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Contesto storico. Guerre puniche e Oriente greco, Schemi e mappe concettuali di Letteratura latina

Contesto storico guerre puniche e oriente greco dal libro di Conte

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 22/02/2023

francesca-zarbo22
francesca-zarbo22 🇮🇹

4.7

(3)

18 documenti

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Scarica Contesto storico. Guerre puniche e Oriente greco e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Contesto Le guerre puniche e l’Oriente greco Roma entra in conflitto con Cartagine per il controllo del Mediterraneo. Il fine è quello di strappare alla città Stato africana il monopolio dei commerci con l’Africa, monopolio garantito da una fitta rete di colonie disseminate per tutto il Mediterraneo occidentale. La Sicilia è il teatro del primo scontro. I: 264 – 241 a. C. scoppia quando i Mamertini, mercenari campani insediatisi a Messina, voltano le spalle agli alleati Cartaginesi e ottengono, contro Siracusa, l’intervento di Roma. A Milazzo i Romani annientano i cartaginesi nel 260. Nel 256 la spedizione africana di Attilio Regolo subisce una dura sconfitta. Nel 247 il generale cartaginese Amilcare Barca pone la sua roccaforte a Palermo e conduce una guerra di esaurimento. La vittoria definitiva è nelle Egadi nel 241 a. C. Cartagine è costretta a cedere la Sicilia e, a pace fatta, anche Sardegna e Corsica. II: 219 – 202 a. C, Cartagine cerca di recuperare i territori persi occupando la Spagna. Nel 225 Roma si assicura l’alleanza con Sagunto. Il generale cartaginese Annibale espugna in Spagna la città di Sagunto, alleata di Roma, e varca le Alpi. Dopo le vittorie sul Ticino, sul Trebbia e sul Trasimeno, viene fermato da Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore (per il fatto di evitare lo scontro diretto con il nemico). La battaglia campale di Canne (216 a. C.) vede i romani travolti. Ma la loro controffensiva in Italia meridionale è vincente (cadono Siracusa e Capua). Il generale Publio Cornelio Scipione porta la guerra in Africa: i cartaginesi pesantemente sconfitti a Zama nel 202 a. C. A Cartagine è imposto il divieto di espandersi fuori dall’Africa e dichiarare guerra senza consenso. III: un influente partito, composto da tradizionalisti e imprenditori, fa pressione per la totale distruzione di Cartagine. L’occasione si presenta quando la città africana risponde con le armi agli attacchi del re di Numidia Massimissa, violando il trattato di pace stipulato con Roma nel 149. Per tre anni Cartagine resiste all’assedio, nel 146 è rasa al suolo e il suo territorio diviene provincia romana d’Africa, poco dopo lo diventa anche la Spagna. La conquista dell’Oriente: Tra la II e la III guerra punica Roma volge le proprie mire espansionistiche a est. Il regno di Filippo di Macedonia è prima ridimensionato (197 a. C.), poi sconfitto a Pidna nel 168 da Lucio Emilio Paolo contro Perseo, figlio di Filippo, fatto prigioniero e portato a Roma con altri cittadini della lega (tra cui Polibio) infine inglobato insieme alla Grecia nel dominio di Roma (146). La città di Corinto, dove la lega achea si è ribellata, viene rasa al suolo e le città greche sono tutte assoggettate. Il regno di Antioco di Siria perde il suo controllo in Asia Minore, che passa da Rodi a Pergamo, alleate di Roma (188 a. C.). La società e la cultura Il processo di ellenizzazione della società romana incontra l’opposizione dell’aristocrazia conservatrice. In realtà nemmeno Catone il Censore, difensore ultimo del mos maiorum, è ostile alla cultura greca in blocco. Piuttosto si trova contrario a tutti quegli aspetti che gli sembrano mettere in discussione i principi basilari del mos maiorum: l’esaltazione del singolo, filosofie materialiste, o scettiche. La res publica per Catone è un corpo collettivo. Ma l’atteggiamento di Catone è lontano dalla mentalità romana delle classi colte. Lo stesso Ennio, scoperto da Catone, si allontana presto da lui per schierarsi con i fautori più accesi dell’ellenizzazione. Interprete dei nuovi tempi è Scipione Emiliano che invita a Roma e protegge il filosofo stoico Panezio. Attorno a Scipione si raccoglie l’élite intellettuale più aperta alla cultura greca, ciò ha fatto parlare di un “Circolo degli Scipioni”, è probabile che un circolo (per giunta con programmi politici) non sia mai esistito. L’unica fonte antica che pare autorizzare l’esistenza di questo è nel De Amicitia (cap. 69) di Cicerone in cui un amico di Scipione, Lelio, si riferisce all’entourage scipionico con un termine che non per forza accomuna interessi culturali. Sicuramente i “membri” erano filelleni, ma gli alleati politici di S. non lo erano tutti, quindi questo non era un requisito necessario per legarsi a lui. Orazio prende spunto da qui per il circolo di Mecenate. Generi Tragedia= Ennio, tragedia arcaica con Pacuvio e Accio (gusto per il patetico, orrido, sangue, ricerca di effetti grandiosi, tratti romanzeschi alla tragedia, attualizzazione di miti toccando argomenti della società romana contemporanea, sperimentazione linguistica continuano Ennio in ciò “lingua impura”) Commedia = rivoluzione con Terenzio Poema epico = primo poema epico in esametri Annales di Ennio Storiografia = Nascita della storiografia con Catone, le Origines, prima opera storica in latino in cui Catone ostentava il disprezzo per l’annalistica romana in lingua greca, Roma reclamava, ormai vincitrice incontrastata, la propria lingua
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