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Contesto Storico e Giovanni Verga, Sintesi del corso di Italiano

Sintesi del contesto storico, delle opere, dei brani e della vita di Giovanni Verga

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 06/10/2021

AlessandraPiazza03
AlessandraPiazza03 🇮🇹

4.8

(10)

136 documenti

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Scarica Contesto Storico e Giovanni Verga e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! DOPO L’UNIFICAZIONE LA DESTRA STORICA Con l'unificazione, l’Italia diviene una monarchia costituzionale regolata dallo stattito emanato da Carlo Alberto nel 1848. In Italia venne estesa la legislazione sabatida, ma era ancora un paese ancora fortemente arretrato. La Destra Storica, erede del liberalismo di Cavour, è ostile a uno sviluppo industriale... L’agricoltura consiste ancora in metodi arcaici, e nel centro-sud, in rapporti ancora di origine feudale. Un settore dell'economia attivo è quello della creazione di infrastrutture: ferrovie, strade, ponti, porti e opere pubbliche in generale. LA SINISTRA STORICA Nella Sinistra Liberale si concentrano gli interessi di gruppi sociali diversi, dopo essersi unita con la Prussia e l’Atistria nella Triplice Alleanza da inizio a una politica di potenza che spinge a una corsa agli armamenti, favorendo l'industria siderurgica. Nel 1800 avviene una crisi agraria a causa della limitazione sostenuta dalla Destra Storica di mantenere una tecnica non industrializzata e per questo fu determinata la rapida scomparsa della piccola proprietà contadina. Il rapporto tra il Sud e il Nord si precisa sempre più come un rapporto di tipo coloniale. LA STRUTTURA SOCIALE L’aristocrazia gode ancora di grande importanza e prestigio sociale, poi vi si collocano i borghesi, successivamente il ceto medio (professionisti, commercianti, piccoli proprietari agricoli e artigiani). | ceti meditradizionali entrano in crist incidendo sulla letteratura creando l'origine di una tematica molto diffusa: il rimpianto del passato. I CETI POPOLARI Le condizioni delle masse contadine, dopo l'Unità, peggiorano ulteriormente poiché l’attmento det prezzi non è accompagnato da un amento degli stipendi. A ciò si aggiunge la pesantissima pressione fiscale, imposta dal nuovo stato tramite le imposte dirette sui consumi per sanare il deficit dî bilancio. Oltre che dalla miseria e dalla fame, i contadini sono afflitti anche dalle malattie. GLI INTELLETTUALI DINANZI ALLA MODERNIZZAZIONE Nonostante ritardì e limiti si avvia in Italia uno sviluppo capitalistico moderno e l’industrializzazione. Si possono individuare tre tipi di atteggiamenti degli scrittori di fronte a questa modernizzazione: un atteggiamento entusiastico , un atteggiamento di rifitito romantico, un atteggiamento di curiosità conoscitiva. ILMITO DEL PROGRESSO Il primo atteggiamento è proprio del positivismo e ha le sue basi nel rapido sviluppo del capitalismo industriale poichè l'espansione della produzione e lo sfruttamento delle risorse naturali hanno bisogno dello studio scientifico e delle sue applicazioni tecnologiche. Dunque il presupposto della poesia positivistica sono anche le scoperte scientifiche, la maggiore diffusione del sapere e dell'istruzione. L’esaltazione posttivistica si basa su delle convinzioni: quella scientifica è la sola conoscenza possibile e il metodo della scienza è l'unico valido, il metodo della scienza va esteso a tutti i campi. NOSTALGIA ROMANTICA E RIGORE VERISTICO Questa ideologia, però, non dominava interamente il quadro culturale. Un esempio tipico della fiducia posttivistica nella forza del progresso è Giosuè Carducci, ma in lui vi è una fortissima componente romantica, che si manifesta come disgusto e paura per la modernizzazione. Il rappresentante più significativo del terzo atteggiamento è Giovanni Verga, anche in questo caso si dimostra come la realtà sia sempre più complessa di qualsiasi schematizzazione: sopravvivono evidenti aspetti di anticapitalismo e antimodernismo romantici, però, si afferma in lui una visione naturalistica della realtà, che lo porta a studiare i meccanismi della lotta per la vita in tutti gli ambienti sociali. LE IDEOLOGIE POLITICHE In campo politico l'ideologia imperante resta quella del liberismo, l'atteggiamento intransigente della chiesa verso il nttovo stato impediva ai cattolici di partecipare alla vita politica. L'opposizione al liberalismo conservatore si manifestò in forme di radicalismo borghese che ebbero però scarsa incidenza reale a causa del diffondersi dell'ideologia anarchica. L’anarchismo fu presto superato dal diffondersi i del socialismo, che in Italia nacque nel 1892 a nome di Partito Socialista Italiano. CONFLITTO TRA INTELLETTUALE E SOCIETÀ Gli intellettuali perdono il ruolo centrale di guida ideologica e emerge anche in Italia quel conflitto tra intellettuale e società. Compaiono atteggiamenti di rivolta e di rifiuto dei valori borghesi. Il fenomeno si affaccia con gli scapigliati che adottano stili di-vita “maledetti”, sul modello di Baudelaire. Il letterato si sente spinto ai margini dai nuovi processi produttivi e mostra un timore crescente nei confronti della tecnica, che tende a meccanizzare la vita dell’uomo. L'avvento del mercato della produzione letteraria divide gli scrittori in due grandi campi: chi rifiuta disgustato il meccanicismo continuando a seguire i propri obiettivi artistici senza curarsi dell’insuccesso (Verga); chi accetta il mercato, adattandosi a scrivere per il pubblico (D'Annunzio). LA POSIZIONE SOCIALE DEGLI INTELLETTUALI | veristi, con Verga in testa, rifiutano la subordinazione della letteratura al fini sociali e perseguono la pura riproduzione del vero nella forma letteraria. Nascono nuove figure, create dallo sviluppo della società moderna: il sociologo, il giurista, l'economista, il fisico, il chimico, il fisiologo e il patologo. Ma l’intellettuale umanista spesso non si rassegna al declassamento del suo ruolo e reagisce ancora la funzione di guida morale, culturale o civile della nazione. ILTRIONFO DEL ROMANZO Nel secondo ottocento è il romanto ad affermarsi come il genere più amato dai lettori. Gli scrittori abbandonano il disprezzo con cui agli inizi del secolo era considerato il romanzo e lo accolgono come il genere per eccellenza. Dalla metà degli anni settanta il Verismo diviene la tendenza imperante nella narrativa, esso prende le mosse dal naturalismo zoliano ma ne rifiuta la pretesa di fare della letteratura una vera e propria indagine scientifica. Il principio dell’impersonalità è attuato da Giovanni Verga che vuole tracciare un quadretto della società italiana partendo dal basso, dalle classi popolari, per salire verso i ceti più elevati. L'impersonalità per Verga consiste essenzialmente nell’eclisse dell’atitore, è anche la forma più adatta per esprimere il suo pessimismo fatalistico sulla possibilità che la realtà, dominata dalla crudele legge della lotta per la vita, possa mai mutare. LA REGRESSIONE DEL PUNTO DI VISTA Verga applica i principi della sua poetica nelle opere veriste composte dal 1878 e ciò da origine ad una ‘tecnica narrativa profondamente originale e innovatrice. La voce natante si colloca all’interno del mondo rappresentato, è allo stesso livello dei personaggi, come se a raccontare fosse tino di loro, che però non compare direttamente nella vicenda. In questo modo il pinto di vista dello scrittore non si avverte mai. L'autore presenta ambienti popolari e rurali e mette in scena personaggi rozzi e incolti, la cui mentalità e il linguaggio sono spogli e poveri della conversazione popolare, ricco di modi di dire, paragoni, proverbi. IL DIRITTO DI GIUDICARE E IL PESSIMISMO Verga ha una visone radicalmente pessimistica della realtà: la società umana è per lui dominata dal meccanicismo della lotta perla vita in cui il più forte schiaccia necessariamente il più debole. Poiché gli tomini sono mossi soltanto dall’interesse economico, dall’egoismo, dalla volontà di sopraffare gli altri. Si tratta di una legge di natura universale e valida per ogni tempo e ogni luogo. Verga è ateo ed esclude ogni consolazione religiosa. Verga, inoltre, ritiene che l’autore debba eclissarsi poiche non ha il diritto di giudicare la materia che fappresenta. Ogni intervento giudicante appare inutile e privo di senso. IL'VVALORE CRITICO DEL PESSIMISMO L'atteggiamento di Verga si basa infatti sul rifiuto esplicito e polemico nei confronti delle ideologie progressiste contemporanee, democratiche e socialiste. Bisogna riconoscere che questo pessimismo conservatore non spinge Verga ad accettare la realtà esistente con rassegnazione, ma gli consente di rappresentaria con la massima oggettività, cogliendo con lucidità anche gli aspetti negativi. || pessimismo non costituisce dunque un limite della rappresentazione verghiana, ma funge da strumento per analizzare la realtà con atteggiamento critico. Anche se gran parte delle opere veriste di Verga descrivono la vita del popolo, non si risconta in esse l'atteggiamento populistico. Il duro pessimismo di Verga impedisce ogni fuga verso le titopie umanitarie. IL'VERISMO DI VERGA E IL NATURALISMO DI ZOLA A questo punto risulta evidente la differenza che separa verismo Verghiano e il naturalismo Zoliano. La distanza si misura sul piano delle techiche narrative: nei romanzi di Zola la voce natrante riproduce il punto di vista del narratore, Verga si mimetizza con i personaggi spessi. Queste tecniche narrative cosi lontane sono evidentemente la conseguenza di due poetiche e due ideologie radicalmente diverse: Zola interviene e giudicare poiché crede che la scrittura possa contribuire a cambiare |a realtà, Verga si basa sulla convinzione pessimistica che la realtà sia immodificabile. Zola è determinato dal fatto che egli è uno scrittore borghese democratico, Verga, è il tipico galantuomo del std, il proprietario terriero conservatore. VITA DEI CAMPI Nel 1880 Verga raccoglie nel volume Vita dei Campi una serie di racconti pubblicati su varie riviste tra il 1878 e il 1880. Spiccano figure caratteristiche della vita contadina siciliana e viene applicata la techica narrativa dell'impersonalità. Permangono ancora alcune tracce dell’atteggiamento romantico, poiché l’ambiente rurale arcaico viene descritto nostalgicamente. In alcuni testi compare poi anche un motivo tipicamente romantico come il conflitto fra l'individuo diverso e il contesto sociale che lo rifiuta. Verga è ancora in bilico tra il gusto romantico e le nuove tendente veristiche, che inducono lo scrittore a studiare le leggi del meccanismo sociale. ROSSO MALPELO >In quest'opera la voce che racconta è interna al mondo rappresentato. L'apertura del racconto presenta il procedimento della regressione, mediante cui si attua il principio dell’impersonalità. Poichè nella novella di Rosso Malpelo la voce narrante è interna alla realtà rappresentata, cioè l'ambiente popolare primitivo e rozzo, essa non è depositaria della verità. Difatti ciò che ci dice del protagonista non è attendibile: il narratore non capisce le reali motivazioni dell'agire di Malpelo, ma le deforma sistematicamente. >Rosso Malpelo, pur essendosi formato nell'ambiente disumano della cava, ha conservato alcuni valori atitentici, come l’affetto per il padre, il senso della giustizia. Il punto di vista del narratore esercita un processo di straniamento che scaturisce dall’accettazione del punto di vista prevalente ha la funzione di negare i valori, di mostrarne l'impraticabilità in un mondo dominato dal meccanismo della lotta per la vita. Si verifica anche uno strantamento in senso inverso, nei confronti del narratore poiché chi conduce il racconto è portatore di una visione crudele dell’insensibilità totale ai valori che finisce per apparire normale. Il mondo rurale non è affatto idealizzato nostalgicamente come paradiso, ma è dominato dalle stesse leggi che regolano tutti gli altri tipi di società. >Affiora la visione cupa e pessimistica del ragazzo, Malpelo ha compreso perfettamente l'essenza della legge che regola tutta la realtà: la lotta per la vita, in cui prevale il più forte e il più debole rimane schiacciato. Sulla figura di Malpelo lo scrittore trasferisce il suo stesso pessimismo, la sua visione lucida ma rassegnata dalla negatività di tutta la realtà sociale e naturale. Si può cogliere l'importanza dell’impostazione narrativa della novella che inaugura il modo di narrare del Verga verista. FANTASTICHERIA La novella viene scandita in tre parti: > Nella prima parte l’autore immagina di rivolgersi a un'amica del bel mondo che era fuggita, annoiata dalla monotonia di Aci Trezza. > Nella seconda parte viene affermata l’inconciliabilità dei due mondi (la buona società da cui proviene e ilmondo popolare), lo scrittore le spiega che quella timile gente che sembra essere priva di sentimenti, in realtà, possiede una propria grandezza, che, per essere colta, basta regredire a quell’Uuniverso paesano. > Nella terza parte l’autore accenna alle tragiche vicende di alcune persone che diventeranno, poi, i protagonisti dei malavoglia. Inoltre emerge la teoria dell’ostrica, posta come unica soluzione di difesa dai meccanismi sociali: come Yostrica rimane attaccata alla propria roccia, Yuomo dovrà attaccarsi la religione della famiglia. UN DOCUMENTO UMANO > Sin dalle rime battute Verga dichiara il carattere verista, in un testo che narra degli avvenimenti realmente accaduti, un documento tmano che il narratore riporta come l’ha ascoltato. Qui esprime il principio dell’impersonalità, dell'eclissi dell'autore. > L'approccio di Verga al misterioso processo delle passioni è quello dei naturalisti e dei veristi che si rifanno al positivismo. Il meccanismo delle passioni è determinato da nessi di causa ed effetto di cui il narratore deve solo ricostruire pochi passaggi indispensabili. Il nuovo metodo di indagine è analisi che esclude un approccio soggettivo. > L'ultima parte costituisce il punto essenziale in cui si afferma che il romanzo raggiungerà il grado più alto di perfezione quando l'armonia della sua forma e la rispondenza al vero saranno talmente perfette da rendere il poeta invisibile. LA LUPA > La novella inizia con la descrizione della protagonista dalle caratteristiche fisiche che richiamano i tratti della strega dell'immaginario popolare, accentuata dal fatto che nemmeno il parroco era riuscito a redimerla, restandone soggiogato. La natura della donna è delineata in poche immagini come il suo soprannome, la sua insaziabilità e la seduzione del suo sguardo. Agli occhi del paese le colpe della madre ricadono nella figlia che è esclusa dall'inserimento sociale e da un matrimonio. > Si mette in moto il meccanismo narrativo con un cambio di tempo verbale ed emerge la figura di Nanni, un giovane lavoratore di cui la Lupa si innamora. All’inizio il giovane si mostra indifferente e abbastanza padrone di se, così la Lupa si serve della figlia costringendoli a nozze, e la sicurezza inizia a vacillare non riuscendo ad opporsi alla tentazione della suocera. L'atteggiamento provocatorio della Lupa si inserisce nel clima di una Sicilia arcaica e patriarcale come elemento di rottura rispetto alla concezione femminile del tempo. > Il momento di massima tensione narrativa coincide con la scelta della Lupa di rinunciare alla sua stessa vita se non l'avrebbe potuta condividere con lui. > Lo spazio viene rappresentato in modo realistico etende ad assumere anche aspetti simbolici. | paesani sono sia interni che esterni: la casa che indica i valori più radicati della comunità, i campi bruciati dall’afa estiva rappresentano la profanazione. ILCICLO DEI VINTI Intorno al 1878 Verga concepì il progetto di un ciclo dî romanti che riprendeva il modello dei Rougon- Macquart di Zola, ma con un punto di interesse differente: porre al centro la volontà di tracciare un quadro sociale. Il filo conduttore della sua rappresentazione è il principio della lotta per la sopravvivenza applicata a tutta la società umana. Quest'ultima, infatti è dominata interamente da conflitti d’interesse ed il più forte trionfa schiacciando i più deboli. Verga non si sofferma sui vincitori ma sui vinti. PREFAZIONE E CINQUE ROMANZI AI ciclo viene premessa una prefazione che chiarisce gli intenti generali dello scrittore: nel primo romano dei Malavoglia vengono analizzati i comportamenti umani nel loro livello più semplice (lotta dei bisogni materiali), in Mastro Don Gesualdo viene analizzata l'avidità di ricchezza della borghesia, nella Duchessa De Leyra viene analizzata la vanità aristocratica e, infine, ne L'onorevole Scipioni e L'Uomo di Lusso viene analizzata l'ambizione politica e artistica. In questa scala ascendentale anche lo stile e il linguaggio si modificano gradatamente. I VINTI E LA FIUMANA DEL PROGRESSO > | Malavoglia descrivono la rottura di un equilibrio di un mondo tradizionale e immobile di una famiglia di un piccolo villaggio di pescatori. > Nel secondo paragrafo si pone come tema principale la fiumana del progresso, ovvero il grande processo di trasformazione della realtà contemporanea. La forza motrice di quest’ultimo è la ricerca del meglio, l'ambizione degli uomini, da quelli più elementari a quelli più complessi e raffinati. > Verga tocca rapidamente anche il problema formale e afferma che per essere esatta e dimostrare la verità, l’analisi dei meccanismi psicologici e sociali deve seguire il principio dell'impersonalità, è necessario anche che ogni narratore adotti un modo di pensare e di esprimersi che corrisponda al livello sociale rappresentato. > Il poeta esprime la sua ammirazione per la grandiosità del cammino che segue l'umanità per raggiungere la conquista del progresso e arriva a ripetere uno dei principi dell'ideologia borghese moderna. L'individuo, proseguendo il suo interesse personale coopera al benessere di tutti. > In chiusura verga afferma che chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo, in questa fase è contenuto tutto il profondo pessimismo dello scrittore.
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