cui non bisognava intraprendere tali azioni. | fasti consulares, sempre compito dei pontefici, lista che associava ad ogni anno misurato ab urbe condita, la lista dei consoli di quell'anno, i cosiddetti eponimi in quanto danno il nome all'anno. Riepilogando tutti questi dati abbiamo un sistema di registrazione degli eventi storici molto puntuale, conservando questi testi era possibile in maniera facile già all'epoca di informarsi su ciò che è avvenuto in quel determinato anno. Questo metodo di registrazione diventa regolare dal 249 a.C e viene consolidato nella forma degli annales, queste scritture annuali in cui vengono registrati i consoli, l'anno e gli eventi, vengono conservati tanto che vengono raccolti nei Annales maximi. LE LEGGI All'interno della civiltà latina si parlava di queste /eges regiae, perché risalenti a periodo monarchico. Un primo codice di leggi scritte sono le leggi Dodici Tavole. Redatte tra 451-450 a.C dai decemviri, siamo negli anni che vedono una contrapposizione molto violenta tra patrizi e plebei, un risultato che i plebei ottengono è avere un codice di leggi scritte. Queste leggi parlano di tutela della proprietà privata e il principio della giustizia retributiva, viene fissata la pena qualora si rechi danno ad una persona, ciò cambia in base alla gravità del danno e a chi viene afflitto tale danno. Vediamo come rimanga il potere del padre nei confronti dei figli, ovvero che può venderli come schiavi per pagare i suoi debiti ma che alla terza volta il figlio è libero da questo “potere” del padre. Queste erano leggi da studiare a memoria e venivano tramandate, nonostante fossero state materialmente bruciate non si sono perdute appunto grazie a questa tramandazione. Laudatio funebris, discorso elogiativo in prosa, in occasione della morte di un patrizio, veniva pronunciato questo testo durante il funerale ma questo testo rimaneva conservato nell'archivio della famiglia. IL TEATRO ITALICO DELLE ORIGINI Le prime scene di teatro avevano in comune un carattere comico realistico anche osceno, questi spettacoli venivano messi in atto in occasione di festività religiose o di calamità tali che servisse una richiesta di intervento degli dei. Il ricorso alle oscenità aveva un valore apotropaico ovvero che scacciava la sfortuna, da cui derivano tante nostri atteggiamenti contemporanei di scaramanzia. | latini adoravano questi spettacoli ma era disonorevole prenderne parte, prenderci troppo gusto. Questi spettacoli venivano allestiti su palchi in concomitanza con l'evento ma gli spettatori dovevano stare scomodi affinché non si adagiassero troppo, ancora più disonorevole era prenderne parte come attori, molto spesso infatti erano stranieri gli attori, il cittadino che sceglieva di fare questo lavoro perdeva i diritti politici. | fescennini, scene di mimo, gestite attraverso il movimento ma non attraverso la parola e qualche scambio di scherzi, battute e insulti legate alle oscenità. Il nome può avere due derivazioni, una è dalla città di Fescennia, si pensava che gli attori venissero proprio da lì oppure che derivasse da fascinum che indica il malocchio oppure il fallo in senso concreto. SATURA, deriva da satura lanx che significa vassoio colmo di varie cose, il carattere è proprio misto, mettere insieme cose diverse. Livio c tramanda l'origine, una carestia che si verificò nel 365 a.C, di fronte a questa calamità si decise di ingraziarsi gli dei attraverso il /ectisternium: un banchetto dove vengono collocati quei letti su cui i letti mangiavano sdraiati, su questi letti si collocavano le statue delle idee, questo non bastò allora i sacerdoti provarono ad ingraziarsi gli dei chiamando dall'etruria dei ballerini, i loro balli piacquero ai giovani romani che cominciarono ad unirsi alle danze e poi a arricchire questo spettacolo, con rappresentazioni elementari. Ecco che si forma il piatto misto della satura. Questi giovani romani continuarono a praticare questa forma di spettacolo fino a quando non venne dichiarato poco consono così che dovettero smettere. Fu proseguito dai cosiddetti histriones ovvero attori. Fabula Atellana, viene da Atella, città campana ma che risente molto del teatro greco. Brevi spettacoli teatrali senza copione, in cui comparivano 4 personaggi fissi; una fissazione dei personaggi che ricorrono nella commedia greca. Le maschere erano maccus, il personaggio sciocco e sempre affamato, pappus, vecchio molto rimbambito o che vorrebbe ancora concedersi i piaceri della gioventù, bucco, lo sbruffone, dossennus, il gobbo astuto e malvagio. Sulla scena apparivano solo maschi, indossavano maschere, sia per rendere il personaggio immediatamente riconoscibile, sia per amplificare ed alterare il suono della voce. ETÀ ARCAICA Periodo della storia culturale romana che viene fatta iniziare intorno al 240 a.C perché risale il primo esempio di letteratura latina. Bisogna ricordare nel 272-1 a.C si svolge la guerra dei romani contro Pirro, che porta la conquista la città di Taranto. Importante perché è il momento in cui lo stato romano ha espanso i propri confini quelle regioni che appartenevano alla Grecia. Vengono da qui presi degli schiavi che vengono poi portati a Roma, dopo aver riconosciuto l'intelligenza di alcuni di questi, divennero incaricati a impegni culturali, in questi anni vi inizia la fusione tra cultura latina e greca. La cultura romana fino ad allora era di tipo oratorio, il contatto con la cultura di Taranto introduce un primo rapporto. Il controllo delle città della Magna Grecia furono le premesse per una nuova fase di espansione. Roma puntò attenzione sul Mediterraneo, dove allora dominava Cartagine, con cui i romani avevano stretto accordi fino dal VI secolo a.C. da allora, le due città avevano stabilito le reciproche zone di influenza. quando Roma acquisì le città greche del Sud Italia, molto attive nei commerci marittimi, cambiarono gli equilibri e si rese inevitabile il conflitto. Lo scontro comincia, la prima guerra punica va dal 246 al 241 a.C. Gli scrittori di alcuni secoli successivi lo ricorderanno come un fatto epocale, la vittoria di Roma contro Cartagine avrebbe segnato un'acquisizione di potenza ma anche della prima provincia territori annessi ma come colonie), la Sicilia. Lo stato romano diventa un impero in quanto con queste aree sviluppa un rapporto di tipo imperialistico. Secondo Sallustio da questa vittoria a Roma viene meno quel timore del nemico esterno, che fino ad allora fu un punto di coesione dell'impero, quando questa paura cessa, i costumi morali iniziano a degenerare. La seconda guerra contro Cartagine si conclude nel 202 a.C. è la guerra di cui ricordiamo la terribile sconfitta dei romani a Canne ma poi anche a quel processo di ripresa che porta poi la vittoria dei romani, questo è il conflitto che porta Roma a diventare la principale potenza militare ed economica. Sempre in questo secolo si colloca la conquista della conquista della penisola iberica, della costa della gallia meridionale, di Sardegna e Corsica e dell’Italia settentrionale. Nel 168 a.C. risale l'intervento militare romano in Grecia che all'epoca era sottomessa al regno macedone. Il primo atto dei romani dopo la vittoria sui macedoni è la proclamazione della libertà delle città greche. Proclamazione che avvenne durante dei giochi olimpici, accolta con tanta gratitudine da parte dei greci che credevano di aver riacquistato la loro libertà, videro invece nel 167 a.C. la richiesta di Roma di ostaggi, ovvero richiese e ottenne che 1000 tra le personalità più eminenti di queste città greche si trasferissero a Roma, tantissimi ricchi e soprattutto intellettuali e filosofi, la loro condizione a Roma fu delle migliori, accolti dalle famiglie più in vista della società romana, a questo punto convergono alcuni dei personaggi più importanti della grecia. Prima fra tutte, la famiglia principale nella quale si recavano questi massimi esponenti greci fu la famiglia degli Scipioni, che rappresentava il fulcro di quella cultura più aperta ad accogliere l'influsso della civiltà greca. Nel 146 le cose erano radicalmente cambiate, molte città greche mostrarono di non accogliere il protettorato romano, che gli dava una libertà molto limitata. In questo anno la città di Corinto fu rasa al suolo, la regione della Grecia e della penisola balcanica fu ridotta province. Anno anche della ultima e terza guerra punica, che fu in realtà uno sterminio richiesto da Catone il Censore, il pretesto era una presunta minaccia da parte dello stato Cartaginese nei confronti di Roma per la vicinanza. Il senato romano inviò un ultimatum dove chiese solo di arretrare le abitazioni dal porto, rinunciando allo sbocco sul mare; i Cartaginesi offrirono di tutto in cambio ma Roma non accettò, per cui diede atto ad una distruzione anche di questa città. Dopo il 202 la politica estera di Roma assunse una connotazione espansionistica e imperialistica. le ragioni furono molteplici ovvero la spinta di tutti i mercanti, Un esempio è nella tragedia Antigone, la protagonista è posta di fronte a questo dubbio, le viene ucciso il fratello, e l'ordine del sovrano è che questo corpo non venga sepolto, antigone si trova davanti al bivio tra l'obbedire alla legge umana del sovrano o a una legge superiore che impone ai congiunti di dare una degna sepoltura ai parenti morti che permetterebbe poi un passaggio nell'aldilà all'anima del defunto, decise di seguire quest'ultima che la porterà poi alla morte per aver disobbedito al re. Temi più di tipo esistenziale che di tipo sociale, l'esito è sempre un lutto o la sconfitta in generale del protagonista, il significato della tragedia è ciò che viene indicato con katharsis, ovvero “purificazione”. La commedia invece è sostanzialmente l'opposto, vede tre momenti distinti anche dal punto di vista cronologico: - La commedia antica, che si colloca nell'età classica, nel 5° sec. a.C. era costituita da una satira politica, era una parodia di personaggi, eventi o leggi ben determinati cronologicamente, proprio per questo suo legame a personaggi circostanziati, perde valore con il passare del tempo, ciò spiega lo scarso successo di questo sottogenere. - La commedia di mezzo, questo passaggio è dovuto a una trasformazione di carattere storico politico, collocata dopo la fine della libertà politica e ateniese, dopo la guerra del peloponneso, era impensabile rivolgere la satira politica contro i dominatori spartani. Parla di dei. - La commedia nuova, nel 4° sec. a.C. in concomitanza con la conquista della Grecia da parte di Alessandro Magno, assistiamo ad un distaccarsi da ciò che è attualità, che tratta della gente comune, tipi sociali molto individuabili, come il padre di famiglia, lo schiavo, il soldato etc..., avrà grande fortuna a Roma e che torna molto nella commedia attuale. La fase letteraria del teatro romano ebbe inizio con Livio Andronico che può essere considerato il modello di riferimento del teatro latino, assunse metri greci adattandoli AI linguaggio latino punto e, nella stessa direzione vediamo Nevio che ampliò la gamma dei soggetti e migliora la metrica. Quella degli autori latini non si limitò ad essere una imitazione infatti curarono adattamenti a vario titolo; soprattutto in ambito comico fecero Largo uso della contaminatio, tecnica che consisteva nel fondere parti di commedie greche diverse in un unico intreccio, in altri diedero vita opere con argomento romano. Nacquero così quattro tipi di fabulae (fabula= intreccio drammatico): 1. fabula cothurnata: era la tragedia di argomento Greco, gli argomenti erano racconti mitologici desunti dalla tradizione Attica. Carattere tragico 2. fabula praetexta: era la tragedia di argomento Romano, gli argomenti erano perlopiù connessi con vicende della storia romana. Carattere tragico 3. la Fabula palliata: commedia di argomento greco, il nome derivante dal pallio una mantella in uso dai greci. Ebbe molto più fortuna grazie al suo tipo di comicità più divertente, si compone riprendendo la commedia nuova greca, i personaggi appartengono alla media borghesia, sono non riconoscibili come personaggi storici, all'interno di una famiglia di questa classe media si crea un problema, due amori che non possono realizzarsi perché il matrimonio non si può fare a causa della classe sociale differente. Ad opporsi al matrimonio sono figure di uomini più potenti, o per anzianità o economicamente. L'intreccio è caratterizzato dal fatto di trovare i modi per risolvere questi problemi, vedremo come spesso il protagonista non sia lo sposo ma lo schiavo, il servo, che si impegna ad ideare le strategie per ottenere ciò che il suo padrone desidera. 4. la Fabula togata: era la commedia di argomento Romano denominata così dalla toga con cui erano rivestiti gli attori. Ero una copia della palliata, però quest'ultima aveva il vantaggio di avere la possibilità per l'autore di dare seguito a ogni forma di libertà creativa, tutto ciò era consentito in un genere teatrale che non era ambientato a Roma ma in qualche lontana città greca. Sia la tragedia sia la commedia conobbero un declino irreversibile e lasciarono il posto a recitazioni private e al minimo, nel quale si mescolavano danza, musica, spogliarelli e scenette comiche più o meno improvvisate. LIVIO ANDRONICO Primo autore della letteratura latina, con una sua opera messa in scena nel 240 a.C. si fa cominciare la nascita della letteratura latino, di origine greca, la fama divenne tale che nel 207 a.C. gli venne dato l'incarico di comporre un inno a Giunone. Le opere a noi pervenute sono in una totalità ma in brevissimi versi. Ricordiamo le opere teatrali e un poema epico cioè la traduzione dell'odissea in latino che gli diede grande fama. Compose anche commedie palliate, ciò ci fa intendere come fosse un autore versatile. L'Odusia è una traduzione in latino e versi saturni dell'Odissea, proprio quest'ultima perché il suo contenuto era più gradito e avvincente dell Iliade, ma anche grazie alla figura di Odisseo, anche perchè l'Iliade non ha un vero protagonista, Ulisse ha alcune caratteristiche che rimarranno sempre sgradite alla mentalità romana, l'Odisseo astuto non piace, per i romani fondamentale deve essere l'onestà anche in battaglia. Nonostante ciò ha anche molti aspetti apprezzati specialmente quelli legati al mos maiorum. Il viaggio di Odisseo in realtà è molto simile anche a quello di Enea nonostante siano di fazioni avverse, fondamentale il concetto di traduzione artistica, in quanto quella fatta da Livio è un'operazione più complessa che vede un adattamento di un testo da una popolazione ad un'altra, spiegando o omettendo certe parti del testo originale. Quest'opera vede anche un adattamento di nomi come quelli degli dei. GNEO NEVIO Fu uno dei primi autori latini, una generazione successiva a Livio, il primo di origine latina. Si legò politicamente alla famiglia dei Marcelli della parte popolare e come per conto dei suoi protettori attaccò la famiglia dei Metelli, questo attaccò gli costò l'esilio. Compose fabulae cothurnatae legate al ciclo troiano, ce lo dicono i titoli. Fu autore anche di tragedie romane, Romulus e Clastidium, quest'ultima parla di una vittoria romana contro i Galli, fu autore anche di commedie palliate nelle quali vengono inseriti elementi italici. Si rifece molto alla fabula Atellana. Il Bellum Poenicum, un poema epico-storico ed è in saturni, di sua invenzione, era un testo continuo diviso poi in libri, tratta della prima guerra punica. Aveva partecipato alla 1° guerra ma si trova a scrivere nel momento in cui si sta formando la 2°, ricordando gli atti eroici compiuti dai romani sperava potesse essere di aiuto ai romani per la seconda almeno incoraggiando, c'è un tratto del brano in cui riporta il viaggio di Enea da Troia nel Mediterraneo parlando di uno suo sbarco a Cartagine. Crea un'epica di argomento romano, riteneva che nella storia romana ci fossero elementi degni di essere raccontati nell'epica. Quella che lui celebra è molto diversa dall'epica omerica nella quale emergono gli eroi in maniera individuale, in Nevio non è così, troviamo il racconto delle azioni dei soldati romani, dove il singolo soldato non combatte per gloria personale ma per servire lo stato, nella letteratura greca il mito era all'origine della storia, per Nevio invece la storia è verità nella quale si può aprire una digressione mitologica che rimane marginale ed è il mito che prende valore dalla storia e non viceversa.
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