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Contesto storico della Francia tra 700 e 800, Appunti di Letteratura Francese

Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI, Luigi XVII

Tipologia: Appunti

2017/2018
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Caricato il 17/06/2018

fabiana_esposito
fabiana_esposito 🇮🇹

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Scarica Contesto storico della Francia tra 700 e 800 e più Appunti in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! LA FRANCIA TRA ‘700 E ‘800: QUADRO STORICO Luigi XIV: Nel 1661, alla morte di Mazarin, sale al trono Luigi XIV, presto detto “Re Sole”, che cambia radicalmente la struttura del potere in Francia e il suo ruolo sulla scena internazionale. Il suo regno é stato uno dei più lunghi della monarchia: 54 anni. Incoraggia le esportazioni e i commerci marittimi, esercita un imperialismo coloniale ed economico.Nel 1685, revoca l’editto di Nantes con lo scopo di sterminare i protestanti e diffondere la religione cattolica di Stato. Quanto alle finanze, dopo gli sperperi di Mazarin, Louis XIV ha voluto ristabilire il suo potere e la centralità dello stesso, eliminando qualsiasi possibile avversario della ricca nobiltà: Fouquet, sovrintendente delle finanze di Mazarin-uomo dallo spirito aperto, protettore di artisti e scrittori presso il suo celebre palazzo Vaux-le Vicomte ma capace di suscitare le invidie dello stesso re- viene fatto arrestare con l’accusa di complottare per superare il re in ricchezze e prestigio. Se il re ha riservato le cariche militari ed ecclesiastiche all’aristocrazia, ha preferito circondarsi di ministri borghesi, di cui ha favorito l’ascensione. L’aristocrazia, dunque, cessa di avere un ruolo politico di primo piano. Per sancire la propria potenza e il fasto della sua corte, il re fa dificare in tempi ristretti la lussuosa reggia di Versailles,dove la corte si trasferisce nel 1682. Saint Simon critica la vita di corte, lasciando trapelare la debolezza della Francia dal punto di vista politico. In questo periodo, il dibattito religioso oppone due dottrine: quella dei Gesuiti e quella dei Giansenisti. Secondo i Gesuiti, la grazia è concessa a tutti gli uomini ma il loro libero arbitrio può indurli a scegliere se essere salvati o meno; dunque, l’uomo è libero, vive per se stesso. I Giansenisti colpevolizzano invece l’uomo, gli negano ogni libertà perchè lo considerano spesso sottomesso alle passioni e quindi non in grado di scegliere; ogni dottrina che incoraggia l’amor proprio incita alla disobbedienza. Per i Giansenisti non contano le buone azioni, in quanto è Dio a scegliere a chi concedere la grazia. Luigi XIV osteggia i Giansenisti, poichè il giansenismo è molto vicino al protestantesimo. Luigi XIV muore in una situazione di tristezza, muore di cancrena. Nel 2015, lo Stabilimento pubblico del castello di Versailles dedica una grande esposizione per commemorare la morte di Luigi XIV, avvenuta 300 anni fa a Versailles, il 1^ settembre 1715. Egli non lascia figli. Luigi XV: ha 5 anni quando muore il re Luigi XIV. Inizia il periodo della Reggenza di Philippe d’Orléans, che dura dal 1715 al 1723. Sul fronte della politica estera questi adottò un atteggiamento volto a garantire uno stato di pace. La Francia si avvicinava ai paesi capitalisti, liberali e protestanti, come l’Inghilterra e l’Olanda, la vita di corte ritorna ad essere brillante. La Francia conta ancora sullo sfruttamento coloniale, infatti viene colonizzata la Luisiana. A partire dal 1750 il governo seguì una nuova politica di dispotismo illuminato: in tutta Europa, dalla Russia al Portogallo,sotto l'impulso di un nuovo pensiero più democratico, furono abbandonati i fasti, gli artifici e gli sperperi in favore di un nuovo ordine razionale, basato su un'amministrazione più efficace, aperta, contrastata però da forze conservatrici, quali la nobiltà il clero. Nell'arte, questo si tradusse nel passaggio dal gusto barocco al gusto neoclassico. Nel 1743 il regno passò al giovane Luigi XV: egli, tuttavia, era un re debole e pigro. Negli anni 70 la politica di Luigi XV si mosse verso un assolutismo più aperto, togliendo però potere al parlamento e favorendo una giustizia più arbitraria. Nel 1774 il re morì nel impopolarità nonostante l'evidente crescita economica culturale artistica e politica del paese. Il 1774 muore Luigi XV. Sale al trono Luigi XVI, che vive una crisi finanziaria enorme e si trova in una situazione di difficoltà nel riformare la società e diminuire i privilegi dei nobili e non favorire il terzo Stato. Nel maggio del 1789 il re dovette acconsentire alla convocazione degli Stati generali. In quell'occasione la borghesia, rappresentante del popolo, rivendicò un voto *per teste* e non a *punti* (uno per ciascun ordine sociale); esclusi dalla camera delle riunioni i rappresentanti del terzo Stato non si diedero per vinti. Per calmare la situazione, gli altri due ordini vi si unirono. Essi decisero l'istituzione di un'assemblea nazionale costituente, con il compito di redigere una costituzione per la Francia. Il re tentò di reagire con le forze armate, ma questo punto si trova di fronte all'insurrezione del popolo parigino, e, subito dopo, dell'intera Francia contadina e rurale. Del 14 luglio 1789 nella capitale non fu che l'episodio che segnò ufficialmente l'inizio della rivoluzione, poiché la presa della Bastiglia simboleggiò la caduta dell'ordine costituito e la presa del potere da parte del popolo. Le conquiste del popolo, guidato da rappresentanti borghesi, avrebbero avuto risonanza in tutto il mondo e nella storia: l'ancién régime decadde ufficialmente il 26 agosto del 1789 con la ratifica della “Déclaration des droits de l’homme et du citoyen”, incentrata su motivi fondamentali della filosofia politica liberale: sovranità popolare, diritti di libertà, uguaglianza giuridica e proprietà individuale. Quello che seguì fu tutt’altro che un periodo di uguaglianza e pace. L'assemblea avvertì il pericolo che l'iniziativa popolare mettesse in discussione gli orientamenti borghesi del movimento rivoluzionario e le impedì l'accesso alla direzione politica del paese, favorendo la propria assoluta preminenza nella funzione legislativa. La borghesia fece coincidere gli interessi della nazione con le proprie esigenze, accordando diritti politici solo al cittadino in quanto proprietario. A questo si opposero movimenti del cosiddetto quarto stato, la
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