Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Contesto storico (Pascoli e D’Annunzio), Dispense di Italiano

Il periodo storico europeo che va dal 1848 al novecento, suddiviso in tre fasi. La prima fase è caratterizzata dal grande sviluppo economico, la seconda dalla grande depressione e la terza dalla seconda rivoluzione industriale. Vengono descritte le innovazioni tecnologiche e l'organizzazione del lavoro in fabbrica. Viene inoltre descritta la situazione dell'Italia, arretrata rispetto agli altri paesi europei, e la questione meridionale. Viene fatta una breve descrizione della situazione politica interna ed estera dei vari paesi europei durante il periodo considerato.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 16/03/2023

martinaamatarazzo
martinaamatarazzo 🇮🇹

8 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Contesto storico (Pascoli e D’Annunzio) e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Contesto storico Il periodo che in Europa va dal 1848-1849 agli inizi del novecento può essere distinto in tre diverse fasi: 1. La prima fase va dal 1849 al 1873 ed è contrassegnata da un grande sviluppo economico: segna uno dei momenti più rigogliosi dell’economia europea. Il settore trainante dello sviluppo è quello ferroviario con la diffusione delle macchine a vapore. Questo settore favorisce lo sviluppo di una serie di industrie a esso collegate come l’industria meccanica, l’industria siderurgica e l’industria estrattiva del carbone. Esse si sviluppano oltre che in Inghilterra, anche in Francia e nei paesi del Nord e del centro Europa, mentre nei paesi meridionali lo sviluppo è più lento e regolare. 2. La seconda fase va dal 1873 al 1895 ed è caratterizzata dalla “grande depressione”: la crisi economica che coincide con il crollo della borsa di Vienna, fu una conseguenza immediata del boom speculativo seguito alla conclusione della guerra tra Francia e Prussia e al pagamento della Francia alla Prussia di 5 miliardi di franchi oro. Le cause del conflitto erano dovute alla confluenza di una serie di crisi a partire da quella del settore ferroviario, alla crisi agraria dovuta alla concorrenza dei prodotti provenienti dagli Stati Uniti, fino ad arrivare alla crisi di sovrappopolazione. Nel periodo della grande depressione l’economia nei paesi più avanzati reagisce con tre tipi di misure: • il protezionismo, che pone dazi sull’importazione delle merci straniere in modo da tutelare le aziende nazionali; • l’assorbimento della maggior parte delle industrie minori in grandi concentrazioni monopolistiche; • la costruzione di vasti imperi coloniali in Asia e Africa in modo da allargare il mercato di prodotti. Il tipo di colonialismo che si sviluppa è diverso dal passato. Infatti consiste in una espansione soprattutto commerciale. L’imperialismo diventa conquista militare e acquisizione di territori, asservimento del lavoro umano agli interessi delle nazioni dominanti. Questa situazione determina un nuovo modo di vedere il mondo, ossia si diffonde l’ideologia del “fardello dell’uomo bianco”, cioè la superiorità dell’uomo bianco occidentale che giustifica il colonialismo come diffusione della civiltà e come soluzione dei problemi democratici europei. 3. La terza fase va dal 1896 al 1908 ed è caratterizzata da un impetuoso balzo avanti in corrispondenza la seconda rivoluzione industriale. • Con la seconda rivoluzione industriale arrivano anche le innovazioni tecnologiche come il telefono, il grammofono, il telegrafo, la fotografia e ancora il cinematografo, la bicicletta, l’automobile, e la macchina scrive. • Tra gli anni 80 e 90 nascono l’industria elettrica è quella dell’automobile. • Contemporaneamente l’organizzazione del lavoro in fabbrica si va a razionalizzando e parcellizzando: l’uomo è sempre più dipendente delle macchine da ciò deriva la crisi delle antiche abilità artigianali, in quanto l’operaio specializzato e qualificato non svolge più il lavoro affidato alla propria individuale abilità, ma si trasforma in addetto alla manutenzione della macchina, venendo a costituire una sorta di aristocrazia operaia. L’organizzazione scientifica del lavoro teorizzato da Taylor da un contributo decisivo alla seconda rivoluzione industriale. L’Italia partecipa allo sviluppo dell’economia europea da posizioni ancora arretrate. Il protezionismo promosso dal governo di Sinistra a partire dal 1880 produce una certa accelerazione dello sviluppo del settore siderurgico e metallurgico. Il vero e proprio decollo industriale del nostro paese arriva negli ultimi anni del secolo in concomitanza con la seconda rivoluzione industriale europea grazie alla fondazione della Fiat a opera di Giovanni Agnelli nel 1899. Bisogna specificare che l’industrializzazione riguardava solo settori limitati e solo il triangolo Torino- Milano-Genova. Il resto del paese era prevalentemente agricolo e profondamente condizionato dalla “questione meridionale”. I fattori di crisi del meridione furono: • lo squilibrio dello sviluppo a tutto vantaggio del Nord • l’applicazione da parte della Destra, di un duro sistema fiscale che colpiva soprattutto le masse contadine • la diffusione del brigantaggio e il conseguente regime di occupazione militare in cui vennero tenute le città del Sud • il potere dell’usura Esplode così nella seconda metà degli anni sessanta la cosiddetta “questione meridionale” rivelata al paese dalla coraggiosa inchiesta di Franchetti e Sonnino. Da un punto di vista politico si può dividere il periodo in due fasi: • la prima fase che va fino al 1871, quando si conclude la guerra franco prussiana, ed è caratterizzata da una situazione di instabilità e dei frequenti conflitti militari tra le potenze europee. • I fattori di instabilità sono dovuti sia alle tendenze verso l’indipendenza nazionale che indeboliscono gli imperi multinazionali come l’impero austroungarico e quello turco, sia dalla politica di grande potenza della Prussia di Bismark. Si susseguono così varie guerre tra cui quella del 1859 che vede alleati Piemonte e Francia contro l’Austria, e quella del 1866 tra Prussia e Austria, nella quale l’Italia scende in campo accanto alla Prussia. Infine la guerra franco-prussiana del 1870, che si conclude con la vittoria prussiana e la proclamazione dell’impero tedesco. Approfittando di questa guerra, il 20 settembre 1870 le truppe italiane possono penetrare nella città di Roma e proclamarla capitale poi nel luglio 1871. • In politica interna il periodo della grande depressione e della crescita dell’imperialismo, rafforza la tendenza alle forze conservatrici. Tra il 1862 e il 1890 il fattore dinamico della politica europea è la Germania che costituisce un esempio da imitare sia nella politica estera che interna. Si parla infatti di “età bismarckiana” in quanto la Germania offre un modello scientifico militare di organizzazione razionale che sembra il più affine al pensiero positivista allora dominante. In Francia vi è la terza Repubblica nel1875. • Pure in Italia prevale una linea conservatrice e duramente repressiva. La crisi economica degli anni 70 favorisce uno scambio di gruppi dirigenti infatti nel 1876 la sinistra di Depretis sostituisce la destra alla direzione del paese. Nel 1882 una riforma elettorale allargò la base del suffragio, continuando ad escludere le donne, gli analfabeti e coloro privi di un reddito minimo. Sempre sotto il governo di Depretis si abolì l’odiosa tassa sul macinato, si potenziò l’istruzione tramite la legge Coppino e viene inaugurata una politica laica con la legge guarentigie del 1871. Depretis attuava la pratica del trasformismo che però si prestava a corruzioni. Sul piano internazionale l’Italia si lega alla Germania e all’impero asburgico nella triplice alleanza e inizia un’espansione coloniale in Africa che porta al conflitto con l’impero etiopico. Alla morte di Depretis sale Francesco Crispi che inaugurò una politica autoritaria di stampo Bismarckiano e imperialista rafforzando i poteri dell’esecutivo e dell’esercito. Questa politica accento il conflitto sociale interno: lo sviluppo dell’industria favorisce la base delle rivendicazioni dei radicali guidati da Cavallotti e soprattutto l’iniziativa dei socialisti di creare il partito dei lavoratori italiani che nel 1893 diverrà partito socialista italiano. Crispi si dimette dopo la sconfitta di adua e sale il marchese di Rudinì che continua la politica autoritaria e repressiva. Sotto il suo governo il generale Beccaris aprì il fuoco contro la folla milanese insorta per l’aumento del costo del pane. Pelloux, il successore, tentò una sorta di colpo di stato strisciante con il decreto del 22 giugno che limitava pesantemente i diritti di associazione, di stampa e di manifestazione, questo portò a nuove elezioni. • La situazione comincia ad evolversi in senso liberale e democratico solo nel 1903 quando c’è il governo di Giovanni Giolitti. • La seconda fase che inizia con il trattato di pace fra Francia e Prussia del 1861, contrassegnata da stabilità e assenza di conflitti. Con questa base politica ed economica vediamo diffondere sul piano letterario e il naturalismo, il simbolismo e il decadentismo. • Il termine naturalismo deriva dalla concezione deterministica che ispira la poetica e che vede l’uomo come elemento determinato dalla natura. È evidente l’influenza del positivismo filosofico e del Darwinismo. Nel naturalismo viene meno la partecipazione romantica ai destini della società: infatti lo scrittore diventa uno specialista che osserva in modo distaccato e neutrale i meccanismi sociali. • Il termine simbolismo rimanda una poetica in cui si procede per simboli attraverso i quali il poeta rileva particolari intuizioni. Il naturalismo è una poetica, mentre il simbolismo viene considerato una forma di cultura e di civiltà artistico letteraria. • Il decadentismo trova il principale manifesto in Francia nel 1884 con romanzo di “Controcorrente”. In Italia si manifesta nel corso degli anni 80 ma si afferma solo con “Il piacere” di D’Annunzio. Il termine
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved