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Contesto storico in Inghilterra dal 1500 al 1800, Sbobinature di Letteratura Inglese

Un quadro storico dell'Inghilterra dal 1500 al 1800, con particolare attenzione alla dinastia degli Stuart e alla trasformazione della monarchia assolutistica in una monarchia costituzionale. Vengono descritte le tensioni religiose, politiche ed economiche del periodo, tra cui la scissione tra la Chiesa Anglicana e la Chiesa cattolica, la guerra civile, la repubblica, la restaurazione e la rivoluzione gloriosa. Vengono inoltre menzionati personaggi storici come Enrico VIII, Elisabetta I e James I.

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

In vendita dal 22/03/2023

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Scarica Contesto storico in Inghilterra dal 1500 al 1800 e più Sbobinature in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Contesto storico in Inghilterra dal 1500 al 1800 Enrico VIII (1509-1547): durante il suo regno ci fu lo Scisma tra la Chiesa Anglicana e la Chiesa cattolica. Nel 1517 Lutero affigge le sue tesi e da qui inizia la riforma protestante. L’unità dei cristiani finisce e nascono in tutta Europa le Chiese protestanti. Nel 1534 Enrico VIII si proclama capo della Chiesa Anglicana, ed è noto il pretesto che utilizzò per questo, e cioè voleva ottenere il divorzio da Caterina d’Aragona, sua prima moglie, per sposare Anna Bolena, madre di Elisabetta, ma il papa non volle. Dopo Enrico VIII ci fu Edoardo VII, poi la figlia cattolica Maria Tudor, Bloody Mary (Maria la sanguinaria), e poi Elisabetta I (1558-1603). Il suo regno prende il nome di Età Elisabettiana: la figura della regina è importantissima per l’Inghilterra. È l’età di fioritura della cultura inglese (Shakespeare). Dopo Elisabetta (Vergin Queen), il trono passa al figlio della cugina (Maria Stuarda) dato che non lasciò eredi, chiamato James (1603- 25), Giacomo VI di Scozia, il quale nella sua figura unisce le due corone, di Scozia e di Inghilterra. Con James nasce la dinastia degli Stuart che regnerà per tutto il corso del 600 (l’ultima sovrana fu la regina Anna fino alla prima decade del 700). La dinastia degli Stuart fonda la sua visione del potere monarchico sull’idea che tale potere derivi direttamente da Dio, che il potere monarchico abbia un’origine trascendente, c’è quindi una concezione del potere assolutistica. C’è una dialettica tra il sovrano e il parlamento che segnerà la vita politica inglese per tutto il 1600 e sarà l’origine della guerra civile. Dopo James I ci fu il figlio Charles I, il suo regno è sempre segnato da tale tensione che poi sfocerà nella guerra civile che durerà 7 anni (1642 -1649) che si conclude con la vittoria del parlamento e dell’esercito parlamentare, guidato da Oliver Cromwell e con l’instaurazione di un regime repubblicano (1649-60), l’Inghilterra sarà una repubblica, per l’unica volta. La guerra civile che porterà all’instaurazione del Commonwealth e alla decapitazione di Charles I, vede anche l’opposizione tra Chiesa Anglicana e gruppi protestanti più radicali che prendono il nome di Puritani (Oliver Cromwell è un puritano). Nel 1660 il Commonwealth entra il crisi e il parlamento chiede all’erede al trono, Charles II che aveva trovato riparo in Francia, di tornare in Inghilterra e inizia così una nuova fase chiamata Restaurazione (1660-85), quando Charles muore e sale James II, un re cattolico, ma a causa di una serie di problemi il parlamento decide di convocare Guglielmo D’Orange, olandese, che arriverà in Inghilterra e diventerà re con titolo di Guglielmo III. Tale passaggio prende il nome di Rivoluzione Gloriosa, Glorious Revolution, chiamata gloriosa perché non ci furono eccessivi spargimenti di sangue. La storia inglese del 1600 vede il secolo suddiviso in una fase in cui ci fu il regime assolutistico, poi la scissione, la guerra civile, la repubblica, la restaurazione e infine la rivoluzione gloriosa. A questo punto ci fu la trasformazione della monarchia assolutistica in una monarchia costituzionale. Segna l’ingresso della Gran Bretagna nella modernità. Costituzionale: il potere del sovrano è limitato da una serie di norme contenuto in un documento chiamato Billowrights. James I: E’ un teorico dell’assolutismo monarchico, un intellettuale, ha pubblicato una serie di trattati anche di demonologia, il suo regno è dominato da una serie di tensioni: religiose: contrasto tra Chiesa Anglicana e altre confessioni, è anche un contrasto tra la corona che si identifica con la chiesa anglicana, perché il capo della chiesa d’Inghilterra è il sovrano, e le altre confessioni (puritanesimo) e la società civile. La Chiesa Anglicana (1534) nasce nel contesto della riforma protestante, e tra quelle protestanti è la più vicina al cattolicesimo, è di tipo episcopalista cioè ci sono i vescovi, e dato che il sovrano della Chiesa Anglica è il sovrano, l’entità religiosa è l’arcivescovo di Canterbury, ha un impianto gerarchico. I puritani sono coloro che vogliono introdurre una riforma protestante ancora più radicale che, inizialmente erano interni alla chiesa anglicana ma poi vengono espulsi e andarono a formare una serie di diversi gruppi religiosi definiti puritani (volevano purificare la chiesa anglicana). politica economica: l’Inghilterra accede alla modernità, ma diventano sempre più forti le esigenze di quei ceti mercantili che necessitano di una politica economica liberista, volevano che ci fosse una maggiore libertà di scambio e volevano l’eliminazione di una legge, cioè a determinati gruppi veniva data la possibilità di commerciare certi beni, i ceti mercantili reclamavano il diritto di una maggiore libertà nell’agire economico. politica estera: politica filo-spagnola in contrasto con le esigenze di tutti coloro che vedono nell’America un obiettivo nelle loro attività economiche e quindi la spagna era un concorrente. Queste tensioni diedero il via a un conflitto tra corona e parlamento. Tra gli eventi importanti di questo periodo ricordiamo: • nel 1605 Gunpowder Plot (congiura delle polveri): congiura ordita da un gruppo di cattolici capeggiata da Guy Fawkes che decide di far saltare il parlamento alla presenta del sovrano, questo progetto fallisce ma è simbolo delle tensioni presenti in quel periodo. • Nel 1608 viene fondata Jamestown in Virginia l’abolizione della proprietà privata: ciò suscita la preoccupazione dei ceti mercantili della gentry, delle classi sociali che avevano sostenuto Cromwell e si manifesta la necessità di ridimensionare o di eliminare il protettorato che era incapace di fronteggiare queste spinte radicali. Artefice di ciò fu il generale Munch, che con l’accordo con la gentry, marcia su Londra. Il parlamento fu richiamato in sessione e dichiarò che fosse richiamato in Inghilterra il legittimo erede di casa Stuart, Charles II che si trovava in Francia. Il periodo del regno di Charles II (1660-85) prende il nome di Età della Restaurazione: restaurazione della monarchia, della dinastia Stuart, che significava ridefinizione degli equilibri politici, sociali e religiosi nella società inglese perché con gli Stuart entra di nuovo in gioco la dinastia, la chiesa anglicana, il parlamento che ha una struttura bicamerale che vede da una parte la Camera dei Comuni (House of Commons) e dall’altra Camera dei Lord (House of Lords), i cui membri sono i rappresentati dello strato più alto dell’aristocrazia inglese, e qui non si viene eletti ma regna la dinastia. Nel 1660 viene fondata la Royal Society, prima società scientifica dell’occidente fondata per la promozione della cultura scientifica di cui fu presidente anche Isaac Newton. In questa fase storica, permane l’eredità della rivoluzione che si manifesta in un riconosciuto potere del parlamento, nel fatto che il re vuole garantire una libertà religiosa; infatti, Charles tenta una politica che vuole garantire da un lato la chiesa anglicana, e dall’altra una certa tolleranza religiosa. Durante il suo regno ci furono una serie di atti: 1661: Corporation Act in cui si chiedeva a tutti i membri delle corporazioni cittadine di dichiarare di aver ricevuto i sacramenti secondo il rito anglicano; 1662: Atto di uniformità in cui si ribadisce che tutti i membri della chiesa anglicana si uniformassero al ‘Book of common prayer’, così da garantire l’assenza di tendenze più radicali. Nel 1673 viene emanato un atto mirante a imporre a tutti coloro che ricoprivano cariche pubbliche, l’obbligo di uniformarsi agli usi e al credo della chiesa anglicana. Una serie di provvedimenti che garantivano l’influenza della chiesa anglicana nella vita pubblica. Durante il regno di Charles nascono i nuclei fondamentali dei due partiti politici che hanno dominato la vita politica per i secoli successivi fino al 900: i Whigs (capo del partito: Shaftesbury) e i Tories rispettivamente liberali e conservatori. Questi due nascono in occasione di una disputa che sorge relativamente alla questione della successione al trono d’Inghilterra perché una parte del parlamento non aveva alcun intenzione di accettare come successore al trono il fratello minore di Charles, Giacomo, che era cattolico. Coloro che si pronunciarono oppositori di Giacomo erano i Whigs mentre i suoi sostenitori i Tories. I Tories si identificavano con la chiesa anglicana, con l’aristocrazia, con la corona, mentre i Whigs con l’interesse verso i ceti mercantili ed imprenditoriali. Politica estera di Charles II: era stato presso la corte francese e proseguì una politica filo-francese e ostile all’Olanda, ciò portò in una seconda guerra che si concluse con una seconda vittoria inglese contro l’Olanda. Con la morte di Charles, ci fu Giacomo, suo fratello, ma fu accettato anche se cattolico, perché non aveva eredi. Nel frattempo, si rafforzava la parte liberale e questa posizione esploderà in maniera definitiva quando Giacomo avrà un figlio maschio, battezzato cattolico. L’opposizione nei confronti del sovrano esplode così da non consentire a Giacomo di sedere sul trono d’Inghilterra, e qui sulla base di un accordo tra i due schieramenti politici, la maggioranza decide di destituire il sovrano, chiamando Maria, figlia di Giacomo, anglicana, sposata con Guglielmo III d’Orange (1688). Tutto questo processo prende il nome di rivoluzione Gloriosa avvenuta cioè senza spargimento di sangue. Nel 1689 Guglielmo assume il trono con Maria. Guglielmo e Maria accettano di sottoscrivere un documento che definisce i limiti del potere monarchico ‘Bill of Rights’ che stabiliva che il sovrano non potesse sospendere leggi, imporre tributi o mantenere un esercito stabile in tempo di pace senza l’approvazione del Parlamento; che i membri del Parlamento fossero eletti liberamente e godessero di piena libertà di espressione e di discussione; che non vi fossero limitazioni di libertà per i sudditi protestanti. A questo punto la monarchia britannica diventa una monarchia costituzionale. Inizialmente William governa con l’approvazione dei Whigs e i Tories, ma con il tempo si affidò soprattutto ai Whigs. Con l’accordo tra corona e parlamento ci fu l’esclusione della casa Stuart dalla corona e si stabilì che la corona, alla morte di Giacomo, andasse ad Anna sorella di Maria. Nel 1694 viene fondata la Banca d’Inghilterra Nel 1689 Toleration Act che garantisce la libertà religiosa a tutti i protestanti tranne ai cattolici e agli unitariani. Nel 1701 Act of Settlement che sancisce l’esclusione dei cattolici dalla successione al trono. Nel 1701 muore Giacomo II e Anna, la figlia, ottiene il potere ed è l’ultima sovrana di casa Stuart. Prosegue la politica già iniziata con William III secondo cui doveva essere la maggioranza parlamentare ad esprimere il governo del paese e quando Anna divenne sovrana ci fu la maggioranza di Whigs fino al 1711. L’atto più importante del regno di Anna (1702-14) è l’Atto di Unione che ebbe un duplice effetto. Il primo è quello di creare un nuovo stato, il regno di Gran Bretagna, il secondo è di dissolvere i due parlamenti di Scozia e di Inghilterra con un unico parlamento, quello di Gran Bretagna. Quindi Anna diventa la sovrana di Gran Bretagna. Il parlamento scozzese è stato istituito nuovamente a partire dal 1997. Durante il regno di Anna, l’Inghilterra combatte durante la guerra di successione spagnola al termine del quale conquista Gibilterra, Maiorca, Le Antille, Terranova, rafforzando così la propria egemonia commerciale ed economica. Nel 1714 Anna muore senza lasciare eredi diretti e diventa re George of Hannover, che diventa George I (1714-27), il parente più prossimo era lui: il padre era tedesco; quindi, diventa re anche senza sapere la lingua e la cultura inglese. Durante gli anni del regno di Giorgio, nel 1715 i Tories sono sconfitti alle elezioni e inizia un periodo di egemonia politica dei Whigs che governano in Inghilterra per oltre 50 anni con primi ministri che fecero la storia politica del paese, tra cui Rober Walpol, primo ministro per 20 anni (1721-42), che fu importante non solo per il suo ruolo politico ma anche perché suo figlio Horass fu l’inventore del romanzo gotico (nel 1764 scrive il castello di Otranto). Con Robert Walpol si rafforza un’idea del governo di gabinetto secondo cui i ministri sono responsabili dei membri del parlamento. Il sovrano che non conosce nulla del suo regno lasciò tutto nella mani del ministro, di Walpol. Con la morte di Giorgio I, ci fu Giorgio II e poi Giorgio III (1760-1801). Il periodo della storia inglese che comprende i regni di Anna, Giorgio I, II, III prende il nome di Età Augustea perché si allude alla Roma di Augusto. Il primo 700 è un periodo di espansione commerciale ed economica per l’Inghilterra, in cui finiscono i conflitti avvenuti precendemente e un periodo di fioritura della cultura, dell’arte e delle lettere. Fine 18°-Inizio 19° secolo George III (1760-1820) (1810-1820 Reggenza) • 1776 – Dichiarazione di Indipendenza Americana • 1799- Combinations Acts: le organizzazioni dei lavoratori sono dichiarate fuori legge • 1811-12 – Luddismo • 1819 – Massacro di Peterloo Un gruppo di lavoratori riunitosi a St. Peter’s Fields a Manchester fu attaccato dall’esercito e 11 persone furono uccise. George IV (1820- 1830) • 1829 Bill for Catholic Independence • 1829 Robert Peel crea la MetropolitanPolice William IV (1830-37) • 1832 – Reform Bill: eliminazione dei “rotten boroughs” (vecchi collegi controllati attraverso meccanismi clientelari dalla nobiltà, in cui il numero dei votanti si era ormai considerevolmente ridotto per effetto dello spopolamento delle campagne. Con la riforma i seggi dei “rotten boroughs” vengono attribuiti alle città industriali. La rappresentanza ora corrisponde al numero di abitanti di ciascun distretto e il diritto di voto è esteso a vasti strati delle classi medie)
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